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  • Tounkara, l’ispanico pronto per il Colosseo

    Tounkara, l’ispanico pronto per il Colosseo

    Dopo aver conosciuto Federico Bernardeschi e Simone Verdi continua la nostra scoperta dei volti nuovi e giovani della prossima Serie A. Dopo l’esplosione di Keia Baldè Diao nella scorsa stagione quest’anno la Lazio lancia nella massima serie un altro suo gioiellino cresciuto nelle giovanili del Barcellona, ma che con la Lazio Primavera è esploso, Mamadou Tounkara.

    A soli 18 anni si affaccerà sul palcoscenico più importante del nostro calcio, ma siamo certi che nonostante la concorrenza terribile di Klose, Djordjevic, Perea, Candreva e Keita davanti, il giovane ispanico saprà trovare il suo spazio. La Lazio di Claudio Lotito, strappò Mamadou Tounkara alla cantera del Barcellona a parametro zero nell’agosto 2012.

    Il Barcellona credeva tanto nel giovane Tounkara che nel 2010 lo manda in prestito al Farners, seguendone l’evoluzione. Convinta la società blaugrana al punto che lo inserisce in una sua squadra giovanile, blindando il suo contratto con una clausola rescissoria pari a 3 milioni di euro. Purtroppo una serie di infortuni e qualche episodio di indisciplina fanno ricredere il Barcellona che non rinnova entro i termini il contratto. Quì si infila la Lazio, che seguiva il giocatore da tempo e lo porta a Formello.

    Mamadou Tounkara, originario del Senegal ma con passaporto spagnolo, nasce a Blanes (Spagna) il 19 gennaio 1996 e come detto, già dai suoi primi calci nella cittadina catalana sembrava predestinato a diventare una futura stella blaugrana mentre il destino lo porterà, comunque giovanissimo, alla Lazio.

    Mamadou Tounkara | Foto Twitter / Il Pallonaro
    Mamadou Tounkara | Foto Twitter / Il Pallonaro

    Nel campionato primavera Tounkara, insieme a Keita Baldè si è messo in luce in modo straordinario, tanto che se i tifosi biancocelesti sembrano distanziarsi dalla prima squadra, per l’insofferenza verso  Claudio Lotito, al contrario sfogano tutto il loro amore per i ragazzi della Primavera e sono impazziti per questa coppia d’attacco che ha portato successi al settore giovanile capitolino.

    La scorsa stagione ha messo piede in pianta stabile in Serie A Keita e quest’anno sembra proprio che toccherà a Mamadou Tounkara con il benestare, gia arrivato, del nuovo tecnico Stefano Pioli che lo ha già schierato con ottimi risultati nelle partite amichevoli della preparazione estiva della Lazio.

    Goal segnati contro avversari di livello e buon movimento che hanno convinto Pioli a pomuoverlo definitivamente in prima squadra. Mamadou Tounkara ha un fisico possente, è una prima punta in grado di mettere velocità, tecnica e senso della porta al servizio dei compagni che devono solo metterlo in condizione di segnare. Esattamente come in occasione del Trofeo dei “Cinque Violini” dove l’attaccante spagnolo ha segnato un bellissimo goal allo Sporting Lisbona ad inizio agosto e che possiamo vedere in questo video:

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    Mamadou Tounkara, fisico statuario, velocità e tecnica decisamente sopra la media dei suoi coetanei siamo certi che troverà il suo spazio e sarà uno dei protagonisti della Serie A 2014/15 riuscendo a stupire nella Lazio.

  • Calciomercato Lazio, si cerca un altro difensore

    Calciomercato Lazio, si cerca un altro difensore

    Dopo Basta, De Vrij Djordjevic, Lotito ha manifestato interesse per il centrale del Partizan Belgrado Stankovic, Vojislav Stankovic, omonimo dell’ex Inter, che ha anche giocato proprio con i biancocelesti. Il prezzo è piuttosto basso, si parla di 300 mila euro: sarebbe un colpo low cost per rafforzare ancora di più il reparto difensivo, che negli ultimi anni ha sempre avuto grosse lacune. E’ alto 182 centimetri, predilige giocare sul centro sinistra e all’occorrenza sa ricoprire anche il ruolo di terzino sinistro. Sarebbe il terzo serbo acquistato dalla Lazio in questo mercato, dopo Basta e Djordjevic. Ne ha parlato Lotito in persona: “Era un mese e mezzo che non pensavo alla Lazio, ora compro il difensore”.

    Vojislav Stankovic, foto dal web / Il Pallonaro
    Vojislav Stankovic, foto dal web / Il Pallonaro

    Tanti nomi in ballo anche in Italia, da Paletta a Ogbonna, passando per Zapata. Ma il ds Tare sta lavorando ad altre piste e non sono esclusi colpi di scena dell’ultima ora. Di certo, la volontà della Lazio è di chiudere entro questo fine settimana.  Sfumato un altro difensore a cui i biancocelesti erano interessati: Lucas Mendes ha scelto i soldi del Qatar e ha già fatto le visite mediche con il suo nuovo club negli emirati (l’El-Jaish).

    Altro mercato in difesa, stavolta in uscita: su Ciani c’è il Lens, squadra neopromossa in Ligue 1. Lotta in Serie B per due giovani biancocelesti: la Ternana però è nettamente in vantaggio sia per Antic che per Crecco. Fortissimo interesse invece del Bari per Minala: Devis Mangia lo vorrebbe portare al San Nicola. 

    L’agente di Perea conferma che c’è stato l’interesse di varie squadre sul giovane, ma afferma con sicurezza che resterà in biancoceleste:

    Brayan rientrerà alla Lazio lunedì prossimo e tutto lascia presagire una sua permanenza. Alcune squadre si sono informate su di lui, non ha ancora parlato con il nuovo allenatore ma proseguirà con la Lazio. Sta bene, è stato operato e tutto è andato per il meglio. Ora si sta sottoponendo ad una terapia riabilitativa con il suo vecchio club, il Deportivo Cali. Non so se ha già ristabilito il contatto con il pallone, lunedì si presenterà alla Lazio per esser valutato dallo staff sanitario e loro decideranno quando sarà pronto per tornare a giocare”

  • Ci pensa Cristiano Ronaldo, la Supercoppa Europea va al Real Madrid

    Ci pensa Cristiano Ronaldo, la Supercoppa Europea va al Real Madrid

    Nella serata dei debutti di Toni Kroos e del talento colombiano James Rodriguez, a decidere la vittoria della Supercoppa Europea ci pensa sempre il solito Cristiano Ronaldo.

    Casillas solleva la Supercoppa
    Casillas solleva la Supercoppa

    Con un gol per tempo, Cr7 ha regolato il Siviglia. Le Merengues hanno palesato una buona condizione con Bale e lo stesso Cristiano Ronaldo che hanno scattato sino al 90° minuto.

    Il Siviglia invece ci ha messo l’anima, la voglia ma ha palesato parecchi limiti in avanti, Bacca è apparso davvero fuori condizione, e sulle fasce laterali dove Navarro, sostituto di Moreno molto vicino a trasferirsi al Liverpool, ha davvero sofferto molto senza riuscire praticamente mai a limitare le sfuriate Blancos.

    Veniamo al racconto della gara, per quanto riguarda le formazioni Ancelotti schiera un 4-3-3 decisamente offensivo, che si può trasformare in qualsiasi momento in un 4-2-3-1, con Casillas tra i pali, Carvajal, Pepe, Ramos e Coentrao in difesa, Modric e Kroos a centrocampo con davanti i magnifici quattro: James Rodriguez, Bale, Cristiano Ronaldo e Benzema.

    Unai Emery schiera i suoi con un 4-2-3-1 confidando in Bacca in attacco, supportato da Vidal, solo panchina per Reyes, dal giovane proveniente dal Barcellona Denis Suarez e Vitolo. A centrocampo si schierano Krychowiak e Carriço mentre la difesa è composta da Coke, Fazio, Pareja e Navarro, tra i pali il nazionale portoghese Beto.

    Il pallino del gioco lo tiene il Real ma all’inizio il Siviglia tiene botta ripartendo, poi gli uomini di Emery arretrano troppo ed il Madrid cresce: 14° occasione per Ronaldo su calcio di punizione, la sua conclusione leggermente deviata dalla barriera esce di poco sopra a traversa, passano 4 minuti e ripartenza veloce del Real con James Rodriguez che mette bene sul secondo palo per Bale che colpisce ma Beto è attento e respinge. Al 26° occasione enorme per Ronaldo che innescato da Benzema si presenta davanti a Beto, ma il portiere del Siviglia ipnotizza il suo connazionale e salva i suoi. E’ solo il preludio del gol che arriva al 30°, Cristiano Ronaldo inizia l’azione e si lancia in profondità, Bale vede l’inserimento di Cr7 e lo premia con un cross talmente preciso che Ronaldo deve solo toccarlo per battere Beto. Al 34° unica azione insidiosa del Siviglia, disimpegno errato di James Rodriguez ma Carriço non sfrutta l’occasione e si fa respingere la conclusione da Casillas. Si va al riposo sul 1-0 per i blancos.

    Nella ripresa, che parte senza cambi, il Real trova quasi subito il raddoppio con Cristiano Ronaldo che al 49° lascia partire un sinistro in diagonale che supera un Beto non certo perfetto. Il Siviglia gioca con l’orgoglio ma è sono i Blancos ad avere la palla del 3-0 con la conclusione di Rodriguez respinta da Beto. Il match scorre via tranquillo senza altri grandi sussulti ed alla fine è trionfo Real.

    Da questa gara si può pensare che il Real Madrid sarà ancora la squadra da battere in Europa, calcolando anche che stasera Ancelotti si è permesso il lusso di tenere in panchina Navas e Di Maria, con Isco e Marcelo che sono entrati nella ripresa.

    REAL MADRID – SIVIGLIA 2-0 (1-0) (30°, 49° Ronaldo)

    REAL MADRID (4-3-3): Casillas; Carvajal, Pepe, Ramos, Coentrão (84° Marcelo); Modrić (86° Illarramendi), Kroos, James Rodríguez (72° Isco); Bale, Ronaldo, Benzema.

    Allenatore: Ancelotti.

    SIVIGLIA (4-2-3-1): Beto; Navarro, Fazio, Pareja, Coke (84° Figueiras); Krychowiak, Carriço; Suárez (78° Reyes), Vitolo, Vidal (66° Iago Aspas); Bacca.

    Allenatore: Emery.

    Arbitro: Clattenburg.

    Ammoniti: Vitolo (S), Carvajal (R), Kroos (R), Navarro (S)

  • Lega Pro Channel, nasce il campionato “spezzatino”

    Lega Pro Channel, nasce il campionato “spezzatino”

    Questa mattina, a Firenze, sono stati presentati i calendari di Lega Pro Unica 2014/2015 che vedranno impegnate 20 squadre suddivise in tre gironi.

    L’evento è stato preceduto dalla presentazione di Lega Pro Channel, il nuovo canale tematico che, in collaborazione con Sportube.tv, trasmetterà in streaming e in chiaro tutte le partite della stagione agonistica campionato, coppe e spareggi. Ad introdurre il canale è stato il vicepresidente della Lega Pro Archimede Pitrolo il quale ha parlato del progetto delle partite in streaming: “Saremo la sola Lega che proporrà il proprio spettacolo, cioè le partite di calcio, quindi è un caso unico. Ci saranno dei vantaggi di immagine e anche a livello economico e il progetto che presenteremo sarà fatto in collaborazione con le società”.

    Romy Gai, ex responsabile dell’area marketing della Juventus, ha descritto i vantaggi che può comportare la trasmissione in streaming della partite da parte di Lega Pro Channel: “Sarà un anno zero e utilizzeremo tecnologie mai viste. Sportube.tv sarà la piattaforma che conterrà tutti i contenuti. Sarà un progetto innovativo e le squadre avranno molta più visibilità. In un campionato unico come quello della Lega Pro, dare visibilità a tutte le partite è un fatto straordinario. Oggi nasce anche un prodotto che può essere significativo per quello che riguarda i ricavi della società. 1200 partite sul mercato in diretta sono un prodotto enorme.

    Claudio Arrigoni è il responsabile del progetto di Lega Pro Channel:Il Prodotto andrà in tutto il mondo e si avrà la disponibilità dei contenuti sul web e su tutti i dispositivi mobili. Per produrre tutti questi contenuti ci vorranno nuove voci e questa diventerà la palestra dei nuovi telecronisti”.

    claudio arrigoni

    La formazione dei calendari ha portato alcune novità: su tutte la situazione non ancora chiara del Girone A dove la situazione non è ancora definitiva; il Novara potrebbe essere ripescato, liberando di conseguenza un posto, al momento la situazione è molto confusa c’è soltanto una certezza: il 31 di agosto si parte con la prima giornata e un paio di squadre non sanno ancora quale sarà il loro futuro, forse le decisione andrebbero prese con un pò più di anticipo per non arrivare a due settimane dall’inizio della stagione con squadre che non conoscono il loro futuro immediato.

    Sarà il campionato, come ormai viene definito da molti, spezzatino. L’introduzione di Lega Pro Channel vedrà la suddivisione delle partite in diversi orari: si parte dal venerdi sera con il primo anticipo alle 19.30 finendo il lunedi alle 20.45. Questo è il dettaglio degli orari della nuova Lega Pro Unica: venerdi alle 19.30 verrà giocata 1 partita; alle ore 20.45 ci sarà 1 partita. Il sabato alle ore 14.30 verranno disputate 3 partite;  alle ore 15 ci saranno 3 partite; alle ore 16 si giocheranno 3 partite; alle ore 17 si giocheranno 3 partite; alle ore 19.30 si giocheranno 2 partite. Alla domenica alle ore 11 si giocherà 1 partita; alle ore 12.30 si giocheranno 2 partite; alle ore 14.30 si disputeranno 4 partite; alle ore 16 si giocheranno 3  partite; alle ore 18 si disputeranno 3 partite. Al lunedi alle re 20.45 si giocherà 1 partita.

    Questa novità dello spezzatino ha fatto infuriare e non poco i tifosi, i quali si dovranno abituare con orari assurdi, vedi la domenica alle ore 11, un campionato frammentato che indurrà molti tifosi a fare tanti sacrifici in particolari per quelli che dovranno sobbarcarsi le trasferte per amore della squadra della propria città. Gli interessi prevalgono, hanno il sopravvento, come spesso accade.

  • Simone Verdi, tra toro e Milan se lo gode l’Empoli

    Simone Verdi, tra toro e Milan se lo gode l’Empoli

    E’ uno dei volti freschi e frizzanti della prossima Serie A, nella scorsa stagione ha militato nell’Empoli attraverso la formula del prestito dal Torino, squadra che detiene la metà del cartellino, l’altra metà è del Milan. La stessa formula tra le due squadre, con l’aggiunta del diritto di riscatto a favore dell’Empoli, è stata rinnovata quest’anno e così Simone Verdi si affaccerà per la prima volta sui campi di Serie A finalmente, dopo qualche sporadica apparizione, da protagonista.

    Nello scorso campionato di Serie B, con la maglia dei toscani dopo una partenza fulminante ha convinto in pieno Sarri, che lo ha impiegato con continuità consegnandogli le chiavi della regia d’attacco della squadra. Ha giocato alla fine quasi tutte le partite realizzando 5 reti e donando 7 assist alle due punte Tavano e Maccarone, compagni con i quali si trova a meraviglia.

    Seppur breve l’apparizione dell’Empoli in Coppa Italia, Simone Verdi ha lasciato il segno anche lì con una rete nelle due partite giocate.

    Simone Verdi nasce a Broni (Pv) nel 1992 e s’impone già all’età di 11 anni all’attenzione del Milan che lo preleva dall’Audax Travacò, dopo la sua trafila nelle giovanili rossonere esordisce con il diavolo in Coppa Italia nella stagione 2010/11 contro il Novara. Uno scampolo di partta che convince Max Allegri a replicare il suo impiego, sempre in Coppa Italia contro l’Udinese, ma il Milan che poi diverrà Campione d’Italia quell’anno verrà sconfitto dai friulani 0-1.

    Nella stagione successiva Simone Verdi viene ceduto in comproprietà con il Torino, che ne usufruirà le prestazioni sportive, ma con i granata trova poco spazio ed il campionato di Serie B di quell’anno lo vede in campo solo dodici volte e senza illuminare la scena. Così il Torino lo gira in prestito, la stagione successiva, nella Juve Stabia dove riesce a trovare il suo spazio e a far intuie le sue potenzialità come assist-man. L’Empoli di Sarri cerca un profilo del genere per innescare il suo attacco e nella scorsa stagione, come detto lo prende in prestito, credendo in lui.

    Simone Verdi in azone nella scorsa stagione | Foto Web / Il Pallonaro
    Simone Verdi in azone nella scorsa stagione | Foto Web / Il Pallonaro

    Simone Verdi risponde alla grande, parte subito la prima giornata con la rete al Latina e la giornata successiva fa una doppietta al Palermo di Gattuso, costruita per dominare la stagione ma che in quel momento non decollava. Sarri però è convinto e il ragazzo di Broni diventerà uno dei protagonisti fino alla promozione.

    Simone Verdi è un centrocampista avanzato che può ricoprire diversi ruoli dalla metà campo in sù, infatti spesso ha fatto la seconda punta nella scorsa stagione. Non possiede un fisico statuario, è alto 1,71 ma compensa questo con la straordinaria agilità e la velocità, ottima anche con la palla tra i piedi. Oltre a non disdegnare le reti che si costruisce soprattutto grazie ai suoi dribbling ed alla sua buona attitudine a inserirsi negli spazi in area, Verdi regala assist preziosi ai compagni. E’ ambidestro, pertanto da trequartista può spaziare liberamente su tutto il fronte con il medesimo effetto.

    Visto il gran movimento di mercato che si è innescato intorno a lui, fino alla blindatura ad Empoli, non è difficile immaginare che sarà uno dei protagonisti tra le matricole della prossima Serie A.

    In Nazionale, dopo essere stato convocato per qualche amichevole con l’Under 19, è stato convocato con la Nazionale Under 21 per l’amichevole del 4 giugno scorso, vinta per 4-0, contro il Montenegro, dove Verdi nella quarantina di minuti che ha avuto a disposizione ha regalato un assist vincente ai compagni.

  • Supercoppa Europea: Real Madrid-Siviglia il derby spagnolo che vale la coppa

    Supercoppa Europea: Real Madrid-Siviglia il derby spagnolo che vale la coppa

    La stagione di calcio europea assegnerà questa sera il primo titolo, nel “Millenium Stadium” di Cardiff, il Real Madrid di Carlo Ancelotti sfiderà in un derby tutto spagnolo il Siviglia di Unai Emery per decidere chi alzerà al cielo gallese la Supercoppa Europea.

    Real Madrid & Siviglia
    Real Madrid & Siviglia

    Quello di questa sera il 4° derby di Supercoppa Europea dopo quelli italiani, disputati in gare di andata e ritorno, tra Milan e Sampdoria con il successo dei rossoneri nel 1990 e Milan-Parma disputata nel gennaio-febbraio 1994 con il successo dei gialloblù emiliani. Il 3° derby che è valso la Supercoppa si è giocato in gara unica, il 25 agosto 2006 ed ha visto in campo una delle protagoniste di questa sera ovvero il Siviglia che in quell’occasione sconfisse nettamente per 3-0 il Barcellona.

    Sia Real Madrid che Siviglia hanno conquistato una volta questo trofeo ed hanno perso una finale, la gara del Millenium Stadium spezzerà quest’equilibrio.

    I blancos che a maggio hanno conquistato la “decimaChampions League partono senza dubbio con il ruolo di favoriti e l’allenatore italiano sembra intenzionato a schierare tutte le sue stelle compresi i nuovi acquisti: il colombiano James Rodriguez ed il centrocampista, campione del mondo con la Germania, Toni Kroos. Oltre ai due citati a centrocampo, dove mancherà lo squalificato Xabi Alonso, agiranno Bale ed il croato Modric. La porta sarà difesa da Iker Casillas che davanti a se avrà una difesa a 4 composta da Carvajal, Pepe, Sergio Ramos e Coentrao.

    Il Siviglia vincitore della scorsa Europa League, che cercherà di arginare la potenza delle Merengues, perso Rakitic andato a vestire la maglia del Barcellona, confiderà nel talento dell’attaccante colombiano Bacca che in un 4-2-3-1 sarà supportato alle spalle dal trio Reyes-Denis Suarez-VitoloKrychowiak e Carriço formeranno il duo in mediana, mentre in difesa davanti al portiere Beto si schiereranno Coke e Moreno sugli esterni con Fazio e Nico Pareja coppia centrale.

    SUPERCOPPA EUROPEA REAL MADRID-SIVIGLIA, le probabili formazioni.

    REAL MADRID (4-4-2): Casillas; Carvajal, Pepe, Sergio Ramos, Coentrao; Bale, Kroos, Modric, James Rodriguez; Cristiano Ronaldo, Benzema.

    Allenatore: Ancelotti.

    SIVIGLIA (4-2-3-1): Beto; Coke, Fazio, Nico Pareja, Alberto Moreno; Krychowiak, Carriço; Reyes, Denis Suarez, Vitolo; Bacca.

    Allenatore: Emery.

    Arbitro: Clattenburg.

  • Elezioni FIGC, unica vincitrice l’ingovernabilità

    Elezioni FIGC, unica vincitrice l’ingovernabilità

    Finalmente siamo, almeno momentaneamente, usciti da una situazione alquanto ridicola. Non era possibile vivere ancora di polemiche stantie su frasi e “vecchie massime” del candidato principale alla presidenza federale. Era l’ora di fare o un salto oltre la barricata o tentare la via della condivisione attraverso un Presidente voluto da tutti che avesse una linea guida condivisibile da tutte le Leghe del calcio.

    Come spesso accade in questo paese, dalla politica ad una semplice riunione di condominio, non viene mai scelta la strada della soluzione, ma semplicemente la scelta del “minor male, ed ecco allora che subentrano gli interessi personali, l’attaccamento alle poltrone ed il poco senso del dovere partorendo una via talmente difficile da percorrere che ad oggi, dopo l’elezione in terza battuta di Carlo Tavecchio, appare impossibile.

    Non sono serviti nemmeno gli interventi del presidente del CONI Malagò e del vice UEFA Gianni Infantino per illuminare i membri elettivi e gli stessi candidati che a più riprese erano stati invitati a ritirarsi per trovare una via comune e condivisibile.

    L’ingovernabilità del calcio non è evidente  per colpa del suo nuovo Presidente Federale, ma è evidente per quanto uscito fuori in queste settimane. Abbiamo di fatto un Carlo Tavecchio che dopo la prima conferenza stampa e le successive dichiarazioni è invitato dai suoi stessi elettori a non esprimersi più se non per parlare del programma. Programma che si conosce solo a bozze, infatti è solo un minimo elenco di problematiche da risolvere e che nonostante lui stesso abbia ricoperto la carica di Presidente della Lega Nazionale Dilettanti nella sua stessa Lega tali problematiche esistono tuttora.

    Carlo Tavecchio a colloquio con il Presidente della commissione antidoping | Foto Twitter / Il Pallonare
    Carlo Tavecchio a colloquio con il Presidente della commissione antidoping | Foto Twitter / Il Pallonare

    Vince un candidato, come sarebbe stato il caso di Albertini, caldeggiato da un’asse di “grandi elettori” (Lotito-Galliani-Preziosi) che nessuno comprende quale possa essere il reale interesse da parte loro per la sua vittoria visto che tutti navigano in “cattive acque“, per motivi diversi, nelle rispettive piazze e dovrebbero prima risolvere i problemi dalle loro parti.

    Nel programma elettorale di Tavecchio, che non si conosce ma dalle sue parole si intuisce,  si parla di riportare il pubblico negli stadi e la Curva Nord della Lazio conta ad oggi 258 abbonati, si parla di giovani calciatori italiani e del  loro futuro quando il Genoa è una delle prime società a vendere i propri gioiellini per comprare tanti giocatori stranieri in una sorta di girandola di mercato annuale e si parla di gestione manageriale o governance quando l’Amministratore Delegato del Milan vive la sua carica da separato in casa e non riesce a fare calciomercato perché é “bloccato” dai contratti onerosi con i suoi giocatori che lui stesso ha sottoscritto anni prima, ma non solo loro la Lega Pro, che appoggia in pieno Carlo Tavecchio, negli ultimi anni si è vista assottigliare le proprie squadre iscritte quasi del 50% proprio per una gestione fallimentare delle società. Per non parlare poi degli scandali succeduti in sequenza negli ultimi dieci anni di calcio, dove a guidare il vapore c’erano sempre gli stessi personaggi tra cui Abete, Tavecchio, Macalli e C. a cui non si può attribuire alcuna colpa, tuttavia si deve considerare la loro scarsa vigilanza nei rispettivi ruoli.

    Se l’elezione doveva dare una manifestazione di forza democratica del nostro calcio non si può rimanere contenti di fronte al fatto che l’elezione di un Presidente di una Federazione Sportiva (qualunque essa sia) debba essere determinata da Presidenti che ci mettono e ci guadagnano un sacco di soldi sfruttando lo sport più amato. Insomma se la Lega deve rappresentare i poteri la Federazione dovrebbe rappresentare il sano sport. Ma da quello che si evince è che gli interessi hanno eletto un Presidente e quindi se si devono fare delle scelte impopolari per il bene dello sport, queste scelte non verranno fatte perché chi ha consegnato il potere a Carlo Tavecchio può avere in qualsiasi momento la tentazione di ricattare e battere cassa nei confronti del Presidente. E’ un po’ come se la Confindustria senza ascoltare il popolo eleggesse il Presidente del Consiglio e lo facesse alla “luce del sole” verrebbe ad ogni cittadino il dubbio che c’è un conflitto d’interessi e soprattutto che la democrazia possa essere finita.

    Inoltre da quest’elezione, che ha appassionato i tifosi, viene fuori in modo netto che la Lega di Serie A è spaccata in due tra vecchie e nuove generazioni, tra vecchi e nuovi modi di vedere il calcio. Con liti furbonde e continui strali tra le parti che proseguiranno ad ogni decisione che la FIGC farà, a cominciare dalla scelta del nuovo Commissario Tecnico della Nazionale.

    L’indomani delle elezioni FIGC appare molto nebuloso, forse più di quanto già si pensava dopo le celebri uscite su Optì Poba, sulle donne “handicappate” o sull’omicidio di Kennedy e rimane addirittura cupo dopo il discorso fatto da Carlo Tavecchio dopo la terza e trionfale votazione.

    La sfida che si pone dopo le elezioni FIGC è quella di preparare la “squadra di governo” e la nomina del C.T. della Nazionale i nomi caldi per tutti i tifosi sono quelli di Mancini o Conte ma bisogna già fare alcune considerazioni. Essendoci l’ombra lunga di Claudio Lotito viene difficile pensare a Roberto mancini, ex tecnico Lazio, che ha tenuto in piedi una causa civile per anni con il suo vecchio Presidente ed al tempo stesso non si può pensare ad Antonio Conte, che se non avrà carta bianca e libero coordinamento su tutte le Nazionali, difficilmente accetterà l’incarico vista la sua giovane età lavorativa e le prospettive di carriera che fare il C.T.  può sbarrargli per almeno quattro anni. Ci sono poi le soluzioni tecniche e più facilmente percorribili Guidolin, Zaccheroni e l’ultimo papabile Cabrini. Ma anche quì, il neo Presidente Federale scivola su una “buccia di banana“, perché dopo la sua nomina, nel discorso davanti all’assemblea dice di non aver avuto ancora alcun contatto con qualcuno per il futuro della Nazionale e dire che di tempo ne ha avuto e che tra tre settimane la Nazionale dovrebbe scendere in campo.

    Proprio quì, all’inizio del suo mandato Tavecchio si gioca il suo futuro e lo fa in partenza già su un campo minato vedremo se le scelte saranno per una rivoluzione vera o, come si presuppone, per il “minor male” con la compiacenza dei “soliti noti“.

  • Il PSG sbanca il San Paolo, tanti fischi per Cavani

    Il PSG sbanca il San Paolo, tanti fischi per Cavani

    Sconfitta per il Napoli nella terza amichevole internazionale contro il Paris Saint Germain. Dopo le vittorie con PAOK Barcellona,  al San Paolo la squadra di Benitez perde 1-2 contro i campioni di Francia,  più avanti nella preparazione per il semplice fatto che il campionato francese è già iniziato (con la squadra di Blanc che ha pareggiato 2-2 con il Reims). In vantaggio i partenopei con Higuain al minuto 51, solo un illusione per gli azzurri, che vengono rimontati dalle reti di Ibrahimovic al 55° minuto e Pastore, 77° minuto. Poche emozioni nel primo tempo:  gol annullato a Cavani per fuorigioco, due tiri del Napoli con Insigne ed Hamsik e nient’altro. Napoli avanti a inizio ripresa: Douchez (entrato al posto di Sirigu) respinge corto un diagonale di Insigne, Higuain anticipa David Luiz e porta avanti i suoi, che vengono raggiunti appena quattro minuti dopo:  Rafael si oppone coi pugni a una conclusione di Matuidi, ma il tap-in al volo di Ibra è imprendibile. 77°: Pastore salta Britos e fulmina Andujar. Occasione per Lucas nel finale, ma finisce 2-1 per il PSG. Infortunio per Thiago Silva, costretto a uscire dopo appena 13 minuti.

    La reazione di Cavani ai fischi dei tifosi partenopei
    La reazione di Cavani ai fischi dei tifosi partenopei

     

    Due grandi ex del Napoli sono stati trattati decisamente in modo differente dalla tifoseria partenopea: se el pocho Ezequiel Lavezzi è stato applaudito e ha ricevuto cori nei suoi confronti, el matador Cavani ha ricevuto fischi e insulti dai suoi ex tifosi, con cui non si è lasciato bene, causando anche una sua reazione. In particolare, al 39° minuto Cavani, dopo aver liberato l’area mentre attaccava il Napoli spazzando lungo, ha ricevuto una bordata di fischi, a cui ha reagito con un gesto del braccio come per dire una cosa come “dai, continuate, che non mi importa niente dei vostri fischi”

    Il Napoli tornerà in campo nel preliminare di Champions contro l’Athletic Bilbao. Il PSG invece giocherà il 16 la seconda giornata di Ligue 1 contro il Bastia.

  • FIGC: Carlo Tavecchio eletto nuovo Presidente

    FIGC: Carlo Tavecchio eletto nuovo Presidente

    Il calcio italiano ha un nuovo Presidente: questi è Carlo Tavecchio il quale è stato eletto come ampiamente previsto nei giorni e nelle settimane scorse: l’urna non lo ha tradito.  Dunque il calcio italiano riparte da lui, riparte dall’ex Presidente della Lega Nazionale Dilettanti che ha trionfato con il 63.18% dei voti alla terza votazione.

    Sarà Tavecchio ad avere il compito, ampiamente arduo, di riportare il calcio italiano a un livello che manca da troppi anni; saranno tante le cose che il nuovo Presidente sarà chiamato a dover fare, a dover sistemare. Ci vorrà del tempo, magari mesi, magari anni, solo il tempo saprà dire se Tavecchio sarà all’altezza dell’incarico assegnatogli; incarico che assume in uno dei momenti più bui del calcio italiano, uscito con le ossa rotte dal Mondiale Brasiliano e senza più appeal da parte dei top player del calcio europeo.

    carlo tavecchio 2

    “Dopo la prima sessione di voto ho dovuto chiedere ai miei collaboratori che mi aiutassero a scrivere qualcosa per un ringraziamento dal profondo del cuore”. Queste sono le prime parole pronunciate dal neo Presidente FIGC appena eletto: “Oggi alla presenza delle più alte cariche Uefa, c’è sempre una dimostrazione di grande serietà e comportamento di democrazia. Desidero ringraziare coloro che mi hanno confermato la fiducia e fatto sentire il loro appoggio anche in momenti difficili.”

    Carlo Tavecchio ha assicurato che “entro il 18 agosto mi presenterò con la lista delle cose fatte, non ho avuto alcun approccio con il CT, nessuna operazione di governance che va condivisa con il Consiglio Federale“.

    Tavecchio è stato sostenuto sin dall’inizio dalla lega di Serie B, dalla Lega Pro e dalla Lega Nazionale Dilettanti, più una importante maggioranza dei club di Serie A. Il fronte dello sfidante sconfitto, Demetrio Albertini, è sempre stato dall’inizio più risicato: Assocalciatori, Assoallenatori e arbitri.

    Nel corso del suo intervento in assemblea elettiva Tavecchio aveva parlato dell’importanza essenziale del sistema mutualità , la redistribuzione dei proventi tv alle leghe minori, e la legittima aspettativa della Serie A per una calibrazione statuaria.Tradotto ciò significa: più potere ai grandi, più soldi ai piccoli. Nel corso della mattinata ha letto il discorso parola per parola scritto, evitando cosi di cadere in pericolose bucce di banane.

    Non servono più parole, servono i fatti, serve che il calcio italiano torni ad essere competitivo, ad essere ammirato, visto come un modello per chi lo osserva dall’Italia e dall’Estero. Solo in tempo ci dirà se Tavecchio riuscirà a restituire quella credibilità che ormai non c’è più.

  • Motomondiale, Marquez 10 su 10, bene Fenati, paura Pasini in Moto2

    Motomondiale, Marquez 10 su 10, bene Fenati, paura Pasini in Moto2

    Il motomondiale torna dalla vacanza, ma non cambiano i protagonisti. Marc Marquez, nonostante una lotta durata parecchi giri con Lorenzo, Rossi Dovizioso, fa un nuovo centro

    MOTO GP: come detto, Marquez conquista la decima vittoria consecutiva, raggiungendo il record di Giacomo Agostini. Tutti a punti: su 23 piloti solo 15 hanno tagliato il traguardo. Dietro Marquez, un altro spagnolo, Jorge Lorenzo. Poi Rossi, che come ha sottolineato, non si trova bene a correre a Indianapolis. Quarto Pedrosa, che si conferma secondo in classifica. Quinto Pol Espargaro, che sfrutta il ritiro del fratello per accorciare la distanza che li divide in classifica. Settimo Dovizioso che era partito molto bene, dando filo da torcere anche a Marquez. Poi Crutchlow, Redding (grande gara per lui), Aoyama, Abraham,  Di Meglio, Edwards, Laverty e Parkes. E allora, dietro un invincibile Marquez a punteggio pieno, seguono Pedrosa a 148, Rossi a 141, Dovizioso a 99, Lorenzo a 97, Aleix Espargaro a 77, seguito dal fratello Pol che ha 67 punti. Iannone, costretto al ritiro, segue con 62 punti. Gli altri italiani sono 19° (Pirro, 7 punti) e 21° (Petrucci, 4).

    Il box Honda festeggia le 10 vittorie di Marquez, foto di Facebook
    Il box Honda festeggia le 10 vittorie di Marquez, foto di Facebook

    MOTO2: paura al 4° giro in Moto2: Krummenacher, West, Shah e Pasini fanno un incidente effetto domino, con la moto di West che ha travolto l’italiano, rimasto a terra senza sensi per almeno un minuto. Alla fine si è rialzato ed è stato portato all’ospedale di Indianapolis, in cui gli è stato diagnosticato un trauma cranico. Insomma, gli è andata bene. Dopo una ventina di minuti dalla bandiera rossa che era stata esposta dopo l’incidente, si è ripartiti, ma dopo qualche curva un altro incidente ha coinvolto vari piloti, stavolta senza danni a nessuno: tutto ok per Luthi, Herrin Simon, mentre Shah e West erano ripartiti, insieme a Torres che era stato sfiorato in occasione del primo incidente. Si ritira anche Morbidelli per uno scontro con Salom e Simeon, che ha corso nonostante un piede fratturato nel warm-up, è caduto. Tornando ai risultati: vince Mika Kallio, che sfrutta il quarto posto di Rabat per portarsi a -7. In mezzo ai due arrivano Maverik Vinales Dominik Aegerter, con un insolita moto gialla. Quinto Corsi, poi Cortese, Syarin (gran weekend per lui), De Angelis (probabilmente è stata la sua ultima gara in Moto2, continuerà la stagione in MotoGP), West, Zarco, Nakagami, Torres, Rossi, Schrotter, Cardus, Pons, Baldassarri, Folger, Ramos, Shah, Terol, Mulhauser, Nagashima, Lowes, Rea, Salom, Warokorn Titipong (che per la prima volta in stagione è stato, anche se per un solo giro, tra i primi 21), ed Herrin.

    MOTO3: prima vittoria in carriera per Efren Vasquez, che passa Fenati proprio sul rettilineo finale, vincendo con un vantaggio di 65 millesimi. Poi Miller, ancora primo in classifica, e Masbou, autore di una rimontona. Rins, Marquez, Oliveira, Guevara, Binder Kornfeil completano la top ten. Poi Bastianini, Kent, Hanika, Navarro, Khairuddin, Danilo, Isaac Vinales, Antonelli, Grunwald, Oettl, Sissis, Granado, Deroque, Azmi, Locatelli, Ana Carrasco, Shouten. Ancora una volta ritirato Pecco Bagnaia, insieme a Tonucci, Ajo, Ramos, Ferrari e McPhee. Dietro a Miller a 158 troviamo Vasquez (137), Alex Marquez (133), Fenati (130), Rins (118), Masbou (92), Vinales (90), Oliveira (62), Hanika (19), Antonelli (18). Gli altri italiani sono Tonucci (20°, 15 punti) e Ferrari (22°, 12 punti).

    Prossimo appuntamento a Brno.