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  • Flavia Pennetta lotta, ma la Williams é devastante

    Flavia Pennetta lotta, ma la Williams é devastante

    Nel tabellone femminile Flavia Pennetta saluta gli Us Open 2014 dovendosi arrendere a una Serena Williams in condizioni davvero straripanti: l’americana prenota le semifinali con un 6-3; 6-2 e ora se la vedrà con la russa Makarova Ekaterina. Serena infila la 19 esima vittoria consecutiva a Flushing Meadows: è imbattuta dal 2011. Eppure la Pennetta è partita forte nel primo parziale: subito un 3-0 di braccio ma contro questa Williams non basta che sfodera prime vincenti e ace a raffica.

     

    Flavia Pennetta in azione durante il match
    Flavia Pennetta in azione durante il match | Foto Web

    La brindisina aveva inizialmente sorpreso l’avversaria strappandole 2 break ma Serena è riuscita a recuperare subito il doppio svantaggio mettendo i piedi in campo per mettere a segno vincenti. Altre occasioni per la Pennetta non sono mancate: ma la Williams è brava a distribuire gli ace. Due parziali severissimi che piegano la brindisina: il primo 6 game a 0 che consegnano all’americana il primo set per 6-3. Il secondo di 11 punti consecutivi da 1-2 e altri 5 giochi per il finale in un’ora e spiccioli.

    Makarova Ekaterina, per la prima volta in carriera, centra la semifinale di un grande slam: battuta Vika Azarenka 6-4; 6-2, il finale in 1 ora e 27 minuti. Un anno nero per la biellorussa, falcidiato dagli infortuni e guai fisici che ne hanno condizionato notevolmente forma e rendimento: da lunedi sarà fuori dalle numero 20 del Mondo. La russa si è dimostrata solida, convincente e ha saputo reagire alle difficoltà di un primo set dove la Azarenka era partita forte e con la volontà di fare gara, un break iniziale aveva portato avanti la biellorussa. La Makarova però è stata subito perfetta nel rientrare sul 2-2 sfruttando anche un doppio fallo dell’avversaria. Una Azarenka molto fallosa ha favorito la Makarova che è riuscita a spostare l’incontro su ritmo e scambi di forza dal fondo. E’ cosi arrivato il break nel decimo gioco che è valso il primo set. L’orgoglio e la forza hanno abbandonato la biellorussa che nel sesto gioco e alla settima palla break si è dovuta arrendere al nastro sfortunato. La Makarova è stata perfetta nel confermarsi al servizio e chiudere successivamente il match.

    In campo maschile, in tre ore e mezza, Novak Djokovic ha la meglio su Andy Murray con il punteggio di 7-6; 6-7; 6-2; 6-4. Per fare una grande partita di tennis ci vogliono due grandi tennisti, che abbiano una grande condizione fisica e mentale, un grande Murray esce a testa alta da New York. Per due set e mezzo lo scozzese ha ritrovato il suo miglior tennis e, insieme a Djokovic, ha regalato al pubblico un match di qualità eccelsa. Murray tra guai alle gambe, alla schiena e acciacchi di vario tipo alla fine è sempre il primo a mollare: in 7 game in cui è arrivato alla palla break alla fine Djokovic ha sempre strappato il servizio; dei 10 game in cui Murray ha avuto solo un’occasione lo scozzese ha fatto suoi solo 4 giochi. Il serbo ha maturato negli anni una incredibile forza mentale; nei primi giochi del terzo set lo scozzese è stato ingiocabile sul dritto causa i problemi fisici che aumentavano;  Djokovic ha aspettato senza sprecare ulteriori energie il momento giusto del quarto set che è coinciso con il decimo gioco. A questo punto il serbo ha preso il largo chiudendo il match e ora troverà di fronte il giapponese Nishikori.

    Kei Nishikori al termine di una nuova maratona, 4 ore  e 15 minuti di gara, ha sconfitto lo svizzero Stanislav Wawrinka con il punteggio: 3-6; 7-5; 7-6; 6-7; 6-4 e conquista cosi per la prima volta in carriera la semifinale di uno slam.  Un match dove a lungo ha dominato il servizio e la presa in mano degli scambi, solo 5 i break totali lungo le 4 ore; Wawrinka ha ceduto il secondo set con un doppio fallo e di nuovo con un doppio fallo ha mandato al match point il giapponese il quale pur soffrendo in qualche game, è sempre riuscito a mantenere i suoi turni di servizio.

  • US Open: la Errani si deve inchinare, troppa Wozniacki

    US Open: la Errani si deve inchinare, troppa Wozniacki

    Nel tabellone femminile dello US Open con una prestazione di autorità Caroline Wozniacki sconfigge Sara Errani con il punteggio di 6-0; 6-1. L’italiana ha potuto davvero poco; cosi come poco, pochissimo ha da recriminare; dall’altra parte c’era una giocatrice nettamente superiore.

    La Errani ha provato tutto quello che poteva ma primo game escluso, dove ha avuto quattro palle break, non c’è mai stata partita. La danese ha conquistato 26 vincenti: è stata una grande prova di forza. Caroline prenota, dopo tre anni, le semifinali dello US Open, troverà la Peng.

    errani us openLa cinese Shuai Peng regola in un’ora di gara Belinda Bencic: 6-2; 6-1. Il tennis cinese ha una nuova interprete che centra la prima semifinale in un Grande Slam. Questo era il quarto di finale delle sorprese e delle prime volte: l’unico senza teste di serie ed è stato praticamente un monologo. La cinese ha cancellato con la prima vincente 2 palle break nel terzo game e di occasioni per la Bencic non ce ne saranno più mentre la Peng è riuscita a ottenere 4/5 break point a partire dal 3-1 nel primo set. Dal punteggio di 4-2 saranno ben sette  i game consecutivi vinti dalla Peng, fino al 5-0 del secondo set.

    Nel tabellone maschile Gael Monflis sconfigge in tre set Grigor Dimitrov in 3 set con il finale 7-5; 7-6 (6); 7-5. Il tennista bulgaro commette molti errori: poche prime di servizio, 2 set point sprecati nel tie break del secondo set. Monflis sorprende Dimitrov con un break alla prima palla utile: 6-5 con il bulgaro sorpreso dalla profondità del suo avversario che lo porta a chiudere il primo set per 7-5. Nel secondo set il francese cancella subito una palla break avversaria e sale 4-2 con 2 doppi falli del bulgaro in un game. Il bulgaro strappa l’unico break del match al francese pareggiando il conto, 4-4, Monflis serve solo ace e prime vincenti guadagnandosi il tie break, Dimitrov spreca tutto con 4 errori diretti e consecutivi.  Nel terzo set Monflis palle break in rimonta da 0/30; il bulgaro chiude il match con un doppio fallo abbastanza emblematico dopo che il francese si era garantito un tie break senza troppi patemi.

     

  • US Open: Flavia Pennetta ai quarti

    US Open: Flavia Pennetta ai quarti

    Flavia Pennetta conquista gli ottavi di finale degli US Open. L italiana ha sconfitto Casey Dellacqua 7-5; 6-2 e ha raggiunto Sara Errani tra le migliori otto del grande slam americano. L’australiana non è riuscito a sciogliere la tensione sul centrale e ha sbagliato praticamente tutto. Nel primo set l’italiana ha centrato il break al terzo e al settimo game quando la mancina Dellacqua ha ceduto il servizio a zero con due doppi falli e altrettanti errori diretti. Flavia ha giocato senza prime e ha reso subito i break all’australiana fino all’unica fase davvero delicata del match per la brindisina quando, nel nono game,  la Pennetta ha dovuuto risalire da 15/30 con un dritto vincente in avanzamento. Poi le variazioni in lob e drop-shot per il break più importante e il primo set si è chiuso a favore della Pennetta per 7-5. Il secondo set è a strada spianata perchè la Dellacqua non ha trovato mai le misure, fallendo tutti i dritti lungolinea  e servendo sempre peggio con  8 doppi falli finali: 6-2 il parziale finale del secondo set.

    Dopo le delusioni dei tre precedenti slam, in quello di casa Serena Williams è tornata a conquistare i quarti di finale e lo fa al termine della solita dimostrazione di superiorità fisica e tennistica. A testarlo sulla propria pelle la povera Kania Kanepi, che, pur aggrappandosi alla prima e rimanendo in partita fin la 4-3 del primo set, si è dovuta arrendere a una Serena che punta a portare il terzo titolo americano consecutivo. Per quanto ci abbia inizialmente provato anche la Kanepi si è dovuta arrendere con un netto 6-3; 6-2. Ora sulla strada della americana ci sarà Flavia Pennetta.

    Esce dal torneo Eugenie Bouchard sconfitta da Ekaterina Makarova. La russa ha vinto 7-6(2); 6-4 ma entrambi le giocatrici hanno commesso più errori diretti che vincenti: eppure il match ha vissuto momenti focali quando la russa ha dominato il tie-break e dopo un time-out di 10 minuti concesso fra i set per le condizioni di gioco estreme; la Bouchard è uscita di partita e la Makarova spreca ancora tutto cedendo il servizio (4-4) prima del punto finale siglato in risposta vincente lungolinea.

    Victoria Azarenka impiega 3 set e oltre 2 ore di gioco per avere la meglio di della tennista serba Aleksandra Krunic. Dopo una partenza shock costituita da 12 punti a favore della biellorussa ma la Krunic ha il merito di non scomporsi, di essere rimasta lucida e di aver ripreso la rotta giusta andando a chiudere il primo set  per 6-4. Ma nel secondo set la Azarenka è venuta  fuori alla grande, in questo torneo ha dimostrato di non attraversare un gran momento fisico. E’ riuscita a girare il secondo set a suo vantaggio per 6-4. La Krunic nel terzo set ha recuperato un break di svantaggio e poi ci ha riprovato quando Azarenka aveva di nuovo allungato. Ma alla fine l’esperienza della biellorussa è emersa: 4-6; 6-4; 6-4 il punteggio finale.

    Novak Djokovic esulta dopo il match vinto.
    Novak Djokovic esulta dopo il match vinto.

    Nel tabellone maschile Novak Djokovic si è sbarazzato di Philipp Kohlschreiber. I primi venti minuti del serbo sono stati strepitosi: 5-0, poi 6-1 in meno di mezz’ora. Nel secondo set si è fatto sul serio: il tedesco ha alzato il suo livello, e ha avuto la prima occasione di break al set point: è stato il momento più equilibrato del match, uno scambio di altissimo livello chiuso dal serbo con un passante in corsa spettacolare. Djokovic ha chiuso il game con un rovescio strettissimo e Kohlschreiber ha accusato il colpo dando la possibilità a Djokovic di poter servire per il set che è stato archiviato con tre prime vincenti. Il terzo set ha visto il trionfo del serbo, ora sulla sua strada Murray.

    Andy Murray ha sconfitto Jo Wilfiel Tsonga in 3 set e 2 ore e 35 minuti di partita e lo fa avendo dimostrato segni di crescita e miglioramenti in un anno amaro di soddisfazioni. Tsonga ha avuto il demerito di crollare in 4/5 game fondamentali della partita : Murray ha sfruttato la palla set del dodicesimo gioco sfondando su una seconda di Tsonga. Avanti due set a zero Murray ha avuto il suo consueto calo. Subito avanti di un break poi confermato al servizio, Tsonga ha recuperato 3 palline per il potenziale 3-0. Murray ha avuto il merito di annullare subito le chance dell’avversario con un contro break nel game successivo rientrando nel set. Il francese è caduto nel turno di servizio più delicato, il decimo game.  Lo scozzese, attivo e quadrato, ha cosi potuto chiudere 7-5; 7-5, 6-4.

    Stanislav Wawrinka sconfigge Tommy Robrero. Lo spagnolo ha sprecato infatti buone chance nel primo e nel terzo set  prendendo la possibilità di scrivere una strada diversa. Nel primo set Robrero è andato avanti di un break e si è trovato sul 5-4 con il servizio che avrebbe potuto chiudere il set. La partita è stata molto equilibrata e ha pesato le chance non sfruttate da Robrero; lo svizzero ha dimostrato di aver ancora qualche margine di miglioramento. 7-5; 4-6; 7-6; 6-2 in 3 ore e  un minuto.

    Kei Nishikori ha piegato al quinto set con il punteggio di 4-6; 7-6 (4); 6-7 (6); 7-5; 6-4 Milos Raonic, Per il giapponese storica qualificazione, prima di sempre ai quarti di finale dello US Open. Il match si è chiuso alle 2.26 di mattina, ora americana, pareggiando il record di ogni epoca per numero di ore di tennis in una singola giornata di torneo, come nel 1993 e nel 2002.

  • Statistiche Fantacalcio, Top e Flop dopo la 1° giornata di Serie A

    Statistiche Fantacalcio, Top e Flop dopo la 1° giornata di Serie A

    Il campionato di Serie A  è finalmente iniziato, così anche quello di Fantacalcio che in questa prima giornata è stato tutto fuorchè ricco di bonus per i fantallenatori.

    In questo turno sono stati segnati 15 gol: Sau, Rodriguez, Pinilla, Honda, Menez, Muntari, Callejon, De Guzman, Dybala, Gervinho, Nainggolan, Gasltaldello, Zaza, Di Natale (2).

    Gli assist forniti ed assegnati da ”La Gazzetta dello Sport” sono stati 12: Balzano, Brienza, Marchese, Abate, El Shaarawy, Higuain, Zuniga, Barreto, Nainggolan, De Silvestri, Berardi, Muriel

    In questa prima giornata di Serie A abbiamo avuto anche due autogol, quello del gialloblu Biraghi in Chievo-Juventus e quello del difensore rossonero Alex in Milan-Lazio.

    Due sono stati anche i calci di rigore parati, i protagonisti sono stati i portieri delle due milanesi: Diego Lopez ha respinto il tiro dagli undici metri del laziale Candreva, Handanovic, certamente uno specialista nel parare i rigori, ha neutralizzato la conclusione del granata Larrondo.

    Due anche i cartellini rossi, il blucerchiato Regini è stato espulso per doppia ammonizione, il difensore dell’Inter Vidic invece ha subito un rosso diretto per un applauso interpretato come gesto ironico dall’arbitro.

    Antonio Di Natale
    Antonio Di Natale

    Miglior calciatore di giornata è stato l’eterno Antonio Di Natale. L’attaccante dell’Udinese è stato protagonista dell’unica doppietta realizzata in questa giornata. 2 gol totalmente diversi tra loro che hanno permesso ai bianconeri di imporsi per 2-0 sull’Empoli: il primo con un perfetto inserimento su assist di Muriel, il secondo invece d’astuzia sfruttando un errato disimpegno del difensore dei toscani Laurini.

     

     

     

     

    Questa la Top 11, schierata in campo con un 4-3-3, dei migliori punteggi di questo 1° turno di Serie A (voti e bonus / malus presi da “La Gazzetta dello Sport“):

    Handanovic 10; Gastaldello 9.5, Abate 7.5, Balzano 7, Lichtsteiner 7; Nainggolan 11.5, De Guzman 10, Honda 9.5; Di Natale 14, Zaza 10, Dybala 10

    Questa la Flop 11, schierata in campo con un 4-3-3, dei peggiori punteggi di questo 1° turno di Serie A (voti e bonus / malus presi da “La Gazzetta dello Sport“):

    Berisha 3; Biraghi 3, Vidic 4, Regini 4, De Vrij 4; Candreva 2.5, Brillante 4.5, Mangani 4.5; Larrondo 1.5, Belfodil 4.5, Insigne 4.5
    Ecco le statistiche Fantacalcio aggiornate dei 3 migliori calciatori ruolo per ruolo, per Fantamedia, dopo la 1° giornata di Serie A:

    PORTIERI: Handanovic (Inter) 10, Diego Lopez (Milan) 8.5, De Sanctis (Roma) 7.5

    DIFENSORI: Gastaldello (Sampdoria) 9.5, Abate (Milan) 7.5, Balzano (Cagliari) 7

    CENTROCAMPISTI: Nainngolan (Roma) 11.5, De Guzman (Napoli) 10, Honda (Milan) 9.5

    ATTACCANTI: Di Natale (Udinese) 14, Zaza (Sassuolo) 10, Dybala (Palermo) 10
    CLASSIFICA ASSIST

    1- Abate (Milan), Balzano (Cagliari), Barreto (Palermo), Berardi (Sassuolo), Brienza (Cesena), De Silvestri (Sampdoria), El Shaarawy (Milan), Higuain (Napoli), Marchese (Genoa), Muriel (Udinese), Nainggolan (Roma), Zuniga (Napoli) 1 Assist.

  • Bonaventura al Milan firma in lacrime, Saviola al Verona

    Bonaventura al Milan firma in lacrime, Saviola al Verona

    Il calciomercato estivo alle ore 23 esatte ha chiuso la famosa porta dell‘Ata Hotel Executive. E’ stata una giornata intensa, frenetica, dove tutti aumentavano il passo man mano che le 23 si avvicinavano. Qualcosa è contento, qualcuno un pò meno, qualcuno è arrabbiato ma si il gioco delle parti è questo. Il mercato dura due, tre mesi forse dura tutto l’anno ma alcuni operatori si fanno vedere solo e soltanto nel finale e poi se non va in porto il loro affare se la prendono sapendo che è dal 1 luglio, o anche prima, che le trattative si possono concludere.

    Sfuma il sogno di portare Falcao alla Juventus: il colombiano si trasferisce al Manchester United alla corte di Van Gaal: prestito oneroso a 12 milioni di euro, 12 milioni di euro di ingaggio (24 lordi) e 65 milioni di euro il riscatto. Sfuma anche Hernandez. il Chicarito va al Real Madrid in prestito. Da segnalare l’operazione in uscita che manda De Sceglie al Parma con la formula del prestito. Mentre cede in prestito al Pescara Cristian Pasquato.

    Bonaventura
    La firma di Bonaventura

    Il Milan nelle ultime ore ha piazzato il colpo Giacomo Bonaventura con l’Atalanta per una cifra oscillante intorno ai sette milioni di euro comprensivi di bonus. Intesa totale con il direttore sportivo Pier Paolo Marino; due milioni di euro più cinque per il cartellino, Bonaventura approda a titolo definitivo con accordo fino al 2019. Mentre nel pomeriggio c’è stata la cessione di Bryan Cristante al Benfica, i due club hanno raggiunto l’accordo sulla base di 6 milioni di euro e di Gabriel al Carpi. Era già stato fotografato con la sciarpa intorno al collo ma è saltato tutto all’ultimo perchè Zaccardo non ha trovato l’accordo con il Parma: Jonathan Biabiany rimane in Emilia ed è stato tolto dal mercato.

    Sull’altra sponda di Milano, in casa Inter, non si muove Guarin: niente Valencia, niente Real Madrid. Perchè l’Inter voleva cederlo a titolo definitivo e non in prestito. Il colombiano è sempre stato valutato 15 milioni di euro, nessuno era disposto a sborsarli. Gli spagnoli sono arrivati a offrire un prestito con diritto di riscatto a 12 milioni.

    La Roma prende Mapou Yanga-Mbiwa in prestito dal Newcastle, centrale classe 1989. Mentre non si muove da Parigi Rabiot, resta al Psg fino alla scadenza del contratto cioè il prossimo giugno.

    Molto attivo, quest’oggi, la Fiorentina che ha definito l’arrivo di Kurtic dal Sassuolo, prestito con diritto di riscatto e Richards, prestito con diritto di riscatto,  dal Manchester City e cede Facundo Roncaglia al Genoa a titolo temporaneo.

    Il Parma riceve due beffe finale per il mercato: Sergio Floccari e Alvaro Gonzalez. I ducali hanno perso Amauri ma tenuto Biabiany ma hanno visto andare in fumo due possibili acquisti. Il direttore Leonardi aveva individuato in Floccari il sostituto ideale, non si è trovata l’intesa economica con il Sassuolo. Differente il discorso per Alvaro Gonzalez: qui c’era l’accordo ma non è stato depositato in tempo il contratto, delusione finale per il mancato esito della trattativa.

    L’Hellas Verona ha acquistato Javier Saviola, altra vecchia gloria del Barcellona inizio duemila. Sean Sogliano lo acquista dal Olympiakos e l’argentino firma un contratto annuale.

    Lo svincolato Luca Castellazzi, nonostante la sua non più giovanissima età di 39 anni, ha trovato l’accordo con il Torino sostituendo il serbo Avramov andato all’Atalanta. Sempre il Toro, in sostituzione di Cerci andato all’Atletico Madrid prende dal Parma Amauri con contratto biennale. Il Papu Gomez, ex Catania ora al Metalist Kharkiv, torna il Italia e giocherà nell’Atalanta. Il Parma cede Mesbah alla Sampdoria che prende anche Romagnoli dalla Roma, prestito secco e Djordjevic, giovane attaccante montenegrino classe 1994. Nuovo arrivo in casa  Cagliari: si tratta di Alejandro Gonzales dal Verona. Il difensore Daniele Portanova ha rescisso il contratto con il Genoa, è quindi un calciatore svincolato.

  • Serie B: Modena e Cittadella si dividono la posta

    Serie B: Modena e Cittadella si dividono la posta

    Il posticipo del lunedi sera di Serie B disputato allo stadio “Braglia” tra Modena e Cittadella finisce in parità, 1-1, il risultato finale. Nel primo tempo veneti in vantaggio con un gran gol di Alessandro Sgrigna su calcio di punzione, ma Acosty pareggia nella ripresa.

    Il Cittadella prende campo e al 14′ Schenetti triangola con Sgrigna e conclude poi di poco alto sopra la traversa di Pinsoglio.  Gli ospiti trovano il gol del vantaggio al 28′ con un’ottima punizione battuta sempre da Sgrigna che realizza con un preciso tiro a giro dopo che Minesso viene steso al limite dell’area da Beltrame.

    Sgrigna al tiro sulla punizione del 0-1.
    Sgrigna al tiro sulla punizione del 0-1.

     

    Al 37′ ci prova Ferrari, tutto solo l’ex punta della Spezia si crea lo spazio con finta e contro finta poi ci prova con il destro che finisce però a lato. Vantaggio meritato per il Cittadella all’intervallo.

    Nella ripresa si parte forte: prima ci prova Nizzetto dal limite con Valentini che devia in angolo, poi rischia di raddoppiare Sgrigna ma Pinsoglio, in uscita, evita il raddoppio della squadra di Foscarini. A questo punto Novellino effettua le sostituzioni facendo entrare Granoche e Luppi, e dopo qualche secondo arriva immediato il pari con Acosty: ottimo il destro del centrocampista di casa che supera Valentini dopo un buon uno-due chiuso con Granoche. Nel finale è sempre la squadra di Novellino a cercare la vittoria ma Valentini non si fa superare dai tentativi da fuori area.

    Nella seconda giornata il Modena sarà ospite del Lanciano mentre i veneti riceveranno tra le mura amiche l’Avellino.

    MODENA-CITTADELLA 1-1:

    Modena (4-4-2): Pinsoglio; Gozzi, Marzoratti, Cionek, Rubin; Acosty, Osuji [46′ Salifu], Schiavone, Nizzetto [56′ Granoche]; Beltrame [77′ Lupi], Ferrari. All: Wlater Novellino

    Cittadella (4-4-2): Valentini; Cappelletti, Scaglia, Pellizzer, Barreca; Schenetti [67′ Lora], Rigoni, Minesso, Benedetti; Gerardi [84′ Coralli ], Sgrigna [77′ L. Mancuso]. All: Claudio Foscarini

    Reti: 28′ Sgrigna [C]; 78 Acosty [M]

    Arbitro: Rosario Abisso (Palermo)

    Ammoniti: 5′ Benedetti; 15′ Cappelletti; 33′ Gerardi; 45′ Nizzetto; 93′ L. Mancosu

    Recuperi: 2′; 4′

     

     

  • Ata Hotel: le pagelle del mercato

    Ata Hotel: le pagelle del mercato

    Come da tradizione ad ogni finestra di mercato si designa l’ “Oscar” del calciomercato e questo generalmente coincide con o comunque va molto vicino a quanto si concretizza alla fine della stagione. Lo scorso anno la Juventus venne giudicata dalle pagelle del mercato come la più rinforzata e a fine campionato venne incoronata quale Campione d’Italia, le cose possono cambiare poi nel cosiddetto “mercato di riparazione“, anche se le indicazioni di quanto fatto nella sessione estiva generalmente viene corretto ma non sovvertito. Vediamo com’è andata secondo noi:

    ATALANTA:  5

    Papu Gomez alla firma per l'Atalanta | Foto Twitter
    Papu Gomez alla firma per l’Atalanta | Foto Twitter

    Difficile dire che l’Atalanta si sia rinforzata, anche se il colpo di Papu Gomez sul finale ha migliorato il voto. Le cessioni sono state di rincalzi, anche se di qualità come De Luca, Lucchini e Brienza e poi la cessione di uno dei migliori portieri degli ultimi anni in Serie A come Consigli a fronte di Avramov. In entrata Dramè, Bianchi, Biava e Boakye non rispecchiano esattamente sulla carta un miglioramento rispetto a quanto aveva prima. Ci auguriamo di essere smentiti.

    CAGLIARI: 6

    Il Cagliari tenta la metamorfosi in Zemanlandia e non è mai un’impresa facile. Tuttavia notiamo in entrata tanta freschezza con gli arrivi di Longo, Farias, Donsah, Cragno, Rangel e tanti altri giovani a fronte di uscite decisamente importanti su tutte Astori, Pinilla e Nenè. Con il beneficio del dubbio diamo la sufficienza al Cagliari perché l’acquisto del tecnico Zeman rappresenta una plusvalenza non da poco.

    CESENA: 5

    Sinceramente, delle neo promosse, il Cesena ci pare quella meno attrezzata e che meno si è distaccata dal livello tecnico della scorsa stagione. Ci sono quattro acquisti, uno per reparto su tutti gli altri Leali per la porta, Lucchini per la difesa, Ze Eduardo e Carbonero per il centrocampo ed infine Brienza per l’attacco. In uscita solo la cessione di Ceccarelli pesa rispetto al Cesena frizzante della scorsa stagione. Nel complesso però rimaniamo dell’idea che i quattro acquisti principali, fatti non siano sufficienti per far fare il salto di categoria alla squadra.

    CHIEVO: 6,5 

    Il Chievo di Eugenio Corini ha cambiato tanto e lo ha fatto mettendo in rosa dei nomi di categoria, non è stato da parte dei veneti il solito mercato fatto di nomi sconosciuti che si devono affermare. Bardi, Biraghi, Birsa, Maxi Lopez, Schelotto, Botta, Izco per citarne alcuni. In uscita per fare questo stravolgimento il Chievo ha dovuto sacrificare solo Stojan, Thereau, Dramè, Rigoni e Agazzi e qualche giocatore a fine percorso. Ci vorrà tempo ma pensiamo che il Chievo si sia rinforzato e sia già in partenza sopra la linea salvezza ed alla fine Corini e i tifosi clivensi potrebbero togliersi qualche soddisfazione importante come negli anni di Del Neri.

    EMPOLI: 5

    Stesso discorso fatto per il Cesena vale per l’Empoli. Il salto di categoria si sperava portasse qualcosina di più ma i mezzi sono quelli che sono e quindi bisogna fare di necessità virtù. L’Empoli ha mosso poco il mercato, confermando molto di quanto è stato fatto lo scorso anno, riesce a prendere totalmente Maccarone, a prendere le giovani promesse Vecino e Laxalt dalla Fiorentina e dall’Inter ma il rinforzo vero arriva a centrocampo con Guarente dal Siviglia. Le cessioni sono poche e di prospettiva. Vedremo se Sarri riuscirà a far tirare fuori ulteriori miglioramenti ad una squadra che appare modesta per la Serie A.

    FIORENTINA: 6,5

    A differenza della scorsa stagione la Fiorentina ha mosso meno il mercato e soprattutto si è cimentata nelle uscite, i tanti calciatori di prospettiva presi tra estate ed inverno scorsi non hanno convinto e così hanno fatto spendere molto tempo a Pradè e Macia per ricollocarli. Cassani, Rebic, Matos, Compper, Wolski inoltre è stato piazzato Matri che così cambia casacca per la terza volta in una stagione. In entrata spicca il tentativo di puntellare la difesa con gli innesti di Basanta e Richards, il centrocampo con Badelj e Kurtic oltre che la trequarti con Marin. Tuttavia il capolavoro è stato non cedere alle lusinghe per Cuadrado e far rientrare in prima squadra due giovani che sono un sicuro e roseo futuro Babacar e Bernardeschi. Inoltre i viola ritroveranno Rossi e Gomez altri due rinforzi non da poco.

    GENOA: 7

    Ormai Enrico Preziosi lo conosciamo ogni anno ama disfare e rifare il suo Genoa e solo con Gasperini ha sempre trovato il giusto interprete delle sue idee. Il Genoa ha mosso molto, via Gilardino dentro Matri, via Vrsalijko preso Rosi, out Matuzalem in Rincon e così via. Con Edenilson, Pinilla, Lestienne, Roncaglia e Perotti  poi ha fatto un upgrade considerevole e aspettiamoci di vedere un grifone come negli anni di Milito e Thiago Motta. In uscita a parte quelli citati c’è stata una rivoluzione che ha coinvolto i comprimari pertanto alla fine il Genoa è una squadra di livello superiore rispetto a quella dell’anno scorso.

    INTER: 8

    Il mercato nerazzurro è stato in sordina, tranquillo, schivando la concorrenza ma chiudendo concretamente per giocatori utili a Walter Mazzarri. Spende pochissimo e riesce a consolidare la squadra che adesso ha una fisionomia quasi definita da una strategia portata avanti da Ausilio in maniera impeccabile. Vidic, Dodò, M’Vila, Osvaldo e Medel ovvero centrocampo, difesa e attacco rinforzati a fronte di uscite fatte solo da ingaggi pesanti e giocatori ormai bolliti. L’iter deciso da Tohir è stato seguito perfettamente senza dover rinunciare a qualche gioiello.

    JUVENTUS: 6

    Francamente è stata la squadra, insieme al Napoli, tra le big che ha più deluso. Conte aveva chiesto una mini rivoluzione fatta con gioielli nell’orbita Juve e poi l’acquisto di almeno un giocatore che potesse alzare l’asticella in vista della Champions. Nei primi giorni si è visto che la società andava in direzione opposta e così il tecnico pugliese si è fatto da parte. Allegri non ha messo becco sul  mercato e Marotta ha continuato il suo rinnovamento della rosa senza mai vincere un duello di mercato, presi Romulo, Morata, Pereyra, Morata ed Evra tutti buoni giocatori ma che non alzano la qualità della squadra in uscita dei comprimari che avevano poco spazio come Peluso, Quagliarella, Vucinic e Isla o giocatori in orbita Juve che hanno fatto fare un po’ di cassa alla società. L’unico acquisto, degno di essere citato per come è venuto fuori è quello di Coman che a parametro zero passa dal PSG alla Juventus, potrebbe essere il jolly alla Pogba che salva il mercato ma lo sapremo solo più avanti per ora la Juventus è uguale alla scorsa stagione.

    LAZIO: 6,5

    Dopo la deludente stagione scorsa la Lazio doveva rimboccarsi le maniche e uscire dalle sabbie mobili nelle quali era finita. Djordjevic, Parolo, Basta, Gentiletti e De Vrij sono stati ottimi acquisti, il problema è che la Lazio è rimasta impantanata sulle cessioni dalle quali ha incassato poco e non è potuta più andare oltre. In generale sulla carta si è rinforzata modestamente ma lo ha fatto, ora sta a Pioli rinvigorire un ambiente attanagliato dalle polemiche con i risultati.

    MILAN: 7

    Il momento della firma di Bonaventura al Milan | Foto Twitter
    Il momento della firma di Bonaventura al Milan | Foto Twitter

    La magia di Galliani si è rinnovata come l’araba fenice e dopo trequarti di mercato passato i infradito in Versilia dove ha invitato tutti e parlato con tutti aprendo e chiudendo trattative tra un cocktail ed una cena chiude le ultime due settimane con la cessione di Balotelli al Liverpool, Robinho al Santos, Cristante al Benfica, Constant al Trabzonspor più quelle che erano già definite come Kaka, Birsa ed Emanuelson. In compenso sempre alla fine prende Diego Lopez per la porta, Fernando Torres, Van Ginkel e Bonaventura oltre a Menez e Alex presi all’inizio a parametro zero. Risultato ingaggi abbassati, cassa fatta e ora Inzaghi ha una discreta squadra da plasmare dal potenziale alto.

    NAPOLI: 5,5

    Sentendo i proclami di De Laurentiis ad inizio mercato si pensava ad una sessione pirotecnica da parte dei partenopei ed invece basso profilo e rinforzi mirati che non si è sicuro siano migliori di chi c’era già. Koulibaly non da ancora piena fiducia, Rafael è decisamente meno affidabile di Reina, Michu è un oggetto misterioso mentre sembra già integrato De Guzman. In uscita tante difficoltà per i numerosi giocatori della rosa che non rientrano nei piani di Benitez, solo Dzemaili, Pandev e Behrami  alla fine trovano collocazione all’estero ma ce ne sono ancora troppi che appesantiscono il bilancio ed il mancato passaggio in Champions ha rovinato tutto.

    PALERMO: 4,5

    Sinceramente non è piaciuto il mercato del Palermo e riteniamo che anche Iachini avrebbe preferito giocarsi le sue carte in Serie A in condizioni migliori. Le cessioni di Stefanovic, Viviano, Lafferty e Hernandez hanno un peso specifico importante, gli acquisti di Cocev, Quaizon, Rigoni, Bamba e Makienok ne hanno un altro.

    PARMA: 5,5

    Dopo la clamorosa esclusione dalla meritata Europa League ci si aspettava un mercato importante da parte del Parma, invece a fronte di alcune cessioni importanti come Parolo, Marchionni, Rosi, Molinaro e Amauri sono arrivati giocatori che difficile dire possano alzare qualitativamente la rosa, ritornano Belfodil, Acquah e Jorquera ed arrivano Costa, De Ceglie e Cassani. Insomma nel contesto la rosa arruolabile è aumentata ma la sostanza?

    ROMA: 9

    Ecco la regina del mercato, è lei che ha vinto lo scudetto estivo. Sabatini ha sbaragliato la concorrenza per Iturbe, battuto Lotito su Astori trovato il laterale sinistro in Ashley Cole. Messa alle corde dal Bayern per Benatia ha reagito prontamente portando a Roma Manolas e alla fine ribadisce il concetto con Yanga-Mbiwa. Insomma rosa rinforzata, tanto movimento con giocatori di prospettiva e completamento nei ruoli chiave. La Roma è da scudetto al pari se non più della Juventus.

    SAMPDORIA: 6,5

    La Sampdoria targata Ferrero è partita diversamente rispetto agli altri anni, non ha ceduto i pezzi migliori ad un prezzo prefissato dagli acquirenti ma anzi si è concentrata sullo sfoltimento della rosa, ha ceduto Mustafi facendo cassa e si è rinforzata con Bergessio, Viviano, Silvestre, Duncan e Mesbah inoltre prendendo giovani interessanti come Campana e Romagnoli.

    SASSUOLO: 6

    Il Sassuolo alla fine rimane invariato rispetto alla scorsa stagione porta all’attivo quattro acquisti Vrsaljko, Peluso, Taider e Pavoletti. Nelle cessioni rilevante è solo quella di Marrone che torna alla Juventus. La freschezza dei gioiellini di Di Francesco è rimasta immutata e la difesa sembra con un po’ più di esperienza.

    TORINO: 6

    Amauri con il suo procuratore dopo la firma con il Torino | Foto Twitter
    Amauri con il suo procuratore dopo la firma con il Torino | Foto Twitter

    Se il Torino alla fine fosse riuscito a tenere Cerci avrebbe preso un bel 7, tuttavia la perdita di Immobile e Cerci lasciano qualche sensazione negativa a rimpiazzarli Quagliarella e Amauri e se per uno si può essere soddisfatti per l’altro qualche dubbio c’è. Va detto che con i soldi incassati i granata si sono rinforzati molto in quantità mantenendo anche la qualità negli altri reparti: Gaston Silva, Sanchez Mino, Perez, Nocerino e Molinaro.

    UDINESE: 6

    Il voto all’Udinese è un sei politico, è veramente difficile capire a monte se i friulani si sono rinforzati o meno. Tra giocatori rientrati da prestiti, neo-acquisti e cessioni è veramente un numero impressionante di nomi dai quali è difficile capire se chi è partito po’ pesare di più di chi è rimasto. Certamente le prime uscite dei bianconeri sono state positive, meglio dei tempi di Guidolin dove la partenza era peggiore.

    VERONA: 6,5

    Il Verona ha fatto un lavoro in uscita da 8 ed un lavoro in entrata da 5,5. Calcolando da gennaio con la cessione di Jorginho al Napoli per arrivare alle cessioni di Iturbe, Romulo e Marquinho l’Hellas ha incassato moltissimo e si pensava che investisse buona parte per le entrate, invece Martic, Rodríguez, Marquez, Campanharo, Sorensen, Nenè e Nico Lopez. Finanziariamente molto meglio della scorsa stagione ma per la salvezza dovrà battagliare come le altre, non sarà facile come lo scorso anno.

     

  • Maxime Lestienne, un fiammingo per il volo del grifone

    Maxime Lestienne, un fiammingo per il volo del grifone

     

    Il colpo last minute del Genoa di Enrico Preziosi si chiama Maxime Lestienne, un giovane proveniente dal Club Bruges che si è imposto all’attenzione degli addetti ai lavori attraverso colpi di classe ed un sinistro veramente chirurgico. Il calcio belga non è conosciuto per la presenza nella sua serie, chiamata Jupiler Pro League, di campioni affermati e che appaiono sulle copertine dei giornali, tuttavia non si può non notare come il calcio belga sia cresciuto esponenzialmente fino all’ultimo mondiale in Brasile, dove con una Nazionale giovane ed inesperta è andato più avanti di Italia e Inghilterra.

    Maxime Lestienne nasce nella cittadina fiamminga di Kortrijk il 17 giugno 1992 e cresce calcisticamente in una fucina di talenti, quella del Mousrcron che è anche una società sperimentale nel ricercare alternative tattiche in fase offensiva. Lestienne entra nella squadra Under 19 nel 2009 e si mette in luce grazie ad un ottimo dribbling naturale e ad una facilità di corsa con la palla al piede impressionante. Nel frattempo il progetto giovani messo in atto dalla Federazione belga mette i suoi frutti e Lestienne entra a far parte del gruppo nazionale dalla Under 15, segno che il ragazzo è visto come un predestinato.

    Dal Mouscron a Club Bruges il passo è breve, le squadre della Jupiler Pro League sono incentivate e non hanno problemi a mandare in campo giovani senza aspettare per forza risultati importanti da subito, come accade in Italia per esempio. Cristoph Daum nella stagione 2010/11 lo vuole a Bruges ed il ragazzo di Kortrijk inizia a fare qualche apparizione affinando la sa posizione in campo. Inizia a migliorarsi come trequartista esterno, in grado di giocare su entrambe le fasce ed essere un’arma in più per la sua squadra. Tuttavia manca ancora di continuità.

    Maxime Lestienne neo-acquisto del Genoa | Foto Twitter
    Maxime Lestienne neo-acquisto del Genoa | Foto Twitter

    L’esplosione arriva la stagione 2012/13 dove Maxime Lestienne in Jupiler Pro League ed i conseguenti play-off realizza 17 reti e 13 assist vincenti su 38 presenze. L’anno successivo si conferma mantenendo le cifre delle sue prestazioni e riportando il Club Bruges ai play-off. La stessa cosa avviene in Nazionale dove viene confermato fino all’Under 21.

    Finalmente il calcio che conta si accorge del suo talento, ma a prendere il cartellino di Maxime Lestienne è un fondo d’investimento, che nei paesi esteri operano anche su risorse economico-sportive., il pregio di questo fatto è che per gli addetti ai lavori è una conferma delle buone prospettive del ragazzo, il difetto è che il prezzo del cartellino di Maxime Lestienne nel 2012 era già di sette milioni di euro, troppi per un ventenne. Oggi il valore di Lestienne in relazione alle sue ultime prestazioni è più abbordabile, 10 milioni di Euro.

    Nella finestra di mercato corrente ci crede, prima il Milan che però non ha i liquidi per comprare il giocatore, poi l’Inter che però è imbavagliato dalla mancata cessione di Guarin ed infine s’insinua il Genoa che lo strappa alla concorrenza con una manovra lampo definita sul prestito con diritto di riscatto.

    Maxime Lestienne non ha un fisico particolarmente potente, tuttavia è velocissimo e possiede un’agilità spaventosa. Alto 1 metro e 76, pesa 62 Kg. fattori fisici che gli permettono di essere sguizzante sulla fascia, ma la sua caratteristica più importante è il dribbling negli spazi stretti dove riesce a saltare l’uomo e a prendersi quel vantaggio di spazio che gli permette di crossare o di tirare in porta. Può giocare sia a destra che a sinistra, nel primo caso grazie al suo sinistro “magico” ed alla sua ottima visione della porta può calciare con potenti e precisi tiri a girare sul secondo palo, nel secondo caso può fare l’ala e fornire assist preziosi per le punte. Vediamolo all’opera in questo video:

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    Maxime Lestienne a 22 anni si propone nel nostro calcio e lo fa in una squadra che assomiglia alla squadra della sua città il fortino di Kortrijk non è facile superarlo così come non è facile domare il “vecchio cuore rossoblù“, dal punto di vista ambientale si troverà bene riuscirà a farlo anche sul campo e sugli schemi di Gasperini?

     

     

  • Liga, Sandro lancia il Barça, il vero Real è la Sociedad

    Liga, Sandro lancia il Barça, il vero Real è la Sociedad

    La seconda giornata di Liga ha mostrato conferme e sorprese clamorose. La conferma arriva dal Barcellona che dopo il successo nel primo turno grazie al giovane El Haddadi, ha sfruttato il gol di un altro esordiente, Sandro, per imporsi sul campo del Villarreal. La sorpresa più grande di giornata arriva da San Sebastian con il Real Madrid che cade pesantemente con la Real Sociedad.

    Veniamo all’analisi delle gare di giornata.

    Gli anticipi del venerdì hanno visto i successi dei Getafe e Valencia rispettivamente per 1-0 e 3-0 su Almeria e Malaga.

    Sabato l’Athletic Bilbao, gasato dal successo nel preliminare di Champions, non ha problemi a sconfiggere il Levante con un netto tre a zero che porta le firme di Aduriz, Muniain ed Iturraspe.

    Cordoba e Celta Vigo non riescono a superarsi e chiudono in parità. Al vantaggio di Orellana al 52° ha risposto Cartabia al 60°. Il Celta mantiene l’imbattibilità mentre il Cordoba muove la classifica.

    L’Atletico Madrid si impone sull’Eibar grazie a Miranda e Mandzukic che regalano ai colchoneros il doppio vantaggio nei primi 25 minuti. Inutile ai fini della conquista dei punti il gol di Abraham al 33°.

    Il Siviglia espugna il campo dell’Espanyol e si porta nel gruppo delle seconde a 4 punti. Di Bacca ed Iborra le reti degli ospiti. Stuani per la squadra di Barcellona.

    Sandro Ramirez
    Sandro Ramirez

     

    Arriviamo alle gare domenicali, con il Barcellona che gioca un match d’attacco in casa del Villarreal, sfiora il gol, rischia di subirlo ma quando sembra tutto indirizzato verso il pareggio ecco che Sandro Ramirez, esordiente classe 95, infila in rete il pallone della vittoria che vale il punteggio pieno ed il primato solitario nella Liga.

     

    Il Deportivo La Coruna strappa un pareggio al 95° contro il Rayo Vallecano grazie al rigore di Cuenca, rendendo inutile la doppietta di Bueno che aveva ribaltato l’iniziale vantaggio di Rodriguez.

    Tra Elche e Granada succede tutto nel finale. Al vantaggio ospite di Rico al 81°, ha risposto l’Elche con la rete di Lomban nel primo minuto di recupero.

    Veniamo alla sorpresa di giornata, la caduta delle merengues in casa della Real Sociedad. Un tonfo reso ancora più pesante se si pensa che dopo undici minuti il Real Madrid si trovava già avanti due a zero grazie ai gol di Sergio Ramos e Gareth Bale. I baschi però reagiscono e già prima della fine del tempo riescono a riportarsi in parità con i gol di Inigo Martinez e Zurutuza. Nella ripresa la Real Sociedad accelera e grazie ancora a Zurutuza trova il vantaggio, arrotondato poi dal gol di Vela ad un quarto d’ora dal termine.

     

    RISULTATI 2° GIORNATA

    Getafe-Almeria 1-0 (29° Vazquez)

    Valencia-Malaga 3-0 (31° Paco, 45° Parejo, 56° Piatti)

    Athletic Bilbao-Levante 3-0 (32° Aduriz, 51° Iturraspe, 76° Muniain)

    Cordoba-Celta Vigo 1-1 (52° Orellana (Cv), 60° Cartabia (Co))

    Atletico Madrid-Eibar 2-1 (11° Miranda (A), 25° Mandzukic (A), 33° Abraham (E))

    Espanyol-Siviglia 1-2 (33° Bacca (S), 57° Iborra (S), 61° Stuani (E))

    Villarreal-Barcellona 0-1 (82° Sandro Ramirez)

    Deportivo La Coruna-Rayo Vallecano 2-2 (7° J. Rodriguez (D), 40°, 73° Bueno (R), 95° rig. Cuenca (D))

    Real Sociedad-Real Madrid 4-2 (5° Sergio Ramos (Rm), 11° Bale (Rm), 35° Inigo Martinez (Rs), 41°, 65° Zurutuza (Rs), 75° Vela (Rs))

    Elche-Granada 1-1 (81° Rico (G), 91° Lomban (E))

     

    CLASSIFICA DOPO 2 GIORNATE

    Barcellona 6, Valencia, Celta Vigo, Siviglia, Granada e Atletico Madrid 4, Athletic Bilbao, Real Sociedad, Villarreal, Real Madrid, Eibar, Getafe e Malaga  3, Rayo Vallecano 2, Deportivo La Coruna, Espanyol, Almeria, Cordoba ed Elche 1, Levante 0.

     

  • US Open: Errani da applausi, vola ai quarti di finale

    US Open: Errani da applausi, vola ai quarti di finale

    Nel tabellone femminile dell US Open Sara Errani batte Mirjana Lucic-Baroni 6-3; 2-6; 6-0. Il match della tennista italiana è una fotocopia, nei primi due set, del match disputato contro Venus Williams: un parziale siglato da numerosi errori dell’avversaria e uno perso nettamente senza mai dare segno di reazione. La Errani parte forte nel primo parziale si porta sul 3-0 e vince il primo set con il 100% di prime in campo e un solo errore diretto contro i 24 della sua avversaria. Nel secondo set esce fuori la Lucic che domina il parziale approfittando delle difficoltà in uscita dal servizio dell’italiana. Nel terzo parziale la croata perde fisicamente, si è dovuta fermare a fine primo set per un medical time-out, e cede senza mai dare la sensazione di poter reagire.

    Sara Errani al termine del superamento degli ottavi di finale.
    Sara Errani al termine del superamento degli ottavi di finale.

    Ora nei quarti la Errani se la vedrà con Caroline Wozniacki che, dopo 2 ore e 37 minuti di vera lotta, ha la meglio su Maria Sharapova. In questa seconda parte di 2014 la danese sembra essere tornata in forma splendida come nel 2010 e 2011 quando si posizionò in cima ranking. La Sharapova ha da recriminare i 21 non forzati del primo set che sono stati un regalo all’avversaria. Nel secondo set, tutto rischio e spinta, la russa ha scritto un 5-1 piuttosto netto con 22/12 di parziale tra vincenti e non forzati. La Wozniacki ha avuto il merito di no mollare: la russa è stata costretta a giocare al limite per portare via punti, e la fase difensiva della danese ha, a quel punto, fatto la differenza; Sharapova che continuava a sbagliare e break della Wozniacki nel quarto gioco che è riuscito a tirare fuori tutto il meglio del suo repertorio per approdare ai quarti di finale. 6-2; 4-6; 6-2 il punteggio finale.

    Avanzano anche Peng e Bencic. La cinese ci ha preso gusto e impone la sua legge anche alla numero 14 Lucie Safarova. In 1 ora e 11 minuti di gara la Peng regola 6-3; 6-4 la tennista ceca. Nella sfida Jankovic-Bencic viene eliminata la testa di serie numero 9 del tabellone femminile che spreca come al solito molto. Nel primo set la serba è andata andata due volta a servire per chiudere il set, 5-4; 6-5,  e per ben due volte è stata breakkata. Al tie-break erroraccio della Jankovic che, a campo aperto, manda a fuori uno schiaffo al volo. Nel secondo set la svizzera gioca ancora più forte e carica del vantaggio, imponendosi cosi per 7-6; 6-3.

    Nel tabellone maschile Roger Federer ha un avvio complicato, si fa sfuggire un set in maniera inaspettata. Granollers è molto attento, quadrato. Lo spagnolo arriva fino al 5-2 quando il cielo di New York decide di chiudersi e di stravolgere la giornata e, dopo un’oretta, i due tennisti riprendono il match. Lo svizzero, al rientro, è un altro giocatore e ritrova sè stesso, da li in poi è show dello svizzero: 4-6; 6-1; 6-1; 6-1 in meno di due ore.

    Domic Thiem, per la prima volta in carriera, vola agli ottavi di finale di un grande slam e fa fuori in tre set Feliciano Lopez che cede in meno di due ore: 6-4; 6-2; 6-3 il finale. Agli ottavi ci sarà Thomas Berdych.

    Simon sconfigge David Ferrer. Bravo e fortunato a partire dalla prima palla break dall’incontro baciata dal nastro. Ferrer va fuori misura con il rovescio e il francese va sul 5-3 chiudendo il primo parziale in 43 minuti. Ferrer rimonta subito il break di svantaggio al termine di una partita dura pareggia i conti nello score dei set. Simon però sale sul 2-1 anche a inizio terzo set infilando 9 punti consecutivi, 5-1 e 2 set a 1. Molto efficace il tennista francese che sul 2-2 e sotto 0/30 risale difendendo il servizio facendo affondare Ferrer: 6-3; 3-6; 6-1; 6-3 in 2 ore e 46 minuti. Ora ci sarà Cilic.

    Gael Monflis supera il connazionale Richard Gasquet in meno di due ore e si prende l’ottavo di finale con il punteggio di 6-4; 6-2; 6-2 con più comodità del previsto. Goffin spaventa Grigor Dimitrov partendo alla grande nel primo set con un 6-0. con il bulgaro assolutamente incapace di reagire. Ma Dimitrov si sveglia nel secondo parziale e costruisce una nuova partita, sfruttando gli aumenti degli errori da parte del suo avversario. La chiave di volta sono stati gli ultimi tre game del terzo set, Goffin ha recuperato il break di svantaggio volando sul 4-4 ma, nel turno successivo, a di nuovo perso il servizio a favore di Dimitrov. Il bulgaro ha poi chiuso il set e nel quarto ha portato a casa la qualificazione: 0-6; 6-3; 6-4; 6-1.