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  • Ligue 1: cade il Bordeaux, Lille nuova capolista

    Ligue 1: cade il Bordeaux, Lille nuova capolista

    La Ligue 1 ha una nuova capolista, non è il Psg, che viene fermato sul pari dal Rennes ma bensì il Lille che sconfiggendo il Nantes ed approfittando della battuta d’arresto del Bordeaux a Guingamp, conquista la vetta.

    Bene il Marsiglia di Bielsa che infila le terza vittoria consecutiva e si avvicina al primo posto. Sempre più crisi per il Monaco che incassa la terza sconfitta in 5 giornate disputate.

    Veniamo all’analisi delle gare di giornata.

    Turno aperto dall’anticipo del venerdì che ha visto il Monaco cadere in casa del Lione per 2-1. Padroni di casa avanti al 30° con Fekir, Ocampos al 39° trova l’illusorio pareggio per i monegaschi reso inutile dal gol di Tolisso al 73° che consegna i 3 punti al Lione.

    Non riesce a decollare nemmeno il Psg che in casa del Rennes non riesce a mantenere l’iniziale vantaggio firmato da Camara al 43° e si fa rimontare da Ntep ce al 55° segna il gol del definitivo 1-1.

    Al St.Etienne, avversario dell’Inter nella prossima Europa League, basta un autogol di Pierre alla mezz’ora della ripresa per sbarazzarsi del Caen e portarsi a 10 punti in campionato.

    Anche in Montpellier-Lorient è un autorete a decidere la gara, più precisamente quella di Kone che al 44° regala il successo ai padroni di casa.

    Bastia e Lens mantengono aperta la propria striscia positiva, in Corsica le due squadre non riescono a superarsi e al vantaggio ospite di Chavarria sul finale di primo tempo, risponde Gillet ad inizio ripresa per l’uno ad uno finale.

    Il Nizza, dopo due sconfitte consecutive, torna al successo. A decidere la gara con il Metz è un gol di Bosetti al 94°.

    L’ultima gara del sabato ha visto il Reims ottenere tre punti preziosi nello corsa salvezza contro il Tolosa. Un 2-0 che permette ai padroni di casa di abbandonare l’ultima posizione della classifica.

    Nelle gare della domenica cade il Bordeaux che in casa del Guingamp va sotto per 2-0 a causa del gol di Diallo al 26° e dal calcio di rigore trasformato da Mandanne al 34°. Inutile il gol di Diabate al 83°, i Girondini perdono la prima gara stagionale e la vetta della classifica.

    Divock Origi
    Divock Origi

     

    Sul tetto della Ligue 1 va infatti a posizionarsi il Lille. Protagonista della sfida contro il Nantes è l’attaccante belga Divock Origi che sblocca il risultato al 46°. Ad arrotondare e mettere al sicuro i tre punti ci pensa Lopes al minuto 49. Il Lille si porta così ad 11 punti in testa alla classifica sopratutto grazie ad una super difesa, un solo gol incassato nelle prime cinque gare disputate.

     

     

     

     

    Tante polemiche e lamentele nei giorni passati ma sul campo l’Olympique Marsiglia del Loco Bielsa continua a correre forte. In questo turno l’Om s’impone agevolmente in trasferta con un netto tre ad uno ai danni dell’Evian. Ora il primo posto dista solo un punto.

     

    RISULTATI 5° GIORNATA

    Lione-Monaco 2-1 (30° Fekir (L), 39° Ocampos (M), 73° Tolisso (L))

    Rennes-Psg 1-1 (43° Camara (P), 55° Ntep (R))

    Bastia-Lens 1-1 (40° Chavarria (L), 54° Gillet (B))

    Montpellier-Lorient 1-0 (44° aut. Kone)

    Nizza-Metz 1-0 (94° Bosetti)

    Reims-Tolosa 2-0 (13° Ngog, 86° Courtet)

    St.Etienne-Caen 1-0 (74° aut. Pierre)

    Lille-Nantes 2-0 (46° Origi, 49° Lopes)

    Guingamp-Bordeaux 2-1 (26° Diallo (G), 34° rig. Mandanne (G), 83° Diabate (B))

    Evian-Olympique Marsiglia 1-3 (1° Gignac (O), 45° Imbula (O), 63° Thauvin (O), 91° Nsikulu (E))

     

    CLASSIFICA

    Lille 11, Olympique Marsiglia, Bordeaux e St.Etienne 10, Psg e Montpellier 9, Rennes 8, Lorient, Lens, Nantes e Nizza 7, Caen, Lione, Tolosa, Guingamp e Bastia 6, Metz 5, Reims e Monaco 4, Evian 1

  • NFL, l’ombra della violenza domestica

    NFL, l’ombra della violenza domestica

    La seconda giornata di NFL, la maggiore lega di Football Americano ha visto la sua vigilia funestata dalla riapertura del caso di violenza di un giocatore dei Baltimora Ravens, reo nel febbraio scorso di aver messo ko la allora fidanzata, e oggi moglie, all’interno di un ascensore ad Atlantic City.

    Fino alla settimana scorsa c’era qualche parziale fotogramma a testimonianza dell’accaduto e la decisione della NFL era stata quella di punire Ray Rice con sole due giornate di squalifica, il giocatore si era giustificato dicendo di essere stato lui aggredito dalla compagna che poi scivolando aveva battuto la testa perdendo i sensi, di qui ecco il perché del fotogramma con Rice che trascina fuori dall’ascensore la fidanzata priva di sensi. Per evitare comunque la prigione Rice aveva patteggiato con la giustizia ordinaria, mentre Roger Goodell, commissioner della NFL. aveva squalificato il giocatore dei Ravens per due partite, riformando poi la regola su come punire più pesantemente atleti rei di violenza domestica, ma non rivedendo il caso Rice datato 15 febbraio scorso.

    Ray Rice e la moglie | Foto Twitter
    Ray Rice e la moglie | Foto Twitter

    Ray Rice la settimana scorsa però rifinisce nei guai, il sito TMZ decide di mostrare al pubblico l’intero contenuto del video registrato dalle telecamere di sorveglianza dell’ascensore e i vede chiaramente Ray Rice sferrare un pugno a Janay Palmer, metterla Ko e poi trascinarla per i piedi fuori dall’ascensore dell’albergo di Atlantic City.

    Il fotogramma che inchioda Ray Rice | Foto Twitter
    Il fotogramma che inchioda Ray Rice | Foto Twitter

    Scoppia ovviamente il caos, perché Goodell è accusato di essere stato a conoscenza dei fatti e di aver mentito allora, ovviamente il commissioner si difende e dice di essere rimasto choccato dalle immagini e squalifica a tempo indeterminato il giocatore dei Baltimore Ravens, che nel frattempo avevano già licenziato l’atleta dopo aver visto il video. L’Associated Press indaga e pare sia in possesso di una registrazione telefonica dove un poliziotto chiede se il dvd della registrazione delle telecamere sia stato consegnato ad un’impiegata della NFL e la risposta è affermativa.

    Non finisce qui perché Goodell deciso ad andare in fondo ha chiesto l’intervento di un ex Direttore dell’ FBI per fare luce sul caso e aprire un’inchiesta trasparente.

    Si sta chiudendo la seconda giornata di NFL ed ecco scoppiare un altro caso di violenza domestica. Dopo il caso Rice arrivano pesantissime accuse ed un mandato di arresto per Adrian Peterson, Running Back dei Minnesota Vikings, che è stato sorpreso a frustare con un ramo il figlio di quattro anni, l’accusa è di lesioni colpose. Il giocatore, per voce del suo avvocato, dice di aver dato piena collaborazione alla giustizia e si è difeso dicendo che voleva solo sculacciare il figlio secondo una pratica usata in Texas quando lui era bambino, non era sua intenzioni fare male al figlio e se ci sono lesioni non erano intenzionali.

    I Minnesota Vikings intanto, prima di vedere come andrà a finire, hanno deciso di fermare il giocatore e di non convocarlo per la partita contro i New England Patriots.

    Dopo i casi di razzismo in NBA quindi ecco che lo sport americano si ritrova a dover fare i conti con un altra lega, forse la più amata negli USA, macchiata dai riprovevoli comportamenti dei suoi tesserati.

  • Bundesliga: Kagawa torna e segna, bene anche il Bayern

    Bundesliga: Kagawa torna e segna, bene anche il Bayern

    A Dortmund si era già fatto festa non appena saputo del ritorno di Shinji Kagawa in giallonero. Alla prima gara giocata dal giapponese nella sua nuova avventura con la maglia del Borussia la gioia dei tifosi è stata ancora più grande in quanto il calciatore del Sol Levante ha disputato un grande match contro il Friburgo trovando anche il gol.

    Se a Dortmund ridono a Leverkusen lo stato d’animo è leggermente diverso, il rocambolesco 3-3 con il Werder Brema ha permesso al Bayern Monaco, vittorioso 2-0 con lo Stoccarda di agganciare le Aspirine in vetta.

    Molto bene anche Hannover, al comando con 7 punti e ‘Gladbach mentre continua la crisi di Amburgo e Schalke.

    Veniamo al racconto di questo turno di Bundesliga.

    La giornata è stata aperta dalla gara tra Bayer Leverkusen e Werder Brema che già abbiamo definito rocambolesca. Il Bayer ha trovato nei primi minuti il vantaggio con Castro ma ha subito il pari di Bartels a fine primo tempo. Nella ripresa addirittura i Verdi hanno trovato il vantaggio con Di Santo al 60°. Tre minuti e le Aspirine trovano il pari con  Çalhanoğlu. Al 74° Son sigla il gol che sembra consegnare i tre punti ai padroni di casa ma il Werder non ci sta ed impatta con Prödl a 4 minuti dalla fine.

    Come detto il Bayern Monaco si è imposto sullo Stoccarda per 2-0. Gli ospiti si sono resi pericolosi, sostanzialmente in un’unica occasione mentre il Bayern ha creato diverse chance trovando i gol con Götze nel primo tempo e Ribery nel finale di gara.

    Shinji Kagawa
    Shinji Kagawa

     

    Era il giorno di Shinji Kagawa ed il giapponese non ha tradito, così come tutto il Dortmund. I gialloneri partono forte, mettono in difficoltà il Friburgo, creano qualche occasione e poi trovano il vantaggio con Ramos, ancora una volta preferito ad Immobile, al 34°. Passano 7 minuti ed arriva il momento di Kagawa che riceve un cross rasoterra dalla destra e batte il portiere avversario. Nel finale di gara Aubameyang, entrato da poco, cala il tris. Al 90° arriva il gol della bandiera degli ospiti firmato da Sorg.

    Padeborn e Colonia non riescono a surclassarsi ma non si fanno nemmeno del male, per uno 0-0 che fa contente entrambe.

    E’ pareggio anche tra Hoffenheim e Wolfsburg, con i padroni di casa che trovano il vantaggio al 55° con Modeste, pregustano il successo ma Olic al 89° trova il definitivo 1-1.

    Shinji Okazaki guida il Mainz al primo successo stagionale. La doppietta del giapponese insieme al gol di Allagui regalano il successo al Mainz in casa dell’Hertha Berlino. Inutile ai fini della conquista dei tre punti il rigore trasformato da Ronny.

    Crisi nera dello Schalke che, nel posticipo del sabato sera, viene nettamente sconfitto dal Borussia Moenchengladbach.Un 4-1 decisamente senza storia per i padroni di casa del Gladbach che rischiano solo al momento del 1-2 siglato da Choupo-Moting ma poi riprendono il largo chiudendo con i gol di Kruse e Raffael.

    Nelle gare domenicali molto bene l’Hannover che aggancia Bayer e Bayern in vetta grazie al bel successo per 2-0 su un Amburgo sempre più in crisi. Colpaccio dell’Augsburg che espugna Francoforte con il gol di Bobadilla al 49°.

     

    RISULTATI 3° GIORNATA

    Bayer Leverkusen-Werder Brema 3-3 (11° Castro (B), 45° Bartels (W), 60° Di Santo (W), 63° Çalhanoğlu (B), 74° Son (B), 86° Prödl (W)

    Bayern Monaco-Stoccarda 2-0 (27° Götze, 85° Ribery)

    Paderborn-Colonia 0-0

    Hoffenheim-Wolfsburg 1-1 (55° Modeste (H), 89° Olić (W))

    Borussia Dortmund-Friburgo 3-1 (34° Ramos (B), 41° Kagawa (B), 78° Aubameyang (B), 90° Sorg (F))

    Borussia Mönchengladbach-Schalke 4-1 (17°, 50° Hahn (B), 52° rig. Choupo-Moting (S), 56° Kruse (B), 79° Raffael (B))

    Hertha Berlino-Mainz 1-3 (36°, 90° Okazaki (M), 70° Allagui (M), 86° rig. Ronny (H))

    Eintracht Francoforte-Augsburg 0-1 (49° Bobadilla)

    Hannover-Amburgo 2-0 (13° Andreasen, 24° Sobiech)

     

    CLASSIFICA

    Bayer Leverkusen, Bayern Monaco e Hannover 7, Borussia Dortmund 6, Borussia Moenchengladbach, Paderborn, Mainz, Hoffenheim e Colonia 5, Eintracht Francoforte 4, Werder Brema e Augsburg 3, Wolfsburg 2, Friburgo, Hertha Berlino, Schalke, Stoccarda e Amburgo 1

  • L’Italvolley lascia Polonia 2014 con una vittoria

    L’Italvolley lascia Polonia 2014 con una vittoria

    Finisce con una vittoria, e tanto amaro in bocca, il campionato del mondo in Polonia per l’Italvolley, battuta l’Australia, che già a Firenze in World League era stata regolata, si torna a casa con l’unico successo ottenuto nella seconda fase del torneo intercontinentale.

    Mauro Berruto, ammesso che ne avrà il tempo, dovrà riflettere su quello che serve alla nazionale di volley maschile per competere con le altre potenze pallavolistiche la sensazione in primo piano è che ci sia da fare un gran lavoro psicologico sui componenti della squadra e che serva soprattutto portare continuità di concentrazione e di rendimento. I valori ci sono, è evidente, e la nostra pallavolo non vive una situazione così drastica da dover gridare all’allarme, tuttavia i colori azzurri non trasmettono la stessa forza che trasmette il campionato di A1.

    Contro l’Australia, Berruto conferma le proprie scelte fatte nelle ultime partite e schiera il sestetto che al momento gli da le maggiori garanzie. L’Italvolley chiude faticando un po’ il primo set poi però nel secondo parziale dimostra di dominare agevolmente l’avversario. Poi nel terzo set ecco che si rivede la discontinuità della Nazionale e l’Australia, che non è certo una titolata pe vincere il mondiale, ne approfitta riaprendo la gara.

    Italia-Australia 3-1 | Foto Twitter
    Italia-Australia 3-1 | Foto Twitter

    Il quarto set si tinge di azzurro, e si colora di tenacia e voglia di chiudere la rassegna con una vittoria, dimostrazione che sicuramente la squadra nel corso del torneo non ha dimostrato in pieno il suo valore. Si è visto un ottimo Jiri Kovar, che continua a sbagliare troppo in servizio ma segna 20 punti e la grande verve da trascinatore di Birarelli che nel momento di difficoltà prende per mano la squadra e la carica al pari del suo coach in panchina.

    L’Italia chiude così al tredicesimo posto con sei sconfitte e tre sole vittorie, molto poco considerando che era partita per Polonia 2014 per giocarsi le sue carte fino in fondo, come capitava i modo continuo nelle grandi manifestazioni dal 2011 in poi tra Olimpiadi ed Europei.

    Per gli appassionati di volley rimane ora da vedere cosa riusciranno a fare le ragazze di Bonitta, impegnate in Italia nel Campionato Mondiale di Volley dal 23 settembre.

    ITALIA-AUSTRALIA 3-1 (25-23 / 25-14 / 21-25 / 25-18)

  • Ménez e la banda Inzaghi travolgono il Parma

    Ménez e la banda Inzaghi travolgono il Parma

    Una partita pazzesca che certifica l’indole della squadra di Filippo Inzaghi e del nuovo corso rossonero, mettendo sul piatto della bilancia otto reti realizzate in due giornate e punteggio pieno in classifica al pari di Juventus, prossima avversaria, e Roma.

    Parma-Milan chi pensava fosse un match stile “vogliamoci bene” si sbagliava di grosso e ha riservato emozioni a non finire, alla fine del rocambolesco epilogo rimangono però alcune domande a cui solo il tempo darà le risposte. Troppo forti gli attacchi o difese troppo brutte? Perché il 4-5 finale dice sì che Milan e Parma se le sono date di santa ragione, ma dice anche che entrambe hanno subito con troppa facilità le reti avversarie.

    Bonaventura esulta dopo la rete del vantaggio | Foto Twitter
    Bonaventura esulta dopo la rete del vantaggio | Foto Twitter

    Il Milan è orfano di Fernando Torres e coì Inzaghi inserisce dal primo minuto Bonaventura, con Ménez falso nueve e Honda sulla destra, il Parma mette Cassano al centro dell’attacco con ai lati Ghezzal e Belfodil. Già dopo quattro minuti si capisce che sarà una gara densa di occasioni, quando De Sciglio spara alto dopo una bella incursione e De Jong arriva un pelo in ritardo sulla punizione pennellata di Honda al 21° ma il gol a metà primo tempo è già maturo in quanto i rossoneri sulla corsia di destra sono sempre attivi.

    Al 25° Bonaventura s’incunea nella difesa emiliana e batte Mirante incrociando il tiro di sinistro, la replica del Parma non si fa attendere perché Cassano, lasciato solo in mezzo all’area piccola batte di testa Lopez, che appare nell’occasione poco reattivo. 1-1 e il Milan ricomincia come se nulla fosse, discesa di uno strepitoso Abate, cross al centro e di testa inzuccata vincente di Honda al 37°, prima della fine del primo tempo arriva il terzo gol rossonero. Passaggio filtrante in area per Ménez che brucia sullo scatto Lucarelli, il difensore mette le mani sulle spalle del francese che si lascia cadere in area, per l’arbitro Massa non ci sono dubbi e fischia il calcio di rigore. Ménez non sbaglia.

    Nella ripresa il Parma inizia attaccando a testa bassa ed al 51° Felipe su un tiro di Jorquera si fa trovare pronto per la deviazione vincente ed accorcia le distanze, 2-3 e partita nuovamente aperta. La rete mette il turbo agli uomini di Donadoni che spingono come forsennati, al 60° Bonera tocca con la mano il pallone sul tiro di Jorquera, essendo già ammonito prende il secondo giallo e viene espulso, sembra il preludio alla rimonta emiliana.

    Al 68° De Jong su un’azione confusa del Parma sradica il pallone dai piedi di Cassano e s’invola verso la porta, Mirante tenta l’uscita ma l’olandese lo anticipa battendolo per la quarta volta. La gara sembrerebbe conclusa ed invece Lucarelli al 73° sugli sviluppi di un corner supera Lopez riaprendo ancora il match. Altro episodio che cambia nuovamente la gara è l’espulsione di Felipe che prende il secondo giallo per proteste rimettendo la parità numerica.

    Al 79° Ménez realizza un capolavoro, sfrutta un’indecisione della difesa parmense, dalla sinistra converge verso il centro dell’area piccola e salta Mirante, poi con le spalle rivolte alla porta esegue un colpo di tacco da maestro facendo alzare il pallone quanto basta per mettere fuori gioco l’estremo difensore emiliano che stava recuperando, davvero strepitoso. Per non farsi mancare nulla il Milan si fa anche un autogol prima della fine, con De Sciglio che fa un retropassaggio a Lopez che s’infortuna nel tentativo di prendere la sfera.

    Sarà l’ultimo sussulto di un match incredibile, per gli amanti dei gol e dei colpi di scena uno dei più belli visti negli ultimi anni in Serie A.

    PARMA-MILAN 4-5 (1-3) – 25° Bonaventura (M), 27° Cassano (P), 37° Honda (M), 45° Ménenz rig. (M), 51° Felipe (P), 68° De Jong (M), 73° Lucarelli (P), 79° Ménez (M), 89° De Sciglio aut. (M).

    Parma (4-3-3): Mirante 6; Ristovski 5; Felipe 5; Lucarelli 5; De Ceglie 4,5; Acquah 5; Lodi 5,5; Jorquera 5,5 (73° Coda S.V.); Ghezzal 5 (65° Palladino 6); Cassano 6; Belfodil 4,5 (79° Bidaoui S.V.).

    All.: Roberto Donadoni 5,5

    Milan (4-3-3): Lopez 5; Abate 7; Alex 6 (62° Zapata 6); Bonera 5,5; De Sciglio 5,5; Poli 6; De Jong 7; Muntari 6; Honda 6,5 (62° Rami 6); Ménez 7,5 (86° Niang S.V.); Bonaventura 6,5.

    All.: Filippo Inzaghi 6

  • Davis Cup: Fognini ko, Svizzera in Finale

    Davis Cup: Fognini ko, Svizzera in Finale

    Roger Federer sconfigge per 3-0 set Fabio Fognini e regala alla Svizzera una finale di Davis Cup che manca da 22 anni. I santi che aveva invocato Fognini in conferenza stampa non si sono materializzati, hanno scelto la Svizzera la quale sfiderà in finale la Francia dal 21 al 23 novembre la Francia a Lille. Nessuna rimonta, nessuna impresa, lo dicevano i pronostici, la caratura dei singolaristi svizzeri e cosi è stato.

    E’ finita con il punteggio di 6-2; 6-3; 7-6, trasformando il parziale dei singolari in un impietoso 9 a 0 per gli svizzeri; scelta azzeccata quella di capitan Luthi il quale ha scelto di far riposare il suo numero uno Federer nel doppio di sabato.

    Fabio Fognini in un colpo col dritto
    Fabio Fognini in un colpo col dritto

    Fognini ha potuto poco confermando le statistiche che vedono il ligure sulle superfici veloci in netta difficoltà: 5-35 il numero dei set vinti/persi. A fare la differenza è stata la bravura, la capacità di sapersi tirare fuori dai momenti difficili che solo i campioni sanno fare; quella capacità che permette di far girare le partite anche nelle giornate dove la miglior forma viene meno. Lo svizzero è stato implacabile al servizio, spegnendo fin da subito le velleità del ligure; ad inizio del terzo set l’azzurro ha alzato il livello del suo tennis. Sono arrivati a questo punto scambi pregevoli, altre quattro palle break e un terzo set che si è protratto fino al tie break. Nel momento chiave si è verificato questo: seconda di servizio di Fognini a 132 km/h risposta vincente di Federer, ace successivo dello svizzero e finale in cassaforte.

    Cosi la Svizzera vola in Finale, sarà la prima volta di Roger Federer il quale cercherà, per sè e per la sua nazione, di portare a casa l’unico trofeo che manca alla sua incredibile carriera.

    Il quinto match in programma, ormai inutile ai termini di raggiungimento di finale, Andreas Seppi ha sconfitto Lammer in tre set 6-4; 1-6; 6-4 conquistando il secondo punto per l’Italia.

     

  • Inter a valanga, ok Lazio, ma la sorpresa è il Napoli

    Inter a valanga, ok Lazio, ma la sorpresa è il Napoli

    Il Sassuolo ha subito 15 gol in tre partite contro l’Inter, quello di oggi è il secondo 7-0 in due anni. Prima della partita c’è stato chi ha ironizzato “magari finisce 7-0…” ed è stato così. Il Sassuolo non è praticamente sceso in campo e nel secondo tempo si è ritrovato anche in 10 a causa, ancora una volta, di una follia di Berardi che dà una gomitata a Juan Jesus. Si porta a casa la palla Maurito Icardi, che segna una tripletta sotto gli occhi di Wanda Nara. Due gol, i primi, anche per Osvaldo; Kovacic dopo i 3 gol contro lo Stjarnan trova il primo gol in Serie A e nel tabellino si infila anche Guarin.

    Esultanza dopo un gol dell'Inter
    Esultanza dopo un gol dell’Inter

    Inter-Sassuolo 7-0 (3°, 30°, 53° Icardi, Kovacic 21°, Osvaldo 43°, 72°, Guarin 74°)

    TOP: Icardi 8.5 – Kovacic 8

    FLOP: Berardi 4 – Zaza 4.5

    Il momento buio del Napoli continua: prima rigore sbagliato da Higuain, poi il gol del Chievo e tante occasioni sbagliate. I gialloblu si confermano bestia nera del Napoli, l’anno scorso al San Paolo finì 1-1, oggi ancora peggio per Benitez. Il malumore dei tifosi aumenta e tutti si accaniscono contro De Laurentiis padre e De Laurentiis figlio. 3 punti in 2 partite, per ora bastano appena per essere nella metà alta della classifica.

    Napoli-Chievo 0-1 (49° Maxi Lopez)

    TOP: Bardi 8 – Maxi Lopez 6.5

    FLOP: Higuain 4.5 – Jorginho 5

    Con un comunicato, la Curva Nord della Lazio ha annunciato che tutti i tifosi torneranno all’Olimpico per incoraggiare la squadra, sebbene le contestazioni verso la società non siano finite. I biancocelesti hanno subito ringraziato i tifosi con una grande prestazione contro un impotente Cesena: apre la volée di Candreva, poi Parolo e il capitano Stefano Mauri. Partita facile e dominata dal primo all’ultimo minuto: la buona Lazio che aveva perso contro il Milan conferma la sua presenza nella la lotta quanto meno per l’Europa League.

    Lazio-Cesena 3-0 (19° Candreva, 56° Parolo, 90° Mauri)

    TOP: Candreva 7 – Parolo 7

    FLOP: Cascione 5 – De Feudis 5

    Si spartiscono la posta in palio Fiorentina e Genoa in uno 0-0 deciso in particolare dai portieri. Poche occasioni e di conseguenza poche emozioni, seppure nel finale la Fiorentina abbia sfiorato più volte il gol trovando un prontissimo Perin. Al 71° espulso l’ex Facundo Roncaglia.

    Fiorentina-Genoa 0-0

    TOP: Perin 8 – Cuadrado 7

    FLOP: Gomez 5

    Famosa per l’abbreviazione che tutte le emittenti televisive cercano di evitare, Cagliari-Atalanta finisce 1-2. Tante disattenzioni difensive della squadra di Zeman, una su tutte quella che al 3° porta Estigarribia al gol. Il 2-0 arriva grazie a Boakye, poi accorcia Cossu su rigore.

    Cagliari-Atalanta 1-2

    TOP: Sportiello 7.5 – Ibarbo 7

    FLOP: Farias 5 – Balzano 5

    Stasera, ore 20.45, ci sarà Parma-Milan, mentre lunedì allo stesso orario andrà in scena Verona-Palermo.

  • Finalmente Vale: Rossi trionfa a Misano

    Finalmente Vale: Rossi trionfa a Misano

    Per la prima volta in stagione la vittoria non va alla Honda: Valentino Rossi e la sua Yamaha trionfano nel GP di San Marino e Riviera di Rimini dedicato a Marco Simoncelli, nato e cresciuto a pochi chilometri da lì. Doppietta Yamaha, dopo Rossi c’è Jorge Lorenzo, seguito da Dani Pedrosa. Il colpo di scena principale arriva a 18 giri dal termine, quando Marc Marquez perde l’anteriore, cade e scivola giù; alla fine lo spagnolo è arrivato 15°, appena dentro la zona punti. E’ il week-end dell’Italia: Dovizioso e Iannone chiudono la top 5.

    La festa del podio di Rossi
    La festa del podio di Rossi

    Tre italiani su cinque nella top 5 e finalmente l’Inno di Mameli che risuona in una pista automobilistica: tra Moto e Formula 1, l’unico che finora aveva regalato all’Italia una vittoria era Romano Fenati in Moto3. La vittoria di Valentino e contemporaneo 15° posto di Marquez sconvolgono la classifica, ma non troppo: i due spagnoli della Honda sono primo e secondo con 289 e 215 punti, poi c’è Rossi a 214. Ritirato Petrucci, mentre quello che si può considerare l’unico pilota di casa, ovvero Alex De Angelis, arriva 14°, davanti a Marquez.

    In Moto2 ancora una volta si ripete il duello Rabat-Kallio. E’ sempre lo stesso il copione: il finlandese parte benissimo, guadagna 3-4 secondi su Rabat e poi, col passare dei giri, si fa superare senza riuscire poi a raggiungere il compagno spagnolo. Gli italiani erano chiamati a una rimonta e così è stato: Morbidelli arriva settimo e guadagna 11 posizioni, mentre Pasini arriva 14°. Sicuramente Folger non ricorderà con piacere questa gara: mentre era al 7° posto gli è arrivata una segnalazione: per aver superato troppe volte il limite di pista (track limit) avrebbe dovuto cedere una posizione, ma dietro di lui c’erano Simon e Morbidelli distanti parecchi secondi. Dopo 8 giri in cui Folger è stato costretto a rallentare, finalmente cede questa posizione, ma nel frattempo gli danno un altra penalità per non aver concesso la posizione. Per evitare la squalifica Folger è costretto a fare il ride trough e arriva 19°.

    Doppietta Honda al fotofinish in Moto3, vince Rins davanti ad Alex Marquez, si accontenta del terzo posto Jack ass Miller. Bellissime prestazioni di Enea Bastianini (5°) e Andrea Migno (8°), male Romano Fenati che arriva 11° (partiva 7°) e Niccolò Antonelli (16°).

  • Allegri, ok la prima anche allo Juventus Stadium

    Allegri, ok la prima anche allo Juventus Stadium

    Per Allegri si trattava della prima volta allo Juventus Stadium da padrone di casa ed è andata bene, la sua squadra di fronte aveva una Udinese decisamente troppo rinunciataria e troppo vincolata alle iniziative degli isolati Muriel e Di Natale per spaventare la retroguardia bianconera. E’ andata bene alla Juve anche in relazione alle defezioni che facevano preoccupare alla vigilia, la rosa bianconera dimostra di essere in toto di ottimo livello.

    Ci pensano Tevez e Marchisio a aprire e chiuder ogni tipo di discorso e la rete dell’Apache argentino arriva dopo soli otto minuti di gioco, dove la Juventus aveva già dimostrato di essere rimasta, almeno sull’intensità del gioco, la stessa degli altri anni. La trama del gioco cambia e dopo le indicazioni avute due settimane fa a Verona questa sera si sono avute le conferme. Se la Juventus di Conte e quella di Allegri si schierano, per il momento, allo stesso modo in campo, il discorso cambia sul come viene sviluppato il gioco, la nuova Juventus di Massimiliano Allegri cerca il gol allargando di più la sua azione in modo orizzontale, mentre quella di Conte andava spesso centralmente in porta.

    Così nasce il vantaggio, all’8° minuto Lichtsteiner arriva sul fondo e mette un palla arretrata rasoterra al centro dell’area, dove arriva come un fulmine Carlitos Tevez che di piatto incrocia sul secondo palo facendo passare la palla sotto le gambe di un difensore friulano e superando Karnezis. La squadra di Stramaccioni subisce il colpo e si fa schiacciare sempre di più, tanto che sembra scontato a breve il raddoppio torinese. Hanno buone chance Tevez e Pogba ma si va al riposo 1-0.

    Nella ripresa Stramaccioni fa uscire Muriel e lo sostituisce con Bruno Fernandes probabilmente cercando di contrastare meglio il centrocampo della Juventus ma l’andamento della partita non cambia è sempre la Juventus a creare più gioco e maggiori pericoli. Al 49° bel calcio di punizione di Pogba respinto da Karnezis ma in generale sono ottime le incursioni di Evra e di Pereyra che si propongono sempre molto bene. Al 65° l’Udinese pareggerebbe, Danilo tira da fuori area e Bubnjic devia in rete che viene annullata per fuorigioco millimetrico, si tratta dell’unica occasione da rete della partita creata dai friulani e dieci minuti dopo Marchisio chiude ogni discorso, servito da Tevez tira da fuori area beffando Karnezis mettendo la palla nell’angolino basso.

    Marchisio ringrazia Tevez per la palla del 2-0 | Foto Twitter
    Marchisio ringrazia Tevez per la palla del 2-0 | Foto Twitter

    La Juventus così si presenta nel migliore dei modi prima di iniziare la sua avventura in Champions League, nel finale passerella anche per Coman e Morata che sfiora la rete del 3-0 dimostrando ancor di più quanto detto sopra, la Juventus è sempre la stessa, più matura e ancora più completa nella sua rosa.

    JUVENTUS-UDINESE 2-0 (1-0) – 8° Tevez (J), 75° Marchisio (J).

    Juventus (3-5-2): Buffon 6; Cáceres 6,5; Bonucci 6,5; Ogbonna 6,5; Lichtsteiner 6,5; Pereyra 6,5 (85° Padoin S.V.); Marchisio 7; Pogba 6,5; Evra 6,5; Llorente 6 (89° Morata S.V.); Tevez 7.

    All.: Massimiliano Allegri 6,5

    Udinese (3-5-2): Karnezis 5,5; Heurteaux 6; Danilo 6; Bubnjic 5,5; Widmer 5,5; Allan 6; Guilherme (72° Pinzi 5,5); Kone 6,5 (80° Thereau S.V.); Pasquale 5,5; Muriel 5 (45° Fernandes 6); Di Natale 5,5.

    All.: Andrea Stramaccioni 5

  • Liga: l’Atletico espugna il Bernabeu, bene il Barça

    Liga: l’Atletico espugna il Bernabeu, bene il Barça

    Il sabato di Liga aveva come piatto forte il derby di Madrid ed incredibile ma vero, l’Atletico di Simeone dopo aver sottratto la Supercoppa alle Merengues si è ripetuta anche in campionato, andando ad conquistare i tre punti al Santiago Bernabeu. Nelle altre gare bene il Barcellona contro l’Athletic Bilbao, pareggio tra Malaga e Levante così come tra Celta Vigo e Real Sociedad.

    Dopo l’anticipo di ieri che ha visto Almeria e Cordoba impattare sul 1-1, oggi è toccato al Barcellona aprire il turno ed i catalani non hanno deluso le aspettative hanno controllato il possesso palla, hanno trovato più conclusioni rispetto ad i baschi e nel finale Messi ha creato e Neymar ha concretizzato i due gol che hanno steso l’Athletic Bilbao.

    Pareggio a reti bianche tra Malaga e Levante che serve a quest’ultimi a cancellare lo zero dalla casella dei punti in classifica.

    La gioia di Arda Turan
    La gioia di Arda Turan

    Veniamo al match clou di giornata il Derby di Madrid, una gara che in questi ultimi mesi è diventata una consuetudine. Partono forte i Colchoneros che al 10° trovano il gol del vantaggio con Tiago che, su azione di corner, con un colpo di testa sorprende la difesa del Real e supera Casillas. La reazione dei Blancos è veemente e dopo un paio di conclusioni insidiose, Cristiano Ronaldo al minuto 25 si procura un calcio di rigore che trasforma spiazzando Moya. A questo punto è un continuo attacco degli uomini di Ancelotti che però non riescono a trovare la rete del vantaggio. Nella ripresa riparte meglio ancora il Real Madrid. Per avere tracce dell’Atletico bisogna attendete il 72° quando Arda Turan tenta un tiro a giro che finisce sul fondo. Passano tre minuti ed ancora il turco dei Colchoneros sfiora il gol con un colpo di testa alto, ma è solo questione di attendere un minuto perchè al 76° Juanfran piazza in area un cross, Arda Turan sfrutta il velo di un compagno ed impatta al volo battendo Casillas per il gol che si rivelerà quello decisivo.

    L’Atletico espugna il campo dei “cugini” e si lancia a -2 dal Barça di Luis Enrique a punteggio pieno mentre per il Real arriva il secondo KO in campionato che apre una mini crisi.

    La giornata odierna è stata chiusa dalla sfida tra Celta Vigo e Real Sociedad che ha visto i padroni di casa portarsi avanti sul 2-0 ma subire rimonta della squadra basca, che si concretizza con il 2-2 al 92° per l’autogol di Jonny.

     

    RISULTATI 3° GIORNATA

    Almeria – Cordoba 1-1 (12° Mendez (A), 19° Cartabia (C))

    Barcellona – Athletic Bilbao 2-0 (79°, 84° Neymar)

    Malaga – Levante 0-0

    Real Madrid – Atletico Madrid 1-2 (10° Tiago (A), 25° rig. Ronaldo (R), 76° Turan (A))

    Celta Vigo – Real Sociedad 2-2 (28° Orellana (C), 48° Larrivey (C), 70° Agirretxe (R), 92° aut. Jonny (C))

     

    Da disputare Domenica 14/9

    Granada – Villarreal

    Rayo Vallecano – Elche

    Siviglia – Getafe

    Valencia – Espanyol

    Da disputare Lunedì 15/9

    Eibar – Deportivo La Coruna

     

    CLASSIFICA 

    Barcellona 9, Atletico Madrid 7, Celta Vigo 5, Real Sociedad, Valencia*, Siviglia*, Granada* e Malaga 4, Villarreal*, Athletic Bilbao, Eibar*, Real Madrid e Getafe* 3, Rayo Vallecano*, Almeria e Cordoba 2, Deportivo La Coruna*, Espanyol*, Elche* e Levante 1.

    * una partita in meno