Domenica 29 gennaio andrà in scena, nella consueta cornice delle Hawaii, il ProBowl2012, la classica partita delle Stelle (in pratica l’All Star Game della NFL) dove scenderanno in campo tutti (o quasi) i migliori giocatori della stagione che si avvia verso la conclusione, che si avrà il prossimo 5 febbraio al Lucas Oil Stadium di Indianapolis, teatro del 46esimo SuperBowl tra New England Patriots e New York Giants.
In origine il Pro Bowl veniva disputato dopo il Super Bowl ed era l’evento che chiudeva la stagione della NFL, ma da qualche anno (precisamente nel 2008) la massima Lega americana di football ha invertito gli appuntamenti, creando non poche polemiche tra gli appassionati, dato che i giocatori che poi si giocheranno il titolo nella settimana seguente devono dare forfait per non sprecare preziose energie, preparare al meglio la Finalissima e perchè no, evitare qualche fastidioso e poco opportuno infortunio.
Nonostante l’atmosfera abbastanza rilassata e festaiola il Pro Bowl ha un larghissimo seguito tra i fans, non solo negli StatiUniti, ma un pò in tutto il Mondo dove riscuote un discreto successo. I giocatori che vengono convocati sono appositamente scelti dal voto popolare di qualsiasi persona da ogni parte del globo terrestre, basta collegarsi al sito della NFL e dare le proprie preferenze tramite le consuete votazioni. Come ogni anno a sfidarsi ci saranno 2 selezioni, quella della Conference AFC e quella della Conference NFC.
Tante le star affermate presenti sul campo e come al solito non manca anche qualche new entry come il rookie dei Cincinnati Bengals, il ricevitore A.J. Green, al suo primo anno tra i professionisti. Tra gli atleti affermati troviamo invece Ben Roethlisberger (quarterback dei Pittsburgh Steelers), Ray Rice (running back dei Baltimore Ravens appena eliminati dai patriots in Finale di Conference), Vonta Leach (fullback), Nick Mangold (guardia dei New York Jets), Troy Polamalu (safety degli Steelers) che difenderanno l’onore della AFC.
Mentre per la NFC occhi puntati tra gli altri sul duo di quarterback Aaron Rodgers (degli ex campioni dei Green Bay Packers) e Drew Brees (New Orleans Saints, reduce da una stagione da record ma che potrebbe anche cambiare maglia nel prossimo torneo secondo alcune voci di mercato).
Proseguono senza sosta i cambiamenti delle squadre NFL (almeno di quelle rimaste fuori dalla post season) in vista del prossimo campionato: gli Oakland Raiders ed i Miami Dolphins hanno ufficializzato i loro nuovi allenatori. In Florida arriva Joe Philbin, in California invece Dennis Allen.
Allen è stato il defensive coordinator dei Denver Broncos nell’ultima stagione ed il nuovo General Manager Reggie McKenzie ha voluto dare un segnale forte alla squadra dato che i Raiders hanno chiuso il torneo come 29esima difesa sui 32 team nella Lega. E sono stati proprio alcuni errori grossolani della linea difensiva a condannare Oakland a restare fuori dai playoff sul finire della regular season. Allen inoltre diventa il più giovane capo allenatore al momento in NFL avendo solo 39 anni. Sotto la sua guida la difesa dei Broncos è passata dall’essere la peggiore del campionato (quasi 30 punti subiti a partita e 391 yard totali concesse agli avversari nel 2010/2011) arrivando fino alla 20esima, sclando ben 12 posizioni (nel 2011/2012 sono stati concessi agli avversari 24 punti di media e 350 yard complessive tra lanci e corse). Denver era migliorata anche nei sack passando da 23 a 41, diventando la sesta migliore squadra nei blitz verso il quarterback avversario.
Philbin è stato nominato nuovo head coach dei Dolphins direttamente dal proprietario Stephen Ross. E’ alla prima esperienza come capo allenatore avendo lavorato nei Green Bay Packers prima come assistente della linea offensiva (dal 2003 al 2007), poi come offensive coordinator (dal 2008 al 20112) contribuendo in modo decisivo a far diventare quello dei gialloverdi del Wisconsin uno dei migliori attacchi in circolazione e grazie al suo ottimo lavoro nel settore offensivo i Packers si sono laureati anche campioni del Mondo nel Super Bowl 45 contro i Pittsburgh Steelers. Secondo i ben informati Philbin avrebbe chiesto alla dirigenza dei Dolphins l’acquisto del quarterback di riserva di Green Bay, quel Matt Flynn che nell’unica gara disputata quest’anno in regular season (l’ultima giornata contro i Detroit Lions per dare riposo al titolare Aaron Rodgers) ha fatto registrare il nuovo record di franchigia dei Packers per quanto riguarda i passaggi da touchdown in un singolo match arrivando fino a 6!
E’ morto JoePaterno, vera e propria leggenda del College Football NCAA. Il grandissimo e storico head coach se n’è andato all’età di 85 anni, compiuti giusto un mese fa il 21 dicembre, a causa di un tumore ai polmoni che non gli ha lasciato scampo.
Joe Paterno
“JoePa” (questo il suo soprannome) aveva preso le redini della squadra di football college dei PennStateNittanyLions nel 1966 dopo che nel 1950 era entrato a far parte del coaching staff, rimanendo saldamente al timone fino a quest’anno quando è stato costretto a dimettersi dopo che è stata portata alla luce una vicenda deprorevole ed estremamente triste in cui Paterno non era direttamente responsabile ma nella quale non si era comportato da persona giudiziosa: stiamo parlando di un’orrenda storia di pedofilia di cui si è reso protagonista il suo vice Jerry Sandusky che tra il 1994 ed il 2009 avrebbe abusato di 8 ragazzini. Nel 2002 un suo abuso fu visto da un altro allenatore dei Nittany Lions, Mike McQueary, che avvertì subito Paterno che anzichè rivolgersi alle autorità competenti segnalò il caso solo ai vertici universitari che per coprire l’eventuale scandalo non proferirono parola. Molti anni più tardi, la denuncia di questi ragazzi sui quali erano stati compiuti gli abusi, ha gettato nel fango non solo l’onore di Penn State University ma anche quello di “JoePa” che travolto dalle responsabilità morali (legalmente infatti non ha compiuto nessun crimine) attribuitegli un pò da tutta la stampa americana è andato lentamente incontro alla caduta del suo mito. Le conseguenze di questa vicenda sono state devastanti anche per la sua salute: i familiari in un comunicato hanno reso noto che Paterno ha combattuto fino alla fine con il suo male, come era nel suo stile da allenatore vincente che non molla mai, ma alcuni fans vicini al leggendario coach affermano che aveva da tempo lasciato che il tumore prendesse il sopravvento abbassando tutte le sue difese.
Paterno non potrà neanche testimoniare al processo che vedrà Sandusky salire sul banco degli imputati per gli abusi sessuali da lui stesso perpetrati per anni. Su questo punto l’unica dichiarazione pubblica dell’head coach dei Nittany Lions, dopo il licenziamento, fu raccolta dal Washington Post e Paterno in quell’occasione disse che non aveva denunciato Sandusky perché non si riteneva adatto a gestire la situazione ed aveva paura di fare qualcosa che potesse mettere a repentaglio l’Università.
Ritornando alla sua carriera l’ultima partita sulla panchina di Penn State è stata quella del 29 ottobre 2011, quando la sua squadra ha battuto Illinois 10-7 facendo registrare la 409ma vittoria che lo ha reso il coach piu’ vincente di sempre nella storia dei Nittany Lions. Solo 136 invece le sconfitte, in 38 delle sue 46 stagioni ha avuto un record positivo riuscendo a vincere ben 24 Bowls e 12 li ha persi. Per 2 volte ha conquistato il titoloNCAA, nel 1982 e nel 1986. 3 i successi nella Big Ten, la sua Conference e la squadra che vince questa divisione si porta a casa lo Stagg-Paterno Trophy, coppa intitolata a lui e ad Amos Alonzo Stagg (morto da quasi 50 anni) e questo fa capire la portata e lo spessore di questo grande allenatore.
Saranno New England Patriots e New York Giants a sfidarsi tra 2 settimane, il 5 febbraio 2012, nel SuperBowl numero 46 al Lucas Oil Stadium di Indianapolis. La franchigia di Boston ha superato in casa gli ostici rivali dei Baltimore Ravens per 23-20, e sono stati graziati nel finale dall’errore del kicker Cundiff dei Ravens che avrebbe potuto portare la gara all’overtime. La squadra newyorchese ha invece espugnato il Candlestick Park per 20-17 dopo il tempo supplementare condannando gli avversari dei San Francisco 49ers all’eliminazione grazie al calcio piazzato del kicker Tynes. Il Super Bowl 46 sarà una riedizione del 42 dato che proprio 4 anni fa (era il 3 febbraio 2008) New England e New York si affrontarono in Finale (a Phoenix) e ad avere la meglio furono i Giants che a sorpresa superarono Brady e compagni reduci fino a quel momento da una stagione perfetta senza sconfitte nella regular season e nei playoff (17-14 il risultato finale). Svanisce la possibilità di vedere per la prima volta nella storia un Super Bowl con 2 team allenati da 2 fratelli dato che gli Harbaugh sono usciti entrambi sconfitti da questi 2 Championship.
NEW ENGLAND PATRIOTS-BALTIMORE RAVENS: I Patriots partono all’attacco e pur con qualche brivido riescono a segnare i primi 3 punti del match chiudendo in vantaggio il primo quarto. La reazione dei Ravens arriva nella seconda frazione quando Cundiff impatta sul 3-3. Green-Ellis porta nuovamente avanti i padroni di casa con il touchdown su corsa del 10-3 ma Flacco guida magistralmente Baltimore sul drive seguente e pesca Pitta in end zone per il 10-10. In chiusura di primo tempo New England con Gostkowski chiude sul 13-10.
Nella ripresa ancora il kicker di Boston porta i suoi compagni sul 16-10 ma gli ospiti non ci stanno e grazie all’asse Flacco-Smith confezionano i punti del sorpasso (17-16) con un touchdown che mette in evidenza la bravura del ricevitore di Baltimore bravo a sbarazzarsi dei difensori avversari. Prima della fine del terzo periodo una gran giocata dello special team dei Ravens provoca un fumble che poi viene convertito da Cundiff per il punti del 20-16. Nell’ultimo quarto però l’attacco guidato da Flacco perde ritmo ed i padroni di casa ne approfittano per passare in vantaggio grazie a Tom Brady bravo a convertire un 4&1 molto rischioso dopo che la difesa di Baltimore si era superata nell’ancorare l’attacco dei Patriots ad una yarda dal touchdown. E’ la giocata che decide il match perchè New England passa in vantaggio per 23-20 e mantiene il margine fino alla fine (anche grazie ad un’ottima difesa), quando sull’ultimo drive dell’incontro Flacco porta i suoi compagni fino alla red zone avversaria ma Evans si fa sfuggire il pallone per il touchdown della vittoria (a 20 secondi dalla fine). Si va al calcio piazzato da 3 punti per l’overtime ma qui a tradire gli ospiti è Cundiff (fino a quel momento perfetto) che sbaglia il facile field goal dalle 32 yard a 10 secondi dal termine che apre le porte del Super Bowl ai Patriots. Brady gioca male (come da lui stesso ammesso a fine gara) con 2 intercetti subìti ma ringrazia la sua difesa capace di evitare un KO che sembrava ormai materializzarsi. C’è apprensione per l’infortunio al piede di Gronkowski ma le sue condizioni verranno valutate nei prossimi giorni. Ai Ravens non basta un ottimo Flacco (306 yard lanciate per 2 touchdown), benissimo i ricevitori Boldin (101 yard ricevute) e Smith (82 con 1 touchdown) ma la fortuna ha voltato le spalle per l’ennesima volta a questa squadra che forse meriterebbe qualcosa in più per quello che ha fatto vedere negli ultimi anni.
HIGHLIGHTS NEW ENGLAND PATRIOTS-BALTIMORE RAVENS 23-20:
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SAN FRANCISCO 49ERS-NEW YORK GIANTS: Atmosfera bellissima sugli spalti a San Francisco (nonostante il brutto tempo) dove i Niners approfittano del fattore campo e partono subito bene piazzando i punti del 7-0 grazie ad una difesa aggressiva e ad un attacco pungente (Smith pesca il solito Vernon Davis per la fuga da touchdown da 73 yard). Eli Manning però si dimostra in un ottimo momento di forma e nel secondo quarto ribalta il risultato con 2 drive che portano prima al touchdown di Pascoe e poi al field goal del kicker Tynes (10-7 al riposo lungo) aprendo letteralmente in 2 la difesa dei Niners.
La ripresa però si apre come il primo tempo, con un’ altra marcatura dello scatenato Davis che mette a tabellone i punti del 14-10, la difesa di San Francisco fa il resto mettendo la museruola a Manning ma nell’ultimo periodo il quarterback dei Giants pesca magistralmente Mario Manningham in end zone per il sorpasso New York (17-14). Mancano 8 minuti alla fine e i padroni di casa sono chiamati alla reazione che arriva ma porta solo i 3 punti del pareggio a quota 17 con il field goal del kicker Akers. Restano 5 minuti sul cronometro ma le difese diventano protagoniste tenendo i rispettivi attacchi lontani dalle zone calde del campo. Si va così all’overtime ma la paura di perdere il match la fa da padrona da ambo le parti. Ecco che a decidere la partita è un errore del ritornatore Kyle Williams dei Niners che su un punt dei Giants si fa toccare il pallone dall’omonimo Jacquian Williams con Thomas che recupera l’ovale e regala una posizione di campo favorevolissima a New York. Ci pensa così Tynes a trasformare il field goal della vittoria (20-17) e dell’accesso al Super Bowl infilando i pali dalle 31 yard. Grande gara per il quarterback Eli Manning, sackato per ben 6 volte ma sempre lucido nonostante l’impressionante numero di colpi subìti. Per lui ci sono 316 yard su lancio e 2 touchdown pass, ottimo il ricevitore Cruz che riceve per 142 yard complessive. Il quarterback di San Francisco Smith gioca una buona gara (196 yard lanciate per 2 touchdown), devastante come al solito il tight end Vernon Davis (112 yard su ricezione ed autore di entrambe le marcature della sua squadra), il difensore McDonald piazza 2,5 sack su Manning ma alla fine è tutto inutile, passano i Giants che saranno la prima squadra ad approdare al SuperBowl dopo aver chiuso la stagione regolare con una differenza punti segnati-punti subiti in negativo.
HIGHLIGHTS SAN FRANCISCO 49ERS-NEW YORK GIANTS 17-20 (OVERTIME):
Vi ricordate di Jerome Simpson? Si, proprio lui, il wide receiver dei Cicinnati Bengals, autore del touchdown più spettacolare dell’intera stagione NFL (e forse di uno dei più belli in tutta la storia della Lega). Ebbene questa volta Simpson non è salito agli onori della cronaca per un’azione di gioco, bensì per un episodio extra sportvo: il ricevitore di Cincinnati è stato infatti arrestato per possesso di marijuana, accusa che gli è statta formalizzata ufficialmente giovedì dalla polizia che sospettava di lui già da parecchio tempo.
Infatti a settembre le forze dell’ordine avevano intercettato un pacco sospetto che conteneva un forte quantitativo di marijuana, ma a ritirare la spedizione si era presentata la fidanzata. Seguìto e monitorato per diverso tempo, Simpson ha ricevuto in settimana la visita della polizia che ha perquisito casa ed auto trovando complessivamente 8 chili di marijuana, quantitativo sufficiente per accusare l’atleta di traffico di droga, un’accusa pesante se si pensa che Simpson ora rischia da 1 a 5 anni di carcere.
Fino a quando la questione non sarà chiarita, e quindi fino al processo, i Bengals dovranno dunque fare a meno del talentuoso wide receiver che ora rischia seriamente di dire addio al football giocato se le accuse si riveleranno fondate e nel processo sarà dichiarato colpevole. I media statunitensi ed un pò tutti gli analisti hanno già stroncato la sua carriera ma non bisogna gettarsi subito nei giudizi affrettati dato che in tutti i sistemi giudiziari vige il principio di non colpevolezza fino a quando una sentenza del tribunale non dica il contrario.
Numerosi sono gli esempi di giocatori che hanno avuto guai con la giustizia (più o meno gravi) che sono tornati subito a giocare (visto che poi le accuse sono cadute) oppure lo hanno fatto dopo aver scontato una pena detentiva con risultati anche soddisfacenti nel momento in cui è stato rimesso piede in campo (un nome su tutti quello di Michael Vick, quarterback attualmente agli Eagles). Staremo a vedere anche l’epilogo di questa vicenda.
Quello di domenica 22 gennaio sarà un giorno di una certa importanza per la NFL dato che saranno in programma i 2 Championship (il penultimo appuntamento dei playoff) che oltre a designare le 2 squadre vincitrici della propria Conference (AFC da un parte ed NFC dall’altra) ci riveleranno dunque i nomi delle franchigie che si affronteranno nell’attesissimo SuperBowl numero 46 del prossimo 5 febbraio che si disputerà al Lucas Oli Stadium di Indianapolis e che metterà in palio l’ambitissimo Vince Lombardi Trophy.
In gioco ormai sono rimasti solo 4 team a disputare queste Finali di Conference: Patriots, Ravens, Giants e 49ers.
Domenica 22 gennaio:
AFC: New England Patriots (13-3)-Baltimore Ravens (12-4) ore 21:00 in Italia
Nel Championship della AFC New England ospiterà Baltimore: 2 squadre con filosofie di gioco differenti, offensiva quella di Tom Brady e compagni con il quarterback che ha ormai stabilito una sincronia totale con i suoi ricevitori quali Welker, Hernandez ed in particolar modo lo straripante tight end Rob Gronkowski. Difensiva è invece la modalità di pensiero dei Ravens che fondano buona parte delle loro fortune sul reparto arretrato, capace quasi di soffocare gli avversari per la costante pressione esercitata, sia in prima linea che nelle secondarie. E’ ovvio che chi saprà imporre il proprio status di gioco alla fine riuscirà a prevalere. le 2 franchigie arrivano da 2 momenti di forma splendidi: New England ha inanellato 9 successi di fila (ultimo KO contro i Giants in casa a novembre), Baltimore invece è riuscita a vincerne 7 nelle ultime 8 (ultima caduta contro San Diego a dicembre). Nella post season c’è un solo precedente nella storia ed è del gennaio 2010 quando i Ravens sbancarono Boston per 33-10. I Patriots partono favoriti visto anche il vantaggio del fattore campo che in queste sfide non guasta mai e spesso si rivela anche decisivo per la spinta dei tifosi. Ma attenzione ai Ravens, una squadra che se è in giornata diventa veramente una delle migliori dell’intera NFL.
Domenica 22 gennaio: NFC: San Francisco 49ers (13-3)-New York Giants (9-7) ore 00:30 in Italia
Nella Finale di Conference della NFC i San Francisco 49ers (testa di serie numero 2) avranno l’opportunità di giocare ancora in casa vista la clamorosa eliminazione dei Green Bay Packers campioni del Mondo (miglior record nella Conference) ma a fare loro visita ci sarà proprio la squadra che ha eliminato i gialloverdi del Wisconsin, i New York Giants, la squadra forse più calda del momento. Sarà una sfida molto equilibrata tra 2 team che possiedono un buon attacco (leggermente meglio quello dei newyorchesi con il trio Eli Manning-Hakeem Nicks-Victor Cruz salito decisamente di colpi nelle ultime settimane) ed una grande difesa (come già fatto prima diamo la nostra preferenza che ora va a quella dei Niners che ha dimostrato di poter fermare chiunque come abbiamo potuto avere modo di constatare nella scorsa settimana contro i Saints). Periodo positivo per entrambe le formazioni reduci da 4 vittorie di fila. 7 i precedenti in post season tra Niners e Giants, anche in questa stagione regolare le 2 franchigie si sono già affrontate, sempre sul terreno del Candlestick Park: alla fine a spuntarla sono stati i 49ers che hanno fatto valere il vantaggio di giocare sul terreno amico ed hanno superato i rivali newyorchesi per 27-20 (nella settimana numero 10). Sarà molto difficile per gli ospiti espugnare uno degli Stadi più caldi di tutti gli Stati Uniti ma fino ad ora in questi playoff solo New York è riuscita a sovvertire il fattore campo e lo ha fatto con il botto andando a vincere, come già accennato prima, al Lambeau Field di Green Bay contro i campioni in carica. Pronostico leggermente in favore di San Francisco ma occhio all’asse Manning-Nicks che potrebbe mettere in grossa difficoltà l’attenta difesa dei Niners.
Piccola curiosità a margine: potrebbe esserci anche un SuperBowl tutto “in famiglia”tra Baltimore e San Francisco: infatti sulle panchine di Ravens e 49ers siedono i fratelli Harbaugh. John guida da diversi anni Baltimore mentre Jim è al primo anno sulla panchina di San Francisco e sta facendo davvero molto bene. Già in regular season i 2 si sono trovati l’uno contro l’altro e ad avere la meglio è stato John che in casa ha visto prevalere i suoi giocatori per 16-6, nel giorno del Ringraziamento, ed è stata anche la prima volta in NFL che si sono sfidati 2 fratelli con il ruolo di allenatore sulle panchine di 2 team differenti. Il destino potrebbe anche rimetterli contro in una Finale NFL!
Domenica 22 gennaio sarà un giorno molto importante per la NFL: in programma ci sono i 2 Championship che designeranno le 2 squadre vincitrici della rispettiva Conference di appartenenza e che andranno poi a giocarsi il VinceLombardiTrophy nel 46esimoSuperBowl in programma il 5 febbraio 2012 al Lucas Oil Stadium di Indianapolis.
4 le franchigie rimaste in gioco: i New England Patriots (Conference AFC, che nello scorso week end hanno fatto fuori molto agevolmente i Denver Broncos dominando il match dall’inizio alla fine), i Baltimore Ravens (Conference AFC, che hanno messo in mostra una difesa superba nel Divisional Round vinto contro gli Houston Texans), i San Francisco 49ers (Conference NFC, che hanno eliminato i New Orleans Saints nel match più bello ed emozionante visto finora non solo nei playoff ma nell’intera stagione con gli ultimi 4 minuti di gioco che resteranno memorabili nella storia di questo sport) ed infine i New York Giants (Conference NFC, il team che ha sicuramente compiuto l’impresa più difficile tra tutti gli altri sbancando il campo dei campioni in carica dei Green Bay Packers che si sono dovuti inchinare al cospetto di una difesa magistrale e di un attacco splendido).
Le partite in programma per il Championship quindi saranno queste: nella AFC i Baltimore Ravens (testa di serie numero 2) faranno visita ai New England Patriots (testa di serie numero 1) in virtù del miglior record ottenuto da Tom Brady e compagni nella stagione regolare. La grande difesa degli ospiti riuscirà a contenere lo strabordante attacco della franchigia di Boston? ancora un pò di attesa e poi finalmente avremo il verdetto. Quel che è certo è che Baltimore ha tutte le carte in regola per fare bene e passare il turno, la pressione d’altra parte sarà tutte sulle spalle dei Patriots che partono leggermente favoriti.
Nella NFC invece i New York Giants (testa di serie numero 4) avranno un’altra trasferta molto impegnativa, questa volta a San Francisco dove ad attenderli ci saranno i Niners (testa di serie numero 2). La sfida tra le 2 squadre ha avuto già un precedente in questa regular season ed alla fine a spuntarla sono stati i 49ers che hanno fatto valere il vantaggio di giocare al Candlestick Park ed hanno superato i rivali newyorchesi per 27-20 (nella settimana numero 10). San Francisco in stagione ha avuto un record di 7-1 in casa (solo Dallas nella week numero 2 è riuscita ad espugnare il Candlestick), poi 6 vittorie consecutive per i Niners, 7 se si considera anche il Divisional Round contro i Saints. Il campo di casa è diventato un fortino inespugnabile e nel proprio stadio i ragazzi di coach Jim Harbaugh mostrano una difesa a tratti soffocante e sempre molto aggressiva ed un attacco molto pungente. Sarà molto interessante vedere all’opera queste 2 squadre che vengono da ottimi periodi di forma e sono al top della condizione fisica.
Chiudiamo con una piccola curiosità: potrebbe prospettarsi anche un SuperBowl, una Finale, tutta “in famiglia”tra Baltimore e San Francisco: infatti sulle sideline di Ravens e Niners siedono i fratelli Harbaugh. John guida ormai da anni Baltimore mentre al primo anno sulla panchina di San Francisco Jim sta facendo meraviglie riuscendo a resuscitare una franchigia che di prestigioso ormai aveva solo il nome. Già in regular season i 2 si sono trovati l’uno contro l’altro e ad avere la meglio è stato John che in casa ha visto prevalere i suoi giocatori per 16-6, nel giorno del Ringraziamento ed è stata anche la prima volta in NFL che si sono sfidati 2 fratelli con il ruolo di allenatore sulle panchine di 2 team differenti. Che la storia debba ripetersi ancora?
Questo il programma completo con le date degli incontri e gli orari che la NFL ha comunicato:
Domenica 22 gennaio:
AFC: New England Patriots (13-3)-Baltimore Ravens (12-4) ore21:00 in Italia
Domenica 22 gennaio: NFC: San Francisco 49ers (13-3)-New York Giants (9-7) ore 00:30 in Italia
Note: tra parentesi il record di vittorie e sconfitte ottenuto in stagione.
Non sono mancate le emozioni anche nella seconda giornata del DivisionalRound dei playoffNFL: incredibile impresa dei New York Giants che sbancano il Lambeau Field di GreenBay e mandano a casa i campioni in carica dei Packers (37-20 il punteggio) mettendo in mostra una super difesa ed un attacco atomico che non lascia scampo ai gialloverdi del Wisconsin. Difesa protagonista anche per i BaltimoreRavens che limitano al massimo i rischi contro gli HoustonTexans e si qualificano per la Finale di Conference dove ad attenderli ci saranno i New England Patriots.
BALTIMORE RAVENS-HOUSTON TEXANS: Il compito era proibitivo per i texani che privi del quarterback titolare Matt Schaub avevano poche armi offensive per impensierire la solida difesa dei Ravens, una delle migliori dell’intera NFL. E così è stato, Houston ha provato con tutte le sue forze a vincere l’incontro ma alla fine si è dovuta arrendere per 20-13. Texans in vantaggio in avvio grazie ad un field goal del kicker Neil Rackers che porta i suoi compagni sul 3-0. Poi si alza l’intensità difensiva dei padroni casa che infilano 17 punti consecutivi grazie ai 2 touchdown di Wilson e Boldin ed al field goal del kicker Cundiff. Sul punteggio di 17-3 sembra tutto facile per Baltimore ma la difesa ospite prende le misure agli avversari e per il resto della partita concede poco e nulla. Prima della fine del primo tempo arrivano 10 punti per Houston con il solito calcio piazzato di Rackers ed il touchdown di un monumentale Arian Foster. Secondo tempo molto tattico, gli unici a segnare sono i Ravens che si portano sul 20-13 grazie a Cundiff, poi assalto finale texano che si infrange ripetutamente sulla difesa neroviola con il quarterback Yates che viene intercettato ripetutamente.da Webb e da Reed che prendendo il lancio dell’avversario chiude in pratica i giochi ad un minuto e 50 secondi dal termine. Yates paga a caro prezzo i 3 intercetti mentre non basta un super Arian Foster che corre per 132 yard ed 1 touchdown (altre 22 yard sono di ricezione) diventando il primo giocatore non draftato a correre per più di 100 yard in un singolo match di playoff. Per Baltimore ora difficile trasferta a Boston sul campo dei Patriots ma con una difesa così sognare è lecito.
GREEN BAY PACKERS-NEW YORK GIANTS: L’impresa di questo turno playoff è dei New York Giants che sbancano il campo dei campioni in carica e li eliminano dalla post season. Difesa praticamente perfetta e la regia del quarterback Eli Manning straordinaria per gli ospiti apparsi molto più in forma rispetto ai rivali. Giants avanti con il kicker Tynes (3-0) pareggia subito il collega Crosby ma a spezzare l’equilibrio ci pensa Hakeem Nicks con un touchdown da 66 yard (10-3). Green Bay si porta sul 10-10 grazie a Kuhn ma da questo momento in poi gli ospiti segnano 10 punti di fila (ancora con Tynes e Nicks), prendono il comando del punteggio e della partita e non si voltano più indietro. Bellissimo proprio il touchdown di Nicks in chiusura di primo tempo con un lancio “dell’Ave Maria”di Manning con il wide receiver che sbuca tra tutte le mani avversarie e prende l’ovale. E’ la giocata dell’incontro: dopo una timida reazione dei Packers con Crosby (20-13) nel quarto periodo New York è travolgente e si porta a distanza di sicurezza con il piazzato di Tynes e la marcatura di Manningham (30-13). I gialloverdi accorciano ancora (30-20 con Driver) ma ormai i Giants hanno il controllo della situazione e con Jacobs chiudono il match e la stagione dei campioni del Mondo. Straordinaria la regia di Manning che lancia per 330 yard con 3 passaggi da touchdown, sempre sicuro sul da farsi. Eccezionale Hakeem Nicks con 165 yard di ricezione e 2 touchdown, ma ancora meglio fa la difesa che limta l’attacco dei Packers con un’aggressività clamorosa sackando il quarterback Rodgers per ben 4 volte e provocando ben 3 fumble con recupero del pallone. Rodgers chiude la sua stagione cercando di evitare la sconfitta ma le sue corse non bastano (66 yard) nè servono i suoi lanci (264 yard), alcuni droppati in modo indecente dai suoi ricevitori. New York ora andrà a San Francisco per giocarsi il Championship e con una squadra così in forma i Niners avranno di che preoccuparsi.
HIGHLIGHTS GREEN BAY PACKERS-NEW YORK GIANTS 20-37:
Per le squadre rimaste fuori dai playoff NFL è tempo di bilanci. Molte squadre provano a dare fiducia al coaching staff in vista della nuova stagione, altre invece optano per cambiamenti più o meno radicali per cercare di dare una decisa inversione di tendenza.
I Saint Louis Rams hanno ufficializzato l’accordo con il tecnico Jeff Fisher che siederà nella prossima stagione sulla sideline degli “Arieti”. Per lui un contratto a 7 milioni di dollari circa a stagione. Su Fisher c’erano le mire anche dei Miami Dolphins (che ad onor del vero sembravano in vantaggio) ma a convincere l’ex coach dei Tennessee Titans è stato il contratto proposto dai Rams (che avevano una disponibilità economica notevole) e la possibilità di una scelta molto alta al primo giro del prossimo Draft (Saint Louis sceglierà per seconda dietro solo agli Indianapolis Colts). Il progetto tecnico della franchigia del Missouri ha conquistato Fisher che potrà contare anche su un quarterback giovane e di talento come Sam Bradford, probabilmente uno dei top player nel prossimo futuro. Fisher, che ha un curriculum notevole con 17 anni passati sulla panchina dei Titans prima di essere esonerato nella passata stagione, ha un record di tutto rispetto in regular season con 142 vittorie conquistate finora a fronte di 120 sconfitte e 5 partite vinte nei playoff contro 6 KO. Inoltre nel 1999 guidò Tennessee al Super Bowl, perso però poi proprio contro i Rams che erano guidati in campo dal quarterback Kurt Warner.
Cambiamenti anche sulla sideline degli Oakland Raiders dove dal prossimo anno non ci sarà più l’head coach Hue Jackson, fatto fuori dal nuovo General Manager della franchigia californiana, Reggie McKenzie, voluto fortemente dalla proprietà che lo ha strappato ai GreenBayPackers dove ricopriva l’incarico di Direttore Operativo (a lui si deve la costruzione dell’attuale squadra campione del Mondo in carica). McKenzie, che ha giocato per i Raiders (quando erano a Los Angeles) dal 1985 al 1988, nei prossimi giorni dovrebbe svelare il nome del nuovo allenatore e poi dedicarsi alla ricostruzione del team tramite Draft e free agency.
2 partite completamente opposte quelle disputate nella notte NFL e valide per la prima giornata del DivisionalRound: A San Francisco spettacolo ed emozioni fino all’ultimo secondo in una gara pazzesca che si è infiammata negli ultimi 4 minuti di gioco e che dopo aver vissuto tanti ribaltoni ha visto prevalere i padroni di casa dei Niners che hanno avuto la meglio sui Saints. Gara senza storia invece a Boston dove i padroni di casa dei Patriots del quarterback Tom Brady hanno demolito i rivali dei DenverBroncos guidati da Tim Tebow. Brady ha ridicolizzato il collega entrando nella storia della NFL con ben 6 touchdown lanciati nell’incontro, nessuno ha mai fatto meglio di lui in una singola partita.
SAN FRANCISCO 49ers-NEW ORLEANS SAINTS: Le emozioni maggiori della notte le ha riservate la sfida del CandlestickPark, stracolmo per l’occasione. I San Francisco 49ers hanno battuto i New Orleans Saints, in un incontro memorabile, per 36-32. Partono forte i padroni di casa che grazie ad una difesa aggressiva provocano ben 5 palle perse nel solo primo tempo mettendo in seria difficoltà il collaudatissimo e pericoloso attacco degli ospiti guidato da Brees (per lui anche 2 intercetti). Proprio le giocate difensive sono fondamentali per mettere a segno 14 punti nel primo quarto per San Francisco (touchdown di Vernon Davis e Crabtree). I Niners allungano nel secondo quarto con il field goal del kicker Akers per il provvisorio 17-0. I Saints, con le spalle al muro, iniziano a macinare gioco e già sul finire del primo tempo arrivano sul 17-14 grazie alle marcature di Graham e Colston. Terzo quarto molto tattico con le difese che prevalgono sugli attacchi, segna solo Akers su calcio piazzato (20-14). Il reparto arretrato dei 49ers è scatenato e riesce a mantenere il vantaggio (23-17 per via di un field goal per parte dei kicker Kasay per gli ospiti e del solito Akers per i padroni di casa) fino a 4 minuti dalla fine quando l’intensità difensiva crolla clamorosamente per via dell’enorme sforzo nei minuti precedenti e lascia spazio alla furia dell’ attacco, fino a quel momento non proprio brillante: Brees porta avanti la sua squadra (24-23) trovando Sproles in campo aperto a 4 minuti dal termine, la reazione dei Niners è affidata al quarterback Alex Smith che segna personalmente i punti del 29-24 (fallendo però la conversione da 2 punti) a 120 secondi dalla fine. Sembra una gara chiusa invece in meno di un minuto Brees pesca il solito Graham che si invola verso la end zone per il nuovo vantaggio di New Orleans (32-29 grazie alla conversione da 2 punti). A San Francisco basterebbe arrivare in una buona posizione di campo per il field goal del pareggio e portare la gara in overtime ma nei 60 secondi rimanenti succede l’incredibile con Smith che deposita tra le mani di Davis un lancio che taglia in 2 la difesa ospite ed il tight end arriva a ridosso della end zone dei Saints. Coach Harbaugh capisce le difficoltà degli avversari nell’arginare Davis ed ordina a Smith di continuare a lanciare su di lui e così il fenomeno dei Niners riesce a segnare il touchdown della vittoria (36-32) ad una manciata di secondi dalla conclusione dell’incontro. L’ultimo disperato tentativo di New Orleans viene arginato dalla difesa di casa e la festa sugli spalti ha inizio! Tra le fila di San Francisco in evidenza il quarterback Smith (299 yard di lancio per 3 touchdown pass), lento e macchinoso, a tratti quasi insicuro, per 55 minuti, ma letteralmente in trance agonistica negli ultimi istanti di gioco dove segna personalmente un touchdown e guida la sua squadra alla vittoria grazie all’asse con Vernon Davis, fenomeno assoluto con 2 mani fantastiche, capace di arpionare qualsiasi cosa passi dalle sue parti (180 yard ricevute per 2 touchdown). Mostruosa come al solito la difesa che provoca 5 palle perse all’attacco dei Saints: 3 fumble, 2 intercetti a cui si aggiungono 3 sack a Brees, il leader è Justin Smith, assolutamente incontenibile per la linea offensiva degli ospiti. A New Orleans non basta dunque un monumentale Jimmy Graham (2 touchdown) ed un Colston in palla (136 yard ricevute ed 1 touchdown), mentre il quarterback Drew Brees fa segnare il nuovo record di franchigia per tentativi di passaggio con 63 (462 yard su lancio per 4 touchdown) ma pesano su di lui i 2 intercetti ad inizio match. Ora per San Francisco ci sarà, nella Finale di Conference (il Championship), la vincente di Packers-Giants. In california fanno tutti il tifo per New York per avere ancora a disposizione il vantaggio del fattore campo, cosa che non si verificherebbe se passasse Green Bay.
HIGHLIGHTS SAN FRANCISCO 49ers-NEW ORLEANS SAINTS 36-32:
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NEW ENGLAND PATRIOTS-DENVER BRONCOS: Nell’altra partita della notte non c’è storia tra Patriots e Broncos: il quarterback Tom Brady spazza via la fragile resistenza di Denver e del rivale Tim Tebow e conduce i Patriots alla vittoria per 45-10. In vantaggio già per 14-0 nel primo quarto (grazie a Welker e Gronkowski), addirittura per 35-7 all’intervallo lungo (per Denver segna McGahee, per i padroni di casa altri 2 touchdown dello scatenato Gronkowski ed uno di Branch) New England dimostra tutta la sua forza e chiude definitivamente i conti nella ripresa con il sesto passaggio da touchdown di Brady (record assoluto nei playoff, mai nessuno aveva lanciato per 6 marcature in un singolo incontro) per Hernandez (42-7). A fissare il risultato sul 45-10 finale sono 2 calci piazzati di Prater (Broncos) e di Gostkowski (Patriots). Formidabile la prestazione offensiva dei padroni di casa con Brady (già detto del record mette assieme anche 363 yard su lancio) ed il tight end Gronkowski (3 touchdown personali con 145 yard ricevute) sugli scudi. Su Denver c’è poco da dire: male un pò tutti, in primis Tebow che soccombe di fronte al rivale Brady completando solo 9 passaggi su 26 per 136 yard complessive. Serviva lanciare per mettere in difficoltà la difesa di New England che è molto debole nelle secondarie ma impenetrabile sulle corse ma il quarterback di Denver non ha dimostrato di saperlo fare cercando sempre il guadagno, nei vari drive, con le solite corse che si sono rivelate improduttive. La franchigia di Boston attende ora la vincente della sfida tra Texans e Ravens, forte del fatto di poter giocare anche il Championship sul terreno amico.
HIGHLIGHTS NEW ENGLAND PATRIOTS-DENVER BRONCOS 45-10: