Arriva la stangata della NFL, per mano del commissioner Roger Goodell, ai New Orleans Saints che erano stati scoperti dagli investigatori della Lega a praticare il cosiddetto “bounty program” ovvero instituire all’interno dello spogliatoio (e segretamente) delle taglie per mandare KO i giocatori avversari.
In molti auspicavano una punizione esemplare che è arrivata puntualmente: la franchigia della Louisiana perde per tutta la prossima stagione il capo allenatore Sean Payton, squalificato quindi in vista dell’annata 2012/2013 ed a cui è stato tolto lo stipendio. Payton era a conoscenza della pratica vietata ed ha la grave colpa di non averne impedito la prosecuzione. Mano pesante anche sul General Manager Mickey Loomis che non potrà esercitare le sue funzioni fino a metà stagione (potrà tornare dopo l’ottavo turno di campionato), a sommarsi a queste 2 punizioni c’è anche la perdita di 2 scelte nei prossimi Draft, la seconda di questo 2012 e la seconda del 2013. Inoltre viene squalificato anche il vice allenatore dei Saints, primo assistente di Sean Payton, ovvero Joe Vitt che prende 6 giornate di squalifica.
Insomma tolleranza 0 doveva essere e tolleranza 0 è stata, questa sentenza è una mannaia sui Saints che escono da questa situazione con le ossa rotta ed un futuro molto buio. Chi non avrà più niente a che fare con la NFL è invece Gregg Williams, il coordinatore difensivo di New Orleans nelle stagioni 2008-2011, passato qualche mese fa ai Saint Louis Rams: per lui squalifica a tempo indeterminato, probabilmente per sempre. Sotto la sua guida il settore difensivo del team della Louisiana aveva visto la nascita di questa orrenda pratica che retribuiva i giocatori che erano capaci durante la partita di mandare all’ospedale gli atleti avversari, con premi raddoppiati nei playoff quando la posta in palio era più alta. Un vero peccato perchè tutto questo getta comunque un’ombra incancellabile sul titolo vinto nel 2009 dai Saints, una favola che alla fine non ha visto il lieto fine. Per chiudere il tutto la franchigia dovrà anche pagare una salatissima multa di mezzo milione di dollari alla NFL.
Resta da stabilire tuttavia la sanzione che colpirà i giocatori, 27 in totale stando alle prime indiscrezioni, che nelle ultime 3 stagioni (ma soprattutto in quella della vittoria del Super Bowl del 2009) aderirono al bounty program e intascarono le taglie per aver spedito gli avversari in ospedale: 1000 dollari di ricompensa se l’avversario usciva in barella, 1500 se non tornava più in campo, questi gli accordi in seno allo spogliatoio. Esaminando le sanzioni per la squadra è molto probabile che la mannaia di Goodell si abbatta anche sui giocatori, anche perchè il commissioner da sempre è stato promotore della sicurezza in campo in quanto il football è uno degli sport più duri per via degli energici contatti fisici durante le partite. Tutelare l’integrità degli atleti (soprattutto delle Stelle di questo sport) è l’obiettivo primario.
Intanto nella notte è andato in scena uno scambio che farà parlare molto: i Denver Broncos dopo aver preso il 36enne quarterback Peyton Manning spediscono ai New York Jets il titolare fino allo scorso torneo Tim Tebow, che ora si giocherà il posto con Mark Sanchez. Denver ha aggiunto una settima scelta per tradarlo mentre dalla squadra della Grande Mela i Broncos ricevono il quarto ed il sesto pick di questo Draft.
Prosegue a gonfie vele il mercato NFL: nella notte italiana è termianta la telenovela Peyton Manning che tra tutte le pretendenti ai suoi servigi (erano almeno una decina le squadre interessate) sceglie i Denver Broncos dove molto probabilmente firmerà un contratto faraonico da 95 milioni di dollari per 5 stagioni.
Il 4 volte M.V.P. della Lega, che compirà 36 anni tra qualche giorno, era stato rilasciato dagli Indianapolis Colts (dopo 14 anni insieme) che al prosimo Draft sceglieranno con la prima chiamata assoluta il fenomenale quarterback da Stanford University Andrew Luck che diventerà il suo erede nell’Indiana. L’interesse maggiore per Manning veniva da Miami Dolphins, Tennessee Titans e San Francisco 49ers, ma alla fine la sua scelta è caduta sui Broncos.
Denver sta così cercando una sistemazione al quarterback titolare nell’ultima stagione, quel Tim Tebow che era stato capace di portare la franchigia al Divisional Round dei playoff perso poi contro i Patriots. Tebow, molto amato dai tifosi e fenomeno mediatico per la sua religiosità e per il famoso gesto della preghiera che accompagna ogni sua giocata in partita, è inseguito ora da Miami, Jacksonville e New England che sta già pensando alla sostituzione, per i prossimi anni, del quarterback Tom Brady.
Manning è reduce da una stagione intera di inattività per i famosi problemi ai nervi del collo ma lo staff dirigenziale di Denver è stato convinto a concludere l’operazione dopo alcuni provini di lancio che l’ex Colts ha effettuato in North Carolina che hanno rassicurato sulle sue condizioni fisiche tornate quindi alla normalità. Ovvio che con lui in cabina di regia i Broncos diventano una delle candidate principali nella corsa al Super Bowl. Anche per queste sue favolose capacità tecniche e di leadership all’interno dello spogliatoio i Titans avevano proprosto un contratto in bianco ed a vita a Manning che però ha scartato l’ipoteso accasandosi in Colorado.
L’effetto domino della scelta di Peyton è già iniziato: il richiestissimo quarterback Matt Flynn, ex Packers, passa ai Seattle Seahawks, Alex Smith dei 49 ers potrebbe firmare per Miami, in attesa di sapere dove giocherà il già citato Tebow.
Per quanto riguarda invece gli altri movimenti di rilievo degli ultimi giorni c’è da segnalare la firma per i Tampa Bay Buccaneers della guardia offensiva attualmente più forte nella NFL, Carl Nicks, che era diventato free agent e che i New Orleans Saints stavano cercando di trattenere ad ogni costo. Nicks ha però scelto una delle avversarie divisionali della squadra della Louisiana ed il prossimo anno giocherà quindi 2 partite come grande ex contro i Saints. Per lui ingaggio da quasi 9 milioni di dollari a stagione che ne fanno la guardia più pagata nel pianeta del football americano per la soddisfazione dei “Bucanieri” che continuano nella loro sensazionale campagna acquisti dopo le firme del miglior ricevitore disponibile sul mercato (Vincent Jackson) e di uno dei cornerback più polivalenti come Eric Wright.
Bene anche i Buffalo Bills che al costo di 96 milioni di dollari complessivi mettono a roster il fenomenale defensive end Mario Williams svincolatosi da Houston. I 49ers rafforzano il reparto offensivo con Mario Manningham, grande protagonista con i New York Giants nell’ultimo Super Bowl con una ricezione decisiva ai fini del risultato nei minuti finali dell’incontro.
Con l’inizio della free agency arrivano i primi colpi di mercato in NFL: i Saint Louis Rams prendono il forte cornerback Cortland Finnegan che finora aveva giocato con i Tennessee Titans. Pierre Garcon, wide receiver, lascia i Colts e firma un corposo contratto con i Washington Redskins.
Vincent Jackson dal prossimo anno giocherà per i Tampa Bay Buccaneers: l’ex ricevitore dei San Diego Chargers, uno dei migliori in circolazione sia per efficacia in end zone che per stazza (molto simile al fenomeno dei Detroit Lions Calvin Johnson) arriva in Florida per dare man forte all’attacco della squadra rosso-peltro attesa al riscatto dopo un annata deludente.
Ma non ci sono solo le notizie degli agenti liberi a prendere la scena: i Saints hanno trovato l’accordo con il loro primo ricevitore Marques Colston che continuerà a formare con il quarterback Drew Brees un asse solido in attacco per la formazione della Louisiana sulla quale pende però il giudizio del commissioner della lega in merito alla deprorevole vicenda delle taglie sugli avversari, vicenda per la quale New Orleans rischia veramente tanto anche in termini di futuro.
Un altro ricevitore, Reggie Wayne, rifirma per gli Indianapolis Colts e molto probabilmente con Andrew Luck in regia (che la squadra dell’Indiana molto probabilmente prenderà al draft) sarà il primo bersaglio in zona offensiva nella prossima stagione.
Chiudiamo invece con uno scambio sul mercato davvero inaspettato: il wide receiver Brandon Marshall, M.V.P. all’ultimo Pro Bowl con ben 4 ricezioni da touchdown (siglato un nuovo record per l’evento), passa dai Miami Dolphins ai Chicago Bears in cambio di 2 scelte al Draft di metà aprile (entrambe al terzo giro, una proveniente da Carolina). Marshall ritroverà così il suo compagno di squadra ai Denver Broncos, il quarterback Jay Cutler, con il quale formava un’ottima accoppiata: nella stagione 2008 infatti i 2 hanno combinato per 104 ricezioni per 1265 yards di guadagno e 10 touchdownd. Poi il passaggio di Cutler ai Bears e quello di Marshall ai Dolphins avevano diviso i 2 atleti che ora si ritrovano sperando di portare sempre più su Chicago nella difficilissima NFC North Division.
I Saint Louis Rams hanno comunicato di aver raggiunto un accordo di massima, per la cessione della loro seconda scelta assoluta al prossimo Draft 2012 ai Washington Redskins. La squadra della capitale si guadagna così il diritto di scegliere dopo gli Indianapolis Colts nell’ordine di chiamata dei giocatori universitari, mentre il team del Missouri, almeno a prima vista, fa un vero e proprio affare, prendendo in cambio la scelta numero 6 di quest’anno (dei Redskins) più quella del secondo giro. Lo scambio viene poi completato da altre 2 future scelte di Washington passate a Saint Louis, la prima del Draft 2013 e la prima di quello del 2014.
I Redskins si sono mossi con decisione per avere la scelta dei Rams , battendo la concorrenza dei Clevelnad Browns, dopo il rifiuto di Peyton Manning (svincolatosi nei giorni scorsi dagli Indianapolis Colts) di giocare a Washington.
L’obiettivo principale per la dirigenza giallo-bordeaux è diventato così il quarterback di Baylor Univesity Robert Griffin III, dato che è proprio il ruolo di quarterback quello maggiormente scoperto per la franchigia della capitale. Secondo molti analisti Griffin III non dovrebbe andare al di là della seconda scelta assoluta e siccome i Rams hanno già a roster un quarterback di grande talento come Sam Bradford hanno optato per la cessione del loro pick numero 2.
Già prenotato dagli Indianapolis Colts il fenomenale quarterback Andrew Luck da Stanford University, che sarà scelto come primo assoluto, per Washington è stato naturale salire di 4 posizioni per poter selezioanre Griffin.
Pareri discordanti tra i giornalisti NFL: c’è chi dice che i Rams abbiano fatto un vero e proprio affare con tutte quelle scelte nei prossimi 3 Draft che potrebbero far diventare la squadra una vera e propria contender per il titolo e paralellamente Washington sarebbe destinata a stagioni perdenti vista la grande quantità di scelte perse per avere Griffin III.
Altri invece scommettono sull’altletico quarterback di colore (vincitore dell’Heysman Trophy dell’ultima stagione NCAA) asserendo che il vero affare l’abbiano fatto i Redskins.
Quel che è certo è che solo il tempo ci potrà dire chi avrà avuto ragione e chi invece torto.
Alzi la mano chi avrebbe scommesso un solo centesimo sul fatto che la partita tra Indianapolis Colts e New York Jets dell’8 gennaio 2011 e valida per il Divisional Round dei playoff NFL sarebbe stata l’ultima in maglia blu-navy per PeytonManning. Eh già, sono passati esattamente 14 mesi da quel fatidico giorno in cui i Jets sbancarono il Lucas Oil Stadium (teatro un solo anno più tardi, ed è storia di qualche settimana fa, del 46esimo Super Bowl vinto dal fratellino di Peyton, ovvero Eli, e dai suoi Giants al cospetto dei Patriots), ponendo fine alla corsa in post season di Indianapolis che da possibile protagonista e da grande favorita vide infrangersi tutti i sogni di gloria e di riflesso anche quelli di Manning che puntava dritto a vincere per la seconda volta il VinceLombardiTrophy. Poi il calvario, per il quarterback che ha scritto pagine memorabili della storia del football moderno, con l’infortunio al collo che lo ha costretto a subire numerose operazioni in Estate per cercare di tornare ai massimi livelli.
In una conferenza stampa a tratti anche commovente, Payton Manning ed il proprietario dei Colts JimIrsay hanno ufficializzato il divorzio. Peyton ha ringraziato tutto e tutti ed Irsay lo ha inserito a pieno merito nell’Olimpo dei più grandi, il suo numero 18 non sarà più indossato da nessun giocatore in maglia bianco e blu. Queste le sue parole più significative:
“E’ stato un vero onore giocare a Indianapolis, sarò sempre uno dei Colts!”
Pensiero che mette in luce anche la signorilità e la classe della persona anche al di fuori del rettangolo di gioco.
14 mesi, da quel fatidico 8 gennaio 2011, in cui nella sua mente, il grande Peyton, ha rivissuto (complice la stagione di stop per l’infortunio)i 14 anni passati nello Stato dell’Indiana, di cui è diventato il simbolo incontrastato grazie al suo talento ed alle sue prodezze (fu scelto come numero 1 assoluto al Draft del 2008 da Indy). Con l’uniforme dei Colts è diventato famoso ed ha reso famosa la squadra, un binomio che sembrava inscindibile fino allo scorso anno ma che in queste ore ha avuto un epilogo che in molti davano per scontato da qualche giorno e per 4 motivi:
1) L’età: gli anni passano per tutti e Manning si affaccia alla nuova stagione con 36 anni sul groppone.
2) L’infortunio: l’integrità fisica è una delle componenti più importanti nel football visto che è uno degli sport più duri che ci siano al momento. Ovviamente i problemi ai nervi del collo (ben 4 le operazioni subìte da Peyton in tempi recenti) secondo alcuni potrebbero mettere fine anzitempo alla carriera (gloriosa) del numero 18.
3) L’ingaggio: dare 28 milioni di dollari (uno degli ingaggi più alti tra tutti i giocatori NFL) per un atleta che non si reputa integro al livello fisico sono un azzardo, per quanto si possa essere affezionati all’uomo ed al professionista. La dirigenza dei Colts ha valutato anche questo aspetto.
4) AndrewLuck: Indianapolis, che sceglierà per prima al prossimo Draft, ha già pronto l’erede, Luck, quarterback da StanfordUniversity, talento in divenire e futura star della Lega. In molti dicono che Luck assomiglia tantissimo, come potenzialità e stile di gioco, all’illustre predecessore Manning, ecco perchè i Colts hanno inevitabilmente deciso di separarsi dalla loro Stella. Per aprire una nuova era, partendo ed avendo come base il giocatore che più assomiglia a colui che ha contribuito a rendere grande la franchigia nel corso dell’ultimo decennio.
Ovvio che sarà strano vedere i Colts e non scorgere il numero 18 tra i giocatori in campo, sarà strano pensare a Peyton Manning e doverlo immaginare con un’altra maglia indosso dopo le gesta compiute ad Indy. Un curriculum personale e di squadra di grande prestigio e di valore assoluto: per lui ci sono ben 11 partecipazioni al ProBowl, per 4 volte è stato nominato M.V.P. della stagione (record assoluto per un giocatore NFL), ha vinto il SuperBowl nel 2006 battendo in Finale con i Colts i Chicago Bears (perdendo poi nel 2009 un’altra finale contro i New Orleans Saints), per 2 volte ha condotto Indianapolis alla conquista del titolo di campione della Conference AFC e per 8 alla conquista del titoloDivisionale. E’ inoltre il leader di ogni tempo della franchigia nei passaggi da touchdown (399), nelle vittorie conseguite (141 a fronte di sole 67 sconfitte), nelle yardlanciate (quasi 55mila) e nei passaggicompletati (4682). Numeri da far girare la testa , pesante eredità per Luck che si troverà sempre davanti l’ombra e l’eco del suo grande e forse inimitabile predecessore.
Ora che il futuro di Manning sarà lontano da Indianapolis si è scatenata la caccia ai suoi servigi ed al suo talento: in lizza ci sono Arizona Cardinals, Seattle Seahwks, Washington Redskins, Tennessee Titans, Kansas City Chiefs ma soprattutto NewYork Jets e Miami Dolphins. Abbiamo lasciato per ultime queste 2 squadre perchè se Peyton andasse ai Jets sarebbe come vedere (per fare un esempio del nostro calcio) Del Piero all’Inter, oppure Zanetti alla Juventus oppure ancora Totti alla Lazio! I Dolphins invece (o meglio i tifosi di Miami) stanno mettendo su una vera e propria campagna mediatica per attirare il quarterback nella loro squadra, con campagne pubblicitarie, mega-cartelloni appesi in giro per la città ed addirittura un sito internet ad hoc. Una vera e propria mobilitazione che fa capire la grandezza di questo personaggio.
Sono tanti gli esperti NFL che si chiedono se PeytonManning sia il quarterback più forte della storia. Al quesito è molto difficile rispondere, ma per quello che si può dire il grande Peyton ci va molto ma molto vicino! E lui vuole dimostrarlo continuando a giocare ancora per tanti anni.
E’ una vera e propria bufera quella che si sta abbattendo nelle ultime ore sui NewOrleansSaints, per una vicenda che potrebbe portare gravi conseguenze alla franchigia della Louisiana in vista del prossimo campionato NFL. In sostanza la Lega avrebbe scoperto alcune “taglie” che circolavano all’interno dello spogliatoio della squadra nero-oro: queste taglie (ovviamente illegali) stabilivano dei premi in denaro come ricompensa ai giocatori per provocare quanti più infortuni possibili al team avversario di giornata.
La pratica, secondo fonti ben informate, era in uso da ben 3 anni ed ha avuto inizio proprio nell’anno in cui i Saints si laurearono campioni del Mondo battendo nel 44esimoSuperBowl gli IndianapolisColts. Lo staff difensivo di New Orleans, capitanato dal defensive coordinator GreggWilliams (da qualche mese passato ai SaintLouisRams), con questo discutibile metodo incentivava i giocatori a colpire in modo molto duro gli atleti dell’attacco avversario e ciò che mette i brividi in tutta questa storia è che se si provocava un infortunio a qualcuno dell’altra squadra, il premio della “taglia” aumentava drasticamente!
I giocatori coinvolti in questa vicenda sarebbero dai 22 ai 27, ovviamente tutti facenti parte del reparto difensivo dei Saints, oltre allo staff è finito nell’occhio del ciclone anche il capo allenatore SeanPayton, che non solo era consapevole ma appoggiava anche il metodo delle taglie all’interno dello spogliatoio.
Erano gli stessi giocatori ad alimentare il montepremi delle taglie, passando poi a riscuotere in caso di “successo”: 1000 dollari di ricompensa se gli avversari lasciavano il campo in barella, 1500 invece in caso di abbandono definitivo della partita! Ovvio lo stupore all’interno del mondo della NFL, tra i tifosi, tra gli addetti ai lavori, quando è trapelata l’indiscrezione. Una notizia shockante a dir poco ancora di più se si considera che da accordi presi tra staff difensivo e giocatori i premi venivano raddoppiati nei playoff visto che la posta in palio era maggiore.
L’inchiesta, condotta dal Security Department della Lega, si e’ sviluppata attraverso l’esame di 18.000 documenti e oltre 50.000 pagine. Osservati speciali nei playoff del 2009 furono Kurt Warner, quarterback degli Arizona Cardinals e Brett Favre, quarterback dei Minnesota Vikings ma nella lista nera di Williams ci sarebbero una ventina di giocatori in totale che avrebbero per così dire “beneficiato” del trattamento riservato loro dai difensori dei Saints.
La NFL si sta impegnando molto per dare sempre più importanza alla sicurezza dei giocatori e alla sportività in campo ed anche per questo i Saints sono dunque entrati nell’occhio del ciclone, come confermato dal commissioner della Lega di football americano RogerGoodell attraverso una nota:
“E’ nostra responsabilità proteggere i giocatori e l’integrità dello sport, questi tipi di comportamenti non saranno tollerati. Abbiamo fatto progressi significativi cambiando la cultura relativa alla sicurezza dei giocatori e non abbiamo intenzione di compiere passi indietro. C’è ancora tanto da lavorare“.
Il football è uno degli sport più duri (se non proprio il più duro in assoluto, a prova di questo si vedano le protezioni che usano gli atleti in ogni partita) per la violenza dei colpi che si scambiano i protagonisti in campo ma tutto è sempre contenuto nei limiti del regolamento. Per via di gravissimi infortuni nel corso della storia (che fanno veramente impressione) ogni anno la NFL ha cercato sistematicamente di migliorare la sicurezza in campo. Ora invece questa brutta vicende getta una lunga ombra sulla sportività delle squadre. Intanto i Saints, che sono stati scoperti, rischiano veramente grosso: negli sport professionistici americani, come tutti sanno, non ci sono retrocessioni per poter penalizzare le squadre. Ma esistono altri metodi punitivi, innanzitutto sembra probabile che NewOrleans possa perdere la scelta del primo giro al prossimo Draft (se non tutte e 7 le sue scelte!), poi potrebbero arrivare forti multe che potrebbero avere influenza nelle trattative di rinnovo contrattuale con i giocatori già a roster o più semplicemente con i free agent che si vogliono ingaggiare sul mercato. In ultimo ma non meno importante, ci sono da contemplare le eventuali squalifiche sia allo staff tecnico che agli atleti coinvolti. Per non parlare poi delle possibili cause giudiziarie intentate dai giocatori che hanno subìto infortuni proprio contro i Saints (eventualità tutt’altro che remota secondo gli esperti americani).
I Saints tremano perchè da questa vicenda potrebbero uscire veramente male e rischiano di dover ricostruire la squadra di nuovo da 0 in vista dei prossimi anni.
Non era mai accaduto finora ma c’è sempre una prima volta: dopo oltre 60 anni, la National Football League aprirà il campionato di mercoledì e non di giovedì come da tradizione ormai consolidatasi nel tempo, per non sovrapporsi al giorno in cui il Presidente americano Barack Obama accetterà ufficialmente la sua ricandidatura.
Obama infatti farà il suo discorso di accettazione durante l’ultimo giorno della convention democratica, che quest’anno si terrà da lunedì 3 a giovedì 6 settembre a Charlotte, nella Carolina del Nord. Per non dare fastidio al Presidente (il discorso avrà sicuramente molta rilevanza) la logica conseguenza è stata anticipare la data di inizo della regular season NFL al mercoledì.
E’ la prima volta nella storia che la NFL si piega per così dire, ad esigenze politiche, dato che nel passato mai si era avuta una decisione del genere ed i programmi del grande football americano erano stati sempre rispettati e mai rimandati oppure anticipati.
Per risalire all’ultima volta che la stagione regolare del massimo campionato di football non iniziò di giovedì bisogna ritornare al 12 settembre del 1948, veramente altri tempi. In questo ambito, negli ultimi anni, c’è stato un altro precedente, ma a dover fare necessariamente un passo indietro non è stato lo sport ma bensì la politica: 4 anni fa, l’allora candidato repubblicano alla Presidenza, il senatore John McCain, dovette attendere la fine del match tra i New York Giants ed i Washington Redskins prima di poter tenere il suo discorso di accettazione a Saint Paul, nello Stato del Minnesota.
Ritornando al 2008 Obama fece il suo discorso alla Nazione, per candidarsi alla Presidenza, nello Stadio dei Denver Broncos (Invesco Field), e per mantenere la “Tradizione” a Settembre ha scelto come “casa” quella dei Carolina Panthers (Bank of America Stadium), mentre il resto della convention democratica si terrà nell’Arena dei Bobcats (Time Warner Arena).
Dunque i New York Giants (come da consuetudine sarà la squadra campione in carica a scendere in campo per prima anche se ad ora non si conosce l’avversario) dovranno anticipare di un giorno il loro debutto in campionato.
Dopo aver esaminato e dato i voti della stagione alla Conference AFC, passiamo ora in rassegna i team appartenenti alla NFC.
ARIZONA CARDINALS (record 8 vittorie ed 8 sconfitte): 6,5. Finale di stagione in crescendo per i Cardinals che hanno dimostrato di poter dire la loro ponendosi in una buona posizione in vista del prossimo campionato. Con qualche buon innesto in difesa Arizona potrebbe essere protagonista nel 2012.
ATLANTA FALCONS (record 10 vittorie e 6 sconfitte): 6,5. Anche se per l’ennesima annata sono arrivati i playoff, i Falcons si confermano come eterna incompiuta non riuscendo a fare strada nella post season. Anche se Atlanta è uscita per mano dei Giants poi campioni NFL, ha sorpreso la gara negativa giocata a New York, un 24-2 inequivocabile a dimostrazione di una partita molto negativa soprattutto per l’attacco che invece dovrebbe essere uno dei migliori della Lega avendo degli interpreti di spicco. Sufficienza risicata.
CAROLINA PANTHERS (record 6 vittorie e 10 sconfitte): 6. Dopo essere stata la squadra peggiore della stagione 2010/2011, Carolina ha evidenziato netti progressi, dovuti in larga parte dalla prima scelta assoluta Cam Newton, quarterback dalle qualità notevoli che ha stabilito già dal primo anno parecchi record. Su di lui dovrà essere costruita la squadra del futuro, ma già da ora i Panthers hanno tutti i presupposti per continuare a fare bene.
CHICAGO BEARS (record 8 vittorie ed 8 sconfitte): 6. Buona la prima parte di campionato, poi l’infortunio del quarterback Jay Cutler ha tolto i Bears dalla corsa playoff (è questa la scusante che regala a Chicago un voto finale positivo). Il recupero di Cutler sarà fondamentale per le sorti di questa squadra che comunque dovrà avere innesti di qualità in sede di mercato per diventare ancora più pericolosa.
DALLAS COWBOYS (record 8 vittorie ed 8 sconfitte): 5,5. Il crollo finale, con i playoff che sembravano ad un passo e che invece sono stati quasi regalati ai Giants, sarà duro da digerire per i Cowboys e conseguentemente il voto per Dallas è poco sotto la sufficienza. Urge trovare una soluzione per la quadratura del cerchio perchè altrimenti la post season sarà un miraggio anche nel prossimo torneo.
DETROIT LIONS (record 10 vittorie e 6 sconfitte): 8. Grandissima stagione per i giovani Lions che dopo anni di delusioni (e di umiliazioni) sono finalmente tornati ai playoff. Detroit ha dato fastidio a molte squadre più blasonate nel corso del campionato e se i progressi saranno confermati anche nel prossimo anno la squadra del Michigan potrà ambire a traguardi ancora più prestigiosi. Ad un attacco atomico che può contare sul formidabile duo Stafford (quarterback) Johnson (ricevitore) dovrà essere abbinata una difesa di valore assoluto dato che in molte circostanze quest’anno il settore difensivo ha lasciato a desiderare.
GREEN BAY PACKERS (record 15 vittorie ed 1 sconfitta): 8. Vedendo il record è ovvio il voto positivo. Per le potenzialità della squadra però dobbiamo togliere qualcosa per la prova offerta nei playoff contro i Giants in cui si sono visti dei Packers sotto il normale standard di rendimento (anche per la grande partita giocata da New York c’è da dire). Saranno in corsa per il titolo anche nel prossimo campionato ma è necessario sistemare quello che non ha funzionato nella post season. Rodgers (M.V.P. della stagione) è un quarterback fenomenale ma dovrà trovare intorno compagni all’altezza della situazione per evitare che si ripeta la debacle contro i Giants.
MINNESOTA VIKINGS (record 3 vittorie e 13 sconfitte): 4,5. Stagione orrenda per i Vikings che senza un quarterback di valore si sono sciolti (forse) ancor prima di iniziare la regular season. Dal Draft arriveranno scelte molto alte (la terza assoluta al primo giro) quindi è necessario ponderare bene le mosse e vedere cosa serve veramente al team. Anche per fugare via tutte le voci che circolano nell’ambiente di un possibile spostamento dei gialloviola dallo Stato del Minnesota (per la questione dello Stadio).
NEW ORLEANS SAINTS (record 13 vittorie e 3 sconfitte): 8,5. Beffati letteralmente dai Niners in un finale di gara pazzesco nel Divisional Round dei playoff, i Saints si affacciano al futuro con la grana Drew Brees, che potrebbe lasciare New Orleans nel prossimo mercato visto che è free agent. Le fortune della squadra passano necessariamente dalle sue mani dato che Brees in questa regular season ha demolito il record di yard lanciate in un singolo torneo che apparteneva a Dan Marino entrando di diritto nella storia del football americano. La sua conferma darà ancora la possibilità ai Saints di giocarsi il titolo, altrimenti arriveranno tempi duri in Louisiana.
NEW YORK GIANTS (record 9 vittorie e 7 sconfitte): 9,5. Il 10 sarebbe stato il voto per la stagione perfetta, senza nessuna sconfitta. Resta il fatto però che quello che hanno costruito i Giants dalle ultime giornate di regular season fino alla vittoria del Super Bowl è qualcosa di clamoroso, un’escaltion inarrestabile sotto la guida di Eli Manning che ormai può essere messo sullo stesso livello del ben più osannato fratellone Peyton dei Colts. Squadra compatta, difesa quasi insuperabile ed attacco stratosferico. Su queste basi, se l’atteggiamento mentale sarà quello giusto, New York parte favorita anche per la prossima stagione.
PHILADELPHIA EAGLES (record 8 vittorie ed 8 sconfitte): 5. Un team che alla fine chiude con un record positivo non dovrebbe avere un voto negativo. Non è il caso degli Eagles che dopo una sontuosa campagna acquisti nel marcato estivo si affacciavano al campionato con la nomea di Dream Team. Di squadra dei sogni Philadelphia ha avuto ben poco, delusioni in serie (ad inizio torneo) ed un’alchimia tra i giocatori che è tardata ad arrivare e che si è intravista solo nelle ultime partite. A tutti sarà data una seconda possibilità nel 2012 ma è ovvio che non si potrà più sbagliare.
SAN FRANCISCO 49ERS (record 13 vittorie e 3 sconfitte): 9. La squadra che di più ha sorpreso nell’ultimo campionato. Reduce da annate al limite del disastroso, il nuovo allenatore Jim Harbaugh (coach of the year) fratello di John dei Ravens, alla prima esperienza nella Lega ha trasformato i Niners in una squadra solida e dalla difesa di ferro. Un piccolo (ma alla fine decisivo) errore nell’overtime della Finale di Conference contro New York li ha tolti dalla corsa al titolo, ma per il prossimo anno San Francisco sarà pronta a dare nuovamente battaglia.
SEATTLE SEAHAWKS (record 7 vittorie e 9 sconfitte): 6. Altra squadra che ha finito in crescendo. Nonostante la mancanza di un quarterback di livello Seattle si è ben comportata. Per rimediare a questo “buco” nel roster si sta pensando di ingaggiare il grandissimo Peyton Manning che ad Indianapolis pare aver esaurito i suoi giorni di gloria. Se la trattativa di mercato andrà in porto è probabile che i Seahawks saranno un brutto cliente per tutti gli altri team che si metteranno sulla loro strada nella prossima stagione.
SAINT LOUIS RAMS (record 2 vittorie e 14 sconfitte): 4. Rams al limite della decenza come i Colts. Escluso il quarterback Sam Bradford (out anche per qualche gara nella passata stagione) ci sarà molto da fare per rifondare ed il neo coach Jeff Fisher avrà molto da lavorare. Per il resto meglio dimenticare (ed anche in fretta) questo campionato.
TAMPA BAY BUCCANEERS (record 4 vittorie e 12 sconfitte): 4. Forse la squadra che più ha deluso vista la giovane età e le potenzialità. Reduce da un 2010 eccellente (grande lotta con i Packers poi campioni NFL per l’ultimo posto playoff disponibile nella NFC), l’ultima annata è stata un disastro completo con la difesa che ha riscritto (ma in negativo) molti record di franchigia. Dopo la sesta giornata (record 4-2 con la “W” sui Saints) il buio completo con 10 sconfitte di fila, solo i Colts hanno fatto peggio ma ad inizio anno. Servono innesti di qualità in sede di mercato, giocatori che possano portare un pò di esperienza ad un gruppo forse troppo giovane. Se tutto ciò avverrà può darsi che i Bucs ritornino a splendere al più presto perchè il talento non manca di certo.
WASHINGTON REDSKINS (record 5 vittorie ed 11 sconfitte): 5. Trovare un quarterback per ritornare ad alti livelli. Senza un regista di valore i Redskins hanno il destino segnato. Staremo a vedere le scelte della dirigenza in vista del prossimo campionato.
La stagione NFL è terminata il 5 febbraio 2012 con la vittoria dei New York Giants sui New England Patriots (21-17 il risultato finale) nel 46esimo Super Bowl giocato al Lucas Oil Stadium di Indianapolis. Vogliamo dare un voto alla stagione delle 32 squadre protagoniste del torneo 2011/2012, con una breve analisi per focalizzare meriti e demeriti di ogni team. Il nostro viaggio parte dalla Conference AFC. Nei prossimi giorni completeremo tutto con l’analisi della NFC.
BALTIMORE RAVENS (record 12 vittorie e 4 sconfitte): 8,5. Ennesima stagione positiva per i Ravens, traditi dal loro kicker Billy Cundiff nella Finale di Conference che ha spalancato le porte del Super Bowl ai rivali dei Patriots. Meriterebbero molto di più dato che nelle ultime 5 stagioni Baltimore, risultati alla mano, è una delle migliori formazioni della NFL.
BUFFALO BILLS (record 6 vittorie e 10 sconfitte): 5,5. Partiti fortissimo (5 vinte e 2 perse nelle prime 7 giornate, anche i Patriots, poi finalisti, tra le vittime illustri) i Bills si sono via via sgonfiati. Sarebbe stato auspicabile finire almeno con un record positivo (8-8) ma tutto sommato si è visto qualche segnale di risveglio in vista del futuro.
CINCINNATI BENGALS (record 9 vittorie e 7 sconfitte): 7,5. Potrebbe sembrare un voto basso per una squadra approdata alla post season ma c’è da dire che i Bengals hanno anche avuto un calendario piuttosto agevole, costruendo le proprie fortune contro i team materasso. Indicativo il fatto che con le squadre dal record positivo Cincinnati abbia sempre perso (esclusi i Titans). Comunque il futuro potrebbe essere luminoso.
CLEVELAND BROWNS (record 4 vittorie e 12 sconfitte): 4,5. Bruttissima la stagione dei Browns che dovranno nuovamente ripartire da 0. Servirà fare un buon Draft e tentare di prendere qualche grande free agent nel prossimo mercato, altrimenti si prospetteranno tempi durissimi.
DENVER BRONCOS (record 8 vittorie ed 8 sconfitte): 8. Partiti male i Broncos si sono ripresi nella seconda parte di stagione quando Tim Tebow ha preso le redini della squadra, trascinata ai playoff. Il voto deriva anche dall’impresa contro i vice campioni degli Steelers, eliminati nel primo turno della post season.
HOUSTON TEXANS (record 10 vittorie e 6 sconfitte): 8,5. Squadra di carattere i Texans, che sono riusciti per la prima volta nella loro storia a qualificarsi per la post season, nonostante, forse, questa sia stata l’annata più difficile per via dei numerosi infortuni che hanno privato Houston via via dei migliori giocatori (in primis il quarterback Schaub). Con forza e determinazione hanno dimostrato che tutto è possibile. Ovvio che con defezioni importanti prima o poi la corsa si sarebbe interotta, ma anche i Ravens hanno dovuto sudare per eliminarli. Stagione molto positiva.
INDIANAPOLIS COLTS (record 2 vittorie e 14 sconfitte): 4. E’ normale che se il leader della squadra, un certo Peyton Manning, quarterback dalle qualità favolose, venga a mancare per tutto l’anno, i risultati possano essere disastrosi. Tuttavia i Colts hanno dimostrato di voler assolutamente l’ultimo posto nella Lega per costruire un futuro migliore (per prendere al prossimo Draft il fenomenale quarterback Andrew Luck), rinunciando a giocare per gran parte delle partite. Per questo tipo di scelta è ovvio che il voto ad Indianapolis sia altamente negativo.
JACKSONVILLE JAGUARS (record 5 vittorie ed 11 sconfitte sconfitte): 4,5. Sulla stessa scia dei Colts troviamo i Jaguars. Annus Horribilis per loro, il futuro non promette nulla di buono.
KANSAS CITY CHIEFS (record 7 vittorie e 9 sconfitte): 6. Altra squadra falcidiata dagli infortuni (forse quella che ne ha avuto più di tutti) e che ha impedito a fior di campioni, messi KO in rapida sequenza, di mostrare il loro grande talento. Nonostante questo i Chiefs sono arrivati quasi ad un record positivo e si sono tolti la soddisfazione di battere, unici a riuscirci in regular season, gli imbattibili Packers di Rodgers. Con un pò più di fortuna li potremo rivedere ai playoff il prossimo anno.
MIAMI DOLPHINS (record 6 vittorie e 10 sconfitte): 5. Avvio disastroso per Miami con 7 sconfitte di fila. Visto che il grande buco nel roster dei Dolphins è il ruolo di quarterback, in molti prevedevano una stagione da ultimi della classe per provare a prendere Luck al prossimo Draft. Ed invece nelle seguenti 9 giornate sono arrivate 6 vittorie e 3 sconfitte, un buon record che obbliga sostanzialmente a coprire il “need” con il prossimo mercato (Peyton Manning oppure Matt Flynn i maggiori indiziati a diventare quarterback dei “Delfini”).
NEW ENGLAND PATRIOTS (record 13 vittorie e 3 sconfitte): 8,5. Grande stagione per i Patriots, caduti solo alla fine al cospetto dei Giants, molto più in forma, nel 46esimo Super Bowl. Probabilmente ci sarà spazio per un’altra stagione vincente prima di pensare in modo concreto a sostituire il fenomeno Tom Brady (gli anni avanzano per tutti). Mezzo voto in meno perchè nella Finale di Indianapolis la squadra ha dato la sensazione di giocare sotto tono, peccato perchè ciò è costato a New England la vittoria del campionato.
NEW YORK JETS (record 8 vittorie ed 8 sconfitte): 4,5. Una squadra con il talento dei Jets non può permettersi di stare fuori dai playoff (anche perchè nell’anno precedente New York sfiorò il Super Bowl). Il team ha pagato l’involuzione di Sanchez, quarterback che sta facendo grandi passi da gigante, ma al contrario. Servono scelte forti e chiarezza nei movimenti di mercato per riprendere la marcia nel prossimo torneo.
OAKLAND RAIDERS (record 8 vittorie ed 8 sconfitte): 6. Voto medio per una franchigia dal record in parità. Incredibile come Denver abbia potuto compiere il sorpasso, nella seconda parte di stagione, in una Division tutt’altro che irresistibile. Speriamo per i tifosi che tutto questo possa servire da insegnamento per il futuro.
PITTSBURGH STEELERS (record 12 vittorie e 4 sconfitte): 7,5. Rispetto al passato gli Steelers hanno “toppato” nelle sfide contro le avversarie dirette (vedi Baltimore) e più in generale nelle gare dalla grande posta in palio (vedi Denver nel primo turno playoff). Serve trovare forze fresche per dare man forte alla vecchia guardia. Sarà comunque difficile per tutti affrontare Pittsburgh anche in futuro, il ciclo non è certo terminato in questi playoff.
SAN DIEGO CHARGERS (record 8 vittorie ed 8 sconfitte): 4,5. Ad inizio anno dovevano essere i dominatori di una delle Division più accessibili dell’intera NFL. Ed invece per il secondo anno di fila i Chargers hanno dovuto assistere ai playoff dal divano di casa, questa volta beffati dai Broncos (lo scorso torneo dai Chiefs). Arrivati a questo punto a San Diego i dirigenti sono messi di fronte a scelte importanti. Vedremo come si muoverà la società.
TENNESSEE TITANS (record 9 vittorie e 7 sconfitte): 7. Buon campionato per i Titans, cosa che non veniva pronosticata da molti. Servirebbe più talento nel ruolo di quarterback perchè negli altri reparti la squadra ha dimostrato di essere di ottimo livello per poter battagliare con tutti. Anche con un Johnson (runningback delle meraviglie) a mezzo servizio, Tennessee si è ben comportata. Bisogna completare l’opera con un Draft oculato e scelte di mercato ponderate.
Il 46esimo Super Bowl tra New York Giants e New England Patriots (che ha visto il trionfo dei primi per 21-17) non sarà ricordato solo per la sfida tra i 2 fortissimi quarterback Tom Brady ed Eli Manning ma anche per essere stato il programma televisivo più visto nella storia americana. Con 111,3 milioni di telespettatori la Finale di quest’anno supera quella della passata stagione che si era fermata a 111 milioni di telespettatori tondi tondi (dati cominicati dall’istituto di ricerca Nielsen) per l’ultimo atto che vide la vittoria dei Green Bay Packers sui Pittsburgh Steelers.
Ancora non ci sono dati ufficiali ma anche il giro di affari per gli spot pubblicitari trasmessi durante le varie pause di gioco dovrebbe essere il maggiore di sempre. A darsi battaglia le case automobilistiche che hanno dominato la scena con almeno 12 marche di vetture diverse che hanno acquistato uno spazio uno spazio di almeno 30 secondi (l’unica ad accaparrarsi 2 minuti di promozione del proprio prodotto è stata la Chrysler).
Ma c’è un altro record da sottolineare nella notte di Indianapolis: la partita passerà alla storia per gli oltre 2 milioni di spettatori che hanno guardato l’evento collegati ad Internet. È un vero e proprio primato quello che a fine match ha comunicato il network NBC che per la prima volta nella storia ha trasmesso la sfida tra New York e New England sia sul proprio sito che su quello della National Football League, richiamando oltre 2 milioni di spettatori per quella che è diventata ormai la Finale sportiva online più seguita di tutti i tempi.
L’evento è molto rilevante non solo negli Stati Uniti ma in tutto il Mondo: ogni anno per l’atto conclusivo della stagione NFL si calcola che le persone collegate con il grande show del Super Bowl si aggirino attorno al miliardo, una cifra davvero stratosferica se si pensa ai diversi orari in cui l’incontro viene trasmesso sul nostro Pianeta e che fa capire quanto sèguito abbia questo sport ai nostri tempi.