Categoria: Ciclismo

  • Sagan a terra, Greipel perfetto. Cancellara in giallo

    Sagan a terra, Greipel perfetto. Cancellara in giallo

    Il tedesco del team Lotto Belinsol Andrè Greipel si aggiudica, dopo la tappa di ieri con arrivo a Rouen, anche la quinta tappa del Tour 2012 sull’arrivo in leggerissima salita di San Quentin. Quinto Cavendish ed ancora un buon piazzamento per  Alessandro Petacchi, alla fine ottavo.

    Ennesima caduta sul finale di tappa con questa volta a farne le spese la maglia verde Peter Sagan che fortunatamente non ha riportato nessuna frattura ma tanto spavento e molte ammaccature.

    Tappa ancora per velocisti la quinta con partenza da Rouen ed arrivo a San Quentin per un totale di 196,5 km. I protagonisti della fuga di giornata sono: Urtasun, Ghyselinck, Simon e Ladagnous, partiti al km 0, i quattro raggiungono un vantaggio massimo di tre minuti e mezzo dando la sensazione di essere spacciati all’arrivo. Ma la rimonta del gruppo non è stata perentoria con i quattro che hanno resistito stoicamente sino ai meno 300m dall’arrivo.

    Andrè Greipel ©LIONEL BONAVENTURE/AFP/GettyImages

    Ai meno 2 km dall’arrivo con il gruppo lanciato ai 60 km orari ecco la solita e purtroppo rovinosa caduta davanti al plotone che condiziona inevitabilmente lo sprint, Sagan finisce a terra, fortunatamente lo slovacco riesce a rialzarsi riportando delle contusioni al gomito sinistro ed al gluteo. Davanti è ancora la Lotto che comanda consentendo al tedesco greipel di vincere nettamente con Matthew Goss e Juan Jose Haedo rispettivamento al secondo e terzo posto. Questa volta partecipa alla volata Cavendish ma il campione del Mondo, forse non al meglio per la caduta di ieri, chiude al quinto posto.

    Classifica generale che rimane invariata con lo svizzero Cancellara sempre leader e con Vincenzo Nibali, primo degli italiani in ottava posizione.

    Ordine d’arrivo.

    1 GREIPEL Andre GER LTB 4 41’30”
    2 GOSS Matthew AUS OGE        0”
    3 HAEDO Juan Josè ARG SAX        0”
    4 DUMOULIN Samuel FRA COF        0”
    5 CAVENDISH Mark GBR SKY        0”
    6 VEELERS Tom OLA ARG        0”
    7 FREIRE Oscar SPA KAT        0”
    8 PETACCHI Alessandro ITA LAM        0”
    9 HINAULT Sebastien FRA AGR        0”
    10 GENE Yoahnn FRA EUR        0”

    Classifica Generale

    1 CANCELLARA Fabian SUI RNT 24 45’32”
    2 WIGGINGS Bradley GBR SKY        7”
    3 CHAVANEL Sylvain FRA OPQ        7”
    4 VAN GARDEREN  T.J. USA BMC       10”
    5 BOASSON HAGEN E. NOR SKY       11”
    6 MENCHOV Denis RUS KAT       13”
    7 EVANS Cadel AUS BMC       17”
    8 NIBALI Vincenzo ITA LIQ       18”
    9 HESJEDAL Ryder CAN GRS       18”
    10 KLODEN Andreas GER RNT       18”
  • Tour De France 2012, Wiggins ed Evans i favoriti. Speranza Nibali

    Tour De France 2012, Wiggins ed Evans i favoriti. Speranza Nibali

    Parte oggi dal Belgio,e precisamente da Liegi, l’edizione numero 99 del Tour De France 2012, la corsa a tappe più prestigiosa di tutta il panorama ciclistico internazionale.

    È un edizione un po’ anomala della “Grande Boucle” con i due ciclisti protagonisti degli ultimi anni, Alberto Contador ed Andy Schleck, assenti per motivi diversi: lo spagnolo deve ancora scontare la contestatissima squalifica al clembuterolo mentre il lussemburghese ha dovuto dare forfait per dei problemi fisici che lo stanno perseguitando dall’inizio di stagione.

    Ecco quindi che la ristretta cerchia dei papabili alla maglia gialla si restringe ad una rosa di quattro nomi: il vincitore della passata edizione Cadel Evans, il dominatore delle mini corsa a tappe del 2012, Bradley Wiggins, l’enigmatico Frank Schleck e la speranza italiana rappresentata da Vincenzo Nibali.

    Bradley Wiggins, ©Doug Pensinger/Getty Images

    È opinione di chi vi scrive che, salvo debacle eccezionali in salita, che per giunta non è presente in grande quantità in questo Tour, che il favorito numero uno è il capitano del Team Sky Bradley Wiggins. Infatti, la grande notizia di questa edizione del Tour de France è il ritorno ad oltre 100 km a cronometro (per l’esattezza 101,4) con il cronoprologo di oggi e poi due cronometro lunghe, lunedì 9 luglio a Besancon e sabato 21 luglio – penultimo giorno di corsa – a Chartres. I tapponi di montagna sono rarissimi: gli arrivi in salita sono infatti soltanto due, anche se rispetto al solito al Tour ci saranno più tappe di mezza montagna, oltre alle solite Alpi (con Grand Colombier, Madeleine e Croix de Fer) e Pirenei (Aubisque, Tourmalet, Aspin, Peyresourde, Port de Bales).

    Detto dei favoriti è d’obbligo dare spazio anche a qualche possibile sorpresa del Tour 2012, in cima alla lista c’e’ il vincitore del Giro 2012, il canadese Ryder Hesjedal poi non può assolutamente mancare lo spagnolo Alejandro Valverde ed veterani Leiheimer e Denis Menchov. L’Italia, oltre a correre per la vittoria con Nibali avrà sicuramente chance di vittoria di tappa con il duo Lampre rappresentato da Alessandro Petacchi e Michele Scarponi.

  • Tricolore a Franco Pellizotti, Moser terzo

    Tricolore a Franco Pellizotti, Moser terzo

    Una delle vittorie più belle in una delle corse più belle e spettacolari di questo 2012, Franco Pellizotti è il nuovo campione italiano grazie alla splendida vittoria sul traguardo di Borgo Valsugana su un ottimo Danilo Di Luca e sul giovanissimo Moreno Moser.

    Dicevamo una delle corse più spettacolari degli ultimi anni grazie soprattutto a Michele Scarponi che ha reso la corsa durissima sin dai primi metri.

    La corsa è viva sin dall’inizio con continui scatti e contro scatti dai quali escono otto corridori: Belletti, Bandiera, De Marchi, Locatelli, Cimolai, Donati, Oss e Scarponi. I fuggitivi, soprattutto grazie alla presenza di Scarponi costringono la Liquigas, la squadra più forte al via insieme alla Lampre – ISD, a mettersi subito davanti nonostante in fuga ci sia Daniel Oss. Infatti il favorito di giornata è Vincenzo Nibali che vuole presentarsi al Tour con il tricolore sulle spalle.

    Franco Pellizotti ©PATRICK HERTZOG/AFP/Getty Images

    La corsa definitivamente ad un giro dalla fine: Michele Scarponi viene ripreso dal duo Liquigas composto da Nibali e Moser con Caruso, Pelizzoti e Di Luca a completare il sestetto al comando. Il più fresco in salita è pellizotti e proprio nell’ultima ascesa il delfino di Bibione piazza l’allungo decisivo, dietro Nibali alza bandiera bianca mentre Caruso, Di Luca ed il giovane Moser tengono duro ma nulla possono contro il corridore dell’Androni Giocattoli che si prende una rivincita importante contro tutto e tutti.

    Infatti Pellizotti è al rientro quest’anno dopo due anni di una contestatissima squalifica per valori anomali del passaporto biologico, unico ciclista della storia ad essere squalificato dall’UCI nonostante l’assoluzione ottenuta dal tribunale sportivo italiano. Splendida anche la prestazione del giovane Moreno Moser, nipote del grande Francesco che ha dimostrato una classe eccezionale facendo del trentino uno dei prospetti più interessanti di tutti il panorama ciclistico internazionale.

    Ordine d’Arrivo

    1 Franco PELLIZOTTI ITA ANDRONI GIOCATTOLI

    33.06

    2 Danilo DI LUCA ITA ACQUA & SAPONE

    +27

    3 Moreno MOSER ITA LIQUIGAS

    +27

    4 Damiano CARUSO ITA TEAM KATUSHA

    +27

    5 Vincenzo NIBALI ITA LIQUIGAS

    +2:11

     

     

     

     

  • L’Usada mette nei guai Armstrong. A rischio i sette Tour de France

    L’Usada mette nei guai Armstrong. A rischio i sette Tour de France

    Non è ancora finita, anzi, si preannuncia una vera e propria guerra mediatica – legale fra l’ex ciclista e plurivincitore del Tour de France Lance Armstrong e l’agenzia americana antidoping (USADA) che accusa l’americano di aver fatto uso di Epo e di trasfusioni illegali.

    Questa volta l’agenzia americana sembra fare sul serio dichiarando di avere le prove che condannerebbero Armstrong all’eventuale perdita di alcuni o addirittura tutti i sui sette Tour de France accusandolo appunto, di aver fatto uso di Epo, testosterone, corticosteroidi e trasfusioni oltre che di agenti mascheranti, fornendo gli stessi prodotti ad altri.

    È il giornale americano Washington Post che fa da tramite alle accuse vere e proprie dell’Usada che sostiene di essere in possesso di campioni di sangue, raccolti nel 2009 e nel 2010, “perfettamente compatibili con manipolazioni sanguigne, incluso l’uso di Epo o di trasfusioni”.  Inoltre, ancora l’agenzia, afferma di essere in possesso di preziose testimonianze di ex corridori e di persone coinvolte direttamente nel mondo del ciclismo, che incastrerebbero in maniera inequivocabile il campione americano.

    Armstrong dal canto suo non è rimasto certamente a guardare dichiarando testualmente: “Non mi sono mai dopato e, a differenza dei miei accusatori, ho gareggiato per 25 anni senza cali di prestazione e superando oltre 500 test – la replica in una nota di Amstrong -. L’Usada ignora questa fondamentale distinzione e accusa me anzichè coloro che hanno ammesso di aver fatto uso di doping e questo la dice lunga sulla sua mancanza di correttezza e su questa vendetta“.

    Lance Armstrong ©Mario Tama/Getty Images

    L’agenzia americana, che si ricorda non ha giurisdizione penale ma solamente sportiva, è fermamente convinta della colpevolezza di Armstrong tanto da dichiarare che il texano, assieme ad altri cinque ex tesserati, tre dottori tra cui Michele Ferrari, un preparatore e il team manager Johan Bruyneel, abbia messo in piede un sistema basato sul doping dal ’98 al 2011. A far capire che questa volta si fa sul serio, l’agenzia americana antidoping ha escluso il texano dalla partecipazione alle gare di triathlon competizione amata da Armstrong sin dai tempi del suo approdo nel panorama ciclistico internazionale.

    Continuano quindi le ombre del doping su Lance Armstrong, ombre che con il passare del tempo diventano sempre più numerose e che rischiano di macchiare in maniera indelebile una delle storie sportive ed umane più significative di tutto lo sport mondiale.

  • Ciclismo, Wiggins padrone del Delfinato e forse anche del Tour?

    Ciclismo, Wiggins padrone del Delfinato e forse anche del Tour?

    Si è concluso ieri con la vittoria dello spagnolo Moreno, l’edizione 2012 del criterium del Delfinato, mini corsa a tappe sulle strade francesi che, insieme Tour de Suisse iniziato sabato, fa da preludio al Tour De France che partirà il 30 giugno.

    La vittoria è andata al britannico del team Sky Bradley Wiggings che si dimostra il dominatore di questo 2012 dopo i successi alla Parigi – Nizza ed al Giro di Romandia.

    Seconda vittoria al Delfinato per il 32enne britannico campione olimpico su pista, successo che catapulta direttamente Wiggins come il favorito numero uno della Grande Boucle. Infatti il capitano del team Sky, oltre a contare sulle sue doti innate nella corsa contro il tempo è migliorato tantissimo in salita grazie anche ai chili persi che gli hanno fatto fare il salto di qualità in montagna senza comunque perdere nulla a cronometro, suo vero punto di forza.

    Esce bene dal Delfinato anche il vincitore della passata edizione del Tour, l’australiano Cadel Evans che ha vinto la maglia verde della classifica a punti dimostrandosi comunque ancora un po’ in ritardo di condizione rispetto al britannico. Tutto comunque secondo la tabella di marcia dell’ex campione del Mondo australiano che siamo sicuri si presenterà ai nastri di partenza della corsa a tappe più importante al mondo come uno dei papabili antagonisti del capitano del team Sky Wiggins.

    Bradley Wiggins ©Bryn Lennon/Getty Images

    Non esce benissimo invece dal Delfinato la speranza italiana al Tour de France Vincenzo Nibali che ha preso una sonoro scoppola nella tappa di Morzine dopo che comunque si era difeso bene nella cronometro di 53 km perdendo 3’ da Wiggins. Lo stesso Nibali ha dichiarato, rassicurando i suoi tanti tifosi, che il Delfinato è stata solo una tappa d’avvicinamento al Tour de France dove lo squalo dello stretto vuole assolutamente migliorare il settimo posto nella classifica generale conquistato nel 2009 e conquistare una vittoria che manca dal 1998, anno di grazia dell’indimenticabile Marco Pantani.

  • Ciclismo, finisce una farsa. Riccardo Riccò squalificato 12 anni

    Ciclismo, finisce una farsa. Riccardo Riccò squalificato 12 anni

    La parola fine per la carriera di Riccardo Riccò è stata sancita questa mattina a Roma dal Tribunale Nazionale Antidoping che ha inflitto all’ex corridore modenese ben 12 anni di squalifica.

    Accolta in pieno quindi la richiesta dell’accusa della Procura Antidoping del Coni avanzata il 12 ottobre scorso che comunque in molti avevano abbastanza criticato, vedendo nella radiazione la richiesta di sanzione più giusta da infliggere a Riccò.

    Era il 6 febbraio 2011 e Riccò viene portato d’urgenza al Pronto Soccorso dell’ospedale di Pavulla, ai medici che lo soccorsero, stando al referto, Riccò disse di essersi fatto “una autotrasfusione con il sangue che conservava in frigo da 25 giorni”. A confermarlo ci furono le dichiarazioni di otto testimoni, tra cui il personale del 118 e i dottori del pronto soccorso Giuseppe Barozzi e Paolo Maffei. L’infermiere che gli praticò la prima flebo notò inoltre un ematoma sul braccio, tipico di una puntura da ago. La difesa del corridore invece avanzava l’ipotesi di un’infezione sanguigna causata da una flebo infetta, sostenendo che Riccò in quel periodo stesse facendo una cura di ferro. Spiegazione non fornita ai medici di Pavullo né a quelli di Baggiovara, che lo tennero in cura per 12 giorni, ma tirata fuori solo otto mesi dopo. La superperizia ordinata dal giudice Francesco Plotino a tre esperti invece confermò che le condizioni di Riccòfossero riconducibili a una trasfusione di sangue mal conservato.

    Riccardo Riccò ©VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images

    Si certo, 12 anni allontanano per sempre l’ex cobra dalle strade come atleta ma forse una radiazione poteva allontanarlo anche da qualsiasi coinvolgimento futuro che Riccò potrebbe avere ancora nel mondo del ciclismo. Riccardo Riccò all’apice della sua carriera era da molto additato come l’erede di Marco Pantani, la sua andatura con le mani basse in salita ha fatto trepidare di gioia molti tifosi (compreso chi vi scrive), purtroppo dei poveri illusi che hanno creduto ad una farsa sin dalle sue prime pedalate. Già pescato positivo al CERA durante il Tour del 2008, Riccardo Riccò si era rimesso in gioco promettendo di aver fatto tesoro dei suoi errori, diciamo di gioventù ma quando lo scorso 6 febbraio 2011, il modenese fu ricoverato d’urgenza ed in condizioni gravissime all’ospedale di Pavullo tutti avevano sospettato ma nessuno avrebbe mai pensato che si potesse giocare così tanto con la propria vita

  • Freccia Vallone, stoccata vincente di Rodriguez. Terzo Gilbert

    Freccia Vallone, stoccata vincente di Rodriguez. Terzo Gilbert

    Lo spagnolo della Katusha Joaquim Rodriguez conquista l’edizione numero 77 della Freccia Vallone con un azione stratosferica sul durissimo Muro di Huy. Secondo lo svizzero Michael Albasini mentre, il campione belga e vincitore della passata edizione Philippe Gilbert, chiude al terzo posto.

    Voluta e meritata la vittoria di “El Purito” Rodriguez che viene magistralmente guidato da tutta la sua squadra fino ai 300 metri finale dove lo spagnolo ha piazzato l’allungo decisivo staccando di ruota tutti i suoi avversari.

    Molto più spettacolare questa nuova Freccia Vallone, il cambiamento del tracciato ha reso la corsa molto più interessante ma è sempre il muro di Huy a decretare il vincitore. Tantissimi attacchi nei 194 km del tracciato, ci provavano, tra gli altri, anche Kyrienka e Vicioso e poi il campione italiano Giovanni Visconti assieme all’olandese Slagter e alla coppia Nordaugh-Hesjedal. Proprio l’ultima coppia viene ripresa ai meno 800m dal traguardo con la Katusha che ha chiuso il buco per il proprio capitano Joaquim Rodriguez. Il campione spagnolo, soprannominato “El Purito” (piccolo sigaro) è il primo a partire ed il suo attacco è quello decisivo, Philippe Gilbert tenta di attaccarsi allo spagnolo ma gli sforzi del campione belga sono vani come inutile è anche la resistenza di Vincenzo Nibaliche comunque è autore di una buona prestazione chiudendo alla fine nei dieci.

    "El Purito" Rodriguez ©Bryn Lennon/Getty Images

    Il trittico delle Ardenne si chiuderà domenica prossima con la Liegi – Bastogne – Liegi, una delle corse monumento di tutto il panorama ciclistico mondiale. Si spera in una buona prestazione degli italiani che in questa compagna del nord non hanno sicuramente sfigurato ma una vittoria a Liegi darebbe tutto un altro spessore a questo inizio di stagione. Vincenzo Nibali e Giovanni Visconti saranno le punte azzurre senza dimenticare il vincitore dell’ultima Amstel Gold Race, Enrico Gasparotto mentre fra gli stranieri occhio ad un ritrovato Philippe Gilbert e a allo spagnolo Alejandro Valverde che in questa Freccia Vallone non si è mai visto, ma mai fidarsi del capitano della Movistar che a Liegi è sempre stato protagonista.

    Ordine d’arrivo   

    1 Joaquim Rodriguez Spa
    2 Michael Albasini Sui
    3 Philippe Gilbert Bel
    4 Jelle Vanender Bel
    5 Robert Kyserlovsky Cro
    6 D. Martin Irl
    7 Bouke Mollema Ola
    8 Vincenzo Nibali Ita
    9 Diego Ulissi Ita
    10 J. Van Den Broeck Bel
  • Amstel Gold Race, acuto di Enrico Gasparotto. Sagan terzo

    Amstel Gold Race, acuto di Enrico Gasparotto. Sagan terzo

    Il corridore italiano del team Astana, Enrico Gasparotto, si aggiudica l’edizione 2012 dell’Amstel Gold Race grazie ad uno splendido finale sulla tremenda salita del Cauberg.

    Bellissima vittoria dell’ex campione italiano che non vinceva una corsa dal 2010, al secondo posto si è piazzato il belga Jelle Vanendert mentre lo slovacco della Liquigas, Peter Sagan, deve ancora rimandare la vittoria in una classica importante accontentandosi della terza piazza.

    La classica olandese è vissuta a lungo sulla fuga di nove corridori (tra i quali l’italiano Stortoni) e sull’attacco finale dello spagnolo Oscar Freire. Il tre volte campione del modo inizia la salita decisiva del Cauberg in testa con il gruppo dei migliori a poco più di dieci secondi. È un buon Philippe Gilbert che inizia la bagarre finale con una progressione che spacca in due il gruppo, tengono sia Vanendert che Sagan con Gasparotto a ruota dello slovacco mentre, purtroppo, Damiano Cunego viene agganciato da dietro finendo a terra e salutando qualsiasi speranza di vittoria finale. Gilbert, forse partito un po’ troppo presto, si pianta ai meno 150m con Freire che viene ripreso ai meno 100m da Sagan che sembra avere lo spunto decisivo, ma lo slovacco finisce la benzina sul più bello e finisce per essere superato, oltre che da Gasparotto, anche da Vanendert.

    Enrico Gasparotto ©SEBASTIEN NOGIER/AFP/Getty Images

    Prima bella affermazione del ciclismo italiano con Enrico Gasparotto in questo 2012, un corridore che forse aveva perso un po’ la bussola dopo la vittoria del titolo tricolore, ma che ha saputo tornare alla ribalta dimostrando grande carattere e tenacia da vendere. L’Amstel Gold Race ha aperto oggi il Tritico delle Ardenne con mercoledì la Freccia Vallone e domenica la Liegi-Bastogne-Liegi.

    Ordine d’arrivo   

    1 Enrico Gasparotto Ita                 
    2 Jelle Vanendert Bel
    3 Peter Sagan Svk
    4 Oscar Freire Spa
    5 Thomas Voeckler Fra
    6 Philippe Gilbert Bel
    7 Samuel Sanchez Spa
    8 Fabian Wegmann Ger
    9 Rinaldo Nocentini Ita
    10 Bouke Mollema Ola
  • Parigi – Roubaix, poker di Tom Boonen. Alessandro Ballan terzo

    Parigi – Roubaix, poker di Tom Boonen. Alessandro Ballan terzo

    Il belga dellOmega-Quick Step Tom Boonen vince per la quarta volta in carriera la Parigi – Roubaix con un azione da assoluto dominatore relegando al ruolo di vere e proprie comparse tutti i suoi avversari.

    Quarta Roubaix per l’ex campione del Mondo, che è il dominatore di questo inizio di stagione dopo le vittorie alla Gand – Wevelgem  ed al Giro delle Fiandre della scorsa settimana. Peccato per la prestazione dei due italiani più in forma del momento, Pippo Pozzato ed Alessandro Ballan che si sono lasciati sfuggire l’occasione di seguire Boonen nel momento dell’attacco decisivo del belga.

    Infatti ai meno 55km dall’arrivo, Pozzato e Boonen si staccano dal gruppo con Ballan ed il compagno di squadra di  Tom Boonen, l’olandese Terpstra gli unici a tenere testa ai due. Tre km dopo, prima di uno dei tratti di pavé più duri di tutta la corsa, Terpstra si piazza davanti con Boonen subito a ruota, Pozzato e Ballan litigano per chi deve andare a chiudere il buco facendosi beffare dal duo dell’Omega-Quick Step che piazza l’allungo decisivo. Sfruttato il lavoro di Terpstra, Boonen si mette in proprio ammazzando di fatto la gara e raggiungendo in solitaria il velodromo di Roubaix a braccia alzate. Il podio viene completato dal francese Turgot che beffa di pochi centimetri Alessandro Ballan. Belle prestazioni di Matteo Tosatto che chiude alla fine in settima posizione e di Luca Paolini, undicesimo.

    Tom Boonen ©FRANCK FIFE/AFP/Getty Images

    Quella messa in atto da Boonen è una delle imprese più belle di tutte le 110 edizioni della corsa sul pavé, chissà cosa sarebbe successo se lo svizzero Fabian Cancellara non fosse caduto al Fiandre la scorsa settimana anche se, con un Boonen del genere, anche per il treno di Berna sarebbe stata molto dura tenere la ruota della bici del belga che sul pavé parigino, sembrava una vera e proprio moto.

    Ordine d’arrivo   

    1 Tom Boonen Bel
    2 Sebastien Turgot Fra
    3 Alessandro Ballan Ita
    4 Juan Antonio Flecha Spa
    5 Niki Terpstra Ola
    6 Lars Boom Ola
    7 Matteo Tosatto Ita
    8 Matthew Hayman Aus
    9 Johan Van Summeren Ola
    10 Marten Wynants Bel
  • Giro delle Fiandre, Tom Boonen concede il tris. Pozzato secondo

    Giro delle Fiandre, Tom Boonen concede il tris. Pozzato secondo

    Il belga dellOmega-Quick Step Tom Boonen vince per la terza volta in carriera una delle corse monumento di tutto il panorama ciclistico mondiale e cioè il Giro delle Fiandre che vede grandi protagonisti anche i corridori italiani, con Filippo Pozzato secondo e Alessandro Ballan terzo.

    l’ex campione del Mondo, dopo aver vinto il GP di Harelbeke (considerato da molti il piccolo Giro delle Fiandre), e la Gand – Wevelgem la scorsa settimana, si dimostra il corridore più in forma del momento rintuzzando alla grande i ripetuti attacchi dei due ciclisti italiani. Peccato per l’altro favorito di giornata, lo svizzero Fabian Cancellara, rimasto coinvolto in una caduta a 68 km dall’arrivo e costretto al ritiro.

    La corsa si sviluppa in maniera abbastanza tranquilla fino ai meno 35km dall’arrivo quando sul Paterberg si avvantaggiano Paolini, Boonen, Pozzato, Ballan, con lo slovacco della Liquigas, Peter Sagan, che rimane indietro insieme al norvegese Edvald Boasson Hagen a causa di una caduta. Il team Sky riesce a riportare Boasson Hagen nel gruppo principale, ma il norvegese deve alzare bandiera bianca sul Quaremont, il penultimo muro di giornata, dove a fare la differenza è Alessandro Ballan che riesce a staccare il gruppo con i soli Pozzato e Boonen a rimanere sulle sue ruote. A 13 km dall’arrivo ecco l’ultimo muro rappresentato dal Paterberg, una salita di 400m già affrontata nel corso delle gara con una pendenza massima del 20%, Pozzato tenta l’allungo Ballan resiste ma anche Boonen riesce a tenere mettendo le basi per la vittoria finale. Infatti il gruppo dietro non riesce più a recuperare i tre fuggitivi, Ballan tenta di sorprendere Boonen all’ultimo km, ma il belga controlla da padrone la situazione alzando le braccia al cielo in una volata senza storia. Pozzato si piazza al secondo posto con forse qualche rimpianto di non aver deciso di attaccare in contropiede dopo l’allungo di Ballan all’ultimo km e credendo di battere Boonenin volata.

    Boonen con Pozzato e Ballan ©DIRK WAEM/AFP/Getty Images

    Per Tom Boonen è il terzo Giro delle Fiandre in carriera, il belga è l’assoluto dominatore di questo inizio di stagione con la piacevole sorpresa rappresentata dall’ormai sicura competitività ritrovata dal ciclismo italiano nelle classiche con le belle prestazioni di Pozzato e Ballan oggi e di Vincenzo Nibali alla Milano – Sanremo.

    Ordine d’arrivo   

    1 Tom Boonen Bel
    2 Filippo Pozzato Ita
    3 Alessandro Ballan Ita
    4 Greg Van Avermaet Bel
    5 Peter Sagan Svk
    6 Niki Terpstra Ola
    7 Luca Paolini Ita
    8 Thomas Voeckler Fra
    9 Matti Breschel Den
    10 Sylvain Chavanel Fra