Categoria: Ciclismo

  • Ciclismo, Frank Schleck, adesso il doping è tecnologico

    Ciclismo, Frank Schleck, adesso il doping è tecnologico

    Purtroppo il ciclismo da molto tempo, riesce ad essere presente nelle prima pagine sportive non più per le imprese dei suoi protagonisti ma per il doping, anche se adesso le provette e le trasfusioni non sono presenti. Infatti adesso, per aumentare le prestazioni è scesa in campo la tecnologia, ma non quella lecita fatta di bici sempre più innovative e leggere, ma quella illecita.

    Un famoso film s’ intitolava “sotto il vestito niente” ma sotto il vestito di Franck Schleck invece spunta la carena. Ebbene si, Frank Schleck (compagno di Cancellara sia lo scorso anno alla Saxo, sia ora nella nuova Leopard), nella cronometro conclusiva del Criterium International, in Corsica evidenziava sotto il body un insolita carena facendogli deformare in maniera innaturale il suo torace una protesi cioè, che lo rende molto più aerodinamico. Un vero e proprio doping tecnologico, vietato dai regolamenti dell’Uci (art. 1.3.033). Un espediente che, secondo gli esperti, a una media di 50 orari apporterebbe un beneficio di 15-20 watt, traducibili in circa 2″ al km. Il lussemburghese (12° nella crono a 24″ da Klöden) ha vinto la corsa francese con 13″ di vantaggio sul bielorusso Kiryienka (che nella crono aveva fatto meglio di lui di 7″). La crono era di 7 km ma risulta assolutamente incomprensibile come sia stato possibile che tutta questa particolare situazione sia passata inosservata agli occhi dei giudici della corsa, che risulta alla fine, irrimediabilmente falsata.

  • L’ UCI ufficializza il ricorso al TAS contro Alberto Contador

    L’ UCI ufficializza il ricorso al TAS contro Alberto Contador

    L’ unione ciclistica internazionale ha ufficializzato il ricorso al Tas di Losanna contro l’ assoluzione di Alberto Contador in merito alla positività al clenbuterolo riscontrata al corridore spagnolo all’ ultimo Tour de France.

    L’ assoluzione era arrivata tempo fa dalla federazione ciclistica spagnola che aveva creduto alla tesi di Contador secondo cui la sostanza era presente nel sua corpo a causa di una bistecca, diciamo un po’ troppo calorica.

    Molto discutibile il regolamento internazionale che comunque permette allo spagnolo di gareggiare è proprio in questi giorni è al Giro della Catalogna, dove indossa la maglia di leader. In agosto era stato provvisoriamente sospeso in attesa del pronunciamento delle istituzioni sportive spagnole. Il Tas potrebbe emettere il suo verdetto entro il 2 luglio. Se a Contador verrà ascritta la violazione delle norme antidoping gli sarebbe tolto anche il successo al Tour del 2010.

  • Ciclismo, mondiali su pista. Italia due gioie con Bronzini e Viviani

    Ciclismo, mondiali su pista. Italia due gioie con Bronzini e Viviani

    Cominciano alla grande i mondiali su pista ad Apeldoorn, in Olanda dove Giorgia bronzini ed Elia Viviani hanno conquistato rispettivamente la medaglia di bronzo nella corsa a punti e la medaglia d’ argento nello scratch.

    Nella corsa a punti donne l’ azzurra partiva tra le favorite e quindi il podio era assolutamente da pronosticare ma la vittoria è  della bielorussa Sharakova mentre l’argento è andato alla ceca Machakova. Molto più sorprendente la medaglia di Elia Viviani che nello scratch conquista la medaglia d’ argento con forse qualche rammarico, visto che l’ oro è andato al corridore di Hong Kong Kwok Ho Ting in netto calo nell’ ultimo giro ma che ha tenuto i denti stretti rintuzzando la rimonta dell’ azzurro, terzo, il francese Morgan Kneisky . L’ultimo titolo della giornata in palio, la velocità a squadre uomini, è andato alla favoritissima Francia che ha superato in una finale senza storia la Germania con la Gran Bretagna a completare il podio.

  • Matthew Goss sorprende tutti, è sua la Milano – Sanremo

    Matthew Goss sorprende tutti, è sua la Milano – Sanremo

    L’ australiano Matthew Goss dell’ Htc vince la sua prima Milano – Sanremo battendo in un sprint ristretto lo svizzero Fabian Cancellara ed il favorito della vigilia, Philippe Gilbert.

    La corsa comincia con un ritmo molto alto con Miyazawa, De Marchi, Sijmens e Ignatyev che animano l’ inizio gara organizzando la classica fuga di giornata. Durante la salita delle Maine il gruppetto dei 4 si riduce a 2 infatti De Marchi e Ignatyev allungano con il gruppo dietro che inizia a fare i conti con le cadute che coinvolgono sia Freire che il campione del mondo Thor Hushovd. I due fuggitivi vengono ripresi prima delle Cipressa dal gruppetto dei migliori, mentre Hushovd e Freire sono fuori gioco a causa delle cadute, con Scarponi anche lui attardato, che non si dà per vinto, producendo un allungo sulla Cipressa e riuscendo a staccarsi dal secondo gruppo. Grande numero di Scarponi che recupera più di un minuto sul gruppo di testa quando si arriva ai piedi del Poggio. Tutti aspettano Gilbert ma è Vincenzo Nibali che rompe gli indugi sul Poggio con il belga Greg Vanavermaet che scollina da solo.

    È nella discesa del Poggio che il belga viene ripreso anche grazie a Fabian Cancellara e Vincenzo Nibali che disegnano magnificamente le curve. Ai meno 2 km ci sono tutti i migliori davanti ma nessuno riesce ad effettuare la stoccata vincente, si arriva allo sprint ristretto e l’ unico velocista presente è Goss che infatti non si fa sfuggire l’ occasione tagliando il traguardo davanti a Cancellara e Gilbert

    Ordine d’ arrivo

    1 Matthew Goss Aus
    2 Fabian Cancellara Sui  
    3 Philippe Gilbert Bel  
    4 Alessandro Ballan Ita  
    5 Filippo Pozzato Ita  
    6 Michele Scarponi Ita  
    7 Yohan Offredo Fra  
    8 Vincenzo Nibali Ita  
  • La Tirreno – Adriatico va a Cadel Evans. Fabian Cancellara vince la crono

    La Tirreno – Adriatico va a Cadel Evans. Fabian Cancellara vince la crono

    L’ australiano della Bmc Cadel Evans vince la Tirreno – Adriatico edizione 2011, l’ ex campione del mondo ha preceduto in classifica generale l’ olandese Robert Gesink e Michele Scarponi

    L’ ultima tappa, una crono di 9,3 km è andata allo specialista svizzero Fabian Cancellara assolutamente imbattibile nelle corse contro il tempo. Bene anche il nostro Malori (3°), unico cronoman italiano di un certo livello, insieme a Marco Pinotti che è il campione italiano in carica della specialità.

    Cadel Evans non parteciperà alla Milano – Sanremo di sabato, dove invece saranno presenti molti protagonisti di questa edizione della corsa dei due mari, con Fabian Cancellara e Philippe Gilbert su tutti.

    Ordine d’ arrivo

    1 Fabian Cancellara Sui
    2 Lars Boom Ned
    3 Adriano Malori Ita

    Classifica Generale

    1 Cadel Evans Aus
    2 Robert Gesink Ned              11”
    3 Michele Scarponi Ita                 15”
  • Tirreno – Adriatico, tappa e maglia per Cadel Evans. Vittoria da padrone

    L’ australiano della Bmc Cadel Evans vince la sesta tappa della Tirreno – Adriatico consolidando il vantaggio in classifica generale che vede dietro l’ ex campione del mondo, Michele Scarponi e Ivan Basso.

    La fuga di giornata è composta da un duo straniero, il tedesco dell’ Htc B. Grabsch e lo sloveno della Vacansoleil Dokic con il gruppo che non lascia però tanto spazio rimontando i due a poco a poco grazie a numerose cadute che coinvolgono anche Damiano Cunego e Robert Gesink. Ripresi i due fuggitivi ai meno 16 km con la Lampre di Michele Scarponi a fare l’ andatura e con tutti i migliori davanti pronti ad effettuare lo scatto buono.

    Ai meno 8 km è Peter Velits dell’ Htc che effettua il primo scatto ma lo slavacco non riesce ad andare via con il gruppo dei migliori che attende la salita decisiva ai meno 2 km. È la Bmc di Cadel Evans che si mantiene al comanda con Hincapie e Ballan gregari di lusso dell’ ex campione del mondo australiano nonché leader della classifica generale. Inizia la salita ed al comando si porta Cunego che lavora per Scarponi che infatti dopo pochi metri scatta con dietro Evans, Basso, Di Luca, Nibali e Gilbert. Nuovo scatto di scarponi ai meno 400m con Nibali l’ unico a tenere le ruote del marchigiano, ma lo scatto del capitano della Lampre non fa selezione e si arriva così allo sprint ristretto a 4 con Cadel Evans che piazza l’ allungo decisivo con Visconti secondo e Scarponi terzo.

    Domani conclusione della corsa con la cronometro di 9,3 km a San Benedetto del Tronto

    Ordine d’ arrivo

    1 Cadel Evans Aus
    2 Giovanni Visconti Ita  
    3 Michele Scarponi Ita  

    Classifica Generale

    1 Cadel Evans Aus
    2 Michele Scarponi Ita              9”  
    3 Ivan basso Ita            12”  
  • 150 anni d’unità d’Italia: le dieci imprese sportive

    150 anni d’unità d’Italia: le dieci imprese sportive

    In occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia la redazione del Pallonaro vuole condividere con tutti i lettori i momenti più belli e appassionanti dello sport italiano, vissuti in questi 150 anni che hanno segnato la storia del nostro paese e delle nostre più profonde tradizioni e passioni popolari.

    Anche se da molti viene visto come sport d’elite, la passione italiana per il tennis è a dir poco viscerale, e quindi risulta doveroso, inserire nella nostra particolare lista dei momenti più belli dello sport italiano la vittoria della Coppa Davis in Cile nel 1976. Prima del viaggio in Cile, a Dicembre, ci furono molte polemiche. Il regime del generale Pinochet non era certamente ben visto dal governo italiano e quindi per questa trasferta si temeva perfino per l’incolumità dei giocatori. Fu il presidente del Coni, nonostante tutte le pressioni politiche, a decidere che l’Italia avrebbe giocato a Santiago. E fu Pietrangeli in prima persona a battersi senza riserve per poter giocare quella finale. La squadra cilena non era molto forte, era arrivata in finale grazie a delle fortunate circostanze e al fatto che anche altre squadre avevano rinunciato a giocare in Cile. Fu Corrado Barazzutti a dare il primo punto all’Italia contro Jaime Fillol miglior tennista cileno, senza storia fu il secondo singolare tra Panatta, davvero in gran forma, e Patricio Cornejo. Il punto decisivo venne già alla terza giornata con il nostro doppio Panatta-Bertolucci vincitori su Fillol-Cornejo.
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    Sempre nel tennis, sicuramente rimarrà per sempre impressa nella mente degli italiani la storica vittoria di Francesca Schiavone al Roland Garros del 2010, facendo dell’atleta, la prima tennista italiana insieme a Panatta a vincere una prova dello slam. La milanese non partiva sicuramente tra le favorite e nella sua carriera, fino al quel momento aveva sì regalato partite importanti, soprattutto in Fedup, ma non vi era mai stato un acuto in singolare. Il cammino della milanese è favoloso, coronato nella finale contro l’ australiana Samantha Stosur, battuta in due set 6-4, 7-6.
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    L’ Italia si sa, nel mondo del calcio è uno dei paesi di riferimento, ma la consacrazione a livello mondiale, dopo i due titoli dell’ era Mussolini, avviene con un po’ di ritardo ed in due periodi difficili del calcio italiano. Anno 1982, l’ Italia calcistica è scossa dallo scandalo scommesse ed uno dei giocatori coinvolti risulta essere un giovane attaccante molto promettente, Paolo Rossi. Enzo Bearzot, recentemente scomparso, decide comunque di convocarlo e crea il primo silenzio stampa della storia della nazionale italiana. Il risultato è una marcia trionfale fino alla finale di Madrid dove viene battuta nettamente la Germania Ovest per 3-1 con Paolo Rossi capocannoniere del torneo iridato.
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    Passano 14 anni e siamo nel 2006, altro scandalo denominato “calciopoli” con la squadra più blasonata e famosa d’ Italia, la Juventus, direttamente interessata. Il C.T. è Marcello Lippi, uomo simbolo della Juventus vincente degli anni ’90 che non si dimette e anzi, costruisce la squadra italiana proprio sullo zoccolo duro bianconero, convocando i vari Cannavaro, Buffon e Del Piero, Zambrotta e Camoranesi. Il risultato è assolutamente imprevedibile alla vigilia, Italia campione del mondo per la quarta volta in finale sulla Francia ai rigori con Fabio Cannavaro pallone d’oro nello stesso anno.
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    Olimpiadi invernali di Calgary 1988, in questa località canadese irrompe a livello mondiale uno dei personaggi più esplosivi e coinvolgenti dello sport italiano, capace di interrompere un festival di San Remo per far seguire in tutta Italia la sua impresa. Il suo nome è Alberto Tomba che a Calgary realizza una doppietta fantastica a soli 20 anni, oro nel gigante e nello slalom speciale.
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    Siamo a Lillehammer, Norvegia e corre l’ anno 1994, qui si compie una delle più grandi imprese di squadra dello sport italiano. La staffetta 4X10 km italiana conquista la medaglia d’ oro battendo i padroni di casa della Norvegia infliggendogli la delusione sportiva più grande dell’ intera nazione scandinava. Il fantastico quartetto è composto da Maurilio De Zolt, il super veterano che a 43 anni tiene in prima frazione in classico, con Albarello e Vanzetta che, con le due successive frazioni, consentono a Silvio Fauner di partire insieme al mostro sacro norvegese, Bjorn Daehlie completando l’ impresa piazzando una sprint sontuoso circondato da bandiere norvegesi.
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    Alle Olimpiadi di Sydney 2000 il nuoto italiano scrive una delle sue pagine più belle a livello olimpico con Domenico Fioravanti. Il ranista azzurro è autore di una fantastica doppietta conquistando il titolo olimpico sia nei 100m che nei 200m diventando il primo nuotatore italiano a conquistare due medaglie d’ oro nella stessa edizione.
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    Vincere nello stesso anno il Giro d’ Italia ed il Tour de France è impresa riservata a pochissimi nel panorama del ciclismo mondiale ed un romagnolo dalla testa pelata, soprannominato il “pirata” di cui nome fa Marco Pantani, nel 1998 riesce nell’ impresa vincendo la corsa rosa in un duello emozionante con il russo Pavel Tonkov e la Grand Boucle schiantando in montagna il kaiser tedesco Ian Ullrich. Un personaggio rimasto nei cuori di tutti, sportivi e non.
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    È una maglia che un ciclista indossa per un anno intero e che simboleggia il titolo di campione del mondo. Gianni Bugno riesce nell’ impresa di indossarla per due anni consecutivi realizzando una fantastica doppietta, vincendo il titolo mondiale su strada a Stoccarda nel 1991 e l’ anno dopo a Benidorm nel 1992.
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    La maratona è la gara di chiusura di ogni olimpiade ed in due occasioni l’ ultimo inno ascoltato è stato quello italiano. Anno 1988, Seoul Corea del Sud, un fantastico Gelindo Bordin stacca tutti nella torrida strada coreana conquistando una storica medaglia d’ oro nella maratona olimpica. L’ impresa viene ripetuta ad Atene, nel 2004 la culla delle olimpiadi moderne dove un altro maratoneta azzurro batte tutti gli avversari arrivando in solitudine al traguardo. Il suo nome è Stefano Baldini che con la medaglia d’ oro chiude una delle olimpiadi più vittoriose dello sport italiano.
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    La parola motori in Italia ha un solo unico significato, Ferrari. La casa di Maranello rappresenta sicuramente in maniera unica il Made in Italy al mondo, frutto di una combinazione vincente di eleganza, lavoro e competenza ai massimi livelli. L’ esempio arriva sicuramente dalla formula 1, competizione simbolo a livello mondiale dell’ efficienza della casa di Maranello. Più di mezzo secolo di competizioni con molte squadre alla ribalta ma con una sempre presente e soprattutto vincente con un simbolo rappresentato da un cavallino rampante ed un colore inconfondibile, il rosso.

    Nella sua grande storia sportiva l’ Italia ha avuto molti fuoriclasse ma pochi possono vantarsi di essere considerati i più forti di tutti i tempi nel proprio sport. Sicuramente uno di questi è un pesarese nato a Tavullia nel 1979 e con un numero sempre fisso, il 46. Il suo nome è Valentino Rossi pilota del motociclismo mondiale che ha saputo unire ironia, intelligenza e spirito vincente, caratteristiche uniche del popolo italiano. Campione del mondo in tutte le classi, 125, 250, 500 e Motogp con tante marche, Aprilia, Honda e Yamaha. Ma è quest’ anno che il tricolore potrà sventolare unito sul podio, grazie al connubio tra il campionissimo e la Ducati.

  • Tirreno – Adriatico, s’impone Gilbert a Castelraimondo. Cadel Evans nuovo leader

    Tirreno – Adriatico, s’impone Gilbert a Castelraimondo. Cadel Evans nuovo leader

    Philippe Gilbert, belga della Omega – Lotto, vince la quinta tappa della corsa dei due mari imponendosi in una volata ristretta su Poels e Damiano Cunego.

    Il belga dovrà però ringraziare per questa vittoria il duo Manador – Malacarne autori della fuga di giornata durata 240 km e che sarebbe arrivata sicuramente in porto senza l’ interruzione dei cambi tra i due che ha permesso al gruppo dei più forti di rientrare. La quinta tappa ridisegna la classifica generale con l’ australiano ex campione del mondo, Cadel Evans, nuovo leader ma con Basso e Cunego vicinissimi rispettivamente a 2 e a 3 secondi di distacco.

    Domani la sesta tappa, si parte da Ussita e si arriva a Macerata dopo 178 Km dove potrebbe scapparci una fuga da lontano ma non è da escludere neanche uno sprint.

    Ordine d’ arrivo

    1 Philippe Gilbert Bel
    2 Wout Poels Ned  
    3 Damiano Cunego Ita  

    Classifica Generale

    1 Cadel Evans Aus
    2 Ivan Basso Ita              2”  
    3 Damiano Cunego Ita              3”  
  • Tirreno – Adriatico, a Chieti vince sempre Scarponi. L’ olandese Gesink leader

    Tirreno – Adriatico, a Chieti vince sempre Scarponi. L’ olandese Gesink leader

    Come un anno fa, Michele Scarponi vince la tappa della corsa dei due mari con arrivo in salita a Chieti. Il marchigiano ha sfruttato al meglio il lavoro della sua squadra la Lampre con in primis, Damiano Cunego.

    Gli ultimi 50 km della tappa sono bellissimi, continui strappi e mai un momento di pausa, ma la tappa vive i suoi momenti iniziali con la fuga del francese Cherel dell’ Ag2r, fuga finita dopo 220 km. Ai meno 10 km si forma un gruppo di 50 elementi con la corsa che scoppia con lo scatto del campione d’ Italia Giovanni Visconti seguito da Cancellara e dal campione del mondo Thor Hushovd. Di Luca è in giornata e lo dimostra il suo compagna di squadra ed illustre gregario di giornata, Pippo Pozzato che riporta il gruppo compatto. Si arriva all’ ultimo km con Scarponi, Gilbert e Cunego in piena bagarre e con Cadel Evans sornione. Ma Scarponi è incontenibile e ai meno 500m piazza l’ allungo decisivo precedendo all’ arrivo il compagno di squadra Damiano Cunego e l’ ex campione del mondo Cadel Evans. L’ olandese Gesink diventa leader della generale con 10” di vantaggio su Evans e 12” su Ivan Basso.

    Domani la quinta tappa, si parte da Chieti e si arriva a Cstelraimondo dopo 240 Km difficili ed impegnativi sin da subito.

    Ordine d’ arrivo

    1 Michele Scarponi Ita
    2 Damiano Cunego Ita
    3 Cadel Evans Aus

    Classifica Generale

    1 Robert Gesink Ned
    2 Cadel Evans Aus            10”
    3 Ivan Basso Ita              12”
  • Tirreno – Adriatico, tappa e maglia a Tylar Farrar. 2° Petacchi

    Tirreno – Adriatico, tappa e maglia a Tylar Farrar. 2° Petacchi

    Tylar Farrar vince in volata la seconda tappa della Tirreno – Adriatico precedendo Alessandro Petacchi e l’ argentino Haedo. Farrar con la vittoria odierna conquista anche la maglia di leader della corsa a scapito dell’ olandese della rabobank Boom.

    Seconda tappa contrassegnata dalla fuga a tre composta da Aramendia Giordani e Kaisen che raggiungono i sette minuti di vantaggio, venendo però ripresi dal gruppo a meno 43 km dal traguardo. Il gruppo procede compatto nonostante piccoli allunghi che si rivelano infruttuosi e si arriva ai meno 7 km dove inizia il tratto più insidioso.  Ci provano il tedesco Burghardt e il kazako Iglinskiy con anche Garzelli molto attivo, ma si arriva all’ ultimo km tutti insieme con la volata che viene comandata da Farrar che non lascia margine di manovra al nostro Petacchi.

    Domani la terza tappa, si parte da Terranuova Bracciolini e si arriva a Perugia dopo 189 Km.

    Ordine d’ arrivo

    1 Tylar Farrar Usa
    2 Alessandro Petacchi Ita  
    3 Juan Josè Haedo Arg  

    Classifica Generale

    1 Tylar Farrar Usa
    2 Tom Leezer Ned            2”  
    3 Lars Boom Ned            2”