Categoria: Calcio

  • Michela Franco, la “Guerriera” del Cuneo

    Michela Franco, la “Guerriera” del Cuneo

    Mediano di gran fisico, abile all’interdizione e al contrasto ma anche con la duttilità e l’abilità di potersi spostare dal centrocampo al centro della difesa. Questa è la descrizione del centrocampista del Cuneo Michela Franco. 

    Michela, classe 1992, nativa di Ciriè in provincia di Torino, ha esordito in Serie A giovanissima, a 16 anni nel 2008 infatti ha disputato la prima gara nella massima serie con la maglia del Torino. Con i granata è rimasta sino al 2012. Poi ha giocato una stagione a Napoli, una al Riviera di Romagna e da quest’anno si è accasata alla neopromossa Cuneo. 

    Nel giorno del suo 23° compleanno abbiamo avuto modo di poter scambiare qualche parola con lei per conoscerla meglio, dagli inizi all’attuale stagione, passando per le emozioni provate in maglia azzurra nei mondiali U-20 del 2012.

    Come ti sei avvicinata al calcio? Come è nata la passione per questo sport?

    E’ una passione nata in famiglia, mio padre ed i miei fratelli hanno giocato a calcio. C’è da dire che ho praticato danza sino a 10 anni poi ho fatto un provino per giocare a calcio e mi sono innamorata di questo sport.

    C’è un calciatore che ti è stato d’ispirazione, quello che possiamo definire un tuo idolo?

    Mi è sempre piaciuto Gattuso e mi piace molto anche Daniele De Rossi, per la grinta che mettono sul campo da gioco.

    Veniamo all’esperienza del Mondiale U-20 del 2012 in Giappone, cosa ci puoi dire di quell’esperienza? Quali sono state le sensazioni che hai provato?

    E’ stata un esperienza indimenticabile, giocare un mondiale a 20 anni non è da tutti. Purtroppo ho giocato solo due partite perchè poi mi sono infortunata. Comunque c’è stato tutto in quell’avventura, dalle sensazioni positive, all’adrenalina ma anche la paura di sbagliare. I giapponesi ci hanno accolto benissimo, ci chiedevano gli autografi, insomma posso dire che è stata l’esperienza più bella della mia vita.

    Veniamo alle caratteristiche tecniche, qual è il tuo punto di forza, dove invece vorresti migliorare?

    Come punto di forza certamente il fisico e la mentalità da guerriera. Dovrei migliorare invece nella velocità, palla al piede sono ancora troppo lenta.

    C’è una calciatrice straniera con cui ti piacerebbe giocare?

    L’attaccante del Brasile Marta.

    Se tu potessi scegliere uno stadio in tutto il mondo in cui vorresti giocare, quale sceglieresti? 

    Senza dubbio il Santiago Bernabeu.

    Venendo all’attualità, il calcio italiano purtroppo quando attraversa i confini nazionali rimedia brutti risultati, cosa manca all’Italia per poter salire ai livelli delle altre nazioni?

    Nell’ultimo raduno a Coverciano ho notato quanto è cambiata Raffaella Manieri, che gioca al Bayern Monaco, ha tutta un’altra mentalità, la mentalità da atleta. In Italia purtroppo mancano le strutture, mancano i soldi e manca anche la giusta mentalità.

    Veniamo a questa stagione, dopo le esperienze a Napoli e Cervia, hai deciso di tornare in Piemonte, come mai hai optato per questa scelta?

    Michela Franco | © Cuneo Calcio Femminile

    Avevo l’esigenza di tornare vicino casa. A Napoli a causa d’infortuni ho giocato poco, poi dopo l’esperienza al Riviera di Romagna ho deciso di voler ritornare verso casa. C’è stata la possibilità di scegliere Cuneo, squadra neopromossa che mi ha dato nuovi stimoli, mi ha dato la possibilità di rimettermi in gioco, sono contenta della mia scelta.

    Obiettivo di questa stagione per la matricola Cuneo?

    Sicuramente cercare di stare dal quintultimo posto in su, insomma in Zona Playout. Siamo un gruppo giovane, con qualità ma che difetta di esperienza, in fondo con me ci sono solo altre due ragazze, Sodini e Belfanti, che hanno già esperienza in Serie A.

    C’è tra le tue compagne di squadra una giovane che ha, secondo te, il talento per poter far bene in futuro?

    Emma Errico, è una centrocampista classe 94 che ha buoni piedi, la mentalità giusta e la capacità di apprendere subito le indicazioni del mister.

    Un’ultima domanda prima di salutarti, per quale motivo consiglieresti ai nostri lettori di seguire il calcio femminile?

    Per appassionarsi a questo che è un calcio pulito, genuino. Un calcio che noi facciamo per passione.

     

     

     

     

     

     

     

     

  • Asian Cup: Australia-Corea del Sud per il titolo

    Asian Cup: Australia-Corea del Sud per il titolo

    Saranno l’Australia e la Corea del Sud a contendersi l’Asian Cup 2015 nelle finale a Sidney.

    L'esultanza dei Socceroos | Foto Twitter
    L’esultanza dei Socceroos | Foto Twitter

    All’ultimo appuntamento di sabato 31 giungono due squadre che, insieme al Giappone, erano considerate tra le favoritissime alla vigilia della competizione. Tra l’altro Australia-Corea del Sud si era già giocata nella fase a gironi e ad imporsi erano stati i coreani che avevano sconfitto per 1-0 i Socceroos, sarà una sfida certamente diversa e con un livello di tensione decisamente maggiore, ci si attende spettacolo ed un grande equilibrio. L’Australia giocherà con l’entusiasmo e, la conseguente pressione, del pubblico che proverà a spingere i propri calciatori al successo già sfiorato 4 anni fa. La Corea del Sud invece punterà tutto sulla grande solidità difensiva, 0 gol incassati nelle 5 gare sino a qua disputate, e sul talento di Heung-Min Son.

    Veniamo al racconto delle due semifinali.

    COREA DEL SUD – IRAQ 2-0 (20° Jung-Hyub Lee, 50° Young-Gwon Kim)

    L’Iraq non riesce nell’impresa di conquistare la finale ma esce sicuramente a testa alta dalla massima competizione asiatica. La Corea invece migliora la semifinale della scorsa edizione e torna a giocarsi l’ultimo atto dopo ben 27 anni d’attesa. La nazionale guidata dal tedesco Uli Stielike sconfigge l’Iraq con la rete nel primo tempo di Jung-Hyub Lee ed il raddoppio siglato ad inizio ripresa di Young-Gwon Kim.

    AUSTRALIA – EMIRATI ARABI UNITI 2-0 (3° Sainsbury, 14° Davidson)

    L’Australia cancella subito la paura e sbriga la pratica Emirati Arabi Uniti, giustizieri dal dischetto nei quarti di finale sul Giappone, nel primo quarto d’ora. Un gol di testa di Sainsbury dopo soli 3 minuti, su azione da corner e con la difesa degli Emirati troppo ferma, ha aperto le marcature. I Socceroos hanno rischiato grosso al 10° ma il palo li ha salvati e poco dopo ci ha pensato l’altro difensore Davidson, al minuto 14, a siglare in mischia il gol del 2-0 che in sostanza ha chiuso la gara. Nella ripresa l’Australia ha controllato i ritmi, pensando già alla finalissima. Gli Emirati invece dovranno accontentarsi della finalina, contro l’Iraq, che però rappresenta per loro comunque un grande successo.

  • Napoli-Genoa 2-1, partenopei soli al terzo posto

    Napoli-Genoa 2-1, partenopei soli al terzo posto

    Napoli-Genoa, la gara della fratellanza, come è stata ribattezzata si gioca su due binari importanti, uno porta al terzo posto e riguarda il Napoli che in questo match può e ha il dovere di provarci dopo la gara di Coppa Italia piuttosto opaca, l’altro riguarda il Genoa e porta al recupero di Perotti ma anche alla mancanza di un bomber davanti, nonostante l’acquisto di Niang, che in caso di poca sostanza potrebbe far riflettere la società rossoblù sul dover intervenire ulteriormente sul mercato.

    La partita inizia con i connotati che si aspettavano alla vigilia ovvero Napoli che attacca, per aggredire il terzo posto in classifica ed il Genoa, vivo, che cerca di replicare in contropiede. Ma nelle prime battute la manovra dei padroni di casa sembra più efficace rispetto a quella degli ospiti.

    7° minuto , il Napoli riparte rubando palla nella propria trequarti poi il pallone arriva ad Hamsik nella corsia di destra il quale appoggia a Callejon che si stava inserendo dal limite dell’area genoana e tira in porta. Perin proteso in tuffo respinge e la palla s’impenna dove Higuain è appostato solo, perché i difensori rossoblù sono fermi con il braccio alzato e di testa ribatte in rete in dubbia posizione giudicata regolare da Calvarese.

    Gonzalo Higuain realizza una doppietta | Foto Twitter
    Gonzalo Higuain realizza una doppietta | Foto Twitter

    Dopo il vantaggio partenopeo la partita ha un’impennata nel ritmo che già non era lento per nulla e al 14° David Lopez prova a tirare da fuori area ma Perin blocca il tiro in due tempi, passano tre minuti ed Edenilson sul rovesciamento di fronte dopo una bella combinazione ha in area la palla del possibile pareggio, calcia sul secondo palo e Rafael devia in angolo.

    21° un servizio in profondità splendido buca la difesa rossoblù e Higuain è solo davanti a Perin, ma l’attaccante argentino è in ritardo per una frazione di secondo e il portiere del Grifone in uscita mette una mano per respingere il pericolo. Al 26° da un calcio di punizione sulla sinistra il Genoa sfiora la rete del pareggio, Antonelli sfiora quel tano che basta per dare alla sfera un effetto che la fa sibilare di pochissimo a lato del palo di destra della porta di Rafael.

    Al 38° Higuain confeziona una palla d’oro per de Guzman lanciato verso l’area rossoblù solissimo, il centrocampista olandese quando vede il portiere del Genoa in uscita che gli si fa incontro tenta un pallonetto che è alto sopra la traversa incredibilmente. Sull’azione successiva Perotti fa una magia, dal limite dell’area trova un pertugio per servire Antonelli che di sinistro tira in porta, Rafael blocca in due tempi. La partita è combattuta e sempre aperta ma per la prima frazione non succede altro.

    La ripresa inizia subito con ritmi elevati ed il Napoli che pressa, al 49° Hamsik serve de Guzman che appena dentro l’area in posizione centrale fa una serie di finte che mettono a sedere Perin in uscita, poi l’olandese calcia a botta sicura ma poco prima della linea Burdisso in scivolata devia fuori. Il Genoa un minuto dopo con Bertolacci ribatte con un tiro ad incrociare di sinistro fuori di poco.

    Al 56° il Genoa pareggia. In un’azione di alleggerimento dopo una bella combinazione tra EdenilsonPerotti che porta i rossoblù al limite dell’area, la palla arriva a Falque che con un tiro chirurgico mette a fil di palo in rete. Dopo la rete genoana la partita diventa bella, con i padroni di casa che attaccano in velocità ed il Genoa che ha preso coraggio.

    Al 60° Callejon lancia in profondità de Guzman sulla sinistra, il centrocampista crossa basso e in modo arretrato  dove Callejon tira un missile verso la porta deviato da Burdisso che si stampa sulla traversa a Perin battuto. Il Napoli diventa un rullo compressore per qualche minuto, ma appena va in debito d’ossigeno e molla la presa il Genoa è vivo e ribatte, al 69° ci prova Niang con un destro a giro debole da poco dentro l’area con Rafael che blocca a terra.

    Al 74° Calvarese su un calcio di punizione per il Napoli dalla trequarti di sinistra vede in area un contrasto falloso tra Kucka e Higuain che finisce a terra e fischia il calcio di rigore per i partenopei, batte Higuain e segna il nuovo vantaggio per i campani.

    Il Genoa però non ci sta e cerca di ribattere, al 76° da un calcio d’angolo di destra battuto da Perotti Kucka devia verso il primo palo ma la sfera termina sull’esterno della rete. Gli ultimi minuti sono tutti per il Grifone che spinge per cercare il pareggio ma sarà tutto inutile, Napoli-Genoa termina 2-1.

     

    NAPOLI-GENOA 2-1 (1-0) – 7° Higuain (N), 55° Falque (G), 75° Higuain rig. (N).

    Napoli (4-2-3-1): Rafael 6; Maggio 6, Albiol 5,5, Koulibaly 6, Strinic 6,5 (dal 85° Britos S.V.); Inler 6, Lopez 6; Callejon 6,5, Hamsik 6,5, de Guzman 6,5 (dal 71° Gabbiadini 6); Higuain 7,5 (dal 90° Zapata S.V.).

    All.: Rafa Benitez 6,5

    Genoa (3-4-3): Perin 5,5; Roncaglia 5, Burdisso 6,5, De Maio 6 (dal 79° Lestienne S.V.); Edenilson 6, Rincon 5,5 (dal 68° Kucka 4,5), Bertolacci 6, Antonelli 6,5; Fetfatzidis 5,5 (dal 52° Niang 6), Falque 6,5, Perotti 6,5.

    All.: Gian Piero Gasperini 5

    Arbitro: Gianpaolo Calvarese 4,5

    Ammoniti: Albiol (N), Bertolacci (G), Antonelli (G), Kucka (G) Espulsi: –

  • “Campionato io ti amo” e i 45 anni del bel calcio italiano

    “Campionato io ti amo” e i 45 anni del bel calcio italiano

    E’ giusto vivere di ricordi? In generale, la risposta di molti a questa domanda sarebbe un netto no, ma se fosse una domanda circoscritta all’ambito calcistico e di conseguenza rivolta ai tifosi allora, senza alcun dubbio, la risposta sarebbe “assolutamente si!“. L’ambizione dei tifosi vorrebbe sempre vedere le proprie squadre primeggiare per i titoli o per le posizioni più importanti della classifica ma i cicli, anche nel calcio, si aprono e si chiudono, ed è qui che riaffiorano i ricordi. Quando infatti la nostra squadra rientra in una “annata no” non c’è niente di meglio che rivivere le emozioni di un campionato conquistato dopo un avvincente testa a testa con la rivale, o semplicemente contemplare le gesta dei tanti fuoriclasse che hanno arricchito il nostro campionato.

    E’ proprio questa la missione che La Gazzetta dello Sport si pone, quella di far rivivere ai milioni di tifosi italiani 45 anni di quello che fino a un decennio fa era considerato “Il campionato più bello del mondo“, attraverso una collana di DVD: “Campionato io ti amo”. Si tratta di una collezione che racconta il meglio del nostro calcio attraverso stralci di alcune delle storiche trasmissioni RAI come “90° minuto”, “La domenica sportiva” e “Tutto il calcio minuto per minuto”. Ogni DVD inoltre sarà accompagnato da un libretto realizzato da Panini con le figurine dei giocatori campioni d’Italia, con gli articoli e le vecchie prime pagine de La Gazzetta dello Sport, infine non mancheranno le classifiche, i risultati, le formazioni, le statistiche e la classifica capocannonieri della stagione protagonista. Spazio anche per gli approfondimenti sul campionato cadetto.

    MANCHETTE_USCITA 01“Campionato io ti amo” debutta in edicola Lunedì 26 gennaio al costo di 1,99€ con il primo DVD che celebra la stagione 1984-’85, un’annata epica in cui una provinciale, il Verona, guidata da Osvaldo Bagnoli, mise dietro tutte le big d’Italia conquistando il primo (e finora l’unico) scudetto della sua storia. Quell’annata si contraddistinse anche per l’arrivo nella nostra Serie A di alcuni dei gioielli del calcio mondiale: da Maradona a Socrates o Rummenigge, dando il via agli anni più belli del calcio italiano.

    Con la seconda uscita (al costo di 5,99€) ripercorreremo è la stagione 1985/1986 e l’appassionante testa a testa tra Roma e Juve con i bianconeri che alla fine riuscirono ad avere la meglio sui rivali giallorossi. Quella stagione segnò anche l’inizio dell’avventura di Silvio Berlusconi alla presidenza del club milanese di sponda rossonera. Da quella stagione partì la fondazione di quella che qualche anno più tardi sarebbe diventata la corazzata italiana più titolata al mondo. Fu anche la stagione del capocannoniere Pruzzo e l’anno di Donadoni.

    La terza uscita (al costo di 10,99€) è tutta a tinte azzurre, dedicata al campionato 1986/87, l’anno dello storico scudetto del Napoli di Ottavio Bianchi e soprattutto di Diego Armando Maradona. Fu l’ultima stagione da giocatore di Michel Platini e quella del debutto in serie A di Roberto Baggio.

    Scopri tutti i dettagli della collezione sullo Store online de La Gazzetta dello Sport

  • Gomez torna al gol ma Fiorentina-Roma è 1-1

    Gomez torna al gol ma Fiorentina-Roma è 1-1

    La Fiorentina affronta la Roma nel posticipo domenicale delle 20:45 in questa ventesima giornata di Serie A. I giallorossi devono rispondere alla Juventus che sul proprio campo ha conquistato i tre punti contro il modesto Chievo nelle gare delle 15:00 e si è portata momentaneamente a +8 sulla Roma.

    Nella Fiorentina in porta c’è Tatarusanu che sostituisce Neto, messo fuori probabilmente per le note discrepanze con la società sul contratto, il resto è la formazione tipo con il gigante Gomez davanti. La Roma riporta Francesco Totti in avanti al fianco di Adem Ljajic, a centrocampo De Rossi affianco a Strootman e sulle corsie laterali Florenzi da una parte e Iturbe dall’altra.

    Mario Gomez torna al gol | Foto Twitter
    Mario Gomez torna al gol | Foto Twitter

    Il primo tempo prende decisamente da subito i connotati viola con la Fiorentina che preme l’avversario mettendogli paura più di una volta, al 14° Rodríguez di testa mette la palla in porta ma De Rossi sulla linea devia il tiro del fiorentino. Al 19° però la squadra di Montella segna il vantaggio con Mario Gomez che devia di sinistro, in posizione al limite del fuorigioco, un tiro di Pizarro da fuori area spiazzando De Sanctis.

    La Fiorentina prende coraggio e sfiora il raddoppio con un bel tiro incrociato di Basanta in precario equilibrio dentro l’area sugli sviluppi di un calcio di punizione. Dalla mezz’ora in poi si vede la Roma che va vicina al pareggio in due occasioni, prima con un colpo di testa di Nainggolan e poi di De Rossi mentre al 34° i giallorossi devono rinunciare a Strootman che in un contrasto di gioco si fa male ad un ginocchio.

    Nella ripresa i giallorossi entrano con ben più alta decisione e subito dopo 5 minuti pareggiano il conto. Strepitosa azione di Iturbe che riesce a controllare la palla e da dentro l’area serve la sfera indietro verso il centro dove Ljajic stoppa e tira girandosi battendo Tatarusanu. In questa fase la Roma ha una marcia in più e la Fiorentina ne risente molto e al 55° Iturbe, servito bene da Totti si fa parare il tiro da Tatarusanu.

    Il resto della gara è un continuo prendere iniziative da una parte e dall’altra ma non si arriva mai ad una concretezza assoluta, infatti sia da una parte che dall’altra quando si dovrebbe fare il passaggio decisivo per mettere in porta il compagno vene commesso l’errore che fa ripartire l’azione per l’avversario. L’ultima emozione di questa bella partita giocata a ritmi piuttosto alti è per Florenzi che spara alto al 90°. Un tempo per parte e risultato giusto ma l’unica a fare festa è la Juventus che ora è lontana sette punti dai giallorossi.

     

    FIORENTINA-ROMA 1-1 (1-0) – 19° Gomez (F), 49° Ljajic (R)

    Fiorentina (3-5-1-1): Tatarusanu 6,5; Tomovic 5,5, Rodríguez 6, Basanta 6; Joaquin 6,5, Fernandez 6 (dal 63° Kurtic 5,5), Pizarro 6, Borja Valero 6, Pasqual 5,5 (dal 70° Alonso 6); Cuadrado 6; Gomez 6,5 (dal 78° Babacar S.V.).

    All.: Vincenzo Montella 6,5

    Roma (4-3-3): De Sanctis 6; Florenzi 6, Manolas 6,5, Yanga-Mbiwa 5,5, Holebas 5; Nainggolan 5,5, De Rossi 6, Strootman 5,5 (dal 34° Pjanic 6); Ljajic 6,5 (dal 87° Maicon S.V.), Totti (dal 79° Destro 6), Iturbe 7.

    All.: Rudi Garcia 6

    Arbitro: Luca Banti 6

    Ammoniti: Holebas (R), Yanga-Mbiwa (R), Ljajic (R), Pizarro (F), Cuadrado (F). Espulsi:

  • Pogba e Lichtsteiner tengono la Juve a distanza dalla Roma

    Pogba e Lichtsteiner tengono la Juve a distanza dalla Roma

    Con un’altra perla di Pogba la Juve prima si porta in vantaggio e poi chiude la gara grazie a Lichsteiner contro un Chievo ordinato ma troppo rinunciatario e tiene il vantaggio sulla Roma.

    La Juventus di Allegri si presenta al cospetto del Chievo, che non gli ha mai dato vita facile, con qualche piccolo accorgimento ma nella sostanza conferma tutta la sua fisionomia tattica, in pratica al centro basso del rombo di centrocampo va Marchisio al posto di Pirlo e nel vertice alto è schierato Pereyra. Insieme a loro in mezzo al campo i due irrinunciabili Pogba e Vidal.

    In difesa i bianconeri confermano la loro linea a quattro con Cáceres a destra al posto di Lichtsteiner, Bonucci e Chiellini al centro mentre a sinistra è confermato sempre Evra. Davanti la Juventus porta Morata insieme a Tevez.

    Il Chievo di Rolando Maran si mostra piuttosto coperto con un 4-4-1-1 che tende a chiudere a centrocampo le iniziative dei Campioni d’Italia e porta Botta sulla trequarti dietro all’unica punta Paloschi. Schelotto viene schierato a sinistra pronto a ripartire e supportare gli attacchi dei mussi volanti.

    La tematica della gara è un déjà-vu, Juventus che attacca preoccupata e un Chievo organizzato che si chiude con decisione pronto a ripartire. Già al 6° minuto Morata avrebbe occasione per portare in vantaggio la Juve, ma l’attaccante iberico spara un missile in porta che viene deviato d’istinto da un bravissimo Bizzarri.

    Al 14° Tevez effettua uno slalom e saltando gli avversari si libera in area, prova un tiro verso la porta di Bizzarri ma la sfera esce di pochissimo a lato. Dieci minuti dopo è nuovamente Morata che su un cross millimetrico di testa butta fuori.

    Al 39° del primo tempo Maran è costretto ad effettuare il primo cambio, Frey si scontra con la testa in un normale contrasto di gioco aereo contro la testa di Evra. Il giocatore del Chievo riporta una ferita che sanguina copiosamente e si deve procedere al cambio, al suo posto entra Biraghi. Ci vogliono parecchi minuti però prima che il gioco possa riprendere infatti l’arbitro a fine prima frazione concede 5 minuti di recupero che non portano a nulla.

    La ripresa inizia sulla stessa falsa riga del primo tempo, dopo meno di due minuti Marchisio prova a calciare da fuori area e mette fuori di almeno un metro con Bizzarri in volo a controllare l’uscita della sfera. Stranamente però la Juventus quando attacca sembra piuttosto timida mentre quando riceve le fiammate in contropiede del Chievo chiude sempre in modo raffazzonato, con Bonucci in particolare, mostrando gli stessi problemi visti in gare precedenti dove i bianconeri hanno lasciato punti per strada. In pratica tanto volume di gioco, ma poco arrosto.

    Paul Pogba realizza il primo vantaggio bianconero | Foto Twitter
    Paul Pogba realizza il primo vantaggio bianconero | Foto Twitter

    Bisogna attendere il 60°, quando ci pensa il campione. Paul Pogba recupera un pallone sulla trequarti, salta in dribbling da fermo Cofie e dal limite spara un tiro di sinistro che s’insacca a mezza altezza alla destar di Bizzarri per il vantaggio juventino. Dopo la rete Allegri sostituisce un poco incisivo Vidal, che non la prende bene, ed inserisce Lichtsteiner con l’intento di allargare maggiormente le maglie del centrocampo clivense. Al tempo stesso Maran inserisce Meggiorini, un attaccante al posto di Botta volendo alzare il baricentro della quadra. Tuttavia la Juventus adesso gioca più sciolta.

    Al 70° Tevez ci prova dalla distanza, ma Bizzarri in due tempi blocca senza problemi, il Chievo risponde con una bella discesa sulla sinistra di Birsa che mette dal vertice dell’area piccola in mezzo e trova Meggiorini stoppato al momento del tiro.

    Al 73° bellissima azione della Juventus che chiude la partita, Marchisio lancia l’azione dalla propria metà campo e appoggia per Pogba che di prima allarga il pallone per Padoin (subentrato da poco ad Evra) a sua volta di prima mette in mezzo all’area dove lo stesso Pogba aggancia al volo e in sforbiciata calca in porta. Bizzarri respinge il tiro e sulla ribattuta Lichtsteiner insacca.

    Passano solo cinque minuti e Lichtsteiner realizza la terza rete, ma l’arbitro annulla per la posizione di fuorigioco al momento del tiro iniziale di Tevez respinto poi da Bizzarri proprio sui piedi dello svizzero.

    All’83° Birsa prova a dare un senso alla presenza di Buffon, s un’azione insistita da parte del Clievo riceve palla sulla trequarti, si avvicina all’area e tira di sinistro a giro con il portiere della Nazionale che blocca senza problemi. All’86° da Biraghi parte un lancio lungo per Meggiorini che di prima appoggia in area per l’inserimento di Schelotto, il quale tira di prima colpendo il palo interno a Buffon battuto ma senza che la sfera entri in porta.

     

    JUVENTUS-CHIEVO (0-0) .

    Juventus (4-3-1-2): Buffon 6; Cáceres 6, Bonucci 5,5, Chiellini 6, Evra 6,5 (dal 73° Padoin 6); Vidal 5,5 (dal 62° Lichtsteiner 6,5), Marchisio 6, Pogba 7; Pereyra 6 (dal 86° Pepe S.V.); Tevez 6,5, Morata 5,5.

    All.: Massimiliano Allegri 6,5

    Chievo (4-4-1-1): Bizzarri 6; Frey 6 (dal 43° Biraghi 6,5), Dainelli 5,5, Gamberini 6, Zukanovic 5; Birsa 5,5, Cofie 5, Hetemaj 5,5, Schelotto 6,5; Botta 6 (dal 63° Meggiorini 6), Paloschi (dal 75° Pellissier S.V..

    All.: Rolando Maran 5,5

    Arbitro: Davide Massa 5

    Ammoniti: Vidal (J), Zukanvic (C), Frey (C), Dainelli (C), Schelotto (C), Marchisio (J). Espulsi:

  • Costa D’Avorio e Mali all’ultimo respiro

    Costa D’Avorio e Mali all’ultimo respiro

    Il match tra Costa D’Avorio e Mali è terminato con il punteggio di 1-1; entrambe le nazionali restano ancora in corsa per la qualificazione ai quarti di finale; in classifica hanno entrambe 2 punti e si giocheranno le loro ultime chance nei match valevoli per la terza e ultima giornata del girone.

    i giocatori della Costa D'Avorio festeggiano dopo la rete realizzata
    I giocatori della Costa D’Avorio festeggiano dopo la rete realizzata

    Il Mali si è portato in vantaggio con Sako dopo 6′ con una conclusione violenta di contro balzo su cross di Yatabare; il pareggio della Costa D’Avorio, priva dello squalificato Gervinho, ha portato la firma di Gradel, al minuto 86, il quale, servito in profondità da Aurier ha calciato in porta di potenza superando il portiere Berthe che ha sfiorato la palla non riuscendola a bloccare. Da un lato il Mali organizzato e abile a saper sfruttare le ripartenze, mentre la Costa D’Avorio è stata più confusionaria ma il tasso tecnico posseduto da Tourè e compagni è decisamente elevato, permettendo di trovare la rete nel momento più difficile della gara.

    Identico risultato nel match tra il Camerun e la Guinea, 1-1. Al 13′ il vantaggio del Camerun è avvenuto grazie alla rete di Moukandjo: in mezzo a una mischia il camerunense stato bravo a colpire la palla di tacco e ha beffato Yattara. In precedenza il Camerun si era reso pericoloso con una conclusione effettuata da Aboubakar ma il portiere Yattara era stato bravo a respingere; pochi istanti dal termine del primo tempo, Traorè ha pareggiato per la Guinea con un gran sinistro il quale non ha lasciato scampo al portiere avversario. Il secondo tempo non ha regalato particolari emozioni, ne da una parte ne dall’altra; entrambe le squadre sembrava non avessero la forza per cercare di superarsi e lo scendere in campo essendo già a conoscenza del risultato della precedente gara ha fatto si a entrambe le compagini andasse bene il pareggio per poi tentare di giocarsi la qualificazione nell’ultima gara.

    Nel girone D persiste un grande equilibrio tutte e quattro le squadre, dopo due giornate, hanno 2 punti in classifica.

    L’ultima giornata vedrà in programma Camerun-Costa D’Avorio e Guinea-Mali.

  • Lazio super: travolto il Milan, ora Inzaghi rischia?

    Lazio super: travolto il Milan, ora Inzaghi rischia?

    Una Lazio brillante s’impone, in rimonta per 3-1 sul Milan di Inzaghi, troppo brutto e totalmente senza idee. Gli uomini di Pioli vanno subito dopo 4 minuti per il gol di Menez ma poi cominciano a macinare gioco e ad inizio ripresa confezionano il sorpasso che riporta momentaneamente i biancocelesti al 3° posto. Da segnalare un ottimo Klose autore di un assist ed un gol.

    Per il Milan arriva invece la terza sconfitta in quattro gare di campionato in questo 2015, e la posizione di Inzaghi sulla panchina rossonera pare decisamente in bilico, molto probabilmente sarà la partita di martedì in Coppa Italia a San Siro, sempre con la Lazio a decidere il destino di Superpippo.

    Veniamo al racconto della gara.

    Pioli recupera De Vrij e Mauri e nel suo 4-3-3 schiera Cataldi con Biglia e Parolo a metà campo e un trio offensivo composto da Candreva, Klose e Mauri.

    Inzaghi risponde con lo stesso schema ma cambia un po’ di uomini con Van Ginkel che si prende un posto a centrocampo ed El Shaarawy che è titolare in avanti insieme a Bonaventura e Menez. 

    Parte forte ed aggressiva la Lazio che chiede un rigore al 2° con Radu che lamenta un contatto in area, Mazzoleni non fischia. Alla prima opportunità però è il Milan a colpire con Menez che al 4° ruba palla a Basta a centrocampo, s’invola verso la porta e batte Marchetti. Il gol permette ai rossoneri di poter impostare la partita compattandosi e cercando le ripartenze. Al 17° occasionissima per Klose che sfrutta un errore di Mexes e prova a superare Lopez che però è bravo a chiudere, sulla ribattuta ci prova Candreva ma il suo tiro è ribattuto. I biancocelesti crescono e al 20° un colpo di testa di Klose esce di un niente. Passano meno di 5 minuti e Diego Lopez salva il risultato opponendosi ad un tiro di Candreva piuttosto libero in area di rigore. Il duo Candreva-Klose continua a far impazzire un’incerta difesa rossonera che però, nonostante qualche sofferenza, tiene. Dopo 2 minuti di recupero concessi da Mazzoleni, si chiude il primo tempo con gli ospiti avanti per un gol a zero.

    L'espressione eloquente di Adriano Galliani esprime lo stato umorale del Milan | Foto Twitter
    L’espressione eloquente di Adriano Galliani esprime lo stato umorale del Milan | Foto Twitter

    Nel secondo tempo la Lazio parte fortissimo e al 47° trova la parità con Parolo abile ad inserirsi e girare in rete un perfetto cross di Klose. Non è finita qua perchè al 51° Montolivo commette una leggerezza sul retropassaggio, si avventa Klose che si presenta davanti a Diego Lopez e lo batte per il vantaggio biancoceleste. Inzaghi al 55° si gioca la carta Pazzini ma la Lazio non sembra voler rallentare il ritmo. Il cambio di modulo non permette al Milan di costruire anzi sono ancora i padroni di casa a rendersi insidiosi. Gli uomini di Inzaghi non trovano spazi ma sembrano non avere nemmeno idee. Al 81° contropiede della Lazio con Candreva che solissimo s’invola sulla destra, mette in mezzo per Djordjevic che al momento di calciare si procura una distorsione alla caviglia (uscirà subito dopo) dietro di lui c’è Parolo che calcia e realizza il 3-1, è il colpo del K.o. per il Milan. Nel primo minuto di recupero Mexes perde la testa e dopo un contrasto con Mauri va a prendere per il collo il capitano della Lazio, Mazzoleni vede tutto ed estrae il rosso per il francese. Addirittura Mauri avrebbe anche la palla per segnare il quarto gol ma il suo tiro esce di poco. Non accade altro, la Lazio batte il Milan 3-1.

     

    LAZIO – MILAN 3-1 (0-1) (4° Menez (M), 47°, 81° Parolo (L), 51° Klose (L))

    Lazio (4-3-3): Marchetti; Basta, De Vrij (69° Mauricio), Cana, Radu; Cataldi, Biglia, Parolo; Candreva, Klose (73° Djordjevic (82° Keita)), Mauri.

    Allenatore: Pioli.

    Milan (4-3-3): Lopez; Abate, Mexes, Alex, Armero; Poli (82° Muntari), Montolivo, Van Ginkel (55° Pazzini); Bonaventura (52° Cerci), Menez, El Shaarawy.

    Allenatore: Inzaghi.

    Arbitro: Mazzoleni.

    Ammoniti: Radu (L), Alex (M), Poli (M), Biglia (L), Cataldi (L), Armero (M), Mauri (L)

    Espulsi: Mexes (M)

  • Calcio Femminile: Verona campione d’inverno

    Calcio Femminile: Verona campione d’inverno

    Nel campionato di Serie A femminile va in archivio il girone d’andata e a conquistare il titolo di campione d’inverno è il Verona che sconfiggendo nettamente il San Zaccaria, mantiene un punto di vantaggio sul Brescia, vittorioso sulla Res Roma.

    Torna al successo anche il Firenze che si trova da sola al terzo posto visto che il Mozzanica non va oltre allo 0-0 sul campo del Bari. Paola Brumana consegna il successo al Tavagnacco sul Riviera di Romagna mentre la Torres fa cinquina contro il Como. Lo scontro salvezza tra Cuneo e Pordenone se lo aggiudicano di misura le ospiti.

    Veniamo al racconto delle gare di questa giornata.

    VERONA – SAN ZACCARIA

    Federica Di Criscio | Foto Twitter
    Federica Di Criscio | Foto Twitter

    Prosegue la marcia del Verona che sul proprio campo batte con punteggio tennistico il San Zaccaria. La partita si mette subito bene per le gialloblu che passano in vantaggio al 11° con Sipos. Le ospiti non mollano e al 17° pervengono al pareggio con Santoro. Un minuto dopo però il San Zaccaria rimane in 10 e il Verona ne approfitta praticamente subito con il nuovo vantaggio firmato da Panico al 22°. Al 36° è ancora il bomber del Verona a chiudere sostanzialmente la gara firmando il 3-1. Nella riprese c’è gloria per il difensore Di Criscio, ancora per Panico che completa la tripletta e per Sipos che a 10 dal termine segna il 6-1 che vale la doppietta per lei. Verona campione d’inverno.

    BRESCIA – RES ROMA

    Il Brescia continua la sua rincorsa al Verona. Nell’ultima gara del girone d’andata le Leonesse hanno ottenuto i 3 punti ai danni della Res Roma. I gol che hanno deciso l’incontro sono giunti nella ripresa con Rosucci ad aprire le marcature al 52° e Tarenzi a chiudere la gara al 68°. Per le giallorosse prosegue il momento no, un solo punto nelle ultime 3 gare.

    OROBICA – FIRENZE 

    Il Firenze ritorna al successo e lo fa con una rimonta sul campo dell’Orobica. Le bergamasche infatti non sono riuscite a gestire il vantaggio maturato dopo solo 4 minuti con Riva ma sono state prima agganciate al 40° da Razzolini e poi sorpassate ad un quarto d’ora dal termine della gara sempre dalla stessa attaccante viola. Per il Firenze l’andata si chiude al terzo posto mentre l’Orobica rimane sul fondo della classifica.

    PINK SPORT TIME BARI – MOZZANICA

    Il Mozzanica perde il passo delle prime tre e, sul campo del Pink Sport Time Bari, non riesce a trovare il gol chiudendo la gara sullo 0-0, risultato che sostanzialmente non serve a nessuna delle due compagini.

    TAVAGNACCO – RIVIERA DI ROMAGNA

    Una magia di Paola Brumana al 78°, un pallonetto dalla trequarti, permette al Tavagnacco di conquistare 3 punti preziosissimi contro un Riviera di Romagna che, nonostante diverse atlete in pessime condizioni, ha opposto un’ottima resistenza.

    TORRES – COMO 

    Partita sostanzialmente a senso unico e che si è praticamente chiusa dopo soli 3 minuti. Tanti ne sono bastati infatti alla Torres per trovare il doppio vantaggio, contro il Como, con le reti di Serrano e Marchese. Il Como ha accusato il colpo e la Torres ha dilagato già nel finale di primo tempo con le reti di Marchese e Domenichetti. Nel finale di gara ancora in rete Domenichetti per il definitivo 5-0.

    CUNEO – PORDENONE

    Colpaccio del Pordenone in casa del Cuneo. In una sfida che vale per la zona salvezza, le friulane rimontano il vantaggio delle piemontesi firmato da Sodini al 36°, ribaltando la situazione nella ripresa con i gol di Da Val, Tommasella ed il rigore di Paroni. Inutile la rete di Sodini che trova la personale doppietta in pieno recupero.

     

    RISULTATI 13° GIORNATA

    Brescia – Res Roma 2-0 (52° Rosucci, 68° Tarenzi)

    Cuneo – Pordenone 2-3 (36°, 92° Sodini (C), 59° Da Val (P), 71° Tommasella (P) ,88° rig. Paroni (P)

    Orobica – Firenze 1-2 (4° Riva (O), 40°, 76° Razzolini (F))

    Pink Sport Time Bari – Mozzanica 0-0

    Tavagnacco – Riviera di Romagna 1-0 (78° Brumana)

    Torres – Como 5-0 (2° Serrano, 3°, 42° Marchese, 45°, 87° Domenichetti)

    Verona – San Zaccaria 6-1 (11°, 79° Sipos (V), 17° Santoro (S), 22°, 36°, 73° Panico (V), 48° Di Criscio (V))

     

    CLASSIFICA DOPO 13 GIORNATE

    Verona 33, Brescia 32, Firenze 28, Mozzanica 26, Tavagnacco 24, Torres 23, Res Roma 21, Riviera di Romagna 19, San Zaccaria e Cuneo 12, Pink Sport Time Bari e Pordenone 8, Como 7, Orobica 5

     

  • Bologna e Livorno a vele spiegate. Riparte il Carpi

    Bologna e Livorno a vele spiegate. Riparte il Carpi

    Russo, autore della sfortunata autorete che ha dato la vittoria al Bologna
    Russo, autore della sfortunata autorete che ha dato la vittoria al Bologna

    Il Bologna, nella seconda giornata di ritorno del campionato di Serie B, ha espugnato per 1-2 Chiavari andando a sconfiggere la Virtus Entella: vantaggio per i padroni di casa di Mazzarani al 40′, la rimonta del Bologna con prima il pareggio di Oikonomou al 45′ e il gol della vittoria è in realtà un autogol causato da Russo al 48′.Bologna secondo in classifica con 40 punti.

    Vince anche il Livorno sconfiggendo per 4-2 il Brescia, ospiti in vantaggio al 7′ con Corvia, pareggio della squadra di Gautieri con Jelenic al 15′ e raddoppio di Siligardi al 29′, terza rete del livornese Gonnelli al 55′; accorcia le distanze il Brescia con Sestu al 58′ e la chiude definitivamente Djokovic al 90′. Livorno terzo in classifica con 37 punti. E’ finita in parità la sfida play off tra il Frosinone e lo Spezia, 1-1 il finale: vantaggio di Ciofani al 18′ e pareggio della formazione di Bjelica realizzato da Gagliardini al 55′.

    Successo esterno della capolista Carpi vincitrice a Varese per 0-1, Mbakogu al 24′ decide il match, la squadra di Castori mantiene sei punti di vantaggio sul Bologna. Varese ora al penultimo posto con 23 punti a pari del Cittadella. Colpo della Ternana che espugna il campo del Pescara andando a vincere per 1-2: ospiti avanti con l’autorete di Zampano al 2′; Bjarnasson pareggia per la squadra di Baroni al 9′; al 70′ Ceravolo da la rete decisiva alla squadra di Tesser.

    E’ finita 1-1 tra Perugia e Bari: gli ospiti di Nicola sono passati in vantaggio con De Luca al 12′ mentre la formazione di Camplone ha siglato il pari con Giacomazzi al 69′. Tris del Vicenza che al “Menti” ha battuto 3-0 il Trapani: Brighenti, Di Gennaro e Moretti per la squadra di Marino.

    Si toglie dall’ultimo posto in classifica il Cittadella che espugna Avellino per 1-2, vantaggio di Stanco al 26′ e raddoppio su rigore di Gerardi al 42′, accorcia le distanze per la squadra di Rastelli Regoli al 44. la sfida play out tra Crotone e Latina è terminata con la vittoria dei calabresi per 2-1: la squadra di Drago passa in vantaggio con Ciano su rigore al 40′; la formazione di Iuliano dopo 4 minuti ristabilisce la parità con la rete di Valiani ma è Torregrossa a fissare il punteggio finale con la rete al 73′. Crotone che sale a 24 punti in classifica mentre il Latina è ora ultimo con 21 punti.

    Nell’anticipo disputato venerdì sera poker del Catania ai danni della Pro Vercelli: la doppietta di Calaiò, la seconda rete su rigore, Rosina e Maniero hanno dato la vittoria ai ragazzi di Marcolin.