Categoria: Calcio

  • Tim Cup: Gabbiadini risponde a Klose, è 1-1

    Tim Cup: Gabbiadini risponde a Klose, è 1-1

    Un tempo per parte, il primo a favore della Lazio chiuso in vantaggio per il gol di Klose, il secondo per il Napoli che ha trovato la parità con Manolo Gabbiadini.

    L’andata della prima semifinale di Tim Cup si chiude con un pareggio sostanzialmente giusto, che favorisce leggermente il Napoli che ha segnato un gol in trasferta, e che al San Paolo potrà giocare anche per lo 0-0. Sarà comunque un match molto equilibrato e fare previsioni adesso relativamente al passaggio del turno è praticamente impossibile.

    Veniamo al racconto della gara.

    Pioli, dovendo fare a meno di Marchetti e Mauri, cerca di schierare la miglior Lazio puntando sul centrocampo già utilizzato spesso in questa stagione, Cataldi-Biglia-Parolo, ed un tridente offensivo che vede Miro Klose supportato da Candreva e Felipe Anderson.

    Benitez invece, mantenendo il consueto 4-2-3-1, modifica in diversi uomini la formazione vista all’Olimpico di Torino. Gabbiadini, Mertens, Inler, Britos, Ghoulam e Mesto trovano posto dall’inizio.

    Si parte e nei primi minuti si assiste ad una fase di studio, da un errore della difesa della Lazio però prova ad approfittarne Mertens che mette in mezzo per Higuain, chiude Mauricio. Al 8° occasione della Lazio con il colpo di testa di Klose che sbatte sul palo. Lo stesso attaccante tedesco ci riprova dopo 2 minuti ma la sua conclusione finisce tra le braccia di Andujar. Sembra crescere la Lazio ma il Napoli non sta a guardare e al 18° Gabbiadini prova la girata che però esce troppo debole e centrale. Occasione ghiottissima per Higuain al 26°, il Pipita s’inserisce e prova a girare verso la porta di prima, ma calcia troppo centralmente, facile per Berisha. La gara è vivace, i ritmi sono piacevoli e i padroni di casa rispondono con Felipe Anderson che pian piano prova ad accendersi. Al 33° la gara si sblocca, errore di Gabbiadini a metà campo, Felipe Anderson parte in verticale come un treno, vede e serve l’inserimento di Klose che col tocco morbido in scivolata beffa Andujar. Higuain sul finale del tempo si ritrova sui piedi la palla per il possibile pareggio ma la sua conclusione esce non troppo lontana dal palo. Sull’altro fronte la Lazio avrebbe la palla per il raddoppio ma prima Klose si fa chiudere lo specchio da Andujar, poi Felipe Anderson calcia a botta sicura ma Britos, poco prima della linea, salva. Il primo tempo si chiude con gli uomini di Pioli avanti sul 1-0.

    Manolo Gabbiadini | Foto Twitter
    Manolo Gabbiadini | Foto Twitter

    Il Napoli prova a spingere cercando di chiudere nella propria trequarti la Lazio ma la manovra è lenta e l’unica chance per i partenopei arriva con un colpo di testa di Lopez da corner che scheggia la traversa. Al 53° Berisha è super nel salvare in corner una conclusione di Gabbiadini con deviazione. Passano meno di 5 minuti e Higuain si presenta davanti a Berisha, lo supera, calcia verso la porta, arriva Gabbiadini che si fa trovare pronto a mettere in rete a porta vuota. La risposta biancoceleste arriva sempre da Klose il cui tiro potente ma centrale è messo in corner da Andujar. Il Napoli però pare più in fiducia e la Lazio non trova gli spazi della prima frazione. Pioli si gioca la carta Keita e l’attaccante prova subito a rendersi insidioso con le sue accelerazioni. I biancocelesti ci provano ma si spaventano al 90° quando Berisha devia in corner un insidioso tiro da fuori di Inler. Nei 4 minuti di recupero non accade praticamente niente finisce 1-1.

    LAZIO – NAPOLI 1-1 (1-0) (33° Klose (L), 57° Gabbiadini (N))

    Lazio (4-3-3): Berisha; Basta, de Vrij, Mauricio, Radu; Cataldi, Biglia, Parolo; Candreva (73° Keita), Anderson, Klose (81° Perea).

    Allenatore: Pioli.

    Napoli (4-2-3-1): Andujar; Mesto, Albiol, Britos (76° Koulibaly), Ghoulam; Inler, Lopez; Gabbiadini (73° Callejon), De Guzman (81° Hamsik), Mertens; Higuain.

    Allenatore: Benitez.

    Arbitro: Damato.

    Ammoniti: Britos (N), Basta (L), Mesto (N), Gabbiadini (N), Albiol (N), Klose (L), Keita (L), Inler (N)

     

  • Il Carpi torna a vincere e manda il Bologna a meno otto

    Il Carpi torna a vincere e manda il Bologna a meno otto

    Il Carpi torna al successo dopo quattro 0-0 consecutivi nella ventinovesima giornata del Campionato di Serie B sconfiggendo per 2-0 l’Avellino grazie alle reti siglate da Lollo al 43′ e Lasagna al 94′.

    Lasagna, autore della seconda rete del Carpi contro l'Avellino
    Lasagna, autore della seconda rete del Carpi contro l’Avellino

    I tre punti permettono alla formazione di Castori di portarsi a quota 56 punti, Avellino fermo a 46 punti, mandando a meno otto il Bologna fermato sullo 0-0 in casa dal Latina, per la quarta volta consecutiva, nelle gare casalinghe, il Bologna non è riuscito a siglare un gol e il pubblico, a fine gara, ha fischiato.

    Con questo pareggio la squadra di Lopez mantiene il secondo posto a 48 punti mentre per la squadra di Iuliano un punto prezioso che la manda a quota 34 punti.

    Al terzo posto, un gradino sotto il Bologna, c’è il Frosinone che ha battuto 2-1 il Perugia: a segno Dionisi e  Frara per la squadra di Stellone mentre ha accorciato le distanze per gli ospiti Faraoni, terza vittoria consecutiva per il Frosinone che condivide quota 47 punti con il Vicenza fermato in casa, sul 2-2, dalla Virtus Lanciano, due volte in vantaggio la squadra di D’Aversa con Amenta e Piccolo su rigore, due volte raggiunti da Brighenti e Cocco per la formazione di Marino: le due squadre hanno chiuso in dieci per le espulsioni di Mammarella e Manfredini.

    Si porta a 44 punti il Livorno che è stato fermato sullo 0-0 dal Trapani, brutto secondo tempo a fronte di una prima frazione giocata più a viso aperto. Siciliani che vanno a quota 34; sale a 42 punti il Pescara che ha battuto per 2-1 il Crotone: vantaggio della squadra di Baroni con Memushaj al 51′, pareggio degli ospiti con Ciano al 58′ e rete decisiva siglata da Sansovini. Vince lo Spezia sconfiggendo per 5-2 la Pro Vercelli: doppio vantaggio della squadra di Scazzola con la doppietta di Marchi, la seconda su rigore, poi inizia la rimonta della squadra di Bjelica: Daktovic, Situm, Brezovec, De Las Cuevas e Catellani su rigore. Per i piemontesi espulsi Fabiano e Cosenza ed ottava partita senza vittoria.

    Bari e Catania si dividono la posta in palio pareggiando la gara per 1-1: vantaggio della squadra di Marcolin con il gol di Rossetti al 83′ e pareggio di De Luca al 90′; colpo esterno del Modena che espugna Brescia per 0-1 con il gol di Granoche al 47′ su rigore; con questi tre punti la squadra di Novellino sale a 33 punti; vittoria preziosa per la Virtus Entella che vince a Terni 0-1, a decidere la gara è stato Sforzini al 15′, liguri che salgono a quota 33 punti. Il Cittadella batte 3-0 il Varese e sale a 34 punti: Stanco, Coralli e Minesso su rigore decidono la gara.

    CLASSIFICA: Carpi 56, Bologna 48, Frosinone e Vicenza 47, Avellino 46, Livorno 44, Pescara e Spezia 42, Virtus Lanciano e Perugia 39, Bari 37, Ternana 36, Cittadella, Latina, Pro Vercelli e Trapani 34, Modena e Virtus Entella 33, Brescia 32, Catania 29, Varese e Crotone 28

     

  • Statistiche Fantacalcio, Top, Flop dopo la 25° giornata di Serie A 2014/15

    Statistiche Fantacalcio, Top, Flop dopo la 25° giornata di Serie A 2014/15

    La 25° giornata di Serie A è stata disputata sui tre giorni, partendo dall’anticipo Chievo-Milan  e chiudendosi  con il big match Roma-Juventus di lunedì sera. Anche questa settimana per il caso Parma c’è stato un rinvio, Genoa-Parma nello specifico, a data da destinarsi, si utilizza quindi il 6 politico per tutti i calciatori dei due team.

    Per quanto riguarda le Statistiche Fantacalcio possiamo dire che c’è stato un ulteriore calo dei gol segnati, mentre più leggero quello degli assist. Non ci sono state marcature multiple.

    Veniamo quindi al riepilogo di questa giornata attraverso le Statistiche Fantacalcio. 

    In questa giornata sono stati segnati 14 gol: Stendardo, Conti, Rodriguez, Salah, Tevez, Felipe Anderson, Klose, Parolo, Keita, Muriel, Okaka, Glik, Juanito Gomez, Toni.

    Gli Assist forniti e assegnati da La Gazzetta dello Sport sono stati 8: Dramè, Brienza, Felipe Anderson, Florenzi, Okaka, Farnerud, Halfredsson (2).

    Non ci sono state autoreti e nemmeno rigori sbagliati. L’unico espulso del turno è stato il giallorosso Torosidis in Roma-Juventus

    Felipe Anderson | Foto Twitter
    Felipe Anderson | Foto Twitter

    Il miglior punteggio di giornata se lo sono giocato, sostanzialmente i due calciatori autori sia di un gol che di un assist, ovvero Felipe Anderson e Stefano Okaka. L’attaccante della Sampdoria ha ottenuto il 7 in pagella ma oltre ai bonus ha anche avuto l’ammonizione che gli toglie mezzo punto portando così il totale per il blucerchiato a 10.5. Il brasiliano della Lazio invece non ha ottenuto alcun malus ed ha portato a casa il 7.5 in pagella per un totale di 11.5 che per mette così al biancoceleste di diventare il calciatore con il miglior punteggio di giornata.

     

    Questa la Top 11, schierata in campo con un 4-3-3, dei migliori punteggi di questo 25° turno di Serie A (voti e bonus / malus presi da “La Gazzetta dello Sport“):

    Neto 7.5; Glik 10.5, Stendardo 8.5, Cavanda 7, Radu 7; Felipe Anderson 11.5, Salah 10.5, Keita 10; Okaka 10.5, Toni 10, Tevez 10

     

    Questa la Flop 11, schierata in campo con un 4-3-3, dei peggiori punteggi di questo 25° turno di Serie A (voti e bonus / malus presi da “La Gazzetta dello Sport“):

    Sportiello 3; Torosidis 4, Strinic 4.5, Bianco 4.5, Herteaux 4.5; Kovacic 4.5, Hamsik 4.5, Menez 4.5, Podolski 4, Longo 5, Thereau 5

     

    Ecco le Statistiche Fantacalcio aggiornate dei 3 migliori calciatori ruolo per ruolo, con almeno 5 partite giocate, per Fantamedia, dopo la 25° giornata di Serie A:

    PORTIERI: Buffon (Juventus) 5.98; Perin (Genoa) 5.52; Neto (Fiorentina) 5.44

    DIFENSORI: Glik (Torino) 7.10; Pasqual (Fiorentina) 6.90; Izzo (Genoa) 6.63

    CENTROCAMPISTI: Quaison (Palermo) 7.80; Felipe Anderson (Lazio) 7.71; Mauri (Lazio) 7.50

    ATTACCANTI: Tevez (Juventus) 8.65; Dybala (Palermo) 8.23; Gabbiadini (Napoli) 7.82

     

    CLASSIFICA ASSIST

    1- Candreva (Lazio) 7 assist.

    2- Felipe Anderson (Lazio) Valdifiori (Empoli) e Vazquez (Palermo) 6 assist.

    5- Dybala (Palermo),  Guarin (Inter)  5 assist.

    7- Berardi (Sassuolo), Christodoulopoulos (Verona), Farnerud (Torino), Hamsik (Napoli), Halfredsson (Verona), Higuain (Napoli), Maccarone (Empoli), Totti(Roma) 4 assist.

  • Rosalia Pipitone, la saracinesca della Res Roma

    Rosalia Pipitone, la saracinesca della Res Roma

    Una vera e propria muraglia spesso insuperabile, vincitrice del premio come miglior portiere, assegnato dal sito Calciodonne.it per la stagione 2013/14 e spesso decisiva nelle gare disputate in questo campionato, stiamo parlando di Rosalia Pipitone estremo difensore della Res Roma.

    Nata a Torretta, in provincia di Palermo, il 3 agosto 1985, Rosalia inizia a giocare con Autoscuola Puccio e Aquile Bagheria, squadre della sua provincia, poi nel 2011 si trasferisce alla Res Roma, sua attuale squadra.

    Andiamo a conoscere il portierone della Res, scoprendo i suoi inizi, i suoi obiettivi, il suo rapporto con i tifosi, insomma conosciamo meglio Rosalia Pipitone. 

    Per iniziare vogliamo chiederti come ti sei avvicinata al calcio, come è nata in te la passione per questo sport?

    La mia passione è nata sin da piccola, ho una foto in cui avevo tre anni e stringevo un pallone da calcio tra le mani. Ho iniziato giocando con gli amici per strada.

    Hai un calciatore a cui ti ispiri, un idolo?

    Il mio idolo è Christian Abbiati. Ricordo il suo esordio nel 1998/99 quando entrò a sostituire Sebastiano Rossi che era stato espulso. Da quel momento si conquistò il ruolo di titolare divenendo  decisivo per la conquista dello scudetto dei rossoneri.

    C’è una calciatrice straniera con cui ti piacerebbe giocare?

    Sicuramente l’attaccante americana Abby Wambach.

    Cosa manca, secondo te, al calcio italiano per poter competere a livello europeo?

    Uno dei principali fattori è che all’estero le calciatrici sono professioniste, giocano a calcio per passione ma anche come mestiere, potendo così concentrarsi solo sul calcio. Qua la maggior parte delle ragazze o lavora o studia quindi non può dedicarsi totalmente al calcio. Un altro fattore è sicuramente la mancanza di strutture.

    Rosalia Pipitone | © Rosalia Pipitone
    Rosalia Pipitone | © Rosalia Pipitone

    Sei considerata, a giudizio di molti, tra i migliori portieri della Serie A, qual è il tuo punto di forza e dove pensi di dover migliorare?

    Punto di forza? Non saprei, molto probabilmente la mia capacità di saper giocare bene con i piedi, anche nell’impostare l’azione. Vorrei invece migliorare nelle uscite basse.

    C’è una parata che ricordi con particolare piacere?

    Nella gara di andata di quest’anno contro la Torres. Eravamo avanti 1-0 e mancavano pochi minuti alla fine, Marchese colpisce di testa e la palla si dirige sotto la traversa, ci sono arrivata con un balzo e l’ho deviata con la mano di richiamo.

    Rosalia Pipitone | © Rosalia Pipitone
    Rosalia Pipitone | © Rosalia Pipitone

     

    Quest’anno, dopo aver avuti un inizio molto positivo, la Res si trova in un periodo decisamente poco brillante, qual è adesso l’obiettivo della tua squadra?

    L’obiettivo è sempre stato la salvezza diretta, insomma cercare di rientrare tra le prime sei, adesso è lo stesso, arrivare tra le prime sei oppure cercare di arrivare 7° con almeno dieci punti di vantaggio sulle rivali per poter evitare di disputare i playout.

     

     

    Com’è la vita da calciatrice ed il tuo rapporto con i tifosi della Res Roma?

    Diciamo che posso ritenermi “privilegiata” facendo solo la calciatrice. Riguardo ai tifosi, sono un pubblico fantastico. Ci dedicano cori personalizzati, ci sostengono con striscioni, coreografie, non ci fanno mancare niente. Ho un ottimo rapporto con loro.

    Tornando a parlare del campo, c’è tra le tue compagna giovane che pensi abbia la possibilità di divenire un talento futuro?

    La nostra è una squadra con tante giovani ma certamente posso nominare Giada Greggi. E’ giovanissima, classe 2000, con tutte le potenzialità per emergere. Mi ha colpito, difficilmente mi faccio entusiasmare ma lei mi ha davvero colpito positivamente.

    Un’ultima domanda prima di salutarti e ringraziarti, secondo te perchè i nostri lettori dovrebbero seguire il calcio femminile?

    Dovrebbero seguirlo perchè è uno sport pulito, fatto con tanta passione.

     

     

     

     

     

  • Dybala: “Al Barcellona? Ci andrei a nuoto”

    Dybala: “Al Barcellona? Ci andrei a nuoto”

    Innocente come l’acqua che attraverserebbe se arrivasse un’offerta concreta, così Paulo Dybala, rivelazione della Serie A di quest’anno, risponde ad una domanda specifica posta in un’intervista da Radio Belgrano, emittente argentina che segue spesso i calciatori sudamericani che militano nel nostro campionato.

    L’intervista è stata ripresa dal Daily Mail che a sua volta, per via dell’interesse che hanno diversi club d’oltremanica sul giocatore del Palermo, segue passo per passo ogni vicenda che riguarda gli stesi nel Bel Paese.

    Paulo Dybala | Foto Twitter
    Paulo Dybala | Foto Twitter

    Paulo Dybala già precedentemente aveva fatto capire di preferire, qualora ci fossero le condizioni, i blaugrana o una squadra di Premier League in particolare il Manchester City che da lui sono sempre scelti anche per le partite con gli amici alla Playstation. Queste affermazioni erano apparse sul Guerin Sportivo il mese scorso ma erano state prese così come un sogno da parte di un ragazzo che si sta specchiando nel magico mare della notorietà calcistica.

    Nell’intervista più recente a Radio Belgrano, appunto, il Golden Boy rosanero mette subito le cose in chiaro:

    “Se aprirei ad un’eventuale offerta del Barcellona? Ci andrei a nuoto fino a Barcellona se arrivasse una loro chiamata. Non dovrei nemmeno cambiare la mia attrezzatura da nuoto, dopotutto avrei solo da attraversare il Mar Mediterraneo”.

    La domanda dell’emittente era specifica e riferita proprio alle sue dichiarazioni apparse sul Guerin Sportivo dove parlava di un sogno giocare nella squadra di Luis Enrique o in un team della Premier League. Secondo fonti di mercato Paulo Dybala è seguito in modo serrato da Manchester United, Manchester City, Juventus, Napoli e Borussia Dortmund ma l’ultima valutazione fatta da Zamparini (più di 50 milioni di Euro) ha lasciato interdetti tutti che ora stanno valutando.

    Intanto il ventunenne attaccante argentino a mezzo stampa si muove con questa dichiarazione d’amore per il Barcellona e sappiamo che quando c’è una trattativa di mercato ormai si deve fare i conti con tre parti in causa non più due, quindi Juventus e Napoli sono avvisate, in caso di offerta dai catalani non ci sarebbe storia, così come la valutazione di Zamparini potrebbe essere rivista al ribasso in caso di interessamento del team di Luis Enrique, proprio per volontà del giocatore.

    L’estate del mercato è ancora lontana ma pare che per Dybala e il Palermo si prospetti già un periodo molto caldo da seguire con attenzione.

  • Serie A, il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto

    Serie A, il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto

    Siamo alla fase cruciale della stagione in Serie A, siamo all’ultimo step che pare anticipato rispetto alle previsioni di quest’estate. Tuttavia gli ultimi 20 minuti di Roma-Juventus hanno detto poche cose ma in modo netto e conciso. La Juventus è la squadra più forte in questo momento e i punti di vantaggio sulla Roma sono veritieri, ma il vantaggio costruito da madama è molto probabilmente figlio di una gestione diversa e più condizionata, da parte di Rudi Garcia sui suoi uomini.

    Gli ultimi venti minuti del match di ieri sera hanno fatto capire anche al più nostalgico tifoso giallorosso che, se vuoi competere con una squadra quadrata e impenetrabile, dal punto di vista del rendimento, come la Juventus devi attingere da tutte le tue forze senza guardare nomi o cognomi di chi hai in rosa. Non è un caso infatti che il miglior calcio espresso dalla Roma nel finale di partita sia avvenuto dopo i cambi di Francesco Totti e Daniele De Rossi.

    Francesco Totti e Daniele De Rossi in panchina | Foto Twitter
    Francesco Totti e Daniele De Rossi in panchina | Foto Twitter

    Nessuno discute la classe e l’immensa portata caratteriale che ha la presenza del capitano giallorosso in campo, tuttavia se la condizione ballerina di Totti non è al top in una sfida così importante forse è meglio far giocare chi tecnicamente è più debole ma può portare maggiore dinamismo. La stessa cosa vale per De Rossi, in 20 minuti ha fatto due entrate sulle gambe degli avversari che, se fosse stato un match di coppa europea, sarebbero stati sanzionati con due gialli e la conseguente espulsione, segno di una esagerata foga agonistica e di poca tranquillità nell’affrontare l’avversario. Oltre a questo i giocatori giallorossi, tutti, dovevano fare la partita della vita per riaprire il campionato a cominciare proprio dai due calciatori simbolo ed invece la riscossa è avvenuta da chi è partito dalla panchine e la rete che ha riaperto il match è arrivata dal giocatore più saggio e che per tutti i novanta minuti è apparso più tranquillo, al pari proprio dell’avversario.

    La lite tra il primo ed il secondo tempo tra Holebas e De Sanctis poi, aumenta la sensazione che per la Roma era la partita della vita nella testa dei giocatori, ma che non sono riusciti a trasformare quanto avevano in testa sul terreno di gioco, segno di grande inferiorità nei confronti di chi ormai da tre anni è regina indiscussa della Serie A e che pur cambiando tecnico e modulo di gioco (non ieri sera) ha una capacità mentale di mangiarsi l’avversario, chiunque esso sia, mostruosa almeno in Italia.

    Il bicchiere è mezzo pieno per i giallorossi perché in quei venti minuti finali hanno l’esempio di quello che devono fare nelle prossime partite, correre, aggredire, segnare, vincere riposarsi e poi ricominciare. Ma è una cosa che si può fare solo se hai fiducia dei tuoi mezzi e se usi le energie di tutti senza badare ai cognomi di chi hai in rosa, in questo Garcia la scorsa stagione era stato bravissimo, in questa sembra diventato succube delle scelte. Ad inizio stagione guardando qualitativamente le due rose tutti eravamo d’accordo nel dire che la Roma aveva raggiunto la Juventus, poi però una ha sfruttato tutti i suoi uomini compresi quelli che sembravano perduti per sempre (Pepe) l’altra no.

    Per la Roma il bicchiere è mezzo vuoto perché nello scontro diretto in casa ha perso l’occasione di togliere punti alla Juventus e staccare il Napoli, due piccioni con una fava, inoltre ha dato un altro punto di vantaggio ai bianconeri. Perché se il campionato di Serie A finisse a pari punti gli scontri diretti diventerebbero determinanti, quindi oggi la Roma deve finire la stagione con un punto in più della Juventus quindi da 9 punti siamo passati a 10.

    La Juventus vede il bicchiere mezzo pieno perché ha tenuto a bada la lupa che abbaiava famelica nel suo terreno di caccia e ne esce come detto con un altro piccolo margine di vantaggio. L’aver giocato la partita di ieri, in casa della Roma, senza Pogba e Pirlo essere andata in vantaggio per prima e aver rischiato di chiudere definitivamente il discorso è un’iniezione incredibile di autostima.

    Al tempo stesso resta anomalo per la Signora vedere il bicchiere mezzo vuoto, dopo tre anni di successi e di consapevolezze, ma la verità è che a questa squadra manca il killer instinct fatale, quello che dopo la rete di Tevez avrebbe fatto scattare la molla e avrebbe definitivamente ucciso il campionato di Serie A. In Italia potrebbe essere un piccolo problema ma in Europa questo fattore potrebbe essere determinante a cominciare dal ritorno di Champions League a Dortmund, perché la Juventus a Torino aveva avuto le occasioni per chiudere il discorso qualificazione anticipatamente e non lo ha fatto. Il dato positivo su cui deve lavorare Allegri è che se la Juventus gioca in modo tranquillo e con la testa sgombra in casa della Roma può fare altrettanto in casa dei tedeschi e allora di conseguenza il killer instinct può arrivare quando meno te lo aspetti e potrebbe ulteriormente trasformare questa squadra.

  • La Roma in 10 rimonta la Juve ma non basta, è 1-1

    La Roma in 10 rimonta la Juve ma non basta, è 1-1

    70 minuti sostanzialmente di predominio territoriale della Juventus, che guadagna la superiorità numerica per il rosso a Torosidis e trova il vantaggio con un gioiello di Tevez su punizione. A questo punto Garcia toglie Totti e De Rossi mandando in campo Iturbe e Nainggolan ed i giallorossi cambiano, spingono, trovano il pari con Keita e cercano addirittura il gol del successo. Questa la sintesi in breve di Roma-Juventus. Allegri esce dal campo infuriato per l’occasione persa, Garcia può uscire soddisfatto per la reazione ma dovrà pensare molto alle scelte fatte all’inizio che non hanno convinto.

    Seydou Keita e Carlos Tevez | Foto Twitter
    Seydou Keita e Carlos Tevez | Foto Twitter

    Veniamo al racconto della gara.

    Garcia opta un cambio rispetto alle previsioni della vigilia, a centrocampo giocano Keita-Pjanic-De Rossi con Nainggolan che si accomoda inizialmente in panchina, per il resto formazione confermata.

    Allegri, a causa degli infortuni di Pirlo e Sturaro e di un Pogba non al meglio, torna al 3-5-2 inserendo a centrocampo Marchisio-Vidal-Pereyra con Morata-Tevez coppia d’attacco.

    Partenza subito aggressiva della Roma con De Rossi che entra subito ruvido su Vidal dopo appena 15 secondi. La Juventus sembra voler lasciar sfogare i giallorossi poi prova a colpire con una ripartenza non finalizzata bene da Vidal. Nel primo quarto d’ora meglio la Juventus ma occasioni non se ne segnalano. I bianconeri si spingono in contropiede ed al 22° è provvidenziale Manolas a salvare, rischiando l’autogol, su Morata pronto a spingerla in gol. 29° prova a farsi vedere anche la Roma, Keita s’inserisce bene in area ma non riesce a controllare, palla tra le braccia di Buffon. Bianconeri sempre insidiosi in contropiede ma anche al 42° Tevez non riesce a trovare la porta dopo una bella azione di Pereyra. Un primo tempo non certo spettacolare si chiude ovviamente sullo 0-0.

    Si riparte senza cambi e con una Juventus più aggressiva che prova subito a premere e al 50° dopo una palla recuperata Vidal va al tiro, De Sanctis è battuto ma il diagonale del cileno finisce fuori di nulla. La Roma non riesce a rendersi pericolosa, il giro palla è troppo lento e la difesa bianconera è chiusa. Al 62° Torosidis tocca Vidal lanciato verso l’area, secondo giallo e quindi rosso per lui. Sul successivo calcio di punizione Tevez è perfetto e piazza la palla lasciando De Sanctis immobile. La Roma sembra sotto shock e Pereyra ha la chance per trovare il raddoppio palla sull’esterno della rete. Al 72° primo intervento di Buffon che devia in corner un colpo di testa di Manolas. La Roma però cresce e al 78° Keita trova il pareggio colpendo un cross, su punizione di Florenzi. I giallorossi se pur in 10 ci mettono il cuore e provano a spingere. La Juventus sembra stanca, la Roma ci prova ma non crea pericoli è 1-1, risultato favorevole alla Juventus che però si rammarica per l’occasione persa. Garcia dovrà riflettere sulle proprie scelte iniziali.

    ROMA – JUVENTUS 0-1 (63° Tevez)

    Roma (4-3-3): De Sanctis; Torosidis, Manolas, Yanga-Mbiwa, Holebas; Pjanic, De Rossi (73° Nainggolan), Keita; Gervinho, Totti (70° Iturbe), Ljajic (65° Florenzi).

    Allenatore: Garcia.

    Juventus (3-5-2): Buffon; Caceres, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (90° Padoin), Vidal, Marchisio, Pereyra, Evra; Tevez, Morata (83° Coman).

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Orsato.

    Ammoniti: De Rossi (R), Evra (J), Morata (J), Pjanic (R), Yanga-Mbiwa (R), Marchisio (J), Chiellini (J), Nainggolan (R)

    Espulsi: Torosidis (R)

  • Sampdoria corsara a Bergamo, verso rotte europee

    Sampdoria corsara a Bergamo, verso rotte europee

    Ottima prestazione di carattere per i blucerchiati di Sinisa Mihajlovic che s’impongono a Bergamo in casa della Dea e restano in rotta verso l’Europa. La Sampdoria vince in recupero sull’Atalanta 1-2 grazie a Muriel e Okaka, ma nella seconda rete c’è anche lo zampino di Eto’o a dimostrazione che la macchina ligure ammirata all’andata inizia a funzionare anche in questo girone di ritorno.

    I bergamaschi avevano più di un buon motivo per essere determinati quest’oggi contro un avversario che era segnalato come poco in forma. Soprattutto dopo la sconfitta interna del Cagliari contro l’Hellas, infatti se l’Atalanta avesse vinto avrebbe distanziato in classifica proprio i sardi relegati al terzultimo posto ed ora invece sempre a soli tre punti di distacco.

    Mihajlovic voleva la vittoria, e così è stato. Le buone intenzioni blucerchiate si sono viste subito, perché la Sampdoria nei primi dieci minuti tiene palla e la fa girare costruendo ma con ancora poca confidenza nel trio Muriel-Okaka-Eto’o. L’Atalanta così dopo i primi spauracchi blucerchiati si fa sotto e trova la rete del vantaggio con Stendardo al 16°, quando Dramè dalla sinistra sfodera un cross basso al centro e il difensore nerazzurro s’infila alle spalle di Regini che non lo cura e realizza l’1-0 indisturbato.

    La Sampdoria sembra accusare il colpo, infatti poco dopo è Carmona a calciare verso la porta, ma Viviano è attento e respinge la conclusione, poi ancora lo stesso Carmona e Bellini potrebbero raddoppiare per la Dea ma non c’è nulla da fare i tiri non inquadrano lo specchio della porta e si va al riposo con i nerazzurri in vantaggio.

    Una buona prestazione di Samuel Eto'o | Foto Twitter
    Una buona prestazione di Samuel Eto’o | Foto Twitter

    Nella ripresa, Mihajlovic conferma la sua attitudine a saper leggere la partita e saper modificare la sua squadra mettendola meglio in campo, infatti la Sampdoria parte con in piglio diverso e soprattutto con una cattiveria diversa. Acquah ed Eto’o sono precipitosi nel concludere a rete peccando di precisione. Di contro i bergamaschi partono a fiammate in contropiede e al 51° sugli sviluppi di un calcio d’angolo ancora Stendardo svetta di testa a colpo sicuro ma la palla impatta contro Romagnoli prima di uscire ancora in calcio d’angolo.

    Al 73° arriva il pareggio doriano, Okaka pesca benissimo Muriel in area, il colombiano sembra chiuso ma inventa un tiro di sinistro ad incrociare potente che mette fuori causa Sportiello e insacca il pallone nell’angolo opposto, bellissima rete. Il pareggio è meritato e spezza il fiato ai bergamaschi, che improvvisamente accusano la stanchezza. La seconda rete della Sampdoria avviene dopo un’invenzione di Samuel Eto’o che da buona posizione sulla sinistra tenta con un tiro a girare di sorprendere Sportiello, il portiere atalantino respinge in tuffo ma sulla ribattuta è il più lesto Okaka che davanti alla porta, solo, non può sbagliare.

    Il finale è un attacco convulso dei bergamaschi, ma la Sampdoria in alleggerimento potrebbe allargare il vantaggio restando però sempre contratta e attenta più a non subire che a far male.

    ATALANTA-SAMPDORIA 1-2 (1-0) – 15° Stendardo (A), 67° Muriel (S), 81° Okaka (S)

    Atalanta (4-4-1-1): Sportiello 5,5; Bellini 6, Stendardo 6,5, Benalouane 6, Dramè 6, Emanuelson 6,5, Cigarini 5,5, Carmona 6, Gomez 6 (dal 82° D’Alessandro S.V.); Baselli 5 (dal 73° Boakye 5,5); Pinilla 5 (dal 65° Denis 5,5).

    All.: Stefano Colantuono 5,5

    Sampdoria (4-3-3): Viviano 6;  De Silvestri 6, Silvestre 6,5, Romagnoli 6, Regini 5; Acquah 6,5, Palombo 6, Duncan 6 (dal 92° Mesbah S.V.); Muriel 7 (dal 77° Correa S.V.), Okaka 6,5, Eto’o 6,5.

    All.: Sinisa Mihajlovic 7

    Arbitro: Antonio Damato 5,5

    Ammoniti: Regini (S), Stendardo (A), Viviano (S), Okaka (S), D’Alessandro (A), Eto’o (S). Espulsi: –

  • L’Hellas sbanca il Sant’Elia, è crisi Cagliari

    L’Hellas sbanca il Sant’Elia, è crisi Cagliari

    Finisce tra i fischi per i padroni di casa il lunch-match tra Cagliari ed Hellas Verona al Sant’Elia, la squadra di Andrea Mandorlini strappa tre punti preziosi contro una diretta concorrente in chiave salvezza. Toni e Gomez portano sul doppio vantaggio i veronesi e a nulla serve la rete cagliaritana ad opera di Conti pe riaprire la partita nel finale di mach.

    La squadra di Zola esce tra i fischi del proprio pubblico ed un principio di contestazione che certo non aiuta la sua squadra per il continuo del torneo che con oggi arriva a quota otto nel numero delle sconfitte interne stagionali.

    Dire che la partita fosse segnata dall’inizio è sbagliato, perché i sardi ci provano da subito a tenere in mano il gioco e ad impostare il ritmo, tuttavia il Verona è chiuso benissimo e tiene con facilità le trame offensive rossoblù. Così dopo un primo approccio di gara e dopo nemmeno dieci minuti alla prima palla buona l’ Hellas va in vantaggio, è Hallfredsson che da sinistra crossa in area trovando prontissimo, anche a rubare il tempo agli avversari, Luca Toni che mette subito in avanti gli scaligeri.

    La gioia di Luca Toni dopo il vantaggio scaligero | Foto Twitter
    La gioia di Luca Toni dopo il vantaggio scaligero | Foto Twitter

    Vista la situazione e visto che Donsah si fa male subito dopo, Zola fa entrare Joao Pedro al suo posto, sperando di aumentare il peso specifico del suo attacco, ma è tutto vano, perché a parte M’Poku che spesso prende l’iniziativa non c’è molto altro. Al 21° l’attaccante belga pesca benissimo Longo in area che però si attarda troppo a tirare rendendo efficace un recupero di Pisano che devia in angolo il tiro. Il primo tempo è tutto qui, con tanta manovra cagliaritana e possesso palla sterili.

    Nella ripresa il copione è lo stesso, Zola prova ad inserire Farias per aumentare la potenza dell’attacco, ma è un’arma a doppio taglio perché l’Hellas così ha maggiori spazi per andare in contropiede. Infatti Hallfredsson al 48° sbaglia di pochissimo il passaggio illuminate per Tachtsidis che si sarebbe trovato solo davanti a Brkic.

    Al 55° Mandorlini manda in campo Gomez al posto di un poco appariscente Jankovich e Juanito ci mette pochissimo a segnare il raddoppio, giusto il tempo di piazzarsi in area e svettare sopra la difesa immobile sarda colpendo di testa in porta su un calcio di punizione.

    Il Sant’Elia inizia così a contestare squadra e società, mentre la partita aumenta di ritmo perché il Cagliari attacca l’Hellas a testa bassa, ma rischia di prendere la terza rete con Ionita ed al tempo stesso con M’Poku va vicino ad accorciare le distanze, ma Benussi è bravo a togliere da sotto l’incrocio un calcio di punizione battuto dal belga.

    Al 90° il Cagliari trova la rete del 1-2, su calcio di punizione diretto battuto da Conti, ma è troppo tardi e ora per i sardi il campionato è davvero in salita per uscire dalla zona retrocessione.

    CAGLIARI-HELLAS VERONA 1-2 (0-1) – 9° Toni (v), 55° Gomez (V), 90° Conti (C).

    Cagliari (4-2-3-1): Brkic 5,5; Gonzalez 5,5 (dal 46° Farias 6), Rossettini 5, Diakitè 5, Murru 5,5; Dessena 6 (dal 62° Cop 5,5), Conti 6; Donsah S.V. (dal 13° Joao Pedro 6); M’Poku 6,5, Ekdal 5; Longo 5.

    All.: Gianfranco Zola 5,5

    Hellas Verona (4-3-3): Benussi 6,5; Pisano 6,5, Moras 6, Marquez 6, Agostini 6,5; Ionita 6 (dal 89° Obbadi S.V.), Tachtsidis 7, Hallfredsson 6,5; Sala 6 (dal 72° Greco 6); Toni 7, Jankovich 6 (dal 55° Gomez 7).

    All.: Andrea Mandolìrlini 6,5

    Arbitro: Paolo Valeri 6

    Ammoniti: Murru (C), Conti (C), Joao Pedro (C), Pisano (V), Greco (V). Espulsi:

  • Ciofani espugna Catania,  Livorno sconfitto a Crotone

    Ciofani espugna Catania, Livorno sconfitto a Crotone

    Ciofani, grazie alla rete decisiva, consente al Frosinone di espugnare il “Massimino” di Catania per

    Daniele Ciofani, con la sua doppietta, permette al Frosinone di vincere a Catania
    Daniele Ciofani, con la sua rete decisiva, permette al Frosinone di vincere a Catania

    1-2 nella ventottesima giornata del campionato di Serie B. La squadra di Stellone era passata in svantaggio, per i padroni di casa il gol è stato di Castro al 45′ nella ripresa, 57′ il pareggio di Dionisi, e al 66′ la rete di  Ciofani, permette ai ciociari di andare a quota 44 punti al quinto posto in classifica.

    La capolista Carpi è fermata sullo 0-0 al “Piola” dalla Pro Vercelli: quarto pareggio senza reti consecutivo per la squadra di Castori, ottima prova dei padroni di casa andati diverse volte vicino alla rete. L’Avellino, quarta in classifica al pari del Vicenza, si fa bloccare sull’1-1 il casa dalla Ternana: Castaldo su rigore al 24′ e Avenatti al 35′ i marcatori del match, nella ripresa la porta di Brignoli ha retto ai ripetuti attacchi; la squadra di Rastelli si mantiene nelle zone alte della classifica mentre la compagine di Tesser va a quota 36 punti.

    Cade il Livorno a Crotone, grazie alla rete di Ciano al 20′, tre punti pesanti per la squadra di Drago che torna al successo dopo un mese, secondo ko consecutivo per i ragazzi di Gelain; con questi tre punti i calabresi non sono più soli all’ultimo posto in classifica, raggiungendo quota 28 punti. Il Perugia batte lo Spezia per 2-1 e lo raggiunge a quota 39 punti in classifica: terza vittoria consecutiva per la squadra di Camplone che è andata a segno con Verre al 38′ e Ardemagni al 44′, nella ripresa l’autorete di Goldaniga riduce il distacco.

    Finisce 2-2 la sfida tra Lanciano e CIttadella: le reti sono state siglate tutte nel primo tempo, al 3′ è Sgrigna a siglare il vantaggio su rigore per la squadra di Foscarini, al 19′ Piccolo riporta la sfida in parità, al 25′ Thiam ribalta la situazione a favore della squadra di D’Aversa ma Stanco, al 35′ la rimette definitivamente in parità. Il Bari espugna il “Braglia” di Modena e raggiunge quota 36 punti con il gol di Boateng al 24′.

    Vittoria importante del Brescia in quel di Varese per 1-2, la squadra di Calori è passata in  vantaggio con Benali al 5′; la squadra di Bettinelli la riporta in parità al Borghese al 25′, Quaggiotto al 74′ consegna ai lombardi tre punti e 32 punti in classifica, Varese viene raggiunto dal Crotone e si ritrova ultimo. Il Pescara vince a Chiavari contro l’Entella per 2-5; grande protagonista di giornata l’ex Sansovini, autore di una tripletta, di Bjarnasson e Melchiori le altre due reti siglate dalla squadra di Baroni. Per la squadra di Prina a segno Lanici e Masucci. Con questa vittoria il Pescara sale a quota 39 punti in classifica.

    Nei match giocati venerdì importante vittoria per 1-0 del Latina in casa contro il Vicenza: a segno Viviani su rigore al 91′ e terza vittoria consecutiva per la squadra di Iuliano; questa vittoria permette ai laziali di agganciare proprio la compagine di Boscaglia a quota 33 punti. Nell’altro match colpo del Vicenza che espugna il”Dall’Ara” di Bologna per 0-2: la doppietta di Moretti decide il match.

    CARPI 53, BOLOGNA 47, AVELLINO  E VICENZA 46, FROSINONE 44, LIVORNO 43, PESCARA, PERUGIA E SPEZIA 39, LANCIANO 38, BARI E TERNANA 36, PRO VERCELLI 34, LATINA E TRAPANI 33, BRESCIA 32, CITTADELLA 31, MODENA E VIRTUS ENTELLA 30, CATANIA, VARESE E CROTONE 28