Categoria: Calcio

  • Valdifiori-Napoli, l’accordo c’è e si farà

    Valdifiori-Napoli, l’accordo c’è e si farà

    Un bel colpo in casa Napoli, che chiuderebbe proprio in una fase cruciale della stagione, Valdifiori-Napoli è un matrimonio che si farà, lo dicono fonti vicine alle parti in causa e non lo negano le due società. Addirittura si dice che i due presidenti si siano già incontrati per sondare la fattibilità del trasferimento a giugno e che a breve si incontreranno nuovamente per ratificare l’accordo sulla base di una cifra vicina ai sei milioni di Euro.

    E’ proprio questo punto da chiarire, perché le due società hanno trovato un punto di massima sulla valutazione del calciatore, adesso però si tratta di trovare le modalità di pagamento più appropriate e più idonee per le rispettive casse.

    Mirko Valdifiori | Foto Twitter
    Mirko Valdifiori | Foto Twitter

    L’Empoli userebbe volentieri l’intera cifra per rinforzare la rosa senza dimenticare il progetto giovani di cui da diversi anni è protagonista, il Napoli cerca di limare il prezzo senza avere pretese eccessive ed allo stesso tempo cerca di capire in che modalità potrà pagare il club toscano se con l’escamotage del prestito oneroso con obbligo di riscatto fissato ad una cifra poco superiore alla metà del valore pattuito o prendere direttamente l’intero cartellino del centrocampista empolese.

    Il Napoli con quest’accordo brucerebbe le concorrenti che già da tempo seguono Mirko Valdifiori, una su tutte il Milan, ma c’è anche lo Schalke 04 che ha fatto diversi sondaggi per il playmaker della squadra di Sarri. Determinante è stata la volontà del giocatore, altro fattore che a De Laurentiis, come è risaputo, interessa molto perché considera il senso di appartenenza al Napoli una delle prerogative principali, infatti Valdifiori ha espresso come sua prima scelta proprio la città campana, anche di fronte ad eventuali cifre nell’ingaggio più alte da parte della squadra tedesca.

    Inutile negare che per fissare con il club azzurro il valore del giocatore l’inserimento dei tedeschi e l’interessamento del Milan sono stati determinanti sebbene i rossoneri da subito si siano detti rinunciatari in caso di aste al rialzo, inevitabili quando la domanda è superiore all’offerta sul mercato, di Valdifiori ce n’è uno e le interessate sono tre quindi chi propone l’offerta più convincente per il club ha la precedenza, il Napoli ha fatto tutto questo sbaragliando tutti.

    L’affare Valdifiori-Napoli è in pratica ad un passo dalla chiusura.

  • La Roma agguanta i viola. Bene Napoli, ko Inter e Toro

    La Roma agguanta i viola. Bene Napoli, ko Inter e Toro

    La serata di Europa League non è stata certo brillante e positiva come ci si aspettava per le compagini italiane.

    Nel tardo pomeriggio sono arrivati i K.o. di Torino a San Pietroburgo in casa dello Zenit e dell’Inter a Wolfsburg. Due sconfitte che rischiano seriamente di compromettere la qualificazione ai quarti delle due squadre.

    In serata, oltre al Derby tra Fiorentina e Roma conclusosi in parità sul 1-1, risultato che sulla carta sorride ai giallorossi, si è avuto l’unico successo delle italiane, quello del Napoli che in un vero e proprio Higuain Show ha sconfitto, in rimonta, per 3-1 la Dinamo Mosca provando a mettere un bel tassello per il proseguimento del proprio cammino in Europa.

    Gonzalo Higuain | Foto Twitter
    Gonzalo Higuain | Foto Twitter

    Veniamo al racconto delle gare.

    ZENIT – TORINO

    Il cammino in Europa League del Torino si fa decisamente in salita. La gara di andata degli ottavi di finale a San Pietroburgo ha visto i padroni di casa dello Zenit imporsi per 2-0. Una vittoria netta che è stata anche agevolata dall’espulsione di Benassi arrivata al 28°. Sino a quel punto il match era stato equilibrato e senza grosse emozioni. Ottenuta la superiorità numerica lo Zenit ha anche trovato il vantaggio al 38° con Witsel bravo a mettere in gol una respinta poco sicura di Padelli. Nelle ripresa dopo una bella azione tra Danny e Hulk, arriva il raddoppio di Criscito che spinge in porta una conclusione dello stesso Hulk respinta dal palo. In sostanza la gara si chiude qua, lo Zenit non spinge, il Torino non riesce a creare niente. All’Olimpico servirà tutto il cuore Toro per cercare l’impresa.

    ZENIT – TORINO 2-0 (38° Witsel, 53° Criscito)

    Zenit (4-2-3-1): Lodygin; Criscito, Neto, Garay, Smolnikov; Javi Garcia, Shatov (81° Ryazantsev); Witsel (90° Tymoshchuk), Danny, Hulk; Rondon.

    Allenatore: Villas Boas.

    Torino (3-5-2): Padelli; Maksimovic, Glik, Moretti; Darmian, Benassi, Gazzi, El Kaddouri, Molinaro; Josef Martinez (33° Vives (51° Farnerud)), Quagliarella (74° Maxi Lopez).

    Allenatore: Ventura.

    Arbitro: Da Sousa.

    Espulso Benassi (T) al 28°.

     

    WOLFSBURG – INTER

    L’Inter riesce a complicarsi la vita ed in sostanza regala il successo al Wolfsburg. I Nerazzurri non riescono a sfruttare l’immediato vantaggio realizzato da Palacio, ben assistito da Icardi, dopo soli 5 minuti. L’Inter non riesce a trovare il raddoppio con Hernanes al 21°, tiro deviato in corner, ed al 28° subisce il pareggio con Naldo bravo a saltare più in alto di tutti e a colpire di testa alle spalle di Carrizo, si va al riposo sul 1-1. Nella ripresa i tedeschi provano a spingere ma è Palacio ad avere e a fallire una clamorosa palla gol al 57°. Al 63° arriva il primo pasticcio di Carrizo che serve involontariamente i calciatori avversari, palla a De Bruyne che a porta sostanzialmente vuota non perdona. Al 75° il portiere dell’Inter completa la frittata facendosi infilare da una punizione di De Bruyne non certo irresistibile. Negli ultimi minuti Icardi fallisce il gol del 2-3 che renderebbe più semplice un ritorno che invece adesso sembra difficilissimo.

    WOLFSBURG – INTER 3-1 (5° Palacio (I), 28° Naldo (W), 63°, 75° De Bruyne (W))

    Wolfsburg (4-2-3-1): Benaglio; Vieirinha (88° Perisic), Naldo, Knoche, Rodriguez; Gustavo, Guilavogui; Caligiuri, De Bruyne, Schürrle (46° Trasch); Dost (70° Bendtner).

    Allenatore: Hecking.

    Inter (4-3-1-2): Carrizo; Santon, Ranocchia, Juan Jesus, D’Ambrosio (82° Kuzmanovic); Guarin, Medel, Hernanes (58° Vidic); Shaqiri (82° Kovacic); Palacio, Icardi

    Allenatore: Mancini.

    Arbitro: Marciniak.

     

    FIORENTINA – ROMA

    Il derby italiano d’Europa League finisce in parità. Partono meglio i viola che sfruttando una grave incertezza di De Rossi, riescono a trovare il vantaggio con Ilicic al 17°. Il primo tempo sembra decisamente di marca casalinga con Garcia costretto a due cambi per infortunio, De Rossi e Manolas, nella prima mezz’ora. Nel finale di frazione si vedono anche i giallorossi ma Ljajic spreca calciando alto da due passi. Nella ripresa la Roma pare avere un altra grinta ed al 60° Ljajic ha una chance enorme, ma si fa parare un calcio di rigore che Neto aveva causato in uscita su Iturbe. I viola però sembrano stanchi e la Roma ne approfitta con Keita che al 76° si trova solo, su azione di corner, e di testa schiaccia in gol. Non accade altro, per i giallorossi arriva un altro pareggio ma questo sembra decisamente più prezioso.

    FIORENTINA – ROMA 1-1 (17° Ilicic (F), 76° Keita (R))

    Fiorentina (4-3-3): Neto; Rodriguez, Basanta, Alonso, Tomovic; Badelj, Pizarro (45°+1 Mati Fernandez), Borja Valero (72° Aquilani); Joaquin, Ilicic (81° Babacar), Salah

    Allenatore: Montella.

    Roma (4-3-3): Skorupski; Torosidis, Manolas (26° Astori), Yanga Mbiwa, Holebas; Nainggolan, De Rossi (23° Pjanic), Keita; Florenzi, Ljajic (75° Gervinho), Iturbe

    Allenatore: Garcia.

    Arbitro: Lahoz.

     

    NAPOLI – DINAMO MOSCA

    La Dinamo Mosca spaventa il Napoli ma poi ci pensa Higuain a trascinare i suoi ad un successo importantissimo. Ospiti subito in vantaggio dopo poco più di un minuto con il colpo di testa di Kuranyi su azione di corner. Il Napoli si spaventa rischia lo 0-2 con un’azione fotocopia ma poi si accende Higuain che con un bel colpo di testa pareggia al 25° e poi trasforma un calcio di rigore, procuratosi da Mertens, al 31°. Ad inizio ripresa Dinamo subito in 10 per il rosso a Zobnin ed il Napoli ne approfitta quasi subito con Higuain che trova la tripletta con una bella conclusione dopo lo stop di petto. Nei restanti minuti la squadra di Mosca non riesce a pungere mentre i partenopei cercano il quarto gol che però non arriva. Finisce 3-1, niente è deciso ma il Napoli parte certamente da una buona base di partenza.

    NAPOLI – DINAMO MOSCA 3-1 (2° Kuraniy (D), 25°, 31° rig, 55° Higuain (N))

    Napoli (4-2-3-1): Andujar; Henrique, Koulibaly (8° Albiol), Britos, Ghoulam; Inler, Jorginho; Callejon (82° Zuniga), De Guzman (70° Hamsik), Mertens; Higuain

    Allenatore: Benitez.

    Dinamo Mosca‬ (4-4-2): Gabulov; Kozlov, Samba, Hubocan, Zhirkov; Valbuena (82° Ionov), Vainquer, Zobnin, Dzsudzsak (90° Tashaev); Kuranyi (62° Buttner), Kokorin.

    Allenatore: Cherchesov.

    Arbitro: Sidiropoulos.

    Espulso Zobnin (D) al 46°

     

  • Simona Sodini: “Voglio segnare per salvare il Cuneo”

    Simona Sodini: “Voglio segnare per salvare il Cuneo”

    Attaccante sardo di grande tecnica e senso del gol, stiamo parlando della punta del Cuneo Simona Sodini.

    Nata a Sassari il 21 luglio 1982, Simona nella sua carriera ha vestito le maglie di Torres, Nuoro, Milan (con cui ha vinto uno scudetto ed una supercoppa) Foroni Verona, Oristano, Torino, Bojano, nuovamente Oristano e Torino (con i granata disputa in totale 8 stagioni) poi Riviera di Romagna, Inter, Luserna e da questa estate è al neopromosso Cuneo.

    Conosciamo meglio questo fenomenale attaccante che nella sua carriera è riuscita anche a tener testa al super Bomber Panico, andando a conquistare il titolo di vicecapocannoniere della Serie A. 

    Come ti sei avvicinata al calcio? Perchè hai deciso di praticare questo sport?

    Il calcio è stato uno sport pratico nella mia famiglia, mio padre era portiere. Non saprei dare un’età in cui mi sono avvicinata al calcio, ho sempre amato questo sport. Da piccolina giocavo con gli amici, dai 5 ai 14 anni ho giocato con i maschi prima di passare alla Torres femminile.

    C’è un calciatore a cui ti ispiri, quello  che si può definire un tuo idolo?

    Maradona! Per me è il talento vero, calcisticamente parlando a mio parere è il numero uno.

    C’è una calciatrice straniera con cui ti piacerebbe giocare?

    Sicuramente l’attaccante svedese Lotta Schelin.

    Simona Sodini | © Foto Rana
    Simona Sodini | © Foto Rana

    Come abbiamo già detto sei una punta che vede bene la porta e che segna tanti gol, ce n’è uno che ricordi volentieri?

    La rete che ho segnato due anni fa con la maglia del Riviera di Romagna contro il Mozzanica. Il nostro mister era Massimo Agostini, ex calciatore di Serie A conosciuto come il Condor, e durante un allenamento facemmo una scommessa, gli dissi che appena avrei avuto l’occasione avrei tirato verso la porta da 40 metri ed avrei fatto gol, così è stato.

    Qual è il tuo punto di forza e dove pensi di dover migliorare?

    Come punto di forza senza dubbio la tecnica e l’imprevedibilità. Dovrei invece migliorare nei rientri, non sono una che corre molto in campo.

    Capitolo Nazionale, qual è il tuo rapporto con la maglia azzurra?

    In Nazionale ho giocato in tutte le Under e anche nella nazionale maggiore. La maglia azzurra è l’apice della carriera di un calciatore, non c’è emozione maggiore.

    Simona Sodini | © Fabio Fazzari e Mara Ramella 2014
    Simona Sodini | © Fabio Fazzari e Mara Ramella 2014

    Veniamo all’attualità, qual è l’obiettivo del Cuneo e quale il tuo personale? 

    Per quanto riguarda la squadra, l’obiettivo è la salvezza. Non vogliamo pensare troppo avanti, dobbiamo giocare partita dopo partita, anche perchè questo è un campionato molto difficile. Il mio obiettivo personale è ottenere la salvezza con il Cuneo e cercare di segnare più gol possibili. Intanto adesso devo ritrovare la condizione dopo l’infortunio al polpaccio.

    C’è tra le tue compagne un giovane talento che pensi possa avere un gran futuro?

    Direi Emma Errico, è un giovane centrocampista di talento che se continuerà così potrà diventare una calciatrice di grande qualità.

    Qual è il tuo rapporto con i tifosi?

    Ho la fortuna di essere conosciuta, mi è capitato a Torino di essere fermata da alcune persone che mi hanno riconosciuto e poi voluto fare una foto, sono soddisfazioni, cose che fanno piacere.

    Prima di salutarti e ringraziarti, ti vorremmo porre un ultima domanda, secondo te perchè i nostri lettori dovrebbero seguire il calcio femminile?

    Beh intanto perchè qua su “Il Pallonaro” c’è la mia intervista e poi perchè è un calcio bello, sano, fatto con tanta passione.

     

     

  • Juventus, è Masuaku il Lichtsteiner di sinistra

    Juventus, è Masuaku il Lichtsteiner di sinistra

    Sembra che la Juventus abbia trovato il profilo giusto per dare ad Allegri il laterale di sinistra come vuole. Arthur Masuaku è il giocatore sul quale i bianconeri hanno fatto molto più di un sondaggio e oggi, che ci sono tutti i tempi tecnici per monitorare e chiudere anticipatamente l’operazione, l’approdo in bianconero del francese è più che una semplice ipotesi.

    Arthur Masuaku | Foto Twitter
    Arthur Masuaku | Foto Twitter

    Beppe Marotta e Fabio Paratici dalla finestra di gennaio seguono il calciatore, ma per volontà dello stesso Masuaku non c’è stato alcun tipo di approfondimento. Il laterale sinistro dell’Olympiacos è arrivato ad Atene solo dalla scorsa estate e non c’era, seppur graditissima dal calciatore la destinazione, la possibilità di un ulteriore trasferimento in così breve tempo. Inoltre Masuaku era già stato inserito nelle liste della Champions con la squadra greca, pertanto sarebbe stato poco utile alla causa bianconera che già allora aveva un discreto margine sulla Roma in campionato.

    Arthur Masuaku ha un’ottima capacità di corsa proprio come Lichtsteiner e ha un’ottima prestanza fisica che abbina dinamismo a muscolatura potente senza togliere velocità. In poche parole è una bella freccia che parte da dietro e che ritorna senza nessun problema di apnea fisica mettendo sempre in difficoltà gli avversari. E’ giovane, ha solo 21 anni, forse questa è l’unica nota che può far storcere il naso ai più interessati a profili già affermati, tuttavia per Madama, così come per tutte le altre, è impossibile trovare un fluidificante di fascia che costi il giusto e non sia già blindato da contratti inavvicinabili, lo sa bene anche il Barcellona che ha provato ad interferire proprio sul rinnovo di contratto di Lichtsteiner con la Juventus. Vediamolo in azione in questo video:

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    Masuaku è un buon esempio del fluidificante moderno, in grado di spingere con velocità sulla fascia ed integrarsi perfettamente con gli interni, con i quali tra l’altro già in Grecia si scambia la posizione in fase offensiva riuscendo a rendersi pericoloso come centrocampista aggiunto dotato di tecnica e precisione nel finalizzare. Nell’uno contro uno ha ottima resa nell’impostare l’azione, mentre in difesa deve maturare ancora, tuttavia tatticamente è molto duttile.

    Arthur Masuaku è stato preso dai greci la scorsa estate, prelevandolo dal Valenciennes con la formula del prestito con diritto di riscatto fissato a trecento mila euro, oggi il laterale basso francese ha un valore di mercato che si aggira intorno al milione e mezzo di Euro. Facile quindi pensare che l’Olympiacos intenda riscattare il giocatore ed in caso di una buona offerta, che resta comunque accettabile per la Juventus, possa pensare di privarsene per reinvestire i liquidi recuperati. A gennaio sulle tracce del giocatore c’erano pure Inter e Napoli, ma per un motivo o per l’altro la Juventus non dovrebbe avere problemi a sbaragliare la concorrenza. L’Inter deve fare i conti con il Fayr-Play finanziario della UEFA e molto probabilmente dovrà aspettare di cedere qualche giocatore prima di pensare a nuovi acquisti, il Napoli invece dovrà capire con quale guida tecnica si troverà l’anno prossimo, visti i tentennamenti di De Laurentiis e di Benitez. Va da sé quindi che se la Juve vuole mettere in cassaforte questo gioiellino, deve muoversi prima della fine della stagione, magari quando la matematica chiuderà il discorso scudetto e darà certezze di entrate future.

  • Psg, in dieci, elimina il Chelsea e va ai quarti

    Psg, in dieci, elimina il Chelsea e va ai quarti

    Psg, pur giocando in dieci a causa dell’espulsione di Ibrahimovic, riesce nell’impresa a Stamford

    Thiago Silva, decide la qualificazione del Psg ai danni del Chelsea
    Thiago Silva, decide la qualificazione del Psg ai danni del Chelsea

    Bridge, eliminando il Chelsea passando il turno di Champions League, andando ai quarti di finale, grazie al punteggio di 2-2 dopo aver pareggiato 1-1 all’andata a Parigi. Il Psg è andato sotto per due volte ma, in entrambi i casi, è riuscita a rimontare il doppio svantaggio.

    Al 31′ espulsione per Ibrahimovic: tackle in ritardo su Oscar, tanto a livello di episodi ma poco a livello di occasioni da rete: grande attenzione tattica, centrocampi attenti.

    Al 57′ palo colpito da Cavani: buco difensivo del Chelsea, l’uruguaiano si butta dentro dribblando Courtois ma poi a porta vuota colpisce il palo. Gran partita del Psg che, in inferiorità numerica, tengono testa molto bene alla squadra di Mourinho, al 81′ gran parata di Sirigu con Ramires che si butta dentro, calcia forte ma il portiere italiano devia in angolo. Al 82′ vantaggio del Chelsea: Diego Costa colpisce male ma la palla arriva a Cahill che calcia di controbalzo e batte Sirigu.  Al 86′ pareggio del Psg con David Luiz abile a impattare di testa da calcio d’angolo; finisce in parità le squadre vanno ai supplementari, il risultato più giusto è quello del pareggio.

    Al 96′, per un fallo di mano in area di Thiago SIlva, il Chelsea usufruisce di un calcio di rigore che Hazard realizza, riportando avanti gli inglesi contro il Psg. Al 114′ colpo di testa vincente di Thiago Silva che riporta la sfida in parità, e manda la squadra di Blanc, il Psg, ai quarti di finale.

    CHELSEA (4-2-3-1): Courtois, Ivanovic, Cahill, Terry, Azpilicueta, Ramires, Matic, Oscar, Fabregas, Hazard, Diego Costa All: Mourinho

    PSG (4-3-3): Sirigu, Marquinhos, David Luiz, Thiago Silva, Maxwell, Verratti, Thiago Motta, Matuidi, Cavani, Ibrahimovic, Pastore All: Blanc

    Arbitro: Kuipers (Olanda)

    Espulso: 31. Ibrahimovic     Ammoniti: T. Motta, Oscar, Matuidi, Ramires, Diego Costa, David Luiz, Verratti

    Il Bayern Monaco centra la qualificazione rifilandone sette allo Shaktar Donetsk; dopo 3′ si decide la gara: Kucher stende Gotze in ritardo con un tackle in area e viene espulso, Muller trasforma dal dischetto mettendo in discesa la partita. L’espulsione apre delle vere praterie in area di rigore degli ucraini: Robben sbaglia la seconda rete dall’interno dell’area piccola; Lewandowski centra il palo di testa. Raddoppio di Boateng sulla respinta di Pyatov autore della parata sul tiro di Lewandowski.

    Nel secondo tempo la gara non cambia copione e Ribery triangola con Alaba e batte Pyatov di piatto rasoterra sul secondo palo;  la quarta rete è la doppietta di Muller, di prima intenzione da centro area sullo scarico da fondo campo di Ribery. Al 63′ Rafinha effettua il cross per il colpo di testa da centro area di Badstuber; a un quarto d’ora dalla fine c’è gloria anche per Lewandowski che stoppa di petto su lancio lungo di Schweisteiger e batte Pyatov che tocca sollo di piede. Gotze chiude lo score a tre minuti dal novantesimo angolando di destro rasoterra.

    BAYERN MONACO: (4-1-4-1): Neuer, Rafinha, Boateng, Badstuber (67. Dante), Alaba, Schweinsteiger, Robben (19. Rode), Muller, Gotze, Ribery (59. Barnat), Lewandowski. All: Guardiola

    SHAKTAR DONETSK : (4-2-3-1)Pyatov, Srna, Kucher, Rakitskiy, Shevchuk, Fred, Stepanenko, Douglas Costa (79. Wellington Nem), Alex Texeira (70. Ilsinho), Taison (79. Krivtsov), Luiz Adriano All: Lucescu

    Arbitro: Collum (Scozia)

    Ammoniti: Badstuber, Boateng, Douglas Costa     Espulso: 3′ Kucher

  • Benitez: parole da ex, siamo ai saluti?

    Benitez: parole da ex, siamo ai saluti?

    Rafa Benitez è ad un bivio, lo si era capito da tempo, più precisamente da quest’estate, quando mentre la squadra era alle prese con il lavoro di preparazione per il campionato attualmente in corso e lui era in Inghilterra, ad occuparsi di faccende private, si diceva. Poi diventato un supplemento di vacanza, come se il Mondiale in Brasile lo avesse giocato pure lui.

    Le domande si rincorrevano e così, come sempre, pacate rimbalzavano le sue risposte. La sensazione era già allora che le strade tra il tecnico spagnolo ed il Napoli fossero in un certo senso unite solo dal reciproco rispetto ma a fare da garante alla tranquilla e competitiva stagione azzurra c’erano le parole del patron partenopeo Aurelio De Laurentiis che definiva il tecnico come la miglior garanzia che il Napoli potesse avere.

    Non è un caso che l’allenatore pronunci le parole proprio in questo periodo, e attraverso una testata internazionale come France Football, che ha una cassa di risonanza addirittura mondiale e non è un caso nemmeno che vengano usati termini fino a qualche mese fa estremamente tabù.

    Rafa Benitez si sta vendendo al miglior offerente, o meglio attraverso una grandissima vetrina ha esposto la sua immagine mettendo una didascalia forte:

    “Ora sono a Napoli, ma non so cosa potrà accadere poi”.

    Frase sibillina, che ai più attenti può quasi sembrare un invito al presidente De Laurentiis ad accelerare in vista del rinnovo di contratto, anche se i più informati sanno che al patron piace discutere di tali questioni a bocce ferme, o meglio a stagione conclusa quando si possono trarre bilanci definitivi. Già questo contrasta con la mentalità del tecnico, abituato a fare progetti e programmare il proprio futuro.

    Ma non finisce qui, nell’intervista Benitez lascia anche qualche indizio sul possibile finale della storia:

    “Ho allenato in Spagna, Inghilterra e Italia. Non avrei problemi a provare un nuovo campionato, se ci fosse l’offerta giusta al momento giusto e con la squadra giusta”.

    Qui l’analisi e il peso delle parole prendono anche un carattere temporale. Benitez parla benissimo l’italiano ed è quasi impossibile che si lasci fraintendere, quindi quando dice “ho allenato” dobbiamo interpretarlo come quello che è, o meglio quello che è stato. Secondo fattore, ma non meno importante, è quello relativo al suo rilasciarsi ad un’eventuale offerta da parte di un altro club.

    Rafa Benitez | Foto Twitter
    Rafa Benitez | Foto Twitter

    Escludendo i tre campionati nominati e considerando al livello di questi gli altri papabili vengono in mente solo un paio di probabili destinazioni, la Germania e la Francia. Poi c’è da considerare l’ingaggio del tecnico iberico, che non è mai stato elevatissimo ma che comunque è di rilievo, e allora ecco che si snocciolano alcune possibili destinazioni nei due paesi.

    Il Paris Saint Germain potrebbe avere le carte in regola per l’offerta giusta e la squadra giusta e tra l’altro Blanc sembra ormai essere delegittimato, altra piazza interessante potrebbe essere il Borussia Dortmund dove Klopp ha diverse richieste e da voci teutoniche pare non sia più in idilliaci rapporti con la dirigenza. Infine c’è il Bayern Monaco dove non ha un grandissimo appeal e Guardiola ha detto a più riprese di voler rispettare il contratto in essere fino alla scadenza.

    A Napoli Benitez ha portato una cultura calcistica più internazionale così come una caratura della società più europea, tuttavia lascia molto pensare il peso delle sue parole, soprattutto la frase “ho allenato”, che sembra quasi una resa al fatto che le strade tra lui ed il Napoli si siano divise irrimediabilmente. Inoltre conoscendo proprio il suo modus operandi fatto di programmazione e di progetti futuri è molto probabile che lui abbia già in mano un accordo con qualche club ed abbia deciso di usare queste parole proprio per preparare la piazza al suo divorzio.

    Se tutto questo fosse confermato poi dai fatti e se anche i giocatori o la società fosse già informata delle scelte, in tal senso, di Benitez ecco come si potrebbe spiegare l’andamento altalenante della squadra partenopea che, con altra verve, avrebbe già preso e superato una Roma al secondo posto che sta passeggiando claudicante in campionato. Il tutto alla vigilia della partita di Europa League contro la Dinamo Mosca, un passaggio discretamente agevole per provare a conquistare un trofeo che farebbe impazzire Napoli.

  • Lo Schalke spaventa il Real Madrid, tutto facile per il Porto

    Lo Schalke spaventa il Real Madrid, tutto facile per il Porto

    Nelle prime due gare del ritorno degli ottavi di Champions League, visti i risultati dell’andata, ci si aspettava una passeggiata nella gara del Bernabeu e grande equilibrio nella sfida di Oporto. In realtà si è verificato esattamente il contrario.

    Il Porto infatti ha sbriciolato le resistenze del Basilea andando a vincere agevolmente per 4-0.

    Il Real Madrid invece è andato due volte sotto, ha ribaltato la situazione portandosi sul 3-2, grazie ad una doppietta di Ronaldo e ad un gol di Benzema, ma ha subito il cuore dello Schalke che non ha mollato mai e che al 84° ha trovato il gol del vantaggio sul 4-3 ed ha messo paura ai blancos, se fosse arrivato il 5°, per la squadra di Ancelotti ci sarebbe stata una clamorosa eliminazione.

    Cristiano Ronaldo | Foto Twitter
    Cristiano Ronaldo | Foto Twitter

    Veniamo al racconto delle due gare.

    PORTO – BASILEA 

    Tutto semplice per il Porto che sblocca subito la gara con una punizione capolavoro di Brahimi al 14°. Il Basilea non riesce a reagire e ad inizio ripresa incassa un paio di colpi che lo mandano al tappeto. Al 47° Herrera trova il tiro dal limite che vale il raddoppio. Passano meno di dieci minuti e ci pensa Casemiro con un calcio di punizione violento e preciso per il 3-0. Gli svizzeri abbozzano una mezza reazione ma incassano la rete di Aboubakar, che completa il poker, al minuto 75. I portoghesi accedono ai quarti di finale e si candidano a mina vagante del torneo.

    Porto – Basilea 4-0 (14° Brahimi, 47° Herrera, 56° Casemiro, 75° Aboubakar)

    Porto (4-3-3): Fabiano; Danilo (22° Martins Indi), Maicon, Marcano, Alex Sandro; Evandro (79° Quaresma), Casemiro, Herrera; Tello, Aboubakar, Brahimi (73° Ruben Neves).

    Basilea (4-3-3): Vaclik; Xhaka, Schar (58° Embolo), Samuel, Safari; Frei (63° Kakitani), Elneny, Zuffi; Gonzalez, Gashi (77° Kallà), Streller.

     

    REAL MADRID – SCHALKE

    Partita folle quella andata in scena al Santiago Bernabeu. Lo Schalke, che partiva dalla sconfitta casalinga per 2-0 dell’andata, ha messo in campo il cuore, ha dato tutto ed ha sfiorato il colpaccio. Il Real si è qualificato ma è uscito tra i fischi. Partenza super dello Schalke che al 20° trova il vantaggio con Fuchs che calcia piuttosto libero battendo un incerto Casillas. La reazione del Real è immediata e Ronaldo di testa al 25° trova il pari. I tedeschi non mollano e al 40°, dopo una serie di occasioni non concretizzate, con Huntelaar ritrovano il vantaggio che anche stavolta dura solo 5 minuti perchè sempre Ronaldo e sempre di testa, al 45°, riporta le merengues sul 2-2. La ripresa si apre con il vantaggio del Real Madrid firmato da Benzema. Tutto finito?Assolutamente no, perché Sané al 57° con un bel tiro a giro batte Casillas e riporta tutto in parità. L’equilibrio regna, i tedeschi sembrano arrendersi ma ritrovano energie al 84° quando Huntelaar trova il gol che da speranze e riaccende il finale. Ultimi minuti di pura passione blancos con Casillas che salva su Sané e porta i suoi ai quarti di finale.

    Real Madrid – Schalke 3-4 (20° Fuchs (S), 25°, 45° Cristiano Ronado (R), 40°, 84° Huntelaar (S), 52° Benzema (R), 57° Sané (S))

    Real Madrid (4-3-3): Casillas; Arbeloa (83° Nacho), Varane, Pepe, Coentrão (58° Marcelo); Khedira (58° Modric), Kroos, Isco; Bale, Ronaldo, Benzema.

    Schalke (4-4-2): Wellenreuther; Howedes, Matip, Nastasic, Fuchs; Hoger (57° Goretzka), Meyer, Barnetta (81° Uchida), Neustadter; Huntelaar, Choupo Moting (29° Sané)

     

  • Statistiche Fantacalcio, Top, Flop dopo la 26° giornata di Serie A 2014/15

    Statistiche Fantacalcio, Top, Flop dopo la 26° giornata di Serie A 2014/15

    Finalmente si è tornati a disputare una giornata completa ma nonostante questo il 26° turno di Serie A si è rivelato piuttosto scadente per i Fantallenatori. C’è stato si un leggero aumento dei gol, con una sola marcatura multipla, ma gli assist, che già avevano toccato un numero piuttosto basso, sono scesi ulteriormente.

    Veniamo quindi al riepilogo di questa giornata attraverso le Statistiche Fantacalcio. 

    In questa giornata sono stati segnati 20 Gol: Barba, Niang, Icardi, Palacio, Pogba, Biglia, Candreva, Klose (2), Menez, Hamsik, Higuain, De Silvestri, Eto’o, Benassi, Quagliarella, Di Natale, Wague, Nico Lopez, Toni.

    Gli Assist forniti e assegnati da La Gazzetta dello Sport sono stati 7 : Guarin, Henrique, Muriel, Silvestre, Farnerud, Di Natale, Juanito Gomez.

    Ci sono state due autoreti, quella del gialloblu Tachtsidis in Milan-Verona e quella del granata Molinaro in Udinese-Torino. Ci sono stati ben tre calciatori espulsi: il difensore del Cagliari Avelar nella sfida contro la Sampdoria, il centrocampista del Parma Rodriguez nella gara contro l’Atalanta ed il brasiliano del Napoli Henrique nel posticipo contro l’Inter.

    Miroslav Klose | Foto Twitter
    Miroslav Klose | Foto Twitter

    Il miglior punteggio di giornata è stato piuttosto semplice da assegnare, l’unico calciatore ad aver realizzato una marcatura multipla è riuscito a portare a casa il maggior numero di punti, stiamo parlando di Miroslav Klose. L’attaccante tedesco della Lazio infatti, autore di una doppietta contro la Fiorentina, ha realizzato una prestazione che gli è valsa un bel 7.5 in pagella. Andando a sommare il bonus di 6 punti al voto ottenuto, Klose regala ai suoi Fantallenatori un bel 13.5. Da segnalare anche i bei punteggi di Lucas Biglia (11) e Totò Di Natale (10.5).

     

     

    Questa la Top 11, schierata in campo con un 4-3-3, dei migliori punteggi di questo 26° turno di Serie A (voti e bonus / malus presi da “La Gazzetta dello Sport“):

    Sportiello 7; Barba 10, De Silvestri 10, Wague 10, De Vrij 7; Biglia 11, Candreva 10, Pogba 9.5; Klose 13.5, Di Natale 10.5, Eto’o 10

    Questa la Flop 11, schierata in campo con un 4-3-3, dei peggiori punteggi di questo 26° turno di Serie A (voti e bonus / malus presi da “La Gazzetta dello Sport“):

    Neto 3; Molinaro 3.5, Tomovic 3.5, Basanta 4, Cole 4.5; Birsa 4, Muntari 4, Paredes 4.5; Cerci 4.5, Pazzini 4.5, Pinilla 4.5

     

    Ecco le Statistiche Fantacalcio aggiornate dei 3 migliori calciatori ruolo per ruolo, con almeno 5 partite giocate, per Fantamedia, dopo la 26° giornata di Serie A:

    PORTIERI: Buffon (Juventus) 5.98; Perin (Genoa) 5.52; De Sanctis (Roma) 5.46

    DIFENSORI: Glik (Torino) 7.00; Pasqual (Fiorentina) 6.73; Barba (Empoli) 6.70

    CENTROCAMPISTI: Salah (Fiorentina) 8.40; Felipe Anderson (Lazio) 7.67; Menez (Milan) 7.52

    ATTACCANTI: Tevez (Juventus) 8.54; Dybala (Palermo) 8.14; Icardi (Inter) 7.85

     

    CLASSIFICA ASSIST

    1- Candreva (Lazio) 7 assist.

    2- Felipe Anderson (Lazio), Guarin (Inter), Valdifiori (Empoli) e Vazquez (Palermo) 6 assist.

    6- Dybala (Palermo) e Farnerud (Torino) 5 assist.

    8- Berardi (Sassuolo), Christodoulopoulos (Verona), Hamsik (Napoli), Halfredsson (Verona), Higuain (Napoli), Maccarone (Empoli), Totti (Roma) 4 assist.

  • E’ di Pogba il gol scudetto

    E’ di Pogba il gol scudetto

    Paul Pogba, al 82′, con una sua rete ha deciso il match tra Juventus-Sassuolo, in favore della squadra di Allegri, mettendo un tassello importante nell’economia del campionato: con questa vittoria la Juventus è a +11 punti sulla Roma seconda in classifica. La squadra di Garcia, ormai in fase calante da diverse settimane, non impensierisce più i campioni d’Italia in carica e soltanto un suicidio della Juventus, il che appare improbabile, può riaprire questa Serie A 2014-2015. I meriti della squadra bianconera sono sotto gli occhi di tutti ma giocare un campionato dove tutte le avversarie fanno a gara a chi sbaglia di più è un bel vantaggio.

    Paul Pogba ha deciso Juventus-Sassuolo e la stagione intera
    Paul Pogba ha deciso Juventus-Sassuolo e la stagione intera

    Nella prima frazione di gara occasioni pericolose da gol non se ne segnalano ma la partita è gradevole; la Juventus fa la gara ma il Sassuolo difende con ordine. Il primo tiro nello specchio della porta arriva al minuto 32′ quando Tevez, da fuori area, conclude ma Consigli respinge di pugno. Al 36′ punizione di Sansone ma il tiro è troppo centrale e Storari può parare.

    Nella ripresa subito pericoloso Pogba al 50′ con un tiro che sfiora il palo; il secondo tempo è quasi a senso unico anche se i padroni di casa non riescono quasi mai a centrare la porta; al’ 82 perde palla Berardi e regala alla Juventus la possibilità di partire in contropiede concluso con una gran conclusione di Pogba che questa volta centra la porta, decidendo la gara e probabilmente lo scudetto, anche se forse a vedere l’andazzo di questo 2015, lo scudetto si era già deciso nello scorso anno: 11 punti di vantaggio e lo scontro diretto a proprio favore, fanno fare sogni tranquilli agli uomini di Allegri.

    JUVENTUS – SASSUOLO 1-0

    JUVENTUS (4-3-1-2): Storari, Lichsteiner, Bonucci, Chiellini,  Evra, Vidal, Marchisio, Pogba, Pereyra (63. Pepe), Tevez (87. Barzagli), Morata (63. Lliorente) All: Allegri

    SASSUOLO (4-3-3): Consigli, Vrsaljko, Acerbi, Peluso, Longhi, Brighi (79. Chibsah), Magnanelli, Missiroli (85. Lazarevic), Berardi, Zaza, Sansone (72. Taider)

    AMMONITI: Tevez, Pogba (J), Missiroli, Sansone, Magnanelli, Zaza (S)

     

  • Uragano Lazio, poker alla Fiorentina

    Uragano Lazio, poker alla Fiorentina

    Una Lazio praticamente perfetta, a tratti incontenibile ha mandato al tappeto una Fiorentina insicura, con poche idee e che ha limitato il passivo solo grazie ad uno straordinario Neto.

    Gli uomini di Pioli hanno approcciato la gara nel modo giusto, hanno avuto solo il difetto di essere poco concreti nel primo tempo per poi però dilagare nel secondo tempo.

    La Fiorentina invece non ha praticamente creato mai niente, non ha saputo reagire alle sberle prese ed ha mostrato una stanchezza, magari più psicologica che fisica, per le gare intense disputate nell’ultimo periodo.

    Veniamo al racconto della gara.

    Pioli recupera Marchetti e Mauri e schiera i suoi con il 4-2-3-1, con appunto Mauri, Candreva e Felipe Anderson alle spalle di Klose.

    Montella risponde con il 4-3-1-2 con Ilicic e Salah di punta, supportati da Diamanti dietro di loro.

    Partenza sprint della Lazio che al 5° trova già il vantaggio con una gran conclusione di Biglia che colpisce al volo dal limite, dopo una respinta della difesa viola, e batte Neto. nei minuti successivi i biancocelesti costruiscono altre tre ghiottissime palle gol che non vengono però sfruttate da Klose, Felipe Anderson e Mauri. La Fiorentina dopo lo shock iniziale prova a crescere cercando di spingersi con le accelerazioni di Salah. Al 25° viola vicino al pari con la punizione di Mati Fernandez che esce di poco. Alla mezz’ora si ripete la sfida Felipe Anderson-Neto e la vince ancora il portiere viola. Passano 3 minuti e Biglia cerca il replay del gol ma Neto sfodera una prodezza e devia il pallone sul palo. La Fiorentina non riesce a costruire ma anzi continua a soffrire le verticalizzazioni dei padroni di casa. Il primo tempo si chiude sul 1-0, risultato che va ampiamente stretto alla Lazio.

    Miroslav Klose | Foto Twitter
    Miroslav Klose | Foto Twitter

    Si riparte con Montella che effettua un cambio, dentro Pizarro e fuori Diamanti. In campo si rivede un altra viola, più convinta, più aggressiva ma nonostante questo Marchetti rimane inoperoso, l’unico tiro insidioso arriva al 56° con Badelj che però non trova la porta. Neto torna protagonista al minuto 61° quando blocca una conclusione piuttosto forte ed insidiosa di Novaretti su azione da corner. Al 64° la Lazio raddoppia con Candreva che trasforma un calcio di rigore concesso per fallo di Tomovic su Felipe Anderson. La Fiorentina prova a premere ma la Lazio prima sfiora il gol con Klose, anticipato da Neto in uscita, e poi trova la rete al 75° con lo stesso tedesco che in tuffo spinge in gol un pallone respinto da Neto dopo un tiro di Candreva. Al 84° i biancocelesti calano il Poker, rapido contropiede di Keita che davanti a Neto calcia, il brasiliano salva, arriva Klose, altro salvataggio del portiere, la palla però torna al tedesco che da due passi sigla la doppietta. La gara finisce qua, la Lazio aggancia il Napoli al 3° posto mentre per i viola arriva uno stop dopo una serie positiva che durava dal 6 gennaio.

     

    LAZIO – FIORENTINA 4-0 (5° Biglia, 64° rig. Candreva, 75°, 84° Klose)

    Lazio (4-2-3-1): Marchetti; Basta, Mauricio (48° Novaretti), De Vrij, Radu; Biglia, Cataldi; Candreva (76° Keita), Mauri (80° Onazi), Felipe Anderson; Klose.

    Allenatore: Pioli.

    Fiorentina (4-3-1-2): Neto; Savic, Basanta, Tomovic, Pasqual; Kurtic, Mati Fernandez, Badelj (76° Joaquin); Diamanti (46° Pizarro); Ilicic (55°Gilardino), Salah.

    Allenatore: Montella.

    Arbitro: Tagliavento.

    Ammoniti: Basanta (F), Mauricio (L), Tomovic (F), Candreva (L)