Categoria: Calcio

  • Juve-Monaco per continuare a sognare. I viola sorridono, Napoli no

    Juve-Monaco per continuare a sognare. I viola sorridono, Napoli no

    L’urna di Nyon ha deciso, sarà Juve-Monaco nei quarti di finale di Champions League. Sorteggio più che positivo per la squadra di Allegri: andata il 14 aprile allo Juventus Stadium e ritorno il 22 a Monaco. La squadra francese attualmente si trova al quarto posto nel proprio campionato dietro Lione, Marsiglia e Psg; in Champions la squadra allenata da Jardim ha vinto il proprio girone che comprendeva Benfica, Bayer Leverkusen e Zenit; le individualità più significative sono rappresentate da Berbatov e Moutinho più dei giovani talenti molto interessanti come Carrasco, Bernardo Silva, Kondogbia e Martial. 

    Il Monaco sarà l'avversaria della Juventus nei quarti di finale di Champions League
    Il Monaco sarà l’avversaria della Juventus nei quarti di finale di Champions League

    Il modulo di gioco a cui si è affidato il tecnico Jardim è il 4-2-3-1: Berbatov è il punto di  riferimento offensivo, giocatore che nonostante l’età non più freschissima,34 anni, ha dalla sua una notevole esperienza a livello europeo; in mezzo al campo Toulalan e Fabinho: il primo, capitano della squadra, è un centrocampista molto difensivo, un’incontrista; il secondo abbina tanta corsa e qualità, può essere impiegato sia come esterno che come centrale e riesce a inserirsi con ottimi tempismi in fase offensiva. Il diciannovenne Martial in patria è considerato l’astro nascente del calcio francese. In mezzo alla difesa qualche problema la Juventus può crearlo al Monaco: Carvalho è un giocatore molto logoro anche se navigato e conoscitore delle gare da dentro fuori.

    In Europa League non ci sarà il derby tra le uniche due squadre rimaste in lizza, ovvero Napoli e Fiorentina; leggermente peggio è andata al Napoli che dovrà vedersela con il Wolfsburg, secondo nella Bundesliga e qualificato ai quarti dove aver eliminato l’Inter; il tecnico Hackett può contare su una rosa di tutto rispetto, il modulo impiegato è il 4-3-1-2 e sulla qualità dei suoi gioielli: De Bruyne, già autore di 14 reti tra Campionato e Coppe, con  Schurrle e Dost a completare il reparto offensivo; in porta Benaglio è un portiere di grande affidamento; in difesa Naldo ha nella velocità il suo punto debole quindi sarà questa una carta che Benitez dovrà tenere bene il conto.

    La Dinamo Kiev è un’avversaria da non sottovalutare ma la Fiorentina potrà giocarsi tutte le sue carte nel mazzo avendo anche il ritorno a Firenze; in casa gli ucraini sono imbattuti e hanno eliminato il Guingamp nei sedicesimi e  l’Everton agli ottavi; la squadra che in campo si schiera con il 4-1-4-1 è allenata da Rebrov il quale ha giocato al fianco di Shevchenko; a difendere la porta c’è Shovkovskiy, classe 1975; a centrocampo Miguel Veloso rappresenta un punto fisso; i pericoli maggiori per la Fiorentina possono arrivare dalla trequarti in su, soprattutto sugli esterni dove giocano Yarmolenko e Gusev, in attacco Teodorczyk non ha ancora maturato una grande esperienza internazionale.

     

     

  • Consigli Fantacalcio per la 28° Giornata di Serie A 2014/15

    Consigli Fantacalcio per la 28° Giornata di Serie A 2014/15

    La 28° giornata di Serie A tornerà a disputarsi su 2 giorni, aprendosi con i due anticipi di sabato Chievo-Palermo e

    Come ogni turno, per venire incontro ai fantallenatori, torna la rubrica Consigli Fantacalcio con i consigliati, gli sconsigliati e le sorprese delle 20 squadre di Serie A.

    CONSIGLI FANTACALCIO PER LA 28° GIORNATA DI SERIE A

    CHIEVO – PALERMO sabato 21/03 h.18.00

    CONSIGLIATI

    PALOSCHI: carico dalla doppietta al Genoa, cercherà di ripetersi.

    DYBALA: c’è bisogno del suo talento per riportare il Palermo al successo.

    SCONSIGLIATI

    DAINELLI: contro i talentuosi avanti rosanero, potrebbe andare in difficoltà.

    RISPOLI: non ha la certezza della titolarità, rischia la spinta degli esterni gialloblu.

    SORPRESE

    ZUKANOVIC: potrebbe essere il Jolly del match, se lo avete comprato potete azzardarlo.

    BELOTTI: il “Gallo” potrebbe essere il colpo a sorpresa di Iachini.

     

    MILAN – CAGLIARI sabato 21/03 h.20.45

    CONSIGLIATI

    DESTRO: sembra in buone condizioni e con il giusto istinto del gol.

    SAU: potrebbe far male alla retroguardia rossonera.

    SCONSIGLIATI

    MEXES: ha sofferto contro la viola, meglio non rischiarlo contro i rapidi avanti di Zeman.

    EKDAL: non pare essere ancora al 100% meglio evitare.

    SORPRESE

    ANTONELLI: è un vero e proprio Bomber di scorta, può far bene.

    JOAO PEDRO: è in condizione super, potrebbe ripetersi a San Siro.

     

    EMPOLI – SASSUOLO domenica 22/03 h.12.30

    CONSIGLIATI

    MACCARONE: gara importantissima, Big Mac è l’uomo giusto.

    ZAZA: troppo tempo senza gol, può esser la gara buona.

    SCONSIGLIATI

    TAVANO: non sembra in grande forma, meglio evitare.

    GAZZOLA: potrebbe soffrire la spinta di Mario Rui.

    SORPRESE

    MARIO RUI: con i suoi assist può regalare piacevoli Bonus.

    FLORO FLORES: a gara in corso può portare un apporto decisivo.

     

    JUVENTUS – GENOA domenica 22/03 h.15.00

    Carlos Tevez | Foto Twitter
    Carlos Tevez | Foto Twitter

    CONSIGLIATI

    TEVEZ: l’Apache è in grandissima forma, non si può non schierare.

    BORRIELLO: potrebbe avere la titolarità e cercare il gol dell’ex.

    SCONSIGLIATI

    BONUCCI: potrebbe essere stanco e non al top.

    KUCKA: potrebbe aver problemi contro il centrocampo bianconero.

    SORPRESE

    PEPE: viene da buone prestazioni, potrebbe anche trovare bonus.

    LESTIENNE: potrebbe entrare a gara in corso e complicare la vita alla difesa bianconera.

     

    CESENA – ROMA domenica 22/03 h.20.45

    CONSIGLIATI

    DEFREL: a San Siro ha fornito una grande prestazione, vorrà ripetersi contro la Roma.

    NAINGGOLAN: assente nelle ultime due gare, sarà fresco e voglioso di far bene.

    SCONSIGLIATI

    BRIENZA: non sta bene, potrebbe incontrare difficoltà.

    GERVINHO: sembra in un momento di crisi profonda.

    SORPRESE

    CARBONERO: assist a San Siro, potrebbe anche ripetersi.

    VERDE: la sua voglia di far bene potrebbe portare bonus.

     

    LAZIO – VERONA domenica 22/03 h.20.45

    CONSIGLIATI

    FELIPE ANDERSON: impossibile non consigliarlo, grande forma.

    TONI: stesso discorso fatto per il laziale, non si può non schierare.

    SCONSIGLIATI

    MAURICIO: non sarà al top, contro Toni può soffrire.

    PISANO: potrebbe incrociare Felipe Anderson, meglio evitare.

    SORPRESE

    BIGLIA: in stagione ha già regalato bonus, potrebbe ripetersi.

    HALFREDSSON: è in crescita, può continuare a regalare bonus.

     

    NAPOLI – ATALANTA domenica 22/03 h.20.45

    CONSIGLIATI

    HIGUAIN: il Pipita è l’arma vincente del Napoli di Benitez.

    DENIS: quando vede il Napoli, trova spesso il gol.

    SCONSIGLIATI

    KOULIBALY: potrebbe esser costretto a giocare anche se non è al meglio.

    BIAVA: contenere l’attacco del Napoli pare impresa ardua.

    SORPRESE

    INLER: una gara bloccata potrebbe venir aperta da una sua conclusione.

    ZAPPACOSTA: potrebbe rientrare e fare molto bene.

     

    PARMA – TORINO domenica 22/03 h.20.45

    CONSIGLIATI

    LILA: a segno col Sassuolo, proverà a ripetersi.

    QUAGLIARELLA: propositivo ma senza gol in coppa, proverà a segnare al Parma.

    SCONSIGLIATI

    GALLOPPA: potrebbe avere una serata no contro il centrocampo granata.

    BENASSI: tanta grinta ma anche rischio cartellino.

    SORPRESE

    JORQUERA: potrebbe tornare disponibile e far bene.

    FARNERUD: ha tante possibilità di portare bonus anche a Parma.

     

    SAMPDORIA – INTER domenica 22/03 h.20.45

    CONSIGLIATI

    MURIEL: è in grandi condizioni e può far male alla difesa dell’Inter.

    PALACIO: in crescita e segna con continuità.

    SCONSIGLIATI

    OBIANG: contro un centrocampo aggressivo potrebbe rischiare il cartellino.

    RANOCCHIA: male nelle ultime gare e qua avrà contro avversari rapidi come Eder e Muriel.

    SORPRESE

    SORIANO: ha i numeri per regalare bonus in questa gara.

    SANTON: parso brillante potrebbe regalare assist.

     

    UDINESE – FIORENTINA domenica 22/03 h.20.45

    CONSIGLIATI

    DI NATALE: in casa fa sempre bene, va schierato.

    SALAH: condizioni strepitose, in trasferta poi può creare scompigli.

    SCONSIGLIATI

    PINZI: tanta grinta, ma anche rischio ammonizione alta.

    BORJA VALERO: potrebbe pagare la stanchezza.

    SORPRESE

    BRUNO FERNANDES: non è detto che sia titolare, potrebbe però far bene.

    BABACAR: potrebbe tornar al gol nella trasferta di Udine.

     

     

  • Inter sconfitta anche a San Siro, al Torino non basta il cuore

    Inter sconfitta anche a San Siro, al Torino non basta il cuore

    Servivano due imprese nella notte di Europa League, non sono arrivate, se pur siano state due gare totalmente diverse.

    L’Inter ha fatto sperare i tifosi con un buon inizio ma le solite falle difensive nerazzurre hanno permesso al Wolfsburg di trovare il gol nel primo tempo che ha sostanzialmente ammazzato la gara. Nella ripresa un po’ d’orgoglio ha permesso all’Inter di trovare il pareggio con Palacio e di provare una decina di minuti di spinta. Nel finale però è arrivato il gol di Bendtner a spegnere tutte le speranze. I nerazzurri escono tra i fischi, Mancini dovrà riflettere, l’Europa per la prossima stagione si fa lontana.

    Il Torino invece non può rimproverarsi niente, c’ha provato in ogni modo, non ha concesso praticamente niente allo Zenit, ha trovato davanti un portiere in vena di miracoli e ha trovato il gol, troppo tardi, con Glik al 90°. I granata escono sì dall’Europa League ma escono tra gli applausi del pubblico dell’Olimpico.

    Veniamo al racconto delle due gare partendo da Inter-Wolfsburg.

    Mancini opta per un 4-2-3-1, trasformabile in 4-4-2 con Hernanes e Kovacic dal primo minuto.

    Nel Wolfsburg rispetto all’andata mancano Naldo, assente per squalifica, e Schurrle, inizialmente in panchina per Trasch.

    Si parte con l’Inter aggressiva che però regala un paio di ripartenze al Wolfsburg che però i tedeschi non concretizzano anche per un’ottima uscita di Carrizo che salva su Dost. Poco dopo il 20° Icardi ha una grande chance, un rimpallo gli consegna la palla, lui calcia ma Benaglio si supera. Al 24° i tedeschi sfruttano una disattenzione difensiva dell’Inter e con Caligiuri, solo in area, trovano il vantaggio. La reazione dell’Inter è troppo leggere, anzi i “verdi” rischiano di raddoppiare. Sul finale di tempo buona chanche per Guarin che sottoporta calcia addosso a Benaglio. La prima frazione si chiude sullo 0-1.

    L'esultanza del Wolfsburg | Foto Twitter
    L’esultanza del Wolfsburg | Foto Twitter

    Nella ripresa ci si aspetta un’Inter arrembante ed invece i nerazzurri fanno un giro palla troppo lento e rischiano il contropiede del Wolfsburg. La prima chance dell’Inter arriva al 65° con una bella giocata di Palacio, salvata da un bell’intervento di Benaglio. Ci prova anche Hernanes ma la sua conclusione, dopo un’azione personale esce di poco. Al 71° Palacio, ben imbeccato da Hernanes riesce a battere Benaglio. Il pareggio dà un pizzico di fiducia all’Inter che approfittando anche di un leggero calo del Wolfsburg prova a spingere. Ad un minuto dal 90° quando l’Inter ormai ha perso tutte le speranze, arriva anche il gol di Bendtner a chiudere definitivamente i conti.

     

    INTER – WOLFSBURG 1-2 (24° Caligiuri (W), 71° Palacio (I), 89° Bendtner (W))

    Inter (4-2-3-1): Carrizo; Campagnaro (67° D’Ambrosio), Ranocchia, Juan Jesus, Santon; Guarin, Medel; Hernanes, Palacio, Kovacic (55° Kuzmanovic); Icardi.

    Allenatore: Mancini.

    Wolfsburg (4-2-3-1): Benaglio; Vierinha (84° Arnold), Klose, Knoche, Rodriguez; Guilavogui, Luiz Gustavo; Caligiuri (73° Perisic), De Bruyne, Trasch; Dost (63° Bendtner).

    Allenatore: Hacking.

    Arbitro: Clattenburg.

    Ammoniti: De Bruyne (W), Arnold (W), Medel (I)

     

    Veniamo al racconto dell’altra gara, Torino-Zenit.

    Per cercare l’impresa Ventura si affida al suo 3-5-2 con Quagliarella-Maxi Lopez coppia d’attacco.

    Vilas Boas schiera i suoi con il 4-2-3-1 dando fiducia a Tymoshchuk in mediana, a Rondon in attacco supportato da Hulk, Danny e Shatov.

    I granata ci provano, dopo un inizio di gara piuttosto tattico e bloccato, gli uomini di Ventura si costruiscono alcune buone chance con Maxi Lopez che prima vede un suo tiro respinto da Garay e poi non arriva per poco su una sponda di Quagliarella. Al 36° il Torino chiede il rigore, l’arbitro dice che è punizione dal limite, va Quagliarella, tiro fuori non di molto. Lo Zenit, sostanzialmente, si vede sono nel finale di frazione con Witsel. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Si riparte ed il Torino troverebbe anche il gol al 50° con Glik ma l’arbitro annulla per il fuorigioco del polacco. I granata vogliono trovare quel gol che riaprirebbe qualche speranza e ci provano con Quagliarella al 56°, niente di fatto. Gli uomini di Ventura ci provano, non si danno per vinti, al 78° ci provano prima Martinez e poi Gazzi ma il pallone non ne vuol sapere di entrare, perché Lodygin s’inventa due miracoli. Al 90° la rete finalmente arriva, corner di Bovo e Glik di testa punisce lo Zenit. Ai granata restano 6 minuti di recupero per provarci e al 92° Maxi Lopez trova un colpo di testa che viene salvato sulla linea da Lombaerts. E’ l’ultima chance ad un Torino che esce a testa altissima, non basta il successo, ai quarti va lo Zenit.

     

    TORINO – ZENIT 1-0 (90° Glik)

    Torino (3-5-2): Padelli; Maksimovic, Glik, Moretti; Darmian, Farnerud (64° Bovo), Gazzi, El Kaddouri (75° Martinez), Molinaro (80° Amauri); Quagliarella, Maxi Lopez.

    Allenatore: Ventura.

    Zenit(4-2-3-1): Lodygin; Smolnikov, Neto, Garay, Criscito; Tymoshchuk, Witsel; Hulk, Danny (87° Lombaerts), Shatov (81° Ryazantsev); Rondon.

    Allenatore: Vilas Boas.

    Arbitro: Jug.

    Ammoniti: Molinaro (T), Tymoshchuk (Z), Criscito (Z), Neto (Z), Quagliarella (T), Danny (Z), Lodygin (Z), Rondon (Z), Smolnikov (Z), Hulk (Z)

     

    Nelle altre gare di serata arriva la conferma del Ko delle squadre inglesi con l’Everton, ultima rimasta, che crolla a Kiev contro la Dinamo. Prosegue la corsa dei campioni in carica del Siviglia che vincono anche il ritorno del Derby contro il Villarreal. La sorpresa di questa Europa League è certamente il Bruges, i belgi vanno sotto nel caldissimo campo del Besiktas, ma poi rimontano e grazie a Bolingoli-Mbombo e vincono 3-1. L’ultima a qualificarsi è il Dnipro che, contro l’Ajax, subisce la rete che manda alla sfida ai supplementari ma poi grazie ad un gioiello di Konoplyanka al 97° mettono la qualificazione in cassaforte rendendo inutile il 2-1 dei lancieri.

    RISULTATI

    Dinamo Kiev – Everton 5-2 qualificata Dinamo Kiev

    Siviglia – Villarreal 2-1 qualificato Siviglia

    Besiktas – Bruges 1-3 qualificato Bruges

    Ajax – Dnipro 2-1 d.t.s. qualificato Dnipro

  • Roma, che orrore! La Fiorentina la umilia 0-3

    Roma, che orrore! La Fiorentina la umilia 0-3

    Un match attesissimo, che metteva a confronto due squadre italiane in un duello fratricida. All’andata l’1-1 mette più in difficoltà la Fiorentina che deve fare la partita ed è più in forma della Roma, che al contrario sebbene non sia costruita per giocare un calcio d’attesa, potrebbe aspettare l’avversario e colpirlo di rimessa.

    La partita è il contrario di quanto ci si poteva aspettare, la Roma parte subito per chiudere il discorso, convinta di poter dominare l’avversario senza fare i conti con la maggiore verve della Fiorentina che nell’ultimo periodo ha trovato una linfa nuova ed è decisamente più pericolosa dei giallorossi. La Fiorentina aveva un’idea tattica precisa  e l’ha portata fino in fondo mettendo subito le cose in chiaro anche in questa difficile trasferta, e lo si vede subito.

    7° minuto follia di Holebas che in area aggancia da dietro Fernandez e provoca un rigore per i viola. Gonzalo Rodríguez a primo tentativo spiazza Skorupski e segna ma l’arbitro fa ripetere per i troppi uomini presenti in area al momento della battuta e nella seconda battuta cambia l’angolo ma non l’esito. Un inizio da incubo per i giallorossi.

    La reazione della Roma è immediata perché da un cross dalla destra di Florenzi Pjanic calcia al volo verso la porta in modo splendido ma la sfera esce di poco a lato. Al 17° su un angolo battuto dalla destra è Torosidis a staccare sopra tutti i difensori viola ma anche a mettere il pallone a lato rispetto alla porta difesa da Neto.

    Il 2-0 per i viola arriva su un altro regalo, Marcos Alonso pressa la manovra giallorossa sulla propria sinistra e avviene un retropassaggio verso Skorupski che il portiere fatica a tenere in campo e nel farlo lo regala allo stesso Alonso che resiste al ritorno dell’estremo difensore della Roma e deposita la sfera in rete. Doppio vantaggio della squadra di Montella e Olimpico gelato.

    La rete di Basanta per lo 0-3 della Roma | Foto Twitter
    La rete di Basanta per lo 0-3 della Fiorentina | Foto Twitter

    Non è tutto perché al 22° la Fiorentina fa tris, angolo da destra di Fernandez e Basanta salta solissimo e altissimo battendo ancora il portiere dei padroni di casa per uno 0-3 che dai mugugni fa passare definitivamente lo stadio in fase di contestazione.

    La Roma è evidentemente stordita e incapace di rialzare la testa, Garcia toglie Torosidis e inserisce Iturbe nel tentativo disperato di aumentare la pericolosità della squadra. Al 28° Ljajic avrebbe un’ottima occasione per accorciare le distanze ma il suo tiro viene fermato da un attento Neto e la Fiorentina in contropiede mette sempre in apprensione la retroguardia giallorossa. Sul finire del primo tempo Pjanic colpisce di testa da un calcio d’angolo battuto da Florenzi, Neto sembra battuto ma sulla linea di porta è Borja Valero che respinge il tiro.

    La ripresa è una fotocopia del primo tempo, la Roma cerca di tenere palla e costruire il gioco, la Fiorentina aspetta e riparte improvvisamente, nella corsa delle due squadre si nota tutta a differenza di morale e di motivazione, quando partono i viola sembrano imprendibili. Al 48° tutti in piedi per Salah, discesa fenomenale dalla sinistra e quando sembra chiuso con una finta di corpo lascia fermi due difensori giallorossi in area trovandosi davanti a Skorupski da solo, peccato che il suo tiro morbido però baci la parte superiore della traversa perché sarebbe stato un gol meraviglioso.

    Al 55° Babacar, sempre su un’azione in velocità di rimessa, dopo aver stoppato il pallone e saltato un uomo in area calcia in porta, ma Skorupski para il fendente nell’angolino basso, è l’ultima vera emozione di una partita finita troppo presto e la Fiorentina non offende più fino alla fine una Roma che probabilmente cala in modo triste il sipario su una stagione che doveva vederla protagonista ed invece già a marzo la vede out da ogni competizione. E finita la partita i tifosi della Curva Sud hanno fermato i giocatori contestandoli.

    La Curva Sud espone lo striscione di contestazione sullo 0-3 della Fiorentina | Foto Twitter
    La Curva Sud espone lo striscione di contestazione sullo 0-3 della Fiorentina | Foto Twitter

    La Dynamo Kyev distrugge, in casa propria, con un incredibile 5-2 l’Everton mettendo fuori dalle competizioni europee tutte le squadre inglesi e certificando il sempre più probabile sorpasso nel ranking UEFA delle squadre tedesche su quelle britanniche.

    ROMA-FIORENTINA 0-3 (0-3) – 9° Rodríguez rig. (F), 18° Alonso (F), 22° Basanta (F).

    Roma (4-3-3): Skorupski 5; Torosidis 6 (dal 27° Iturbe 5,5), Manolas 5, Yanga-Mbiwa 5 (dal 58° Astori 6), Holebas 4,5; Pjanic 6,5, De Rossi 5, Keita (dal 44° Verde 6); Florenzi 6, Gervinho 5, Ljajic 5.

    All.: Rudi Garcia 5

    Fiorentina (3-5-2): Neto 6; Savic 6 (dal 41° Tomovic 6,5), Rodríguez 7, Basanta 6,5; Joaquin 6, Fernandez 7, Badelj 6,5, Borja Valero 6,5 (dal 79° Aquilani S.V.), Alonso 7; Salah 7,5, Babacar (dal 63° Vargas 6).

    All.: Vincenzo Montella 7,5.

    Arbitro: Cuneyt Cakir 6

    Ammoniti: Holebas (R), Basanta (F), Ljajic (R), Ljajic (R) Espulsi: Ljajic (R)

  • Napoli, senza patemi e a testa alta a Mosca

    Napoli, senza patemi e a testa alta a Mosca

    Napoli chiamato a resistere a quello che alla vigilia si presentava come un vero e proprio assalto al fortino di Rafa Benitez e ci riesce agevolmente perché la Dinamo Mosca mette tanta pressione agli azzurri ma la differenza tecnica tra le due squadre è evidente e certifica anche quanto visto all’andata. Il Napoli gioca una partita attenta, coperta ma anche in grado di offendere a piacimento e se la cosa non avviene è solo perché si cerca troppa accademia e meno i fatti.

    Per i primi dieci minuti si vede poco, la Dinamo cerca di impostare il match ma non trova spazi mentre il Napoli alla prima occasione all’11° coglie la traversa con Mertens. Al 15° Callejon si mangia un gol, cerca ed ottiene il passaggio dai compagni in area e da distanza ravvicinata calcia verso la porta cogliendo il palo sinistro della porta difesa da Gabulov.

    La Dinamo comunque ci prova ed è viva, tuttavia non trova mai spazi e quando li trova come al 17° e al 21° riesce anche a segnare ma in entrambi i casi le azioni sono viziate dalle posizioni di fuorigioco prima di Samba e poi di Kokorin e quindi le reti annullate.

    Il primo tempo si chiude così con lo 0-0 ed un trend di partita che dice Dinamo Mosca in attacco sterile e Napoli che scherza non essendo concreto ma nessuna preoccupazione per la squadra partenopea. Nella ripresa non ci sono cambi, segno anche che Benitez non molla nulla al caso e non si arrischia ad un turn-over dentro al match che potrebbe, nel caso cambiasse la situazione, diventare deleterio.

    Dinamo Mosca e Napoli scendono in campo | Foto Twitter
    Dinamo Mosca e Napoli scendono in campo | Foto Twitter

    La ripresa è esattamente come il primo tempo, padroni di casa in costante affanno alla ricerca del vantaggio e partenopei attenti che in contropiede possono fare male e chiudere ogni discorso, se mai fosse aperto, come al 59° quando Higuain lanciato in profondità ma in posizione defilata si trova il portiere Gabulov davanti, lo salta e nel frattempo un difensore gli si para sulla linea di porta, così l’attaccante opta per un pallonetto che esce veramente di poco sulla traversa.

    Al 70° ottima occasione per Kuranyi che su un cross dalla destra è tutto solo all’altezza del dischetto e devia di testa verso la porta difesa da Andujar ma il tiro esce alto. Il resto della gara sono fiammate, da una parte e dall’altra che producono qualche apprensione ma le emozioni si spengono sempre all’ultimo atto come all’83° quando Hamsik, subentrato a Gabbiadini) serve benissimo Callejon che entra in area e poi calcia debolmente verso la porta facendo bloccare agevolmente il tiro da Gabulov.

    La missione è compiuta e il Napoli ottiene la qualificazione per il prossimo turno di Europa League senza trovare controindicazioni particolari.

    NAPOLI-DINAMO MOSCA 0-0 (0-0)

    Dinamo Mosca (4-3-2-1): Gabulov 6; Kozlov 5, Samba 6, Hubocan 6, Buttner (dall’85° Ionov S.V.); Kokorin 6,5, Valbuena 6, Dzsudzsack 6; Vaiqueur 6, Zhirkov 5,5; Kuranyi 6,5.

    All.: Stanislav Cherchesov 6

    Napoli (4-2-3-1): Andujar 6; Maggio 6,5, Albiol 6, Britos 6,5, Ghoulam 7; Jorginho 6, Lopez 6; Callejon 6,5, Gabbiadini (71° Hamsik 6,5), Mertens 6 (dal 63° De Guzman 6); Higuain 5,5 (dall’81° Zuniga S.V.).

    All.: Rafa Benitez 6,5

    Arbitro: Nijhuis 6

    Ammoniti: Maggio (N), Mertens (N), Vainqueur (DM) Espulsi:

  • Carmela Anaclerio: “Voglio dare di più per aiutare la Pink Bari”

    Carmela Anaclerio: “Voglio dare di più per aiutare la Pink Bari”

    Centrocampista di grinta ma anche con le capacità di far ripartire l’azione, stiamo parlando di Carmela Anaclerio.

    Nata a Bari il 30 aprile 1985,  sorella del calciatore ex Bari Michele Anaclerio, dopo due anni giocati a Firenze, nel 2011 Carmela ha scelto di tornare nella sua città, per giocare con la Pink Sport Time Bari, compagine con la quale gioca tuttora.

    Nella sua carriera Anaclerio vanta anche una doppia esperienza estiva negli Stati Uniti, nella Wpsl (la serie B americana) con la maglia di Seattle.

    Conosciamola meglio.

    Come ti sei avvicinata al calcio? Perché hai deciso di praticare questo sport?

    Ho sempre giocato in casa, in cortile con gli amici o in casa con mio fratello. In realtà ho praticato diversi sport, come la danza la pallavolo, poi però ho deciso di optare per il calcio, non perché non mi divertissi negli altri sport ma perché il calcio è stata la mia passione.

    Hai un idolo, un calciatore che ti è stato d’ispirazione?

    Un calciatore che posso dire sia stato d’ispirazione è stato lo svedese che ha giocato nel Bari Daniel Andersson. Tra quelli attuali mi piace Daniele De Rossi.

    C’è una calciatrice straniera con cui ti piacerebbe giocare?

    Megan Rapinoe, anche lei come me è centrocampista, ed oltre ad avere doti tecniche, ammiro molto il suo spirito.

    Veniamo alla tua esperienza americana a Seattle, cosa porti con te? Hai notato tante differenze rispetto all’Italia?

    Sono stati 2 anni molto belli, un esperienza bellissima giocare in quel campionato. La differenza che si nota subito è che tutte le ragazze, sin da bambine giocano a calcio. In America è normale che una donna giochi a calcio, ci sono i negozi che vendono le maglie delle calciatrici e le bambine chiedono l’autografo alle loro beniamine.

    Secondo te come mai c’è ancora tutta questa distanza tra il calcio femminile in Italia rispetto a quello del resto d’Europa?

    E’ una questione culturale, tecnicamente in Italia non abbiamo niente da invidiare al resto d’Europa. Purtroppo qua le ragazzine iniziano tardi a giocare. Va anche aggiunto che spesso mancano strutture adeguate e anche allenatori.

    Veniamo al tuo ruolo, tu sei centrocampista, rendi meglio in fase di costruzione o in quella d’interdizione?

    Non ho preferenze, mi piacciono entrambe le fasi, sia offensiva che difensiva. Io non posso giudicare, sta agli altri dire dove rendo meglio.

    Carmela Anaclerio | © Foto Ricciolo
    Carmela Anaclerio | © Foto Ricciolo

    Qual è il tuo punto di forza e dove invece vorresti migliorare?

    Come punto di forza direi la fisicità. Vorrei invece migliorare nello scatto nel breve.

    Veniamo all’attualità, la stagione della Pink Sport Time Bari è parsa piuttosto altalenante, quali sono adesso gli obiettivi della squadra e quali i tuoi personali?

    L’obiettivo della squadra è quello di fare più punti possibili, la classifica al momento non è bella, ma noi non dovremo guardarla, dovremo giocare partita dopo partita provando a conquistare più punti possibili. Personalmente voglio provare ad aiutare la squadra, ultimamente ho avuto un calo, devo ritrovare la forma migliore e provare a segnare qualche gol.

    A proposito di gol, ce n’è uno che ricordi con particolare piacere?

    Direi che, limitandomi alla stagione in corso, ricordo volentieri quello in mezza rovesciata all’andata con il Cuneo o quello contro il Verona da fuori con il sinistro, che non è nemmeno il mio piede perché sono destra.

    Tornando alla tua squadra, c’è una giovane che tu pensi potrà diventare un futuro talento? 

    Ce ne sono alcune che potranno far bene, se devo fare un nome però dico Debora Novellino (nipote di Walter ex calciatore ed attualmente allenatore). E’ un difensore che ha possibilità di far molto bene, ha talento ma sopratutto ha grande caparbietà.

    Un’ultima domanda prima di salutarti e ringraziarti, secondo te perché i lettori de “Il Pallonaro” dovrebbero seguire il calcio femminile?

    Chi decide di seguire il calcio femminile non deve aspettarsi di vedere le stesse cose del maschile, anche negli altri sport c’è differenza tra maschile e femminile. Il nostro però è un calcio pulito, divertente, fatto con passione e tanti sacrifici.

     

     

     

     

     

     

     

  • Barcellona ai quarti, Rakitic spiana la strada

    Barcellona ai quarti, Rakitic spiana la strada

    Il match di ritorno in programma al Camp Nou di Barcellona è una sfida tra due delle favorite alla vittoria finale in Champions League e rappresenta la perdita, per la competizione, di comunque un delle protagoniste.

    E’ in questo caso la squadra inglese a dover fare la partita per recuperare il risultato maturato a Manchester, infatti i Citizens persero 2-1 e quindi in Spagna dovranno fare di tutto per soverchiare il risultato, impresa non facile vista la facilità della squadra di Luis Enrique a creare palle gol.

    Luis Enrique non ha particolari problemi di formazione e può tranquillamente rischierare davanti il trio Neymar-Messi-Suarez, dove proprio quest’ultimo nella gara d’andata realizzò la doppietta per i blaugrana. Busquets non ce la fa e allora nella linea mediana viene dato spazio a Mascherano, mentre in difesa spazio a Mathieu in coppia con Pique. Pellegrini si aggrappa in avanti al suo leader Sergio Aguero che con la sua rete tiene in vita ancora i Citizens mentre in mezzo al campo ritrova Yaya Tourè che si posizionerà al fianco di Fernandinho.

    Ivan Rakitic spiana la strada del Barcellona | Foto Twitter
    Ivan Rakitic spiana la strada del Barcellona | Foto Twitter

    La partita inizia come previsto con qualche timido inizio di manovra da parte degli inglesi, ma il Barcellona quando prende la sfera fa subito paura. Al 6° minuto Neymar riceve un buon pallone in area piccola ed anticipa il tiro ma coglie solo il palo sinistro facendo scattare il primo campanello d’allarme per la difesa del City. Al tempo stesso questa prima azione inverte quello che sembrava scontato alla vigilia, il canovaccio del match prende tinte blaugrana e la squadra di Luis Enrique si prodiga per chiudere il discorso il prima possibile.

    L’azione avvolgente del Barcellona mette nervosismo agli inglesi che non riescono ad entrare in partita e questo porta già i primi cartellini gialli ai danni dei Citizens. Il vantaggio blaugrana matura al 31°, quando Ivan Rakitic raccoglie un buon pallone in area su assist di Messi e lo mette alle spalle di Hart proteso in uscita.

    La rete chiude momentaneamente la contesa, perché il Manchester City accusa il colpo e i padroni di casa controllano agevolmente, prima della fine del primo tempo Suarez potrebbe realizzare il raddoppio quando prende il pallone in area e calcia verso la porta avversaria scheggiando nuovamente il palo della porta difesa da Hart.

    La ripresa dopo quattro minuti mette in mostra nuovamente un Barcellona tranquillo ed in scioltezza, Messi va vicino al raddoppio ma gli viene negato dall’estremo portiere del City. Dopo un’ora di gioco il Manchester finalmente inizia ad essere più concreto e ne guadagna il match che diventa più gradevole, tuttavia sono sempre i blaugrana a rendersi più pericolosi, al 64° Messi servito benissimo in area calcia in bocca al portiere avversario.

    Il Manchester City con Yaya Tourè va vicino al pareggio due minuti dopo, ma il tiro scagliato dal centrocampista esce veramente di poco. I padroni di casa reagiscono e si rimettono a comprimere l’avversario, si rende pericoloso due volte con Neymar e  segna una rete con Alba ma che viene annullata per fuorigioco.

    Il City al 77° avrebbe l’occasione per pareggiare, quando Aguero ha a disposizione un calcio di rigore ma l’attaccante argentino si fa respingere il tiro da Ter Segen. Passa quindi ai quarti di finale meritatamente il Barcellona di Luis Enrique.

    BARCELLONA-MANCHESTER CITY 1-0 (1-0) – 31° Rakitic (B)

  • Allegri supera Conte: la Juve può sognare anche l’Europa

    Allegri supera Conte: la Juve può sognare anche l’Europa

    Una partita che alla vigilia era temutissima dal popolo bianconero si è trasformata in un vero e proprio trionfo.

    Una gara tatticamente perfetta da parte della Juventus di Allegri che ha annientato il Borussia Dortmund senza mai lasciare spazio agli attaccanti gialloneri e poi c’è Tevez. 

    L’Apache è stato semplicemente devastante, dopo soli 3 minuti ha trovato il tiro gioiello che ha sbloccato la gara e nella ripresa prima ha servito un assist al bacio a Morata e poi ha nuovamente punito Weidenfeller con una conclusione da poco dentro l’area.

    Carlos Tevez | Foto Twitter
    Carlos Tevez | Foto Twitter

    Non solo Tevez, nella Juve di questa sera è impossibile trovare qualcuno che abbia giocato male. Protagonista è stato certamente Massimiliano Allegri che, accolto con scetticismo in estate, è riuscito a far meglio anche del suo predecessore Conte, ben dirigendo la squadra anche nel momento di cambio di modulo per l’infortunio di Pogba. Obiettivo quarti di Champions centrato ed ora la Juventus, guidata dal suo mister e dal suo numero 10, non vorrà certo  fermarsi.

    Veniamo al racconto della gara.

    Jurgen Klopp schiera il suo consueto 4-2-3-1 con Kampl insieme a Reus e Mkhitaryan nel trio di trequartisti e con Aubameyang di punta. Panchina inizialmente per Immobile. 

    Allegri opta per il 4-3-1-2 con Lichtsteiner ed Evra sulle fasce, classico trio di centrocampo e Pereyra trequartista dietro alla coppia Tevez-Morata.

    Partenza super della Juventus con Morata che dopo poco più di un minuto sbaglia l’ultimo passaggio. Al 3° però arriva il gol con la conclusione di Tevez che non lascia scampo a Weidenfeller. Il Borussia reagisce immediatamente provando a far girare palle per chiudere dietro i bianconeri che però nel primo quarto d’ora non corrono rischi. Al 27° la Juventus perde Pogba, al suo posto entra Barzagli ed Allegri torna al 3-5-2. Il proseguimento del primo tempo è un assedio del Borussia che però non riesce a creare pericoli veri davanti a Buffon. Il primo tempo si chiude con la Juventus in vantaggio per 1-0.

    La ripresa inizia con il Borussia che prova a spingere ma è Morata ad avere la grande chance al 49°, salva Weidenfeller. I bianconeri sembrano più propositivi, provano a far girare palla per rallentare i ritmi. Poco dopo si ripete il duello Morata-Weidenfeller e lo vince nuovamente il portiere. Sembra un altro Borussia rispetto a quello del primo tempo, con meno intensità. Al 70° arriva il raddoppio bianconero con Tevez che s’inserisce in area, vede Morata lo serve e lo spagnolo a porta vuota fa 2-0. Il Borussia incassa il colpo e al 79° viene nuovamente punito da Tevez che riceve da Pereyra e lascia partire il tiro vincente. La partita si chiude praticamente qua, i tedeschi non riescono a trovare nemmeno il gol dell’orgoglio, la Juventus espugna nettamente Dortmund e si qualifica ai quarti di finale di Champions League.

     

    BORUSSIA DORTMUND – JUVENTUS 0-3 (3°, 79° Tevez, 70° Morata)

    Borussia Dortmund (4-2-3-1): Weidenfeller; Papastathopoulos, Subotic, Hummels, Schmelzer (46° Kirch); Bender (63° Blaszczykowski), Gundogan; Reus, Kampl, Mkhitaryan (63° Ramos); Aubameyang.

    Allenatore: Klopp.

    Juventus (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci,Chiellini, Evra; Vidal, Marchisio, Pogba (27° Barzagli); Pereyra; Tevez (81° Pepe), Morata (78° Matri).

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Mazic.

    Ammoniti: Reus (B)

  • Roma: crisi ma non per tutti, il futuro è radioso

    Roma: crisi ma non per tutti, il futuro è radioso

    Certamente la Roma, intesa come la rappresentativa della prima squadra, sta vivendo un momento non facile. Dopo la sconfitta interna contro la Sampdoria che ha allontanato ancora di più i sogni di un recupero sulla capolista Juventus, arrivata ormai a 14 punti di distacco l’obbiettivo stagionale è rimasto uno, l’Europa League. Se consideriamo lo stato di forma tra le due contendenti che nella competizione europea dovranno affrontarsi nello scontro fratricida di ritorno, ovvero proprio la Roma che avrà il match in casa e la Fiorentina, viene da pensare che per i giallorossi di Garcia il passaggio del turno, sarà tutt’altro che semplice.

    Vero è che la Fiorentina di Montella, quando si è trovata di fronte al salto dell’ostacolo che poteva portare anche ad un upgrade di maturità, vuoi per sfortuna, vuoi per altri motivi ha sempre fallito. La Roma d’altra parte non può essere così brutta come la si sta vedendo in queste ultime giornate, diventata l’ombra di se stessa dopo la facciata presa in Champions League contro il Bayern Monaco. Proprio da quel famoso 1-7 dell’Olimpico la Roma ha letteralmente perso se stessa giornata dopo giornata ed ora deve, se vuole rialzare la testa e tenere lontani i cugini in classifica, che arrancano pericolosamente, ricominciare a far funzionare la testa.

    Vestenicky porta in vantaggio la Roma | Foto Twitter
    Vestenicky porta in vantaggio la Roma | Foto Twitter

    La società giallorossa però, può vantarsi e fregiarsi di un ottimo risultato ottenuto, i ragazzi della Youth League (Under 19), la Champions League delle giovanili, hanno battuto nei quarti di finale i pari età del Manchester City, favoritissimi per la vittoria finale. Questo dato è importante e non va sottovalutato, il lavoro di Sabatini e della società in questi anni è stato messo in risalto proprio per l’idea della lunga scadenza, infatti i giallorossi hanno investito molto nel settore giovanile ed oggi con questo, si vedono i primi importanti risultati.

     

    Un 2-1 importante, maturato dopo una bella prova sia tecnica che tattica. Un doppio vantaggio ottenuto nella ripresa grazie alle reti di Vestenicky (subentrato a Sanabria) e Pellegrini poi nei minuti di recupero a nulla è valsa la rete su calcio di rigore di Ambrose. La Roma ha giocato alla pari ed a tratti ha dominato il match, con sicurezza e poco affanno.

    Il primo a congratularsi con i ragazzi di Alberto De Rossi è stato proprio il tecnico della prima squadra, che si è detto orgoglioso del sottobosco giallorosso considerando che hanno eliminato la Primavera più forte d’Europa al momento. Adesso i ragazzi di De Rossi in semifinale se la dovranno vedere con un’altra compagine inglese, quella del Chelsea, un altro test veramente difficile ma più spoglio di talenti che per scelta dei blues vengono più facilmente girati in prestito per l’Europa. Tutto sommato se la squadra della Primavera riuscisse a conquistare questo importantissimo trofeo potrebbe riallineare l’asticella per la società e guardare al futuro con più ottimismo, a patto che non venga poi fatto lo stesso errore commesso dall’Inter di Andrea Stramaccioni che venne dispersa dopo il trionfo.

    Si trattava di talenti allora così come si tratta di talenti oggi, ma i protagonisti sono ragazzi cercati e acquistati dalla Roma per fare da alternativa alla prima squadra e lanciati alla grande in un palcoscenico internazionale attraverso la lungimiranza di Sabatini e la supervisione tecnica di Garcia, dentro allora come reputiamo oggi, al progetto.

  • L’Atletico Madrid vince ai rigori, l’Arsenal sfiora l’impresa

    L’Atletico Madrid vince ai rigori, l’Arsenal sfiora l’impresa

    Una serata incredibile piena di emozioni sino all’ultimo secondo.

    La sfida tra Atletico Madrid e Bayer Leverkusen si decide ai calci di rigore. I Colchoneros infatti rimontano lo 0-1 dell’andata con il gol di Suarez al 27°. Il resto della gara non è certamente spettacolare ma decisamente intenso. Si arriva alla sfida dagli undici metri, entrambe sbagliano 2 rigori, al 5° e decisivo Torres non fallisce, Kiessling sì. Il Vicente Calderon può esultare.

    Non meno emozionante è stata Monaco-Arsenal. Sembrava una sfida impossibile, i Gunners però ci hanno provato, hanno trovato un Monaco forse troppo sicuro, ma allo stesso tempo impaurito, sono andati a segno due volte con Giroud e Ramsey e negli ultimissimi minuti hanno sfiorato il 3-0, miracolo di Subasic, che avrebbe avuto il gusto della vera impresa. Così non è stato, all’Arsenal restano gli applausi, al Monaco i quarti di finale.

    Veniamo al racconto delle gare di questa sera partendo da Atletico Madrid-Bayer Leverkusen. 

    L'esultanza dei Colchoneros | Foto Twitter
    L’esultanza dei Colchoneros | Foto Twitter

    L’Atletico Madrid è costretto a fare la partita per ribaltare la sconfitta per 1-0 subita in Germania ed i Colchoneros inizia con buon piglio, senza forzare ma provando a chiudere dietro il Bayer. Al 27° il match si sblocca, flipper in area del Leverkusen, la palla giunge a Suarez che calcia, il suo tiro deviato da Toprak non lascia scampo a Leno. I padroni di casa potrebbero subito raddoppiare ma Mandzukic non concretizza. I tedeschi, se pur con poche idee, provano ogni tanto la ripartenza. Il primo tempo si chiude sul 1-0.

    Si riparte e si assiste ad un continuo attacco dell’Atletico, spinto dal pubblico, contro un Bayer che sembra in difficoltà. La gara è spezzettata da continui falli, restano comunque i Colchoneros a fare la gara. L’equilibrio non si spezza, si va ai tempi supplementari.

    La paura di subire gol sembra più forte della voglia di provare a segnare e anche il primo tempo supplementare si chiude senza grandi emozioni.

    Si riparte e si assiste ad un bel tiro di Garcia salvato da Leno in corner. La gara pare più vivace con il Bayer che prova in ripartenza a far male ma anche con il tiro di Rolfes che spaventa i tifosi di casa. La gara rimane in equilibrio, serviranno i rigori a decidere la qualificazione.

    Dal dischetto partono male entrambe le squadre, con gli errori di Raul Garcia e Calhanoglu. Segnano Griezmann e Rolfes, poi dopo la trasformazione di Suarez, fallisce Toprak. Sembra una ghiotta occasione per l’Atletico ma Koke si fa parare il tiro da Leno e Castro pareggia. Si va all’ultimo rigore, Torres lo realizza, Kiessling spara alto, ai quarti va l’Atletico di Simeone.

    ATLETICO MADRID – BAYER LEVERKUSEN 3-2 d.c.r (1-0 d.t.s) (27° Suarez)

    Atletico Madrid (4-4-2): Moyà (22° Oblak); Gámez, Giménez, Miranda, Juanfran; Koke, Suarez, Cani (46° Raul Garcia), Arda Turan; Griezmann, Mandžukić (83° Torres).

    Allenatore: Simeone.

    Bayer Leverkusen (4-2-3-1): Leno; Hilbert, Toprak, Spahic, Wendell; Castro, Bender (104° Papadopoulos); Bellarabi, Son (77° Rolfes), Calhanoglu; Drmic (69° Kiessling).

    Allenatore: Schmidt.

    Arbitro: Rizzoli.

    Sequenza Rigori: Raul Garcia (A) alto, Calhanoglu (B) parato, Griezmann (A) gol, Rolfes (B) gol, Suarez (A) gol, Toprak (B) alto, Koke (A) parato, Castro (B) gol, Torres (A) gol, Kiessling (B) alto.

     

    Veniamo all’altra gara di serata, Monaco-Arsenal.

    L’Arsenal sa di avere davanti una montagna enorme da scalare, il 3-1 incassato in casa dal Monaco è decisamente pesante. Per questo motivo i Gunners provano ad impostare una gara subito d’attacco. Il Monaco però sembra tener bene e rischiare quasi niente sino al 35° quando Giroud è bravo a ribadire in gol una prima respinta di Subasic. Sbloccato il risultato gli ospiti si lanciano ancora più convinti in attacco ed il Monaco con grandi rischi e sofferenze, riesce ad andare al riposo sotto solo di una rete.

    L’inizio della ripresa sembra una fotocopia del finale del primo tempo con l’Arsenal a spingere per cercare di trovare il gol della speranza, il Monaco, anche grazie ad una super parata di Subasic, tiene. I padroni di casa però non stanno solo a guardare e appena possono cercano la ripartenza insidiosa. Al 78° l’Arsenal sembra poter imprecare contro la sfortuna quando la conclusione di Walcott si schianta sul palo, è questione solo di pochi secondi perché la palla arriva a Ramsey che lascia partire il diagonale vincente. Il finale non è per deboli di cuore, i Gunners ci provano, ci credono perchè vedono un Monaco impaurito che viene salvato da Subasic autore di un miracolo su Sanchez. La tensione si taglia con il coltello, l’Arsenal ci prova ma il Monaco tiene e alla fine, se pur sconfitto, può esultare per il passaggio ai quarti di Champions League.

    MONACO – ARSENAL 0-2 (35° Giroud, 78° Ramsey)

    Monaco (4-3-3): Subasic; Fabinho, Wallace, Abdennour, Kurzawa; Moutinho, Toulalan, Kondogbia; Dirar (86° Elderson), Berbatov (68° Bernardo Silva), Martial (59° Ferreira Carrasco).

    Allenatore: Jardim.

    Arsenal (4-2-3-1): Ospina; Bellerin, Mertesacker, Koscielny, Monreal (83° Gibbs); Coquelin (62° Ramsey), Cazorla; Welbeck (71° Walcott), Ozil, Sanchez, Giroud

    Allenatore: Wenger.

    Arbitro: Moen.