Categoria: Calcio

  • Statistiche Fantacalcio, Top, Flop, dopo la 37° giornata di Serie A

    Statistiche Fantacalcio, Top, Flop, dopo la 37° giornata di Serie A

    Il 37° turno di Serie A, disputatosi sui 3 giorni, dal sabato, con i due anticipi, sino al Derby Lazio-Roma di lunedì delle 18 che ha chiuso la giornata, è stato un turno sostanzialmente identico al precedente per i fantallenatori, comunque positivo, sono calati leggermente i gol mentre sono appena appena saliti gli assist, rimanendo però sempre su numeri piuttosto alti. Ci sono state solo 2 marcature multiple.

    Veniamo quindi al riepilogo di questa giornata attraverso le Statistiche Fantacalcio. 

    In questa giornata sono stati segnati 30 gol: Gomez, Sau, Pellissier, Pucciarelli, Alonso, Ilicic, Gilardino, Lestienne, Kucka, Pavoletti, Icardi, Palacio, Pepe, Pereyra, Sturaro, Djordjevic, El Shaarawy (2), Pazzini, David Lopez, Jajalo, Rigoni, Nocerino, Varela, Iturbe, Yanga-Mbiwa, Eto’o, Magnanelli, Toni (2)

    Gli Assist forniti e assegnati da La Gazzetta dello Sport sono stati 14: Ekdal, Paloschi, Maccarone, Gilardino, Edenilson, Icardi, Coman, Klose, Van Ginkel, Zaccardo, Mauri, Ibarbo, Pjanic, Agostini.

    In questa giornata, per quanto riguarda i malus, c’è stato un rigore parato ma nessuna autorete. Ci sono stati ben 5 espulsi: Kurtic della Fiorentina, il difensore del Napoli Britos nella sfida allo Juventus Stadium, Zaccardo per il Milan e Molinaro per il Torino in Milan-Torino e il centrocampista dell’Udinese Guilherme nella gara casalinga contro il Sassuolo.

    Luca Toni | Foto Twitter
    Luca Toni | Foto Twitter

    Il titolo di migliore punteggio per la 37° giornata è stata sostanzialmente una gara tra i 2 autori di una marcatura multipla: il giovane Faraone rossonero El Shaarawy e l’eterno bomber gialloblu Luca Toni. L’attaccante del Milan, tornato al gol dopo una lunghissima astinenza, oltre al +6 della doppietta, aggiunge un 7 in pagella, per un totale di 13 punti. L’inossidabile centravanti del Verona invece è in una stagione super, e alla doppietta che gli è valsa il comando della classifica cannonieri, somma un 8 in pagella che porta il suo totale a 14 che lo rende così miglior punteggio di giornata.

     

    Questa la Top 11, schierata in campo con un 4-3-3, dei migliori punteggi di questo 37° turno di Serie A (voti e bonus / malus presi da “La Gazzetta dello Sport“):

    Buffon 9; Alonso 9.5, Yanga-Mbiwa 9.5, Agostini 8, Cannavaro 7; Lestienne 10, Sturaro 10, Pucciarelli 10; Toni 14, El Shaarawy 13, Gilardino 11

     

    Questa la Flop 11, schierata in campo con un 4-3-3, dei peggiori punteggi di questo 37° turno di Serie A (voti e bonus / malus presi da “La Gazzetta dello Sport“):

    Padelli 3; Britos 3, D’Ambrosio 4, Lucchini 4.5, Molinaro 4.5; Guilherme 4, Cascione 4, Kurtic 4.5; Insigne 2, Higuain 4.5, Martinez 4.5

     

    Ecco le Statistiche Fantacalcio aggiornate dei 3 migliori calciatori ruolo per ruolo, con almeno 5 partite giocate, per Fantamedia, dopo la 37° giornata di Serie A:

    PORTIERI: Lamanna (Genoa) 6.36; Buffon (Juventus) 5,98; Berisha (Lazio) 5.55

    DIFENSORI: Glik (Torino) 6.84; Barba (Empoli) 6.50; Caceres (Juventus) 6.45

    CENTROCAMPISTI: Saponara (Empoli) 7.76; Felipe Anderson (Lazio) 7.64; Iago Falque (Genoa) 7.55

    ATTACCANTI: Tevez (Juventus) 8.5o; Toni (Verona) 7.89; Dybala (Palermo) 7.78

     

    CLASSIFICA ASSIST

    1- Candreva (Lazio) 8 assist.

    2- Dybala (Palermo), Felipe Anderson (Lazio), Halfredsson (Verona), Hamsik (Napoli) e Valdifiori (Empoli)  7 assist.

    7-  Guarin (Inter), Maccarone (Empoli) e Vazquez (Palermo) 6 assist.

     

  • Gioia Roma, Derby e secondo posto. Lazio Ko

    Gioia Roma, Derby e secondo posto. Lazio Ko

    Il Derby ha dato la sua sentenza, vince la Roma che con i gol del tanto atteso Iturbe e dell’inaspettato Yanga Mbiwa conquista il successo per due a uno, per la Lazio aveva momentaneamente pareggiato Djordjevic.

    Non è stata una gara spettacolare, anzi sino al minuto 73 ha dominato la noia nonostante il forte agonismo. Il gol di Iturbe è stato come togliere il tappo ad una bottiglia di champagne, la Lazio ha reagito e dopo 8 minuti ha pareggiato con il colpo di testa di Djordjevic. Addirittura l’inerzia sembrava spostarsi verso i biancocelesti ed invece Yanga Mbiwa al 85° ha girato in rete di testa il perfetto calcio di punizione di Pjanic. 

    L'esultanza di Yanga-Mbiwa | Foto Twitter
    L’esultanza di Yanga-Mbiwa | Foto Twitter

    Merito a Garcia che ha saputo fare i cambi giusti, togliendo uno spento Totti per un vivace Ibarbo e Pjanic per Keita, che hanno cambiato la gara.

    La Lazio ha mostrato tanta stanchezza e può recriminare sull’occasione fallita nei primissimi minuti da Klose che avrebbe potuto dare una svolta alla sfida.

    La Roma quindi si aggiudica matematicamente il terzo posto mentre la Lazio dovrà andare a Napoli, con due risultati su tre, per cercare di difendere il terzo posto.

    Veniamo al racconto della gara.

    Pioli recupera Biglia e schiera i suoi con un 4-2-3-1 che vede Lulic spostarsi sulla linea dei difensori, con Mauri insieme a Candreva e Felipe Anderson alle spalle di Klose.

    Garcia risponde con il 4-3-3 con Holebas sulla fascia in difesa, Keita preferito a Pjanic a centrocampo e con Florenzi spostato nel tridente d’attacco insieme a Totti ed Iturbe.

    La partenza vede una Lazio decisamente brillante con Klose che al 5° con il colpo di testa in tuffo fallisce il vantaggio, a due passi dalla porta. I giallorossi sembrano soffrire l’aggressivo inizio della Lazio, ma grazie alla grinta di Florenzi creano una potenziale chance al 11°. La gara sale di tensione con i contrasti che si fanno aggressivi e con l’equilibrio che la fa da padrone e le occasioni che latitano. Il finale di frazione si accende appena ma il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Si riparte, senza cambi, ma con la speranza di vivere 45 minuti più emozionanti. L’inizio sembra promettente per lo spettacolo, al 47° infatti una bella azione biancoceleste viene conclusa dal diagonale di Basta fuori di poco. E’ un’illusione perchè poi le squadre tornano a studiarsi, senza prendersi troppi rischi. Lulic rischia di prendere il secondo giallo per un fallo su Totti e allora Pioli non rischia e lo toglie per Cavanda. Al 69°, sul corner successivo ad una bella giocata di Florenzi, Ibarbo ha una chance enorme a centro area, ma calcia fuori. L’ingresso di Ibarbo però vivacizza la Roma e al 73° su un contropiede è proprio il colombiano a servire un assist perfetto a Iturbe che sotto porta anticipa la difesa e segna il vantaggio. La Lazio sembra incassare il colpo ma poi reagisce e al 81° Felipe Anderson pennella il cross in area, Klose fa la sponda e Djordjevic da due passi pareggia. Le emozioni mancate nel primo tempo riappaiono nel finale, al 85° infatti la Roma ritrova il vantaggio con un colpo di testa vincente di Yanga-Mbiwa su punizione di Pjanic. La Lazio reagisce, ci prova ma non crea niente di pericoloso e dopo 5 minuti di recupero sono i giallorossi a far festa, per gli uomini di Garcia è secondo posto matematico mentre la Lazio dovrà giocarsi il tutto nel prossimo turno a Napoli. 

     

    LAZIO – ROMA 1-2 (73° Iturbe (R), 81° Djordjevic (L), 85° Yanga-Mbiwa (R))

    Lazio (4-2-3-1): Marchetti; Basta, de Vrij, Gentiletti, Lulic (55° Cavanda); Parolo, Biglia (78° Cataldi); Candreva, Mauri (76° Djordjevic), Felipe Anderson; Klose.

    Allenatore: Pioli.

    Roma(4-3-3): De Sanctis; Torosidis, Manolas, Yanga-Mbiwa, Holebas; Keita (68° Pjanic), De Rossi (85° Doumbia), Nainggolan; Florenzi, Totti (61° Ibarbo), Iturbe.

    Allenatore: Garcia.

    Arbitro: Rizzoli.

    Ammoniti: Totti (R), Lulic (L), Gentiletti (L), Biglia (L), Torosidis (R), Klose (L), Iturbe (R), Florenzi (R)

  • Eterno Toni, baluardo italiano tra gli argentini

    Eterno Toni, baluardo italiano tra gli argentini

    Quando l’Hellas Verona, per il suo ritorno in Serie A, decise di affidare il peso del suo attacco a Luca Toni ci furono molte opinioni contrastanti a cominciare proprio in seno al capoluogo veneto. Molti pensarono allora che la squadra di Mandorlini potesse avere difficoltà a restare nella massima serie, proprio perché a compensare una difesa da verificare c’era un attacco che poteva risultare datato ed asfittico.

    Luca Toni veniva da esperienze non proprio positive tra Genoa, Juventus e Fiorentina dopo l’esperienza internazionale nel Bayern Monaco. Poi l’Hellas esplose nella scorsa stagione in Serie A, sorprendendo tutti grazie alla rivelazione Iturbe, Jorginho e soprattutto ai suoi gol. A fine mercato estivo quest’anno tra gli addetti ai lavori serpeggiava pessimismo per i veneti. Il Verona pareva smembrato e senza più giocatori di qualità e solo il “vecchioLuca Toni senza gli assist di Iturbe sembrava spacciato a fare una gramma vita tra le maglie difensive della Serie A che con giocatori non velocissimi e piuttosto piazzati fisicamente sono più che collaudate.

    La gioia di Luca Toni | Foto Twitter
    La gioia di Luca Toni | Foto Twitter

    In Germania la sua posizione al centro dell’attacco del Bayern venne spodestata dall’arrivo di un altro gigante che poi lo ha raggiunto in Serie A in questi anni, età diverse così come sono diversi i rendimenti dei due giocatori, parliamo di Mario Gomez. Il calciatore tedesco ha subito infortuni che hanno minato la sua esperienza in Italia, ha 29 anni ed oggi è un oggetto discusso a Firenze, già proprio quella Firenze che cedette Luca Toni al Bayern nel 2009. Un incrocio singolare, considerando che uno è arrivato nel Bel Paese facendo brillare gli occhi per aspettative di alto lignaggio e l’altro arrivava a Verona senza troppe aspettative ed una scommessa da vincere.

    A 37 anni Luca Toni la sua scommessa l’ha vinta, nella Serie A 2014/15 ad una giornata dalla fine, con la doppietta rifilata al Parma oggi pomeriggio, balza in testa alla classifica marcatori con 21 reti superando lo strapotere argentino che ha tenuto la testa della classifica per tutta la stagione. Il trio Higuain, Tevez e Icardi dopo una battaglia testa a testa si è visto superare dal gigante buono di Pavullo nel Frignano.

    Luca Toni raggiunge quota 150 reti di Serie A e supera quota 20 gol in stagione per la sesta volta nella sua carriera, due volte con il Palermo, due con il Verona una con la Fiorentina ed una con il Bayern Monaco. In due anni è stato il giocatore più prolifico della massima serie con 41 reti.

    In una stagione che anche a livello europeo potrebbe segnare la rinascita del calcio italiano il fatto che un vecchio baluardo come Luca Toni possa spodestare lo strapotere degli attaccanti stranieri rappresenta un messaggio importante per chi fa calciomercato in Italia, investe e fa investire milioni di euro in un ruolo dove ancora abbiamo molto da dire.

  • Il Faraone torna al gol e il Milan saluta San Siro col sorriso

    Il Faraone torna al gol e il Milan saluta San Siro col sorriso

    Il Milan nell’ultima sfida stagionale a San Siro ritrova Stephan El Shaarawy, autore di una strepitosa doppietta, e saluta al meglio il proprio pubblico con un netto 3-0 ai danni del Torino. 

    Come detto protagonista assoluto è stato il Faraone che, tornato in campo da titolare, ha aperto e chiuso la sfida contro i granata.

    Molto probabilmente sarà stata l’ultima gara di Pippo Inzaghi sulla panchina del Milan davanti al proprio pubblico. L’allenatore rossonero, espulso a fine primo tempo, ha avuto la soddisfazione di chiudere in bellezza, sul campo amico, la stagione. Resta l’ultima giornata, poi scopriremo il futuro di Superpippo e di diversi giocatori rossoneri come ad esempio Mexes che è parso congedarsi dal pubblico.

    Il Torino è crollato ed ha perso l’ultimo, difficile, treno europeo ma Ventura ed i tifosi granata non possono apporre critiche ad una squadra che persi i gioielli Cerci ed Immobile ha comunque disputato una grande Europa League e sino a 180 minuti dalla fine del campionato è rimasta in corsa per disputare la coppa europea anche nella prossima stagione.

    Veniamo al racconto della gara.

    Inzaghi sorprende schierando una formazione con diversi calciatori inattesi, partendo da Abbiati tra i pali, Zaccardo e Bocchetti esterni in difesa ed El Shaarawy dal primo minuto nel tridente con Pazzini ed Honda.

    Ventura, che deve rinunciare a Maxi Lopez e Quagliarella, punta sul due d’attacco Martinez-Amauri. Darmian si piazza nel trio difensivo con Glik e Moretti.

    La partenza vede un Milan propositivo che prova a chiudere dietro il Torino senza però creare pericoli alla porta di Padelli nei primi minuti. I granata provano a rendersi insidiosi con la profondità di Martinez. I ritmi si mantengono bassi, nessuna delle due squadre vuole rischiare di scoprirsi. Al 18° un lampo, cross di Zaccardo, El Shaarawy appena dentro l’area controlla e gira verso la porta battendo Padelli. Ci si aspetta un Torino all’arrembaggio per una partita da vincere ed invece gli uomini di Ventura mantengono ritmi blandi, solo Bruno Peres spinge ad alta velocità. Al 37° è il Milan a sfiorare il raddoppio ancora con El Shaarawy che calcia anticipando il difensore ma la palla va sul fondo. Al 42° episodio importante per la gara, Zaccardo stende Molinaro lanciato verso la porta, c’è la chiara occasione da gol per Valeri, è rosso, Milan in 10. Il primo tempo si chiude con il Milan avanti ma con un uomo in meno.

    L'esultanza di El Shaarawy | Foto Twitter
    L’esultanza di El Shaarawy | Foto Twitter

    Si riparte con due novità, Mexes per l’acciaccato Alex e Tassotti in panchina per Inzaghi espulso nell’intervallo. Ci si attende il Torino ed invece è il Milan ad accelerare ed al 56° i rossoneri raddoppiano, gran giocata di squadra che permette a Van Ginkel di presentarsi solo davanti a Padelli, Molinaro lo stende, è rosso e rigore che Pazzini trasforma, realizzando il suo 100 gol in Serie A. Non è finita qua perchè El Shaarawy e Van Ginkel triangolano con l’olandese che mette in porta il Faraone che non sbaglia. La gara in pratica si chiude qua, il Torino non ci prova nemmeno più, il Milan fa possesso palla senza premere più di tanto. C’è tempo solo per Abbiati per mettersi in mostra con una bella uscita su El Kaddouri al 86°. Finisce così 3-0 per il Milan che, in una stagione molto negativa, saluta San Siro con un bel successo.

     

    MILAN – TORINO 3-0 (18°, 65° El Shaarawy, 56° rig. Pazzini)

    Milan (4-3-3): Abbiati; Zaccardo, Alex (46° Mexes), Paletta, Bocchetti; Poli (75° Mastalli), De Jong, Van Ginkel; Honda, Pazzini, El Shaarawy (68° Zapata).

    Allenatore: Inzaghi.

    Torino (3-5-2): Padelli; Darmian, Glik, Moretti; Bruno Peres, Gazzi (66° Basha), Vives (55° Benassi), El Kaddouri, Molinaro; Martinez (71° Rosso), Amauri.

    Allenatore: Ventura.

    Arbitro: Valeri.

    Ammoniti: Honda (M), Gazzi (T), Poli (M), Moretti (T), Pazzini (M), van Ginkel (M)

    Espulsi: Zaccardo (M), Molinaro (T)

  • Genoa-Inter, il Grifone vola per l’Europa

    Genoa-Inter, il Grifone vola per l’Europa

    Uno dei big-match della giornata si gioca in anticipo questa settimana ed è Genoa-Inter, match caratterizzato dalla possibilità di entrambe le compagini di piazzarsi stabilmente in zona Europa League. I liguri hanno il problema della licenza UEFA che non è ancora stata concessa ma vogliono chiudere il campionato come meritano sul campo, i nerazzurri invece vogliono i tre punti per prendere proprio il Grifone e mettersi nel piazzamento europeo, in questo modo possono vedere la rinascita nella prossima stagione con un nuovo orizzonte.

    Gasperini non cambia il proprio credo tattico e il suo 3-4-3 collaudato vede, nonostante gli infortuni dei titolari, davanti Falque, Lestienne e Pavoletti, va detto che in distinta pre-gara era inserito Tino Costa al posto del belga in una formazione più coperta, il resto è confermato. Mancini ormai ha consolidato il suo modulo e conferma Brozovic al fianco di Medel e Kovacic in mezzo al campo dietro al trequartista Hernanes, davanti la coppia Icardi-Palacio.

    Atmosfera incredibile a Marassi | Foto Twitter
    Atmosfera incredibile a Marassi | Foto Twitter

    L’atmosfera di inizio gara è bellissima, con lo stadio Luigi Ferraris vestito a festa per omaggiare l’ultima in casa dello strepitoso campionato fatto dal Genoa.

    La partita inizia con il protagonista che non ti aspetti, ovvero l’oggetto misterioso Maxime Lestienne che pare ispiratissimo prima con un bel traversone sul quale Handanovic deve mettere le mani per non rischiare e poi con un tiro da fuori area che fa volare il portiere interista per una deviazione non facile.

    8° minuto azione insistita da parte dei nerazzurri che dalla sinistra con Kovacic mettono un pallone preciso in mezzo all’area per Brozovic solissimo che di testa piazza il pallone sul primo palo di Perin ma mette la sfera fuori di poco. Il Genoa un minuto dopo replica con un bel traversone di Rincon dalla destra e Lestienne che conferma la sua verve positiva colpendo di testa a botta sicura ma Handanovic si supera e d’istinto riesce a deviare in angolo.

    Al 14° Medel tira una bomba dal limite dell’area e trova Perin attento, sul diagonale del centrocampista nerazzurro. Al 20° l’Inter passa in vantaggio, cross dalla sinistra di Hernanes sul quale Icardi vince il confronto aereo con De Maio ma la palla resta lì, il difensore cade mentre l’argentino con un tentativo di calciare la sfera mette fuori tempo Perin che intanto stava uscendo, porta vuota e palla che rotola in porta.

    La reazione rossoblù avviene subito, palla al centro e Kucka prende la sfera fuori area aggiusta la mira e tira forte verso la porta, Handanovic vola e non si fa sorprendere. Ma al 24° il portierone nerazzurro deve capitolare quando Bertolacci serve dentro l’area Pavoletti, il quale si gira mandando a vuoto Ranocchia e con un fendente preciso pareggia alla sinistra di Handanovic.

    Al 31° l’Inter si riporta in vantaggio, Palacio viene servito splendidamente con un tacco da Icardi che sfila alle spalle di Roncaglia e solo s’invola davanti a Perin il quale non può intervenire in uscita perché il piatto è chirurgico sul secondo palo. Anche in questo caso il Genoa reagisce subito, prima con Lestienne e poi con Pavoletti che colpisce la traversa.

    Maxime Lestienne realizza la sua prima rete in Serie A | Foto Twitter
    Maxime Lestienne realizza la sua prima rete in Serie A | Foto Twitter

    Dal 35° al 38° l’Inter realizza due reti non convalidate dal direttore di gara. La prima di Hernanes chiaramente in fuorigioco, la seconda di Icardi servito in orizzontale da Brozovic ha bisogno di essere vista con attenzione perché è millimetrica la posizione di off-side.

    Il Genoa comunque è battagliero, al 42° bellissimo lancio in verticale di Rincon per Lestienne, Handanovic e Ranocchia non si capiscono ed il secondo in scivolata stoppa la sfera sul quale il belga si avventa e a porta vuota pareggia il conto.

    Il finale di tempo il nervosismo prevale, Kucka e Brozovic vengono animosamente a contatto e Tagliavento ammonisce entrambi. E’ l’ultima emozione di un primo tempo bellissimo dove le due squadre si sono affrontate a viso aperto senza troppi tatticismi.

    La ripresa con le stesse formazioni in campo e al 49° l’Inter con Hernanes ha una bella occasione con un calcio di punizione invitante ma la sfera finisce alta sopra la traversa. I nerazzurri sembrano voler fare la partita ma il Genoa quando ruba palla e riparte in contropiede può fare male, al 53° Lestienne salta D’Ambrosio e mette in mezzo un pallone pericolosissimo sul quale c’è un contrasto in area dubbio tra Pavoletti e Juan Jesus, la palla finisce a Falque che però è in posizione troppo defilata e quando serve Kucka la difesa è schierata per rimpallare il tiro.

    Il match ha ritmi vertiginosi e al 58° Palacio grazia la difesa rossoblù, servito splendidamente da Hernanes salta il diretto marcatore in area ma poi scivola malamente quanto si sarebbe trovato solo davanti a Perin.

    Al 69° nel miglior momento del Genoa, dopo un paio di sfuriate sulla sinistra di Lestienne, arriva un gran tiro da fuori area di Falque che impegna Handanovic che in volo devia ancora in angolo. Un minuto dopo su un angolo di Lestienne vola in cielo Burdisso anticipando tutti colpisce di testa e la palla esce di pochissimo. L’Inter al 73° potrebbe riportarsi in vantaggio, grande azione di Hernanes che entra in area e di sinistro colpisce il palo interno, sulla ribattuta Brozovic stoppa il pallone e calcia a botta sicura ma prende in pieno l’incrocio dei pali. Sul contropiede Falque non approfitta della superiorità numerica.

    Match senza respiro e il Genoa sostituisce l’ottimo Lestienne di oggi con Laxalt, mentre l’Inter fa entrare Bonazzoli per uno stanchissimo Palacio ed il Grifone ricomincia a macinare e a pressare gli ospiti, tuttavia all’81° Hernanes tira un insidioso rasoterra sul quale Perin deve superarsi. Due minuti dopo Bonazzoli dalla destra mette un pallone ottimo al centro, Icardi si avventa di testa anticipando Burdisso ma il tiro di testa esce di pochissimo.

    Se ai punti la ripresa sembra a favore dell’Inter, all’89° Kucka manda in visibilio la Gradinata Nord. Da una punizione di Edenilson il gigante genoano svetta sopra tutti e batte Handanovic per il 3-2. Lo stesso Kucka regala un match ball ai nerazzurri stendendo al limite Icardi, lo stesso argentino calcia il tiro libero ma la barriera devia fuori facendo fare un sospiro a tutto lo stadio. Ultima emozione di una partita incredibile avviene per un contrasto tra Icardi e un difensore rossoblù in area ma Genoa-Inter finisce 3-2.

    GENOA-INTER 3-2 (2-2) – 20° Icardi (I), 24° Pavoletti (G), 31° Palacio (I), 42° Lestienne (G), Kucka (G)

    Genoa (3-4-3): Perin 7; Roncaglia 6, Burdisso 6,5, De Maio 6,5; Rincon 7, Bertolacci 6,5, Kucka 6,5, Edenilson (dal 93° Tambe S.V.); Falque 6,5 (dal 83° Izzo S.V.), Pavoletti 6,5, Lestienne 7,5 (dal 77° Laxalt 5,5).

    All.: Gianpiero Gasperini 7

    Inter (4-3-1-2): Handanovic 6,5; D’Ambrosio 5 (dal 87° Puscas S.V.), Ranocchia 5,5, Juan Jesus 5, Nagatomo 6; Kovacic 6, Medel 6,5, Brozovic 6,5 (dal 76° Shaqiri); Hernanes 6,5; Icardi 6,5, Palacio 7 (dal 77° Bonazzoli 6).

    All.: Roberto Mancini 6,5

    Arbitro: Paolo Tagliavento 5

    Ammoniti: Hernanes (I), Kucka (G), Brozovic (I), De Maio (G), D’Ambrosio (I), Juan Jesus (I), Roncaglia (I) Espulsi: –

  • La Juve non fa sconti e il Napoli sciupa l’occasione Champions

    La Juve non fa sconti e il Napoli sciupa l’occasione Champions

    La Juventus non molla mai, anche nella serata della festa scudetto, anche nel giorno in cui vengono schierate diverse seconde linee, i bianconeri non concedono nulla ad un Napoli che aveva un disperato bisogno di punti per cercare di tenere viva la corsa Champions. 

    Al fischio finale è 3-1 con il Napoli, davvero poco efficace nel primo tempo e che va sotto per il gol di Pereyra. Nella ripresa Benitez toglie un pessimo Higuain per Gabbiadini e la manovra ne trae beneficio. Dopo 5 minuti, Banti concede un rigore che Insigne sbaglia ma David Lopez ribadisce in gol. Sembra un momento buono per gli azzurri ma Sturaro prima, s’inventa il gol del 2-1, e Britos poi, testata a palla lontana in area a Morata con rosso e rigore trasformato da Pepe, permettono ai bianconeri di ottenere il successo e rendere la corsa del Napoli verso la Champions sempre più complessa.

    La festa Scudetto della Juventus | Foto Twitter
    La festa Scudetto della Juventus | Foto Twitter

    Veniamo al racconto della gara.

    Allegri, nel giorno della festa, opta per un turnover abbondante con tanti big in panchina e diverse seconde linee in campo, torna Asamoah in difesa, mentre in avanti si rivede Coman, a fianco di Morata.

    Benitez che ha di fronte una gara cruciale, a sorpresa esclude Hamsik e Gabbiadini. Alle spalle di Higuain infatti si posiziona il trio Mertens-Callejon-Insigne.

    La partenza mostra un Napoli aggressivo che prova a spaventare una Juve decisamente rilassata, l’unico pericolo arriva con un tiro di Insigne respinto da Buffon. I bianconeri crescono, prendono fiducia e al 13° passano: perfetta scucchiaiata di Coman per Pereyra che lascia rimbalzare il pallone e batte Andujar. Il gol sembra una vera e propria mazzata per il Napoli che non ha alcuna reazione nell’immediato. Ci prova con tanta generosità Mertens ma la sua conclusione esce oltre la traversa. Al 35° punizione dal limite di Pogba, palla fuori di niente. La prima frazione si chiude con la Juventus avanti per 1-0.

    Si riparte con Benitez che cerca di correre ai ripari inserendo subito Gabbiadini, ciò che stupisce è che ad uscire è Higuain. Al 49° Banti vede un tocco di mano di Asamoah in area e fischia rigore, parte Insigne, Buffon respinge ma David Lopez è lesto a ribadire in gol. La rete da fiducia al Napoli che prova subito a premere ma la Juventus è attenta e lascia pochi varchi. Coman pare imprendibile per la difesa del Napoli, il giovane francese però al momento dell’ultimo passaggio è impreciso. Al 69° David Lopez va vicino alla doppietta ma la sua bella conclusione al volo è salvata da Buffon che sul successivo corner chiude sul colpo di testa da vicino di Hamsik. La Juventus cresce pian piano e al 77° ritrova il vantaggio con una gran giocata di Sturaro che si libera come un vero attaccante e batte Andujar. La reazione del Napoli è rabbiosa, i partenopei si buttano in avanti a testa alta ma la difesa della Juventus tiene. Al 88° Buffon torna ad esser super neutralizzando un colpo di testa da vicino di Gabbiadini. Nel recupero, follia di Britos che in area nervosissimo rifila una testata a Morata. Banti non può esimersi da espellere il difensore del Napoli e concedere il rigore alla Juventus che Pepe trasforma per il 3-1 finale. Gioia Juve, parte la festa, per il Napoli la Champions si fa sempre più lontana.

     

    JUVENTUS – NAPOLI 3-1 (13° Pereyra (J), 49° David Lopez (N) 77° Sturaro (J), 93° Pepe (J))

    Juventus (4-3-1-2): Buffon; Padoin, Barzagli (46° Bonucci), Ogbonna, Asamoah; Pogba, Marchisio (71° Pirlo), Sturaro; Pereyra (78° Pepe); Morata, Coman.

    Allenatore: Allegri.

    Napoli (4-2-3-1): Andujar; Maggio, Albiol, Britos, Ghoulam; David Lopez, Gargano (78° Jorginho); Insigne (68° Hamsik), Callejon, Mertens; Higuain (46° Gabbiadini).

    Allenatore: Benitez.

    Arbitro: Banti.

    Ammoniti: Asamoah (J)

    Espulsi: Britos (N)

  • Il Brescia trionfa in Coppa Italia Femminile

    Il Brescia trionfa in Coppa Italia Femminile

    Sino a qualche giorno fa, questa partita ha rischiato di non esser disputata, la protesta delle calciatrici in risposta alle parole del presidente della Lega Nazionale Dilettanti Felice Belloli, che in una riunione relativamente ai finanziamenti per il calcio femminile aveva dichiarato, come si leggeva nel verbale, “Basta dare soldi a queste 4 lesbiche”.

    La sfiducia da parte del consiglio direttivo della LND con Belloli di conseguenza decaduto, ha portato le ragazze di Tavagnacco e Brescia a tornare sui propri passi e a decidere di scendere in campo.

    Alla fine è stato il Brescia ad ottenere un vero e proprio trionfo, che magari rende un poco meno amaro il secondo posto, alle spalle del Verona per un solo punto, nel campionato di Serie A. 

    Nella sfida sul neutro di Abano Terme il Tavagnacco di Capitan Paola Brumana ha dovuto arrendersi non riuscendo ne a vendicare la sconfitta in Supercoppa Italiana ad inizio stagione ne a difendere la coppa conquistata nelle ultime due stagioni.

    La gara è stata sostanzialmente a senso unico con il Brescia che ha saputo aprire le marcature nel primo tempo dopo soli 6 minuti con l’implacabile Bomber Daniela Sabatino, ed ha trovato il raddoppio con il gol di Cristiana Girelli al minuto 26. Le friulane possono rammaricarsi per un palo colpito quando si era ancora sul 1-0 per il Brescia. Nella ripresa ci si poteva attendere una reazione del Tavagnacco ed invece le Leonesse mettono al sicuro il trofeo andando in rete con Martina Rosucci al 61° e chiudendo, dopo un legno centrato da Barbara Bonansea, definitivamente il Poker con il gol di Stefania Tarenzi in pieno recupero.

    Il Logo del Brescia Femminile | © Acf Brescia Calcio Femminile
    Il Logo del Brescia Femminile | © Acf Brescia Calcio Femminile

    TAVAGNACCO – BRESCIA 0-4 (6° Sabatino, 26° Girelli, 61° Rosucci, 92° Tarenzi)

    TAVAGNACCO (4-4-2): Blancuzzi; Pochero, Bissoli, Martinelli, Frizza (75° Mensah); Parisi, Tuttino (61° Del Stabile), Cecotti, Brumana; Lauriola, Zuliani (89° Minutello).

    Allenatore: Di Filippo.

    BRESCIA (3-5-2): Marchitelli; Zizioli, D’Adda (78° Karlsson), Linari; Cernoia, Alborghetti, Nasuti, Rosucci, Bonansea; Sabatino (68°Tarenzi), Girelli (82° Costi).

    Allenatore: Bertolini .

    Arbitro: Bianchini.

    Ammoniti: Zizioli (B), Costi (B), Parisi (T), Pochero (T)

  • Consigli Fantacalcio per la 37° Giornata di Serie A 2014/15

    Consigli Fantacalcio per la 37° Giornata di Serie A 2014/15

    La 37° e penultima giornata di Serie A, sarà un turno disputato sui tre giorni, sarà aperto dall’anticipo di grande fascino di sabato delle 18 Juventus-Napoli e chiuso dal Derby posticipo di lunedì alle 18 Lazio-Roma

    Come ogni turno, per venire incontro ai fantallenatori, torna la rubrica Consigli Fantacalcio con i consigliati, gli sconsigliati e le sorprese delle 20 squadre di Serie A.

    CONSIGLI FANTACALCIO PER LA 37° GIORNATA DI SERIE A

    JUVENTUS – NAPOLI Sabato 23/05 h.18.00

    CONSIGLIATI

    MORATA: a riposo in Tim Cup, è in grandi condizione.

    MERTENS: viene da una splendida prova con il Cesena.

    SCONSIGLIATI

    DE CEGLIE: ha giocato poco, potrebbe avere problemi con gli esterni azzurri.

    INLER: potrebbe trovar difficoltà contro il centrocampo bianconero.

    SORPRESE

    MATRI: eroe di coppa, pronto a ripetersi.

    GABBIADINI: ha tutti i numeri per far bene allo Juventus Stadium.

     

    GENOA – INTER Sabato 23/05 h.20.45

    CONSIGLIATI

    IAGO FALQUE: condizione di forma super, va schierato.

    HERNANES: torna dalla squalifica, pronto a portar bonus.

    SCONSIGLIATI

    EDENILSON: potrebbe soffrire la spinta nerazzurra.

    MEDEL: sempre a rischio cartellino per la sua grinta.

    SORPRESE

    TINO COSTA: torna dalla squalifica per provare a regalare nuovi bonus.

    NAGATOMO: il giapponese ha già segnato diversi gol al Genoa.

     

    EMPOLI – SAMPDORIA Domenica 24/05 h.12.30

    CONSIGLIATI

    SAPONARA: anche se non al meglio, sa come portar bonus.

    MURIEL: ha i colpi per regalare gol e assist.

    SCONSIGLIATI

    TONELLI: non ha la certezza della titolarità e rischia contro i talenti blucerchiati.

    ACQUAH: grintoso ed aggressivo, talvolta troppo, rischia il cartellino.

    SORPRESE

    TAVANO: potrebbe giocare titolare, vorrà cogliere l’occasione.

    OBIANG: deve farsi perdonare per il grave errore con la Lazio.

     

    CESENA – CAGLIARI Domenica 24/05 h.15.00

    CONSIGLIATI

    DEFREL: decisamente il più in forma dei suoi.

    COP: deve sfruttar l’occasione per aumentare il bottino dei suoi gol.

    SCONSIGLIATI

    CAPELLI: potrebbe aver problemi contro gli avanti rossoblu.

    AVELAR: non è al 100%, potrebbe anche non giocare.

    SORPRESE

    CASCIONE: inserimento e tiro da fuori che potrebbero portar bonus.

    JOAO PEDRO: potrebbe avere la titolarità e quindi poter portar bonus.

     

    CHIEVO – ATALANTA Domenica 24/05 h.15.00

    CONSIGLIATI

    PELLISSIER: vorrà chiudere in bellezza, davanti al suo pubblico, la stagione.

    GOMEZ: rapidità e tecnica per portare bonus.

    SCONSIGLIATI

    IZCO: non ha la certezza della titolarità.

    EMANUELSON: dovrebbe partire in panchina, meglio non rischiarlo.

    SORPRESE

    SCHELOTTO: con la sua spinta può portar bonus.

    ROSSETI: se lo avete preso potete rischiarlo, potrebbe giocare e far bene.

     

    PALERMO – FIORENTINA Domenica 24/05 h.15.00

    CONSIGLIATI

    DYBALA: potrebbe giocare e voler salutar al meglio il Barbera.

    SALAH: sembra tornato quello inarrestabile del suo arrivo in Serie A.

    SCONSIGLIATI

    ANDELKOVIC: ha di fronte un avversario temibile come Salah.

    PIZARRO: non al top, potrebbe non rendere al meglio.

    SORPRESE

    QUAISON: anche a gara in corso può rendersi insidioso.

    GO. RODRIGUEZ: è il bomber, a sorpresa, della viola, potrebbe segnare ancora.

     

    PARMA – VERONA Domenica 24/05 h.15.00

    CONSIGLIATI

    MAURI: il giovane del Parma avrà voglia di far bene per mettersi in mostra.

    TONI: è rimasto una gara senza segnare, in questa potrebbe tornare al gol.

    SCONSIGLIATI

    LUCARELLI: rischia molto nello scontro con Toni.

    SAVIOLA: le occasioni per lui paiono finite.

    SORPRESE

    JORQUERA: ha la possibilità di ritagliarsi il ruolo di sorpresa in questo match.

    SALA: nel tridente offensivo potrebbe far molto bene.

     

    UDINESE – SASSUOLO Domenica 24/05 h.15.00

    Allan | Foto Twitter
    Allan | Foto Twitter

    CONSIGLIATI

    ALLAN: tanta sostanza e magari potrebbe anche trovare bonus.

    BERARDI: carico dalla tripletta, potrebbe trovare bonus anche a Udine.

    SCONSIGLIATI

    BUBNJIC: potrebbe giocare ma non sembra convincere.

    MAGNANELLI: torna da un infortunio, potrebbe non esser al top.

    SORPRESE

    PERICA: si è sbloccato con la Roma, potrebbe ripetersi.

    SANSONE: ci si aspetta un suo possibile ritorno al gol.

     

    MILAN – TORINO Domenica 24/05 h.20.45

    CONSIGLIATI

    HONDA: il giapponese è da due gare il migliore dei suoi, gli manca solo il gol.

    MAXI LOPEZ: in gran crescita, cerca il gol dell’ex.

    SCONSIGLIATI

    PALETTA: rischia la panchina e comunque non convince.

    BENASSI: potrebbe perdere il confronto con il centrocampo rossonero.

    SORPRESE

    CERCI: torna a disposizione, potrebbe trovare il gol dell’ex.

    EL KADDOURI: attenzione ai suoi colpi, anche da fermo, potrebbe portar bonus.

     

    LAZIO – ROMA Lunedì 25/05 h.18.00

    CONSIGLIATI

    FELIPE ANDERSON: devastante all’andata, proverà a ripetersi.

    TOTTI: in un derby non si può non schierarlo.

    SCONSIGLIATI

    MAURICIO: prestazioni negative, meglio non rischiarlo.

    ASTORI: gli inserimenti di Felipe Anderson potrebbero metterlo in difficoltà.

    SORPRESE

    CATALDI: il giovane centrocampista laziale potrebbe esser la sorpresa del derby.

    ITURBE: niente meglio di un derby per risollevare una stagione negativa.

  • Da Dirty Soccer a turbativa d’asta, Lotito c’è

    Da Dirty Soccer a turbativa d’asta, Lotito c’è

    Non bastava Dirty Soccer, il nuovo scandalo legato al calcio scommesse, legato a quest’ultimo c’è anche un’inchiesta legata alla turbativa d’asta per l’acquisizione del F.C. Bari ed in entrambi i casi c’è l’ombra di Claudio Lotito.

    Come ricorderete il Bari venne acquistato da una cordata capeggiata dall’ex arbitro Gianluca Paparesta, attuale presidente del club pugliese, quello che rimase tuttavia avvolto nel mistero fu proprio chi ci fosse dietro l’acquisizione in senso reale, non solo figurato. La Procura di Bari ha aperto un fascicolo e fatto recuperare dalla Guardia di Finanza le carte inerenti proprio l’acquisizione della società, dal momento che l’ex arbitro non sembra avere mai avuto in proprio le capacità finanziarie per acquisire una squadra di calcio. Allora si paventava la possibilità di immissione di capitali derivanti da cordate straniere, russe o turche, di cui non si hanno mai avuto prove e si sono perse le tracce.

    Gianluca Paparesta | Foto Twitter
    Gianluca Paparesta | Foto Twitter

    Cosa c’entrano Dirty Soccer e Lotito con tutto questo? Nell’ambito dell’inchiesta legata alle partite truccate uno degli arrestati recentemente in un’intercettazione telefonica si domanda se Lotitoè proprietario di Lazio, Salernitana, Brescia e Bari” ed ecco che quindi per gli inquirenti le cose potrebbero essere legate, vediamo perché.

    Premesso che come detto Gianluca Paparesta non sembra aver mai posseduto i capitali necessari per acquisire una società di calcio come il Bari ricordiamo che nelle casse della società pugliese vennero immessi cospicui versamenti di denaro, il cui grosso derivava dalla vendita anticipata dei diritti televisivi alla Infront società di consulenza del Milan e molto vicina a Claudio Lotito. Grazie a tutto ciò Paparesta investe poco e accumula un tesoretto niente male per il Bari.

    Andiamo con ordine:

    Il 14 maggio del 2014 Gianluca Paparesta chiude il contratto con la NSA, società laziale che si occupa dell’allestimento della cartellonistica negli stadi, dopo sei giorni versa 150 mila euro presso un conto della Banca Popolare del Mezzogiorno. Nello stesso momento il F.C. Bari trova l’accordo con la HD Power Light, ditta romana che si occupa di facchinaggio e attrezzature cinematografiche, anche questa verserà 200 mila euro. Il 20 maggio Paparesta firma l’accordo per i diritti commerciali con la MP Silva, ente irlandese riconosciuto dalla Lega Calcio per la vendita dei diritti TV all’estero, lo stesso giorno da Dublino arriva un bonifico di 2 milioni e mezzo di euro, il giorno successivo è la volta della Infront Italy che nel giro di tre giorni verserà bonifici per un totale di 3 milioni e 355 mila euro. Poi le carte raccontano di altri tre bonifici della Best Union S.p.a. per la vendita di biglietti per altri 800 mila euro dal 23 al 25 giugno. Il totale combacia con i soldi che sono stati necessari per l’acquisizione della società F.C. Bari.

    Secondo il Registro delle Imprese il F.C. Bari oggi è per il 95% di proprietà di Gianluca Paparesta e per il restante 5% del papà Romeo ed il capitale sociale versato è il minimo di legge (25%).

    Carlo Tavecchio e Claudio Lotito | Foto Twitter
    Carlo Tavecchio e Claudio Lotito | Foto Twitter

    Partendo dal presupposto che al momento non ci sono né indagati né c’è un’ipotesi di reato divulgato dalla Procura ma c’è un’inchiesta diventano fondamentali le date di tutte le operazioni. Il 20 maggio Paparesta si aggiudica per 4,8 milioni il titolo sportivo del club all’asta fallimentare per 4,8 milioni di euro, ha in cassa abbastanza soldi per depositare la cauzione di un milione ma non ha abbastanza fondi per saldare l’operazione. Il 23 maggio dinanzi al Notaio deposita l’assegno di 3 milioni e 800 mila euro per saldare e s’impegna, senza averli in mano, di saldare il debito sportivo del club con la Lega Calcio di circa 3 milioni di euro.

    Questi i dati legati alla società pugliese ed al suo percorso di acquisizione, va da sé che la magistratura farà la considerazione che viene ovvia a chiunque, ovvero nella battaglia per la poltrona della Federcalcio tutte le società legate ad Infront si sono schierate per l’elezione del candidato promosso dal duo Galliani-Lotito. Questo non vuol dire necessariamente che Lotito sia dentro il Bari, potrebbe voler dire che Lotito ha aiutato il Bari per poi avere il suo appoggio in occasione delle elezioni federali. Tuttavia tutto questo rientra nell’intercettazione telefonica ad uno degli arrestati nell’inchiesta Dirty Soccer.

    A far luce in tutto questo è Vittorio Galigani, colui che stava dall’altra parte del telefono con Ercole Di Nicola (D.S. dell’Aquila indagato dalla Procura calabrese) in una recente intervista al Corriere del Mezzogiorno.

    Di Nicola nell’intercettazione chiede a Galigani “Lui (Lotito) è proprietario di Lazio, Salernitana, Bari e Brescia? la risposta dell’interlocutore è chiara “Lui, con Infront, insieme a Galliani ha preso anche il Brescia. Di Nicola chiude ribadendo “Quindi Lazio, Salernitana, Bari e Brescia“.

    Nell’intervista Galigani, ex dirigente di Taranto e Foggia, chiarisce il suo pensiero legato al coinvolgimento di Lotito nell’affaire Bari:

    “Non è un mistero che spesso si sia collegata la figura di Lotito al Bari. Il presidente della Lazio, nella celebre conversazione con Pino Iodice (dirigente dell’Ischia, nota intercettazione legata ai successi in B di Carpi e Frosinone), afferma di essere riuscito, attraverso Infront, a mettere d’accordo Sky e Mediaset sui diritti televisivi ed è acclarato che Infront sia tra i principali partner commerciali del Bari. Peraltro, pur smentendo un intervento finanziario a supporto dell’acquisizione del club, lo stesso Gianluca Paparesta ha ammesso di chiamare Lotito che, a sua volta ha confermato di essere contattato dal presidente del Bari. La Lazio, inoltre, ha prestato tre giocatori al club biancorosso. In tutto ciò non c’è nulla di illegale, ma ne scaturisce quantomeno uno stretto rapporto tra le società. Si tratta di un’opinione personale, magari sbagliata. Tuttavia, una maggiore chiarezza di comunicazione sull’operazione legata al Bari avrebbe evitato qualsiasi illazione”.

    Si tratta di una vicenda alquanto spinosa che richiama inevitabilmente alla memoria, seppur con motivazioni diverse, l’inchiesta che coinvolse la GEA con Calciopoli, che ci sia un conflitto d’interessi è evidente e la magistratura dovrà far luce proprio all’aspetto legato all’influenza che hanno avuto nella vita societaria la attuale leadership della Federcalcio. Considerando poi il fatto che lo scandalo Dirty Soccer, oltre che coinvolgere la Salernitana (club di Lotito), si lega a tutto ciò con un filo conduttore, la cattiva situazione economica dei club coinvolti.

     

  • Matri regala la decima Coppa Italia alla Juve

    Matri regala la decima Coppa Italia alla Juve

    Una partita intensa, magari non altamente spettacolare, una finale combattuta e che ha avuto bisogno dei tempi supplementari per decidere il vincitore della Coppa Italia.

    A festeggiare è stata la Juventus che ha sfruttato la zampata di Matri al 97° per sconfiggere una bella Lazio che si è arresa solo all’ultimo istante.

    La Juventus alza al cielo di Roma la Coppa Italia | Foto Twitter
    La Juventus alza al cielo di Roma la Coppa Italia | Foto Twitter

    Allegri può gioire, per il tecnico bianconero arriva una Coppa Italia, che a Torino mancava da 20 anni, dopo il successo in campionato. Obiettivi pre stagionali centrati per l’allenatore livornese. Ora c’è un sogno da cercare da far divenire realtà a Berlino, ma quella sarà un’altra storia.

    Oltre a Matri, tra i protagonisti si segnalano i difensori bianconeri, Chiellini ha pure siglato il gol del momentaneo 1-1, che hanno saputo tener testa agli attacchi degli avanti biancocelesti.

    Pioli da parte sua non ha niente da rimproverare ai suoi ragazzi, la mossa del nuovo modulo si è rivelata quasi vincente. La Lazio ha sorpreso la Juve, ha trovato subito il vantaggio al 4° con Radu (pareggiato dopo soli 6 minuti da Chiellini) e ad inizio primo tempo supplementare ha visto la palla calciata da Djordjevic sbattere prima su un palo e poi sull’altro prima di uscire beffarda dallo specchio della porta.

    Veniamo al racconto della gara.

    Allegri, che non può schierare gli squalificati Marchisio e Morata, manda in campo la Juventus con un 3-5-2 che vede il trio Barzagli-Bonucci-Chiellini in difesa, Pogba-Pirlo-Vidal a centrocampo con Llorente-Tevez coppia d’attacco.

    Pioli, che recupera Biglia solo per la panchina, schiera una formazione che può ricoprire due moduli 3-4-3 con de Vrij-Gentiletti-Radu centrali, oppure un 4-3-3 con Radu che si sposta sulla fascia e l’arretramento di Basta. In avanti trio Felipe Anderson-Klose-Candreva.

    La partenza vede intensità a centrocampo ma la Lazio la sblocca subito, punizione in area, svetta Radu colpo di testa e palla in rete. La Juventus ci mette poco a reagire e al 10° trova il pareggio, punizione di Pirlo, sponda di Evra e girata vincente di Chiellini. A questo punto la sfida torna sui binari dell’equilibrio con una Lazio aggressiva che cerca di non far ragionare i bianconeri. Tra un colpo di testa alto di Llorente e una ripartenza non finalizzata di cataldi si arriva alla mezz’ora sul 1-1. Al 31° Pogba sbaglia uno stop al limite della propria area, Parolo non si fa pregare e calcia, palla fuori di poco. Al 42°grosso rischio per Berisha che ritarda il rinvio sulla pressione di Tevez e centra in pieno l’Apache, per sua fortuna c’è un tocco di braccio e l’azione si perde. Il primo tempo si chiude sul 1-1.

    La ripresa parte con ritmi più bassi, con la Lazio che alterna momenti di calma ad altri di grande intensità, non si assiste però a grandi occasioni. Le due squadre non riescono a surclassarsi, la gara rimane sul filo dell’equilibrio con la Juventus che sembra voler addormentare la gara. Al 83° buona occasione per Djordjevic appena entrato, chiude bene Storari. Al 87° Matri ben imbeccato da Pirlo calcia e batte Berisha ma è in fuorigioco, gol annullato. Non accade altro, dopo 3 minuti di recupero si va ai tempi supplementari.

    Si parte e al 94° gran conclusione di Djordjevic che colpisce un palo, poi l’altro e poi viene allontanata da Pirlo. Il calcio però sa essere strano e maligno, al 97° infatti Matri si fa trovare pronto in area, vince un rimpallo e calcia battendo un insicuro Berisha. La Lazio cerca di reagire ma non riesce ad impensierire Storari, il primo tempo supplementare si chiude sul 2-1 Juventus.

    L'esultanza di Alessandro Matri | Foto Twitter
    L’esultanza di Alessandro Matri | Foto Twitter

    Si riparte con Pioli che si gioca anche la carta Keita che va a prendere il posto di de Vrij per una Lazio ultra offensiva. I biancocelesti però sono stanchi, le azioni sono confusionarie e poco prolifiche. La Juventus tiene e al fischio finale può festeggiare, dopo lo scudetto arriva anche la Coppa Italia.

     

    JUVENTUS – LAZIO 2-1 d.t.s. (4° Radu (L), 10° Chiellini (J), 97° Matri (J))

    Juventus (3-5-2): Storari; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (115° Padoin), Pogba (77° Pereyra), Pirlo, Vidal, Evra; Llorente (84° Matri), Tevez.

    Allenatore: Allegri.

    Lazio (3-4-3): Berisha; de Vrij (105° Keita), Gentiletti, Radu (71° Mauricio); Basta, Parolo, Cataldi, Lulic; Candreva, Klose (82° Djordjevic), Felipe Anderson.

    Allenatore: Pioli.

    Arbitro: Orsato.

    Ammoniti: Parolo (L), Evra (J), Bonucci (J), Matri (J), Candreva (L)