Una giornata incredibile quella di ieri a Roma. La società giallorossa dopo la cessione di Romagnoli al Milan di qualche giorno fa ha ufficializzato ieri l’acquisto dell’attaccante Edin Dzeko dal Manchester City e incassa l’addio al calcio giocato di Federico Balzaretti.
Federico Balzaretti non ce la fa più e lo dice attraverso una conferenza stampa che sa di rassegnazione. Affetto da una forma di pubalgia cronica dopo le ultime stagioni che lo hanno visto protagonista pochissimo con la maglia giallorossa ha deciso di dare l’addio al calcio giocato, resterà comunque nello staff giallorosso a disposizione per le squadre giovanili.
Ma non è l’unica notizia che arriva da Trigoria nella giornata di ieri. La notizia liberatoria, in senso positivo, è quella che l’attaccante del Manchester City Edin Dzeko con la formula del prestito oneroso fissato a 4 milioni e con un diritto di riscatto, a favore dei giallorossi, fissato ad 11 milioni diventa ufficialmente un tesserato della A.S. Roma e da oggi è a disposizione del tecnico Rudi Garcia.
“Sono qui per vincere molti titoli”
Queste le sue prime parole in giallorosso che hanno già fatto infiammare il pubblico corso ad accoglierlo.
La svolta che ha permesso di sbloccare la trattativa che sembrava in stallo è stata la cessione di Sanabria allo Sporting Gijón, movimento che ha liberato un posto da extra-comunitario occupato ora ufficialmente dal bosniaco ex Citizens. Il contratto era pronto da tempo e prevede un ingaggio a 4,5 milioni di euro a stagione più bonus che legherà l’attaccante bosniaco fino al 30 giugno 2016, poi se si verificheranno lacune condizioni sportive specificate nell’accordo con il Manchester City, Edin Dzeko potrà essere riscattato alla cifra suddetta prestabilita dalla Roma.
Edin Dzeko dopo essersi messo in luce con il Wolfsburg era stato acquistato dal Manchester City dove al primo anno (stagione 2012/13) aveva realizzato 15 reti, l’anno seguente aveva migliorato ulteriormente il suo score con 26 reti all’attivo e trascinato con i suoi gol i Citizens alla conquista del titolo in Premier Leagueche mancava loro da 44 anni.
Il primo trofeo estivo nostrano di un certo spessore, escludendo l’ufficiale Supercoppa italiana vinta dalla Juventus, va al nuovo Milan di Sinisa Mihajlovic che prima batte per la seconda volta l’Inter e poi ai rigori supera anche il Sassuolo portandosi a casa il Trofeo Tim.
I rossoneri appaiono più in palla e più amalgamati dei cugini e nella prima sfida del trofeo trovano subito la vittoria grazie ad uno strepitoso Bacca in grado prima di metter in condizione Bertolacci di portare in vantaggio il Milan e poi di raddoppiare con una bellissima rete.
Rispetto alla sfida asiatica tra le due squadre si sono visti in entrambi i team dei rispettivi progressi, tuttavia l’Inter desta ancora moltissima perplessità soprattutto in difesa. Così la prima partita del Trofeo Tim inizia a tinte nerazzurre, la squadra di Mancini pressa alto e schiaccia i cugini cercando subito la via della rete, il Milan chiude bene ed in contropiede fa male. Bacca sulla sinistra lavora un bel pallone, crossa in area e trova Bertolacci che porta in vantaggio la squadra di Mihajlovic, fa riflettere in chiave mercato che Kovacic si perda Bertolacci e non lo segua, un errore visto e rivisto tante volte nella scorsa stagione e che è costato punti all’Inter.
La mini-partita cambia ed è il Milan a condurre le danze, nell’Inter Kovacic va a fiammate ed è l’unico che inventa qualcosa ma è impreciso anche in impostazione. Il Bacca show si completa a metà tempo quando da solo salta come le porte di uno slalom gigante Santon e Miranda per poi battere Handanovic e fare il 2-0. Brozovic riapre la partita poco dopo accorciando le distanze e nel finale dei 45 minuti viene anche espulso Alex per fallo su Icardi lanciato a rete, tuttavia il primo match del Trofeo Tim finisce 2-1.
Nella seconda mini partita è il Sassuolo ad affrontare l’Inter. Mancini cambia parecchio rispetto alla prima prova, ma il risultato non cambia. Defrel, uomo deputato ad ereditare il ruolo di Zaza, passato alla Juventus, realizza il suo primo gol di spessore con i neroverdi che basta a sconfiggere l’Inter confusa e poco vogliosa. La rete si materializza grazie ad un lancio lungo di Cannavaro che innesca Defrel e l’ex-cesenate batte Carrizo in uscita.
Nella terza partita si decide il vincitore e il Milan di Mihajlovic cambia qualche interprete, dentro Suso, Matri e Cerci anche il Sassuolo pratica un po’ di turn-over ma più soft. I primi minuti sono da match di Serie A vero e proprio e pure spettacolare, Consigli si prodiga a neutralizzare le conclusioni di Suso e di Mexes, poi Floro Flores coglie un palo clamoroso a Donnarumma battuto. In vantaggio va per primo il Sassuolo, grazie a Duncan che con un bel diagonale supera il portiere rossonero, il Milan reagisce subito e con Cerci potrebbe pareggiare, ma sulla linea Acerbi sventa la minaccia poi è Nocerino, nei minuti di recupero, a realizzare l’1-1 con un bel tiro a girare.
Si finisce ai rigori e Donnarumma, come contro il Real Madrid qualche settimana fa, fa la differenza neutralizzando i tiri dal dischetto di Berardi e Acerbi. Il rigore decisivo per il Milan invece lo trasforma Nocerino.
Per quanto un trofeo estivo amichevole possa avere valore Sassuolo e Milan hanno fatto vedere che il mercato ha portato nuova linfa e che c’è un dettame tattico importante che tiene in piedi entrambe le compagini con una buona prospettiva di ulteriore miglioramento soprattutto per il Milan. L’Inter esce da questo Trofeo Timnon ridimensionata, ma certamente con sempre più incertezze che lacune risolte rispetto alla scorsa stagione. Mancini attende novità sul mercato, mentre i tifosi e gli addetti ai lavori vorrebbero vedere più sostanza e meno progetti.
L’uomo del destino, forse alla sua ultima partita con la maglia del Barcellona, l’uomo che già nel 2009 aveva permesso ai blaugrana di vincere una Supercoppa Europea ai tempi supplementari segnando al 115°, si è ripetuto ieri sera nella folle ma stupenda sfida di Tbilisi tra i catalani ed il Siviglia, l’uomo della provvidenza è sempre lui: Pedro Rodriguez.
Partito dalla panchina, nonostante l’assenza di Neymar colpito dalla parotite, Pedro ha saputo sfruttare i minuti che gli ha concesso Luis Enrique riconsegnando una Coppa al Barcellona che sembrava stesse sfuggendo via dopo esser stata saldamente tra le mani di Messi e compagni per quasi un’ora di gioco.
Vince il Barcellona ma non si possono non fare i complimenti ad un Siviglia che dopo esser passato subito in vantaggio dopo 3 minuti, ha preso 4 schiaffoni ma non si è arreso andando a riequilibrare il match sul 4-4 ed avendo negli ultimi istanti pure due palloni per trovare il gol del 5-5.
Veniamo al racconto di una stupenda finale di Supercoppa Europea.
La partenza del Siviglia è subito super con Banega che, al minuto 3, realizza un calcio di punizione con una perfetta conclusione. Neanche il tempo di esultare che al 7° Messi replica all’avversario con la stessa arma, calcio di punizione e sinistro dove Beto non può arrivare. La serata della Pulce però è appena iniziata e al quarto d’ora Messi realizza nuovamente su punizione per il vantaggio del Barça. Gli andalusi incassano il colpo ed il Barcellona prende in mano la gara, andando pure a trovare il terzo gol sul finale di frazione, Suarez elude il fuorigioco, si presenta solo davanti a Beto che però è super a respingere, l’uruguyano riprende palla e serve l’inserimento di Rafinha che con un tocco supera il portiere avversario.
L’inizio della ripresa sembra mettere il definitivo sigillo alla gara con Suarez che al 53°, ben servito da Busquets, non sbaglia davanti a Beto. Pare tutto finito ma qua esce l’orgoglio del Siviglia che prima accorcia con una perfetta ripartenza finalizzata da Reyes al 57°, poi si avvicina ulteriormente con il rigore, concesso per fallo di Mathieu su Vitolo, trasformato da Gameiro al 71°. Non è finita qua perchè gli uomini di Luis Enrique paiono in difficoltà, anche per l’uscita per infortunio di Iniesta, ed Emery, che dopo essersi giocato la carta Konoplyanka sul 2-4, si gioca anche quella Immobile e l’azzardo paga perchè l’ex granata sfrutta un errore di Bartra e piazza un assist vincente per l’ucraino ex Dnipro che spinge in porta il 4-4. Messi potrebbe evitare i supplementari ma stavolta le sue punizioni non si rivelano vincenti.
Nell’extratime il gioco lo comanda il Barcellona anche per un Siviglia molto stanco, e al 115° un’altra punizione di Messi vale il gol del 5-4, la pulce calcia ma colpisce la barriera, il pallone gli ritorna e l’argentino lascia partire un gran tiro che costringe Beto alla respinta corta, sul pallone si avventa Pedro che da due passi segna. Il Siviglia cerca di reagire ma prima Coke, lasciato solissimo, colpisce di testa spedendo di un soffio a lato e poi Rami, con un colpo di ginocchio, non riesce a concretizzare un bel cross di Immobile. Finisce così, 5-4 per il Barça con Pedro che nella sua, probabile, ultima recita in maglia Blaugrana, nella notte di Tblisi diventa la stella più brillante.
Il primo trofeo stagionale che apre ufficialmente il campionato 2015/16 va alla Juventus che può festeggiare così la settima Supercoppa della sua storia, record per una squadra italiana. I campioni d’Italia ormai orfani di Tevez, Pirlo e Vidal, si sono imposti per 2-0 sulla Lazio di Pioli grazie ai nuovi innesti Mandzukic e Dybala, i prescelti a sostituire le gesta dei campioni uscenti.
Ma il trofeo conquistato porta anche un altro nome, quello di Pogba, che proprio a Shangai ha debuttato con il 10 sulla maglia. Il francese, pur non segnando, ha preso per mano la squadra specie nel secondo tempo, come un campione dal compito arduo di portare il 10 sulle spalle deve fare.
La partita non è stata bellissima, complice anche le pessime condizioni del terreno di gioco e le condizioni atmosferiche che alla vigilia minacciavano l’arrivo di un uragano. Le due squadre si sono studiate per tutto il primo tempo dove a risaltare è stata qualche giocata di Pogba. In avvio del secondo tempo Mandzukic ha la possibilità di sbloccare la partita ma il croato si fa ipnotizzare da Marchetti in uscita sciupando la prima vera occasione del match; poco dopo è Pogba che con un destro da fuori area manda la palla a lato di un soffio.
AL 24′ la Juventus sblocca il risultato grazie ad un cross in area di Sturaro per Mandzukic che sovrasta Basta sullo stacco e infila alle spalle di Marchetti. Cinque minuti dopo tocca a Dybala, chiamato a sostituire uno spento Coman, chiudere la pratica con una girata al volo su assist di Pogba. La Lazio accenna una reazione d’orgoglio con Candreva che trova però un sontuoso e sempre pronto Bonucci a murare per due volte.
La Juventus, trascinata dai nuovi arrivati, aggiunge così il primo dei trofei stagionali in bacheca, la compagine di Allegri è ripartita da dove aveva chiuso la precedente stagione, sempre cinica e spietata ma ancora non al meglio della condizione. Quella della Lazio è parsa molto più indietro rispetto ai campioni d’Italia, una situazione che, a meno di 10 giorni dal preliminare di Champions contro il Bayern Leverkusen, preoccupa molto i suoi tifosi.
Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Caceres; Lichtsteiner, Sturaro (45′ st Pereyra), Marchisio, Pogba, Evra; Coman (15′ st Dybala), Mandzukic (35′ st Llorente). (Rubinho, Neto, Parodi, Rugani, Isla, Vitale, Padoin, Tello, Zaza). All.: Allegri Lazio (4-2-3-1): Marchetti; Basta, de Vrij, Gentiletti, Radu; Onazi, Biglia; Candreva, Cataldi (30′ st Kishna), Felipe Anderson (42′ st Morrison); Klose (16′ st Djordjevic). (Berisha, Guerrieri, Hoedt, Mauricio, Konko, Patric, Milinkovic-Savic, Oikonomidis, Keita). All.: Pioli
Arbitro: Banti
Reti: 24′ st Mandzukic, 28′ st Dybala
Un’urna dal retrogusto certamente amaro quella di Nyon per la Lazio.
I biancocelesti infatti, per poter raggiungere la fase a gironi della Champions League dovranno vedersela con i tedeschi del Bayer Leverkusen.
Un confronto decisamente complesso quello con le Aspirine, certamente si poteva pescare di meglio, sulla carta Shakhtar Donetsk e Sporting Lisbona sembravano decisamente avversarie più morbide, poteva però anche andare peggio, venendo accoppiati con lo spauracchioManchester United.
Sarà certamente uno scoglio difficile per gli uomini di Pioli, il Bayer Leverkusen è giunto 4° nella scorsa Bundesliga ed è stato eliminato negli ottavi di finale della scorsa Champions League, ai calci di rigore, dall’Atletico Madrid.
La squadra tedesca, guidata da luglio 2014 da Roger Schmidt, ha una rosa decisamente interessante e che non può certo lasciar sereno il tecnico della Lazio.
In porta infatti c’è il talento dell’Under 21 tedesca Bernd Leno, in difesa oltre all’italiano Giulio Donati, c’è anche l’ex giallorossoTin Jedvaj. E’ però da centrocampo in su che il Bayer Leverkusen ha i suoi punti di forza, partendo dal turco Çalhanoğlu, proseguendo con Bellarabi, Kruse e Lars Bender. In avanti la Lazio dovrà fare grandissima attenzione al talento coreano Heung-Min Son e all’esperto attaccante tedesco classe 1985 StefanKiessling.
Lazio e Bayer Leverkusen hanno avuto modo di sfidarsi in sole due occasioni, risalenti alla fase a gironi di Champions League 1999/2000. La gara d’andata in Germania finì 1-1, a segno Neuville e Sinisa Mihajlovic. Stesso risultato anche nella sfida dell’Olimpico, reti di Pavel Nedved e Ulf Kirsten.
Insomma un doppio confronto da affrontare con grande concentrazione per evitare l’eliminazione come accaduto al Napoli 12 mesi fa e portare così nuovamente tre squadre della Serie A, ai gironi di Champions League.
La gara di andata si svolgerà allo stadio Olimpico di Roma martedì 18 agosto mentre il ritorno alla BayArena di Leverkusen si giocherà mercoledì 26 agosto.
Nelle altre sfide il sorteggio ha proposto interessantissimi incontri come quello tra il Celtic e il Malmoe e quello tra gli spagnoli del Valencia ed il Monaco di Stephan El Shaarawy.
Strada sulla carta più semplice, ma attenzione a sottovalutare l’avversario, per il Manchester United che sfiderà i belgi del Club Brugge. L’equilibrio sembra regnare nelle sfide Sporting Lisbona-Cska Mosca e Rapid Vienna-Shakhtar Donetsk. Sogno gironi possibile per gli albanesi del Skenderbeu, sfideranno la Dinamo Zagabria, e per i Kazaki dell’Astana che se la vedranno con l’Apoel Nicosia.
La Sampdoria ha definito una delle sue trattative in uscita più spinose. Stefano Okaka ha firmato per l’Anderlecht squadra di prima fascia belga che da alcuni giorni faceva pressing per portare lo statuario calciatore tra le sue fila.
L’annuncio è stato dato ieri e Stefano Okaka attraverso Twitterha mostrato tutto il suo gradimento per la conclusione della trattativa dichiarando:
“Sono orgoglioso di essere approdato in un grande club europeo”.
Certo l’avventura di Stefano Okaka da gennaio in poi è stata tutta un sali e scendi con i blucerchiati. Con Mihajlovic qualche screzio e digiuni lunghi di reti, morale solo 4 gol in tutta la stagione dopo 32 partite una chiusura negativa che ha fatto da contrasto con il buon inizio che tra le altre cose gli era valsa anche la convocazione in Nazionale.
Alla Sampdoria andranno circa tre milioni di Euro, che potranno essere reinvestiti sul mercato, non male considerando che l’attaccante era in scadenza di contratto e aveva già manifestato la volontà di non rinnovare con i blucerchiati. Stefano Okaka ieri ha effettuato le visite mediche come testimoniano le foto rilasciate via Twitterdal profilo ufficiale dell’Anderlecht. L’Anderlecht con Okaka ha trovato il sostituto di Mitrovic, ceduto proprio la scorsa settimana al Newcastle.
Parole dolci da parte del presidente Massimo Ferrero attraverso il sito ufficiale della Sampdoria che augura al suo ex calciatore un futuro radioso nella sua nuova avventura a Bruxelles:
“Quando un ragazzo lascia la mia Samp, rimane sempre un amaro in bocca. Tutti mi dicono che questo è il calcio, bisogna vivere e capire le situazioni che si vengono a creare. Ma ad un tifoso come me, pieno d’amore, la cosa spezza sempre un po’ il cuore. In bocca al lupo, bravo ragazzo e grande campione, ti seguiremo sempre con affetto”.
Adesso la Sampdoria però in entrata deve necessariamente cercare e trovare una punta vera da dare a Zenga per la prossima stagione.
Mohamed Salah sarà presto un giocatore della Roma in maniera ufficiale, per ora è atteso a Fiumicino e dall’entourage giallorosso per effettuare le visite mediche poi avverrà tutto il resto dell’iter per il tesseramento e così si chiude una delle prime telenovele estive che riguardavano in primis il giocatore, la Fiorentina e il Chelsea, poi ne è stato coinvolto l’Inter e alla fine ne ha guadagnato Sabatini e la lupa.
La trama è stata complicata e fatta di tante, forse troppe, parole. Ma alla fine arriva a una conclusione, non inaspettata ma certamente che ha dato i toni del giallo dalle sue prime battute. Il distacco del giocatore dalla Fiorentina, con la quale aveva un accordo e sul quale la viola intende far valere ancora oggi le proprie ragioni aveva messo in imbarazzo il Chelsea, ma non l’agente del calciatore, il quale da subito aveva detto no al club toscano ma che vedeva sicuro il futuro di Salah in Italia e in Serie A. Poi i tentativi nerazzurri, fastidiosi ma mai insistiti, per prendere il calciatore e toglierlo dall’impasse che si era creato ed infine la Roma che con una manovra decisa strappa l’accordo con Chelsea e giocatore.
Per la Fiorentina, ovviamente la questione non finirà così perché comunque sostiene di avere i documenti che provano l’accordo trovato a gennaio con Mohamed Salah che non sono stati rispettati dallo stesso giocatore e che comunque il Chelsea non abbia rispettato tali accordi concludendo trattative con altri club stralciando di fatto quanto pattuito nel trasferimento con diritto di riscatto. Per tutto questo la Fiorentina non è felicissima ed inoltre è rimasta piuttosto ferma sul mercato in attesa di capire anche quali buchi sono da coprire. E poi ci sono le vecchie parole del procuratore di Salah che era sicuro sul futuro in Serie A del suo assistito ma non con la casacca viola, questo fa presupporre un accordo sottobanco e poco corretto di un altro club della massima serie nostrana.
In ogni caso Salah arriverà oggi a Roma con il suo entourage per prendere conoscenza della sua nuova realtà ma come detto non potrà firmare per i giallorossi proprio per aspettare il risolversi del contenzioso tra Fiorentina e Chelsea. Tuttavia il club capitolino è fiducioso di ottenere un transfer provvisorio da parte dell’UEFA in tempi brevi.
Il calciomercato si sa è storia di lavori sottobanco, di trattative apparentemente di facciata, di disturbo ma che poi divampano come un incendio e diventano reali. E’ un po’ la storia del Napoli con Vlad Chiriches, difensore rumeno in forza, almeno ancora per qualche ora, al Tottenham Hotspur.
Secondo fonti autorevoli inglesi infatti il calciatore, seguito anche dalla Fiorentina, sarebbe approdato nella notte a Napoli e oggi potrebbe già effettuare le visite mediche e firmare il trasferimento. Al Tottenham andrebbero 6 milioni di Euro per il trasferimento definitivo.
Il calciatore era seguito, come abbiamo detto, dalla Fiorentina che però si è mossa secondo il binario collaudato del prestito oneroso di un anno con diritto di riscatto, formula però che poco convinceva i britannici, ecco che quindi domenica si è inserito il club partenopeo che mentre incassava i tentennamenti di Astori chiedeva proprio di quantificare il valore di Chiriches al Tottenham.
Morale, quella che sembrava una manovra per far abbassare le pretese di Astori e disturbare la Fiorentina si è rivelata un affare di mercato per la società azzurra che limando un po’ le richieste d’oltre Manica ha trovato in fretta un punto d’incontro con la società proprietaria del cartellino prima e con il giocatore poi, spiazzando la viola che appare finora sempre più subire questo calciomercato.
Vlad Chiriches ha già avuto il benestare di Maurizio Sarri che vuole aggiungere al reparto difensivo napoletano una buona dose di prestanza fisica e il venticinquenne rumeno su questo piano è un ottimo acquisto, bisognerà vedere se il tecnico ex-Empoli riuscirà a sgrezzare qualche limite tecnico messo in mostra in Premier League.
Oltre a Vlad Chiriches il Napoli sta chiudendo anche per un altro obbiettivo richiesto da Sarri, si tratta dell’esterno albanese Hysaj che proprio con il neo allenatore azzurro nella scorsa stagione ha stupito tutti, tanto che già prima di scegliere la nuova guida tecnica il Napoli lo seguiva con interesse.
Nella giornata di oggi all‘Expo di Milano è stato fatto il primo passo della stagione calcistica italiana con la nascita del Calendario Serie A 2015/16.
Il Campionato di Serie A 2015/16 prenderà il via nel weekend del 22-23 agosto e andrà a concludersi il 15 maggio, chiusura piuttosto anticipata per dare spazio agli Europei di Francia 2016.
Ci saranno 6 soste: domenica 6 settembre (impegni della nazionale), domenica 11 ottobre (impegni della nazionale), domenica 15 novembre (impegni della nazionale), domenica 27 dicembre (sosta natalizia), domenica 3 gennaio (sosta natalizia), domenica 27 marzo (impegni della nazionale).
Cinque saranno invece i turni infrasettimanali: mercoledì 23 settembre,mercoledì 28 ottobre, mercoledì 6 gennaio, mercoledì 3 febbraio, mercoledì 20 aprile.
La partenza è subito con il botto con Fiorentina-Milan, poi alla seconda giornata ci sarà lo scontro tra le due grandi protagoniste delle ultime due stagioni, Roma e Juventus all’Olimpico. La stagione sarà conclusa dalla sfida tra Roma e Milan all’ultima giornata.
I 5 derby saranno così programmati: alla terza giornata si parte con la stracittadina di Milano, alla settima ci sarà la sfida tra Chievo e Hellas Verona. Il terzo derby stagionale sarà quello di Torino all’undicesima giornata. Il turno successivo prevederà invece lo scontro tra Roma e Lazio. L’ultimo derby della stagione sarà quello della Lanterna e si giocherà alla diciottesima e penultima giornata.
Veniamo al resoconto delle 19 giornate del Calendario Serie A 2015/16.
1° GIORNATA SERIE A 2015/16
Si parte con alcune partite piuttosto interessanti come Fiorentina-Milan. Tra le grandi favorite esordio casalingo per Juventus ed Inter rispettivamente con Udinese ed Atalanta mentre partiranno in trasferta Roma e Napoli con Verona e Sassuolo. Il Frosinone in casa esordirà con il Torino.
2° GIORNATA SERIE A 2015/16
La seconda giornata presenta il Big Match tra Roma e Juventus e anche l’esordio casalingo in Serie A del Carpi che ospiterà l’Inter.
3° GIORNATA SERIE A 2015/16
Alla 3° Giornata, dopo la prima sosta, ci sarà il primo derby stagionale, quello di Milano, ed in contemporanea il ritorno di Sarri nella sua Empoli.
4° GIORNATA SERIE A 2015/16
Nel 4° turno partita ostica per la Juventus a Marassi contro il Genoa ed in contemporanea un Napoli-Lazio che ha certamente il sapore della rivincita per i partenopei.
5° GIORNATA SERIE A 2015/16
Il primo turno infrasettimanale vedrà alcune sfide interessanti come Sampdoria-Roma ed il derby dell’Appennino tra Fiorentina e Bologna.
6° GIORNATA SERIE A 2015/16
La 6° giornata si preannuncia piena di spettacolo con Genoa-Milan, Inter-Fiorentina e Napoli-Juventus. Sulla carta sembra un turno favorevole alla Roma che va in casa del Carpi.
7° GIORNATA SERIE A 2015/16
Alla 7° giornata arriva il secondo derby di stagione, quello di Verona. Ci sarà un interessantissima Milan-Napoli e lo scontro di Walter Zenga, tecnico della Sampdoria, contro la sua Inter.
8° GIORNATA SERIE A 2015/16
L’ottava giornata prevede il “derby d’Italia” Inter-Juventus ma anche l’incrocio tra le altre due squadre delle stesse città ovvero Torino-Milan.
9° GIORNATA SERIE A 2015/16
Nella nona giornata spicca la sfida tra Fiorentina e Roma al Franchi, ma anche il match tra Milan e Sassuolo che negli ultimi anni ha sempre prodotto gol.
10° GIORNATA SERIE A 2015/16
Derby del Sud alla 10° giornata tra Napoli e Palermo ma anche un Verona-Fiorentina con i due ex Toni e Pazzini pronti a cercare il gol contro la viola.
11° GIORNATA SERIE A 2015/16
L’undicesimo turno vedrà il derby della Mole, Juventus-Torino, ma anche sfide interessanti come Genoa-Napoli con l’ex azzurro Pandev e Lazio-Milan.
12° GIORNATA SERIE A 2015/16
Il turno dopo il derby di Torino arriva quello di Roma. Oltre a Roma-Lazio c’è anche la sfida interprovinciale tra Sassuolo e Carpi entrambe della provincia di Modena.
13° GIORNATA SERIE A 2015/16
Ci saranno la sfida tra la Juventus ed il Milan ed il Derby della provincia di Firenze tra viola ed Empoli ad animare la 13° giornata.
14° GIORNATA SERIE A 2015/16
La 14° giornata vedrà la sfida di Mihajlovic, con il suo Milan, alla sua ex Sampdoria. Ci sarà anche Napoli-Inter che promette scintille.
15° GIORNATA SERIE A 2015/16
Scontro sull’asse Roma-Torino nella 15° giornata con le sfide Lazio-Juventus e Torino-Roma.
16° GIORNATA SERIE A 2015/16
La 16° giornata vede la sfida tra squadre con tifoserie rivali come Juventus-Fiorentina e Napoli-Roma.
17° GIORNATA SERIE A 2015/16
La 17° giornata vede il Napoli andare sul campo dell’Atalanta, di solito ostico. L’Inter ospiterà la Lazio mentre la Roma il Genoa. Trasferta contro le neopromosse Carpi e Frosinone per Juventus e Milan.
18° GIORNATA SERIE A 2015/16
Nella penultima giornata, che all’andata sarà per l’Epifania, ci sarà l’ultimo derby stagionale, quello della Lanterna tra Genoa e Sampdoria.
19° GIORNATA SERIE A 2015/16
Nell’ultimo turno spicca un Roma-Milan che chissà, potrebbe anche essere sfida scudetto.
Il percorso degli azzurri per raggiungere la fase finale del mondiale di Russia 2018 è stato tracciato dal sorteggio odierno avvenuto a San Pietroburgo.
Il cammino avrebbe potuto esser decisamente più complicato, come già si sapeva al termine dell’amichevole tra l’Italia ed il Portogallo, terminata con il successo dei lusitani e che ha relegato la nostra nazionale nella seconda fascia di sorteggio, c’era però da evitare una super Big dalla prima urna, così purtroppo non è stato.
Sarà infatti la Spagna a cercare di contendere il primo posto agli azzurri nel gruppo G.
Oltre alle Furie Rosse, l’Italia se la vedrà anche con la sempre più in crescita Albania del tecnico italiano De Biasi, Israele, Macedonia e Liechtenstein.
Un girone tutto sommato non impossibile, con una contendente fortissima ma con altre, sulla carta, abbordabili ma che non dovranno essere assolutamente sottovalutate per non correre alcun tipo di rischio e andarsi a giocare con i Campioni del Mondo 2010 e d’Europa 2008 e 2012, il passaggio diretto a Russia 2018 senza andare ad infilarsi nel pericoloso playoff. Al mondiale andranno infatti le prime classificate dei gironi e le vincenti degli spareggi tra le migliori 8 seconde classificate.
Negli altri gironi della zona Europa, spicca un gruppo A nel quale sicuramente una tra Francia, Olanda e Svezia, sarà costretta a vedersi i mondiali russi in tv. Insidioso, ma certamente non impossibile, il girone dei campioni del mondo in carica della Germania che troveranno sulla loro strada come avversari più complicati la Repubblica Ceca, l’Irlanda del Nord e la Norvegia.
Questo il riepilogo del sorteggio dei gironi di qualificazioni, Zona Europa, al mondiale di Russia 2018.
GRUPPO A: Olanda, Francia, Svezia, Bulgaria, Bielorussia, Lussemburgo.
GRUPPO B: Portogallo, Svizzera, Ungheria, Isole Far Oer, Lettonia, Andorra.
GRUPPO C: Germania, Repubblica Ceca, Irlanda del Nord, Norvegia, Azerbaijan, San Marino.
GRUPPO D: Galles, Austria, Serbia, Irlanda, Moldavia, Georgia.
GRUPPO E: Romania, Danimarca, Polonia, Montenegro, Armenia, Kazakistan.
GRUPPO F: Inghilterra, Slovacchia, Scozia, Slovenia, Lituania, Malta.
GRUPPO G: Spagna, ITALIA, Albania, Israele, Macedonia, Liechtenstein.
GRUPPO H: Belgio, Bosnia, Grecia, Estonia, Cipro.
GRUPPO I: Croazia, Islanda, Ucraina, Turchia, Finlandia.
Oltre alla zona Europea, sono stati sorteggiati anche i preliminari delle zone Africa, Oceania, Sudamerica e Nord-Centro America.