Il Pescara è l’artefice del risultato a sorpresa della giornata con la vittoria ottenuta in casa con la capolista Cagliari, a decidere la partita è una rete di Lapadula i padroni di casa hanno avuto il merito di riuscire a sfruttare la superiorità numerica per l’espulsione di Di Gennaro dovuta a proteste. Successo interno anche per il Cesena, grazie alla rete realizzata da Sensi, sul Livorno che viene superato in classifica; pareggio, dopo tre vittorie consecutive dello Spezia, che viene fermato sullo 0-0 a Lanciano.
Continua il periodo negativo dell’Avellino che viene, nettamente, sconfitto in casa dal Vicenza per 1-4: Gatto su rigore, Galano, Giacomelli e autogol di Biraschi, la rete della squadra di Tesser è stata segnata da Di Trotta. Pareggio per 2-2 nel match tra Brescia e Modena: all’autorete di Marzorati e al rigore di Gjeico ha risposto la doppietta di Stanco, nei padroni di casa errore dagli undici metri di Morosini. Vittoria esterna del Bari che ha espugnato il campo del Latina per 1-2: al vantaggio iniziale di Scaglia per la squadra di Iuliano hanno risposto Valiani e Donati.
Successo interno della Ternana nel match salvezza contro il Novara: a segno Falletti e Ceravolo. Centra i tre punti anche la Virtus Entella vittoriosa nel match di Chiavari contro la Pro Vercelli, gol della vittoria di Musacci, i piemontesi hanno chiuso la gara in nove uomini per le espulsioni di Scaglia e Coly. Pareggio senza reti nel match tra il Lanciano e lo Spezia.
Nell’anticipo del venerdì sera grande prestazione del Crotone, capace di fare un poker alla Salernitana: Stojan, doppietta di Ricci e Torromino le marcature dei calabresi. Domani sera completa il turno la gara Trapani-Perugia.
CAGLIARI, CROTONE E CESENA 13; LIVORNO 12; SPEZIA E BARI 11; VICENZA 10; TRAPANI E PESCARA 9; SALERNITANA 8;ASCOLI, MODENA 7; LANCIANO, LATINA, BRESCIA E ENTELLA 6; PERUGIA, PRO VERCELLI E COMO 5; TERNANA, AVELLINO 4; NOVARA 3
La Fiorentina, da stasera, è la nuova capolista della Serie A, non succedeva dal febbraio del 1999, dopo il successo casalingo per 3-0 contro l’Atalanta: Ilicic su rigore, dopo tre minuti,come contro l’Inter, BorjaValero e nella ripresa il primo gol stagionale di Verdù. La gara ha preso subito una brutta piega per i bergamaschi: dopo soli 3′ gol su rigore di Ilicic e conseguente inferiorità numerica dovuta all’espulsione di Paletta, per aver interrotto una chiara occasione da rete, dovuta all’atterramento di Blaszczykowski.Nel finale della prima frazione è Borja Valero a raddoppiare su invito verticale del solito Bernardeschi; la ripresa è stata ben gestita dalla formazione di PauloSousa che torva il tris con Verdù con uno splendido destro al volo su imbeccata di Kalinic. Questa Fiorentina è, oramai, una bellissima realtà, grande merito a Paulo Sousa, che ha sta dando un ottimo gioco alla sua squadra che arriva, alla seconda sosta stagionale, in vetta solitaria con tutta una città che sogna.
A “San Siro” va in scena lo show del Napoli, la squadra di Sarri disputa la partita perfetta sconfiggendo il Milan per 0-4: Allan, Insigne per due volte, la seconda con una splendida punizione, a chiudere la gara è una autorete di Ely. Il Milan non è mai esistito, non è mai sceso in campo e ha palesato tutti i limiti; la formazione di Mihailovic incassa una sconfitta la quale lascerà sicuramente strascichi nel futuro della squadra. Il primo tiro, e unico, in porta arriva al 60′ ed è un colpo di testa da parte di Ely su palla inattiva; a nulla è servito l’ingresso in campo di Cerci con il cambio di modulo a tre punte. La sosta servirà a capire, a valutare le contro misure da prendere anche se tanti componenti della rosa saranno impegnati nelle gare di qualificazione delle Nazionali. Di contro Sarri le azzecca tutte, Napoli in formato splendido con due super Higuain e Insigne che mandano in continua difficoltà la difesa del Milan già uscito di partita dopo lo 0-2.
Al 12′ il vantaggio del Napoli con Allan: Napoli bravo in pressing alto a sfruttare l’errore di Zapata, Allan giunge solo davanti a D. Lopez e lo supera con un piatto destro rasoterra. Al 48′ la seconda rete: scambio Insigne-Higuain con l’argentino che ricambia, lanciando con un assist rasoterra Insigne il quale conclude con un tiro sul secondo palo, nulla da fare per D.Lopez. Al 67‘ ancora Insigne a rete con una splendida punizione che va ad infilarsi alla destra di D.Lopez. Al 76′ il poker è servito, Ghoulam mette in mezzo un cross rasoterra da sinistra, involontariamente Rodrigo Ely, in spaccata impatta la palla che finisce alle spalle del proprio portiere.
La Juventus ha la meglio, in rimonta, contro il Bologna per 3-1; dopo una sconfitta e due pareggi ecco arrivati i tre punti allo “Juventus Stadium”; ospiti avanti dopo pochi minuti grazie alla rete siglata da Mounier ma è Morata a raddrizzare la gara con un colpo di testa prima della fine del primo tempo, nella ripresa è Dybala su rigore a portare avanti la squadra di Allegri che chiude definitivamente con Khedira la sfida, il tedesco è al suo primo gol con la maglia della Juventus.
Oggi di buono per i Campioni di Italia c’è sicuramente la prestazione offerta, la Juventus ha giocato bene ed è stata propositiva; di negativo c’è sicuramente il gol subito dopo pochi minuti di gioco, praticamente nell’unica palla gol creata dal Bologna; ancora non del tutto convincente la prestazione fornita dal centrocampo: Pogba troppo spesso ama specchiarsi e finisce per perdere il pallone. Grande partita offerta da Khedira, autore della terza rete, il quale sta tornando sui livelli di gioco del Real Madrid. Dybala ha dimostrato di essere un grande macinatore di chilometri.
All’Olimpico la Lazio ha la meglio sul Frosinone per 2-0; si sono dovute sudare le proverbiali sette camice per la squadra di Pioli, per avere la meglio sul Frosinone si è dovuti arrivare al 80′; terza vittoria di fila per la Lazio, i ciociari si sono arresi dopo una gara di grande tenacia nella quale la Lazio ha risentito della sfida di Europa League disputata giovedì. E’ Keita a far gioire il pubblico di fede laziale: su un pallone appoggiato da Djordjevic, la sua botta è andata sul palo prima in finire in rete. In pieno recupero la rete che ha chiuso la gara: Djordjevic ha insaccato dopo una respinta di Leali su Anderson. Per la Lazio, secondo posto in classifica, in attesa delle gare che si disputeranno alle ore 20,45.
Un derby dai due volti quello andato in scena al “Bentegodi” di Verona. Le due squadre nella prima fase sono guardinghe e attente a non scoprirsi troppo nella ripresa invece azzardano e offrono al pubblico uno spettacolo diverso. Finisce in parità ma si fa preferire il Chievo per una certa continuità della manovra, dubbi un paio di interventi in area del Verona su Paloschi e la rete del vantaggio della squadra di Mandorlini è palesemente in fuorigioco.
Il primo tempo è lento, come detto le due squadre si controllano e i due tecnici non sono soddisfatti, entrambe le squadre manovrano il gioco sbagliando sempre l’ultimo servizio per la concretizzazione dell’azione. L’emozione più vera la procura il Chievo per merito di Luca Rigoni che dal limite dell’area al 18° tira in modo potente e centrale, Rafael in volo devia sopra la traversa.
Nel secondo tempo il Chievo inizia con un piglio diverso e Birsa, bravo ma troppo evanescente, viene rimpiazzato da Pepe che sulla destra inizia a macinare cross allargando le maglie della difesa del Verona. Nella fase centrale il Chievo sembra riposarsi e rallentare per un attimo il ritmo e il Verona ne approfitta per colpire.
Al 70° da una punizione sulla trequarti destra la palla arriva in area clivense, Moras prolunga di testa e Pisano, in fuorigioco di circa un metro, sfrutta l’uscita maldestra di Bizzarri appoggiando in rete il vantaggio.
La reazione del Chievo è autoritaria e trova in Paloschi il combattente più battagliero che viene fermato alcune volte con esperienza a volte eccessiva. Il pareggio arriva attraverso un bel cross di Gobbi all’83° dalla destra che trova Castro prontissimo a deviare di testa in modo perentorio e vincente.
I clivensi proveranno ancora a prendersi il derby, ma la difesa del Verona libererà sempre in modo puntuale prima della fine un tiro di Rigoni meriterebbe maggior fortuna e nei minuti di recupero ancora Castro di testa da calcio d’angolo devia fuori di poco.
Carpi-Torino apre la 7ma giornata di Serie A, una sfida che potrebbe permettere alla squadra di Ventura, in caso di vittoria, di mettersi ancora in testa alla classifica e per un giorno guardare tutti glia latri dall’alto. Al tempo stesso la curiosità del match è legata all’esordio di Sannino sulla panchina emiliana dopo l’esonero in settimana di Castori, il tecnico che ha traghettato la squadra in Serie A.
Primo tempo giocato a ritmi blandi che mostra ben poche occasioni da rete per entrambe le squadre, proprio per il basso ritmo la partita risulta equilibrata. Parte meglio la squadra padrona di casa che va vicina al gol con Fedele dopo sette minuti, ma il suo calcio di punizione diretto viene respinto da Padelli.
Al 23° è ancora il Carpi che ci prova con un bel colpo di testa di Matos parato dal portiere granata a terra sugli sviluppi di un cross dalla fascia sinistra. Come detto poi il ritmo si allinea e le fiammate offensive del Carpi si attenuano ed inizia ad uscire il Torino.
Al 29° Maxi Lopez raccoglie un bel pallone in area e si gira per colpire a botta sicura, ma la sfera esce di poco a lato, mentre quattro minuti dopo Bovo prova un gran tiro da fuori area che esce alto sopra la traversa.
Nella ripresa i due tecnici non effettuano cambi, il ritmo all’inizio continua a non decollare fino al 54° quando il Carpi dopo un’azione insistita in avanti si porta i vantaggio. Fitta rete di passaggi al limite dell’area dove sia Cofie che Letizia provano a entrare nelle maglie della difesa granata, poi la sfera va dalle parti di Gabriel Silva che dalla fascia sinistra entra in area e calcia in porta in modo potente piegando le mani a Padelli. Il pallone smorzato entra in porta.
La reazione del Torino si inizia a concretizzare dopo cinque minuti quando su un bel lancio in area per Quagliarella l’ex juventino aggancia il pallone e poi tira da posizione defilata in porta, Belec respinge a terra di pugno e Bubnijc spazza l’area piccola.
Al 71° bella discesa di Acquah, subentrato a Gazzi, che al limite dell’area dopo essersi liberato del proprio marcatore tira verso la porta un diagonale insidioso che esce di pochissimo.
Un minuto dopo sul rovesciamento di fronte, c’è il raddoppio del Carpi con Matos. Borriello si defila sul lato sinistro dell’area e mette in mezzo un pallone perfetto per la testa di Ryder Matos che piazza il 2-0. Nemmeno il tempo di festeggiare che il Torino nel rovesciarsi in avanti guadagna un calcio di rigore per fallo in area su Maxi Lopez, calcia lo stesso argentino che accorcia le distanze.
Adesso la partita è viva con il Torino che va alla ricerca della rimonta. Ci provano in serie Benassi, Maxi Lopez e Bovo su calcio di punizione, ma per difetti di precisione o perché stoppati al momento del tiro da recuperi miracolosi degli avversari la palla non è mai pericolosa.
L’ultima occasione è di nuovo per Benassi che però ancora una volta servito da Glik effettua un bel tiro a girare verso la porta ma la sfera finisce la sua corsa tra le braccia di Belec. Il Carpi conquista tre punti importantissimi e vince nella sua storia la prima partita di Serie A.
Il ricordo è ancora impresso nella mia memoria come il rewind di un videotape, la saggezza di Franco Scoglioe Nino Pirito mischiata alla sapienza tecnica di Claudio Onofri che analizzavano la situazione turbolenta, tanto per cambiare, del Genoa.
Nel dibattito condotto da Giovanni Porcella si inseriva la telefonata del presidente Enrico Preziosi che voleva tranquillizzare l’ambiente rossoblù sfruttando la vetrina di Primocanale, emittente locale genovese di spicco. Tranquilla sul divano rimanevo incuriosita e attenta alle parole che si scambiavano rendendomi conto dell’inconciliabilità di due modi diversi di vedere il calcio, poi con la velocità di un fulmine, mentre il presidente continuava a parlare, accadde l’irreparabile.
Con la coda dell’occhio vidi la testa del mister andare indietro e lo studio animarsi di quell’allarmismo insolito, la ragazza addetta ai messaggi e alle telefonate che prende la cornetta preoccupata, la trasmissione che si interrompe e poi con il passare del tempo la notizia. Franco Scoglio come aveva detto e promesso era morto parlando del suo Genoa.
Non potevo crederci, era come se una parte della storia rossoblù della quale mi ero sentita partecipe fosse stata spazzata via dal vento in pochi istanti e restai davanti alla televisione incredula e incapace di immaginare qualsiasi cosa che riguardasse il Grifone senza il volto riflessivo de “il Professore“. Era il 3 ottobre 2005 e a dieci anni dalla sua scomparsa il popolo genoano si stringe ancora nel ricordo di un uomo sanguigno come la sua Sicilia, carismatico e vero come le sue parole:
“Morirò parlando del Genoa”.
Franco Scoglio per i tifosi rimane il cavaliere, che portò la squadra in Serie A sotto la presidenza di Aldo Spinelli e mantenne la categoria ponendo le basi di quella squadra, allenata da Osvaldo Bagnoli, che conquistò, per la prima volta, la partecipazione alla Coppa UEFA, ma non solo. “Il Professore” si rimise in gioco altre due volte per la causa del Genoa, sempre riportando equilibrio e soprattutto facendo pompare il “Vecchio Cuore Rossoblù” anche quando sembrava ci fossero poche chance.
Sono passati dieci anni da quel tragico momento ma Franco Scoglio “il Professore” rimarrà per sempre nel cuore di tutto il popolo rossoblù.
Conclusasi la parentesi della tre giorni europea, si torna in campo per la 7° giornata della Serie A 2015/16.
Il turno di disputerà sui consueti due giorni, sabato e domenica, anche perchè poi ci saranno le partenze dei calciatori per le gare con le proprie nazionali, e sarà aperto dall’anticipo del sabato delle 18 con la prima del Carpi del post Castori, contro il sempre più sorprendente Torino. Alle 20.45 ci sarà il derby di Verona tra Hellas e Chievo. Il Lunch Match della domenica sarà un interessante Empoli-Sassuolo. Alle 15 si giocheranno solo 3 gare ma tutte con spunti degni di nota. La Roma andrà a Palermo per cancellare la brutta sconfitta europea ma dovrà fare i conti con i rosanero che non possono più sbagliare. Trasferta difficile a Genova per l’Inter, caduta pesantemente nel 6° turno, contro la Sampdoria vogliosa di ripartire dopo il Ko di Bergamo. L’Udinese, in casa contro il Genoa, cercherà di sfatare il tabù Friuli. Alle 18 altre due gare, la Juventus vorrà trascinare l’ottimo momento europeo anche sul campionato, per farlo dovrà battere il Bologna. La Lazio invece giocherà il derby laziale contro il Frosinone. Il turno sarà concluso dai due posticipi delle 20.45 la sfida tra Fiorentina ed Atalanta ed il big match di San Siro tra Milan e Napoli.
Avete già pensato a chi poter inserire in questo turno nella vostra squadra al Fantacalcio? Meglio puntare su quel centravanti che magari fa doppietta o su quel difensore abile sui calci piazzati che può regalare un +3 che fa sempre comodo? Per venirvi incontro, come consueto appuntamento settimanale, ecco la nostra rubrica Consigli Fantacalcio per cercare di darvi un aiuto nello sciogliere i dubbi di formazione.
CONSIGLI FANTACALCIO PER LA 7° GIORNATA SERIE A 2015/16
Serata decisamente positiva per le 3 compagini italiane impegnate nell’Europa League 2015/16.
La Fiorentina ha espugnato con estrema facilità per 4-0 il campo della Belenenses, con il ritorno al gol anche di Giuseppe Rossi. La Lazio ha dovuto soffrire, andando anche sotto, per battere di misura il Saint Etienne che ha chiuso in 9 all’Olimpico. Tutto abbastanza semplice per il Napoli di Sarri che dopo il 5-0 casalingo al Bruges ha battuto 2-0 il Legia, grandissimo il gol di Higuain, in trasferta.
Veniamo al racconto delle tre gare, partendo da quella dell’Olimpico.
LAZIO – ST. ETIENNE
La Lazio vuole vincere per cancellare il pareggio beffa di Dnipro ma la sfida per i biancocelesti parte subito in salita. Al 6° infatti, su azione di corner, i francesi passano grazie al gol di Sall che colpisce sul secondo palo. La Lazio reagisce e serve un miracolo del portiere Ruffier per negare a Hoedt la gioia del pareggio. Passano pochi minuti e su un altro calcio d’angolo i padroni di casa rischiano di capitolare di nuovo ma la traversa salva Berisha. Scampato il pericolo gli uomini di Pioli trovano il pareggio con Onazi bravo a girare verso la porta una palla rimasta in area dopo il cross di Felipe Anderson. Poco dopo la mezz’ora, la svolta della gara, il Saint Etienne rimane in 10 per il rosso a Beric colpevole di aver rifilato una gomitata a Mauricio. Ad inizio ripresa Hoedt trova la gioia del gol con una bella conclusione di sinistro. Sembra tutto in discesa ma i francesi non mollano nemmeno quando rimangono addirittura in nove per il secondo giallo a Sall. La rete di Biglia al 80° sembra mettere la parola fine al match ma gli ospiti non vogliono mollare e cercano di riaprirla con un bel pallonetto di Monnet-Paquet. La Lazio non riesce a chiuderla e corre qualche rischio ma al triplice fischio dell’arbitro è 3-2 con un successo che vale la testa del girone per i biancocelesti.
Tutto facile per la Fiorentina che all’inizio rischia su un’incerta uscita di Sepe, su calcio di punizione ma poi passa al 18° con Bernardeschi che è bravo a spingere in rete la respinta di Ventura sul tiro di Vecino. Sbloccata la gara i viola la gestiscono, senza correre rischi e anzi raddoppiando nel recupero del primo tempo con la conclusione di Babacar, deviata da un difensore. Come nel primo tempo anche la ripresa vede la prima occasione in favore dei padroni di casa con Kuca che impegna Sepe. E’ solo un fuoco di paglia perchè i viola controllano agevolmente la sfida andando a sfruttare anche l’autogol di Tonel, su cross basso di Kuba Błaszczykowski, per il 3-0 al minuto 83°. Al 90° la festa è completata con il ritorno al gol di Pepito Rossi che con una perfetta conclusione non lascia scampo a Ventura.
Sarri opta per un ampio turnover ed il primo tempo nella sfida di Varsavia non presenta grandissime emozioni, Gabriel rimane sostanzialmente inoperoso mentre i partenopei si fanno vedere con una conclusione di David Lopez respinta ad un passo dalla linea dalla difesa polacca. Ad inizio ripresa il Napoli passa con la premiata ditta Callejon-Mertens, lo spagnolo confeziona l’assist per il belga che segna. Dopo il gol i polacchi cercano di buttarsi avanti e sfiorano il pareggio con un quasi autogol di Maggio, palla sulla traversa. Gli uomini di Sarri cercano il raddoppio, con il solito Mertens sempre vivacissimo. Allan ad un quarto d’ora dal termine avrebbe due volte il colpo del k.o. ma si fa ipnotizzare, in entrambi i casi, dal portiere che salva in corner. Sarri al 77° si gioca la carta Higuain ed il Pipita ci mette solo 6 minuti per inventarsi la giocata e la gran conclusione che vale il secondo gol. Al 88° Kuciak con uno splendido intervento nega la gioia del gol a Gabbiadini. Non accade altro il Napoli espugna Varsavia per 2-0.
LEGIA VARSAVIA – NAPOLI 0-2 (53° Mertens, 83° Higuain)
Morata sempre più uomo della provvidenza, sua la rete del vantaggio, la quinta partita consecutiva in gol, permette alla Juventus di sconfiggere per 2-0, l’altra rete di Zaza, e di volare a punteggio pieno nella fase a gironi di Champions League: 2 partite e 2 vittorie. Boccata di ossigeno per una Juventus che in Europa va a gonfie vele e può dimenticare la sconfitta di sabato sera a Napoli. La partita non ha rilevato molti spunti di cronaca, la Juventus la gioca bene a centrocampo, non va mai in difficoltà, tiene bene la difesa ma non riesce ad essere efficace in fase offensiva, vuoi per imprecisione e per la attenta difesa andalusa, fino al 41′ quando il solito Morata, in Champions nelle ultime 12 reti 7 portano la sua firma, trova l’angolino di testa su ottimo cross di Barzagli. La ripresa è sulla falsa riga del primo tempo, bruttina con pochi spunti di cronaca ed è il più classico dei contropiedi che permette alla Juventus di trovare la seconda rete con Zaza, subentrato a Morata, e chiudere i conti.
Al 7′ cross di Evra e testa di Morata, palla fuori. Al 9′ tiro di Hernanes, da quasi 30 metri, palla che esce fuori. Al 17′ Cuadrado serve centralmente per Khedira, sponda per Dybala che di sinistro conclude a giro ma la palla esce a lato. Al 19′ destro di Hernanes, da fuori area, para a terra Rico. Al 41′ il colpo di testa di Morata porta in vantaggio su cross di Barzagli. Al 44′ conclusione centrale di Konoplyanka ma Buffon è attento e blocca.
Al 50′ passaggio rasoterra verticale di Khedira per Dybala che giunge solo davanti a Rico ma il portiere riesce a chiudere lo specchio della porta. Al 62′ punizione di Dybala, calciata sul palo del portiere che rimane fermo e respinge; al 73′ botta dalla lunga distanza di Cuadrado ma Rico respinge la sfera di pugno. All’87 la seconda rete della Juventus: Dybala lotta caparbiamente su un pallone a centrocampo con il Siviglia sbilanciato in avanti e serve Zaza che ha campo aperto e arriva solo davanti a Rico e lo fredda con un rasoterra, stranamente il centravanti della nazionale dopo il gol non esulta.
La Roma ritorna in Patria dopo aver perso per 3-2 la sfida della seconda giornata del girone di Champions League a Borisov contro il Bate. La squadra di Garcia ha avuto due volti nel corso del match; lenta, spenta e impacciata nel corso della prima frazione con qualche sporadica occasione, volitiva, cattiva e determinata nella seconda frazione. E’ nel primo tempo che il Bate conquista questo prezioso successo in ottima qualificazione; Mladenovic, grande protagonista della gara con una doppietta, e Volodko sulla sinistra hanno fatto il bello e il cattivo tempo, Roma molto in difficoltà da quella parte. Quella che esce dagli spogliatoi nella ripresa è una squadra trasformata che aumenta la pressione anche grazie alla diversa disposizione tattica, crea, segna ma non riesce a completare la rimonta. La partita di stasera dimostra, ancora una volta che in Champions League nessuna sfida può essere presa sottogamba.
Al 1′ errore di Mladenovic che serve un assist involontario a Gervinho il quale tira da fuori area ma Chernik blocca in due tempi; al 6′ cross, dalla sinistra, di Vaiqueur la palla attraversa l’area di rigore senza che nessuno la riesca a prendere; al 7′ Stasevich porta in vantaggio il Bate Borisov: combinazione veloce dei padroni di casa, due rimpalli favoriscono l’attaccante di casa che di testa approfitta di una respinta benevola della traversa. All’11’ il raddoppio del Bate Borisov: Mladenovic riceve palla da sinistra, spostato sulla fascia, alza la testa e lascia partire un tiro, teso molto forte che inganna Szczesny, tutto spostato sulla sinistra. Al 19′ sinistro di Iturbe dal limite dell’area parato a terra da Chernik. Al 23′ destro di Naingollan dal limite dell’area, Chernik devia di pugno a lato. Al 27′ punizione a giro di Pjanic, palla a lato; al 30′ ancora Mladenovic conclude in diagonale da dentro l’area di rigore e infila la palla sotto la traversa per la terza rete; al 38′ Gordeichuk conclude con un tiro a giro dal limite dell’area Szczensy respinge in angolo.
In avvio di ripresa Gordeichuk ha calciato fuori dopo una ripartenza ma para Szczesny; al 50′ Dubria devia in corner il tiro diretto in porta di Florenzi. Ancora Gordeichuk, al 55′, ha tempo di prendere la mira e calciare di sinistro ma il suo tiro è parato a terra dal portiere ospite; al 62′ Iago Falque, servito da Gervinho, conclude portandosi la palla sul destro, la palla impatta prima su un difensore e poi su Chernik in caduta e va oltre la traversa. Al 65′ rete della Roma con Gervinho: azione in velocità con l’ivoriano che sfrutta al meglio un assist centrale rasoterra di Iago Falque. Al 72′ occasione gol per Salah, servito da una palla rimpallata da Pjanic, ma il tiro del centrocampista finisce alto dall’interno dell’area di rigore; all’81 ancora gol della Roma con Torosidis: Dignè salta il suo avversario sulla fascia sinistra mette la palla in mezzo all’area non molto alta e il greco stoppa la palla e di sinistro batte Chernik. Al 82′ traversa piena colpita da Florenzi che effettua un tiro a giro, molto bello, ma la palla si stampa sul legno. Al 84′ ancora Florenzi si lancia in una bicicletta, in area di rigore, ricevendo un cross da destra, ma la palla va alta sopra la traversa. Al 89′ controllo e tiro di Gervinho, in area di rigore ma la palla è debole, facile preda di Chernik.