Higuain-Dybala, la Serie A si tinge totalmente con il colore albiceleste dell’Argentina.
Alle prestazioni super del Pipita, protagonista con i suoi 20 gol del primo posto del Napoli, ha risposto il giovane attaccante della Juventus con gol e assist che hanno riportato i bianconeri, dopo la partenza al rallentatore, al secondo posto della graduatoria.
Higuain, con la cura Sarri, sembra essere rinato: protagonista assoluto e trascinatore in campo con l’incredibile e mostruosa media di 20 gol in 20 partite, 5 doppiette realizzate nelle ultime 7 sfide giocate dai partenopei ed un totale di 7 segnature doppie nell’arco del campionato. Anche nella sfida molto delicata, della prima di ritorno, con il Sassuolo, ha saputo trovare prima il gol che ha permesso al Napoli di completare la rimonta sul finire del primo tempo e poi nel recupero ha piazzato la conclusione vincente che ha fatto scorrere i titoli di coda del match.
Paulo Dybala, arrivato alla Juve con la nomea del potenziale campione ma anche con il peso della cifra spesa per acquistarlo dal Palermo, ha saputo pian piano prendersi il lato migliore del palcoscenico andando a render sempre più sbiadito il triste ricordo dell’addio, per i tifosi bianconeri, del suo connazionale e predecessore Carlos Tevez. Nella sfida di Udine“la Joya” è stato praticamente perfetto andando ad infilarsi in tutte e 4 le reti con cui la Juventus ha tramortito i bianconeri friulani. Preciso su punizione e dagli undici metri e poi abile a regalare assist a Khedira e Alex Sandro.
Higuain-Dybala quindi sembra la sfida, tutta dal sapore sudamericano, che dovrà decidere chi tra Napoli e Juventus, attualmente superfavorite, potranno gioire a maggio e mettere in bacheca la coppa della Serie A 2015/16.
Rimanendo in tema argentino però c’è da tenere in considerazione anche il bomber dell’Inter Mauro Icardi che al momento pare essere in un lungo periodo di appannamento ma che però è pronto ad indossare le scarpe ed il vestito adatto per poter scendere nella sala da ballo e unirsi al tango Scudetto.
La 9° giornata della Serie A Femminile ha visto il gruppo di testa compattarsi, tra il Mozzanica capolista e la Fiorentina 4° ci sono soltanto 3 punti, ed in mezzo ci sono Brescia e Verona appaiate a -1 dalle bergamasche.
Il turno prevedeva il Big matchtra Mozzanica e Verona, le due compagini si sono spartite la posta impattando per 1-1. Di questo doppio stop ne hanno approfittato sia il Brescia, vincitore contro il Tavagnacco, e la Fiorentina vittoriosa per 3-0 contro il Sudtirol.
Vittorie importanti anche per Riviera di Romagna a Bari, del Vittorio Veneto sulla Res Roma e del San Zaccaria contro il Luserna.
Andiamo a raccontare nel dettaglio le sei gare di questa 9° Giornata.
MOZZANICA – VERONA
Il big match tra Mozzanica e Verona si chiude in parità con entrambi i gol siglati nel primo tempo. La gara si sblocca, dopo una prima parte equilibrata, con la punizione di Giugliano dalla distanza che porta in vantaggio il Mozzanica. La risposta arriva poco prima della fine del primo tempo con il colpo di testa di Bonetti su cross di Gabbiadini. Nella ripresa l’equilibrio regna sovrano e non si spezza più, al fischio finale si può parlare di pareggio giusto.
BRESCIA – TAVAGNACCO
Il Brescia sconfigge un Tavagnacco cheperò ha lottato sino alla fine. La partenza è migliore per le padrone di casa che, dopo un paio di occasioni, passano al 22° grazie a Sabatino che, imbeccata da Girelli, salta anche il portiere e deposita in rete. Nel resto dei minuti del primo tempo le Leonesse avrebbero altre chance ma la frazione si chiude sul 1-0. Nella ripresa partono meglio le ospiti che dopo un paio di occasioni trovano il pari al 63° con un gran gol di Del Stabile. Il Brescia non ci sta e si ributta in avanti e dopo un palo di Bonansea, trova il definitivo 2-1 grazie al tocco vincente di Tarenzi al 78°.
FIORENTINA – SUDTIROL
La Fiorentina ci mette 45 minuti ma poi stende il Sudtirol. Le viola, dopo un primo tempo chiuso sullo 0-0, si accendono grazie a bomber Panico che prima serve partecipa al gol di Vicchiarello che vale il vantaggio, poi si mette in proprio siglando una doppietta, prima sfruttando una giocata di Guagni e poi usufruendo dell’assist di Caccamo.
SAN ZACCARIA – LUSERNA
Il San Zaccaria cala il poker al Luserna e si allontana dalla zona pericolosa. Dopo un primo tempo in cui le ospiti hanno mostrato una buona fase difensiva, la gara si sblocca nella ripresa. Il gol del 1-0 arriva grazie ad una gran conclusione di Barbieri al 65°. Passano 7 minuti e Baldini con un velenoso corner raddoppia. Nel finale c’è gloria anche per Cimatti, colpo di testa vincente, e per Baldini che fa doppietta dopo una bella azione personale.
VITTORIO VENETO – RES ROMA
Successo importantissimo per il Vittorio Veneto che si impone con un netto 3-0 sulla Res Roma e rilancia le proprie ambizioni di salvezza. La gara si sblocca nel primo tempo grazie alla rete di Cisotto. Il Vittorio Veneto la chiude definitivamente nel finale di match con le reti di Simeoni al 78° e Da Re nel recupero.
BARI 1908 PINK – RIVIERA DI ROMAGNA
Vittoria importantissima per il Riviera di Romagna che va ad espugnare il campo della Pink Bari. La gara parte con un discreto equilibrio poi al 29° il Riviera si guadagna un calcio di rigore che Colasuonno trasforma. Anaclerio prova a caricarsi sulle spalle la Pink ma il risultato non cambia. Nella ripresa le padrone di casa cercano il massimo sforzo per arrivare al pari ma la difesa del Riviera tiene e al 80° ci pensa Bassano a chiuderla siglando il definitivo 0-2 che permette alle ospiti di risalire in classifica mentre la Pink rimane all’ultimo posto.
RISULTATI 9° GIORNATA SERIE A FEMMINILE
BARI 1908 PINK – RIVIERA DI ROMAGNA 0-2 (29° rig. Colasuonno, 80° Bassano)
VITTORIO VENETO – RES ROMA 3-0 (35° Cisotto, 78° Simeoni, 91° Da Re)
CLASSIFICA SERIE A FEMMINILE DOPO 9 GIORNATE
Mozzanica 23, Brescia e Verona 22, Fiorentina 20, Tavagnacco 14, San Zaccaria 12, Res Roma 11, Riviera di Romagna e Vittorio Veneto 7, Luserna e Sudtirol 5, Bari 1908 Pink 3
Con la 19° giornata si è chiuso il girone d’andata che ha visto il Napoli conquistare il titolo di campione d’inverno. Mandata in archivio quindi, la prima parte della stagione, siamo nuovamente pronti con i nostri Consigli Fantacalcio per il 20° turno della massima serie.
La prima giornata del girone di ritorno si disputerà sui due consueti giorni, sabato e domenica. Si parte con l’anticipo delle 15 che vedrà in campo l’Atalanta contro un Inter alla ricerca di una rivincita dopo il ko con il Sassuolo. Alle 18 il Torino cercherà di cancellare il proprio momento nero, ospitando e cercando di sconfiggere il Frosinone. La giornata di sabato verrà chiusa dalla sfida tra la capolista Napoli e la sorpresa Sassuolo. Il Lunch Match della domenica sarà Genoa-Palermo, sfida fondamentale nella corsa salvezza. La domenica alle 15 si giocheranno 5 partite: la Lazio, in trasferta a Bologna, proverà ad allungare la striscia positiva, il Carpi cercherà i tre punti contro la Sampdoria per provare a mantenersi in vita nella corsa salvezza, il Chievo vuole proseguire il buon inizio di 2016 ma dovrà battere una squadra in gran salute come l’Empoli, la prima Roma dello Spalletti-bis sfiderà un Verona alla disperata ricerca del primo successo stagionale, la Juventus invece cercherà la decima vittoria consecutiva andando a far visita all’Udinese. Il turno verrà poi chiuso dal posticipo Milan-Fiorentina.
Avete già pensato a chi poter inserire in questo turno nella vostra squadra al Fantacalcio?Meglio puntare su quel centravanti che magari fa doppietta o su quel difensore abile sui calci piazzati che può regalare un +3 che fa sempre comodo? Per venirvi incontro, come consueto appuntamento settimanale, ecco la nostra rubrica Consigli Fantacalcio per cercare di darvi un aiuto nello sciogliere i dubbi di formazione.
CONSIGLI FANTACALCIO PER LA 20° GIORNATA SERIE A 2015/16
La sfida Spezia-Bari apre il girone di ritorno del Campionato di Serie B, dopo tre settimane di riposo, torna in campo la Serie B: entrambe le squadre non vincono da tre gare. La squadra di Di Carlo si è rinforzata in questa sessione di mercato con l’arrivo dal Bologna del difensore centrale Nico Pulzetti ed in attacco con Antonio Piccolo dal Lanciano. Sono rientrati dal prestito il terzino destro Filippo De Col dal Cesena, il terzino sinistro Cristian Cauz e il centrocampista entrambi dalla Pro Piacenza. I pugliesi hanno tesserato il terzino brasiliano, classe 1991, Giulherme dalla Steaua Bucarest.
La sfida di cartello è senza dubbio quella di lunedi sera allo stadio “Ezio Scida” con il Crotone che riceverà la capolista Cagliari, in un test molto probante per entrambe le formazioni: le due squadre si sono rivelate le migliori della stagione, per numero di vittorie, 13 Crotone e 14 Cagliari e differenza reti: 18 contro 24. Nonchè le meno battute: 2 sconfitte per i ragazzi di Juric; 3 per i ragazzi di Rastelli.
La giornata segnerà il debutto di Andrea Camplone sulla panchina del Bari, dopo l’esonero di Nicola; il Brescia invece vuole continuare il suo momento di gloria cercando con il Cesena, l’ottavo risultato utile consecutivo.
Ancora aperte le strisce di vittorie consecutive di Avellino e Pescara, che sono ora in piena lotta playoff, per loro c’è da superare lo scoglio di due squadre in grande crisi: gli uomini di Tesser cercano la sesta vittoria di fila nel derby con la Salernitana; mentre gli uomini di Oddo tenteranno la quinta vittoria consecutiva contro il Livorno, in evidente difficoltà.
La curiosità, di questa giornata, è rappresentata dall’introduzione del cartellino verde: si tratta di una sanzione simbolica che sarà conferita ai protagonisti dei gesti di fair play durante le partite, voluta dalla Lega Serie B e realizzata in collaborazione con l’Aia, l’associazione degli arbitri
Ci risiamo, il binomio Ramsey morte di vip continua, e questa volta, ahimè la coincidenza (si, è meglio parlare in questi casi di coincidenze che non di maledizioni) si è avverata nel giro di pochi giorni. Facciamo ordine e richiamiamo alla mente l’articolo di qualche giorno fa. Dopo pochi giorni dalla rete siglata al Sunderland in FA Cup, i media hanno dato notizia della tragica ed inaspettata morte del cantante britannico David Bowie. La notizia ovviamente ha riaperto la questione sulla “maledizione” che avrebbe colpito il giocatore dell’Arsenal, ovvero ad ogni gol di Ramsey segue dopo qualche giorno la morte di un vip.
Ormai, più che maledizione, sta diventando davvero un’ossessione, tanto che già ieri, 13 gennaio, durante il match contro il Liverpool in cui Ramsey è andato a segno, i più burloni sui social si scatenavano e scommettevano già sulla dipartita di un altro vip.
Notizia di qualche ora fa: Alan Rickman, il professor Piton di Harry Potter, è morto all’età di 69 anni per un cancro. No, non è una maledizione, è più corretto chiamarla coincidenza, forse strana, forse no. Bisognerebbe fare la prova con un altro attaccante e verificare se il destino si prende gioco anche di lui.
La storia della maledizione di Ramsey va avanti dal 2011, i casi in cui si è avverata la morte di un vip sono 10: Bin Laden, Steve Jobs, Gheddafi, Paul Walker, Jorge Videla, Whitney Houston, Robin Williams, David Bowie e per ultimo Alan Rickman. Dieci casi di gol-morte in 5 anni. Ramsey ha segnato circa 40 goal nell’ultimo bienno. No, non è una maledizione.
Una rete di Bacca e una rete di Niang hanno consentito al Milan di staccare il pass per la semifinale di Coppa Italia, in attesa di conoscere l’avversario che verrà fuori dalla sfida Spezia-Alessandria in programma lunedì sera. Il Milan non centrava la semifinale dal 2012.
Missione compiuta per la banda Mihailovic che oramai, ha nella Tim Cup, l’obiettivo primario della stagione dopo il deludente campionato che sta disputando. Milan che ha legittimato nel primo tempo la supremazia con i gol decisivi di Bacca e Niang mentre nel Carpi, ha accorciato le distanze Mancosu.
Il primo tempo ha visto un Milan attento, propositivo con poche sbavature nella prima mezz’ora con il Carpi che , nell’ultimo quarto d’ora ha iniziato a farsi pericoloso dalle parti di Abbiati fino ad allora era stato spettatore non pagante. Castori azzecca i cambi a inizio ripresa con Crimi e Mancosu, il Carpi produce più pericoli in 5′ che in tutto il primo tempo, prima impensierendo Abbiati poi accorciando le distanze. Il Milan soffre per qualche minuto per poi riprendere le redini dell’incontro, cercando il terzo gol che però, maggiormente per imprecisione delle punte rossonere, non arriva; i minuti passano e il Carpi comincia a pensare che salvarsi in campionato è l’obiettivo primario. Si arriva al 90′ senza patemi da entrambi i fronti, cosi Mihailovic può festeggiare la conquista della semifinale.
Al 7′ occasione Milan, calcio d’angolo di Montolivo, colpo di testa di Zapata, la palla attraversa l’area di rigore e Bonaventura non ne sa approfittare. Al 13′ punizione di Honda, parata in tuffo di Brkic. Al 14′ il vantaggio del Milan con Bacca: lancio in diagonale, rasoterra, di Honda, la punta rossonera, dribbla Brkic e con una rabona trova il gol. Al 18′ diagonale di Kucka, respinta di Brkic. Al 28′ azione velocissima sull’asse Bacca-Niang, il primo bravissimo ad allargarsi sulla sinistra, palla in area di rigore per Niang, che stoppa e supera Brkic. Al 42′ colpo di testa di Gagliolo, palla fuori.
Al 49′ tiro di Lasagna, parata a terra di Abbiati. Al 50′ accorcia le distanze il Carpi: azione irresistibile di Lasagna, grande la sua proiezione, palla in mezzo rasoterra per Mancosu e sfera in rete. Al 69′ tiro cross di Kucka, palla respinta di pugno da Brkic. Al 70′ destro di Boateng, da fuori area, parata di Brkic. Al 75′ destro di Lasagna, in diagonale, parata in due tempi di Abbiati. All’82 punizione di Bonaventura, palla alta. All’82’ percussione di Antonelli, palla recuperata, entra in area, dopo aver superato tre avversari, palla in mezzo, sinistro di Honda, sfera in angolo.
Lionel Messi, come da pronostico di vigilia, ha conquistato, per la quinta volta nella sua carriera, il Pallone d’Oro, arrivando davanti a Cristiano Ronaldo e a Neymar. Queste sono state le percentuali di voto: Messi 41.33%; Cristiano Ronaldo 27.76% e Neymar 7.86%. A votare sono 154 giornalisti e Ct, i capitani e Ct delle 208 nazionali facenti parti della Fifa.
La stagione di Messi è stata incredibile, forse, irripetibile: leader indiscusso del Barcellona, che ha vinto, quasi, tutto. Cinque i titoli conquistati dai blaugrana, con Messi miglior cannoniere, 52 le reti all’attivo e miglior assist man con 26 passaggi serviti. Messi è andato in gol in tutte le competizioni che il Barcellona ha giocato nel 2015: Liga, Champions League, Coppa del Re, Supercoppa di Spagna, Supercoppa Europea e Mondiale per Club.
Nulla da fare per i suoi avversari, arrivati alla finale: Cristiano Ronaldo, che ha visto scappare Messi, nella personale battaglia tra i due: Messi guida la classifica con cinque trofei a tre. Neymar per la prima volta è arrivato sul podio.
Il quinto trofeo conquistato dala pulce può essere letto come il classico “ora venitemi a prendere”: Marco van Basten, Michel Platini e Joan Crujff sono fermi a quota tre e, essendo ritirati, non possono rispondere. Fra qualche decennio ricorderemo questi anni come l’era Messi.
Manca ancora un trofeo a Messi, la ciliegina sulla torta: il Mondiale di Calcio con l’Argentina. Gli anni passano e le opportunità per poterlo conquistare sono sempre di meno, la prossima edizione sarà in Russia nel 2018, quando Messi avrà 31 anni.
L’unico italiano nella top undici della Fifa presente è stato Paul Pogba, uno che ambisce a vincere in futuro questo trofeo. Tra gli allenatori successo di Luis Enrique, vincitore della Champions League con il Barcellona. Per quanto riguarda la controparte femminile il titolo è andato a Carli Lloyd, tripletta nella finale mondiale con gli Usa.
Lorenzo Pasciuti: un nome che a tanti non conoscono, che tanti non hanno mai sentito. Ma, proprio per questo la sua storia da raccontare è ancora più bella, più appassionante, perché il lavoro quotidiano meticoloso e intrapreso da Lorenzo Pisciuti, ha portato il centrocampista del Carpi, a raggiungere un suo personale record: il centrocampista è andato in rete in tutte le categorie dalla Serie D fino alla Serie A con la maglia del Carpi.
Certe favole sono la fortuna del calcio, non solo business, non solo soldi e fama, ma bandiere, come Lorenzo Pasciuti: non può vantare scudetti e coppe, non può vantare un ingaggio da nababbo ma il suo record è entrato di diritto nella storia del calcio.
Lorenzo Pasciuti: la storia del record
Dai tempi della Serie D, stagione 2009/10 sino ad oggi, l’ arrivo di Lorenzo Pasciuti a Carpi è datato gennaio 2010, quando, all’epoca, la squadra rischiava la retrocessione in Eccellenza; a portarlo fu l’attuale direttore sportivo del Napoli Cristiano Giuntoli. Dai dilettanti fino ad arrivare in Serie A sempre con la stessa maglia: superando il portiere dell’Udinese Karnezis ha stabilito questo suo record personale.
Lorenzo Pasciuti ha scalzato sia Raffaele Rubino, che con il Novara si era fermato a quattro categorie, come la coppia del Mantova, anni ’50 composta da Giagnoni e Recagni. Nato a Carrara,Pasciuti è cresciuto nelle giovanili dell’Albinoleffe; è stato acquistato dal Carpi, qualche anno fa, mentre giocava nel Pisa, in Serie D. Cinque anni dopo la squadra ha vinto il Campionato di Serie B, raggiungendo per la prima volta la Serie A.
Il primo anno di Serie D ha segnato un solo gol; nel 2010/11 ha segnato cinque gol in Seconda Divisione; poi quattro reti in Lega Pro tra 2011 e 2013; cinque gol in Serie B tra il 2013 e il 2015 e uno in Serie A.
Il Napoli ha chiuso il suo girone d’andata in vetta alla classifica di Serie A. Ormai Sarri, e il suo staff, non può più nascondersi. Il tecnico toscano partito con l’indifferenza e lo scetticismo di molti, ha dimostrato e messo in luce tutte le sue qualità, tutta la sua bravura e intelligenza tattica. A Frosinone Higuain, che ha raggiunto quota 18 gol in stagione, al pari di Aubameyang a Borussia e compagni hanno fornito una grande prova di maturità, trascinati dal suo capocannoniere, da un gruppo sempre più solido e da un Gabbiadini autore di un gol da antologia.
A Empoli mister Giampaolo non ha fatto sentire la mancanza di Maurizio Sarri, che aveva lasciato i toscani dopo tre stagioni. Il tecnico ha avuto l’intelligenza e l’umiltà di ripartire da una base solida, da un modulo e da un assetto collaudato. Senza i partenti Rugani, Valdifiori, Vecino e Hysaj, gli azzurri hanno conquistato 30 punti in 19 partite.
La Juventus dai due volti nella stagione in corso. Lo spartiacque del Campionato è stato il gol di Cuadrado nel derby che ha dato la vittoria alla squadra di Allegri, da li in poi la Juventus non si è più fermata. Ha saputo ribaltare un inizio traumatico, superando in questo turno Fiorentina e Inter avvicinandosi alla vetta quando ancora un intero girone è da giocare.
In una stagione zoppicante la Lazio ha superato la Fiorentina in trasferta, dopo aver sconfitto l’Inter a San Siro, , criticata nei giorni scorsi per le vittorie striminzite e per il non gioco imputato a Mancini, hanno disputato una delle loro migliori partite. Nella gara con il Sassuolo, Consigli è stato autentico protagonista del match.
Proprio la squadra di Di Francesco è in testa nella classifica avulsa degli scontri diretti tra le prime sei della Serie A: il Sassuolo ha sconfitto Napoli, Juventus, Inter e ha pareggiato con Roma e Fiorentina; dimostrazione di quanto la squadra emiliana sia sempre più una realtà bella e solida del nostro calcio.
Sabato sera è andato in scena il match tra le grandi deluse della Serie A: ovvero Roma e Milan, entrambe partite con ambizioni europee e problemi cresciuti nei mesi a seguire, dovuti a mal di pancia, problemi societari, infortuni e chi più ne ha più ne metta. La Roma è ancora impegnata in Champions League, anche se il Real Madrid è ovviamente favorito, mentre il Milan ha fissato nella Coppa Italia il suo obiettivo primario.
Involuzione negativa nella Torino granata: la squadra sta precipitando in classifica e si segnala una rottura di feeling tra i sostenitori della squadra e l’allenatore. La vicenda Quagliarella sfocia nell’autolesionismo se a giocare è Martinez, sbagliando tre gol. Bisogna ritrovare la serenità autunnale ora smarrita, per non rischiare di essere invischiati in zone pericolose della classifica.
Otto punti e lo zero nella casellina dei successi ottenuti, a Verona, sponda Hellas, si aspettavano un Campionato diverso, più tranquillo, invece il bilancio stagionale è da incubo. La squadra non ha più risorse, ne tecniche ne psicologiche, per rimanere nella massima categoria: forse non era tutta colpa di Mandorlini.
La maledizione di Aaron Ramsey continua, per il centrocampista gallese ormai non c’è più pace: ogni volta che un vip muore si va a scavare nel tabellino dell’ultima partita giocata dall’Arsenal e, ahimè la conferma di quello che ormai sta diventando davvero una grande rogna per il calciatore: anche stavolta al gol di Ramsey segue la notizia del decesso di un vip. Questa volta la coincidenza ha voluto che al goal di Ramsey due giorni fa al Sunderland in FA Cup sia seguita la tragica morte di David Bowie.
La maledizione di Aaron Ramsey
La cosidetta “maledizione di Aaron Ramsey” fonda le sue radici a partire dal 2011, anno in cui, dopo aver segnato contro il Manchester United, fu data notizia della morte del pluriricercato Osama Bin Laden.
Qualche mese più tardi, il giocatore dei Gunners mise a segno una rete nel derby londinese contro il Tottenham e, tre giorni dopo, vi fu la notizia della morte di Steve Jobs. Ancora qualche giorno dopo, alla rete in Champions League contro L’Olympique Marsiglia, fu annunciata la morte di Gheddafi.
Nel febbraio 2012 dopo la rete contro il Sunderland i media annunciano la tragica notizia della morte di Whitney Houston.
Non c’è pace per il calciatore, infatti dopo aver messo a segno la rete nel novembre 2013 contro il Cardiff, il giovane attore Paul Walker, perde la vita in un tragico incidente stradale. Nell’agosto 2014 dopo una rete messa a segno al Manchester City, viene trovato morto l’attore Robin Williams.