Categoria: Calcio

  • Verso Italia-Brasile: tutte le curiosità

    Curiosita´ in cifre di Italia-Brasile.
    IL RECORD DI LIPPI, A UN PASSO DA PRIMATO MONDIALE CT Marcello Lippi, con 31 partite di seguito senza mai perdere, e´ a un passo dal primato mondiale da ct dopo aver conquistato gia´ quello azzurro, con una partita piu´ di Vittorio Pozzo. Pareggiando lo scorso 19 novembre 1-1 contro la Grecia ad Atene, ha infatti stabilito il nuovo primato di imbattibilita´ per un commissario tecnico della nazionale italiana, superando Vittorio Pozzo: la striscia positiva del tecnico viareggino – 31 risultati utili consecutivi, 18 vittorie e 13 pareggi – e´ iniziata il 13 ottobre 2004 battendo a Parma la Bielorussia per 4-3 nelle qualificazioni verso i Mondiali di Germania 2006. Vittorio Pozzo, invece, rimase senza perdere per 30 gare dal novembre 1935 (pareggio interno per 2-2 contro l´Ungheria, a Milano, in una gara valevole per la coppa Internazionale) e prosegui´ fino al luglio 1939 (successo per 3-2 in Finlandia in amichevole, a Helsinki). Fu la Svizzera a spezzare la striscia vincendo per 3-1 in amichevole a Zurigo, il 12 novembre 1939: in totale Pozzo mise insieme 24 vittorie e 6 pareggi. Le 31 panchine azzurre consecutive senza sconfitte hanno permesso a Lippi anche di eguagliare il record mondiale di risultati utili consecutivi per un ct: in precedenza avevano tagliato il traguardo dei 31 risultati utili consecutivi solo Alfio Basile (CT dell´Argentina, striscia record dal febbraio 1991 all´agosto 1993) e di Javier Clemente (CT della Spagna, striscia record dal settembre 1994 al gennaio 1998). Un risultato positivo col Brasile, martedi´ a Londra, vorrebbe dire dunque sorpasso
    – LA SEDE: DOPO 12 ANNI AZZURRI TORNANO A LONDRA Nel corso della propria storia, la nazionale maggiore azzurra gioca per la nona volta a Londra e finora ha uno score di 2 successi, 2 pareggi e 4 sconfitte. In 7 di questi 8 precedenti gli azzurri hanno affrontato la nazionale inglese, mentre il 5 agosto 1948 l´avversario fu la Danimarca in un match valido per i Giochi Olimpici di Londra (ko italiano per 3-5, con esordio azzurro di Tommaso Maestrelli): allora partecipavano ai Giochi le selezioni maggiori. Dei 7 precedenti contro l´Inghilterra sono da ricordare i due successi, entrambi per 1-0, ottenuti nell´ordine il 14 novembre 1973 in amichevole (gol di Capello all´86´) ed il 12 febbraio 1997 in un incontro di qualificazione ai Mondiali di Francia ´98 (centro di Zola al 19´). I due pareggi risalgono al 6 maggio 1959 (2-2 in amichevole con reti inglesi di Charlton al 26´ e Bradley al 38´, gol azzurri dell´esordiente Sergio Brighenti al 56´ e Mariani al 61´) ed al 15 novembre 1989 (0-0 in amichevole). Le 3 sconfitte risalgono al 14 novembre 1934 (2-3 in amichevole con gol inglesi di Brook al 3´ e 10´ e Drake al 12´, reti italiane di Meazza al 58´ e 62´), al 30 novembre 1949 (0-2 in amichevole firmato da Rowley al 75´ e Wright al 79´, con esordi azzurri di Rinaldo Martino ed Alberto Piccinini) ed al 16 novembre 1977 (0-2 nelle qualificazioni Mondiali verso Argentina ´78, con reti di Keegan all´11´ e Brooking all´80´).
    – CANNAVARO A CACCIA DI MALDINI Fabio Cannavaro, arrivato a quota 121 presenze (dopo Grecia-Italia del 19 novembre scorso) nella nazionale maggiore azzurra, si trova al secondo posto solitario della classifica dei pluripresenti assoluti nella storia della nazionale maggiore italiana. Scavalcato Dino Zoff, fermo a 112 presenze, Cannavaro va ora a caccia del primato assoluto detenuto da Paolo Maldini con 126 presenze.
    – LA DATA: 10 FEBBRAIO ´99 ESORDIO ZAMBROTTA La nazionale maggiore azzurra gioca per la seconda volta nella propria storia in data 10 febbraio. Il precedente risale al 1999 quando, in un´amichevole disputata a Pisa, l´Italia non ando´ oltre il pareggio per 0-0 contro la Norvegia. In quell´occasione esordi´ in azzurro Gianluca Zambrotta.
    – IL BRASILE VERSO SUDAFRICA 2010 Il Brasile occupa il secondo posto nel gruppo sudamericano delle qualificazioni Mondiali alle spalle della capolista Paraguay. La Seleçao ha attualmente 17 punti in classifica, frutto di 4 vittorie, 5 pareggi ed 1 sola sconfitta, con 15 reti realizzate e 4 gol incassati. Alle spalle della nazionale verdeoro troviamo Argentina e Cile (16 punti a testa), Uruguay (13), Ecuador (12), Colombia (11), Venezuela (10), Bolivio (9) e Peru´ (7). Le 4 vittorie brasiliane sono state coquistate contro Ecuador (5-0 interno), Uruguay (2-1 casalingo), Cile (3-0 fuori casa) e Venezuela (4-0 esterno); i 5 pareggi sono stati ottenuti contro Colombia (0-0 esterno), Peru´ (1-1 in trasferta), Argentina, Bolivia e Colombia (0-0 casalingo con tutte). La sconfitta e´ stata incassata in casa del Paraguay (0-2). Le 15 reti finora realizzate dai verdeoro portano la firma di Kaka´ e Luis Fabiano (4 ciascuno), Robinho (3), Adriano, Elano, Ronaldinho e Vagner Love (1 a testa).
    – L´ARBITRO: RILEY, PER AZZURRI UN PRECEDENTE OK Michael Riley e´ nato a Rotherham (Inghilterra) il 17
    dicembre 1964 ed e´ internazionale dal 1999, di professione e´ direttore finanziario. Nella propria carriera vanta due direzioni nella fase finale degli Europei di Portogallo 2004. Riley vanta un solo precedente con la nazionale maggiore  azzurra: l´11 ottobre 2006 l´Italia di Donadoni si impose per 3-1 a Tbilisi contro la Georgia.
    fonte: resport.it
  • Chelsea: esonerato Scolari

    E’ già finita l’esperienza di Felipe Scolari alla guida del Chelsea. Roman Abramovich e il direttivo dei Blues hanno sollevato il brasiliano dall’incarico dopo lo 0-0 interno con l’Hull City.
    Sarà il Mancio a sfidare la Juve in Champions?
  • Premier League: 25 Giornata

    risultati del 25° turno di Premier League:

    Tottenham-Arsenal 0-0
    West Ham-Manchester United 0-1 (62′ Giggs)

    Giocate sabato:
    Portsmouth-Liverpool 2-3 (62′ Nugent (P), 69′ Aurelio (L), 78′ Hreidarsson (P), 85′ Kuyt (L), 90′ Torres (L))
    Manchester City-Middlesbrough 1-0 (52′ Bellamy)
    Blackburn-Aston Villa 0-2 (27′ Milner, 91′ Agbonlahor)
    Chelsea-Hull 0-0
    Everton-Bolton 3-0 (40′ Arteta rig, 49′ e 90 Jo (2° su rig))
    Wigan-Fulham 0-0
    West Bromwich-Newcastle 2-3 (2′ Duff (N), 4′ M. Fortunè (W), 9′ Lovenkrads (N), 41′ S. Taylor (N), 73′ M. Fortunè)
    Sunderland-Stoke 2-0 (78′ K. Jones, 93′ Healy)

    Classifica

    Man Utd      56
    Liverpool     54
    Aston Villa     51
    Chelsea     49
    Arsenal     44
    Everton     40
    Wigan        34
    West Ham     33
    Man City     31
    Fulham      30
    Sunderland     30
    Hull             29
    Newcastle     27
    Bolton      27
    Tottenham     25
    Portsmouth     24
    Stoke             24
    Blackburn     23
    M’brough     22
    West Bromwich     22

  • Liga: 22 Giornata

    Il programma della 22.a giornata della Liga:
    Malaga-Almeria 3-2
    25′ Uche  (A), 44′ Negredo (A), 48′ Luque (M), 64′, 75′ Salva (M)
    Villarreal-Numancia 2-1
    16′, 68′ Rossi (V), 39′ Aranda (N)
    Maiorca-Deportivo 1-1
    55′ Aduriz (M), 76′ Verdù (D)
    Recreativo-Atletico Madrid 0-3
    3′ Aguero, 27′, 34′ Forlan
    Valladolid-Athletic Bilbao 2-1
    38′, 58′ Victor (V), 63′ Orbaiz (A)
    Getafe-Espanyol 1-1
    8′ Ivan Alonso (E), 26′ Soldado (G)
    Barcellona-Gijón 3-1
    24′ Eto’o (B), 40′ Eto’o (B), 66′ Dani Alves (B), 68′ Mateo (G)
    Osasuna-Valencia 1-0
    57′ Flano

    Giocate sabato:
    Real Madrid-Racing Santander 1-0
    48′ Higuain
    Siviglia-Betis 1-2
    69′ Sergio Garcia (B), 82′ Ricardo Oliveira (B), 91′ Kanoutè (S)

    Classifica

    Barcellona      59
    Real Madrid     47
    Siviglia     38
    Valencia     37
    Villarreal     37
    Atletico Madrid 35
    Malaga             35
    Deportivo     34
    Valladolid     30
    Athletic Bilbao 29
    Santander     28
    Gijón             27
    Getafe       26
    Betis        25
    Almeria     24
    Recreativo     24
    Osasuna     20
    Numancia     20
    Espanyol     18
    Maiorca     18

  • E’ derby: Mourinho stuzzica i rossoneri

    Prima in classifica in campionato, agli ottavi di Champions League, in semifinale di Coppa Italia. Una vera e propria corazzata che malgrado tutti i problemi è in corsa per tutti e tre gli obiettivi e uno o due di questi non sono così lontani. Questo vuuole dire Mourinho quando i giornali e le tv si occupano dell’Inter spesso in maniera negativa. Oggi ha stuzzicato anche i cugini, a meno 6 in campionato non per il gusto di polemizzare quanto per rimarcare quanto di buono ha fatto la sua Inter, nonostante il caso Balotelli, il flop di Quaresma, mandato in prestito dopo 4 mesi di anonimato, l’involuzione di Mancini. Dall’altra parte c’è un Milan secondo in classifica, in rimonta, ma con alcuni problemi difensivi dovuti soprattutto all’assenza prolungata di Nesta, fermo ai box da oltre 6 mesi. E’ stato eliminato dalla Coppa Italia, il terzo obiettivo che però quest’anno avrebbe potuto lanciare giocatori come Shevchenko, Emerson, Senderos. Il primo e il terzo, per motivi diversi finora non hanno inciso, il secondo finisce regolarmente fuori dalla lista dei convocati.
    In Uefa invece il cammino è stato regolare e ora inizia il dentro o fuori in due partite. Campionato a due facce: prima parte un po’ sottotone, ripresa grazie a Ronaldinho, due brutte sconfitte, a Palermo e a Torino e poi una serie di vittorie griffate Pato-Kakà. Qualcuno maliziosamente sostiene che i rossoneri vengano meno criticati perchè mediaticamente più forti. Non è il punto. Il Milan ha più bonus da spendere perchè a livello di titoli internazionali ha vinto fino a un anno fa qualcosa di molto importante e l’Inter spesso si è andata a cercare i guai da sola. Ora però si sente forte dei due titoli vinti consecutivamente e non vuol sentirsi sempre nel mirino. Mourinho fa da grancassa al pensiero morattiano, sulla scia di quanto diceva anche Roberto Mancini. Il Milan dal canto suo, cerca di valorizzare le proprie risorse, cercando di far passare in secondo piano i problemi che alla fine hanno tutte le squadre, dalla terza categoria alla serie A con l’unica vera differenza: il budget a disposizione.

    fonte: tuttomercatoweb

  • E’ già clima derby:sponda rossonera.

    La settimana che ci porterà al derby è iniziata ieri sera, come peggio non avrebbe potuto, ossia con la conferma dell’assenza di Kakà. Innegabilmente, il 22 visto sabato sera contro la Reggina, così come in tante altre partite di questa prima fetta di stagione, non è quello che eravamo abituati ad ammirare, ma è altrettanto innegabile che il Milan sempre pronto a cambiar pelle negli appuntamenti importanti, con Kakà sarebbe un’altra storia. A presto, Ricky: si guarda avanti, si guarda al derby, una super-sfida a cui l’Inter di Mourinho arriva col vento in poppa, dopo il successo esterno di Lecce, e con la certezza di poter salpare in anticipo, lasciando a terra il resto del campionato.

    Il Milan, dal canto suo, di certezze non sembra averne molte, dopo aver provato per l’ennesima volta quanto sia doloroso scivolare contro chi lotta per non retrocedere. Per giunta, la 23^giornata porta con sè il sorpasso della Juve di Ranieri, corsara a Catania tra tante polemiche. Senza nulla togliere ai meriti delle prime della classe, questo turno di campionato ha rafforzato la consapevolezza che nella maggior parte dei casi sono gli episodi a decidere chi va avanti e chi resta indietro e che il confine tra gloria e baratro sia molto più labile di quanto si creda.

    Senza scendere nei dettagli, tanto non ce n’è bisogno, guardiamo avanti, anzi, guardiamoci in faccia per capire da dove ripartire. Si riparte, innanzitutto, dalla voglia di essere forti, più forti della sfortuna, degli episodi e delle assenze. Si riparte dalla fiducia, in un Milan che contro le grandi non ha mai avuto timore di imporre la legge del proprio gioco e dei propri ritmi. Si riparte dalla consapevolezza di non poter fallire, perchè sebbene il campionato sia ancora lungo, e malgrado l’Inter sia composta di fallibili esseri umani, undici punti sono un’infinità. Infine, si riparte dal cuore, quello rossonero, che domenica sera per 90 minuti pulserà all’unisono nella speranza di poter gioire. E in questa lunga, accidentata vigilia di derby, abbiamo una sola certezza: il Milan può vincere e chi ci crede fa due passi avanti verso la gloria: la storia di chi crede e combatte insieme sarà comunque vittoria, poichè in ogni istante di gloria c’è la passione del singolo e la forza di tutti. Avanti Milan!

    fonte: Milannews.it

  • La flop ten dei ds italiani

    Sarebbe stato più opportuno fare la “Top Ten” dei Direttori Sportivi italiani: meglio avere dieci amici in più che 10 “nemici”. Avrebbe, però, poco senso tessere le lodi di Marotta della Samp, Corvino della Fiorentina, Osti dell’Atalanta, Perinetti del Bari o dei collaboratori del Presidente Preziosi a Genova: troppo facile. Proviamo a capire, tra i Direttori Sportivi di Serie A e Serie B, chi e dove ha sbagliato, in quest’ultima sessione di mercato. Come ogni Top Ten che si rispetti si parte dal numero 10, ovvero il più bravo dei “cattivi”. Parta il count down!

    10) PIETRO LEONARDI (Udinese)
    Probabilmente ci ha abituati troppo bene in passato e adesso ci aspettiamo sempre di più. Come in estate, anche in inverno, l’Udinese avrebbe dovuto dare forza e sostanza al suo progetto. D’accordo la linea verde, ecco Villar Rodriguez, ma la cessione di Marco Motta alla Roma avrebbe fatto presupporre altre entrate. Fallito lo scambio Tissone-Mesto l’ultimo giorno, sono state per i friulani due sessioni in apnea. Attenzione al rinnovo (inganno) di D’Agostino. Solito metodo: adeguamento-prolungamento = cessione a fine anno.

    9) ORESTE CINQUINI (Pisa)
    Non è un problema di acquisti (Greco, D’Anna, Bonucci…) o cessioni. E’ un problema di stile. Cinquini ha sbagliato ad accettare di continuare a lavorare per il Pisa, quando cinque giorni prima il Presidente Pomponi gli aveva dato il benservito. Anche sul mercato perde di credibilità la sua figura.

    8) GALLIANI E BRAIDA (Milan)
    Non sono ufficialmente due Direttori Sportivi, ma quel che conta è la sostanza. Il mercato rossonero risente di alcune scelte sbagliate dei suoi big, il campo è lo specchio del mercato. La difesa era da rinnovare subito, invece Thiago Silva sarà inutilizzabile fino a giugno e Mattioni ha ovviamente bisogno di tempo per inserirsi. Nel frattempo dietro si balla e il Di Gennaro di turno complica i progetti futuri. Troppa confusione, non solo mediatica, su Beckham: se realmente il 9 marzo andrà via, sarà un fallimento soprattutto del Milan. E poi una veloce analisi sul settore giovanile: escluso Albertazzi, c’è il vuoto. La Primavera di Evani è quintultima in classifica con 17 punti, uno in meno della Triestina. Pasini? Furlan? Scapuzzi? Mah…

    7)RINO FOSCHI (Torino)
    Ha avuto, oggettivamente, poco tempo per lavorare. Da un volpone come lui ci si aspettano sempre i fuochi d’artificio. Questa volta chiude il mercato granata con le stelline in mano. Gasbarroni non gioca da due mesi e Novellino ha bisogno di gente nell’immediato. Amoruso non è stato rimpiazzato ed è stata rinforzata contemporaneamente una diretta concorrente (Siena). Restano da sciogliere i nodi Stellone e Ventola.

    6)ANDREA BERTA (Parma)
    Altro passaggio in Serie B. Delusione del mercato estivo e di quello invernale. En plein! Risultati sotto gli occhi di tutti. Soldi spesi? Tanti e male. Doveva essere risolto immediatamente il caso Lucarelli: le colpe del calciatore sono immense e di gente così è meglio liberarsi subito.

    5) ALESSIO SECCO (Juventus)
    Ha preferito restarsene alla finestra per tutto il mese di gennaio: qualche operazione, anche solo gettare basi per il futuro, andava fatta. I rinnovi di Rossi e Marchisio sono importanti. Il settore giovanile della Juventus è una miniera di talenti. Un’alternativa sulla fascia sinistra difensiva serviva a Ranieri. Adesso Molinaro, dopo l’infortunio di De Ceglie, si trova a giocare Campionato, Champions e Coppa Italia. Buon lavoro!

    4) WALTER SABATINI (Palermo)
    Benvenuti a Morganella, Savini, Sabatucci ed Hernandez; se qualcuno, però, dice che non si aspettava in questi sei mesi un colpo(vero)da Sabatini, mente sapendo di mentire. Come fa il d.s. rosanero a parlare di obiettivo Champions tra un anno, se questi sono i presupposti? La tifoseria palermitana merita l’Europa, non i falsi progetti. Un favore: basta parlare di Nilmar a Palermo dopo aver collezionato “No”.

    3) GABRIELE MARTINO (Reggina)
    Sul podio anche il nuovo/vecchio Direttore Sportivo della Reggina. La colpa: essere rimasto con le mani in mano nel mese in cui tutti hanno almeno provato a rinforzarsi. I calabresi hanno alzato bandiera bianca con troppo anticipo. Tanto valeva risparmiare il biglietto aereo per Milano. L’attenuante: se il Presidente Foti decide di non investire, che colpa ne ha il d.s.?

    2) FABRIZIO SALVATORI (Bologna)
    Di gente nuova sotto le due Torri ne è arrivata. Pagare Osvaldo 7 milioni di euro è un affare soprattutto per il venditore, difficile ipotizzare che il Bologna in futuro possa cedere l’attaccante argentino a cifre superiori. Non riesce a tagliare i rami vecchi e adesso Sinisa si ritrova con troppi petali per una sola rosa.

    1)GIOVANNI SARTORI (Chievo Verona)
    The winner is…
    Si accontenta degli “avanzi” del Catania Sardo e Colucci, prova a rilanciare Makinwa; Di Carlo, però, visto l’ottimo lavoro che sta facendo sul campo, avrebbe avuto bisogno anche di un aiuto dall’alto. La dirigenza non lo supporta. Sartori prova nello scambio Langella-Di Loreto, ma rimedia un due di picche. Non gli riesce la cessione Bogdani e va a vuoto quando cerca di strappare al Bari Guberti. In passato era stato vicino al trono di “Re del mercato”. Peccato che la serie A, sia molto diversa dalla B.

    editoriale di Michele Criscitiello

    fonte: TMW

  • 23 Giornata:il commento

    La Juve tiene il passo dell’Inter, il Milan frena contro la Reggina, Roma-show contro il Genoa: aggancio riuscito.
    Dopo il mezzo stop casalingo contro il Torino, l’Inter fa una grande prova di forza sul difficile campo di Lecce e
    vince 3-0 con gol di Ibrahimovic, Figo e Stankovic, questi ultimi due di testa. Il distacco sulla seconda aumenta di un punto, dato che solo la Juventus ha retto il passo dei nerazzurri. Il distacco di 7 punti resta immutato grazie alla sofferta vittoria di Catania. Iaquinta porta subito in vantaggiola Juve, ma  si fa ammonire ingenuamente per aver tolto la maglia nel festeggiare. Due minuti dopo, per un leggero fallo a metà campo viene ammonito per la seconda volta e dunque espulso, costringendo così la Juventus a giocare per circa 80 minuti in inferiorità numerica. Nella ripresa arriva il pari di Morimoto, ma Poulsen al 91′, approfittando di un clamoroso liscio di Terlizzi, regala ai bianconeri 3 punti vitali per continuare la caccia all’Inter in fuga. Grande Buffontra i bianconeri.
    Il Milan delude le attese e non va oltre l’1-1 casalingo contro un’ottima Reggina. Il vantaggio è degli ospiti con
    l’ex Di Gennaro, ma nella ripresa Kakà dal dischetto realizza il gol del pareggio. Il brasiliano si è successivamente
    infortunato e dovrà stare fermo 15 giorni. Salterà dunque il derby di domenica prossima contro l’Inter, così come Bonera, diffidato e ammonito.
    Al quarto posto sale la Fiorentina, che battendo al 91′ la Lazio con un gol diGilardino sorpassa il Genoa, sconfitto nello scontro diretto contro la Roma con un netto 3-0 all’Olimpico. Splendide le realizzazioni di Cicinho, Vucinic e Baptista. Al Franchi la Fiorentina ha subito per tutti i 90 minuti contro una buonissima Lazio, che non è riuscita a segnare solo grazie ad uno strepitoso Frey (almeno 4 le parate decisive del portiere francese). Allo scadere il gol di Gilardino beffa i capitolini, rimasti in 10 per il rosso a De Silvestri e sconfitti per la quarta partita di seguito. Per la Roma è aggancio al quinto posto, ad appena una lunghezza dalla quarta piazza,
    valevole per l’ingresso in Champions. Il Palermo con un avvio strepitoso mette al tappeto il Napoli, un Miccoli super ruba la scena a Lavezzi deliziando i tifosi ed entrando in tutti e due gol del Palermo, le reti sono state di Migliaccio e Simplicio per il Napoli accorcia le distanze Hamsik.
    Il Cagliari, grandissima sorpresa degli ultimi mesi e reduce dal trionfale 3-2 contro la Juventus, resta in 10 per l’espulsione di Lopez e perde in casa contro l’Atalanta grazie ad un fortunoso gol di Cigarini . I bergamaschi ora sono al nono posto, un punto dietro i sardi.

  • 23 Giornata:Posticipo e Classifica

    Palermo-Napoli 2-1 (Migliaccio, Simplicio, Hamsik)

    Classifica:

    Inter 53, Juve 46,Milan 45, Fiorentina 41,Genoa e Roma 40, Palermo 35,Napoli e Cagliari 34,Atalanta 33, Lazio 31 , Udinese 30, Catania 26 e Siena 26, Sampdoria 25, Bologna e Lecce 22, Torino e Chievo 19, Reggina 16.

    clicca qui per vedere i gol della giornata

  • 23 Giornata: gli anticipi

    I due anticipi della 23 giornata emettono il primo verdetto: il Milan non può esser la diretta concorrente dell’Inter per lo scudetto. I rossoneri vengono bloccati a San Siro da una Reggina quasi rassegnata alla serie B sull’1-1. Gli amaranto si erano portati in vantaggio con Di Gennaro nell’unica occasione avuta nel corso dei 90′, il Milan cerca di metter alle corde piu di una volta la Reggina ma il gol del pari arriva solo su calcio di rigore. Il forcing finale non porta al secondo gol e cosi arriva un pari che fa morale in casa amaranto ma che  serve poco per la classifica di entrambe . L’Inter nel pomeriggio aveva sbancato il Via del Mare di Lecce con una partita non trascendentale. Gli uomini di Mourinho vanno in vantaggio quasi subito con il solito Ibra, poi sono bravi ad addormentare la partita e a non concedere quasi nulla al Lecce.Nella ripresa poi arrontondano il risultato con le reti di Figo e Stankovic.

    Tabellini:

    Lecce-Inter 0-3 Ibrahimovic, Figo, Stankovic

    Milan-Reggina 1-1 Di Gennaro-Kaka(r)

    Classifica:

    Inter 53, Milan 45,Juve 43, Genoa 40, Fiorentina 38, Roma 37, Napoli e Cagliari 34,  Palermo 32, Lazio 31 , Atalanta 30, Udinese 27, Catania 26, Siena 25, Sampdoria 24, Bologna e Lecce 22, Torino e Chievo 18, Reggina 16.