Categoria: Calcio

  • Borini, l’ultima follia lo spinge a Napoli?

    Borini, l’ultima follia lo spinge a Napoli?

    Al 93° della partitissima di Premier League Fabio Borini tenta un colpo di kung-fu su Santi Cazorla e viene espulso, un gesto folle che nel panorama calcistico inglese difficilmente passa inosservato, soprattutto se fatto da un giocatore italiano e a maggior ragione se il giocatore indossa la maglia gloriosa del Liverpool, che vive già una situazione paradossale da separato in casa con un altro italiano, Mario Balotelli.

    borini
    La maglia di Santi Cazorla strappata dal calcio di Borini | Foto Twitter

    Il mercato inizia a mettere su serio le basi per le trattative da concludere dal 1 gennaio dove tante squadre, complici gli infortuni patiti dai propri giocatori, devono cercare di porre rimedio alle lacune delle rose. E’ il caso del Napoli, che con l’infortunio di Insigne si è ritrovato mutilato in avanti perché Mertens non è ancora al top della forma e gli azzurri hanno bisogno di un po’ più di peso in avanti. La sorpresa Duvan Zapata, che fin qui aveva deluso, fa sorridere e respirare un po’ i partenopei e Higuain, tuttavia il belga e Callejon al momento non hanno sostituti all’altezza, visto che Hamsik quando viene spostato ai margini del centrocampo patisce la posizione.

    Borini non sta passando una stagione esaltante a Liverpool e quest’estate aveva rifiutato il solito ripiego in prestito, come già era accaduto l’anno precedente al Sunderland dell’allora tecnico Paolo Di Canio. Rodgers, che già non ne può più di Balotelli, ad inizio anno aveva accettato di buon grado la decisione del giocatore. Il tecnico infatti è stato il fautore della crescita di Fabio Borini ai tempi dello Swansea dove aveva fornito prestazioni eccezionali e poi era stato acquistato dal Parma. Successivamente una serie di fastidiosi infortuni e prestazioni non sufficienti hanno convinto Brendan Rodgers a mettere Borini in stand-by a discapito di altri giocatori.

    Il giocatore ha espresso più di una volta di volere maggiore spazio, ma di fatto il suo impiego è con il contagocce, così arriviamo alla supersfida di domenica quando entra nella ripresa al posto di Markovic (74°) ed al 93° si fa espellere per questo calcio alto rifilato allo spagnolo Cazorla, ennesimo segnale di un nervosismo crescente.

    Il calcio di Fabio Borini a Santi Cazorla che gli costa il rosso | Foto Twitter
    Il calcio di Fabio Borini a Santi Cazorla che gli costa il rosso | Foto Twitter

    Rafa Benitez si dice che sia già d’accordo per approdare al Liverpool nella prossima stagione, non è un caso che infatti pare abbiano trovato l’accordo Milan e Liverpool per il passaggio in reds di Torres che ha fatto vedere le sue migliori prestazioni con Benitez proprio al Liverpool. Borini non rientrerebbe nei piani futuri di Benitez in Inghilterra, ma potrebbe essere molto utile alla causa partenopea in questa stagione, così i media inglesi parlano di un colpo da maestro da parte del tecnico iberico per accontentare Napoli, Liverpool e lui stesso. Il gesto dell’attaccante italiano sarebbe il manifesto della sua frustrazione per la sua fallimentare esperienza in Premier League.

    Certo lo scenario se fosse tutto confermato sarebbe interessante, dalle fonti di casa nostra Borini era stata un’idea iniziale di Milan e Inter che poi hanno ripiegato dandosi battaglia per Alessio Cerci, ma non solo, di solito Benitez si porta nella nuova squadra qualche giocatore della sua precedente esperienza e questo farebbe drizzare le antenne per il giocatore attualmente più rappresentativo degli azzurri, Gonzalo Higuain autore anche lui di una stagione fin qui non proprio esaltante.

  • Juventus-Napoli ultimo atto a Doha

    Juventus-Napoli ultimo atto a Doha

    Non poteva chiudersi meglio il 2014 se non con una sfida al cardiopalma, purtroppo ancora una volta per ragioni di business fuori dai nostri confini. Juventus-Napoli non è solo la Supercoppa italiana, ma è anche un confronto capace di consacrare, qualora ce ne fosse ancora bisogno, la supremazia completa della squadra bianconera o la ripresa partenopea che nel match di oggi trova stimoli esaltanti, nonché se risultasse vincente, un’iniezione di autostima che potrebbe aiutare a mettere il turbo per il futuro.

    La Juventus nel 2012 schiacciò gli azzurri in campionato e strappò lo scudetto al Milan con una rincorsa fenomenale ma dovette soccombere nella finale di Coppa Italia di Roma facendo pregustare una stagione successiva all’insegna della competizione tra le due squadre. Non andò così, il Napoli partì bene poi la sfortuna in Champions League tolse stimoli ed uscì la Roma in campionato ponendo gli azzurri al terzo posto sempre tutti dietro alla super squadra di Conte che chiuse con il record di punti.

    La Supercoppa al centro dello stadio di Doha per le foto di rito | Foto Twitter
    La Supercoppa al centro dello stadio di Doha per le foto di rito | Foto Twitter

    Il Napoli però è come il Vesuvio, sembra che dorma che si sia spento ma poi con un sussulto è capace di sconquassare tutto e tutti. La stagione corrente è iniziata con il duo Juve e Roma e i partenopei dopo l’eliminazione dai preliminari di Champions si sono un po’ addormentati, vivendo in soggezione le due pretendenti al titolo ma il livello tecnico della squadra di Benitez lo conoscono tutti e se il Napoli si riprendesse, come pare stia facendo in campionato, potrebbe dare fastidio a chiunque comprese Juve e Roma. Questa sfida per gli azzurri è molto più di una semplice partita.

    Il Napoli ha tantissimi stimoli per questa sera. L’avversario è il più acerrimo e odiato dalla tifoseria che certamente si muoverà verso Doha con la passione di sempre, la Juventus è la squadra che nel 2012 a Pechino vinse la Supercoppa proprio contro gli azzurri con tantissime polemiche e chi è rimasto di quella squadra (Hamsik, Maggio etc.) sapranno dare la carica ai compagni per la rivincita, Benitez è un maestro nelle partite secche e ha l’occasione per ricompattare l’ambiente e tornare ad essere amato dal popolo azzurro come un anno e mezzo fa quando arrivò in Campania.

    La Juventus ha lo stimolo che l’ha consacrata e forgiata nella sua storia, quello di vincere che si tramanda da giocatore a giocatore con il semplice passaggio di maglia. Nella sua storia ha vissuto alti e bassi sapendo sempre dopo cadute perentorie risalire e tornare dove la missione primordiale l’ha posta, alla testa di tutti. Allegri ha ormai preso anche lui questo culto, lo fa con alchimie e calcoli a cui il pubblico bianconero non era più abituato ma che è ritornato ad apprezzare facendo, dopo le contestazioni di quest’estate, marcia indietro ed ammettendo di essersi sbagliato. Adesso però arriva il momento fatidico, quello che può farlo entrare, dopo sei mesi, nella storia bianconera, facendo alzare alla Vecchia Signora il primo trofeo della sua gestione.

    JUVENTUS-NAPOLI – LE PROBABILI FORMAZIONI:

    Juventus (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Marchisio, Pirlo, Pogba; Vidal; Tevez, Llorente.

    All.: Massimiliano Allegri

    Napoli (4-2-3-1): Rafael: Maggio, Koulibaly, Albiol, Ghoulam; David Lopez, Jorginho; Callejon, Hamsik, Mertens; Higuain.

    All.: Rafa Benitez

  • Roma frenata da un buon Milan, all’Olimpico è 0-0

    Roma frenata da un buon Milan, all’Olimpico è 0-0

    Una Roma non brillantissima e con poche idee, viene fermata da un buon Milan che, in una partita non certo indimenticabile, riesce a portare a casa lo 0-0 pur disputando quasi 25 minuti in inferiorità numerica per il rosso ad Armero.

    Un pareggio che fa più comodo al Milan, che in due gare difficili (compreso il successo con il Napoli dello scorso turno) mette a segno 4 punti che fanno bene a classifica al morale. Per la Roma invece è una frenata che permette alla Juventus di andare alla sosta con un +3 sugli uomini di Garcia.

    Veniamo al racconto della gara.

    Garcia deve rinunciare a Pjanic e Astori per squalifica e decide di fare a meno inizialmente di Ljajic al quale preferisce Florenzi. Inzaghi invece conferma il tridente Honda-Menez-Bonaventura. 

    Parte subito forte il Milan che nel primo minuto crea una doppia chance con Honda e Montolivo. La sfida si mantiene sull’equilibrio anche se sono i giallorossi a fare la gara e a rendersi pericolosi con una conclusione di Totti ed una giocata di Gervinho. Al 31° proteste giallorosse per un tocco di mano di De Jong in area non ravvisato nè dall’arbitro, nè dall’addizionale. Al 37° Mexes sfiora il super gol con un tiro da lontanissimo che costringe De Sanctis alla deviazione in corner. La Roma prova a fare qualcosina di più, niente di eccezionale, alla fine si va al riposo sullo 0-0.

    Il momento del rosso ad Armero | Foto da Twitter
    Il momento del rosso ad Armero | Foto da Twitter

    Il secondo tempo ricomincia senza cambi e con un ritmo che stenta a decollare ed il copione identico a quello del primo tempo, anche se il Milan pare più insidioso e pressante rispetto a quello dei primi 45 minuti. Passano i minuti ma la gara non vuol proprio saperne di accendersi. Al 70° il Milan rimane in 10, Armero già ammonito commette fallo di mano e riceve il secondo giallo da Rizzoli. La partita inevitabilmente cambia con la Roma che inizia a premere schiacciando il Milan nella propria metà campo. Paradossalmente però la Roma non riesce a creare occasioni limpidissime ed il Milan sembra riuscire a difendersi con ordine. Al 92° Diego Lopez sfodera una super parata su Gervinho e salva il risultato. Al 95° Rizzoli fischia la fine, all’Olimpico è 0-0.

    ROMA – MILAN 0-0

    Roma (4-3-3): De Sanctis; Maicon (80° Torosidis), Manolas, Yanga Mbiwa, Holebas; Nainggolan, De Rossi (73° Destro), Keita; Florenzi (66° Ljajic), Totti, Gervinho.

    Allenatore: Garcia.

    Milan (4-3-2-1): Diego Lopez; Bonera, Zapata, Mexes, Armero; Poli (80° Muntari), De Jong, Montolivo; Honda (72° Alex), Bonaventura; Menez (88° El Shaarawy).

    Allenatore: Inzaghi.

    Arbitro: Rizzoli.

    Ammoniti: Maicon (R), Florenzi (R), De Jong (M), De Rossi (R), Mexes (M), Destro (R).

    Espulso: Armero (M).

  • Frosinone e Livorno fermate sul pari

    Frosinone e Livorno fermate sul pari

    Il Frosinone, secondo in classifica, nella diciannovesima giornata del Campionato di Serie B, non ha approfittato del

    Daniele Ciofani autore della rete che ha portato il Frosinone in vantaggio
    Daniele Ciofani autore della rete che ha portato il Frosinone in vantaggio

    pareggio di ieri del Carpi in quel di Lanciano, per 1-1, e cosi la capolista di mister Castori mantiene a sei lunghezze i ragazzi di Stellone che vengono fermati tra le mura amiche dal fanalino di coda Cittadella, Scaglia ha risposto verso la fine della gara a Ciofani. Il Livorno, terza forza della cadette ria, è fermata sul’ 1-1 a Chiavari dall’Entella: Galabinov ha replicato  a Mazzarani. Cade a Vicenza lo Spezia di Bjelica, ha deciso Varela al’89’. La Pro Vercelli, grazie al successo ottenuto per 2-1 ai danni della Ternana, Cosenza e Marchi hanno ribaltato il vantaggio iniziale siglato da Ceravolo si è portata a quota 27 punti agganciando in classifica il Trapani che è uscito sconfitto dal match del “Braglia” contro il Modena per 1-2: vantaggio degli ospiti con Falco, per la squadra di Novellino a segno Nardini e Ferrari. Il Bari ha superato 1-0 il Latina grazie al gol siglato da Minala; il Varese ha superato, nello scontro salvezza, il Crotone con un autorete realizzata da Ferrari. Emozionante 2-2 allo stadio “Curi” tra il Perugia e il Pescara: vantaggio ospite con Memushaj, pareggio dei ragazzi di Camplone con Falcinelli su rigore e vantaggio con Fossati, definitivo pareggio con Maniero. Non è andato oltre il 2-2 il Catania nel match casalingo contro il Brescia, match che ha visto il ritorno nella panchina siciliana di Pellegrini subentrato nuovamente al posto del dimissionario Sannino: due volte avanti i padroni di casa con Cani e Calaiò e due volte raggiunti da Corvia e Caracciolo su rigore.

    BARI – LATINA 1-0

    CATANIA – BRESCIA 2-2

    ENTELLA – LIVORNO 1-1

    FROSINONE – CITTADELLA 1-1

    MODENA – TRAPANI 2-1

    PERUGIA – PESCARA 2-2

    PRO VERCELLI – TERNANA 2-1

    VARESE – CROTONE 1-0

    VICENZA – SPEZIA 1-0

    LANCIANO – CARPI 1-1

    AVELLINO – BOLOGNA 1-0

    Carpi 37; Frosinone 31; Livorno 30; Spezia, Lanciano e Avellino 29; Bologna 28; Pro Vercelli e Trapani 27; Modena, Perugia e Vicenza 26; Bari 25; Pesacra, Ternana e Entella 22; Catania 21; Brescia 20; Varese 19; Latina 18; Crotone 17; Cittadella 16

  • Calcio Femminile: Verona chiude il 2014 in testa

    Calcio Femminile: Verona chiude il 2014 in testa

    La 10° giornata di Serie A di calcio femminile, l’ultima di questo 2014 prima della pausa natalizia, ha visto il Verona conquistare la testa della classifica anche per la sconfitta casalinga del Mozzanica nel derby con il Brescia. Leggera frenata di Firenze che pareggia con Riviera, proseguono la rincorsa Tavagnacco e Roma. In coda vince San Zaccaria contro Orobica e bel successo di Cuneo che sconfigge a domicilio Como sempre fermo a quota uno sul fondo della classifica.

    Veniamo al racconto di questa giornata.

    MOZZANICA – BRESCIA 0-1 (45° rig. Girelli)

    Un derby sentitissimo, combattuto, equilibrato, dove si è visto un bel calcio e dove entrambe le compagini hanno dimostrato il proprio valore, cercando il successo. Nel primo tempo è il Brescia a sembrare più propositivo e a trovare il vantaggio con il calcio di rigore trasformato da Girelli sul finire del primo tempo. Nella ripresa il Mozzanica ci provava rischiando anche di esporsi ai contropiedi delle ospiti. Il risultato non cambiava e ad esultare alla fine erano le leonesse.

    VERONA – TORRES 3-1 (7° Sipos (V), 17° rig. Gabbiadini (V), 52° Panico (V), 65° Serrano (T))

    Verona batte la Torres e conquista il primato, le sarde però non hanno sfigurato. Partono meglio le ospiti che non sfruttano però l’occasione ed al 7° il Verona passa con la rete di Sipos su assist di Gabbiadini. La Torres prova a trovare il pareggio ma al 17° arriva il raddoppio delle gialloblu con Gabbiadini che trasforma un calcio di rigore. Nella ripresa arriva quasi subito il 3-0 con Gabbiadini che serve l’assist vincente a Panico che firma il gol dell’ex. Serrano al 65° prova a riaprire la gara siglando la rete per la Torres ma non basterà, al fischio finale Verona batte Torres 3-1.

    FIRENZE – RIVIERA DI ROMAGNA 1-1 (33° Erman (R), 70° Adami (F))

    Firenze rallenta il passo ma riesce ad andare alla pausa natalizia da imbattuta. Il Riviera di Romagna, dopo il ko casalingo con la Res Roma, torna a far punti. Ospiti in vantaggio al 33° con la rete di Erman, pareggio delle viola al 70° con una precisa conclusione da lontano di Adami.

    RES ROMA – PORDENONE 2-1 (32° Berardo (P), 82° Pittaccio (R), 88° Pirone (R))

    La Res Roma conquista un successo negli ultimi minuti di gara evitando così una sconfitta beffa contro il Pordenone. Il primo tempo infatti vede le padrone di casa sfiorare più volte il gol con due traverse colpite da Simonetti ma con il Pordenone che chiude in vantaggio per 1-0 grazie alla rete di Berardo al 32°. Anche nella ripresa sono le giallorosse a creare occasioni ma il risultato non cambia sino al 82° quando Pittaccio sigla il gol del pareggio. Le padrone di casa accelerano ancora di più ed è Pirone a 2 minuti dal termine a trovare la rete da 3 punti.

    TAVAGNACCO – PINK SPORT TIME BARI 2-0 (19° aut. Jerina, 71° Del Stabile)

    Il Tavagnacco vince e prosegue la sua rincorsa alle zone alte della classifica. Il successo per 2-0 sul Pink Sport Time Bari però è un parziale che va piuttosto stretto alle padrone di casa che hanno creato moltissimo concedendo praticamente niente alle pugliesi. La gara si sblocca al 19° quando uno sfortunato autogol di Jerina regala il vantaggio al Tavagnacco. Nella ripresa al 71° Del Stabile chiude la gara segnando il 2-0.

    SAN ZACCARIA – OROBICA 3-1 (40° Piemonte (S), 73° Cimatti (S), 82° Barcella (O), 90° Montalti (S))

    Vittoria importante, e sostanzialmente meritata, in chiave salvezza per il San Zaccaria ai danni dell’Orobica. La gara la sblocca con una gran conclusione Piemonte a cinque minuti dal termine del primo tempo. Nella ripresa il San Zaccaria insiste e  trova il raddoppio con Cimatti al 73°. Al 82°, un po’ a sorpresa, l’Orobica la riapre con Barcella ma la solita Piemonte al 90° sigla la doppietta che chiude il match.

    COMO – CUNEO 1-5 (4°, 15°, 89° Sodini (Cu), 39° Cerato (Cu), 50° Mazzola (Co), 74° Errico (Cu))

    Il Cuneo espugna nettamente il campo del Como e fa un passettino in avanti nella corsa salvezza. Protagonista assoluta della gara è Sodini che nel primo quarto d’ora trova lo doppietta che indirizza nettamente la gara. La prima frazione si chiude sullo 0-3 perché al 39° va a segno anche Cerato. Ad inizio ripresa l’orgoglio delle padrone di casa si trasforma nel gol del 1-3 grazie a Mazzola. Le lariane provano a crederci ma Errico al 74° spegne gli entusiasmi delle padrone di casa siglando il gol del 1-4. A completare la cinquina ci pensa Sodini con un super gol che vale la personale tripletta ed il definitivo 1-5.

    Serie A Calcio Femminile
    Serie A Calcio Femminile

    RISULTATI 10° GIORNATA

    Como – Cuneo 1-5

    Firenze – Riviera di Romagna 1-1

    Mozzanica – Brescia 0-1

    Res Roma – Pordenone 2-1

    San Zaccaria – Orobica 3-1

    Tavagnacco – Pink Sport Time Bari 2-0

    Verona – Torres 3-1

     

    CLASSIFICA DOPO 10 GIORNATE

    Verona 26, Firenze e Mozzanica 24, Brescia 23, Res Roma e Tavagnacco 20, Torres 16, Riviera di Romagna 13, San Zaccaria 10, Cuneo 9, Pink Sport Time Bari 5, Pordenone 5, Orobica 4, Como 1

     

     

     

     

     

     

     

  • Nuovo Parma: tra Taci e Kerimov c’era Doca?

    Nuovo Parma: tra Taci e Kerimov c’era Doca?

    Si stanno lentamente unendo i pezzi del puzzle che compongono e comporranno il nuovo Parma, ci sono alcune certezze, qualche mistero e delle piste da seguire. Per primi avevamo ipotizzato l’interessamento di Sulejman Kerimov, spiegando i motivi delle nostre supposizioni ed oggi continuiamo a restare della nostra opinione, tuttavia la nuova proprietà del Parma rimane nascosta e probabilmente resterà frammentata con il magnate russo magari a fare la parte del co-finanziatore attraverso una delle società da lui controllate.

    Andiamo con ordine, con comunicati vicini alla realtà, ma pressanti, la stampa annuncia la cessione del Parma da parte di Ghirardi ad una società controllata da Pietro Doca che invece poche ore dopo smentisce lasciando interdetto lo stesso Ghirardi, finalmente si arriva alla fatidica conferenza stampa dove l’avvocato Fabio Giordano si presenta insieme all’Amministratore Delegato Pietro LeonardiFabio Giordano dissipa subito i primi dubbi, sarà lui a fare il Presidente del Parma per un periodo di tre mesi, poi prenderà l’incarico di vice-Presidente mentre il ruolo di Amministratore Delegato sarà ricoperto dal senior dello studio legale di Giordano. Pietro Leonardi diventa così Direttore Generale ed infine per chiarire il malinteso tra Doca e Ghirardi spiega che il ruolo di Doca era definito come si conosce ma che si è spaventato dalle pressioni ed ha preferito non ricoprire più il ruolo di Presidente.

    L'avvocato Fabio Giordano con Pietro Leonardi alla conferenza stampa | Foto Twitter
    L’avvocato Fabio Giordano con Pietro Leonardi alla conferenza stampa | Foto Twitter

    Fin qui tutto chiaro, Doca avrebbe dovuto ricoprire quel ruolo per un periodo limitato quale fiduciario immesso dalla nuova proprietà, in pratica il ruolo che ora ha Giordano. Sulla nuova proprietà l’intermediario dello studio legale spiega che si tratta di una Holding per il 60% cipriota e per il 40% russa (anche questo lo avevamo anticipato noi), si tratta di una Holding il cui business principale è l’estrazione di idrocarburi (e anche questo lo avevamo preannunciato noi) ed infine che i primi di gennaio o al massimo i primi di marzo si faranno conoscere. Per il momento Giordano comunica solo il nome della Holding, Dastraso Holdings Limited e questa ci era sfuggita.

    Poi Giordano spiega che l’intenzione della nuova proprietà è quella di rimanere in Serie A, che il Parma è stato scelto per il blasone, per l’educazione dei suoi tifosi e per la bellezza della città e a chi gli chiede sulla presenza di Rezart Taci (petroliere albanese) nella Holding risponde che è una persona da lui stimata ma che non se la sente di dire ora se è presente oppure no tra gli azionisti della cordata, frase che per noi è quasi come una conferma nascosta dalla discrezione.

    Facendo un’indagine sulla Dastraso Holdings Limited attraverso registro delle imprese cipriote si notano due dati, il primo riguarda il nome del Presidente, ovvero Pietro Doca che quindi è confermato avere un ruolo primario, il secondo dato che risalta è la data di costituzione della società russo-cipriota, il 7 novembre 2014. Quest’ultimo dato fa pensare che appunto la Holding, che ha rilevato la maggioranza di Eventi Sportivi (società di Ghirardi che gestiva il Parma) sia stata creata apposta per l’acquisizione della società di football.

    Inoltre la data ci riporta alla mancata conclusione della cessione del Parma da parte di Ghirardi ad un altro acquirente che poi si tirò indietro proprio nel novembre scorso. Possibile che i due interlocutori siano gli stessi e che la Holding sia l’escamotage per definire l’acquisto già intavolato precedentemente?

    Sulejman Kerimov | Foto Web
    Sulejman Kerimov | Foto Web

    Altro dato che ha snocciolato Giordano è che la Holding ha un fatturato di due miliardi, tantissimo in un mese di vita e non appartiene ad alcuna black list. Ipotizziamo che la parte cipriota è riferita a Rezart Taci, rimane da analizzare la parte russa.

    Negli ultimi anni Putin ha approvato una serie di norme molto restrittive per limitare la fuga di capitali dalla Russia e uno dei tanti oligarchi miliardari nel mirino era proprio Kerimov che come avevamo visto nel precedente articolo ha interessi nell’isola di afrodite attraverso la Nafta Moskva che detiene il 20% della Aniket Investments Limited, la quale investendo in diversi settori sul mercato cipriota potrebbe essere azionista per il 40% della fantasma Dastraso Holdings Limited. Inoltre il meccanismo della creazione di società satelliti è un sotterfugio, per concludere affari, molto utilizzato dallo stesso Sulejman Kerimov così come da Roman Abramovic socio d’affari con cui condivide la smania del calcio e dei suoi profitti derivati. Altro indizio è stato l’avvicinarsi dello stesso Kerimov al calcio italiano in ben due occasioni, una per la Roma che poi venne acquisita dalla cordata americana di Pallotta e la seconda con il Bari poco tempo fa.

    Un altro fattore che ci ha incuriosito è proprio la smentita secca della squadra di calcio attualmente di proprietà di Kerimov, l’Anzhi, quando venne inserito il nome del magnate russo tra i pretendenti del Bari non ci fu la stessa reazione, viene da pensare che la smentita si sia resa necessaria proprio per evitare indagini accurate da Mosca sulla Aniket Investments Limited ma che l’interesse di Sulejman Kerimov sul Parma sia più reale di quanto si pensi.

    Probabilmente non sarà lui in persona il Presidente, ma Taci o Doca o un altro nome tuttavia la metodologia misteriosa e nascosta della parte russa è molto nello stile di Sulejman Kerimov.

     

  • Sampdoria, Ferrero scatenato e deluso

    Sampdoria, Ferrero scatenato e deluso

    La Sampdoria sta vivendo un momento magico, posizione in classifica impensabile ad inizio anno e risultati sorprendenti che si susseguono sul campo, come il pareggio ottenuto domenica scorsa in casa dei Campioni d’Italia della Juventus. Oltre alla squadra c’è anche la nuova società che ha dimostrato di saperci fare nella programmazione della stagione ed ora sta puntando molto sul mercato risultando una delle più attive nella sessione che si aprirà a gennaio.

    Massimo Ferrero non ha digerito bene l’inibizione inflitta dal Giudice Sportivo dopo l’affermazione sul “filippino” riferita ad Erik Thohir ed in un tweet ironico ha affermato di “tapparsi la bocca” d’ora in avanti. Tuttavia in una recente intervista apparsa sul periodico “Gente” ha fatto capire di sentirsi alquanto tarpato:

    “Ho pagato la Sampdoria tra i 60 e i 70 milioni, vorrei portare a Genova investimenti per 100 milioni ma mi ostacolano: ho proposto lo stadio del mare e apriti cielo”.

    Su questo pare che il nuovo patron blucerchiato abbia riscontrato le stesse difficoltà che aveva avuto Garrone, fautore del progetto iniziale sul nuovo stadio privato della Sampdoria, progetto che a tutt’oggi rimane in scartoffie presso gli uffici competenti.

    Massimo Ferrero negli spogliatoi dello Juventus Stadium per congratularsi con la squadra | Foto Twitter
    Massimo Ferrero negli spogliatoi dello Juventus Stadium per congratularsi con la squadra | Foto Twitter

    Ferrero però non pone solo l’accento sulle questioni relative alla crescita del suo club e nella stessa intervista parlando di Okaka fa un’apertura di mercato che chissà non possa essere accolta da una primadonna del calcio italiano:

    Okaka? Guai a chi me lo tocca, gioca bene perché non ha il fiato sul collo. Balotelli invece è massacrato dai media e non ha chi lo protegge. Se facesse un bagno d’umiltà e venisse a giocare nella Samp tornerebbe sereno”.

    L’ipotesi di un passaggio dell’ex giocatore di Inter e Milan e oggi in forza al Liverpool in effetti era stata paventata nei giorni scorsi, ma ritenuta anche poco plausibile per l’elevato ingaggio di Balotelli, chissà che non si stia lavorando ad un sensibile taglio dello stipendio del giocatore, magari con la complicità del club inglese.

    In ogni caso la Sampdoria resta una delle squadre più attive sul mercato, praticamente fatta, in accordo con la Juventus, la cessione di Gabbiadini al Napoli e conclusa ufficialmente la trattativa per portare a Genova Joaquin Correa dall’Estudiantes. In occasione di Sampdoria-Udinese le due società troveranno il modo per parlare anche del possibile scambio tra Muriel e Bergessio con il reciproco apprezzamento dei due tecnici.

    Quasi definito l’acquisto di un altro giovane talento, si tratta di Andres Ponce, possente attaccante venezuelano che però dovrebbe essere indirizzato alla Primavera di Enrico Chiesa per la maturazione. In uscita inoltre si fanno i nomi di Sansone e Fornasier, entrambi richiesti a Bologna, il primo in via definitiva ed il secondo in prestito.

    Insomma, sognando Balotelli esattamente come quest’estate sognava Osvaldo, il popolo blucerchiato sta vedendo crescere ulteriormente la sua squadra sotto importanti colpi di mercato targati Osti-Ferrero.

  • Milan: buco da 70 milioni, ma a Roma per vincere

    Milan: buco da 70 milioni, ma a Roma per vincere

    Il Milan è concentratissimo sull’ultimo appuntamento del 2014, un impegno difficile ma al tempo stesso stimolante che può dare alla compagine di Filippo Inzaghi un quadro effettivo della crescita fatta dalla squadra, si tratta della sfida dell’Olimpico contro la Roma. Sul fronte societario invece trapelano dati inquietanti inerenti la situazione finanziaria del club.

    Sulla base di mancati ricavi dovuti alla campagna abbonamenti flop ed alla mancata partecipazione alla Champions League oltre ché ad un monte ingaggi leggermente abbassato ma sempre troppo alto e cessioni di giocatori ad un prezzo inferiore a quanto pagato per l’acquisto (Balotelli, minusvalenza di 5 milioni) si parla di un rosso di circa 70 milioni di Euro alla chiusura del bilancio annuale.

    Se questi dati rappresentano una situazione di difficile ritorno attraverso i meriti esclusivamente sportivi, il Milan infatti è piuttosto attardato dalla vetta ma è in bagarre per il terzo posto utile ai preliminari di Champions, si può dire che il lavoro svolto da Barbara Berlusconi mette in risalto le possibilità di rilancio del club attraverso il rinnovo della sponsorizzazione con Fly Emirates per altri cinque anni con un’entrata di circa 100 milioni spalmata nella sua durata, le visite a Casa Milan che hanno già fruttato 2 milioni di Euro ed il progetto legato al nuovo stadio privato.

    Lo Stadio Olimpico "vestito" in giallorosso | Foto Twiter
    Lo Stadio Olimpico “vestito” in giallorosso | Foto Twiter

    La “banda Inzaghi” tuttavia non ha intenzione di farsi distrarre dalle situazioni societarie e si avvicina al match con la Roma convinta di poter dire la sua contro i secondi della classe. Ci sono alcuni dubbi da dissipare per il tecnico rossonero, ma in linea di massima dovrebbero essere confermati, in difesa Armero e Zapata mentre a centrocampo insieme a De Jong e Montolivo dovrebbe essere preferito Muntari a Essien. Davanti maggiori chance a Honda con Bonaventura piuttosto che El Shaarawy. Confermatissimo Menez.

    La Roma si lecca qualche acciacco dopo la trasferta di Genova e hanno lavorato a parte Nainggolan e Maicon, tuttavia entrambi dovrebbero essere del match. Out Holebas per squalifica dovrebbe rientrare Torosidis mentre il resto è lo stesso visto contro il Genoa.

    ROMA-MILAN LE PROBABILI FORMAZIONI:

    Roma (4-3-3): De Sanctis; Maicon, Manolas, Yanga-Mbiwa, Torosidis; Keita, De Rossi, Naiggolan; Ljajic, Totti, Gervinho.

    All.: Rudi Garcia.

    Milan (4-3-3): Diego Lopez; Bonera, Zapata, Mexes, Armero; De Jong, Montolivo, Muntari; Honda, Menez, Bonaventura.

    All.: Filippo Inzaghi

  • Cagliari-Juventus 1-3: va in fumo il sogno di Zeman

    Cagliari-Juventus 1-3: va in fumo il sogno di Zeman

    Cagliari-Juventus e Napoli-Parma sono stati i due anticipi della sedicesima giornata del Campionato di Serie A disputati giovedì 18 dicembre dato che Juventus e Napoli saranno impegnate lunedì sera nella Supercoppa Italiana in quel di Doha.

    CAGLIARI – JUVENTUS 1-3 Netta vittoria della Juventus al “Sant’Elia” di Cagliari per 1-3, partita che già nei primi venti minuti di gara si era messa nel verso giusto per la formazione allenata da Allegri: avanti per 0-2 e gara in discesa. Gol di Tevez dopo 3′ e raddoppio di Vidal al 15′; l’attaccante argentino, che non segnava un gol dal 26 novembre è

    Carlitos Tevez festeggia la rete | Foto Twitter
    Carlitos Tevez festeggia la rete | Foto Twitter

    stato lesto su una respinta corta del portiere Cragno, invece Vidal ha pescato un gran gol da fuori area a giro sul secondo palo su cross di Evra, il Cagliari è tutto in un colpo di testa di Ekdal; nella ripresa la Juventus ha colpito ancora con Llorente: lancio effettuato da Pirlo e rete con la complicità di Ceppitelli e del portiere. Il Cagliari ha provato a riaprire la gara con la testata di Rossettini, con la complicità di Evra e Vidal che si sono ostacolati a vicenda. La squadra di Allegri chiude in testa il 2014 e si riporta, temporaneamente, a più quattro punti sulla Roma.

    Cagliari-Juventus 1-3 3′ Tevez, 15′ Vidal, 5′ st Llorente (J), 20′ st Rossettini (C)

    Cagliari (4-3-3): Cragno; Benedetti (1′ st Donsah), Ceppitelli, Rossettini, Capuano; Balzano, Conti, Avelar; Cossu, Ibarbo (30′ st Caio Rangel), Ekdal. A disp.: Carboni, Pisano, Murru, Barella, Crisetig, Dessena, Capello, Joao Pedro, Longo, Farias. All.: Zeman.

    Juventus (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Ogbonna, Chiellini, Evra; Marchisio, Pirlo, Vidal; Pereyra (35′ st Padoin); Llorente (28′ st Morata), Tevez (41′ st Giovinco). A disp.: Storari, Rubinho, Romagna, Mattiello, Pogba, Pepe, Coman. All.: Allegri.

    Arbitro: Mazzoleni.

    NAPOLI – PARMA 2-0 Torna a vincere il Napoli nel secondo anticipo valido per la 16esima giornata del Campionato di Serie A, 2-0 il punteggio finale ottenuto sconfiggendo tra le mura amiche il Parma. Il vantaggio dei padroni di casa è arrivato al 19′ con Zapata il quale ha lavorato un pallone a centro area di rigore, aggirando la marcatura, calciando in porta bucando Mirante. Il Parma ha accusato il colpo e dopo 30′ ha subito la seconda rete: Callejon è entrato in area di rigore ed è stato toccato da Gobbi, per il direttore di gara ci sono stati gli estremi per il calcio di rigore il quale è stato realizzato da Mertens nonostante Mirante abbia intuito la traiettoria. Nella ripresa l’estremo difensore degli ospiti è stato bravo a bloccare le conclusioni di Callejon, Zapata e Higuain mentre i padroni di casa l’unico brivido lo hanno passato per merito di Lodi che ha colpito il palo con un tiro a giro. Per la squadra di Benitez momentaneo terzo posto in solitaria in classifica; per Donadoni e squadra il continuo tira e molla in atto per il cambio al vertice della società non sta sicuramente aiutando a rasserenare l’ambiente in evidente difficoltà.

    Napoli-Parma 2-0  19’ Duvan (N), 30’ Mertens Rig. (N)

    Napoli (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Henrique, Britos, Ghoulam; Gargano, David Lopez; Callejon (78’ Jorginho), Hamsik, Mertens (64’ De Guzman); Duvan (70’ Higuain). All. Benitez

    Parma (3-5-2): Mirante; Santacroce (76’ Mendes), Paletta, Lucarelli; De Ceglie, Mauri, Galloppa (58’ Lodi), Acquah, Gobbi; Cassano, Palladino. All. Donadoni

    Arbitro: Di Bello

  • Melania Gabbiadini: le ambizioni della miglior calciatrice della Serie A 2013-14

    Melania Gabbiadini: le ambizioni della miglior calciatrice della Serie A 2013-14

    Una vera e propria colonna del calcio femminile, 105 presenze con 43 gol segnati in maglia azzurra, uno score di oltre 150 gol segnati in circa 180 match di Serie A, 10 campionati tutti giocati con la maglia del Verona (anche se prima era denominato Bardolino) insomma questo è il curriculum di altissimo livello di Melania Gabbiadini.

    Nata in provincia di Bergamo nell’agosto del 1983, sorella maggiore del calciatore della Sampdoria Manolo, Melania è fresca di conquista del titolo di miglior calciatrice della stagione 2013/14, in questa breve intervista proveremo a conoscerla meglio, partendo dai suoi inizi sino a conoscere le sue ambizioni ed i suoi obiettivi sia a livello di club che a livello della nazionale.

    Come ti sei avvicinata al calcio, come è nata questa tua passione?

    Ho cominciato a giocare all’età di nove anni, in famiglia giocavano mio padre i miei zii e quindi mi sono appassionata anche io al calcio.

    Hai un calciatore che ti ha ispirato un idolo?

    Due calciatori che posso ritenere idolo, o che mi hanno ispirato sono i due attaccanti del Milan Shevchenko e Pato.

    C’è una calciatrice straniera con la quale ti piacerebbe giocare?

    Sicuramente l’attaccante brasiliana Marta.

    Qualche giorno fa sei stata insignita del premio di miglior calciatrice della Serie A Femminile 2013/14, cosa puoi dire di questo riconoscimento?

    E’ un premio importante, dettato da quello che ho fatto ed ho dato.

    Oltre ad essere un punto fermo del Verona, sei anche un perno della nazionale italiana che ha sfiorato la qualificazione al mondiale, perdendo la finale playoff contro l’Olanda. Relativamente a questa delusione, come si può ripartire?

    La sconfitta con l’Olanda dispiace, la possiamo definire come un’occasione persa. Abbiamo affrontato comunque una squadra forte che è andata meritatamente al Mondiale. Non deve essere però visto come un passo indietro, ma deve servire per migliorare, deve essere uno stimolo per fare meglio.

    Melania Gabbiadini | © Foto Damiano Buffo
    Melania Gabbiadini | © Foto Damiano Buffo

    Quando si parla di Gabbiadini si fa riferimento a te e a tuo fratello Manolo, come è il rapporto con lui, gli hai dato consigli, gliene dai tuttora?

    Sono più grande di  lui, tra me e Manolo ci sono 8 anni di differenza, quando era più piccolo e giocava nelle giovanili dell’Atalanta qualche consiglio glielo ho dato ma poi è cresciuto molto rapidamente, è maturato presto.

    Torniamo alla stretta attualità, siete al secondo posto con il Firenze e all’inseguimento del Mozzanica, qual è l’obiettivo della tua squadra, il tuo personale e quale vedi come avversarie più temibili?

    Siamo un gruppo forte, non voglio parlare al singolare, credo nella forza di questo gruppo che si è ulteriormente rinforzato nel mercato. L’obiettivo è quello di riportare lo scudetto, che manca da tanto tempo, a Verona. Per quanto riguarda le avversarie direi che oltre a Brescia e Mozzanica, già considerate tra le candidate al successo finale prima dell’inizio del campionato, vanno aggiunte Tavagnacco, squadra forte, e Firenze buona squadra che ha dalla sua anche il fatto di viaggiare sulle ali dell’entusiasmo.

    Sabato arriva la Torres, squadra che questa estate ha perso tanti dei suoi pezzi pregiati, cosa ne pensi di questa sfida?

    Non dovremmo comunque farci ingannare, dovremmo stare attente, affrontiamo una squadra blasonata che se pur indebolita va assolutamente rispettata.

    Un’ultima domanda, perchè consigli ai nostri lettori di seguire il calcio femminile?

    Il calcio è uno sport per tutti, non solo maschile, anche noi possiamo esprimere bel gioco anche se sicuramente è un calcio decisamente meno fisico rispetto a quello maschile. Il calcio femminile è comunque un calcio sano, un calcio divertente, un calcio pulito.