Categoria: Calcio

  • Giulia Domenichetti, colonna della Torres, si racconta

    Giulia Domenichetti, colonna della Torres, si racconta

    Quando si parla di Torres femminile non si può non pensare a quella che è una vera e propria colonna della compagine rossoblù sarda, ovvero Giulia Domenichetti.

    Nata ad Ancona, il centrocampista classe ’84, è alla undicesima stagione con la casacca della Torres, maglia che ha lasciato per un’unica parentesi, nel 2011/12 quando ha giocato nel Chiasellis. 

    Veniamo a conoscere meglio questa calciatrice che ha vestito anche la maglia della nazionale maggiore femminile disputando anche tre edizioni dei campionati europei.

    Giulia Domenichetti | © Alessandro Sanna
    Giulia Domenichetti | © Alessandro Sanna

    Come ti sei avvicinata al calcio? Perchè hai deciso di praticare questo sport?

    Ho due fratelli con i quali da piccola giocavo a calcio. Ho praticato anche altri sport ma poi ho iniziato a giocare nei tornei scolastici. Crescendo sono passata a giocare con la Vigor Senigaglia in Serie B prima di essere acquistata dalla Torres.

     

    Hai un calciatore a cui ti ispiri, un Idolo?

    Mi piaceva molto Henry.

    Giulia Domenichetti | © Alessandro Sanna
    Giulia Domenichetti | © Alessandro Sanna

    Sei una centrocampista molto duttile, ti abbiamo visto ricoprire diversi ruoli, qual è il tuo preferito?

    Questa per me è una domanda molto difficile a cui rispondere, ho giocato in diversi ruoli, dal terzino destro, all’attuale ruolo di ala destra. Diciamo che mi piace molto giocare sul lato destro del centrocampo, magari anche in una posizione meno esterna, comunque come detto preferisco agire in quella zona del campo.

     

    Hai tanta esperienza in Champions League, anche quest’anno con la Torres avete superato il primo turno prima di venire eliminate nettamente dal Francoforte, cosa manca secondo te alle squadre italiane per poter competere a livello europeo?

    La più grande differenza è sicuramente il livello d’intensità e di fisicità che si trova in campo europeo, il livello della Serie A purtroppo è basso e non c’è l’abitudine a certi ritmi. Per cercare di competere c’è bisogno di un lavoro alla base, c’è bisogno di riforme, non basta più ridurre il numero delle squadre come accaduto in passato. Le altre nazioni hanno fatto passi avanti, noi indietro.

    Le ragazze della Torres | © Alessandro Sanna
    Le ragazze della Torres | © Alessandro Sanna

    Rimanendo in tema internazionale, c’è una calciatrice di un campionato estero con la quale ti piacerebbe giocare?

    Direi Simone Laudehr, l’avevo già affrontata durante gli Europei ed ho avuto modo di sfidarla nuovamente quest’anno in Champions League nello scontro con il Francoforte.

    Capitolo Nazionale, della quale sei stata protagonista per anni, come si supera la delusione per la mancata qualificazione al mondiale?

    Si deve ripartire, come farlo starà a chi ci lavora. Bisogna inserire le giovani talentuose in un contesto di gruppo esperto che abbia una base solida per poter guidare le giovani che, anche se di talento e di prospettiva, devono essere orientate dalle compagne più esperte in modo che non rimangano spaesate.

    Veniamo all’attualità, la Torres nell’ultimo mercato ha perso diverse calciatrici, la squadra è stata ampiamente modificata, qual è adesso il vostro obiettivo stagionale?

    L’obiettivo è quello di cercare di creare “una squadra” i cambiamenti sia di organico sia a livello societario sono stati molti, per questo servirà tempo e tanto lavoro per cercare di creare il gruppo. Quest’anno con l’allargamento della lotta retrocessione, con i playout che andranno a coinvolgere le squadre sin dal 7° posto, l’obiettivo è quello di piazzarsi tra le prime 6. In questa prima parte di stagione abbiamo fornito ottime prestazioni, talvolta però non sono servite a portare a casa punti. C’è da migliorare in questo, essere magari più ciniche e concrete perchè le grandi squadre riescono a far punti anche nelle giornate in cui non giocano il miglior calcio.

    Tra le tue giovani compagne della Torres ce n’è qualcuna che a tuo parere ha il futuro davanti a sè?

    Sicuramente Manuela Giugliano ha talento, ma non basta solo quello. Glielo dico sempre, c’è bisogno di unire la testa al talento.

    Prima di salutarti e ringraziarti, vorremmo porti l’ultima domanda: secondo te per quale motivo i lettori de “Il Pallonaro” dovrebbero avvicinarsi al calcio femminile?

    E’ uno sport genuino, in un ambiente genuino che non è stato contaminato dalle brutte sfumature che spesso si vedono nel calcio maschile.

  • Icardi rimonta Tevez, Juve-Inter finisce 1-1

    Icardi rimonta Tevez, Juve-Inter finisce 1-1

    La Juventus domina per quasi un’ora la gara ma non concretizza. L’Inter riesce a reagire, trova il pareggio con il solito Icardi, spesso giustiziere dei bianconeri, e nel finale con una Juve lanciata in avanti, sfiora anche il successo.

    Una Juventus che è parsa stanca dopo una partenza super, l’Inter invece dopo un primo tempo davvero brutto è cresciuta concludendo anche fisicamente meglio degli avversari.

    Un pareggio che permette alla Juventus di rimanere in testa, con un solo punto sulla Roma. Un punticino invece che non cambia molto la classifica dell’Inter ma che certamente dà morale ai nerazzurri.

    Veniamo al racconto della gara.

    Allegri sceglie la migliore formazione con Tevez e Llorente di punta, supportati da Vidal. Mancini, che non può schierare Palacio influenzato, schiera Hernanes e Kovacic dietro ad Icardi, panchina per il nuovo arrivato Podolski.

    Partenza super della Juventus che al 2° ha un’occasione ma la conclusione di Marchisio, piuttosto libero, finisce a lato non di molto. Il gol è solo rimandato perchè al 4° Vidal s’inventa una gran giocata di tacco, poi serve in mezzo Tevez che da due passi segna il gol del vantaggio. La reazione dell’Inter non si vede ed al 12° D’Ambrosio è bravo a salvare su un tiro piuttosto insidioso di Vidal. A questo punto la squadra di Mancini prova a crescere specialmente in intensità ed aggressività. Al 27° Handanovic, dopo l’ennesimo errore in disimpegno della difesa nerazzurra, è bravo a salvare sul tiro da fuori di Vidal. Al 35° il portiere sloveno è ancora protagonista con un vero e proprio miracolo su Pogba, autore di una giocata geniale. L’Inter accusa la pressione della Juventus e non riesce mai a rendersi pericolosa, il primo tempo si chiude sul 1-0 per i bianconeri.

    Mauro Icardi | Foto Twitter
    Mauro Icardi | Foto Twitter

     

    La ripresa parte con equilibrio, l’Inter cerca l’aggressività ma la gestione della palla dei nerazzurri rimane complicata. Al 53° Mancini si gioca la carta Podolski, che va a sostituire Kuzmanovic spostando in avanti il baricentro nerazzurro. Al 64° un lampo dell’Inter vale il pareggio, palla in profondità per Icardi che entra in area e piazza il diagonale che vale il pareggio. Al 69° ancora Handanovic che si lancia a salvare una punizione di Pirlo. La Juventus cresce ma è l’Inter ad avere un’occasione clamorosa non sfruttata da Icardi in contropiede. Poco dopo è Buffon a sfoderare una gran parata su tiro di Icardi. La Juve vuole vincere ma si scopre, Icardi spreca, Osvaldo si infuria. Al 86° Kovacic prende il rosso diretto lasciando i suoi in 10. Gli uomini di Allegri ci provano ma non riescono a sfondare, l’Inter regge e Handanovic salva proprio all’ultimo secondo. Non c’è più tempo finisce 1-1.

     

    JUVENTUS – INTER 1-1 (1-0) (4° Tevez (J), 64° Icardi (I))

    Juventus (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Marchisio, Pirlo, Pogba; Vidal (77° Pereyra); Tevez, Llorente (63° Morata).

    Allenatore: Allegri.

    Inter (4-3-2-1): Handanovic; Campagnaro, Ranocchia, Juan Jesus, D’Ambrosio; Guarin, Medel, Kuzmanovic (53° Podolski); Kovacic, Hernanes (85° Osvaldo); Icardi (89° M’Vila).

    Allenatore: Mancini.

    Arbitro: Banti.

    Ammoniti: Icardi (I), Ranocchia (I), Morata (J), Juan Jesus (I), Bonucci (J), Medel (I)

    Espulsi: Kovacic (I)

  • Roma, inizio 2015 ok e contestazioni a Udine

    Roma, inizio 2015 ok e contestazioni a Udine

    La Roma inizia il 2015 con il piglio giusto, batte l’Udinese 0-1 e si rimette alla caccia della Juventus che questa sera dovrà affrontare l’Inter nel Derby d’Italia. I giallorossi battono i friulani grazie ad una rete di Astori che lascia dubbi anche quando i dubbi non ci sono e la terna arbitrale ha fatto la cosa giusta, ovvero dare regolare la rete o forse no? Vediamo le contestazioni a Udine da dove nascono.

    Sembra che opinione pubblica e media vogliano a tal punto la tecnologia in campo che anche quando arbitri e giudici di linea prendono la decisione giusta (sembra) il fatto deve creare contestazione e suscitare poca chiarezza. Togliamoci ogni dubbio e vediamo dove è la palla dopo il colpo di Astori in porta in questa foto:

    La palla passa la linea sul tiro di Astori | Foto Twitter
    La palla passa la linea sul tiro di Astori | Foto Twitter

    La rete del difensore giallorosso arriva al 18°, dopo una fase interlocutoria che vedeva la Roma spingere ma con poca sostanza e l’Udinese ripartire senza pungere, Astori colpisce di testa e la palla sbatte contro la parte inferiore della traversa, rimbalza oltre la riga e poi riesce dallo specchio della porta. A velocità normale possono esserci dubbi soprattutto perché la palla torna in campo, ma l’istantanea è eloquente ed il giudice di porta è attento quindi….quindi la polemica è tutta televisiva, perché da quest’altra inquadratura invece la palla sembra non completamente entrata e sorgono sempre gli stessi dubbi interpretativi che nemmeno la tecnologia può dissipare ecco l’altra inquadratura:

    Inquadratura che pone dubbi sull'entrata del pallone | Foto Twitter
    Inquadratura che pone dubbi sull’entrata del pallone | Foto Twitter

    Quindi l’Udinese si innervosisce ed inizia a giocare in maniera più dura e rabbiosa facendo spezzettare più volte il gioco. Al 27° Di Natale in area si smarca palla al piede e serve un assist fantastico per Gabriel Silva che è solo davanti alla porta ma non centra lo specchio incredibilmente. I friulani chiudono la frazione in attacco ma senza riuscire più a creare pericoli per la porta romanista, Totti invece al 37° viene servito da Iturbe in area per una buona occasione ma tira debolmente tra le braccia di Karnezis.

    La ripresa è un po’ più vivace, perché la Roma decide di impostare un altro ritmo fatto di fraseggi veloci proprio per evitare i contrasti con i bianconeri e si registrano una discesa poderosa di Allan che sul più bello viene fermata in area dalla difesa capitolina e un paio di tiri della Roma prima con Pjanic e sul finire con Florenzi. Le proteste del pubblico trovano il loro culmine all’85° quando su un contrasto in area giallorossa ci sono dubbi su un calcio di rigore a favore dei friulani ma che l’arbitro lascia correre. La gara finisce tra i fischi che piovono dagli spalti, ma l’Udinese esce a testa alta contro i vice-Campioni d’Italia.

    UDINESE-ROMA 0-1 (0-1) – 18° Astori (R).

    Udinese (3-5-1-1): Karnezis 6; Piris 6, Danilo 5,5; Domizzi 5,5; Widmer 5,5, Kone 5, Allan 6, Guillherme 5,5 (dall’80° Bruno Fernandes S.V.), Gabriel Silva 5 (dal 68° Pasquale 5,5); Geijo 5; Di Natale 6 (dal 68° Thereau 5,5).

    All.: Stramaccioni 5,5

    Roma (4-3-3): De Sanctis 6; Maicon 6 (dal’ 66° Torosidis 5,5), Astori 6,5, Manolas 6,5, Holebas 6, Strootman 5,5, De Rossi 5,5, Pjanic 6,5; Totti 5 (dal 66° Florenzi 6,5), Ljajic 6 (dal 83° Emanuelson S.V.), Iturbe 6.

    All.: Garcia 6

  • Felipe Anderson Show, Samp Ko e Lazio terza da sola

    Felipe Anderson Show, Samp Ko e Lazio terza da sola

    Una super prestazione di Felipe Anderson permette alla Lazio di battere agevolmente con un netto 3-0 la Sampdoria ed issarsi, in attesa del Napoli, da sola al terzo posto.

    Molto bella la Lazio, molto brutta la Sampdoria. La squadra di Mihajlovic non ha praticamente mai impensierito Marchetti e non è riuscita ad abbozzare una reazione dopo le reti subite.

    Pioli invece può essere certamente raggiante per una Lazio che si è presentata in campo brillante dopo la sosta e con l’entusiasmo giusto per avvicinarsi al derby.

    Veniamo al racconto della gara.

    Il tecnico della Lazio sceglie il suo 4-3-3 con Felipe Anderson e Mauri ad accompagnare Djordjevic in attacco.

    Mihajlovic, alla prima senza Gabbiadini, schiera la Samp con un 4-3-1-2 che vede Soriano partire alle spalle del duo Eder-Okaka. 

    Felipe Anderson | Foto Twitter
    Felipe Anderson | Foto Twitter

    I primi minuti non mostrano un gioco brillante, c’è equilibrio e la gara rimane senza emozioni. Intorno al 20° i padroni di casa mostrano segnali di crescita e spaventano Viviano con una punizione di Biglia e con Djordjevic che però non sfrutta un errore della difesa blucerchiata. La Sampdoria però non sta a guardare e tenta di rendersi insidiosa con le ripartenze. Al 38° gli sforzi della Lazio vengono premiati, giocata di Felipe Anderson che mette un cross rasoterra per l’accorrente Parolo che calcia di prima battendo Viviano. Passano 3 minuti e Felipe Anderson, migliore in campo sino a quel momento, s’inventa una gran conclusione da fuori che non lascia scampo a Viviano. Il primo tempo si chiude con i padroni di casa avanti di due gol.

     

    La ripresa vede una Lazio propositiva che va alla ricerca del terzo gol che viene sfiorato al 51° quando, dopo un’uscita scriteriata di Viviano, Romagnoli è bravo a salvare la conclusione a botta sicura di Djordjevic. Il copione non cambia è sempre la Lazio a gestire il gioco con una Sampdoria praticamente mai pericolosa. Al 66° Felipe Anderson torna super protagonista, azione superba del numero 7 che salta gli avversari come birilli e poi appoggia a Djordjevic che a porta vuota spinge in gol. E’ sostanzialmente il colpo del K.O. la Sampdoria non trova alcun modo per provare a riaprirla, i biancocelesti non si limitano solo al controllo e possesso palla ma cercano anche il 4° gol che però non arriva, al fischio finale è 3-0 per la Lazio.

    LAZIO – SAMPDORIA 3-0 (2-0) (38° Parolo, 41° Felipe Anderson, 66° Djordjevic)

    Lazio (4-3-3): Marchetti; Basta, De Vrij, Cana (46° Cavanda), Radu; Parolo, Biglia, Lulic (50° Onazi); Felipe Anderson, Djordjevic, Mauri (78° Candreva).

    Allenatore: Pioli.

    Sampdoria (4-3-1-2): Viviano; Cacciatore, Gastaldello, Romagnoli, Regini; Rizzo (46° Wszolek), Palombo, Obiang (67° Bergessio); Soriano; Okaka, Eder (74° Duncan).

    Allenatore: Mihajlovic.

    Arbitro: Calvarese.

    Ammoniti: Gastaldello (S), Cana (L), Basta (L), Soriano (S).

  • La Roma si assicura Kevin Mendez e lo gira al Perugia

    La Roma si assicura Kevin Mendez e lo gira al Perugia

    Kevin Mendez, attaccante classe 1996, proveniente dal Penarol, è il primo acquisto della Roma per l’anno 2015, ennesimo grande colpo effettuato dal direttore sportivo Walter Sabatini. Il ragazzo sbarcherà fino al termine della stagione agonistica 2016 al Perugia in Serie B, un campionato che dia la possibilità a Mendez di prendere confidenza con il calcio italiano in un torneo sicuramente difficile e tosto come la serie cadetta. Mendez, oggi stesso, si unirà ai suoi nuovi compagni del Perugia che sono attualmente in ritiro a Ardea. Il debutto ne calcio italiano sarà per sabato 18 gennaio quando il Perugia affronterà il Bologna in trasferta allo stadio “Dall’Ara”, nel match valido per la prima giornata del girone di ritorno.

    Kevin Mendez Nome completo Alán Kevin Méndez Olivera, nato a Trinidad il 10/01/1996, il ragazzo è considerato l’astro nascente del calcio uruguiano e si è messo in luce nell’ultimo Mondiale under 17 disputato negli Emirati Arabi nell’anno 2013, il giocatore è dotato di un’ottima classe, è capace di giocare indistintamente sia come trequartista centrale, come attaccante esterno o come seconda punta; come caratteristica ama molto partire dalla fascia sinistra per poi rientrare e calciare con il piede destro. Detiene una ottima visione di gioco e ha una grande facilità nel saltare l’avversario in situazioni di uno contro uno.

    La Roma ha battuto la concorrenza delle altre squadre interessate all’acquisto del giocatore con un’offerta di 2 milioni di euro più bonus, ovvero circa tre milioni e e mezzo di euro la quale porterà Mendez a firmare un contratto che lo legherà al club di Pallotta per cinque anni.

    Il giocatore è sbarcato all’aeroporto di Fiumicino con un volo diretto da Buenos Aires dichiarando: “sono molto felice di poter giocare in Italia; ancora non so se nelle prossime ore mi fermerò a Roma o andrò a Perugia. Il ruolo in cui preferisco giocare è quello di seconda punta”. 

     

  • Consigli Fantacalcio per la 17° Giornata di Serie A 2014/15

    Consigli Fantacalcio per la 17° Giornata di Serie A 2014/15

    Le vacanze sono finite, la Serie A è pronta a tornare in campo dopo la sosta natalizia. Anche il Fantacalcio torna protagonista e di conseguenza ritorna anche la nostra rubrica Consigli Fantacalcio per suggerire ai fantallenatori le giuste dritte per questa 17° giornata.

    CONSIGLI FANTACALCIO PER LA 17° GIORNATA DI SERIE A

    LAZIO – SAMPDORIA lunedì 5/1 h.20.45

    CONSIGLIATI

    FELIPE ANDERSON: ha chiuso il 2014 in bellezza,vorrà ripetersi.

    OKAKA: ha tutto il peso del’attacco, potrebbe esaltarsi.

    SCONSIGLIATI

    LEDESMA: potrebbe soffrire il centrocampo blucerchiato.

    REGINI: potrebbe sfidare avversari pericolosi sulla sua fascia.

    SORPRESE

    CANDREVA: torna a disposizione, anche partendo dalla panchina potrebbe essere utile.

    SORIANO: grosse possibilità adesso che non c’è Gabbiadini vorrà mettersi in mostra.

     

    UDINESE – ROMA martedì 6/1 h.12.30

    CONSIGLIATI

    DI NATALE: in casa è quasi una sentenza.

    LJAJIC: è parso tra i migliori prima della sosta, pronto a ripartire.

    SCONSIGLIATI

    PIRIS: potrebbe soffrire gli esterni di Garcia.

    YANGA-MBIWA: influenzato, non sarà al 100%.

    SORPRESE

    GEIJO: potrebbe sfruttare il suo ottimo momento.:

    ITURBE: deve tornare ad essere il calciatore visto lo scorso anno, deve sfruttare questa gara.

     

    CHIEVO – TORINO martedì 6/1 h.15.00

    CONSIGLIATI

    PALOSCHI: decisivo nel derby proverà a ripetersi.

    QUAGLIARELLA: deve iniziare l’anno con il botto.

    SCONSIGLIATI

    DAINELLI: potrebbe andare in difficoltà contro l’attacco granata.

    VIVES: rischio cartellino alto, meglio evitare.

    SORPRESE

    BELLOMO: è in ballottaggio ma potrebbe far bene anche a gara in corso.

    MARTINEZ: attenzione al suo talento può portare bonus.

     

    Massimo "Big Mac" Maccarone | Foto Twitter
    Massimo “Big Mac” Maccarone | Foto Twitter

    EMPOLI – VERONA martedì 6/1 h.15.00

    CONSIGLIATI

    MACCARONE: la sua esperienza potrebbe rivelarsi decisiva.

    NENE’: sostituire Toni potrebbe essere un grande stimolo.

    SCONIGLIATI

    LAURINI: potrebbe tornare disponibile ma non sarà al 100%.

    SORENSEN: nel pacchetto dei 3 dietro è quello che convince meno.

    SORPRESE

    MCHEDLIDZE: attenzione al talento del georgiano.

    CHRISTODOULOPOULOS: il greco ha i numeri per regalare bonus.

     

    GENOA – ATALANTA martedì 6/1 h.15.00

    CONSIGLIATI

    MATRI: sarà sicuro titolare, vorrà mostrare che sa segnare anche in casa.

    MORALEZ: la sua rapidità può metter in difficoltà il Genoa.

    SCONSIGLIATI

    KUCKA: non sarà semplice sostituire Perotti.

    DENIS: non pare certo il suo anno.

    SORPRESE

    IAGO FALQUE: attenzione al suo talento, può portare bonus.

    BOAKYE: appena sarà disponibile Pinilla avrà poco spazio,deve sfruttare questa gara.

     

    MILAN – SASSUOLO martedì 6/1 h.15.00

    CONSIGLIATI

    MENEZ: è l’uomo in più dei rossoneri.

    ZAZA: l’attaccante neroverde ha i colpi per far male al Milan.

    SCONSIGLIATI

    ZAPATA: potrebbe perdere lo scontro con Zaza.

    BIONDINI: sfida a centrocampo da scintille con rischio cartellino.

    SORPRESE

    EL SHAARAWY: la sosta potrebbe avergli fatto bene.

    BERARDI: quest’anno non sta facendo benissimo,ma contro il Milan ha dolcissimi ricordi.

     

    PALERMO – CAGLIARI martedì 6/1 h.15.00

    CONSIGLIATI

    DYBALA: troppo in forma per non schierarlo.

    LONGO: con il nuovo tecnico potrebbe trovare spazio e far bene.

    SCONSIGLIATI

    ANDELKOVIC: del trio di difensori è quello che convince meno.

    CEPPITELLI: potrebbe faticare contro l’attacco rosanero.

    SORPRESE

    RIGONI: ha chiuso il 2014 alla grande, sarebbe un enorme sorpresa trovasse ancora il gol.

    SAU: dovrebbe tornare a disposizione, occhio a lui come sorpresa.

     

    PARMA – FIORENTINA martedì 6/1 h.15.00

    CONSIGLIATI

    CASSANO: Donadoni confida nel talento barese.

    CUADRADO: la sua velocità può creare problemi al Parma.

    SCONSIGLIATI

    CASSANI: non sarà certo al meglio.

    NETO: in rotta con la società non sarà sereno, alto rischio panchina.

    SORPRESE

    LILA: sarebbe fantastico per lui un esordio con la rete, potrebbe esser la sorpresa.

    GOMEZ: l’anno nuovo potrebbe riportare un nuovo Mario Gomez.

     

    CESENA – NAPOLI martedì 6/1 h.18.00

    CONSIGLIATI

    BRIENZA: ha i numeri per regalare bonus.

    HIGUAIN: scatenato in supercoppa, vorrà ripetersi in campionato.

    SCONSIGLIATI

    LUCCHINI: l’attacco del Napoli potrebbe fargli passare una brutta serata.

    BRITOS: messo sull’esterno non convince.

    SORPRESE

    ZE EDUARDO: chissà che non sia lui il colpo a sorpresa del match.

    CALLEJON: alla ricerca del gol perduto, potrebbe trovarlo in questa gara.

     

    JUVENTUS – INTER martedì 6/1 h.21.00

    CONSIGLIATI

    TEVEZ: in Supercoppa ha fatto molto bene, nel big match vorrà fare ancora meglio.

    ICARDI: con la Juventus ha sempre fatto bene.

    SCONSIGLIATI

    CHIELLINI: sfida difficile con alto rischio cartellino.

    D’AMBROSIO: potrebbe soffrire la spinta degli esterni bianconeri.

    SORPRESE

    VIDAL: alla ricerca del vero Vidal, la sfida pare quella giusta.

    PALACIO: la gara ideale per ritornare sulla cresta dell’onda.

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

  • Lazio-Sampdoria, la bagarre per il terzo posto

    Lazio-Sampdoria, la bagarre per il terzo posto

    Dopo la pausa natalizia e la parentesi mediorientale della Supercoppa riprende il campionato con la diciassettesima giornata di Serie A. L’anticipo è Lazio-Sampdoria, match che mette a confronto due squadre in lotta per la terza posizione, un vero e proprio scontro diretto che vale momentaneamente l’Europa.

    Le due squadre arrivano al temine della pausa con qualche cambiamento importante soprattutto dalla parte blucerchiata che ha ceduto Gabbiadini al Napoli, inserito Correa e che è ancora molto attiva sul mercato. Stesso attivismo in casa Lazio, che proprio oggi potrebbe dare la zampata vincente per il difensore olandese Vlaar in forza all’AZ Alkmaar restia però alla sua cessione.

    La partita sarà avvincente proprio perché entrambe le formazioni sono appaiate al terzo posto e un successo da parte di una delle due consentirebbe l’isolamento in zona preliminari di Champions League in attesa del risultato del Napoli, anche lei con gli stessi punti dei laziali e dei blucerchiati al momento.

    La Curva Nord della Lazio | Foto Twitter
    La Curva Nord della Lazio | Foto Twitter

    La Lazio ha una vera e propria infermeria piena, sarà senza Ciani, Gentiletti, Braafheid, Pereirinha, Biglia e Ederson ma in compenso recupera Candreva. In attacco dovrebbe giocare Klose, che nella pausa ha manifestato un certo malumore per il poco impiego, Pioli sembra intenzionato al  continuare sulla strada del 4-3-2-1 dando fiducia in mezzo al campo ai due giocatori più in forma prima di Natale, Anderson e Mauri.

    La Sampdoria di Mihajlovic dovrà fare i conti con la perdita di Gabbiadini, ma non dovrebbe discostarsi troppo dal modulo abituale e lo spostamento di Soriano a trequartista dietro a Okaka ed Eder più avanzati. Assenti Viviano, Silvestre e Wszolek mentre impegnati nella Coppa d’Africa non ci saranno Duncan e Mesbah fatti che mettono in condizione il tecnico serbo di schierare davanti a Romero la coppia centrale di difesa Gastaldello-Romagnoli, mentre in mezzo dovrebbe essere inserito Rizzo tra Palombo ed Obiang.

    LAZIO-SAMPDORIA LE PROBABILI FORMAZIONI:

    Lazio (4-3-2-1): Marchetti; Basta, De Vrij, Cana, Radu; Parolo, Ledesma, Lulic; Mauri, Felipe Anderson; Klose.

    All.: Stefano Pioli

    Sampdoria (4-3-3): Romero; De Silvestri, Gastaldello, Romagnoli, Regini; Rizzo, Palombo, Obiang; Soriano; Eder, Okaka.

    All.: Sinisa Mihajlovic

  • Asian Cup 2015, parte la caccia al Giappone

    Asian Cup 2015, parte la caccia al Giappone

    Tra una settimana, più precisamente il 9 Gennaio, avrà inizio l’Asian Cup, la massima competizione asiatica per nazionali.

    Particolarità di questa edizione 2015 è la location: le gare infatti si disputeranno in Australia, nazione che geograficamente appartiene all’Oceania ma che calcisticamente da qualche anno fa parte della federazione asiatica.

    Con Australia-Kuwait del prossimo giovedì si apre la caccia a quel titolo attualmente detenuto dal Giappone che nel 2011 in Qatar riuscì ad imporsi in finale per 1-0 (rete di Lee Tadanari) dopo i tempi supplementari proprio contro l’Australia.

    Il Giappone campione nel 2011 | Foto Twitter
    Il Giappone campione nel 2011 | Foto Twitter

    Le 16 squadre, che si sono qualificate alla Asian Cup 2015, saranno divise in 4 gironi da 4 squadre ciascuno. Le gare si giocheranno negli stadi di Brisbane, Canberra, Melbourne, Newcastle e Sidney.

    Veniamo ad una breve analisi dei 4 gironi.

    GIRONE A (Australia, Corea del Sud, Kuwait, Oman)

    Il Girone A comprende due delle possibili favorite al titolo ovvero l’Australia e la Corea del Sud. I Socceroos oltre al fattore campo, possono puntare su un gruppo compatto e ben guidato dal Ct Postecoglou. Il calcio australiano è decisamente in crescita, basti pensare che l’ultima Champions Asiatica è stata vinta dai Sidney Wanderers. Un non arrivo in finale sarebbe da considerarsi un grosso fallimento. L’altra favorita al passaggio del turno, e non solo, è la Corea del Sud che, se pur non stia vivendo il momento migliore della propria storia, è una squadra da prendere con le pinze, calcolando anche il talentuoso Son Heung-Min e dalla presenza sulla panchina del ct tedesco Stielike. Kuwait ed Oman non sembrano poter ambire ad infastidire le due grandi del girone ma non sono nemmeno da considerarsi squadre materasso e potrebbero, se non affrontate con la giusta concentrazione ed il dovuto rispetto, creare qualche grattacapo ad Australia e Corea del Sud.

    GIRONE B (Uzbekistan, Arabia Saudita, Corea del Nord, Cina)

    Il Girone B è sulla carta decisamente equilibrato, a parte l’Uzbekistan, che viene da un ottimo quarto posto nella scorsa edizione, che sembra un gradino superiore alle altre tre, viene difficile poter trovare la seconda squadra candidata al passaggio del turno. L’Arabia Saudita non è nemmeno lontana parente di quella vista brillare negli anni 90, i verdi però hanno una buona intelaiatura proveniente dal Al Hilal che ha ben figurato in Champions asiatica. La Corea del Nord ha dalla sua un buon settore giovanile e potrebbe puntare proprio sulla voglia dei più giovani per cercare di conquistare il pass. Età media bassa anche per la Cina, per questo motivo sembra avere poche possibilità. L’obiettivo della federazione cinese è senza dubbio cercare di far crescere i propri calciatori per poter creare un gruppo vincente per il futuro.

    GIRONE C (Emirati Arabi Uniti, Iran, Qatar, Bahrain)

    Il Girone C è difficile da analizzare, tutte e 4 le squadre hanno la potenzialità di passare alla fase successiva. Gli Emirati Arabi Uniti hanno dimostrato di aver un buon settore giovanile, lo dimostrano la coppa d’Asia U20 vinta e i quarti raggiunti nel mondiale U20, basterà? L’Iran non ha sfigurato al mondiale brasiliano, sfiorando anche l’impresa di fermare l’Argentina sullo 0-0 prima del gioiello di Messi. Un nome da tenere d’occhio per quanto riguarda gli iraniani è certamente Reza Ghoochannejhad. Il Qatar ha dalla sua un enorme disponibilità economica e certamente proveranno a migliorare i quarti ottenuti nella scorsa Coppa d’Asia, giocata in casa. Ultimo ma non certo per importanza c’è il Bahrain che arriva a questa coppa totalmente snobbato ma che nel girone di qualificazione ha dimostrato di avere un’ottima difesa, con la quale tentare l’impresa del passaggio del turno.

    GIRONE D (Giappone, Giordania, Iraq, Palestina)

    Il Girone D ha senza dubbio nel Giappone la favorita numero uno. I Samurai Blue, campioni in carica, vengono da un mondiale decisamente disastroso che ha coinciso con la fine del ciclo di Zaccheroni. Il 4-3-3 di Aguirre non sembra esser stato ancora digerito dai calciatori, tant’è che il tecnico messicano è tornato nelle ultime gare a convocare e schierare i senatori, confidando nel talento di Honda e nei gol di Okazaki. La probabile seconda del girone è senza dubbio la Giordania, squadra ben organizzata e che negli ultimi anni ha dimostrato buon gioco. Poche le speranze dell’Iraq di poter passare il primo turno. La squadra ha un gruppo compatto ma questo non può bastare per puntare ai quarti. Stesso discorso per la Palestina, che però la sua coppa l’ha già vinta ottenendo questa prima storica qualificazione.

  • Inter, visite mediche per Lukas Podolski

    Inter, visite mediche per Lukas Podolski

    Finalmente si chiude un importante acquisto per l’Inter, è atteso a Milano dopo una serrata trattativa con l’Arsenal, Lukas Podolski. Atteso l’annuncio ufficiale dalla società nerazzurra che verrà fatto dopo il passaggio delle formalità mediche, il giocatore approda alla corte di Roberto Mancini attraverso la formula del prestito oneroso (2,5 milioni di Euro) ed un riscatto a giugno fissato per una cifra intorno ai 6 milioni di Euro. Un ottimo colpo in rapporto qualità/prezzo.

    E’ stato il D.T. Ausilio a chiudere l’affare, grazie anche allo stesso giocatore che ha abbassato le sue pretese in merito all’ingaggio. Mancini aveva appoggiato l’acquisto già in precedenza ricordando a tutti che con la maglia nerazzurra i tedeschi non hanno mai fallito.

    Lukas Podolski | Foto Twitter
    Lukas Podolski | Foto Twitter

    Nel momento in cui Podolski ha chiesto una cifra inferiore rispetto a quella iniziale l’entourage interista ha messo la sua parte per andare incontro all’Arsenal, colmando la differenza di 1,5 milioni che c’era tra la domanda dei Gunners e l’offerta. Passate le visite mediche è molto probabile che l’Inter faccia di tutto per tesserare il calciatore ed averlo a disposizione in tempo per la gara contro la Juventus.

    Dal 2006 in pianta stabile nel clan della Nazionale, Lukas Podolski fa parte di quel programma iniziato, ormai una decina di anni fa, con la naturalizzazione di molti calciatori nati all’estero e poi inseriti nel giro della rappresentativa tedesca, infatti il giocatore è nato in Polonia. Si è laureato Campione del Mondo quest’estate pur giocando poco ma dando comunque il suo contributo nella fase finale di Brasil 2014 vinto dalla Germania ai tempi supplementari con al rete di Mario Goetze. In carriera le prestazioni migliori le ha offerte con la maglia del Colonia, ma i successi maggiori li ha ottenuti con la casacca del Bayern Monaco. Il primo anno all’Arsenal ha fruttato 11 reti in 33 gare disputate, rispecchiando la sua media da attaccante, infatti Lukas Podolski in 301 partite giocate in carriera in campionato ha realizzato 113 reti. Purtroppo l’anno successivo ed il corrente non sono stati continui, sia per presenze che per prestazioni complici anche piccoli fastidiosi infortuni, quest’anno infatti ha giocato con la maglia dei Gunners sette partite di Premier da titolare ma nessuna rete.

    L’Inter cercava un attaccante di peso, anche a livello di blasone ora l’ha trovato, ma siamo certi che il mercato nerazzurro non si chiuderà qui.

  • Barcellona, ricorso respinto, il mercato resta bloccato

    Barcellona, ricorso respinto, il mercato resta bloccato

    Il Barcellona attendeva la risposta del ricorso presentato al Tas per lo stop al mercato inflitto dalla FIFA per alcune irregolarità da parte del club blaugrana relativamente al tesseramento di alcuni calciatori minorenni.

    Luis Suarez e Leo Messi | Foto Twitter
    Luis Suarez e Leo Messi | Foto Twitter

    Ciò che ha deciso il Tribunale di Losanna però lascia decisamente l’amaro in bocca al Barça. Il Tas infatti ha respinto la richiesta del Barcellona ed ha deciso di confermare la sanzione inflitta dal massimo organismo del calcio europeo, con due sessioni di calciomercato bloccate. Sanzione che proprio in attesa di questa decisione era stata sospesa e che aveva permesso al club catalano di poter tesserare Luis Suarez nello scorso calciomercato estivo.

    Il Barcellona ha violato le norme sulla tutela dei minori nelle accademie. Di conseguenza, la decisione della Fifa è confermata in pieno e la sanzione resta in vigore.

    Questo il comunicato del Panel del Tas presieduto da Petros Mavroidis.

    Dunque va complicandosi la situazione per il Barcellona che sino a Gennaio 2016 non potrà intervenire sul mercato e che dovrà anche pagare una multa da 450mila Franchi Svizzeri (circa 375mila Euro).

    Il club catalano però non è rimasto in silenzio ed ha prontamente emanato il seguente comunicato, nel quale il Barcellona si difende ritenendo spropositata la sanzione subita e mantenendo aperta la possibilità di rivolgersi ad altre sedi per vedere annullata questa punizione.

    Il Barcellona vuole manifestare il suo totale disaccordo con la decisione del Tas. Il club ha dimostrato in ogni grado di giudizio che condivide e appoggia la politica di tutela dei minori e la preoccupazione per il loro sviluppo e per la loro formazione. Gli errori che il club ha potuto commettere, e che ha riconosciuto di fronte alle autorità competenti, sono di tipo amministrativo e sono causate dal conflitto normativo esistente fra i regolamenti Fifa e la legislazione spagnola. Eravamo convinti di operare nel giusto. Per questo riteniamo la sanzione assolutamente sproporzionata. Quando le motivazioni della decisione del Tas verranno rese noto, il club le esaminerà e analizzerà le differenti opzioni legali, fra le quali la possibilità di appellarsi al Tribunale Federale Svizzero.