Categoria: Basket

  • NBA, i Lakers cedono Lamar Odom ai Mavericks

    NBA, i Lakers cedono Lamar Odom ai Mavericks

    Mossa a sorpresa nel mercato NBA dei Los Angeles Lakers che cedono l’ala Lamar Odom ai campioni in carica dei Dallas Mavericks di Dirk Nowitzki. Odom, nei giorni scorsi inserito nella trade con New Orleans Hornets e Houston Rockets per avere Chris Paul, scambio poi saltato per volere del Commissioner David Stern, avrebbe dovuto essere inserito in un nuovo accordo commerciale che i gialloviola stavano instaurando nuovamente con Hornets e Rockets per ottenere le prestazioni sportive di Paul.

    Deve essere però successo qualcosa che ha fatto storcere il naso alla dirigenza californiana che ha così cambiato obiettivo, abbandonando il fortissimo playmaker per buttarsi nella corsa a Dwight Howard, altro giocatore molto ambito sul mercato, che andrebbe a rinforzare notevolmente la squadra losangelina.

    Lamar Odom | © Kevork Djansezian/Getty Images

    Odom quindi è stato ceduto a Dallas ed in cambio ha ottenuto una prima scelta al Draft del 2012 ed in più altre scelte future che saranno importanti nella trattativa con Orlando per ottenere Howard. Pare infatti che in Florida possano finire il centro Andrew Bynum, l’ala grande di nazionalità spagnola Pau Gasol e molte scelte future a favore dei Magic ed in cambio i Lakers avrebbero il via libera per portare in squadra Dwight Howard abbinato al pesante contratto di Hedo Turkoglu di cui il General Manager Otis Smith vuole ormai disfarsi.

    Un cambio di rotta radicale che ha sorpreso un pò tutti anche perchè la ripresa delle trattative tra New Orleans, Houston e gialloviola erano a buon punto per essere concluse. Evidentemente i timori che Stern potesse in qualche modo rifiutare una seconda volta lo scambio erano più che fondati ed hanno portato il team di Mike Brown ed Ettore Messina a cambiare decisamente i propri obiettivi sul mercato.

    Chi potrebbe risultare beffato da questo dietrofront dei californiani sono proprio gli Hornets che a questo punto sicuramente non potranno ricevere una migliore offerta per cedere il loro regista che vedranno andare via a fine campionato gratis essendo Paul un free agent a giugno 2012. Uno schiaffo morale proprio per Stern che vedrà la sua franchigia (visto che New Orleans è di proprietà della NBA) svalutata dagli addìi di David West e Paul e che si ritroverà per l’ennesima volta in fase di ricostruzione e poco appetibile per eventuali nuovi proprietari che volessero acquisire le quote societarie.

    I New Jersey Nets avrebbero invece una concorrente in più (e che avversaria!) nella corsa a Dwight Howard, dato che fino a qualche ora fa erano gli unici pretendenti al giocatore di Orlando. Per quel che riguarda i Magic c’è da registrare la firma di Jason Richardson che resta quindi in Florida con un quadriennale da 25 milioni di dollari.

    Mike Bibby è invece il nuovo playmaker dei New York Knicks: una scelta dettata dalle poche alternative nel ruolo per gli arancioblu. Per la squadra allenata da coach Mike D’Antoni resterà molto probabilmente solo un sogno l’ingaggio di Chris Paul (per lui restano in corsa solo i Los Angeles Clippers).

    Boston rifirma l’ambito Jeff Green, per lui contratto da un anno a 9 milioni di dollari, David West deciderà in giornata se accettare la proposta dei Celtics ma su di lui c’è il pressing degli Indiana Pacers che sono scoperti proprio nel ruolo di ala grande.

    DeAndre Jordan, centro dei Los Angeles Clippers ha ricevuto una ghiotta proposta dai Golden State Warriors: per lui la franchigia di Oakland ha preparato un contratto di 4 stagioni a 10 milioni di dollari l’una. Per i Clippers ora ci saranno 3 giorni di tempo per decidere se pareggiare l’offerta (essendo un free agent con restrizione) e trattenere l’atleta, esploso nell’ultimo torneo dove ha sostituito a centro area il titolare Kaman, oppure lasciarlo approdare ai rivali divisionali.

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  • NBA, Tyson Chandler ai New York Knicks

    NBA, Tyson Chandler ai New York Knicks

    Colpo di mercato in NBA da parte dei New York Knicks: la squadra allenata da Mike D’antoni ha acquistato sul mercato dei free agent il centro Tyson Chandler, nell’ultima stagione ai Dallas Mavericks con cui ha vinto il titolo. Per lui un contratto da 56 milioni di dollari per 4 anni (14 milioni a stagione).

    Tyson Chandler | © Mike Ehrmann/Getty Images

    Chandler va a rinforzare notevolmente il reparto lunghi dei newyorchesi che al momento contempla il solo Amar’è Stoudemire. Nelle prossime ore sono attese altre mosse sul mercato da parte dei Knicks e secondo molti esperti con la nuova clausola “Amnesty” verrà tagliato il playmaker Chauncey Billups. I Knicks però così facendo resterebbero scoperti in regia dato che resterebbe il solo Toney Douglas (che peraltro non è un play puro) a svolgere il ruolo. Alcuni analisti si sono sbilanciati dicendo che l’acquisto di Chandler dovrebbe fare da “apristrada” a Chris Paul (grande amico di Chandler dai tempi in cui giocavano assieme a New Orleans) che chiedeva a gran voce l’acquisto dell’ex Mavs alle squadre interessate a rilevare le sue prestazioni dagli Hornets. In realtà la situazione per New York è critica e l’acquisto di Paul sembra sfumato, sia da free agent (dato che ora i Knicks hanno il salary cap intasato) che in questa sezione di mercato (nel roster non ci sono contropartite valide da mandare in Louisiana visto che i 2 gioielli Carmelo Anthony ed Amar’è Stoudemire sono stati considerati incedibili dalla dirigenza). Staremo a vedere l’evolversi della situazione ma le speranze di vedere il numero 3 degli Hornets in maglia bluarancio sono davvero minime per non dire inesistenti.

    A proposito di Paul, saltato lo scambio a 3 squadre di ieri per il veto del Commissioner David Stern, Lakers, Houston e New Orleans hanno ripreso a parlare per mettere in piedi una nuova trade che porterebbe “nuovamente” in maglia gialloviola l’ambito playmaker.

    L’altro pezzo pregiato del mercato, il centro degli Orlando Magic Dwight Howard, sta valutando le proposte dei New Jersey Nets, dei soliti Los Angeles Lakers  e dei Dallas Mavericks che proveranno a sorpresa ad inserirsi nelle trattative. Orlando sembra rassegnata a perderlo e per non lasciarlo andare via gratis a fine anno quando sarà free agent, ha deciso di ricavare quanto più possibile con uno scambio per rimanere comunque competitiva. I Magic hanno intanto tagliato avvalendosi dell’”Amnesty clause” la guardia Gilbert Arenas. Identico destino per Vince Carter, fatto fuori da Phoenix che con i soldi risparmiati regala un altro anno di contratto al veterano Grant Hill, che nei giorni scorsi sembrava in procinto di firmare con i Knicks. Per Carter invece è forte l’interesse dei Mavericks dell’ex compagno di squadra ai Nets Jason Kidd.

    Boston è vicinissima all’ingaggio del miglior free agent sulla piazza quest’anno, l’ala grande David West, svincolatosi dagli Hornets. I Celtics seguono con attenzione anche l’evolversi della “telenovela Paul” per inserirsi a sorpresa e soffiare il giocatore alla concorrenza. Ufficiale intanto l’acquisto da parte dei biancoverdi di Brandon Bass, ala grande dei Magic. Percorso inverso per Glen Davis che si accasa ad Orlando e firma un quadriennale da 4 anni.

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  • NBA, Brandon Roy annuncia il ritiro

    NBA, Brandon Roy annuncia il ritiro

    Notizia clamorosa dal mondo NBA : Brandon Roy, guardia 27enne dei Portland Trail Blazers, ha annunciato il proprio ritiro dai parquet per problemi fisici cronici ed irreversibili!

    Brandon Roy, Portland Trail Blazers | © Jonathan Ferrey/Getty Images

    Il fuoriclasse di Portland, uno dei migliori giocatori della Lega NBA, deve convivere ormai da tempo con fastidi alle ginocchia che gli impediscono il regolare svolgimento di allenamenti e partite. Secondo lo staff sanitario dei Trail Blazers a Roy non sarebbe rimasta cartilagine ad entrambe le ginocchia. I suoi problemi erano evidenti dato che nell’ultima stagione l’atleta di Seattle aveva avuto un minutaggio limitato in campo chiudendo con la media (molto bassa per lui) di 12,2 punti a partita.

    Premiato nel 2007 con il titolo di migliore esordiente dell’anno davanti al nostro Andrea Bargnani Roy aveva collezionato anche 3 presenze all’All Star Game. In carriera per lui 321 partite ufficiali, tutte con la maglia di Portland che lo aveva acquisito dai Minnesota Timberwolves pochi minuti dopo la sua selezione al Draft del 2006 (sesto assoluto) alla media di 19 punti per partita.

    Sarà una grave perdita la sua per la franchigia dell’Oregon che puntava sul suo talento e sulle sue qualità per ritornare ai fasti del passato. La sorte ancora una volta è stata avversa nei confronti dei Blazers dato che la rinascita della squadra doveva passare proprio da Roy e da Greg Oden, centro potenzialmente devastante, selezionato come prima scelta assoluta nell’anno seguente all’acquisto di Brandon, ma che al pari della guardia si è ritrovato sin da subito a combattere con gravi infortuni alle ginocchia. Pensare che per scegliere Oden i Blazers sono passati su un certo Kevin Durant, chiamato come numero 2 dai Seattle Sonics ed ora Star indiscussa della Lega, fa capire quanta sfortuna ci sia stata in questi anni in Oregon. Anche perchè perso Roy, a breve potrebbe toccare proprio ad Oden rinunciare alla sua carriera: in 4 anni da professionista il 23enne centro è riuscito a giocare solo 82 gare su328 (un quarto esatto di quelle disponibili) ed anche quest’anno non è detto che possa ritornare sul parquet. Infatti sembrava pronto a rientrare a gennaio ma da voci che circolano insistentemente pare che Greg abbia avuto una ricaduta e che quindi ora sia costretto a saltare anche totalmente questo campionato. Il tutto dopo che Portland ieri gli aveva rinnovato il contratto a quasi 9 milioni di dollari. Senza lui e senza Roy i Blazers torneranno ad essere una squadra perdente e dovranno fare i conti con l’ennesima ricostruzione della loro storia.

    Queste le dichiarazioni di Brandon Roy in merito al suo ritiro, apparse sul sito ufficiale dei Portland Trail Blazers:

    E’ un giorno molto difficile e doloroso. Amo il basket, i Portland Trail Blazers e i nostri tifosi, ma dopo essermi consultato con i dottori ho capito di aver subito un infortunio che pone fine alla mia carriera. La mia famiglia e la salute sono le cose più importanti per me e alla fine questa decisione l’ho presa per loro e per la qualità della mia vita. Ringrazio tutti a Portland: è stata un’avventura fantastica!

    In bocca al lupo, Brandon.

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  • NBA, Bargnani pronto a giocare. Casey lancia il Mago in attacco

    NBA, Bargnani pronto a giocare. Casey lancia il Mago in attacco

    La nuova stagione NBA è alle porte e dopo la grande paura del lockout che ha bloccato la Lega per oltre 160 giorni ormai le squadre ed i giocatori si preparano all’esordio stagionale.

    Andrea Bargnani | © JANEK SKARZYNSKI/AFP/Getty Images

    Chi non vede l’ora di mettere piede sul parquet è Andrea Bargnani, stella dei Toronto Raptors, squadra chiamata al pronto riscatto dopo una stagione deludente da sole 22 vittorie e 60 sconfitte, score che ha lasciato i canadesi al terz’ultimo posto assoluto nella classifica generale della Lega.

    Andrea sembra molto carico in vista della nuova stagione:

    Sono stato in Europa per 6 mesi, volevo tornare a Toronto e sono rientrato a novembre. Ho ricominciato ad allenarmi qui da solo. Sto facendo un po’ di tutto per entrare in forma: corsa, pesi, tiro. In campo faccio un po’ di tutto, quindi devo migliorare ogni aspetto del gioco. Baseremo tutto sulla difesa, quello sarà la cosa principale su cui ci concentreremo. Lo scorso anno il rendimento difensivo è stato il principale problema. Siamo stati una delle peggiori squadre della Lega. In questo campionato sarà importante sfruttare tutti i momenti per riposare, non ci saranno tanti giorni liberi in un campionato così compatto. Bisognerà aver cura del proprio fisico. E’ la mia sesta stagione, devo aiutare i giovani ad adattarsi in fretta. Non abbiamo troppo tempo dobbiamo fare gruppo subito e sfruttare al meglio il training camp. Siamo tutti molto carichi, siamo pronti per partire“.

    Queste le parole del numero 7 sul sito ufficiale dei Raptors.

    A consacrare il giocatore della Nazionale italiana poi ci ha pensato anche il suo coach Dwane Casey, da quest’anno nuovo allenatore al posto dell’esonerato Jay Triano:

    Bargnani ha il dono di essere un grande attaccante e noi dovremo proteggerlo in difesa. E’ stato sottoposto da sempre a grandi pressioni. Non è un gran difensore ma è uno splendido tiratore da 3 punti, un’arma offensiva, un giocatore in grado di allargare il campo. Il lavoro dello staff tecnico deve portare a ridurre le situazioni in cui lui è esposto in uno contro uno, la nostra difesa e i nostri schemi dovranno evitare che ogni giocatore sia particolarmente esposto. Avevamo questa filosofia anche a Dallas.

    Il lavoro di Casey sarà incentrato soprattutto sulla difesa:

    Cambiare la cultura di un gruppo è difficile, si tratta di diventare una squadra difensiva. Un passo avanti a partita è quello che ci serve, sappiamo che il processo sarà lungo, non è un qualcosa che si crea in una sera. Vogliamo avere una mentalità che ci consenta di proteggere l’area, vogliamo sfruttare le nostre qualità con la difesa a zona per raggiungere questo obiettivo“.

  • NBA: McGrady ad Atlanta, Battier a Miami

    NBA: McGrady ad Atlanta, Battier a Miami

    Mercato aperto solo da qualche ora in NBA ma ci sono già tanti colpi da segnalare. Shane Battier, nell’ultima stagione gregario di lusso prima agli Houston Rockets e poi ai Memphis Grizzlies, decide di firmare per i vice campioni in carica dei Miami Heat. Per lui ci dovrebbe essere un contratto da 5 anni. Miami aggiunge così difesa ed esperienza nel suo roster senza dimenticare che Battier è uno dei migliori tiratori da 3 punti della Lega, che sarà molto utile sugli scarichi di LeBron James e Dwyane Wade.

    Tracy McGrady, Detroit Pistons | © Harry How/Getty Images

    Altra notizia di rilievo è la firma di Tracy McGrady con gli Atlanta Hawks che con l’ingaggio da parte dell’ex stella di Orlando Magic e Houston Rockets rinunceranno quasi certamente a Jamal Crawford.

    Nelle prossime ore potrebbe esserci un doppio colpo per i New York Knicks che in attesa dell’evolversi della situazione Chris Paul pensano a Tyson Chandler ed a Grant Hill per puntellare il roster.

    Detroit rinnova il contratto a Tayshaun Prince: per lui un quinquennale da 27 milioni di dollari.

    Greg Oden è vicino a prolungare la sua esperienza in Oregon con i Portland Trail Blazers. Ecco perchè i Miami Heat hanno ingaggiato il centro, ex New York Knicks, Eddy Curry. Lascia la squadra della Florida il pari ruolo Jamaal Magloire: il giocatore nato a Toronto torna a casa, firmando un contratto con i Raptors di Andrea Bargnani e va a rinforzare una delle peggiori difese della Lega.

    I Sacramento Kings hanno offerto un quinquennale da 20 milioni di dollari a Chuck Hayes, centro degli Houston Rockets ormai libero sul mercato. Nei prossimi giorni l’accordo verrà finalizzato.

    Come riserva di Tony Parker i San Antonio Spurs hanno ufficializzato l’acquisto di T.J. Ford.

    I Phoenix Suns hanno raggiunto un accordo con Shannon Brown per un contratto annuale da 3,5 milioni di dollari. Mossa prevedibile vista la possibile perdita di Grant Hill.

    Chiudiamo con il botto: Caron Butler rifiuta San Antonio e Chicago e firma per 3 anni a 24 milioni di dollari con i Los Angeles Clippers!

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  • Ratificato il nuovo contratto collettivo, la NBA può partire

    Ratificato il nuovo contratto collettivo, la NBA può partire

    E’ ufficiale: la NBA prenderà il via il 25 dicembre, giorno di Natale, con 5 partite in programma. Nella notte infatti è stata raggiunta la maggioranza dei voti nella votazione per l’approvazione del nuovo contratto collettivo. Maggioranza dunque sia per quanto riguarda i voti dei proprietari che per ciò che concerne quelli dei giocatori.

    Nba | foto tratta dal web

    Il nuovo contratto di lavoro è decennale ma prevede una clausola d’uscita al sesto anno se qualcosa non dovesse funzionare. L’intesa è stata approvata da 25 proprietari su 30, mentre per quanto riguarda i giocatori sono stati 200 ad esprimere la propria opinione e si è raggiunto l’86% di adesioni positive.

    La felice conclusione di questa vicenda consente la ripresa delle attività: oggi infatti aprono i training camp delle squadre (gli allenamenti tra compagni) e possono formalmente cominciare le trattative per l’ingaggio dei free agent, i giocatori svincolati, con la ripresa del mercato.

    Il Commissioner David Stern ed il suo vice Adam Silver hanno annunciato l’accordo nel corso di una conferenza stampa, ponendo fine a quasi 2 anni di difficili negoziati che hanno portato alla seconda stagione dimezzata nella storia della Lega (la prima fu nel 1998/1999 e come logica conseguenza portò ad una regular season da 50 partite con il via nel mese di gennaio). Il campionato inizierà a Natale con 5 sfide elettrizzanti come New York-Boston, Lakers-Bulls, Thunder-Magic, Warriors-Clippers e la tanto attesa rivincita delle ultime Finals NBA Miami Heat-Dallas Mavericks. Italiani in campo il 26 dicembre con Andrea Bargnani e i Toronto Raptors che affronteranno i Cleveland Cavaliers in trasferta, Marco Belinelli e i New Orleans Hornets che se la vedranno con i Phoenix Suns, mentre Danilo Gallinari con i Denver Nuggets debutterà a Dallas, contro i Mavericks campioni in carica. Il campionato si concluderà il 26 aprile dopo 66 partite. Poi playoff per 16 squadre che eleggeranno la vincente della stagione 2011/2012.

    Il lockout è ufficialmente finito dopo ben 161 giorni e il basket a stelle e strisce può finalmente ripartire!

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  • NBA, salta l’acquisto di Chris Paul per i Lakers

    NBA, salta l’acquisto di Chris Paul per i Lakers

    Era tutto fatto, ma sul più bello David Stern, Commissioner NBA, ha bloccato tutto: Chris Paul sarebbe diventato un giocatore dei Los Angeles Lakers, la trade che doveva portare il fortissimo playmaker in maglia gialloviola prevedeva l’inserimento di un terzo team per far quadrare lo scambio ed i salari dei giocatori. In breve in California sarebbe dovuto approdare proprio Paul, mentre New Orleans come contropartite avrebbe ricevuto Lamar Odom proprio dai Lakers e in più Luis Scola, Kevin Martin e Goran Dragic dagli Houston Rockets che per i 3 giocatori messi sul piatto avrebbero potuto usufruire dei servigi dello spagnolo Pau Gasol.

    Chris Paul, New Orleans Hornets | © Harry How/Getty Images

    Quando tutto sembrava sul punto di essere ufficiale è però intervenuto Stern che con una mossa a sorpresa ha bloccato tutta la trade mantenendo immutato lo scenario. Gli Hornets infatti sono di proprietà della NBA che li ha acquisiti qualche mese fa e Stern ha il potere di opporsi o dichiararsi favorevole alle operazioni di mercato visto che il suo ruolo, oltre a quello di Commissioner della Lega, è anche di fare il Presidente della franchigia della Louisiana. A bloccare tutto, a quanto pare, l’insoddisfazione di Stern sull’equilibrio dello scambio ritenuto iniquo per i “Calabroni” (a nostro parere l’unica squadra che ci avrebbe in qualche modo rimesso sarebbero stati i Rockets che per avere Gasol avrebbero smantellato la squadra dando 3 ottimi giocatori). In realtà a far saltare lo scambio è stato il parere contrario di alcuni proprietari furibondi: diversi “owners” hanno alzato la voce a New York durante il meeting del Board of Governors chiamato a ratificare il nuovo contratto collettivo che dovrebbe garantire maggiore equilibrio nel torneo.

    Addirittura Dan Gilbert, padrone dei Cleveland Cavaliers, propone ora che per gli eventuali scambi o semplici operazioni di mercato di New Orleans ci sia una votazione collegiale da parte dei proprietari delle altre 29 franchigie NBA proprio perchè il team di coach Monty Williams appartiene alla Lega. Per gli Hornets però a bene vedere è una grossa occasione persa dato che a fine anno Paul, che ha già dichiarato di non firmare il rinnovo di contratto, sarà libero di accasarsi altrove praticamente gratis!

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  • Eurolega, Siena batte il Galatasaray. Lo Spirou tiene in vita Milano

    Eurolega, Siena batte il Galatasaray. Lo Spirou tiene in vita Milano

    Serata positiva per le squadre italiane in Eurolega: la Montepaschi Siena esce vittoriosa per 67-63 dal difficile parquet del Galatasaray nonostante i gravi infortuni subìti in questi ultimi giorni che hanno ridotto ai minimi termine gli uomini a disposizione di coach Simone Pianigiani. Risultato favorevole anche per l’Olimpia Milano che dopo la brutta sconfitta di ieri patita in Turchia contro l’Efes (84-70) riceve grandi notizie dal Belgio dove il Belgacom Spirou ha la meglio sul Partizan Belgrado con il risultato di 84-79 e permette ai biancorossi di sperare ancora nella qualificazione alle Top 16 che solo ieri sembravano un miraggio (a 2 turni dal termine i lombardi hanno 2 vittorie e 6 sconfitte mentre i bianconeri 4 vittorie ed altrettante sconfitte). Nel prossimo turno Milano riceverà la visita proprio dello Spirou mentre per il Partizan ci sarà la difficile trasferta contro il Real Madrid capoclassifica del Gruppo C. Ovviamente l’Emporio Armani deve battere i belgi e sperare che gli spagnoli facciano altrettanto contro i serbi. Se tutto ciò dovesse verificarsi poi nell’ultimo turno lo scontro diretto tra la squadra di Scariolo e quella di Jovanovic deciderà l’ultima squadra del girone C ad accedere al secondo turno: Milano dovrà vincere con uno scarto superiore ai 4 punti avendo perso “l’andata” in casa per 69-65. Ma dopo stasera tutto potrebbe succedere!

    David Andersen, Montepaschi Siena | © BULENT KILIC/AFP/Getty Images

    Ritornando a Siena, grande prova di forza e di carattere dei campioni d’Italia capaci, pur menomati, di vincere su uno dei parquet più “caldi” d’Europa. Senza gli infortunati Rimantas Kaukenas, Ksistof Lavrinovic e Bo McCalebb e non potendo usufruire in stagione di Omar Thomas squalificato in settimana per 16 mesi dalla Disciplinare per il suo passaporto, batte il Galatasaray 67-63 e consolida il suo secondo posto nel girone D. Montepaschi che prova a scappare via in apertura di match (13-8) con Rakocevic ma riacciuffata e superata da Andric, Lucas e Lakovic (19-18 alla prima pausa). L’equilibrio permane anche nel secondo quarto ed i turchi mantengono il punto di vantaggio alla fine del primo tempo (33-32).

    In apertura di secondo tempo i padroni di casa provano a scappare con un parziale di 8-0 griffato ancora Andric-Lakovic. La botta potrebbe essere tremenda per chiunque ma non per i ragazzi di Pianigiani che con il fantastico trio Andersen-Michelori-Zisis riesce non solo a recuperare lo svantaggio di 9 punti ma addirittura ad andare vanti di ben 7 punti (50-43 alla fine del terzo periodo). Il Galatasaray non ci sta e in 5 minuti riapre completamente il match portandosi anche in vantaggio (55-53 al 35esimo). Qui entra in scena Andersen che con 8 punti nei 105 secondi finali manda in pezzi gli sforzi ed i sogni degli avversari e regala un successo meritato ai biancoverdi che si dimostrano più forti di qualsiasi avversità! Straordinario Andersen che chiude a quota 18 punti di cui 10 nel quarto finale conditi da 8 rimbalzi, bene Rakocevic con 17. Per il Galatasaray ci sono i 15 punti di Lakovic, i 14 di Andric ed i 10 di Lucas.

    Per quanto riguarda gli altri risultati di giornata il Barcellona mantiene la testa del girone D (quello di Siena) e resta imbattuto con 8 vittorie e 0 sconfitte con il successo 63-50 sull’Unics Kazan (13 punti per il blaugrana Navarro). Il Brose Baskets compie un grande passo in avanti in chiave qualificazione superando l’Unicaja Malaga in trasferta per 90-79 grazie ai 23 punti di Jenkins ed alla doppia doppia da 11 punti e 13 rimbalzi di Tucker, inutili per gli spagnoli i 17 punti a testa di Rowland e Freeland. Il Real Madrid si prende il primo posto nel girone C battendo il Maccabi per 88-64 (26 punti ed 8 rimbalzi per Nikola Mirotic) mentre l‘Olympiacos ottiene un’affermazione vitale contro il Caja Laboral, che cede di misura 84-82 nonostante la strepitosa prova di Mirza Teletovic da 32 punti, 7 rimbalzi, 2 assist, 2 recuperi e 2 stoppate. Infine il già citato successo dello Spirou Charleroi contro il Partizan che tiene in corsa Milano: Mallet è il trascinatore del Belgacom con 22 punti mentre ai serbi non bastano i 22 di Acie Law.

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    Risultati ottava giornata Eurolega:

    CSKA Moscow vs KK Zagreb 87-74
    Zalgiris Kaunas vs Panathinaikos 59-94
    Anadolu Efes vs EA7 Armani 84-70
    Gescrap Bilbao vs Bennet Cantù 64-67
    Asseco Prokom vs U. Olimpija 67-52
    SLUC Nancy vs FB Ulker 53-73
    Unicaja Malaga vs Brose Baskets 79-90
    GS Medical Park vs Montepaschi Siena 63-67
    Belgacom Spirou vs Partizan mt:s 84-79
    Real Madrid vs Maccabi Electra 88-64
    FC Barcelona Regal vs Unics Kazan 63-50
    Olympiacos vs Caja Laboral 84-82

    CLASSIFICHE:

    GROUP A
    Bennet Cantù 5-3
    Fenerbahce Ulker 5-3
    Caja Laboral 4-4
    Olympiacos 4-4
    SLUC Nancy 3-5
    Bizkaia Bilbao 3-5

    GROUP B
    CSKA Moscow 8-0
    Panathinaikos 6-2
    Unicaja 3-5
    Brose Baskets 3-5
    KK Zagreb 2-6
    Zalgiris Kaunas 2-6

    GROUP C
    Real Madrid 6-2
    Maccabi Electra 5-3
    Anadolu Efes 5-3
    Partizan mt:s 4-4
    Emporio Armani Milano 2-6
    Belgacom Spirou 2-6

    GROUP D
    FC Barcelona Regal 8-0
    Montepaschi Siena 6-2
    Unics 5-3
    Galatasaray 3-5
    Union Olimpija 1-7
    Asseco Prokom 1-7

    IN ROSSO LE QUALIFICATE ALLE TOP 16

  • NBA, i free agent del mercato 2012

    NBA, i free agent del mercato 2012

    Il mercato NBA aprirà ufficialmente i battenti domani venerdì 9 dicembre. Abbiamo selezionato i migliori free agent disponibili in questa sessione, non sono certamente i grandi nomi dell’Estate 2010, tra i quali spiccavano LeBron James, Chris Bosh (finiti entrambi ai Miami Heat) Dwyane Wade (che con l’arrivo dei 2 amici si convinse a restare proprio in Florida), Carlos Boozer (andato a Chicago), David Lee (acquisito dai Golden State Warriors), Ray Allen, Paul Pierce, Rudy Gay (i primi 2 rimasti a Boston e Gay a Memphis), Joe Johnson (rifirmato da Atlanta a suon di milioni), Dirk Nowitzki (trattenuto dai Dallas Mavericks poi vincitori del titolo a fine anno) ed Amar’è Stoudemire (strappato ai Phoenix Suns dai New York Knicks del suo ex allenatore Mike D’antoni con un quinquennale da 100 milioni di dollari).

    David West, New Orleans Hornets | © Christian Petersen/Getty Images

    I giocatori di quest’anno pur non avendo un talento fuori dal comune come quelli già citati potrebbero essere acquisti molto utili in quanto capaci di inserirsi in breve tempo in un eventuale nuovo sistema di gioco e rendere il nuovo team altamente competitivo. Ecco, in ordine di forza, i migliori atleti liberi di trovarsi una nuova squadra (tra parentesi ruolo, età ed ultimo team di appartenenza):

    25) Jason Richardson (Guardia Tiratrice, 31 anni, Orlando Magic): I tempi dei Golden State Warriors sono lontani e Richardson sembra aver perso sia la vena realizzativa che l’atletismo mostrato nei tempi d’oro. Con le giuste motivazioni però potrebbe tornare utile come tiratore puro.

    24) Kris Humpries (Ala Grande, 26 anni, New Jersey Nets): Gregario di lusso. Se in area c’è bisogno di “gomiti” e rimbalzi è lui l’uomo giusto.

    23) Tracy McGrady (Guardia Tiratrice, 32 anni, Detroit Pistons): Stella NBA ormai sul viale del tramonto è in cerca di una squadra con cui possa vincere il suo primo titolo nella Lega.

    22) Grant Hill (Ala Piccola, 39 anni, Phoenix Suns): a 39 anni il vecchio Hill è pronto ancora a stupire. Reduce da un paio di ottime stagioni ai Suns è anche lui, come McGrady, alla ricerca di uan squadra da titolo per prendersi un anello che manca tanto all’ex giocatore di Pistons e Magic.

    21) Jamal Crawford (Guardia Tiratrice, 32 anni, Atlanta Hawks): l’ultima stagione è stata altalenante ma se si ha bisogno di un tiratore da 3 punti Crawford è uno specialista e potrebbe risultare molto utile.

    20) Shane Battier (Ala Piccola, 34 anni, Memphis Grizzlies): Memphis vorrebbe trattenerlo, difensore eccellente è utile anche all’interno dello spogliatoio essendo un grande uomo-squadra.

    19) Samuel Dalembert (Centro, 30 anni, Sacramento Kings): Usa il fisico come pochi altri al centro dell’area. Se servono stoppate ed intimidazione è il centro perfetto per le squadre con lacune nel ruolo.

    18) Carl Landry (Ala Grande, 28 anni, New Orleans Hornets): Sopperisce ai centimetri mancanti per una power forward con un atletismo ed un’applicazione mentale straordinari nella lettura del gioco. Gli Hornets vorrebbero tenerlo ma serve qualche milione in più del previsto.

    17) Glen Davis (Ala Grande, 26 anni, Boston Celtics): A Boston serve un giocatore d’impatto come lui capace di cambiare un match entrando dalla panchina ma dopo 4 anni di minimo salariale nei Celtics “Big Baby” vorrebbe qualche gratifica sul nuovo contratto.

    16) Chuck Hayes (Centro, 28 anni, Houston Rockets): Alzi la mano chi ha mai visto un centro di 196 centimetri! Eppure Hayes ha sostituito degnamente negli ultimi anni lo spilungone di 230 centimetri Yao Ming ai Rockets mostrando che in NBA anche lui può dare il suo contributo. Arcigno in difesa, è un potenziale rimbalzista da doppia cifra a serata.

    15) Caron Butler (Ala Piccola, 32 anni, Dallas Mavericks): un tempo Star della Lega a Washington, gli infortuni ne hanno minato l’integrità fisica. Resta un grosso punto di domanda sulle sue condizioni ma per chi vuole puntare su di lui potrebbe anche essere una scommessa vinta.

    14) J.J. Barea (Playmaker, 27 anni, Dallas Mavericks): Giocatore molto piccolo in altezza, ma dalla velocità elettrizzante. Negli ultimi playoff si è fatto beffe degli avversari dando un importante contributo ai Mavs nella conquista del titolo. Ora passerà a riscuotere i frutti dei suoi sacrifici.

    13) Tayshaun Prince (Ala Piccola, 32 anni, Detroit Pistons): Giocatore polivalente, sa fare tutto e bene. Ha perso un pò di smalto negli ultimi anni facendosi travolgere dal declino dei Pistons. Forse in una nuova squadra riuscirà a trovare gli stimoli per ritagliarsi uno spazio importante.

    12) Andrei Kirilenko (Ala Grande/Piccola, 31 anni, Utah Jazz): AK-47 quasi sicuramente non tornerà a giocare a Salt Lake City. Atleta universale, può giocare in 4 ruoli diversi, da guardia fino a centro. Negli ultimi tempi in Europa ha dimostrato di non essere finito. Se regge a livello mentale sarà un grande acquisto per chi vorrà puntare ancora su di lui.

    11) Thaddeus Young (Ala Piccola, 23 anni, Philadelphia 76ers): Per potenziale uno dei migliori tra i free agent di questa stagione. Non è ancora esploso ed in questi anni si è accontentato del ruolo di sesto uomo di lusso ai 76ers. L’età gioca dalla sua parte, potrebbe essere il colpo a sorpresa del mercato.

    10) Rodney Stuckey (Playmaker, 25 anni, Detroit Pistons): Playmaker atipico, è giovane ed in rampa di lancio. Su di lui ci sono le mire di metà delle squadre NBA. Detroit è avvisata.

    9) Marcus Thornton (Guardia Tiratrice, 24 anni, Sacramento Kings): Altro giovane in netta crescita, snobbato al Draft del 2009 dove venne scelto al secondo giro, il 24enne di Baton Rouge è riuscito a costruirsi una discreta fama in questi anni.

    8) Arron Afflalo (Guardia Tiratrice, 26 anni, Denver Nuggets): Entra nella Lega per il suo talento nel difendere fortissimo sugli avversari diretti ma da quando è a Denver ha dimostrato di aver migliorato di molto anche la tecnica di tiro diventando una delle principali armi della squadra di Danilo Gallinari.

    7) Jeff Green (Ala Piccola/Grande, 25 anni, Boston Celtics): Boston lo scelse come quinto assoluto nel 2007 (girato subito ai Seattle Sonics per avere Ray Allen) ed a Boston è ritornato nel febbraio scorso nello scambio che ha portato Kendrick Perkins agli Oklahoma City Thunder, squadra nata dalle ceneri proprio dei Sonics. Talento purissimo al quale manca la continuità per entrare stabilmente tra i Big della Lega è appetito da numerose squadre.

    6) Greg Oden (Centro, 23 anni, Portland Trail Blazers): A livello di talento è senza ombra di dubbio il più forte tra i giocatori free agent. Paragonato a Shaquille O’Neal la prima scelta assoluta del Draft 2007 ha avuto tantissima sfortuna finora con 3 infortuni alle ginocchia che lo hanno tenuto fermo per 3 dei 4 anni disputati in NBA. Se starà bene diventerà il centro più forte negli States, l’incognita sono le sue condizioni fisiche: Portland vorrebbe rifirmarlo ma è dubbiosa, Miami farebbe invece carte false per averlo.

    5) DeAndre Jordan (Centro, 23 anni, Los Angeles Clippers): L’infortunio di Kris Kaman ha lanciato in squadra Jordan che fa della potenza fisica e dell’atletismo la sua arma migliore. Più compatibile rispetto a Kaman (indiziato a lasciare Los Angeles) nell’integrarsi con la Stella Blake Griffin verrà molto probabilmente rifirmato dai Clippers, con buona pace delle altre squadre.

    4) Tyson Chandler (Centro, 29 anni, Dallas Mavericks): Considerato finito fino a 2 anni fa per gravi problemi alle caviglie, è ritornato a splendere nell’ultima stagione firmando un contratto annuale con i Mavericks. Dopo l’ottimo lavoro svolto a centro area soprattutto nei playoff, dove lui e Nowitzki hanno trascinato i texani al titolo, ora vuole riconosciuti i suoi meriti, ma Dallas non vorrebbe sborsare molto per la sua riconferma. Più facile che trovi un’altra squadra disposta a dargli quello che chiede.

    3) Nenè (Centro, 29 anni, Denver Nuggets): Le voci lo danno lontano da Denver, vuole una squadra da titolo ed i Nuggets non lo sono. Probabile che vista l’esperienza che porterà in dote possa firmare il contratto “della vita” con una nuova squadra.

    2) Marc Gasol (Centro, 27 anni, Memphis Grizzlies): Assieme a Randolph forma una coppia assolutamente solida e talentuosa sotto canestro. Memphis lo terrà a costo di svenarsi, abbina talento, fisico ed un’età relativamente giovane. I Grizzlies vogliono tornare ai playoff ed il fratellino di Pau è una base importante della formazione del Tennessee.

    1) David West (Ala Grande, 31 anni, New Orleans Hornets): Il più forte (escluso il talento di Oden) tra i giocatori liberi sul mercato. Abbina punti, rimbalzi, difesa, forza fisica ed esperienza. Ha ancora 3-4 anni ad alto livello e vuole monetizzare al massimo il prossimo contratto. New Orleans potrebbe anche trattenerlo ma se va via Chris Paul (con gli Hornets che diventerebbero una delle peggiori squadre della NBA) anche West è destinato a partire e firmerà con un’altra squadra. Situazione in evoluzione anche per via dell’infortunio al ginocchio subìto nel finale della scorsa regular season.

    Da tenere d’occhio anche la situazione dei vari Wilson Chandler, J.R. Smith, Aaron Brooks e Kenyon Martin, atleti che hanno lo status di “Star” NBA ma che hanno firmato contratti vincolanti con squadre cinesi senza clausola d’uscita. Se non verranno rilasciati dalle rispettive squadre di appartenenza dovranno terminare la stagione nel campionato cinese.

  • Eurolega: Milano è out, Cantù vola alle Top 16

    Eurolega: Milano è out, Cantù vola alle Top 16

    Gioie e dolori per le squadre italiane impegnate nell’ottavo turno di Eurolega: in attesa della Montepaschi Siena, che giocherà in Turchia contro il Galatasaray una gara ininfluente per il proprio destino avendo già acquisito nel turno precedente la qualificazione alla seconda fase, arrivano una vittoria ed una sconfitta per i nostri team. Le gioie sono tutte per la Bennet Cantù che sbanca Bilbao sulla sirena finale con un “perla” di Gianluca Basile che buca la retina avversaria da 9 metri e regala la matematica qualificazione alle Top 16 alla sua squadra; i dolori appartengono ancora una volta all’Emporio Armani Milano che perde malamente sul parquet dell’Efes e a meno di clamorosi colpi di scena deve abbandonare la massima competizione continentale di basket riservata ai club.

    Gianluca Basile, Bennet Cantù | © RAFA RIVAS/AFP/Getty Images

    Il sorriso di Cantù ha un volto ed un nome: è quello di Gianluca Basile vero eroe della serata spagnola, un match quello contro il Gescrap Bilbao che ha rischiato di essere buttato via dopo un grande primo tempo chiuso quasi in scioltezza sul +13 (40-27). Tutt’altra musica invece nel secondo tempo con Mumbru e Banic che lanciano un parziale di 9-0 in favore dei baschi che non mollano niente e riescono a portare il match in equilibrio nel quarto e decisivo periodo, quando mancano 5 minuti al termine, sul 57-58 per la formazione italiana. Il sorpasso è nell’aria e si materializza con Banic che firma il 62-61 a 72 secondi dalla fine dell’incontro. Shermadini con 3 punti in fila riporta i biancoblu avanti (64-62) ma una tripla “fantasma”di Vasileiadis (gli arbitri danno solo 2 punti) riporta tutto in perfetto equilibrio. Mancano solo 3 secondi, la rimessa finisce nelle mani di Basile che spara quasi da metà campo la bomba del successo (67-64) che si infila, pulita, nel canestro del Bilbao. Solo 7 punti per la guardia di Cantù ma tutti fondamentali e soprattutto la soddisfazione di aver toccato quota 401 tiri da 3 segnati in Eurolega, il che equivale ad essere il migliore di ogni tempo della competizione. Bene anche Micov e Shermadini (rispettivamente 13 d 11 punti), tra i baschi in evidenza Banic con 16 punti. La vittoria esterna permette alla Bennet di accedere alle Top 16 dato che Nancy e proprio Bilbao sono in svantaggio negli scontri diretti con la squadra di coach Andrea Trinchieri.

    Serata amarissima invece per Milano che già domani potrebbe dire addio al torneo se il Partizan Belgrado dovesse vincere in Belgio sul parquet dello Spirou. Poco da commentare in una serata iniziata male e finita peggio con i turchi dell’Efes a fare il bello ed il cattivo tempo sia in attacco che indifesa nonostante Mancinelli le provi tutte per arginare il talento di Sasha Vujacic. Il primo parziale che fa girare la testa a Milano arriva sul 13 pari e porta l’Efes sul 26-13. Il finale del primo tempo la dice lunga sul dominio della squadra turca che chiude in netto vantaggio per 45-27. Scariolo modifica il quintetto di partenza nel secondo tempo ma il solo Hairston non può bastare ad arginare gli avversari. L’Olimpia riesce ad arrivare al massimo sul -12, non oltre. Finisce 84-70 e l’unico a salvarsi tra i biancorossi è il già citato Hairston autore di 17 punti. Orrenda la prova di Nicholas con soli 2 punti a referto. Per l’Efes buone performance per Guler (14 punti), Vujacic (12), ed Akyol (12).

    Negli altri risultati della serata continua il dominio del CSKA Mosca che batte per 84-74 il KK Zagabria e si mantiene imbattuto nella manifestazione (8 vittorie di fila e nessuna sconfitta per l’armata rossa), tutto facile per il Panathinaikos che demolisce lo Zalgiris Kaunas (inutili i 16 punti e 12 rimbalzi di Sonny Weems) a domicilio per 94-59 con i 17 punti a testa di Nick Calathes e Steven Smith. Il Fenerbahce ha la meglio sul parquet del Nancy (73-53) e raggiunge Cantù al primo posto nel Gruppo A e per finire arriva la prima vittoria dell’unica squadra ancora a quota 0, l’Asseco Prokom, che batte l’Olimpia Lubiana grazia ad un immenso Donatas Motiejunas: l’ex Benetton Treviso mette assieme 11 punti e ben 21 rimbalzi risultando di gran lunga il migliore del team polacco.

    Risultati ottava giornata Eurolega:

    CSKA Moscow vs KK Zagreb 87-74
    Zalgiris Kaunas vs Panathinaikos 59-94
    Anadolu Efes vs EA7 Armani 84-70
    Gescrap Bilbao vs Bennet Cantù 64-67
    Asseco Prokom vs U. Olimpija 67-52
    SLUC Nancy vs FB Ulker 53-73
    Unicaja Malaga vs Brose Baskets giovedì ore 19:00
    GS Medical Park vs Montepaschi Siena giovedì ore 19:00
    Belgacom Spirou vs Partizan mt:s giovedì ore 20:30
    Real Madrid vs Maccabi Electra giovedì ore 20:45
    FC Barcelona Regal vs Unics Kazan giovedì ore 20:45
    Olympiacos vs Caja Laboral giovedì ore 21:00

    CLASSIFICHE:

    GROUP A
    Bennet Cantù 5-3
    Fenerbahce Ulker 5-3
    Caja Laboral 4-3
    Olympiacos 3-4
    SLUC Nancy 3-5
    Bizkaia Bilbao 3-5

    GROUP B
    CSKA Moscow 8-0
    Panathinaikos 6-2
    Unicaja 3-4
    Brose Baskets 2-5
    KK Zagreb 2-6
    Zalgiris Kaunas 2-6

    GROUP C
    Maccabi Electra 5-2
    Real Madrid 5-2
    Anadolu Efes 5-3
    Partizan mt:s 4-3
    Emporio Armani Milano 2-6
    Belgacom Spirou 1-6

    GROUP D
    FC Barcelona Regal 7-0
    Montepaschi Siena 5-2
    Unics 5-2
    Galatasaray 3-4
    Union Olimpija 1-7
    Asseco Prokom 1-7

    IN ROSSO LE QUALIFICATE ALLE TOP 16