La Hall of Fame della NBA si arricchisce di altri 2 esponenti di spicco del basket a “stelle e strisce”: il Naismith Memorial Basketball Hall of Fame ha annunciato infatti che ReggieMiller, storico leader degli IndianaPacers, e DonNelson, l’allenatore più vincente della NBA, entreranno a far parte dei migliori esponenti della storia della pallacanestro con una cerimonia che si terrà il 6 e l’8 settembre 2012 come al solito nella città di Springfield, città del Massachusetts, sede generale della Hall of Fame.
Assieme a Miller e Nelson verranno premiati anche il 3 volte National College Player of the year, Ralph Sampson, l’ex stella del college e della NBA, Jamaal Wilkes (ex Warriors, Lakers e Clippers), la 2 volte medaglia d’oro alle Olimpiadi KatrinaMcClain ed il grande arbitro HankNichols. Inoltre saranno introdotte anche le All American Red Heads, ovvero la prima squadra americana di basket femminile professionista.
ReggieMiller è stato il giocatore simbolo degli IndianaPacers con i quali ha giocato per ben 18 stagioni (dal 1987 fino al 2005, per lui 1389 partite disputate) unica sua squadra in carriera. Non è riuscito a vincere il campionato NBA (una finalissima persa contro i Lakers per 4-2 nei playoff del 2000) ma nel suo palmares ci sono un Mondiale (1994) ed un’Olimpiade (1996) vinte con la maglia degli Stati Uniti. Fino allo scorso anno Miller era il più grande tiratore della storia della NBA con 2560 triple in carriera, superato però nel passato campionato da RayAllen.
DonNelson (ex coach di Milwaukee Bucks, Dallas Mavericks e GoldenState Warriors) invece detiene attualmente il record di partite vinte da un allenatore in carriera con 1335: nell’aprile del 2010 con il successo per 116-107 dei suoi Warriors sui Minnesota Timberwolves Nelson raggiunse la cifra di 1333 vittorie, superando il precedente primato che apparteneva a LennyWilkens, storico coach e bandiera dei SeattleSuperSonics. Ha chiuso poi la stagione arrivando a 1335 vittorie in 2398 partite da allenatore. Come per Reggie Miller anche per Nelson c’è l’oro Mondiale conquistato alla guida degli StatiUniti nel 1994.
I Milwaukee Bucks proseguono nella loro rincorsa ai playoff della Eastern Conference superando in trasferta i poveri Washington Wizards ridotti ai minimi termini dagli infortuni. Il team del Wisconsin beneficia di 6 uomini in doppia cifra trovando 19 punti da Jennings, 17 a testa da duo Ellis-Dunleavy e 15 da Ekpe Udoh. Solida anche la prova del turco Ilyasova che termina con una doppia doppia da 16 punti ed 11 rimbalzi. Ai padroni di casa non bastano i 23 punti della guardia Jordan Crawford ed un John Wall a tutto tondo che alla fine totalizza 14 punti, 9 assist e 6 rimbalzi.
L’assenza di Derrick Rose pesa sempre di più in questo finale di stagione per i Bulls e Chicago si inchina ai pericolosi Houston Rockets che sbancano il parquet dei “Tori”. Con le rotazioni ridotte ai minimi termini dalle defezioni i padroni di casa provano in tutti i modi a portare a casa la vittoria con un Deng da 24 punti ed un Boozer che firma la doppia doppia da 16 punti e 13 rimbalzi (a cui si devono aggiungere anche 7 assist) ma vengono superati dalle grandi performance texane di Dragic (21 punti), Scola (18 punti e 12 rimbalzi) e Budinger (13 punti in uscita dalla panchina).
I Memphis Grizzlies mettono fine alla striscia positiva della squadra più in forma del momento nonchè candidata numero 1 al titolo NBA, ovvero gli Oklahoma City Thunder. L’impresa della squadra del Tennessee è doppia perchè ottenuta in trasferta su un campo quasi inespugnabile ed arriva grazie ad un grande Mayo che parte dalla panchina ma si rivela fattore decisivo con 22 punti. Per i Thunder ci sono i 21 punti di Kevin Durant, i 19 di Westbrook ed i 14 di Harden mentre Ibaka infila 12 punti con 6 stoppate all’attivo.
Prosegue il momento favorevole dei Los Angeles Clippers che vincono a Dallas: match al limite della perfezione per i californani, capaci di imporsi in ogni singolo quarto di gioco chiudendo la gara con 19 punti di vantaggio. Decisivo il giocatore che meno ci si aspetta, ovvero Randy Foye che colleziona ben 28 punti, Paul si limita alla regia e smista 10 assist (conditi da 8 punti) e Griffin ottiene la doppia doppia da 15 punti e 16 rimbalzi. I Mavericks riescono a portare solo 2 giocatori i doppia cifra, uno è il solito Nowitzki con 19 punti, l’altro è Terry con 15.
Progressi confortanti per i Sacramento Kings che in questo finale di regular season stanno facendo vedere buone cose a livello di gioco e prestazioni: a cadere sotto i colpi dei neroviola sono i Minnesota Timberwolves ormai senza speranze playoff dopo l’infortunio da season ending di Rubio fattore importante che assieme a Love aveva portato i Timberwolves al sogno post season fino a metà stagione. Proprio il lungo di Minneapolis è il top scorer dei suoi con 23 punti ma i Kings trionfano con i 20 punti di Cousins, i 19 di Fredette (una delle migliori prove stagionali per il rookie di Sacramento apparso sempre fuori dal contesto nel resto dell’anno) e con la tripla doppia dfiorata da Evans tornato sui suoi livelli (24 punti, 10 rimbalzi e 7 assist).
Utah ha la meglio su Portland e continua ad inseguire l’ultimo posto playoff della WesternConference: Millsap con 31 punti ed 11 rimbalzi spacca il match in favore della sua squadra, ai Blazers non servono i 33 punti di Matthews, i 27 di Aldridge ed i 16 con 10 rimbalzi di Batum.
Come da pronostico: Kentucky University trionfa nel College basket e conquista l’ottavo titolo NCAA della sua gloriosa storia dopo un digiuno di 14 anni. Nella finalissima di New Orleans i Wildcats hanno battuto Kansas University per 67-59 rispettando così il ruolo di squadra favorita numero 1 della stagione, un team dal talento immenso che, ribadiamo ancora una volta, molti addetti ai lavori avrebbero visto benissimo anche nella NBA nonostante la giovane atà essendo tutti gli atleti studenti universitari.
I Jayhawks hanno lottato e messo in campo tutto quello che era nelle loro possibilità ma non c’è stato nulla da fare al cospetto del talento immenso dei ragazzi di John Calipari, coach alla quarta Final 4 della sua carriera e tutte con squadre differenti. Per il condottiero di Kentucky è il primo titolo universitario conquistato. La squadra costruita per vincere ha portato a termine la sua missione.
Gara sempre in controllo per Kentucky che spezza l’equilibrio già dopo i primi minuti portandosi sulla doppia cifra di vantaggio. Spinta dalle giocate offensive dei suoi fenomeni e dalla difesa dell’incredibile Anthony Davis il primo tempo si chiude con un vantaggio di 18 punti per i Wildcats.
Anche nella ripresa l’incontro non sembra cambiare piega fino a quando i giocatori di Calipari mollano l’intensità sul parquet e Kansas ne approfitta in parte ricucendo il divario dal -16 fino al -5 negli ultimi 5 minuti d gioco (62-57 con 100 secondi sul cronometro). Gli ‘Hawks avrebbero anche l’opportunità di pareggiare ma sprecano 2 azioni fondamentali e così subendo i falli tattici Kentucky chiude il discorso con i tiri liberi.
Alla fine è decisivo Doron Lamb, miglior realizzatore dela match con 22 punti ma l’M.V.P. viene dato al super Anthony Davis, ormai eletto come prima scelta assoluta al prossimo Draft NBA: per il centro, figlio d’arte, gara sottotono in attacco con soli 6 punti (solo un canestro dal campo) ma presente in ogni altra zona del parquet con 16 rimbalzi, 6 stoppate, 5 assist e 3 recuperi.
E’ probabile che tutto il quintetto di partenza di Kentucky l’anno prossimo giocherà in NBA , in molti scommettono che tutti e 5 i giocatori verranno scelti al primo giro (Davis ha già assicurata la chiamata da numero 1 assoluto), per il resto tra le fila di Kansas si segnalano Taylor con 19 punti e Robinson, mostruoso con 18 punti e 17 rimbalzi, che al momento sembra il candidato principale a prendersi la seconda scelta assoluta dietro al talento del già citato Davis.
Finale NCAA 2012: 1 Kentucky-2 Kansas 67-59 (41-27)
Prova di forza impressionante degli Oklahoma City Thunder che annichiliscono i Chicago Bulls e si candidano prepotentemente per la vittoria finale in campionato, prendendosi di diritto il ruolo di favorita numero 1 nella corsa al titolo. Gara senza storia dominata dai padroni di casa grazie alla doppia doppia di un grande Durant da 26 punti e 10 rimbalzi ed ai 27 punti ed alle giocate di puro atletismo ed energia di Westbrook. In difesa brilla Ibaka con 5 stoppate, un muro quasi invalicabile per i Bulls ai quali non bastano i 19 punti di Lucas ed i 14 di Korver.
Super prestazione anche per i Boston Celtics che travolgono come se niente fosse i Miami Heat. Secondo tempo da manuale per i biancoverdi che sfruttano l’orrenda prova al tiro nella ripresa degli ospiti (26%) e si giovano al meglio della gran serata di Rajon Rondo, alla quinta tripla doppia della stagione con 16 punti, 11 rimbalzi e 14 assist. I chiodi sulla bara degli Heat vengono messi dai 23 punti di Paul Pierce anche lui in ottima forma ma tutto lostarting five di Boston arriva in doppia cifra in punti segnati. Per gli ospiti si segnalano James (23 punti, ma plus/minus di -30 punti quando è stato in campo) ed i 15 di Wade, orrendo Bosh con 4 punti ottenuti tirando 11 volte.
Sorride Andrea Bargnani che con i suoi Toronto Raptors batte i derelitti Washington Wizards. Per il lungo azzurro 18 punti ed 8 rimbalzi mentre Calderon e DeRozan piazzano 15 punti a testa. Agli ospiti non bastano 6 giocatori in doppia cifra tra cui spicca Jordan Crawford, top scorer del suo team con 18 punti.
Brutto scivolone in chiave playoff per Orlando che viene sorpresa dai Denver Nuggets: Lawson ed Afflalo mattatori del match rispettivamente con 25 e 22 punti, dalla panchina Harrington (18 punti) e Miller (15) portano energia e qualità. Magic in flessione, non servono i 27 punti di Nelson, i 20 punti e 9 rimbalzi di Ryan Anderson ed i 18 e 16 rimbalzi di Howard.
Indiana beffa Houston dopo un tempo supplementare: i Pacers rimontano 10 punti di deficit nell’ultimo periodo e cercano di scappare e chiudere la pratica ma Dragic a 10 secondi dal termine con 2 tiri liberi fissa la parità. West sbaglia l’ultimo tiro e si va in overtime dove a sistemare le cose per gli oispiti ci pensa Granger (32 i punti alla fine per il leader gialloblu). Per i Rockets le note positive arrivano proprio da Dragic (22 punti) e Lee (20 punti).
Niente da fare per Marco Belinelli che nonostante i suoi 14 punti cede con gli Hornets sul campo dei Phoenix Suns. Nash smista 14 assist per il team dell’Arizona e Dudley infila 21 punti mentre Frye chiude in doppia doppia con 14 punti ed 11 rimbalzi.
Portland batte Minnesota grazie ai 24 punti di Batum ed ai 26 di Aldridge, per gli ospiti a nulla valgono gli sforzi di Love (26 punti e 9 rimbalzi), di Ridnour e Derrick Williams (21 punti a testa).
Infine i 40 punti di un caldissimo Kobe Bryant trascinano al successo i Lakers nel derby californiano contro i Warriors. Consistente anche la prova di Pau Gasol, da 26 punti ed 11 rimbalzi, e di Ramon Sessions (23 punti e 9 assist). Per gli avversari dei gialloviola ci sono 27 punti di Lee e 18 del rookie Kyle Thompson. Los Angeles dovrà valutare le condizioni di Bynum, il centro esce anzitempo per problemi alla caviglia.
Risultati NBA 1 aprile 2012
Oklahoma City Thunder-Chicago Bulls 92-78 Okl: Westbrook 27, Durant 26, Harden 11 Chi: Lucas 19, Korver 14, Gibson 10
Boston Celtics-Miami Heat 91-72 Bos: Pierce 23, Bass 16, Rondo 16 Mia: James 23, Wade 15, Battier 11
Nella 27esima giornata del campionato italiano di Serie A di basket sorridono Milano e Cantù ma la Montepaschi Siena mantiene il comando della classifica nonostante il turno di riposo concesso dalla Lega (si recupererà il 19 aprile la sfida contro Avellino) per l’impegno europeo (non andato a buon fine) contro l’Olympiacos che ha eliminato in settimana la squadra di Simone Pianigiani per 3-1 nei quarti di Eurolega.
La Bennet vince nell’anticipo contro Teramo e si porta al secondo posto da sola dietro a Siena capoclassifica. Gara difficilissima per i lombardi che trionfano solo negli ultimi secondi di gioco e ringraziano Mazzarino (autore di 17 punti), Markoishvili (13) e Micov (11), mentre per i padroni di casa non bastano i 22 punti di Fultz.
Milano approfitta dei KO di Sassari e Pesaro (rispettivamente a Varese ed a Montegranaro con la Scavolini che perde dopo un tempo supplementare) per agganciarle in classifica. Lo scontro diretto contro Venezia (anche l’Umana raggiunta a quota a 30 punti dall’Armani Jeans) viene risolto da Ioannis Bourousis capace di giocare una signora partita da 27 punti, autentico trascinatore della squadra di coach Sergio Scariolo. Ai veneti non bastano le buone prove di Szewczyk che chiude con 17 punti, di Slay e Young (entrambi con 14 punti alla fine).
Arriva dopo un tempo supplementare invece il successo di Roma contro la Benetton Treviso: è Datome con 4 tiri liberi consecutivi a decidere la gara, per il giallorosso alla fine ben 23 punti ai quali si devono aggiungere anche i 20 punti di Varnado. Per gli ospiti da segnalare la grande performance di Goree con 25 punti.
Bene anche Bologna che si impone facilemnte su Biella: brillano in 3 tra le fila della Virtus, Koponen infila 13 punti, Poeta arriva a quota 15 e Sanikidze contribuisce con 12 punti. Tra i piemontesi si mette in evidenza Coleman con 25 punti (quasi la metà dei punti totali di squadra), poi per il resto l’Angelico produce troppo poco per impensierire gli emiliani.
Infine quinta sconfitta interna consecutiva per Caserta che ora rischia grosso in fondo alla classifica: a sbancare il parquet dei toscani è Cremona che vince l’importante scontro diretto grazie ai 24 punti di un super Allen.
RISULTATI SERIE A VENTISETTESIMA GIORNATA (riposo per Casale Monferrato):
Banca Tercas Teramo vs Bennet Cantù 69-74 Cimberio Varese vs Banco di Sardegna Sassari 85-79 Otto Caserta vs Vanoli Braga Cremona 74-77 EA7 Emporio Armani Milano vs Umana Venezia 79-70 Fabi Shoes Montegranaro vs Scavolini Siviglia Pesaro 79-77 (overtime) Canadian Solar Bologna vs Angelico Biella 62-53 Acea Roma vs Benetton Treviso 102-99 (overtime) Montepaschi Siena vs Sidigas Avellino 19 aprile ore 20:30
CLASSIFICA
1. Montepaschi SI 36 2. Bennet Cantù 32 3. Banco di Sardegna SS 30 4. Scavolini Siviglia PS 30 5. Umana VE 30 6. EA7 Emporio Armani MI 30 7. Canadian Solar BO 30 8. Sidigas AV 26 9. Cimberio VA 26 10. Virtus Roma 24 11. Angelico BI 22 12. Benetton TV 22 13. Fabi Shoes MGR 22 14. Otto CE 20 15. Vanoli Braga CR 20 16. Banca Tercas TE 16 17. Novipiù Casale Monferrato 12
I New Orleans Hornets di Marco Belinelli (solo 8 punti al cospetto del suo idolo Kobe Bryant) pur rabberciati visti i tanti infortuni sfiorano l’impresa a Los Angeles contro i Lakers: a salvare i gialloviola sono i lunghi Bynum (19 punti e 10 rimbalzi) e Gasol (21 punti ed 11 rimbalzi). Bryant dopo l’orrendo 0/15 dal campo nei primi 3 quarti segna tutti i suoi 11 punti nell’ultimo periodo e con una tripla opera il sorpasso della sua squadra a 20 secondi dal termine (3/21 al tiro alla fine). Per gli ospiti Jack piazza 18 punti e 10 assist ma sbaglia il tiro della vittoria nei secondi finali.
Serata dolce ed amara per i New York Knicks: Jeremy Lin comunica che dovrà operarsi per risolvere il suo problema al menisco (per lui forse stagione finita), stop che si aggiunge a quello di Stoudemire (anche per lui campionato a rischio) ma i bluarancio battono i Cleveland Cavaliers e proseguono nella marcia playoff. Top scorer è Smith con 20 punti e 9 rimbalzi, Anthony ne aggiunge 19 e Chandler va in doppia doppia (14 punti e 12 rimbalzi). Per i Cavs si salvano Jamison con 13 punti e Gee con 12, Irving out per alcuni guai fisici.
I Sixers operano una grande rimonta nell’ultimo quarto e mandano KO gli Hawks: decisivo Brand con una doppia doppia da 25 punti e 10 rimbalzi mentre ad Atlanta serve a poco la super gara di Josh Smith con 34 punti, 9 rimbalzi e 5 assist uscito prematuramente per raggiunto limite di falli.
Detroit soffre più del previsto contro il fanalino di coda della Lega, i Bobcats: Bynum con un tiro da 3 punti manda le 2 squadre all’overtime, dove Prince (24 punti) e Jerebko (18) fanno la differenza. Per Charlotte 16 punti e 10 assist di Augustin e 20 punti e 9 rimbalzi di Mullens.
Memphis ottiene un importante successo a Milwaukee: è Mayo a trascinare la squadra del Tennessee con 24 punti dalla panchina, Gay e Gasol aggiungono 2 doppie doppie (17 punti e 10 rimbalzi per il leader dei Grizzlies, 13 punti e 15 rimbalzi per lo spagnolo). Ai Bucks non bastano i 24 punti di Jennings, i 20 a testa di Gooden ed Ilyasova (per lui anche 16 rimbalzi), delude ancora il neo acquisto Monta Ellis (8 punti con 2/12 dal campo).
San Antonio prosegue nel suo buon momento di forma e supera i Pacers: ritornano a splendere tutti insieme i Big Three degli Spurs con Duncan a quota 23 punti ed 11 rimbalzi e Parker e Ginobili che piazzano 18 punti a testa. Indiana combatte ma esce sconfitta nonostante i 18 punti ciascuno di Granger e George ed i 30 punti in combinata (equamente divisi) di West ed Hibbert.
I Clippers insidiano i Lakers nella Pacific Divison battendo i Jazz: decisivi per il risultato i soliti noti Paul (26 punti) e Griffin (24). Utah prova a rispondere con Jefferson (26 punti) e Millsap (18) ma alla fine deve inchinarsi alla superiorità degli avversari.
Nella sfida tra povere i Nets sbancano il parquet dei Kings: ottima la prova di Morrow che infila 24 punti mentre Deron Williams contribuisce con 19 punti e 15 assist. A Sacramento non serve la prova a tutto tondo di Evans (23 punti, 6 rimbalzi, 5 assist e 4 recuperi) a condannare i padroni di casa la poca vena realizzativa di Cousins (strepitoso invece nelle uscite precedenti) che segna solo 4 canestri per 14 punti complessivi.
Risultati NBA 31 marzo 2012
Los Angeles Lakers-New Orleans Hornets 88-85 Lak: Gasol 21, Bynum 19, Bryant 11 N.O.: Jack 18, Smith 17, Vasquez 12
New York Knicks-Cleveland Cavaliers 91-75 N.Y.: Smith 20, Anthony 19, Chandler 14 Cle: Jamison 13, Gee 12, Sloan 10, Parker 10
Philadelphia 76ers-Atlanta Hawks 95-90 Phi: Brand 25, Iguodala 18, Turner 13 Atl: Smith 34, Joe Johnson 15, Hinrich 8, Teague 8, Green 8
Detroit Pistons-Charlotte Bobcats 110-107 (overtime) Det: Prince 24, Jerebko 18, Bynum 17 Cha: Mullens 20, Williams 17, Augustin 16
Sarà Kentucky University contro Kansas University la Finale del College basket, ultimo appuntamento della stagione NCAA che si disputerà nella notte italiana tra lunedì e martedì a New Orleans.
Kentucky, grande favorita nella corsa al titolo visto l’enorme talento a disposizione in squadra (in primis la probabile prima scelta assoluta al prossimo Draft, Anthony Davis) ha battuto nel sentito derby Louisville (i 2 atenei distano appena un’ora di machhina l’uno dall’altro) per 69-61, mentre Kansas dopo una gran rimonta ha avuto la meglio su Ohio State per 64-62.
KENTUCKY-LOUISVILLE: La squadra di Calipari vince l’infuocato derby contro Louisville (guidata in panchina dal rivale Pitino) in un match che è stato gestito al meglio dai Wildcats. Partita sempre in controllo per Kentucky nonostante la tanta grinta ed il grandissimo cuore dei Cardinals che hanno fatto di tutto e messo in campo tutte le risorse possibili per contrastare una squadra che secondo molti esperti non sfigurerebbe neanche in NBA, questo per far capire il livello di talento del roster di Kentucky che probabilmente vedrà tutti i titolari lasciare a fine anno per trasferirsi nella NBA. Una spanna sopra gli altri il fenomenale Anthony Davis, destinato alla prima chiamata assoluta nel Draft di giugno, che ha spazzato via quasi da solo gli avversari con una prova da 18 punti, 14 rimbalzi e 5 stoppate. A dare man forte al lungo dei ‘Cats è stato l’altro talento Kidd-Gilchrist, atleta sensazionale che sa far tutto sia in attacco che in difesa.
KANSAS-OHIO STATE: Gara dai 2 volti quella invece giocata tra Jayhawks e Buckeyes. Il primo tempo è appannaggio di quest’ultimi ed Ohio State vola sul +13 al 14esimo e chiude sul +9 all’intervallo. Nella ripresa però Kansas riemerge dall’inferno e guidata da Thomas Robinson (19 punti ed 8 rimbalzi) e Johnson inizia a limare il distacco e grazie alle intuizioni di coach Bill Self (che chiude i rifornimenti sotto canestro alla stella di Ohio Jared Sullinger) trova la parità a 2 minuti e mezzo dal termine con Releford. Johnson porta a +3 i Jayhawks e gli ultimi disperati tentativi di Ohio State non servono per portare a casa la semifinale.
Come già detto in precedenza, lunedì sera negli States ci sarà l’atto conclusivo ed a meno di miracoli sarà impossibile fermare Davis, Kidd-Gilchrist ed i Kentucky Wildcats.
Un ottimo Andrea Bargnani non basta ai Toronto Raptors per strappare la vittoria contro i Miami Heat. L’Azzurro segna 27 punti ma sono inutili al cospetto dei BigThree di Miami che segnano complessivamente 86 dei 113 punti totali di squadra con Wade e Bosh (grande ex dell’incontro) a quota 30 e James che ne infila 26.
Crollo dei Sixers che si fanno sorprendere dai derelitti Wizards: pessima serata al tiro per Philadelphia che ha 14 punti a testa dal duo Young-Williams, a condannare gli ospiti ci pensa Cartier Martin con 20 punti.
Tutto facile per Denver contro il fanalino di coda della NBA, i Bobcats: Afflalo (19 punti ed 11 rimbalzi) e Lawson (14 punti e 10 assist) guidano gli ospiti, per Charlotte si mette in luce il solito Henderson con 21 punti.
Cade NewYork contro Atlanta: gli Hawks infliggono un dispiacere al loro ex coach Wooodson (ora sulla panchina dei Knicks) ed usufruiscono della grande serata di Joe Johnson (28 punti), Josh Smith (23 punti) e Green (20 punti). Per i bluarancio solo 2 uomini in doppia cifra con Anthony che infila 36 punti e 9 rimbalzi e Shumpert che arriva ancora una volta a quota 25 punti. Troppe però le defezioni di New York che gioca sempre molto rimaneggiata e con rotazioni non ottimali.
I Bucks travolgono Cleveland e rimettono in discussione l’ottavo posto playoff della Eastern Conference: 37 punti di scarto alla fine grazie ai 28 punti di Jennings ed alla doppia dopiia di Ilyasova (20 punti e 10 rimbalzi), ai Cavaliers non basta l’ennesima grande performance di Irving da 29 punti.
Vittoria di misura ma di fondamentale importanza per i Mavericks ad Orlando: match winner Dirk Nowitzki con il jumper del definitivo 100-98 a 5 secondi dal termine (per il tedesco 28 punti). Ai Magic servono a poco i 19 punti e 15 rimbalzi di Howard, i 24 di Nelson ed i 21 di Anderson.
Chicago mette un mattone in più nella costruzione del miglior record ad Est battendo Detroit: 20 punti di Deng e 19 punti e 12 rimbalzi di Noah mandano KO i Pistons che non sfruttano l’assenza di Rose per i Bulls tirando veramente male dal campo.
Successo dei Rockets contro gli insidiosi Grizzlies: a fare la voce grossa è un super Goran Dragic che piazza 25 punti, per Memphis 20 punti di Rudy Gay e 19 di Gasol ma pesa tanto la poca forma fisica di Zach Randolph (reduce da un brutto infortunio al ginocchio) ancora lontano dalla condizione ottimale che chiude con appena 6 punti.
Boston ha la meglio contro i Timberwolves e complice lo scivolone di Philadelphia arpiona il primo posto dell’AtlanticDivision dopo un lungo inseguimento. Mattatori del match Pierce con 21 punti, Garnett con 24 punti e 10 rimbalzi e Rondo che chiude con ben 17 assist. Inutili i 22 punti ed 11 rimbalzi di Kevin Love per Minnesota.
Piccolo sorriso per i Kings che espugnano il parquet dei Jazz: l’artefice della vittoria è Cousins che nel finale segna i punti decisivi per Sacramento (prima per il pareggio e poi per il sorpasso) lasciando solo 3 secondi sul cronometro, chiudendo con 27 punti e 14 rimbalzi. L’ultimo tentativo di Utah per il contro-sorpasso va a buon fine ma arriva fuori tempo massimo. Top scorer dei padroni di casa è Jefferson con 27 punti e 16 rimbalzi.
I Clippers hanno la meglio dei Blazers grazie a 3 giocatori a quota 20 punti, Griffin (che aggiunge 13 rimbalzi), Paul (che scrive a referto anche 14 assist) e Foye. A Portland non serve la super prestazione di Hickson da 29 punti e 13 rimbalzi, ospiti condannati anche dal forfait nel pre-partita del leader Aldridge.
Infine i Nets sbancano Oakland trascinati da Wallace (24 punti e 18 rimbalzi) e Deron Williams (9 punti ma ben 20 assist per il playmaker). I Warriors sprecano un vantaggio di 19 punti sul finire di terzo quarto con un David Lee che piazza 27 punti e lo sconosciuto Jenkins che scrive una doppia doppia da 18 punti e 12 assist.
Risultati NBA 30 marzo 2012
Toronto Raptors-Miami Heat 101-113 Tor: DeRozan 28, Bargnani 27, Amir Johnson 12 Mia: Wade 30, Bosh 30, James 26
Washington Wizards-Philadelphia 76ers 97-76 Was: Martin 20, Crawford 17, Nenè 16 Phi: Young 14, Williams 14, Turner 11
Charlotte Bobcats-Denver Nuggets 88-99 Cha: Henderson 21, Maggette 19, Williams 15 Den: Afflalo 19, Brewer 17, Lawson 14
Atlanta Hawks-New York Knicks 100-90 Atl: Joe Johnson 28, Smith 23, Green 20 N.Y.: Anthony 36, Shumpert 25, Fields 7
Niente da fare per la Montepaschi Siena che anche in gara 4 dei playoff di Eurolega cede all’Olympiacos per 76-69 e viene eliminata dai greci (con il risultato di 3-1 nella serie) che si prendono una bella rivincita dopo l’eliminazione dello scorso anno (sempre nei quarti di finale della massima competizione di basket) e volano così alle Final 4 che si giocheranno in Turchia, ad Istanbul precisamente, tra qualche settimana.
Non è bastata tanta volontà alla truppa di coach Simone Pianigiani per sbancare il Pireo, non è servito restare in testa alla partita, è stato inutile restare in scia ai biancorossi nei momenti caldi del match per piazzare la zampata vincente, la Montepaschi ha pagato a caro prezzo lo scivolone interno di gara 1 e non è riuscita più a riprendersi il vantaggio del fattore campo. Per il basket italiano è un record negativo quello che si materializza dopo questa eliminazione perchè sicuramente con l’abbandono dei toscani saranno 11 anni che la nostra pallacanestro non trionfa in Eurolega (Virtus Bologna nel 2001), mai si era verificato un così grande lasso di tempo tra un successo azzurro ed un altro in questa competizione, segno che c’è qualcosa che non va ed ovviamente vi si deve porre rimedio in qualche modo.
Probabile che in toscana ora si riparta con un nuovo ciclo, nei prossimi mesi staremo a vedere le mosse della dirigenza biancoverde ma la rifondazione ormai pare inevitabile. Primo tempo eccellente dei campioni d’Italia che sopperiscono al deficit a rimbalzo (costante di tutta la serie) nei confronti degli ellenici con la grande precisione nelle conclusioni. Al riposo del primo quarto il punteggio è in parità ma nel secondo periodo Siena prende il comando delle operazioni e termina il primo tempo in vantaggio per 38-39 facendo ben sperare tutti i tifosi.
Nel terzo quarto la Montepaschi sembra poter prendere il volo e si porta a metà frazione sul 48-42 ma proprio sul più bello l’Olympiacos inizia a mettere tantissima energia sul parquet e così i padroni di casa si riportano sul -1 a fine terzo quarto (55-54). E’ battaglia anche sui nervi ed i greci in questo vengono aiutati dal tifo amico e dal vantaggio del fattore campo e così grazie ad Hines arriva un parziale che porta i biancorossi sul +6 in apertura dell’ultimo periodo (61-55). Spanoulis si erge a protagonista e guida i suoi sul 69-61, Zisis prova a rimettere in carreggiata il team italiano (provvisorio -3 sul 72-69 con 8 punti consecutivi) e regala qualche speranza ma a condananre la squadra di Simone Pianigiani è il rimbalzo offensivo di Printezis sul suo stesso tiro sbagliato a 30 secondi dal termine del match che se fose finito nelle mani di Andersen e compagni avrebbe potuto portare Siena alla conclusione per il pareggio. I greci sono letali dalla lunetta e Siena dice addio ad ogni sogno di gloria.
Hynes e Spanoulis sono i mattatori del match con 19 punti a testa, alla Montepaschi non basta la doppia doppia di Andersen (15 punti ed 11 rimbalzi), i 15 punti di Zisis, i 10 ciacuno di McCalebb e Lavrinovic e gli 11 di Rakocevic.
Nelle altre gare della serie playoff, dopo il Barcellona si qualifica per le Final 4 anche il CSKA Mosca che batte per 73-71 il Bilbao in trasferta e chiude sul 3-1. Niente da fare per il Maccabi Tel Aviv che perde contro i campioni in carica del Panathinaikos (78-69) e dovrà tornare ad Atene per giocarsi il passaggio del turno (la serie ora è sul 2-2).
GLI ACCOPPIAMENTI DEI QUARTI (serie al meglio delle 5 partite)
Bilbao–CSKA Mosca 71-73 (serie 3-1 CSKA Mosca)
Olympiacos-Montepaschi Siena 76-69 (serie 3-1 Olympiacos)
Gli Indiana Pacers proseguono la loro marcia playoff, seppur con qualche alto e basso, ed hanno la meglio sui Washington Wizards. A trascinare la squadra gialloblu è il leader Danny Granger che piazza 25 punti e 7 rimbalzi. Al team della capitale invece non bastano nè la doppia doppia di Nenè (da 16 punti e 13 rimbalzi) nè i 20 punti di Jordan Crawford.
Dallas torna a Miami, parquet dove lo scorso giugno festeggiò il titolo di campione NBA, ma questa volta non ci saranno dolci ricordi per i texani letteralmente dominati dagli Heat desiderosi di riscatto dopo le Finals 2011: dopo un primo quarto giocato discretamente i Maverciks cedono di schianto agli avversari e chiudono il match con un passivo di 21 punti, il migliore per gli ospiti è il solito Dirk Nowitzki che piazza 25 punti. Per i padroni di casa invece ci sono 19 punti e 9 rimbalzi (identico bottino) per Lebron James e Chris Bosh mentre Dwyane Wade porta alla causa 16 punti, così come Haslem in uscita dalla panchina.
Dopo i 22 punti di ieri, nella vittoria di Oakland contro i Warriors, prosegue il grande momento di forma del nostro Marco Belinelli che infila 27 punti (suo nuovo season high) ma la sua ottima prova non basta ai New Orleans Hornets per piazzare la seconda vittoria consecutiva in trasferta, a Portland. La guardia azzurra aggiunge anche 3 assist e 3 rimbalzi e trova un buon contributo dall’ala grande Carl Landry che arriva a quota 24 punti ma le rotazioni troppo corte della squadra (fuori 4 titolari su 5 ed i primi 2 panchinari!) condannano la franchigia della Louisiana che quantomeno dimostra di combattere in ogni partita al contrario di qualche altra squadra che perde intenzionalmente per avere più probabilità di arrivare alla prima scelta assoluta del prossimo Draft. I Blazers trionfano invece grazie a 6 giocatori in doppia cifra tra i quali il migliore è LaMarcus Aldridge con 25 punti, 12 rimbalzi e 5 assist, 18 punti provengono da Matthews e Felton sigla la doppia doppia da 12 punti e 10 assist. A margine della sfida il proprietario dei Blazers Paul Allen ha smentito le voci di cessione della squadra.
Infine nell’ultima gara della notte i Lakers cadono in casa al cospetto degli Oklahoma City Thunder: tanti applausi all’inizio del match per il grande ex Derek Fisher (passato qualche giorno fa ai Rockets che lo hanno tagliato e che ha firmato un contratto con i Thunder) che a Los Angeles ha trascorso 13 delle sue 16 stagioni NBA vincendo 5 titoli. I gialloviola iniziano alla grande ma si squagliano come neve al sole al cospetto del talento degli ospiti che ormai vengono universalmente dichiarati come i probabili vincitori del titolo NBA a giugno. Doppia doppia per l’asso Kevin Durant (21 punti ed 11 rimbalzi), gara pazzesca per Russell Westbrook che sigla 36 punti ed è decisivo nei momenti cruciali. I padroni di casa pagano ancora una volta le ostinazioni di Kobe Bryant che prende tiri in isolamento (un suicidio contro questi Thunder), per lui 23 punti ma con un orrido 7/25 dal campo, ottimo Andrew Bynum con 25 punti, 13 rimbalzi e 4 stoppate ma per dare fastidio ad Oklahoma City onestamente serve molto ma molto di più.
Risultati NBA 29 marzo 2012
Indiana Pacers-Washington Wizards 89-93 Ind: Granger 25, West 14, Hill 14 Was: Crawford 20, Nenè 16, Wall 13
Miami Heat-Dallas Mavericks 106-85 Mia: James 19, Bosh 19, Wade 16, Haslem 16 Dal: Nowitzki 25, Odom 12, Carter 11, Wright 11