Categoria: Basket

  • Cuore Spurs e tanto Ginobili, Thunder KO in gara 1

    Cuore Spurs e tanto Ginobili, Thunder KO in gara 1

    In gara 1 della Finale di Western Conference i San Antonio Spurs battono gli Oklahoma City Thunder per 101-98 ed ottengono il punto dell’1-0 nella serie. Una gara che sembrava andare dritta nelle braccia dei Thunder alla fine del terzo quarto ma che è stata ribaltata dai neroargento nell’ultimo periodo, grazie a tanta difesa, un cuore immenso ed un attacco tornato scintillante che ha piazzato nei 12 minuti finali ben 39 punti. Un successo meritato per gli uomini di coach Popovich ma la sfida promette scintille e sarà molto lunga e dura per entrambe le formazioni.

    In avvio di match Oklahoma City parte meglio e piazza un parziale di 5-0 subito ribattuto dai padroni di casa con un 8-0 che porta il risultato di 8-5 a circa metà quarto. Il punteggio resta basso e gli attacchi stentano a trovare ritmo e canestri con continuità, tuttavia l’energia di Ginobili (che si rivelerà l’arma vincente dei neroargento) regala un piccolo margine di vantaggio a fine primo quarto con la tripla che brucia il cronomentro e la retìna del canestro per il provvisorio 24-18.

    I Thunder limano il divario nella seconda frazione e tornano subito in parità. Il match si gioca punto a punto ed alla fine del primo tempo il punteggio è in favore di Oklahoma City che grazie ad un precisissimo Fisher ed ad un sensazionale Durant chiude sul 47-46.

    San Antonio Spurs | © Tom Pennington/Getty Images

    Nel terzo periodo arriva la valanga arancioblu che con un attacco molto prolifico capovolge l’inerzia del match: il parziale potrebbe essere devastante (24-16) per qualsiasi squadra e regala il provvisorio +9 sul 71-62.

    Ma come già successo nelle partite precedenti di questa post season, le idee di coach Popovich riusltano vincenti: l’allenatore degli “Speroni” risolleva la sua squadra dalle ceneri e nei primi 4 minuti i padroni di casa chiudono il proprio canestro con il lucchetto andando addirittura in vantaggio coronando il momento positivo con un mega parziale di 16-2 che regala il provvisorio 78-73. E’ la fase chiave della gara, ripreso il pallino del match gli Spurs non si guardano più indietro: Stephen Jackson, fino a quel punto perfetto in marcatura su Durant dopo aver preso il posto di Leonard che stava soffrendo il numero 35 dei Thunder, piazza la tripla (per i primi suoi punti della partita) che spezza le gambe agli ospiti, Ginobili si carica la squadra sulle spalle e porta il divario sul +10 a 2 minuti dalla fine. I giocatori di Okalhoma City, increduli e quasi spaesati, limano il distacco con 4 bombe consecutive firmate da Westbrook (una) ed Harden (3) ma oramai è troppo tardi. Vince San Antonio che dovrà capitalizzare questo incontro e questa bella rimonta in gara 2 (da giocare sempre in casa) per non vedersi comunque sfilare via il vantaggio del fattore campo. I Thunder avranno invece tanta rabbia addosso che riverseranno sul parquet e non è escluso il colpo a sorpresa viste le capacità e le potenzialità del team di coach Brooks.

    Per Oklahoma City ci sono 27 punti di Durant che aggiunge anche 10 rimbalzi, su di lui pesa però il brutto quarto periodo quando è mancato totalmente nel momento del bisogno (a segno solo con 6 punti dalla linea del tiro libero) soffrendo la marcatura di un ottimo Jackson piazzato saggiamente da coach Popovich sulle sue tracce. Deludente Westbrook, che ottiene17 punti ma con 7/21 al tiro, meglio Harden con 19 punti, buona la gara di Fisher autore di 13 punti ma che ha sbagliato i 2 tiri più importanti della sua squadra nonostante la perfezione dal campo (6/6) fino a quel momento (chiude quindi con 6/8). Per i padroni di casa gara stratosferica di Manu Ginobili (26 punti), vero M.V.P. dell’incontro, Duncan porta alla causa una doppia doppia da 16 pnti e 11 rimbalzi mentre Parker gioca una gara solidissima (dopo una partenza con troppe palle perse) infilando 18 punti, 8 rimbalzi e 6 assist. Nota di merito al già citato Stephen Jackson, che almeno per questa partita è stato perfetto in marcatura su Durant (nel secondo tempo) sacrificando la fase offensiva, la sua preferita (5 punti).

    RISULTATI FINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 27 maggio:

    San Antonio Spurs-Oklahoma City Thunder 101-98
    S.A.: Ginobili 26, Parker 18, Duncan 16
    Okl: Durant 27, Harden 19, Westbrook 17

    LE SFIDE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 4) Boston Celtics serie 0-0

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 2) Oklahoma City Thunder serie 1-0 Spurs

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • NBA playoff, programma e analisi Finale Eastern Conference Heat-Celtics

    NBA playoff, programma e analisi Finale Eastern Conference Heat-Celtics

    Nella Finale della Eastern Conference si affronteranno Miami Heat (testa di serie numero 2) e Boston Celtics (che hanno chiuso la stagione regolare al quarto posto ad Est). La sfida tra le 2 squadre sarà una rivincita dello scorso campionato quando nella Semifinale di Conference il team della Florida ebbe facilmente la meglio sugli avversari.

    2) Miami Heat vs 4) Boston Celtics:

    Per i Verdi del Massachusetts sarà quindi occasione di rivincita, nonchè probabilmente ultima possibilità per la corsa al titolo, vista l’età media della squadra (tra le più alte in NBA) e considerato che a fine stagione molti dei protagonisti dei successi degli ultimi anni (in primis Ray Allen e Kevin Garnett, tasselli fondamentali nel gioco di coach Doc Rivers) saranno free agent.

    Dall’altra parte troviamo invece una squadra che nel momento più difficile della stagione (infortunio di Bosh che ha avuto come conseguenza una mini crisi nella Semifinale di Conference con gli Indiana Pacers che avevano l’opportunità di estromettere dalla post season Miami) si è ritrovata e si è stretta attorno alle 2 stelle rimanenti (per così dire integre), ovvero Dwyane Wade ma soprattutto Lebron James che con partite eccezionali hanno ribaltato la delicata situazione contro la franchigia di Indianapolis regalando il passaggio del turno.

    Il forfait di Chris Bosh proseguirà, a meno di colpi di scena, anche in questa Finale di Conference. Sarà un’assenza pesante in quanto la coppia di lunghi dei Celtics, GarnettBass, difficilmente potrà essere contrastata dal solo Udonis Haslem, rimasto l’unico lungo degli Heat in gradi di dare qualità e sostanza. Probabile che James debba dargli una grossa mano, triplicandosi in 3 ruoli diversi visto che a seconda delle situazioni dovrà portare palla, fare l’ala piccola e riciclarsi nel ruolo di ala grande. Un compito molto difficile ma non impossibile per il migliore giocatore al Mondo, chiamato per l’ennesima volta ad una vera e propria dimostrazione di forza.

    Nba | foto tratta dal web

    Wade dovrà dargli sostengno nei momenti cruciali ed il numero 3 di Miami in queste situazioni non si tira di certo indietro. Ma il ruolo più decisivo lo avrà il “supporting cast” con Chalmers, Battier e Miller che dovranno essere pronti in ogni frangente e non sbagliare nulla.

    Boston invece dovrà sfruttare il suo gioco collaudato, ed i suoi schemi quasi perfetti, facendo perno attorno al proprio giocatore migliore ovvero Rajon Rondo, che in cabina di regia dovrà orchestrare al meglio i suoi compagni. Pierce avrà il compito più difficile, quello di dover marcare James ma il capitano dei Celtics non è certo l’ultimo arrivato e darà filo da torcere al suo avversario.

    Ray Allen invece dovrà svegliarsi dal torpore (dovuto anche ad acciacchi fisici) dell’ultimo periodo. Se dal perimetro riuscirà a fare male con le sue triple allora per Miami saranno dolori.

    Gli Heat partono con 2 vantaggi: innanzitutto quello del fattore campo, e poi quello della forza atletica e fisica visto il roster più giovane rispetto a quello dei Celtics. Ma Boston ha un’arma importante da far valere, quella dell’esperienza accumulata nel corso delle ultime 5 stagioni.

    Miami favorita ma occhio ed attenzione a questi Celtics che ogni anno sembrano abdicare ma poi sono sempre lì pronti a giocare le partite più importanti e sempre in corsa per il massimo traguardo.

    PROGRAMMA DELLA SERIE:

    gara 1: Miami Heat-Boston Celtics lunedì 28 maggio a Miami, ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)
    gara 2: Miami Heat-Boston Celtics mercoledì 30 maggio a Miami, ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)
    gara 3: Boston Celtics-Miami Heat venerdì 1 giugno a Boston, ore ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)
    gara 4: Boston Celtics-Miami Heat domenica 3 giugno a Boston, ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)
    *gara 5: Miami Heat-Boston Celtics martedì 5 giugno a Miami, ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)
    *gara 6: Boston Celtics-Miami Heat venerdì 7 giugno a Boston, ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)
    *gara 7: Miami Heat-Boston Celtics sabato 9 giugno a Miami, ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)

    *se necessaria

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  • Pesaro sbanca Cantù e vola in semifinale

    Pesaro sbanca Cantù e vola in semifinale

    Nella decisiva gara 5 dei playoff 2012 del campionato italiano di Serie A di basket impresa della Scavolini Pesaro che espugna il parquet della Bennet Cantù per 69-78 e completa la rimonta (da 2-0 a 2-3) ottenendo così il punto per entrare tra le magnifiche 4 squadre del campionato che da domani si giocheranno il titolo nazionale partendo dalle semifinali. Un successo storico quello dei marchigiani che eguagliano la Benetton Treviso che nel 2003 era stata capace di compiere la stessa impresa.

    Ormai senza energie e svuotata da una stagione ricca di impegni (si pensi all’Eurolega, competizione dove Cantù non ha demeritato) con la coperta corta delle rotazioni, ridotte all’osso dagli infortuni, la Bennet ha ceduto di schianto lasciando strada libera a Pesaro. Solo 7 gli uomini utilizzati da coach Andrea Trinchieri che ha dovuto fare di necessità virtù arrangiandosi con il poco materiale a disposizione concesso dalla sorte in questa fase finale del torneo, gli ospiti hanno approfittato del loro buon momento e della loro ottima forma fisica ed hanno meritato la qualificazione al turno successivo.

    Parte bene la Scavolini che piazza un 11-4 di parziale (con 3 triple) e si mette in testa all’incontro. Hickman è costretto alla panchina per i falli e così Cantù ne approfitta per chiudere la prima frazione sul 17-17 grazie ad un infuocato Mazzarino.

    Daniel Hackett | © JANEK SKARZYNSKI/AFP/Getty Images

    Nel secondo quarto serve il ritorno in campo proprio di Hickman per guidare gli ospiti sul +5 (35-30), ma Markoishvili ricompatta la situazione regalando il nuovo pareggio che chiude le ostilità per andare al riposo lungo (39-39).

    Buon avvio di terzo quarto per entrambe le squadre che rispondono colpo su colpo, ma la differenza la fa Lydeka che sul finire del periodo piazza 3 canestri che fanno volare la Scavolini sul 60-55 al 30esimo minuto.

    La Bennet non ne ha più: Perkins è a tratti irritante ed in apertura di quarta frazione perde definitivamente la bussola, White ringrazia e segna 5 punti di fila, accompagnati da una tripla di Cavaliero e da una bomba da metà campo di Jumaine Jones che regalano il provvisorio 71-58 a Pesaro. Cantù così prova il tutto per tutto, rientra fino al -7 ma quando è il momento di riprendere gli avversari non trova il killer instinct (Basile e Mazzarino sbagliano facili conclusioni), così i biancorossi amministrano il punteggio e chiudono il match.

    Per i padroni di casa in evidenza Markoishvili con 15 punti, Leunen con 14 (con 11 rimbalzi), Basile e Mazzarino con 11 (che pareggia il record di tiri da 3 punti segnati in maglia Cantù di Antonello Riva). Pesaro trionfa grazie ad un super James White da 21 punti e 10 rimbalzi, Jumaine Jones porta alla causa 17 punti (5 bombe da 3 su 9 tentativi), mentre Hickman aggiunge 15 punti e 5 assist (4/8 dalla lunga distanza). Preziosi anche Lydeka (10 punti e 7 rimbalzi) ed Hackett (8 punti, 8 rimbalzi e 3 assist).

    Per la Scavolini ora ci sarà l’impegno contro Milano e la serie prenderà il via da martedì.

    BASKET PLAYOFF SERIE A 2012, RISULTATI 26 maggio:

    Bennet Cantù-Scavolini Siviglia Pesaro 69-78
    Cantù: Markoishvili 15, Leunen 14, Mazzarino 11, Basile 11
    Pesaro: White 21, Jones 17, Hickman 15

    LE SFIDE DEI QUARTI DI FINALE:

    1) Montepaschi Siena vs 8) Cimberio Varese serie 3-1 Siena (Montepaschi accede alle semifinali playoff
    2) EA7 Emporio Armani Milano vs 7) Umana Venezia serie 3-0 Milano (EA7 Emporio Armani accede alle semifinali playoff)
    3) Bennet Cantù vs 6) Scavolini Siviglia Pesaro serie 2-3 Pesaro (Scavolini Siviglia accede alle semifinali playoff)
    4) Banco di Sardegna Sassari vs 5) Canadian Solar Bologna serie 3-0 Sassari (Banco di Sardegna accede alle semifinali playoff)

  • Rondo tripla doppia, Boston batte Sixers e vola in Finale di Conference

    Rondo tripla doppia, Boston batte Sixers e vola in Finale di Conference

    Nella decisiva gara 7 della Semifinale di Eastern Conference dei playoff NBA 2012 i Boston Celtics, guidati da uno splendido Rajon Rondo, battono i Philadelphia 76ers, chiudono la serie ottenendo il punto del 4-3 e volano alla Finale dell’Est dove affronteranno i Miami Heat di LeBron James e Dwyane Wade (sfida che prenderà il via da lunedì notte).

    Come nella maggior parte dei casi quando si gioca una gara 7 la partita non è spettacolare ma molto intensa e sentita, Boston parte meglio (10-2 in avvio) ma in chiusura di frazione gli ospiti operano l’aggancio chiudendo in parità sul 20-20.

    Nel secondo quarto la difesa dei Celtics fa la differenza ed i Sixers segnano solo 2 punti nei primi 5 minuti di gioco, alla fine del primo tempo il punteggio recita 41-33 in favore dei padroni di casa.

    Nella ripresa i biancoverdi volano sul +11, ma Philadelphia resiste molto bene e grazie ad un buon gioco di squadra riesce a riportarsi in corsa per la vittoria chiudendo la terza frazione sul 55-52, un -3 che continua a dare qualche speranza agli uomini di coach Doug Collins.

    Rajon Rondo, Boston Celtics | © Jim Rogash/Getty Images

    Nell’ultimo quarto Ray Allen, fino a quel momento a secco di triple, riesce ad ingranare e con la sua precisione porta Boston sul +8. Gli ospiti però non cedono e la gara sembra svoltare quando Pierce commette il suo sesto fallo a 4 minuti dalla sirena che lo costringe alla panchina anticipata per il raggiunto limite. Il punteggio è 71-68 per Boston e l’uscita dal campo del capitano sembra a prima vista un segnale in favore di Philadelphia. Ma a caricarsi l’intera squadra sulle spalle è Rajon Rondo che piazza 11 punti in 240 secondi di gioco e costringe i giovani Sixers alla resa portando in trionfo i suoi compagni che hanno la meglio per 85-75.

    Per il playmaker dei Celtics gara sontuosa ed ennesima tripla doppia da 18 punti, 10 rimbalzi e 10 assist, Kevin Garnett aggiunge una doppia dopia da 18 punti e 13 rimbalzi, Brandon Bass porta alla causa 16 punti, Paul Pierce infila 15 punti e 9 rimbalzi e Ray Allen chiude con 11 punti. La panchina produce solo 7 punti ma tanto basta visto che Philadelphia porta in doppia cifra solo 3 giocatori, Andre Iguodala con 18 punti e 15 punti a testa per Holiday e Brand. Poi poco altro, soprattutto da Louis Williams che segna solo 7 punti dalla panchina facendo mancare il suo solito apporto (2/9 dal campo).

    Da lunedì dunque via alla Finale di Eastern Conference dove i Miami Heat avranno il vantaggio del fattore campo nei confronti di Boston. Le 2 squadre si sono già sfidate lo scorso campionato nei playoff (erano però le Semifinali di Conference) e il team della Florida spazzò via i Celtics piuttosto nettamente. Vedremo se la storia si ripeterà oppure avremo un risultato diverso.

    RISULTATI SEMIFINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 26 maggio:

    Boston Celtics-Philadelphia 76ers 85-75
    Bos: Rondo 18, Garnett 18, Bass 16
    Phi: Iguodala 18, Holiday 15, Brand 15

    LE SFIDE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 3) Indiana Pacers serie 4-2 Heat (Miami accede alla Finale di Conference)
    4) Boston Celtics vs 8) Philadelphia 76ers serie 4-3 Celtics (Boston accede alla Finale di Conference)

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 5) Los Angeles Clippers serie 4-0 Spurs (San Antonio accede alla Finale di Conference)
    2) Oklahoma City Thunder vs 3) Los Angeles Lakers serie 4-1 Thunder (Oklahoma City accede alla Finale di Conference)

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • NBA playoff, programma e analisi Finale Western Conference Spurs-Thunder

    NBA playoff, programma e analisi Finale Western Conference Spurs-Thunder

    Atto conclusivo nella Western Conference, dove nella Finale che designerà la squadra che andrà a giocarsi il titolo NBA contro una squadra della Eastern Conference, si affrontano San Antonio Spurs ed Oklahoma City Thunder in una serie che secondo molti sarà una delle più entusiasmanti degli ultimi 5 anni del basket americano e che rischia seriamente di essere una sorta di Finale anticipata del campionato.

    1) San Antonio Spurs vs 2) Oklahoma City Thunder:

    Un aspetto pare fuori di dubbio: sarà una sfida tra il “vecchio” ed il “nuovo che avanza”, l’esperienza e la forza mentale dei texani contro il talento e la forza atletica dei Thunder.

    Difficile, quasi impossibile fare un pronostico: soppesati sui 2 piatti della bilancia, pregi e difetti di queste 2 formazioni si annullano per lasciare spazio all’equilibrio totale. 2 squadre molto diverse tra di loro (per come sono state strutturate e costruite) ma legate da un unico filo conduttore, lo staff dirigenziale. Perchè R.C. Buford, general manager dei neroargento e vero artefice dei 4 titoli Spurs negli ultimi 13 anni, ha fatto da mentore all’attuale general manager dei Thunder, Sam Presti, che con sapienza ha costruito dal 2007 in poi (quando la franchigia ancora giocava a Seattle sotto il nome di SuperSonics) una vera corazzata che trova come punto di riferimento Kevin Durant, autentico fenomeno che sarà destinato a dominare la scena NBA nei prossimi 10 anni.

    Al grande appuntamento i 2 team arrivano con un complessivo di 16 vittorie ed 1 sola sconfitta nei playoff (gli Spurs addirittura sono ancora imbattuti in questa post season). Il vantaggio del fattore campo è dalla parte di San Antonio, ma mai come in questa serie potrebbe essere facilmente sovvertito nel corso delle partite.

    Nba | foto tratta dal web

    Da una parte abbiamo i neroargento, la loro esperienza, la loro forza mentale, il loro gioco collaudato e pieno di schemi fantasiosi ma al tempo stesso efficaci che possono punire qualsiasi tipo di difesa. In più Gregg Popovich in panchina, per definirlo in una parola sola, un “genio”!

    Dall’altra parte troviamo un gruppo giovanissimo (se si sommano gli anni di DurantWestbrookIbakaHarden arriviamo precisamente a soli 90 anni di età!), con una prestanza atletica ed una resistenza alla fatica assolutamente fuori dal comune. In più il talento ammassato in questi anni nel roster è pazzesco, la panchina è molto profonda e Durant è semplicemente immarcabile per qualsiasi difensore.

    Gli Spurs soffrono però la fatica e coach Popovich in stagione ha dovuto dosare le energie dei suoi Big Three (GinobiliDuncanParker ormai tutti soprai 30 anni), Oklahoma City soffre pesantemente le squadre organizzate che non gli lasciano campo aperto e la difesa dei neroargento è strutturata proprio in questo modo. Non sempre Durant potrà togliere le castagne dal fuoco con il suo talento e quindi coach Brooks dovrà inventarsi qualcosa di importante per non finire nella ragnatela e nelle trappole del suo ben più illustre collega Popovich.

    La chiave della sfida si giocherà su 2 fronti: Tim Duncan (la migliore ala grande della storia NBA, che sembra avere 10 anni di meno rispetto agli attuali 36) dovrà tenere a bada nel pitturato le torri dei Thunder Ibaka (stoppatore meraviglioso) e Perkins, mentre gli esterni di San Antonio dovranno limitare, per quanto possibile, l’estro e la capacità realizzativa di Kevin Durant senza dimenticare di dare uno sguardo a Russell Westbrook che ha dimostrato di poter caricarsi facilmente la squadra sulle spalle nei momenti che contano. Chi riuscirà a prevalere in queste 2 particolari “sfide” avrà più possibilità di vincere la serie e passare il turno. Da non dimenticare l’apporto delle panchine dove i sesti uomini di lusso Ginobili (Spurs) ed Harden (Thunder) promettono scintille a furia di canestri.

    Pronostico: come già detto, mai come in questa occasione è difficile dire chi avrà la meglio: di certo se gli Spurs imporranno il loro gioco ed i loro schemi per i Thunder sarà difficile stare dietro agli avversari, mentre se Oklahoma City riuscirà ad imporre i suoi ritmi alti (senza adeguarsi a quelli dei texani) scardinando l’organizzazione difensiva neroargento, per San Antonio si farà veramente dura a livello fisico e potrebbero iniziare i problemi. L’unica previsione che si può fare in questa occasione è che per decretare il vincitore si dovrà arrivare a gara 7, per il resto saranno i dettagli (e la fortuna/sfortuna) a decidere chi delle 2 squadre andrà in Finale NBA.

    PROGRAMMA DELLA SERIE:

    gara 1: San Antonio Spurs-Oklahoma City Thunder domenica 27 maggio a San Antonio, ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)
    gara 2: San Antonio Spurs-Oklahoma City Thunder martedì 29 maggio a San Antonio, ore 9:00 p.m. (ore 3.00 in Italia)
    gara 3: Oklahoma City Thunder-San Antonio Spurs giovedì 31 maggio ad Oklahoma City, ore 9:00 p.m. (ore 3.00 in Italia)
    gara 4: Oklahoma City Thunder-San Antonio Spurs sabato 2 giugno ad Oklahoma City, ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)
    *gara 5: San Antonio Spurs-Oklahoma City Thunder lunedì 4 giugno a San Antonio, ore 9:00 p.m. (ore 3.00 in Italia)
    *gara 6: Oklahoma City Thunder-San Antonio Spurs mercoledì 6 giugno ad Oklahoma City, ore 9:00 p.m. (ore 3.00 in Italia)
    *gara 7: San Antonio Spurs-Oklahoma City Thunder venerdì 8 giugno a San Antonio, ore 9:00 p.m. (ore 3.00 in Italia)

    *se necessaria

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  • LeBron James e Kevin Durant guidano il miglior quintetto NBA

    LeBron James e Kevin Durant guidano il miglior quintetto NBA

    LeBron James, fenomeno dei Miami Heat (che pochi giorni fa ha ricevuto il premio di M.V.P. della stagione NBA 2011/2012 ed è diventato così vincitore di tre delle ultime 4 edizioni), è stato il giocatore che ha raccolto più punti nella votazione per stabilire il migliore quintetto NBA della stagione. James ha ricevuto 118 voti per la prima squadra su un massimo di 120 voti disponibili. Oltre al numero 6 di Miami nel migliore starting five sono stati inseriti Kobe Bryant dei Los Angeles Lakers, Kevin Durant degli Oklahoma City Thunder (finito ad una manciata di punti da James con 591 in totale e 117 voti da primo quintetto), Dwight Howard degli Orlando Magic e Chris Paul dei Los Angeles Clippers.

    Nonostante la media di minuti giocati più bassa in carriera (37.5 a gara), James (convocato otto volte per l’All Star Game) ha guidato la Lega nella categoria del plus-minus (differenziale di punti quando un giocatore è sul parquet) con un ottimo +7,6 ed ha concluso al terzo posto nella classifica marcatori (27,1 punti  a partita), è stato il leader dei Miami Heat negli assist (6.2 ad incontro) e nei rimbalzi (7.9 gli stessi del compagno Chris Bosh). Inoltre James ha stabilito i record in carriera per la percentuale dal campo (0,531) e nel tiro da tre punti (0,362). James guadagna gli onori della prima squadra NBA per la quinta stagione di fila e per la sesta volta in carriera.

    Kevin Durant è alla sua terza selezione nel miglior quintetto dell’anno. Ha guidato la NBA in punti segnati (28,0 a partita) per il terzo anno consecutivo, ed ha stabilito il suo massimo in carriera nei rimbalzi catturati (8.0 ad incontro) e negli assist (3.5). Durant ha segnato almeno 40 punti in stagione per quattro volte tra cui si deve registrare il career-high di ben 51 punti stabilito il 19 febbraio contro i Denver Nuggets di Danilo Gallinari. E’ stato eletto anche M.V.P. dell’All Star Game di Orlando dopo aver segnato 36 punti per la squadra della Western Conference nella vittoria per 152-149 contro la selezione dell’Est.

    Kobe Bryant è alla settima selezione consecutiva nel miglior quinetto della stagione, e diventa il giocatore in attività con più selezioni nel miglior quinetto dell’anno a quota 10. Bryant è arrivato secondo in campionato nei punti segnati (27,9 contro i 28 di Durant). Il 6 febbraio, nella sua città natale, Philadelphia, Bryant ha superato l’ex compagno di squadra ai Lakers Shaquille O’Neal al quinto posto in NBA per quanto riguarda i migliori realizzatori di tutti i tempi, e il 9 marzo, a Minnesota, è diventato il più giovane giocatore a toccare quota 29.000 punti in carriera (a 33 anni e 199 giorni). Con la sua decima selezione nella migliore squadra della stagione NBA, Bryant raggiunge mostri sacri come Kareem Abdul-Jabbar, Elgin Baylor, Bob Cousy, Michael Jordan, Bob Pettit, e Jerry West (anche loro a quota 10). Karl Malone è il leader di tutti i tempi con 11 selezioni totali e Kobe il prossimo anno proverà a raggiungerlo in testa a questa graduatoria.

    LeBron James & Kevin Durant | © Joe Murphy/NBAE via Getty Images

    Dwight Howard è stato selezionato nel miglior team NBA per la quinta stagione consecutiva, ha guidato la Lega nei rimbalzi con un 14,5 a gara e ha ottenuto il suo career high nella percentuale di realizzazione dal campo (0,573). E’ arrivato secondo nella statistica delle doppie doppie realizzate (con 43) e terzo nella classifica delle stoppate (2.15 a match). Howard inoltre ha avuto una media di 20,6 punti ed è stato uno degli unici tre giocatori in NBA con la media di almeno 20 punti e 10 rimbalzi a partita (gli altri sono stati Kevin Love e Blake Griffin).

    Chris Paul, alla seconda chiamata nel migliore quintetto dell’anno, è stato il leader NBA nei recuperi (2.53) ed ha concluso al terzo posto negli assist (9.1), aggiungendo anche 19,8 punti a partita con 3.5 rimbalzi. Ha realizzato 23 doppie doppie (16esimo assoluto). Paul in questa stagione è diventato il secondo giocatore (dopo Tim Hardaway nel 1990/1991) nella storia della NBA ad avere una media di almeno 19,0 punti, 9,0 assist, 3,5 rimbalzi e 2.0 recuperi.

    La seconda migliore squadra NBA è composta invece dalle guardie Tony Parker dei San Antonio Spurs e Russell Westbrook degli Oklahoma City Thunder, dalle ali Blake Griffin dei Los Angeles Clippers e Kevin Love dei Minnesota Timberwolves, e dal centro Andrew Bynum dei Los Angeles Lakers.

    Nel terzo migliore starting five della Lega sono finiti Dwyane Wade dei Miami Heat e Rajon Rondo dei Boston Celtics come guardie, Carmelo Anthony dei New York Knicks e Dirk Nowitzki dei Dallas Mavericks come ali, e Tyson Chandler dei New York Knicks come centro.

    I migliori team della stagione NBA sono stati scelti da una giuria di 120 giornalisti sportivi  degli Stati Uniti e del CanadaI giornalisti hanno votato per i giocatori e per la selezione nella migliore squadra sono stati assegnati 5 punti, per l’inserimento nel secondo miglior team sono stati dati 3 punti ed infine per la chiamata nella terza squadra è stato fornito solo 1 punto.

    2011-12 All-NBA First Team:

    G: Chris Paul (Los Angeles Clippers) 484 punti
    G: Kobe Bryant (Los Angeles Lakers) 568 punti
    C: Dwight Howard (Orlando Magic) 476 punti
    F: LeBron James (Miami Heat) 596 punti
    F: Kevin Durant (Oklahoma City Thunder) 591 punti

    2011-12 All-NBA Second Team:

    G: Tony Parker (San Antonio Spurs) 367 punti
    G: Russell Westbrook (Oklahoma City Thunder) 239 punti
    C: Andrew Bynum (Los Angeles Lakers) 400 punti
    F: Blake Griffin (Los Angeles Lakers) 170 punti
    F: Kevin Love (Minnesota Timberwolves) 365 punti

    2011-12 All-NBA Third Team:

    G: Rajon Rondo (Boston Celtics) 142 punti
    G: Dwyane Wade (Miami Heat) 235 punti
    C: Tyson Chandler (New York Knicks) 60 punti
    F: Dirk Nowitzki (Dallas Mavericks) 136 punti
    F: Carmelo Anthony (New York Knicks) 154 punti

    Questi gli altri giocatori che hanno ricevuto voti dalla giuria (ordinati secondo i punti totali ottenuti): LaMarcus Aldridge, Portland, 55; Marc Gasol, Memphis, 52; Derrick Rose, Chicago, 44; Josh Smith, Atlanta, 33; Paul Pierce, Boston, 31; Al Jefferson, Utah, 30; Pau Gasol, Los Angeles Lakers, 27; Steve Nash, Phoenix, 24; Kevin Garnett, Boston, 22; Tim Duncan, San Antonio, 18; Joe Johnson, Atlanta, 16; Deron Williams, New Jersey, 14; Rudy Gay, Memphis, 10; James Harden, Oklahoma City, 8; Luol Deng, Chicago, 5; Roy Hibbert, Indiana, 5; Manu Ginobili, San Antonio, 3; Danny Granger, Indiana, 3; Joakim Noah, Chicago, 3; Monta Ellis, Milwaukee, 2; Chris Bosh, Miami, 2; Luis Scola, Houston, 2; Marcin Gortat, Phoenix, 2; Paul Millsap, Utah, 2; Serge Ibaka, Oklahoma City, 2; David Lee, Golden State, 1; DeMarcus Cousins, Sacramento, 1.

  • Pesaro batte Cantù, si va a gara 5

    Pesaro batte Cantù, si va a gara 5

    La Scavolini Pesaro batte la Bennet Cantù in gara 4 dei quarti di finale dei playoff 2012 del campionato italiano di Serie A di basket con il risultato di 80-68, pareggia la sfida (ora sul 2-2) e si giocherà tutte le prorie chance di andare in semifinale sul parquet di Cantù nella decisiva gara 5.

    Partita senza storia con i padroni di casa che fanno subito il vuoto e grazie ad uno scatenato James Whute (7 punti consecutivi) si portano sul provvisorio 20-8 a fine primo quarto.

    Cantù prova a reagire in apertura di seconda frazione con un parziale di 5-0 ma è solo un fuoco di paglia dato che la coppia Hickman-White guida la Scavolini ad un nuovo super parziale che fissa il risultato sul +19 (40-21) alla fine del primo tempo.

    logo legabasket | © foto tratta dal web

    Cantù ci prova in apertura di terzo periodo affidandosi ai 2 suoi veterani Basile e Marconato che insieme infilano 14 punti regalando qualche speranza agli ospiti ma Pesaro prende nuovamente le misure agli avversari e grazie ad un superlativo Hickman (10 punti solo in questa frazione) ricaccia indietro la truppa di coach Andrea Trinchieri dando alla sua squadra il massimo vantaggio sul +20 (65-45) alla fine del terzo quarto.

    L’ultima frazione serve a Cantù solo per aggiustare in qualche modo le sue brutte percentuali ed alla fine chiude a -12 dalla Scavolini (80-68). Decisivi per la vittoria sono White ed Hickman: il primo segna 15 punti, il secondo gioca una partita fantastica da 20 punti, 5 assist e 6 rimbalzi, preziosi anche Cusin (12 punti) ed Hackett (11). Agli sconfitti non servono 4 uomini in doppia cifra con Markoishvili e Basile che chiudono a quota 11 punti e Perkins e Mazzarino a 10.

    Per gara 5 si torna a Cantù (sabato sera) e sarà una partita da non perdere che decierà inevitabilmente il destino di una delle 2 squadre.

    BASKET PLAYOFF SERIE A 2012, RISULTATI 24 maggio:

    Scavolini Siviglia Pesaro-Bennet Cantù 80-68
    Pesaro: Hickman 20, White 15, Cusin 12
    Cantù: Markoishvili 11, Basile 11, Mazzarino 10, Perkins 10

    LE SFIDE DEI QUARTI DI FINALE:

    1) Montepaschi Siena vs 8) Cimberio Varese serie 3-1 Siena (Montepaschi accede alle semifinali playoff
    2) EA7 Emporio Armani Milano vs 7) Umana Venezia serie 3-0 Milano (EA7 Emporio Armani accede alle semifinali playoff)
    3) Bennet Cantù vs 6) Scavolini Siviglia Pesaro serie 2-2
    4) Banco di Sardegna Sassari vs 5) Canadian Solar Bologna serie 3-0 Sassari (Banco di Sardegna accede alle semifinali playoff)

  • Miami Heat in Finale ad Est grazie a James e Wade

    Miami Heat in Finale ad Est grazie a James e Wade

    In gara 6 della Semifinale di Eastern Conference dei playoff NBA 2012 i Miami Heat sbancano per 105-93 Indianapolis ed ottengono il decisivo punto del 4-2 nella serie contro i Pacers che permette al team della Florida di volare alla Finale di Eastern Conference che prenderà il via molto probabilmente lunedì prossimo e metterà contro agli uomini di coach Spoelstra una squadra tra Sixers e Celtics che nella loro sfida sono al momento sul punteggio di 3-3 in attesa della decisiva gara 7 di sabato notte da giocare a Boston.

    I volti del successo Heat sono i soliti: Dwyane Wade e LeBron James, ancora loro 2 che dopo la disastrosa gara 3 persa proprio nell’Indiana e che aveva portato i Pacers sul vantaggio di 2-1 nella serie, hanno cambiato letteralmente marcia diventando devastanti e rispondendo così alle critiche, piovute in quei giorni particolari, per tutta la franchigia che vedeva aggirarsi minaccioso lo spettro dell’eliminazione.

    Il match prende decisamente la via della Florida nel terzo quarto, quando al ritorno in campo dal riposo lungo Miami piazza un parziale di 28-16 che spezza in 2 la gara e le gambe degli avversari. Il vantaggio in doppia cifra infatti viene gestito al meglio anche nei successivi e finali 12 minuti e per gli Heat può esplodere la gioia per una qualificazione che dopo l’infortunio in gara 1 di Chris Bosh era diventata molto problematica.

    Miami Heat | © Jonathan Daniel/Getty Images

    Sull’andamento dell’incontro non è pesata neanche l’assenza dei lunghi: coach Spoelstra infatti ha dovuto rinunciare a Pittman (squalificato dalla NBA per 3 gare per un fallo in gara 5) ma soprattutto ad Udonis Haslem (una gara di sospensione sempre per un fallo giudicato troppo duro dalla Lega nella partita precedente). Ma Miami pur avendo le rotazioni corte in questo reparto ha usufruito dei regali dei pari ruolo di Indiana che non ne hanno approfittato, in primis il centro Roy Hibbert, scomparso letteralmente dalla serie dopo gara 2 e gara 3 in cui aveva disintegrato qualsiasi giocatore avversario in area pitturata.

    A fine gara i padroni di casa hanno il top scorer in David West, 24 punti e 5 rimbalzi, George Hill ne aggiunge 18, Paul George infila la doppia doppia da 11 punti e 10 rimbalzi e Danny Granger arriva fino a quota 15 punti. Per Hibbert gara da 12 punti ma poca presenza nei momenti cruciali e topici del match. Miami trionfa con i 41 punti, 10 rimbalzi e 3 assist di uno stratosferico Dwyane Wade, LeBron James gioca una gara a tutto tondo chiudendo con 28 punti, 6 rimbalzi, 7 assist e 3 recuperi. Un grande aiuto alla coppia degli Heat la fornisce Mario Chalmers con 15 punti (3/4 da 3 punti) mentre Mike Miller diventa finalmente un fattore portando alla causa 12 punti (4/7 dalla lunga distanza): sono loro a mettere a referto tutte le 7 bombe degli Heat.

    Miami ora godrà di qualche giorno di riposo che sarà importante anche per valutare le condizioni fisiche di Chris Bosh: c’è da dire però che il suo recupero pare improbabile anche per la Finale di Conference.

    RISULTATI SEMIFINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 24 maggio:

    Indiana Pacers-Miami Heat 93-105
    Ind: West 24, Hill 18, Granger 15
    Mia: Wade 41, James 28, Chalmers 15

    LE SFIDE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 3) Indiana Pacers serie 4-2 Heat (Miami accede alla Finale di Conference)
    4) Boston Celtics vs 8) Philadelphia 76ers serie 3-3

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 5) Los Angeles Clippers serie 4-0 Spurs (San Antonio accede alla Finale di Conference)
    2) Oklahoma City Thunder vs 3) Los Angeles Lakers serie 4-1 Thunder (Oklahoma City accede alla Finale di Conference)

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • NBA, i Golden State Warriors ritorneranno a San Francisco

    NBA, i Golden State Warriors ritorneranno a San Francisco

    Dopo il trasferimento dei SuperSonics, rilocati da Seattle ad Oklahoma City nel 2008  e rinominati Thunder (spostamento che ha provocato moltissime polemiche e tante critiche al Commissioner David Stern) e dopo quello dei Nets che dal prossimo campionato non giocheranno più a Newark, nel New Jersey, ma a Brooklyn, arriva il terzo trasferimento di franchigia in pochissimi anni per una squadra NBA: i Golden State Warriors dal 2017 giocheranno a San Francisco, un gradito ritorno nella città che aveva accolto i Warriors nel lontano 1962 (la squadra arrivava da Philadelphia) ma che era andata via dopo sole 9 stagioni per stabilirsi ad Oakland (dove ormai risiede dal 1971).

    La decisione è stata annunciata dalla NBA, nella persona del Commissioner David Stern, e dal sindaco di San Francisco Ed Lee: il trasferimento potrà avvenire solo dal 2017, anno in cui scadrà il contratto di locazione con la Oracle Arena di Oakland, casa attuale dei Warriors.

    Il nuovo stadio a San Francisco sorgerà sui moli 30 e 32 (vicino alla casa dei San Francisco Giants della MLB) ed avrà un fascino particolare per via del panorama che si potrà ammirare, dato che la vista si aprirà direttamente sul famoso Golden Gate, il ponte che collega San Francisco con Oakland e che attualmente è anche il logo della squadra. Sostanzialmente non cambia nulla per la franchigia che continuerà a rimanere il team della “Bay Area” ma i maligni dicono che sarebbe pronto un piano per cambiare il nome in San Francisco Warriors, una mossa che potrebbe portare all’allontanamento sentimentale dei tifosi di Oakland.

    Golden State Warriors

    I proprietari Lacob e Gruber quando acquisirono la franchigia più di un anno fa (al prezzo di ben 450 milioni di dollari, troppi se si pensa che Golden State è una squadra con record perdente) avevano già in mente l’idea del trasferimento. Il progetto è stato rafforzato dal fatto che, dati alla mano, gli abbonati dei Warriors erano principalmente residenti di San Francisco e non di Oakland e si è deciso di agevolarli in qualche modo.

    Il sindaco di Oakland Jean Quan non ha preso bene la notizia ma la situazione non è delle più facili in città dato che anche i Raiders (team della NFL) sembrano sul punto di andar via da Oakland se non verrà loro costruito un nuovo stadio che sostituisca l’obsoleto Coliseum per giocare le partite casalinghe.

    Nonostante una sola apparizione ai playoff NBA dopo il 1994 (era la stagione 2006-2007 quando Golden State eliminò, da ultima classificata alla post season, i vice campioni in carica dei Dallas Mavericks reduci da un torneo ai limiti della perfezione che valse loro il miglior record della NBA) le presenze alla Oracle Arena sono state sempre molto sostanziose e con quasi 19 mila persone per gara i Warriors si sono classificati al decimo posto tra le 30 squadre del campionato per affluenza di spettatori negli ultimi anni. Ad Oakland inoltre il team si è laureato campione NBA nella stagione 1974-1975, solo 3 anni dopo il trasferimento da San Francisco.

    Ovviamente tra gli esperti ed i giornalisti del basket americano i pareri sono discordanti: c’è chi promuove la mossa dei Warriors e di Stern (per motivi economici), ma altri puntano il dito contro il Commissioner, reo di stravolgere troppo la geografia sportiva della NBA (ed in fondo non hanno tutti i torti) dato che sotto la sua gestione i trasferimenti di franchigia da città in città sono notevolmente aumentati lasciando delusi, in molte circostanze, tantissimi tifosi che hanno visto andare via la propria squadra del cuore da un anno all’altro.

  • Basket, playoff Serie A: Siena batte Varese e vola in semifinale

    Basket, playoff Serie A: Siena batte Varese e vola in semifinale

    La Montepaschi Siena batte sul parquet di Varese la Cimberio per 91-75 (ottenendo il punto del 3-1 nella serie) e si qualifica alle semifinali dei playoff 2011/2012 del campionato italiano di Serie A di basket dove affronterà il Banco di Sardega Sassari (che a sua volta ha eliminato nei giorni scorsi la Virtus Bologna con un secco 3-0).

    Dopo il clamoroso passo falso in gara 3 che aveva portato Varese a sperare in qulacosa di eclatante è arrivata la pronta reazione dei campioni d’Italia in carica che hanno chiuso ogni discorso dettando legge per 3 quarti. Gara che inizia a ritmi alti e che si gioca punto su punto ma nel finale di primo periodo i toscani prendono un piccolo vantaggio chiudendo sul +7 (28-21).

    Siena non molla un centimetro e fa valere il maggiore talento a roster respingendo ogni offensiva dei padroni di casa. Il secondo quarto si conclude con un comodo margine di 10 punti, sul 45-35 in favore dei biancoverdi.

    Simone Pianigiani, Montepaschi Siena | © Jasper Juinen/Getty Images

    Neanche all’inizio della ripresa la Cimberio riesce a rosicchiare qualche punto, anzi Siena aumenta il divario portandosi sul +17 (68-51) in chiusura di terza frazione.

    La squadra di coach Simone Pianigiani amministra l’ampio margine negli ultimi 10 minuti e chiude sul 91-75.

    Decisivo Andersen con i suoi 19 punti, McCalebb e Lavrinovic chiudono a quota 15 e Aradori piazza 11 punti. Alla Cimberio non bastano i 26 punti di Diawara, i 20 di Goss ed i 13 di Fajardo. Nullo il contributo del resto del team con 16 punti divisi tra 7 giocatori, davvero una miseria per tentare di impensierire i campioni d’Italia che lunedì avranno la prima sfida di semifinale contro Sassari.

    RISULTATI QUARTI DI FINALE PLAYOFF 2012, 23 maggio:

    Cimberio Varese-Montepaschi Siena 75-91
    Varese: Diawara 26, Goss 20, Fajardo 13
    Siena: Andersen 19, McCalebb 15, Lavrinovic 15

    LE SFIDE DEI QUARTI DI FINALE:

    1) Montepaschi Siena vs 8) Cimberio Varese serie 3-1 Siena (Montepaschi accede alle semifinali playoff
    2) EA7 Emporio Armani Milano vs 7) Umana Venezia serie 3-0 Milano (EA7 Emporio Armani accede alle semifinali playoff)
    3) Bennet Cantù vs 6) Scavolini Siviglia Pesaro serie 2-1 Cantù
    4) Banco di Sardegna Sassari vs 5) Canadian Solar Bologna serie 3-0 Sassari (Banco di Sardegna accede alle semifinali playoff)