Categoria: Basket

  • LeBron James guida la rimonta di Miami sui Thunder

    LeBron James guida la rimonta di Miami sui Thunder

    In gara 3 delle NBA Finals 2012 i Miami Heat battono in rimonta gli Oklahoma City Thunder con il risultato di 91-85 ed ora conducono la serie per 2-1. Occasione sprecata per gli ospiti che erano in vantaggio in doppia cifra nel corso del secondo tempo ma sono stati incapaci di gestire il margine, venendo riacciuffati dagli Heat di un super James ed anche grazie a qualche decisione arbitrale un pò dubbia. A fare la differenza anche le palle perse dei Thunder, alcune veramente superficiali, che hanno permesso ai padroni di casa di poter sperare nella vittoria. E questa volta l’astro nascente Kevin Durant non ha potuto fare nulla nel quarto periodo, tenuto a soli 4 punti segnati nella frazione decisiva dalla difesa del team della Florida.

    Nel primo quarto Miami gioca meglio grazie ad una buona circolazione di palla e chiude in vantaggio di 6 punti (26-20). Il secondo periodo però sorride ai Thunder che grazie ad un ottimo Durant si riportano a contatto per chiudere ad una sola lunghezza di distanza dagli avversari (47-46).

    Miami Heat | © Mike Ehrmann/Getty Images

    Il secondo tempo inizia con Oklahoma City più cinica e concentrata e pronta a punire ogni errore dei padroni di casa. A 3 minuti dalla fine della terza frazione i Thunder volano sul 65-56, ma dilapidano il consistente vantaggio con alcuni falli stupidi sui tiri da 3 punti di James Jones e Shane Battier che ricuciono il gap. Mentre il periodo va a concludersi ariva anche una tripla di LeBron James che riporta avanti gli Heat di 2 punti quando mancano solo gli ultimi 12 minuti da giocare (69-67). L’ultimo quarto si gioca punto a punto, con continui sorpassi e controsorpassi: nella guerra psicologica e di nervi, alla distanza, esce meglio Miami che con uno scatenato James piazza il parziale decisivo portandosi 86-79 a 2 minuti dalla sirena. Oklahoma City si gioca il tutto per tutto ed arriva nuovamente a contatto ma un fallo di Harden (un pò dubbio) permette a James di chiudere la contesa con i tiri liberi della sicurezza. Finisce 91-85 e per i Thunder i rimpianti sono molteplici. Gli Heat esultano ma sicuramente non possono stare tranquilli in vista del prosieguo della serie che sarà ancora lunga, tirata e molto sentita.

    Il top scorer del match nonchè M.V.P. della partita è sicuramente LeBron James autore di 29 punti con 14 rimbalzi, 3 assist ed un ottimo 11/23 al tiro. Essenziale nel successo della sua squadra anche la marcatura su Durant dove James ha dimostrato di poter essere molto più incisivo rispetto alle altre gare. A dare supporto alla stella di Miami ci hanno pensato in primis Dwyane Wade con 25 punti, 7 rimbalzi e 7 assist e Chris Bosh che ha chiuso in doppia doppia (10 punti ed 1 rimbalzi), bene anche Battier (9 punti). Ai Thunder non sono bastati i 25 punti e 6 rimbalzi di Kevin Durant, i 19 di Westbrook ed i 10 di Perkins. Male Harden con 9 punti ma 2/10 dal campo.

    Per gara 4 si resta in Florida con gli Heat che dovranno cercare di mantenere il vantaggio del fattore campo strappato agli avversari in gara 2, mentre Oklahoma City punterà ad una vittoria per riprendersi il ruolo di favorita in questa serie.

    RISULTATI NBA FINALS 2012, 17 giugno:

    Miami HeatOklahoma City Thunder 91-85
    Mia: James 29, Wade 25, Bosh 10
    Okl: Durant 25, Westbrook 19, Perkins 10

    LA SERIE DELLA FINALE NBA:

    2) Oklahoma City Thunder vs 2) Miami Heat serie 1-2 Heat

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • Milano batte Siena e rimanda la festa della Montepaschi

    Milano batte Siena e rimanda la festa della Montepaschi

    L’Emporio Armani Milano rimanda la festa scudetto della Montepaschi Siena: in gara 4 della Finale del campionato italiano di Serie A di basket i biancorossi battono per 88-83 i toscani ed evitano se non altro di subìre l’ennesimo “cappotto” dalla truppa di coach Simone Pianigiani. La serie ora è sul 3-1 per la Montepaschi che resta ancora favoritissima per la conquista del titolo nazionale, che sarebbe il sesto di fila, un vero e proprio record per il nostro torneo. Per l’Olimpia la situazione resta ancora difficilissima, se non disperata, non potendo più sbagliare nulla.

    Milano approccia la gara molto male ed il primo quarto la dice lunga sull’atteggiamento mentale degli uomini di coach Scariolo: la Montepaschi infatti chiude avanti 24-12, doppiando i padroni di casa nel punteggio, grazie alla verve offensiva di capitan Stonerook e del solito Bo McCalebb. La svolta arriva nei 2 quarti centrali per i biancorossi (chiusi con un parziale complessivo di 48-30): nel secondo periodo la mossa vincente di Scariolo è quella di affidarsi a Radosevic, Melli e Gentile che con la loro difesa rendono nullo l’attacco ospite. Grazie al loro contributo Milano arriva alla fine del primo tempo sul -4 (37-33).

    Siena non ritorna in campo dagli spogliatoi e l’Emporio Armani ne approfitta immediatamente: 11-0 il parziale per ribaltare l’inerzia del match, con una difesa asfissiante ed un attacco pungente e pericoloso. L’uomo in più è Bourousis, finalmente ai livelli che gli competono e Mancinelli è il giocatore della riscossa biancorossa (60-54 il punteggio provvisorio a fine terza frazione).

    Ioannis Bouroussis, Emporio Armani Milano | © MUSTAFA OZER/AFP/Getty Images

    Nell’ultimo quarto Milano arriva sul +11 (69-58, il primo vantaggio in doppia cifra per i lombardi in tutta la serie), ma Siena risponde con Lavrinovic e McCalebb che riavvicinano i toscani sul -2 (77-75) a 3 minuti dalla sirena. I padroni di casa tornano a vedere “le streghe” ma Hairston ridà ossigeno con una tripla fondamentale. Stonerook lo inita e porta il divario sul -3 (84-81), Lavrinovic firrma il -1 ma Cook, furbescamente, si procura 3 liberi su un fallo ingenuo di McCalebb mentre sta tirando da 3 punti: la guardia biancorossa segna i primi 2, sbaglia il terzo ma sul rimbalzo si fionda Melli che arpiona il rimbalzo e chiude in pratica la contesa a 12 secondi dal termine.

    Siena trova 18 punti dal suo migliore giocatore, Bo McCalebb, che infila 18 punti, per Ksistof Lavrinovic invece 17 punti mentre l’ultimo tra i biancoverdi a scollinare oltre la doppia cifra in punti segnati è Shaun Stonerook con 11 punti. Solo 9 i punti di David Andersen, ancora peggio fanno Zisis (7 punti), Rimas Kaukenas (6) e David Moss (4). L’Olimpia trionfa invece grazie ai 19 punti e 4 rimbalzi di un rotrovato Ioannsi Bourousis, a dare una mano al lungo greco ci pensano Stefano Mancinelli autore di una prova a tutto tondo da 17 punti, 6 rimbazli e 4 assist, 11 sono i punti di un positivo Niccolò Melli mentre Malik Hairston ed Omar Cook portano alla causa 10 punti a testa (anche 5 rimbalzi per il primo e 4 per il secondo). In ombra Alessandro Gentile con soli 6 punti ma a suo discapito c’è da dire che si è sacrificato molto in fase difensiva riuscendo a limitare sempre i diretti avversari, sul finire di partita anche il fortissimo McCalebb.

    Per gara 5 si torna in toscana: Siena con ogni probabilità, ed a meno di clamorosi epiloghi, potrà festeggiare la conquista dello scudetto davanti ai suoi tifosi, l’Olimpia invece dovrà provare il tutto per tutto per continuare a sperare in un titolo che al momento pare davvero pura utopìa.

    BASKET PLAYOFF SERIE A 2012, RISULTATI 15 giugno:

    EA7 Emporio Armani Milano-Montepaschi Siena 88-83
    Milano: Bourousis 19, Mancinelli 17, Melli 11
    Siena: McCalebb 18, Lavrinovic 17, Stonerook 11

    LA SERIE SCUDETTO:

    1) Montepaschi Siena vs 2) EA7 Emporio Armani Milano serie 3-1 Siena 

  • Miami sbanca Oklahoma City, serie sull’1-1

    Miami sbanca Oklahoma City, serie sull’1-1

    Miami batte un colpo e risponde “presente”: in gara 2 delle NBA Finals 2012 gli Heat sfoderano una prova di orgoglio, di cuore, di quantità e di qualità e sbancano il parquet (finora imbattuto) degli Oklahoma City Thunder per 100-96 pareggiando la serie sull’1-1. Una vittoria davvero meritata per gli ospiti, capaci di restare in vantaggio per tutta la partita sin dal primo secondo di gioco. Qualche apprensione nel finale, quando i Thunder hanno avuto la palla per pareggiare il match per la prima volta nel corso dell’incontro ma stranamente Durant ha fallito il tiro e così Miami ha arpionato il successo. LeBron James il protagonista di questa gara 2, le prodezze del numero 6 del team della Florida (4 punti nei momenti caldi sul finire dell’ultimo periodo) interrompono una striscia positiva degli avversari sul campo di casa, nel corso dei playoff, che durava da ben 9 incontri ed il record dei Los Angeles Lakers (arrivati a quota 11) per questa stagione è salvo.

    Miami parte fortissimo e piazza un parziale di 18-2 che annichilisce Oklahoma City che alla fine del primo quarto riesce a segnare appena 15 punti subendone 27. Gli ospiti riescono ad amministrare bene anche nella successiva frazione ed al riposo lungo si va sul 55-43.

    Nella ripresa, come al solito, si assiste al gran ritorno dei Thunder: Westbrook inizia a fare sul serio, alle sue giocate ripsonde però un grande James che tiene avanti la sua squadra di 11 punti (78-67) alla fine del terzo periodo. La scossa per i padroni di casa arriva da Durant che nei 12 minuti conclusivi a suon di canestri riporta sotto i Thunder pur marcato da un eccellente difensore come James. Sul +5 Miami (98-93 con 40 secondi circa da giocare) il fenomeno di Oklahoma City punisce una banale palla persa di Wade con una tripla che regala il provvisorio -2 (98-96). Gli Heat sembrano in bambola e rischiano di essere raggiunti a 7 secondi dalla sirena ma Durant (che si lamente di un fallo di James in marcatura) sbaglia il canestro del possibile pareggio. E’ proprio LeBron dall’altra parte a chiudere la contesa con i tiri liberi del +4 che regalano il definitivo 100-96 ed il successo agli ospiti.

    LeBron James, Miami Heat | © Ronald Martinez/Getty Images

    Per Miami splende la stella di LeBron James, autore di una gara da 32 punti (per la quinta partita di fila in questi playoff il “Prescelto” segna più di 30 punti) aggiungendo 8 rimbalzi e 5 assist, si rivede ad alti livelli anche Dwyane Wade (che finora non ha giocato una post season degna del suo nome) che porta alla causa 24 punti, 6 rimbalzi e 5 assist. Bene anche Chris Bosh (schierato titolare da coach Spoelstra per la prima volta dopo l’infortunio contro i Pacers) che piazza 16 punti ma soprattutto conquista 15 rimbalzi con 2 stoppate, positiva la prova di Shane Battier che replica lo score di gara 1 con 17 punti frutto per la maggior parte della quasi chirurgica precisione nel tiro dalla distanza (5/7 da 3 punti per lui). Il resto della squadra produce solo 11 punti ma bastano per avere la meglio degli avversari.

    E passiamo ai Thunder: Kevin Durant arriva a quota 32 punti e nell’ultimo periodo porta i suoi compagni a sfiorare la clamorosa rimonta, ottimo Russell Westbrook con 27 punti, 8 rimbalzi e 7 assist, torna a fornire una prova eccellente James Harden (21 punti con 7/11 dal campo), forse però poco lucido in alcune giocate del quarto periodo. Poi il vuoto, poco o nulla il contributo del resto del team, solo Serge Ibaka si fa notare nel boxscore per i suoi 7 punti conditi da 5 stoppate.

    La serie si trasferisce ora a Miami, all’AmericanAirlines Arena, per le prossime 3 partite: i Thunder dovranno cercare di vincere almeno una volta in Florida per riprendersi il vantaggio del fattore campo e poter tornare a giocare in casa. Gli Heat invece non dovranno sbagliare nulla risultando perfetti, difficilmente infatti, se la serie tornerà ad Oklahoma City, James e compagni potranno ripetere l’exploit della notte appena passata contro una squadra che sul parquet della Chesapeake Arena ha perso appena 8 partite in tutta la stagione.

    RISULTATI NBA FINALS 2012, 14 giugno:

    Oklahoma City Thunder-Miami Heat 96-100
    Okl: Durant 32, Westbrook 27, Harden 21
    Mia: James 32, Wade 24, Battier 17

    LA SERIE DELLA FINALE NBA:

    2) Oklahoma City Thunder vs 2) Miami Heat serie 1-1

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • Il Red Bull King of the Rock sbarca in Italia, via alle selezioni

    Il Red Bull King of the Rock sbarca in Italia, via alle selezioni

    Sono partite ieri, 13 giugno 2012, da Bologna le selezioni della terza edizione del Red Bull King of the Rock, il torneo 1 contro 1 di street-basket più famoso al mondo che giunge per la prima volta in Italia. Oltre al capoluogo emiliano il torneo farà tappa anche a Modena, Torino e Milano sede della finale nazionale in programma il prossimo 24 giugno e nella quale verrà proclamato il vincitore che a settembre dovrà difendere i nostri colori nella finale mondiale che si terrà sull’isola di Alcatraz all’interno del celeberrimo ex penitenziario nella Baia di San Francisco.

    Per ciascuna tappa verranno ammessi 64 partecipanti che si sfideranno tra di loro in gare 1 contro 1 ad eliminazione diretta, di questi solo 16 si qualificheranno per la finale di Milano che si svolgerà, come detto, il 24 giugno precisamente in via Tabacchi a partire dalle 14:00. Dei 64 finalisti (16 di ogni tappa) solo uno potrà fregiarsi del titolo di campione italiano che il 22 settembre volerà a San Francisco per misurarsi con i rispettivi vincitori delle selezioni di ciascuna nazione in cui si tiene il Red Bull King of the Rock.

    Red Bull King of the Rock

    Le modalità per partecipare sono semplici, le iscrizioni avverranno on site prima di ogni gara e il torneo è aperto sia ai giocatori professionisti che ai dilettanti. Per partecipare è necessario avere 16 anni. Le regole sono quelle del basket tradizionale così come il punteggio, il canestro vale due punti o tre se si realizza dall’arco; i contendenti si affronteranno in match di cinque minuti ciascuno mentre al quinto fallo commesso la sconfitta sarà automatica. Il vincitore si sposterà di volta in volta in una nuova partita, per affrontare un nuovo partecipante. Oltre alla tecnica, per poter puntare al titolo di King of the Rock saranno necessarie resistenza e capacità tattiche. Quattro intense sfide da metà campo si svolgeranno in contemporanea e porteranno i due migliori atleti alla sfida finale che decreterà il re italiano del Red Bull King of the Rock 2012.

    Queste le tappe italiane in cui si terranno le fasi di qualificazione:

    • 13 Giugno a Bologna, Parco della Resistenza (San Lazzaro): iscrizione dalle ore 17:00
    • 16 Giugno a Milano, Viale Dezza: iscrizione dalle ore 14:00
    • 19 Giugno a Torino, Via Braccini: iscrizione dalle ore 17:00
    • 21 Giugno a Modena, “Schiocchi Playground” in Via Fermo Corni: iscrizione dalle ore 17.00

    Per sapere come partecipare alle qualificazioni basta visitare il sito www.redbull.it/kingoftherock mentre le più belle immagini delle passate edizioni sono disponibili, previa velocissima e gratuita registrazione, su www.redbullcontentpool.com.

  • Finale scudetto, niente da fare per Milano. Siena vola sul 3-0

    Finale scudetto, niente da fare per Milano. Siena vola sul 3-0

    La Montepaschi Siena vede lo scudetto sempre più vicino (e sarebbe il sesto di fila, un vero record per il campionato italiano di Serie A di basket): in gara 3 della Finale scudetto dei playoff 2012 i toscani hanno battuto in trasferta gli avversari dell’Emporio Armani Milano per 82-79, dopo un match molto tirato e giocato punto a punto che ha premiato però la truppa biancoverde a cui ora manca vincere solo un altro incontro per conquistare l’ennesimo titolo di campione d’Italia. 82-79 il risultato finale di una gara decisa nei secondi conclusivi da Stonerook, abile ad arpionare un rimbalzo offensivo dopo aver sbagliato entrambi i tiri liberi sull’80-79 per Siena. Una giocata che ha permesso di chiudere la pratica a soli 9 secondi dalla sirena e che con ogni probabilità taglia le gambe a Milano che ora sotto per 3-0 nella serie deve compiere un vero e proprio miracolo per ribaltare l’esito della sfida che appare ormai davvero segnata. Difficile infatti che i toscani abbiano un tracollo così netto conoscendo le qualità tecniche, fisiche e mentali del gruppo di coach Simone Pianigiani.

    10 mila tifosi al Forum di Assago di Milano per sostenere l’Olimpia, in tribuna è presente anche Danilo Gallinari (che regalò l’unica vittoria di Milano contro la Montepaschi in stagione regolare). Parte forte l’Emporio Armani e con un Mancinelli in palla vola sul +4 (9-5) al terzo minuto. Siena però nonostante un McCalebb in ombra risponde con la panchina e grazie a Kaukenas e Zizis piazza il controbreak che riporta i toscani davanti. La partita prosegue in parità e alla fine del primo quarto Milano comanda di un punto (15-14). L’equilibrio resta anche per i primi 3 minuti del secondo periodo ma poi Siena scappa con le  2 triple di Kaukenas e Stonerook che regalano ai toscani una vantaggio di 11 lunghezze. Siena continua a giocare e all’intervallo lungo conduce 39-29.

    Nella ripresa arriva la reazione di Milano che con un parziale di 26-17, propiziato dal tandem Hairston-Cook e dalla difesa di Radosevic e Rocca, si riporta in partita sul 55-56 all’inizio dell’ultimo quarto. Qui il match prosegue in equilibrio: Milano con Radosevic al 35esimo trova il vantaggio (70-69), Siena però non ci sta e con un tripla di Stonerook e un gioco da 3 punti di Andersen si riporta avanti. L’Olimpia resta aggrappata agli avversari con i canestri di Gentile (autore di 9 dei 24 punti di Milano nell’ultimo quarto) e di Hairston. Arriva il valzer dei tiri liberi, fino a che Stonerook non si inventa la giocata (a cui accennavamo prima) che regala la vittoria a Siena e permette ai biancoverdi di espugnare il parquet di Assago per la prima volta in stagione. Un successo che regala il primo match point alla truppa di Pianigiani, che già fra 48 ore potrebbe diventare campione d’Italia.

    Rimantas Kaukenas, Montepaschi Siena | © PETRAS MALUKAS/AFP/Getty Images

    All’Olimpia non bastano i 25 punti di uno straordinario Malik Hairston, ex della sfida, che infila un perfetto 8/8 da 2 punti e 9/9 dalla lunetta sbagliando solo 2 triple. Alessandro Gentile piazza 13 punti ed Omar Cook 12, male invece i giocatori più attesi, quelli che in Estate erano stati acquistati per fare il definitivo salto di qualità ovvero Antonis Fotsis (solo 3 punti) e Ioannis Bourousis (3 punti anche per lui). Mancinelli e Radosevic (8 punti a testa) fanno quello che possono ma devono inchinarsi agli avversari che hanno il top scorer in Ksistof Lavrinovic, autore di una gara da 17 punti compresi i 2 tiri liberi che chiudono la contesa sul rimbalzo offensivo del già citato Stonerook. E proprio il capitano biancoverde gioca una partita monumentale fatta di 13 punti con 3 triple di capitale importanza, bene anche Rimantas Kaukenas, 15 punti e 3/4 nel tiro dalla lunga distanza, 11 punti e 6 rimbalzi invece per David Andersen, tornato tonico sotto canestro. Dopo 2 super prestazioni nelle prime 2 gare Bo McCalebb vive una giornata normale segnando 7 punti con 7 rimbalzi e 5 assist, positivo Zisis con 9 punti complessivi.

    Per gara 4 si resta a Milano: l’Olimpia è all’ultima spiaggia ma anche con una vittoria resterebbe in una situazione delicatissima non potendo più sbagliare nulla. Per Siena invece situazione tranquilla che potrebbe portare il settimo scudetto della sua storia.

    BASKET PLAYOFF SERIE A 2012, RISULTATI 13 giugno:

    EA7 Emporio Armani Milano-Montepaschi Siena 79-82
    Milano: Hairston 25, Gentile 13, Cook 12
    Siena: Lavrinovic 17, Kaukenas 15, Stonerook 13

    LA SERIE SCUDETTO:

    1) Montepaschi Siena vs 2) EA7 Emporio Armani Milano serie 3-0 Siena 

  • Durant trascina i Thunder in gara 1, Miami KO

    Durant trascina i Thunder in gara 1, Miami KO

    Come in molti prevedevano, gli Oklahoma City Thunder battono i Miami Heat in gara 1 delle NBA Finals 2012 ed ottengono il primo punto nella serie al meglio delle 7 partite. 105-94 il punteggio alla fine, ma non è stata una vittoria per niente agevole, dato che Miami ha guidato il match per lunghi tratti, crollando però clamorosamente nel periodo conclusivo sotto i colpi di uno strepitoso ed immarcabile Kevin Durant che ha dimostrato ancora una volta di essere senza ombra di dubbio il miglior giocatore offensivo della NBA. 17 dei suoi 36 punti totali arrivano nel quarto decisivo, tirando con una media stellare del 60%. E con questi numeri e con questo talento c’è poco da fare anche per un campionissimo come LeBron James che ha fatto quel che ha potuto ed ha tenuto in partita la sua squadra quasi da solo.

    Dopo un avvio promettente, gli Heat chiudono in vantaggio il primo quarto sul 29-22, Oklahoma non riesce a reagire e dopo 3 minuti del secondo periodo James affonda la schiacciata del provvisorio +13 (37-24). Con la forza della volonta i Thunder comunque riescono ad arrivare all’intervallo dimezzando lo svantaggio (54-47).

    La musica cambia nella ripresa: esattamente a metà periodo i padroni di casa si portano in parità (60-60). Ancora James guida i suoi compagni alla nuova leadeship (71-66) ma sul finire della terza frazione Westbrook porta Oklahoma City in vantaggio di un punto (74-73). Poi negli ultimi 12 minuti inizia lo show di Kevin Durant e pergli Heat non c’è scampo, con l’ala dei Thunder capace di segnare da ogni posizione ed in qualsiasi modo, umiliando i vari difensori degli ospiti che gli si francobollano a turno. Finisce in tripudio (105-94) e per i giovani dell’Oklahoma si tratta della nona vittoria consecutiva in casa in questi playoff, a soli 2 successi di distanza dal record dei Los Angeles Lakers (11).

    Kevin Durant | © Ronald Martinez/Getty Images

    A Miami non bastano i 30 punti, 9 rimbalzi, 4 assist e 4 recuperi di un positivo LeBron James, che però nel periodo conclusivo non riesce a mettere la museruola a Durant. In ombra invece Dwyane Wade che a discapito dei suoi 19 punti (ed 8 assist) non riesce ad incidere sul match, bene Shane Battier autore di una incoraggiante prova da 17 punti con un ottimo 4/6 dalla lunga distanza, lo stesso dicasi per Mario Chalmers (12 punti) che forse poteva essere sfruttato maggiormente vista la sua concretezza al tiro (5/7), male Chris Bosh (10 punti a referto in 33 minuti sul parquet). I Thunder trionfano grazie alla strepitosa performance di Durant che, come già riportato, esplode nel quarto periodo ed affonda gli avversari: per lui alla fine 36 punti, 8 rimbalzi e 4 assist con uno scintillante 60% complessivo dal campo (12/20) e letale nel tiro da 3 punti con 4/8. Una grossa mano al fenomenale numero 35 di Okalhoma City arriva da Russell Westbrook che sfiora la tripla doppia con 27 punti, 11 assist ed 8 rimbalzi. Dopo il fantastico duo solo le briciole con Serge Ibaka che raggiunge i 10 punti, Thabo Sefolosha che ne aggiunge 9 e James Harden che, in ombra, segna solo 5 punti in quasi 23 minuti in campo. Notevole però il match di Nick Collison che porta alla causa 8 punti e 10 rimbalzi e con la sua concretezza è il migliore del “supporting cast” dei Thunder.

    Per gara 2 si resta nell’Oklahoma: i padroni di casa proveranno a bissare il successo per andare a giocare a Miami più tranquilli consapevoli di poter ritornare poi a disputare ancora partite nell’Arena di casa anche se in trasferta le cose dovessero andare proprio male (l’ipotesi peggiore sarebbe quella di 3 KO di fila). Gli Heat invece dovranno provare a vincere, cercando di porre rimedio agli errori commessi in questa gara 1, sperando che coach Spoelstra abbia le idee chiare in questo senso. Infatti una seconda caduta metterebbe il team della Florida già con le spalle al muro, una situazione da evitare assolutamente.

    RISULTATI NBA FINALS 2012, 12 giugno:

    Oklahoma City Thunder-Miami Heat 105-94
    Okl: Durant 36, Westbrook 27, Ibaka 10
    Mia: James 30, Wade 19, Battier 17

    LA SERIE DELLA FINALE NBA:

    2) Oklahoma City Thunder vs 2) Miami Heat serie 1-0 Thunder

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • Finale scudetto, Siena demolisce Milano e vola sul 2-0 nella serie

    Finale scudetto, Siena demolisce Milano e vola sul 2-0 nella serie

    Tritasassi Montepaschi Siena: anche in gara 2 della Finale scudetto del campionato italiano di basket i toscani battono l’Emporio Armani Milano che viene letteralmente demolita per 86-58. Prova di forza incredibile dei campioni d’Italia che tengono a soli 26 punti segnati, nei 20 minuti del secondo tempo, gli ospiti apparsi veramente fuori partita e non solo per demeriti propri ma anche e soprattutto per meriti dei biancoverdi assolutamente scatenati. E su queste basi pare veramente difficile che l’Olimpia possa ribaltare questa situazione negativa che la vede già sotto per 2-0 nella serie dopo le prime 2 partite.

    Un fallimento totale per la truppa di Scariolo, che era chiamato anche lui in prima persona a dare una svolta alla sfida cercando di limitare Bo McCalebb che in gara 1 aveva messo a ferro e fuoco la difesa biancorossa. Ed invece non c’è stato nessun cambiamento con il play americano di passaporto macedone che ha replicato la fantastica prova precedente dimostrando ancora una volta che per il campionato italiano è un giocatore quasi “illegale” per il talento che ne fa davvero un atleta pronto per una squadra NBA. Ma è l’intera Siena a stritolare gli avversari, che vengono tenuti a percentuali ridicole dal campo (39%), costringendo Gentile e compagni a ben 22 palle perse e con la panchina biancoverde che ridicolizza quella dell’Olimpia dato che tutti i giocatori della Montepaschi vanno a referto in punti segnati (ad eccezione di Michelori).

    Siena inizia benissimo la gara e tenta subito l’allungo, ricucito però da Milano in pochi istanti. La gara è stagnante e gli attacchi non vanno a segno per qualche minuto, il primo quarto si conclude sul 18-15 Siena, poi improvvisamente i padroni di casa si svegliano e nel secondo quarto piazzano il break che decide il match arrivando all’intervallo lungo sul +11 (43-32) grazie ad un Ress formato super (che piazza ben 7 punti nel periodo), ad un ritrovato Kaukenas ed ovviamente ad un McCalebb devastante che può contare a metà gara già su 16 punti.

    Bo McCalebb, Montepaschi Siena | © DANI POZO/AFP/Getty Images

    Le cose per Milano non migliorano neanche nella ripresa, anzi, se possibile, arrivano anche a peggiorare: dopo una fiammata iniziale (2 triple di Gentile e Cook per un parziale di 8-1 che porta gli ospiti sul -4 per il provvisorio 44-40) l’Olimpia sparisce dal campo ed il dominio tecnico e fisico di Siena è assoluto. Nei seguenti 7 minuti la squadra di Scariolo mette assieme appena 6 punti contro i 21 dei biancoverdi che volano sul +19 a fine frazione (65-46).

    La forbice si allarga anche nell’ultimo quarto, i biancorossi non segnano per i primi 4 minuti e mollano definitivamente, la logica conseguenza è una vittoria facile dei toscani che chiudono con 28 punti di vantaggio (86-58).

    McCalebb ancora una volta M.V.P. dell’incontro con 21 punti e 5 assist, a dargli sostegno un grande Ress (11 punti) ed un ritrovato Kaukenas (11 punti) mentre Zisis chiude a quota 10. Il disastro Olimpia è scritto nelle cifre: nessun giocatore in grado di andare in doppia cifra nei punti segnati, il top scorer (se così si può dire) è Gentile con 9 punti, poi un quartetto di giocatori a quota 7 punti (Giachetti, Cook, Radosevic e l’evenescente Hairston), malissimo anche Bourousis e Fotsis (9 punti in 2).

    Per gara 3 la serie si sposta a Milano e per l’Emporio Armani è già gara da ultima spiaggia. Siena invece aspetta di colpire per chiudere la sfida quasi definitivamente.

    BASKET PLAYOFF SERIE A 2012, RISULTATI 11 giugno:

    Montepaschi Siena-EA7 Emporio Armani Milano 86-58
    Siena: McCalebb 21, Kaukenas 11, Ress 11
    Milano: Gentile 9, Radosevic 7, Giachetti 7, Hairston 7, Cook 7

    LA SERIE SCUDETTO:

    1) Montepaschi Siena vs 2) EA7 Emporio Armani Milano serie 2-0 Siena 

  • NBA Finals, Oklahoma City Thunder-Miami Heat. Programma e analisi

    NBA Finals, Oklahoma City Thunder-Miami Heat. Programma e analisi

    La stagione NBA, che verrà ricordata anche per l’estenuante tira e molla del lockout che ha bloccato il campionato fino a Natale, giunge all’appuntamento conclusivo, le NBA Finals 2012. Sarà la Finale che tutti volevano/speravano di vedere, ovvero gli Oklahoma City Thunder dell’astro nascente Kevin Durant (un fenomeno in grado di diventare il numeo 1 assoluto nella Lega) contro i Miami Heat dell’attuale giocatore più forte del torneo, il “Prescelto” LeBron James. Lo spettacolo è ampiamente assicurato visto che oltre alle 2 superstar le 2 formazioni possono contare su tantissimi altri giocatori di primo livello quali Dwyane Wade, Chris Bosh (per il team della Florida), Russell Westbrook, James Harden e Serge Ibaka (per la squadra dell’Oklahoma). Ma innanzitutto sarà una sfida tra loro 2, Durant e James, con l’ala dei Thunder vincitore delle ultime 3 edizioni della classifica marcatori (ed ancora deve compiere 24 anni!) e l’asso degli Heat vincitore invece di 3 degli ultimi 4 titoli di M.V.P. della NBA. Alla fine di questa Finalissima una cosa sarà certa: uno dei 2 fenomeni vincerà il suo primo titolo NBA, resta da capire solo chi ha più chance di arrivare lassù in cima.

    Per Oklahoma City è la prima finale della storia, ottenuta in soli 4 anni di vita. I Thunder sono stati creati nel 2008 dalle ceneri dei tuttora rimpianti Seattle SuperSonics (per la franchigia smeraldo-oro nella sua storia ci sono state 3 Finali, di cui l’ultima nel 1996 persa contro i Bulls di Jordan ed un titolo nel lontano 1979). Miami è alla terza Finale complessiva (la seconda consecutiva) ed il bilancio è in parità, con una vittoria nel 2006 (4-2 ai Mavericks che avevano il vantaggio del fattore campo) ed una sconfitta lo scorso anno (quando Dallas si prese la rivincita trionfando per 4-2 nonostante lo svantaggio del campo). Per James ci saranno dei tifosi speciali, come annunciato su molti giornali sportivi americani, a spingerlo nell’impresa: saranno proprio i tifosi dei Sonics che ancora non hanno digerito lo “scippo” della squadra da Seattle da parte dell’attuale proprietario dei Thunder Clay Bennett con la compiacenza del commissioner David Stern.

    OKLAHOMA CITY THUNDER (seed numero 2 della Western Conference) vs MIAMI HEAT (seed numero 2 della Eastern Conference):

    I Thunder partono favoriti sia per la grande prova di forza dimostrata in questi playoff, dove hanno eliminato in rapida sequenza i campioni in carica di Dallas (4-0), i Lakers di Bryant (4-1) e infine i San Antonio Spurs (4-2, piazzando 4 vittorie di fila contro una squadra che aveva perso appena 2 delle ultime 32 partite giocate!) e poi anche per il vantaggio del fattore campo (attualmente la Chesapeake Arena è ancora imbattuta nei playoff!). Miami dovrà provare il colpaccio facendo leva sul ritrovato Chris Bosh (reduce da un infortunio che ne ha limitato l’impiego nel corso della post season) e sulle performance di James e Wade. Gli Heat hanno faticato parecchio finora: dopo aver eliminato i Knicks (4-1), la squadra di coach Spoelstra ha avuto difficoltà sia contro i Pacers (4-2) che contro Boston dove si sono ritrovati sull’orlo dell’eliminazione prima di prevalere con un sofferto 4-3. Dopo queste considerazioni è ovvio che il ruolo di formazione favorita vada ai giovani Thunder. Solo l’esperienza potrebbe limitare Oklahoma City, dato che i giocatori arrivano per la prima volta all’appuntamento finale mentre per i Miami Heat e James si tratta della terza Finalissima in carriera.

    I Thunder godranno di un vantaggio indubbio: la Chesapeake Arena, lo stadio di casa, è uno degli impianti dove si trovano i tifosi più calorosi di tutta la NBA che rende un vero inferno la vita alle squadre ospiti. A Miami invece i supporter appaiono più distaccati e questo è un fattore che potrà incidere parecchio nell’economia della serie.

    Non siamo nella testa dei 2 tecnici, quindi fare un’analisi diventa molto difficile. Di certo possiamo esaminare ruolo per ruolo gli “scontri diretti” tra giocatori: partiamo dal duello tra Russell Westbrook e Dwyane Wade con la guardia degli Heat che oltre a diventare più concreta in attacco (per quello che si è visto finora nei playoff) dovrà limitare le scorribande verso il ferro del diretto avversario che atleticamente non ha rivali attualmente.

    Pur partendo dalla panchina (universalmente riconosciuto come miglior sesto uomo della Lega) James Harden dovrà mantenere il livello di eccellenza raggiunto in questa post season. A mettergli il bastone tra le ruote ci penserà probabilmente Shane Battier che dovrà farne scadere la pericolosità offensiva e renderlo innocuo sugli eventuali scarichi per i compagni.

    LeBron James & Kevin Durant | © Joe Murphy/NBAE via Getty Images

    Passiamo ad un altro duello, quello dei “gregari di lusso” tra Sefolosha e Chalmers. Il primo eccelle per la sua difesa capace di limitare qualsiasi avversario (non è improbabile poterlo veder anche in marcatura su Wade), il secondo invece è diventato nel corso di queste 2 stagioni un tassello importante per Miami, in gradi di punire da oltre l’arco con discreta continuità. E quando ciò avviene per il team della Florida si alzano notevolmente le possibilità di vincere le gare.

    Il compito più arduo lo avrà Chris Bosh (che ancora non è dato sapere se, dopo il recupero dall’infortunio ai muscoli addominali, partirà dalla panchina come seasto uomo di lusso opure giocherà titolare): il lungo di Miami sarà preso in mezzo dalle torri dei Thunder PerkinsIbaka e quindi l’ex Raptors dovrà essere intelligente per districarsi da questa difficilissima situazione, magari portando fuori dall’area i 2 avversari (anche perchè Bosh ha un ottimo tiro dalla lunga distanza) per dare spazio libero alle incursioni nel pitturato di James e Wade. E dovrà difendere forte per evitare che i 2 lunghi dei Thunder possano creare problemi anche in attacco. A dargli una mano in questa circostanza ci penserà Udonis Haslem, che spesso arriva a fornire prestazioni che per talento non sarebbero possibili per lui, ma riesce a soperire alle lacune con gare di cuore e grinta che ne fanno uno dei giocatori migliori in questo senso.

    E poi, dulcis in fundo, la sfida nella sfida, il duello che tutti attendono ovvero James contro Durant: difensivamente il talento degli Heat è sicuramente superiore (il numeo 6 di Miami è uno dei miglior difensori in NBA), ma in zona offensiva Durant ha dimostrato di poter segnare in qualsiasi modo, in qualsiasi circostanza, in qualsiasi momento, un dominio tecnico in zona offensiva quasi imbarzzante che ne fa l’attaccante migliore attualmente in circolazione. James dovrà cercare di limitarlo al massimo (e le capacità ci sono tutte anche se il compito è lo stesso arduo!) cercando di sfruttare le lacune dell’asso dei Thunder in difesa che in alcuni momenti pare, per così dire, “svagato” (un peccato vista la sua altezza e la lungheza delle braccia che ne farebbero, oltre che un attaccante di prim’ordine, anche un difensore eccezionale). Su queste basi si gioca la sfida principale, e con tutta probabilità chi avrà la meglio porterà in trionfo la sua squadra.

    In ultimo il duello in panchina: coach Scott Brooks ha dimostrato, in questa post season, di essere un grande allenatore mettendo sotto scacco con le sue mosse, uno dei migliori allenatori della storia come Popovich degli Spurs. Al contrario il collega Spoelstra non ha fatto una grande impressione, e ciò che si può dire è che la situazione sfavorevole di Miami in questi playoff contro Pacers e Celtics sia stata annullata più dal talento di LeBron James che dalle mosse del coach. Vedremo se saprà smentirci, ma ad oggi Brooks pare più preparato.

    In sostanza, come già detto, Thunder in vantaggio per la vittoria finale, vedremo se James riuscirà a ribaltare questo pronostico e ad entrare (finalmente) nella storia, oppure se dovrà ancora acconentarsi della nomea di “perdente di successo”.

    PROGRAMMA DELLA SERIE:

    gara 1: Oklahoma City Thunder-Miami Heat martedì 12 giugno ad Oklahoma City, ore 9:00 p.m. (ore 3.00 in Italia)
    gara 2: Oklahoma City Thunder-Miami Heat giovedì 14 giugno ad Oklahoma City, ore 9:00 p.m. (ore 3.00 in Italia)
    gara 3: Miami Heat-Oklahoma City Thunder domenica 17 giugno a Miami, ore 8:00 p.m. (ore 2.00 in Italia)
    gara 4: Miami Heat-Oklahoma City Thunder martedì 19 giugno a Miami, ore 9:00 p.m. (ore 3.00 in Italia)
    *gara 5: Miami Heat-Oklahoma City Thunder giovedì 21 giugno a Miami, ore 9:00 p.m. (ore 3.00 in Italia)
    *gara 6: Oklahoma City Thunder-Miami Heat domenica 24 giugno ad Oklahoma City, ore 8:00 p.m. (ore 2.00 in Italia)
    *gara 7: Oklahoma City Thunder-Miami Heat martedì 26 giugno ad Oklahoma City, ore 9:00 p.m. (ore 3.00 in Italia)

    *se necessaria

  • Boston KO, Miami vola in Finale NBA contro i Thunder

    Boston KO, Miami vola in Finale NBA contro i Thunder

    Alla fine i Miami Heat ce l’hanno fatta: nella decisiva gara 7, e dopo essere stato con le spalle al muro nella serie, il team della Florida ha battuto i Boston Celtics per 101-88 staccando il pass per la Finale NBA 2012 dove affronterà gli Oklahoma City Thunder.

    Non è bastato agli ospiti un grande cuore ed un grande orgoglio che ha permesso agli uomini di coach Doc Rivers di stare davanti nel punteggio per quasi 3 quarti di gara (ad un certo punto erano anche 11 i punti di vantaggio dei Celtics, con il provvisorio 49-38). Alla fine la stanchezza e l’età avanzata dei giocatori chiave ha inciso ed è risultata decisiva. Sorridono invece gli Heat e tutte le sue stelle, che si riconfermano campioni della Eastern Conference. Ci sarà da completare l’opera nella prossima Finale NBA, per spazzare via il brutto ricordo di quella dello scorso anno quando i Dallas Mavericks beffarono, ma con pieno merito, Miami che sembrava super favorita per l’anello. Gli Oklahoma City Thunder però fanno paura ed oltre ad avere il vantaggio del fattore campo nella serie appaiono più in salute e più squadra rispetto alla formazione della Florida che avrà un compito davvero difficile. Lo sa, questo, LeBron James che però deve necessariamente vincere per scrollarsi di dosso l’etichetta del “perdente di successo”, dato che a quasi 28 anni ancora non è riuscito a portare a casa un campionato, ma solo riconoscimenti a livello personale.

    Boston conosce la valenza di questi match da dentro fuori e parte benissimo andando anche sul +9 nel primo quarto guidata come al solito da un eccellente Rajon Rondo. I padroni di casa fanno fatica a segnare e così a ricucire il gap tocca ancora una volta ad un uomo soltanto, LeBron James, che permette ai suoi compagni di chiudere sotto solo di 4 punti la frazione (27-23).

    I Celtics, dall’alto della loro esperienza, giocano più sciolti e sembrano poter controllare la gara. Miami però non ci sta e riesce a pareggiare, prima che una scarica di punti consecutivi di Brandon Bass porti ancora avanti i Verdi che toccano il +11 (49-38 al 21esimo minuto). All’intervallo lungo si va sul 53-46 per gli ospiti.

    LeBron James, Miami Heat | © Mike Ehrmann/Getty Images

    Grazie a 2 triple di Battier e ad un canestro di Wade gli Heat pareggiano la sfida a circa metà terzo quarto (59-59). Si va così avanti punto a punto, con continui sorpassi e controsorpassi fino alla chiusura del terzo periodo che pone le 2 squadre in situazione di perfetta parità (73-73) quando alla fine della partita mancano solo gli ultimi 12 minuti.

    La frazione conclusiva è un monologo degli Heat che più freschi dal punto di vista atletico limitano a soli 15 punti segnati i Celtics piazzando al contrario ben 28 punti in attacco: ad 8 minuti dal termine Boston è avanti di 1 punto (82-81) ma resta senza segnare per quasi 4 minuti in cui gli avversari, guidati da un super James, si prendono l’inerzia del match, volando sul +6. Sull’88-84 per Miami è ancora James, con una vera e propria bomba da una decina di metri a piantare un paletto nel cuore dei Celtics (91-84). E’ la giocata chiave che spezza ogni resistenza ospite, Bosh e Wade mettono i chiodi sulla bara di Boston, finisce 101-88.

    Non basta agli ospiti la super prova di Rajon Rondo, ancora una volta sopra la righe con una tripla doppia (l’ennesima della sua carriera) da 22 punti, 10 rimbalzi e 14 assist. Tutto il quintetto arriva in doppia cifra, Pierce firma 19 punti, Bass 16, Ray Allen 15 e Garnett 14 ma è desolante il contributo della panchina a segno con soli 2 punti di Pietrus! Probabile che in Massachusetts con questa sconfitta si sia chiusa un’era, iniziata nel 2008 e che ha portato i biancoverdi al titolo proprio in quella stagione. 5 stagioni di successi ed ai vertici della Eastern Conference, ma ora forse si penserà a ricostruire partendo dai giovani. Miami invece trionfa grazie ai 31 punti e 12 rimbalzi di James, ai 23 di Wade (6 rimbalzi e 6 assist) e con i 19 punti di un ritrovato Chris Bosh che in 31 minuti, partendo dalla panchina, infila anche 3 triple su 4 tentativi aggiungendo 8 rimbalzi. Prezioso anche Battier con 12 punti, tutti ottenuti dalla lunga distanza (4/9).

    Dal 12 di giugno via alle Finals NBA 2012, non sarà solo la sfida tra Miami ed Oklahoma City ma anche (e forse soprattutto) la sfida tra le 2 stelle più splendenti del firmamento NBA ovvero Kevin Durant (Thunder) contro LeBron James (Heat).

    RISULTATI FINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 9 giugno:

    Miami Heat-Boston Celtics 101-88
    Mia: James 31, Wade 23, Bosh 19
    Bos: Rondo 22, Pierce 19, Bass 16

    LE SFIDE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 4) Boston Celtics serie 4-3 Heat (Miami accede alla Finale NBA)

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 2) Oklahoma City Thunder serie 2-4 Thunder (Oklahoma City accede alla Finale NBA)

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • Finale scudetto, il primo punto va a Siena. Milano KO

    Finale scudetto, il primo punto va a Siena. Milano KO

    La Montepaschi Siena batte, in gara 1 della Finale scudetto del campionato italiano di basket, l’Emporio Armani Milano con il punteggio di 86-77 e si porta in vantaggio per 1-0 nella serie al meglio delle 7 partite. Eroe della serata per i toscani è Bo McCalebb apparso in forma smagliante ed inarrestabile per larghi tratti del match. Il playmaker biancoverde domina la gara e gli avversari e coach Scariolo sarà chiamato già dal prossimo incontro a trovare le contromisure giuste sulle sue giocate che hanno letteralmente devastato la difesa biancorossa.

    Ma non è solo il giocatore americano (naturalizzato macedone) a dare spettacolo: i campioni d’Italia hanno soluzioni offensive di varia natura, a partire da Thornton (valida spalla per McCalebb), per finire con i lunghi Andersen e Lavrinovic, capaci di punire in qualsiasi modo gli avversari.

    A discapito dell’Olimpia va detto che è pesato l’infortunio subìto da Fotsis dopo pochi minuti di gioco, che ha privato gli ospiti di una pedina e di un’arma importante per il prosieguo del match. E senza il greco Milano ha subito oltremodo gli schemi della Montepaschi, non riuscendo mai a trovare il bandolo della matassa. Bourousis e Cook non brillano, Hairston e Mancinelli sono discontinui e per Siena è un gioco da ragazzi portare a casa la vittoria.

    Eppure Milano inizia molto bene portandosi sul 7-2 in avvio di partita. La perdita di Fotsis però cambia l’inerzia del match e con un super parziale di 24-10 la Montepaschi ribalta la situazione chiudendo in vantaggio per 26-17 il primo quarto di gioco.

    Scariolo decide di proporre il quintetto “piccolo” ed i risultati all’inizio del secondo periodo gli danno ragione con l’Olimpia che si porta sul -1 (30-29). McCalebb però inizia il suo personalissimo show e grazia anche al contributo di Andersen ristabilisce le distanze portando i suoi compagni sul 51-43 all’intervallo lungo: per il playmaker di Pianigiani a metà gara ci sono già 19 punti e 5 assist!

    Inizio di secondo tempo difficoltoso per gli ospiti che restano abbastanza contratti. Siena piazza un parziale di 14-4 con i punti di Andersen e con quelli della coppia Thornton-Zisis e tocca il +18 al 29esimo (71-53 con tripla di Thornton). La risposta di Milano arriva con un 5-0 nei secondi finali del terzo periodo (71-58).

    Bo McCalebb, Montepaschi Siena | © DANI POZO/AFP/Getty Images

    Milano si gioca le ultime cartucce ad inizio dell’ultima frazione e con un parziale di 12-2 arriva sul provvisorio -5. Sembra una partita riaperta, invece Radosevic, molto positivo fino a quel momento, sbaglia il canestro del -3 e Siena punisce subito gli errori lombardi con il trio McCalebb-Zisis-Thornton: comodo +8 a 90 secondi dalla sirena e gara in cassaforte, resta solo l’ordinaria amministrazione che porta all’86-77 finale.

    M.V.P. dell’incontro McCalebb, come già detto straripante, con 25 punti, 8/13 dal campo, un perfetto 9/9 in lunetta e 5 assist. A dargli manforte un brillante Thornton con 19 punti e 6 rimbalzi con un pesante 8/12 dal campo (3/4 dall’arco) ed un ottimo Andersen da 17 punti, bene anche Lavrinovic (11 punti ed 8 rimbalzi). Agli ospiti non sono bastati i 15 punti di Hairston, i 14 di un positivo Gentile ed i 10 a testa della coppia Bremer-Radosevic.

    Per gara 2 si resta a Siena con la Montepasschi che dovrà protegegre ancora il vantaggio campo e l’Olimpia che si gioca già una buona parte della serie scudetto.

    BASKET PLAYOFF SERIE A 2012, RISULTATI 9 giugno:

    Montepaschi Siena-EA7 Emporio Armani Milano 86-77
    Siena: McCalebb 25, Thornton 19, Andersen 17
    Milano: Hairston 15, Gentile 14, Bremer 10, Radosevic 10

    LA SERIE SCUDETTO:

    1) Montepaschi Siena vs 2) EA7 Emporio Armani Milano serie 1-0 Siena