Ancora risultati contrastanti per le formazioni italiane impegnate in Eurolega: dopo il KO casalingo dell’Emporio Armani Milano contro i baschi del Caja Laboral, arriva la terza sconfitta consecutiva della Montepaschi Siena che rischia seriamente di compromettere il cammino dei toscani nella massima competizione continentale per club, con i campioni d’Italia che cedono all’Unicaja Malaga in trasferta dopo un tempo supplementare (risultato finale 91-89). Le uniche notizie positive arrivano da Cantù che batte il Khimki Mosca per 67-54 e si rilancia nel proprio raggruppamento ma la strada da fare è ancora tanta in quello che è stato definito il “girone della morte”. Quello che balza all’occhio in questa prima parte di stagione è l’allergia dei team italiani alla vittoria in Eurolega dove in 9 partite totali sono state conquistate a malapena 3 vittorie (2 per Milano ed una per Cantù).
Cantù si sblocca ed ottiene i primi 2 punti della competizione agguantando inoltre la 300esima vittoria in campo internazionale. La Mapooro affronta con la giusta concentrazione un match chiave per la sua stagione europea e trionfa per 67-54. Parte meglio la squadra russa che impegna seriamente la difesa lombarda portandosi sul 21-14 al primo mini riposo. Dopo aver concesso molto nel primo quarto però la difesa di coach Andrea Trinchieri prende le misure agli ospiti e grazie ad un attacco più fluido riesce a ribaltare il punteggio già nel secondo periodo, chiuso sul 35-32 per i padroni di casa. Nella ripresa il momento chiave del match con 3 triple di fila (firmate da Leunen, Tabu ed Aradori), lanciano l’allungo di Cantù (55-43) con i biancoblu che non si guardano più indietro, controllano la sfuriata russa nel finale e trionfano abbastanza agevolemente. Dopo aver subìto 21 punti nel primo quarto, la difesa brianzola tiene a soli 33 punti segnati nei 30 minuti rimanenti l’attacco ospite. Il miglior realizzatore tra le fila di Cantù è Aradori con 13 punti, mentre per il Khimki ci sono 10 punti testa del duo Fridzon-Planinic.
KO invece per Siena: inizio da incubo per i toscani che subiscono un 18-8 che potrebbe tagliare le gambe. I toscani però lentamente rientrano in partita nonostante tutte le difficoltà, soprattutto approfittando del tiro da 3 punti concesso un pò troppo spesso dalla difesa spagnola. A fine primo tempo la Montepaschi conduce 43-42.
Nel terzo quarto Siena scappa grazie a Ress e Brown che continuano a martellare da 3, Moss aggiunge anche il gioco intermedio che mancava e con un 9-2 di parziale ecco la fuga fino al 48-59 del 26esimo, che, con i canestri di Kemp in arresto e tiro diventa 59-73 al 32esimo (massimo vantaggio). Sembra fatta ma sono Williams e soprattutto Calloway a risvegliare Malaga che con un controparziale di 12-0 (7 punti di Calloway) si riporta in parità a quota 73 al 38esimo minuto. Si gioca sul filo dell’equilibrio e Brown pareggia a 5 secondi dalla sirena con i punti dell’80-80. Si va in overtime dove i toscani vanno 87-84 ma subiscono 5 punti che portano ancora avanti Malaga (87-89), Kemp impatta nuovamente ma Calloway firma il successo con il canestro del 91-89.
Calloway e Williams i top scorer spagnoli con 15 punti ciascuno, segue Gist con 13, ai toscani non servono i 22 punti di Brown, i 16 di Kemp, i 15 di Moss e gli 11 di Ress.
Per quanto riguarda gli altri risultati della serata vince l’Anadolu Efes (che raggiunge Milano a quota 4 punti), battuta Zagabria per 85-66 con 32 punti in combinata dell’ex duo NBA Farmar-Vujacic. Bene anche il Panathinaikos che sbanca il parquet di Lubiana (85-67) grazie soprattutto ai 18 punti di Maciulis.
Anadolu Efes vs Cedevita Zagreb 85-66
Mapooro Cantù vs BC Khimki 67-54
Union Olimpija Lubiana vs Panathinaikos 67-85
Unicaja Malaga vs Montepaschi Siena 91-89 (overtime)
CSKA Moscow vs Brose Baskets 76-67
Lietuvos Rytas vs Partizan Belgrado mt:s 69-61
Fenerbahce Ulker vs Real Madrid 75-83
EA7 Emporio Armani vs Caja Laboral 85-95
Elan Chalon vs Maccabi Electra Tel Aviv 61-90
Barcelona Regal vs Besiktas JK 72-60
Asseco Prokom vs Alba Berlin 77-66
Olympiacos vs Zalgiris Kaunas 61-79
LE CLASSIFICHE
GROUP A
Fenerbahce Ulker Istanbul 4
Real Madrid 4
Panathinaikos Athens 4
Union Olimpija Lubiana 2
BC Khimki Moscow 2
Mapooro Cantu 2
GROUP B
Maccabi Electra Tel Aviv 6
Alba Berlin 4
Unicaja Malaga 4
Elan Chalon-Sur-Saone 2
Asseco Prokom Gdynia 2
Montepaschi Siena 0
GROUP C
Zalgiris Kaunas 6
EA7 Emporio Armani Milano 4
Anadolu Efes Istanbul 4
Olympiacos Piraeus 2
Caja Laboral Vitoria 2
Cedevita Zagreb 0
GROUP D
CSKA Moscow 6
FC Barcelona Regal 6
Besiktas JK Istanbul 4
Lietuvos Rytas Vilnius 2
Partizan Belgrade 0
Brose Baskets Bamberg 0
L’Eurocup su Eurosport 2 per altre tre stagioni. Ad annunciare l’accordo l’Euroleague Basketball e il Gruppo Eurosport che continuerà a trasmettere sul proprio canale fino al 2015 la seconda massima competizione europea di basket rinsaldando un accordo che dura da 7 anni. La copertura televisiva nel 2015 compirà un decennio.
Ogni settimana Eurosport trasmetterà diverse gare in diretta come nella precedente stagione. Il canale produrrà e trasmetterà inoltre in alta definizione la spettacolare Finale di Eurocup, che come da tradizione verrà disputata in un’emozionante gara unica. Inoltre su Eurosport 2 ogni martedì andrà in onda un rinnovato Euroleague magazine attraverso con il riassunto di tutte le migliori azioni.
La stagione di Eurocup inizierà il 6 novembre con la trasmissione live a partire dalle 20:45 della gara tra gli spagnoli del Valencia Basket contro i turchi del Banvit BK Bandirma. La seconda gara sarà invece trasmessa il giorno successivo, 7 novembre, in diretta alle ore 20:00 e vedrà il Galatasaray affrontare in Polonia il Sopot.
Eurosport
Eurosport 2 è uno dei canali TV cresciuti più velocemente in Europa, raggiungendo 61 milioni di famiglie in 18 lingue differenti attraverso 47 Paesi. La copertura dell’Eurocup dal 2005 ha accompagnato la crescita della competizione, creando un brand che adesso è riconosciuto fedelmente da milioni di appassionati in Europa e nel resto del mondo. Questa stagione l’Eurocup presenterà 32 club provenienti da 17 nazioni diverse tra cui il Banco di Sardegna Sassari, unica squadra italiana in gioco nella competizione.
“E’ un traguardo significativo quello di aver raggiunto un nuovo accordo con Eurosport che porterà la nostra partnership a 10 stagioni – ha dichiarato Andrea Bassani, Euroleague Basketball Director of Televison & New Media Rights – Apprezziamo tutto ciò che Eurosport ha fatto e farà per noi e al contempo siamo entusiasti che l’Eurocup continui a crescere e a fornire ad Eurosport un eccellente prodotto da trasmettere“.
Julien Bergeaud, Director of Broadcasting and Programmes, Eurosport Group, ha aggiunto: “Siamo felici di estendere la partnership di lunga durata con Euroleague Basketball, con cui abbiamo una fortissima relazione. Fin dal suo lancio nel 2005, Eurosport 2 è cresciuta di pari passo con Eurocup e la nostra copertura della competizione è una parte importante dell’identità del canale, che ha consolidato la strategia delle trasmissioni degli sport di squadra. Non vediamo l’ora di lavorare ad un’altra stagione ricca di successi, a stretto contatto con Euroleague Basketball“.
Nella terza giornata di Eurolega arriva il primo stop nella competizione per l’Emporio Armani Milano che viene battuta a domicilio dai baschi del Caja Laboral Tau Vitoria con il punteggio finale di 95-85.
Una sconfitta che fa male ai biancorossi, crollati alla distanza contro gli ospiti che in precedenza avevano perso entrambe le partite giocate ed ancora a quota 0 punti nel girone. Preoccupanti, più della sconfitta in sè, sono i clamorosi cali di concentrazione ed i frequenti black out in cui incappa Milano, resi ancora più evidenti da una formazione che non è debole ma che sicuramente per talento e profondità del roster è sicuramente inferiore al team italiano. E coach Sergio Scariolo dovrà trovare al più presto degli accorgimenti e delle soluzioni a queste pecche che potrebbero minare il cammino dei lombardi non solo in Europa ma anche nel nostro campionato.
Milano non ha saputo neanche approfittare dell’infortunio occorso ad Andres Nocioni, uomo di punta dei baschi, uscito in barella per un brutto infortunio al collo nel corso della ripresa, più precisamente nel terzo quarto (portato immediatamente in ospedale, gli accertamenti per fortuna hanno escluso qualsiasi cosa di serio come eventuali fratture).
Parte bene l’Emporio Armani che vola 7-2 in avvio anche grazie ai primi problemi fisici dello stesso Nocioni (botta al ginocchio che lo costringe in panchina), poi però arriva il primo black out e Vitoria piazza il parziale con cui si porta in vantaggio 15-10. Melli e Gentile conducono Milano al controsorpasso sul 19-18 con cui si chiude il primo quarto.
Nocioni torna in campo ma a fare la differenza per gli ospiti è Nemanja Bjelica che buca il canestro biancorosso sia da sotto che da fuori area. La sua uscita provoca l’allungo dell’Emporio Armani che grazie a Cook arriva fino al 35-24 ma con il miglior realizzatore basco fuori, a prendersi le luci della ribalta è Nocioni che trasforma 4 possessi offensivi in 10 punti e guida i suoi compagni sul provvisorio -2 (42-40). Al riposo lungo si va sul 44-43 per i padroni di casa.
Nella ripresa Hairston si infiamma e i biancorossi vanno sul 52-45, poi arriva l’infortunio di Nocioni che sembrerebbe tagliare le gambe al Tau Vitoria. Sembra però, perchè a prendersi il team basco sulle spalle è sempre Bjelica, autore di alcune giocate d’autore che guidano l’allungo sull’81-71 a 4 minuti dalla sirena finale. Il Caja Laboral fiuta l’impresa, non concede più nulla e chiude i conti con la tripla di San Emetrio per il 95-85 definitivo.
Non bastano i 22 punti ed 11 rimbalzi di Bourousis ed i 19 di Hairston, gli spagnoli trionfano grazie ai 20 punti di un super Nemanja Bjelica, ai 18 di San Emeterio e ai 12 a testa di Nocioni e Lampe.
Per quanto riguarda gli altri risultati di giornata vittoria del CSKA Mosca con i 17 punti di Sonny Weems (inutili per il Brose Baskets i 21 di Nachbar ed i 16 di Gipson), bene anche il Lietuvos (che fa fuori il Partizan Belgrado), il Barcellona (Besiktas KO), l’Asseco Prokom (che stende l’Alba Berlino) ed il Maccabi Tel Aviv che travolge in trasferta lo Chalon per 61-90 grazie ai 17 punti di Logan. Primo dispiacere per il Fenerbahce di Simone Pianigiani che in casa cede al Real Madrid 83-75 di un super Rudy Fernandez (21 punti), mentre sorprende l’ennesimo tonfo (in casa per giunta) dei campioni in carica dell’Olympiacos che si devono inchinare al grande secondo tempo dello Zalgiris Kaunas (che tiene i greci a soli 22 punti segnati nella ripresa) con i lituani che si impongono 61-79.
RISULTATI EUROLEGA TERZA GIORNATA:
Anadolu Efes vs Cedevita Zagreb venerdì ore 19:45
Mapooro Cantù vs BC Khimki venerdì ore 20:15
Union Olimpija Lubiana vs Panathinaikos venerdì ore 20:30
Unicaja Malaga vs Montepaschi Siena venerdì ore 21:00
CSKA Moscow vs Brose Baskets 76-67
Lietuvos Rytas vs Partizan Belgrado mt:s 69-61
Fenerbahce Ulker vs Real Madrid 75-83
EA7 Emporio Armani vs Caja Laboral 85-95
Elan Chalon vs Maccabi Electra Tel Aviv 61-90
Barcelona Regal vs Besiktas JK 72-60
Asseco Prokom vs Alba Berlin 77-66
Olympiacos vs Zalgiris Kaunas 61-79
LE CLASSIFICHE
GROUP A
Fenerbahce Ulker Istanbul 4
Real Madrid 4
Union Olimpija 2
Panathinaikos Athens 2
BC Khimki Moscow 2
Mapooro Cantu 0
GROUP B
Maccabi Electra Tel Aviv 6
Alba Berlin 4
Unicaja Malaga 2
Elan Chalon-Sur-Saone 2
Asseco Prokom Gdynia 2
Montepaschi Siena 0
GROUP C
Zalgiris Kaunas 6
EA7 Emporio Armani Milano 4
Anadolu Efes Istanbul 2
Olympiacos Piraeus 2
Caja Laboral Vitoria 2
Cedevita Zagreb 0
GROUP D
CSKA Moscow 6
FC Barcelona Regal 6
Besiktas JK Istanbul 4
Lietuvos Rytas Vilnius 2
Partizan Belgrade 0
Brose Baskets Bamberg 0
David Stern dice addio alla NBA di cui è l’attuale commissioner: dal febbraio 2014, data in cui si compiranno i 30 anni del suo mandato (entrò in carica nel lontano 1984), il ruolo chiave nella gestione della Lega sarà affidato al suo vice Adam Silver.
Dopo mesi (circa un anno precisamente) in cui si erano rincorsi parecchi rumors su un’eventuale decisione del genere, il 70enne Stern ha deciso di fugare ogni dubbio circa il suo futuro ed ha dichiarato di aver fatto sapere ai 30 proprietari delle franchigie NBA la sua strategia di uscita dal mondo della pallacanestro professionistica americana.
Il numero 1 attuale della Lega andrà in pensione nel febbraio 2014 (quindi resterà in carica ancora per circa 15 mesi) dopo ben 30 anni di attività, poi lascerà il comando al suo fido vice Adam Silver. Già nei difficili momenti dello scorso anno, con l’ingarbugliata situazione del lockout che ha bloccato il campionato fino a Natale 2011, Stern aveva anticipato il desiderio di farsi da parte ma poi puntualmente arrivavano le smentite di rito.
Arrivato nella Lega nel 1966 come consulente legale, Stern è riuscito a scalare ben presto posizioni nelle gerarchie della Lega anche per la sua forte personalità e nel 1984 ha avuto il ruolo di commissioner.
Personaggio molto controverso, da un lato è riuscito a portare l’NBA ai vertici dello sport mondiale rendendola ricca e dandole grandissima esposizione a livello internazionale. Dall’altro però pesano anche alcune decisioni che hanno fatto storcere il naso sia ai tifosi che ai maggiori analisti di questo sport e che hanno minato la sua reputazione e la sua integrità.
La sua fortuna è stata quella di essersi trovato al posto giusto nel momento giusto visto che il suo inizio come commissioner è coinciso con il momento migliore della NBA in cui spopolavano talenti del calibro di Magic Johnson, Larry Bird ma soprattutto Michael Jordan. Con Stern al comando la Lega ha iniziato a guardare al di là dei confini nazionali, arrivando fino all’espansione in Canada (Toronto e Vancouver, successivamente però poi fatta fuori dallo stesso commissioner), i momenti bui sono stati invece i 4 lockout (l’ultimo lo scorso anno) e le varie vicende dei trasferimenti (o sparizioni addirittura) di franchigie più o meno storiche, con città e tifosi che hanno perso la propria squadra e che sono stati “costretti” a vederla poi giocare in altri luoghi degli Stati Uniti restando per lo più impotenti.
Il ruolo di commissioner, come già detto, dal febbraio 2014 passerà ad Adam Silver che avrà davanti comunque un difficile compito: quello di tenere in alto il nome della NBA che Stern è stato così bravo a promuovere durante il suo mandato. Silver avrà anche una grossa opportunità, quella di dimostrare che la Lega non si piega ai piccoli o grandi giochi di potere (sensazione che sotto la guida di Stern si è sempre avuta) ma che ha a cuore la passione dei suoi tifosi che poi alla fine è la parte portante di tutto il movimento. Vedremo se Silver riuscirà ad essere il commissioner ideale, intanto ringraziamo anticipatamente Stern per tutto ciò che ha fatto per la NBA.
Dopo aver esaminato la Eastern Conference, passiamo in rassegna i team della Western Conference che da molti anni ormai si rivela molto più competitiva ed equilibrata rispetto a quella delle squadre poste ad Est della NBA. Questa l’analisi delle Division e delle franchigie che si apprestano a giocare nel campionato 2012/2013.
SOUTHWEST DIVISION
Dallas Mavericks: Gli ex campioni NBA si apprestano a disputare una stagione completamente (o quasi) rinnovati. Squadra più giovane ed inserimenti mirati come Darren Collison in regia, Kaman al centro dell’area, Elton Brand lungo di lusso dalla panchina e O.J. Mayo nel ruolo di guardia sperando che possa esplodere. L’avvio non sarà facile visto che i Mavs dovranno fare a meno per un pò di tempo del leader tedesco Nowitzki per alcuni problemi al ginocchio. Tuttavia Dallas può essere tranquillamente annoverata tra le squadre che parteciperanno ai playoff.
Houston Rockets: Chi farà più fatica a conquistare un posto per la post season è Houston che al momento pare meno attrezzata per raggiungere questo obiettivo. Le fortune dei Rockets passeranno dalle mani di Jeremy Lin, fantastico nella scorsa annata ai Knicks fino a quando non si è infortunato. Ma il resto del team è troppo giovane ed inesperto per poter puntare in alto. Forse sarebbe meglio perdere qualche partita in più e puntare ai primi posti della Draft Lottery per poter continuare il processo di costruzione.
Memphis Grizzlies: Squadra come al solito molto interessante e completa, che però potrebbe pagare la cessione di Mayo che dalla panchina portava sempre il suo discreto contributo (un pò come Harden ai Thunder). Memphis ha un grande settore lunghi e un back court completo e con la giusta dose di fortuna nessun traguardo pare vietato preventivamente. Rudy Gay è chiamato alla stagione della sua definitiva consacrazione.
New Orleans Hornets: Gli Hornets sono in piena ricostruzione e tutto pare andare a gonfie vele visto che in un Draft ricco di talenti come quello del 2012 il team della Louisiana ha scelto davvero bene: Anthony Davis (il giocatore più simile a Dwight Howard) come prima scelta assoluta, a completare l’opera è arrivato Austin Rivers, figlio di Doc (coach di Boston) che ha già fatto intravedere lampi del suo talento. Anche il resto della squadra non è male e già in questo primo anno di rilancio si potranno avere buoni risultati. Ovviamente i playoff appaiono lontani ma gli Hornets, mattone dopo mattone, cercheranno di rientrare nei piani alti del basket NBA.
San Antonio Spurs: Ultima grande occasione per i texani che proveranno ancora una volta l’assalto al titolo. Le potenzialità per vincere ci sono tutte ma vista l’alta età media dei giocatori chiave ci sarà bisogno del contributo di tutti per dare modo a Ginobili, Duncan e Parker di poter riposare ed essere più freschi al momento della post season. La squadra è molto competitiva e possiede una panchina profonda e lunga, vedremo molto presto cosa riusciranno a fare i neroargento.
PACIFIC DIVISION
Golden State Warriors: Team molto interessante questi Warriors, il quintetto titolare è di gran livello con Curry in regia, Thompson guardia tiratrice (atteso a progressi notevoli), il rookie Barnes come ala piccola (che se trova la mano dalla distanza diventa inarrestabile) e la coppia di lunghi David Lee-Andrew Bogut che potenzialmente appare devastante. Non c’è molto talento in panchina (a parte 2/3 cambi) e per questo Golden State probabilmente non potrà ambire ai playoff. Ma il futuro sorride a questa squadra dopo qualche anno al di sotto delle previsioni.
Los Angeles Clippers: La squadra meno blasonata di Los Angeles dovrà provare ad alzare l’asticella degli obiettivi. Lo scorso anno fu semifinale di Conference ad Ovest con conseguente sconfitta pesante contro gli Spurs. Ora Chris Paul, Blake Griffin e compagni dovranno cercare di ottenere un risultato migliore ma non sarà facile nell’agguerrita Western Conference. Il talento c’è per poter puntare in alto, esperienza e gioventù si fondono in un bel mix ma servirà anche avere i nervi saldi nei momenti di difficoltà. Solo così si potrà arrivare in alto.
Los Angeles Lakers: I gialloviola dopo la grande campagna acquisti del mercato estivo sono la più seria candidata della Western Conference (assieme ai Thunder ovviamente) alla Finale NBA: sono arrivati in rapida sequenza uno dei migliori playmaker del momento e della storia NBA come Steve Nash, un grande ricambio in panchina come Jamison ed il centro più forte della lega, ovvero Dwight Howard. Questi giocatori vanno a rinforzare un gruppo che già può contare sul fenomeno indiscusso Kobe Bryant, su Pau Gasol (una delle ali grandi più forti della NBA) e su World Peace (alias Ron Artest) rendendo il roster dei Lakers uno dei miglior e più competitivi. Non sarà facile battere Oklahoma City nel testa a testa che si svilupperà nella stagione ma Los Angeles ha dato un segnale forte alla NBA, chi vorrà vincere dovrà fare i conti (necessariamente) con questi Lakers che puntano decisamente al titolo dopo un paio di stagioni non all’altezza del loro blasone.
Phoenix Suns: Restyling in casa Suns con i viola-arancio che si presentano ai nastri di partenza come una delle possibili sorprese della stagione. La squadra non ha delle vere e proprie “Stelle” considerando l’addio di Nash, ma un gruppo solido e valido in ogni reparto che potrà dare molto fastidio a tutti. L’obiettivo è quello di arrivare ai playoff, cosa non così sicura ma neanche impossibile. Beasley dovrà far vedere il suo vero potenziale, finora molto nascosto. Attenzione al rookie Marshall, playmaker che potrà diventare uno dei migliori della Lega.
Sacramento Kings: La mina vagante della Western Conference. Finalmente, dopo una decina di anni di Draft Lottery, a Sacramento ci sono le basi per far bene. La squadra è molto interessante ma soprattutto giovane e futuribile. A dare man forte sotto canestro ad un potenziale fenomeno come Cousins è arrivato Thomas Robinson dal Draft. In cabina di regia gran colpo con l’acquisto di Aaron Brooks che assieme ad Evans e Thornton promette scintille. Fredette dovrà elevare il suo rendimento, per completare questa squadra e renderla perfetta per l’approdo ai playoff serve un’ala piccola di livello, capace di segnare e difendere al tempo stesso. Ma a Sacramento possono guardare con fiducia al futuro, anche se il rischio di perdere la franchigia incombe sempre, dato che i Maloof (i proprietari dei Kings) non vogliono sborsare molti soldi per i rinnovi dei giocatori e per la costruzione della nuova Arena e da Seattle premono forte per acquistare una squadra talentuosa ed in rampa di lancio per ricreare i tanto rimpianti SuperSonics.
Nba | foto tratta dal web
NORTHWEST DIVISION
Denver Nuggets: Il team di Danilo Gallinari punta deciso ai traguardi più alti ed in effetti nulla pare precluso a priori. Il “Gallo” ha attorno a sè compagni di alto livello come il play Ty Lawson, l’ala grande Faried (la vera sorpresa della scorsa stagione), il centro McGee (dal potenziale enorme ma dalla testa deficitaria), in più dai Sixers è arrivato un top player come Andre Iguodala (sacrificando un onesto comprimario come Afflalo ora ad Orlando). Chiaro dunque che le potenzialità dei Nuggets appaiono illimitate, considerando anche la panchina lunga, da sempre punto di forza della franchigia del Colorado. Per Denver sarebbe possibile anche l’approdo alla Finale di Conference se tutto procederà nel verso giusto.
Minnesota Timberwolves: Reduci da una buona stagione nello scorso torneo, i Timberwolves sono chiamati a migliorarsi ed a centrare (dopo molti anni) la post season. L’obiettivo non pare poi così irraggiungibile anche se a Minneapolis la partenza sarà ad handicap visto l’infortunio alla mano di Kevin Love (che salterà sicuramente il primo mese di regular season) e la degenza di Rubio (che sta recuperando dall’infortunio al ginocchio che lo ha messo KO nello scorso campionato con i Timberwolves in lotta per un posto playoff). I loro recuperi saranno fondamentali per le fortune di Minnesota che in Estate ha completato il roster con le acquisizioni di Kirilenko e Brandon Roy, tornato nel grande basket dopo aver annunciato solo 12 mesi fa il suo ritiro dalla scena a soli 27 anni.
Oklahoma City Thunder: Assieme ai Lakers la grande favorita dell’Ovest. Squadra giovanissima ma già vincente, assetto collaudato, talento a bizzeffe, a questi Thunder non manca proprio nulla per aggiudicarsi il titolo di campioni NBA. E’ cambiato poco rispetto all’ultima (quasi) trionfale annata (vista la sconfitta in Finale contro i Miami Heat di LeBron James), è arrivato Perry Jones III dal Draft, giocatore molto simile a Jeff Green, l’unico pezzo importante perso per strada del progetto vincente partito da Seattle nel 2007. Il gruppo è rimasto intatto e si sente unito e pronto a togliersi finalmente grandi soddisfazioni. Con un asso come Kevin Durant, al momento il secondo giocatore più forte della lega dopo James, nulla è precluso. Ibaka ha rinnovato il contratto ed a centro area dispenserà ancora una volta le sue stoppate, l’incognita è Harden che invece ha il contratto in scadenza e per esigenze di salary cap potrebbe essere piazzato a qualche altra squadra anche in corso di campionato per non perderlo a zero a luglio. Ma per il resto la corazzata Thunder è pronta a (ri)scrivere la storia.
Portland Trail Blazers: Portland è in una fase delicata, di ricostruzione, e per questo non ci si potrà aspettare molto dai giovani Blazers. Tutto ciò che arriverà in questo campionato sarà solo un guadagno, in attesa di vedere una squadra vincente nell’immediato futuro. Attenzione al rookie Damian Lillard, un playmaker moderno dalle capacità illimitate.
Utah Jazz: I progressi dei Jazz sono evidenti, la forza della squadra è indubbiamente il settore lunghi, con Jefferson, Millsap, Kanter e Favors che rappresentano quasi il meglio che si può trovare sotto canestro. Meno completo il back court. Ma le fortune della squadra dello Utah dovranno essere costruite nelle gare in trasferta, da sempre punto debole di questa franchigia, vista invece la difficoltà degli altri team a giocare a Salt Lake City, parquet quasi inespugnabile. Lotteranno per aggiudicarsi l’ultimo posto playoff.
Tra circa una settimana prenderà il via la stagione NBA 2012. Questa è una breve analisi del nuovo campionato che si preannuncia molto combattuto e come al solito molto emozionante. Iniziamo il nostro viaggio NBA partendo dalla Eastern Conference.
ATLANTIC DIVISION
Boston Celtics: Sarà una stagione dal doppio obiettivo per Boston, ovvero tentare l’ultimo assalto al titolo (ipotesi comunque difficile) ed al tempo stesso far crescere i giovani acquisiti tra Draft e mercato nelle ultime 2 annate, che saranno la colonna portante dei Celtics del futuro. In particolare occhi puntati su Jeff Green (che ritorna in campo dopo un anno di stop per problemi cardiaci) e Jared Sullinger che guideranno la truppa biancoverde nel prossimo decennio assieme al fenomenale playmaker Rajon Rondo. Importante sarà l’esperienza che porteranno Garnett e Pierce ma la perdita di Ray Allen, volato ai rivali degli Heat, è pesante nonostante l’acquisizione di un altro cecchino dal perimetro come Jason Terry.
Brooklyn Nets: L’obiettivo per la prima stagione a Brooklyn è di migliorare il rendimento dello scorso anno e magari entrare nel novero delle 8 squadre che prenderanno parte ai playoff. Sfumato il sogno estivo Dwight Howard (che avrebbe reso i Nets una corazzata) le armi principali saranno Deron Williams e Joe Johnson (preso dagli Hawks), ma per puntare in alto il centro Brook Lopez sarà chiamato ad elevare e di molto il suo rendimento. Le speranze a Brooklyn passano dai suoi miglioramenti.
New York Knicks: New York ha puntato decisamente sull’esperienza, molti veterani hanno deciso di accasarsi ai Knicks e proprio per questo ora New York ha uno dei roster più “anziani” della storia NBA. Gli acquisti di Camby, Thomas e Wallace rendono i Knicks una delle migliori squadre sotto canestro (si aggiungono a Stoudemire e Chandler), Carmelo Anthony dovrà trascinare i suoi compagni ai traguardi più alti e dimostrare di essere allo stesso livello delle “Stelle” LeBron James e Kevin Durant. Potrebbe pesare la perdita di Jeremy Lin, eroe della scorsa stagione, lasciato partire verso Houston. Al suo posto in cabina di regia il cavallo di ritorno Felton.
Philadelphia 76ers: Perso Andre Iguodala (andato a Denver) è arrivato Andrew Bynum il che rende i Sixers una delle migliori squadre sotto canestro (al suo fianco giocherà Spencer Hawes capace di punire anche dalla distanza). L’assenza dell’ex capitano “A.I.”sarà mitigata da Evan Turner, decisamente in rampa di lancio. Holiday pronto a diventare uno dei migliori playmaker della lega. Con un pò di fortuna Philadelphia potrebbe togliersi tante soddisfazioni quest’anno.
Toronto Raptors: Prosegue la ricostruzione graduale in Canada, Bargnani e compagni in questo torneo devono necessariamente migliorare il record dell’anno scorso. Le basi ci sono tutte, ma sembra improbabile un loro approdo alla post season, a meno che il nostro “Mago” non diventi un giocatore dominante su entrambi i lati del campo, in quel caso non sono escluse sorprese.
CENTRAL DIVISION
Chicago Bulls: Il punto focale della nuova stagione dei Bulls sarà il recupero di Derrick Rose, reduce da un grave infortunio al ginocchio negli scorsi playoff. Con il playmaker in piena forma Chicago sarà decisamente una delle più serie candidate al titolo, le fortune del team dell’Illinois passano dalle sue mani e dalle sue giocate. Sarà interessante vedere anche l’inserimento del nostro Marco Belinelli (dopo lungo corteggiamento finalmente approdato nella squadra che fu del grande Michael Jordan) nel sistema offensivo dei “Tori”. A meno di clamorosi crolli i Bulls non dovrebbero scendere dai primi 4 posti nella Eastern Conference.
Cleveland Cavaliers: “errare umanum est, perseverare autem diabolicum” è un brocardo latino che evidentemente non conoscono in Ohio. Dopo aver sprecato la quarta scelta assoluta nello scorso Draft per un giocatore assolutamente normale come Tristan Thompson (dopo aver selezionato al numero 1 il fenomeno Irving) ecco che i Cavs ci sono ricascati. La quarta scelta del 2012 ha portato a Cleveland Dion Waiters (guardia di riserva a Syracuse in NCAA), chiamata incomprensibile vista l’abbondanza di talento presente nel Draft (forse uno dei migliori degli ultimi 25/30 anni). Il giocatore, sia chiaro, non è un brocco, ma neanche quell’atleta che sposta gli equilibri, come dovrebbe essere chi viene selezionato così in alto. Altra stagione perdente per i Cavaliers, sperando che poi nel prossimo Draft non vengano commessi i soliti vecchi errori.
Detroit Pistons: Il processo di ricostruzione e di crescita dei Pistons procede decisamente bene. Il reparto lunghi ora è completo e annovera il talentuoso Greg Monroe ed il potentissimo rookie Andre Drummond un centro che può fare la differenza in partita ma che tira i liberi peggio di Shaq O’Neal. Buono anche il reparto di guardie/playmaker (da tenere d’occhio soprattutto Brandon Knight), mentre per fare il definitivo step verso l’alto serve un’ala piccola di livello assoluto, che probabilmente verrà selezionata al Draft dell’anno prossimo. Detroit potrebbe essere la mina vagante ad Est, in attesa di completare la squadra e ritornare nei piani alti della Lega.
Indiana Pacers: Indiana ha mantenuto invariata l’ossatura della squadra che ha ben figurato lo scorso campionato. Proprio per questo i Pacers guardano alla nuova stagione con speranza, sarà difficile arrivare al titolo, ma per diventare campioni NBA tutti dovranno fare i conti con il team di Danny Granger, Roy Hibbert, David West e Paul George.
Milwaukee Bucks: Ultima chiamata per la squadra del Wisconsin, un altro fallimento (lo scorso anno non furono raggiunti i playoff) non sarà più tollerato dalla dirigenza che eventualmente provvederà, in caso di ulteriori delusioni, a ricominciare da zero. Nel back court il punto forte dei Bucks con la coppia Jennings-Ellis potenzialmente da 50/60 punti a partita e 15/20 assist in combinata. Da valutare il settore lunghi, che con la perdita di Bogut (andato ai Warriors proprio per avere Monta Ellis) potrebbe essere il settore meno competitivo della franchigia. Importante aver rifirmato Ilyasova ma non può essere il turco il sostituto di Bogut, dovranno essere trovate valide alternative. Incombe sui Bucks anche il rischio trasferimento da Milwaukee con Seattle pronta ad accogliere la franchigia per ricreare i SuperSonics, una stagione perdente darebbe modo di far pensare proprio in questa direzione.
Nba | foto tratta dal web
SOUTHEAST DIVISION
Atlanta Hawks: Scambiato volutamente il leader Joe Johnson (per abbassare il monte ingaggi) per gli Hawks la nuova stagione non dovrebbe essere ricca di soddisfazioni. Il team pare indebolito dal mercato anche se potenzialmente i playoff potrebbero essere raggiunti. Punto di forza della squadra il front court con Josh Smit ed Al Hordford. Ma quanto peserà ora la mancanza di un gran tiratore e giocatore talentuoso come lo era Johnson nel sistema offensivo di Atlanta? La risposta l’avremo sicuramente tra pochi mesi.
Charlotte Bobcats: Dopo l’orrendo campionato 2011/2012, culminato con la peggiore percentuale di vittorie della storia NBA, i Bobcats guardano al futuro con un pò più di fiducia grazie all’acquisizione di Michael Kidd-Gilchrist, seconda scelta assoluta al Draft 2012, ala piccola con potenziale devastante sui 2 lati del campo, in grado di elevarsi ai livelli di Anthony, Durant e James (se tutto andrà per il verso giusto). Ovvio che il processo di crescita a Charlotte sia solo agli inizi, le “Linci” saranno una delle squadre più deboli della stagione, ma l’importante sarà far dimenticare l’ultimo torneo e porre le basi per un grande futuro (da valutare i progressi del lungo Biyombo). Jordan guarda al mercato di Seattle per aumentare gli introiti visto che in North Carolina il team non riscuote molto successo.
Miami Heat: Sono ancora loro i favoriti di questo torneo, dopo aver vinto il campionato 2011/2012. La squadra è rimasta invariata con l’aggiunta di un fenomeno come Ray Allen che potrà dare un gran contributo con i suoi tiri da 3 punti (migliore cecchino della storia NBA). Resta un pò corto il reparto lunghi, con Bosh che probabilmente partirà da centro pur preferendo giocare da ala grande. In questo caso sono da valutare le voci che vorrebbero il centro Oden vicino agli Heat, con l’ex prima scelta assoluta al Draft del 2007 che ha recuperato dai milioni di guai fisici che lo hanno tormentato negli ultimi 5 anni. Sarebbe un innesto importante sotto canestro perchè se Oden riuscisse ad esprime almeno la metà del suo vero potenziale Miami diventerebbe imbattibile, considerando che in squadra ci sono 2 dei migliori 10 giocatori della Lega come Wade e James (che ormai è il numero uno indiscusso della NBA). Heat favoriti per il titolo ma non con così grande distacco dalle altre pretendenti.
Orlando Magic: E’ facile pronosticare una stagione perdente per i Magic che dopo la cessione di Dwight Howard (ai Lakers, così come era successo una quindicina di anni fa con Shaquille O’Neal), centro leader indiscusso ad Orlando, hanno accumulato tantissime scelte nei prossimi Draft per ricostruire una squadra vincente. Saranno tempi durissimi nei prossimi 3 anni per i tifosi dei Magic, il team non appare in grado di superare, al momento, le 25 vittorie stagionali.
Washington Wizards: Neanche il tempo di iniziare che per Washington arrivano subito brutte notizie con l’infortunio di John Wall. I Wizards non saranno una squadra competitiva e i playoff restano un miraggio, la ricostruzione ancora è nel pieno del suo svolgimento. Probabile che i capitolini saranno una delle peggiori 4-5 squadre della stagione, l’importante sarà far crescere i tanti giovani presenti nel roster e puntare a ritornare nei pian alti nei prossimi 2 anni.
Nel posticipo della quarta giornata del campionato italiano di Serie A di basket torna alla vittoria l’Emporio Armani Milano che manda KO la Virtus Roma con il punteggio di 87-82 e si rialza dopo 2 sconfitte consecutive nel torneo (l’ultima davvero inspiegabile con il tracollo di Avellino).
Non è stato tutto facile per i biancorossi che nel finale hanno dovuto subìre la gran rimonta dei capitolini, mai domi e mai arrendevoli ma tecnicamente meno dotati rispetto ai lombardi e questo alla fine ha fatto la differenza.
Nel primo quarto il protagonista assoluto della sfida è Langford che in 9 minuti sul parquet piazza già 9 punti e permette all’Olimpia di chiudere in vantaggio sul 25-18.
Lawal e Datome tentano di tenere gli ospiti in partita, per un pò ci riescono (e la Virtus arriva sino al provvisorio -2, 27-25 nei primi minuti della seconda frazione) poi però i padroni di casa piazzano un super break con 3 triple di Langford, Cook e Fotsis per il nuovo +11. Milano macina gioco ed arriva la massimo vantaggio sul 47-34 guidata da un Langford quasi impeccabile (14 punti all’intervallo con 2/3 da due, 2/2 da tre e 2/2 ai tiri liberi).
Nella ripresa è Bourousis a prendersi tutte le responsabilità in campo e a tenere in vantaggio Milano: per lui ci sono ben 14 punti segnati nel terzo periodo che aggiunti ai 4 precedenti portano il totale a 18 ed in più nel suo score si registrano 8 rimbalzi, 5 assist ed il 100% al tiro in 19 minuti.
L’ampio margine viene inspiegabilmente dilapidato nella prima metà dell’ultimo quarto quando Roma arriva sul -3 (79-76) grazie a Taylor e Datome. Si arriva nel finale punto a punto, Roma prova il pareggio per l’overtime ma Goss sbaglia in modo scriteriato, Bourousis chiude i conti dalla lunetta. Vince Milano 87-82 ma quanta sofferenza contro una Virtus Roma che lascia ben sperare in vista del prosieguo del campionato.
M.V.P. del match sicuramente Bourousis, per lui cifre mostruose con 38 di valutazione (26 punti, 10 rimbalzi, 5 assist, 8/11 al tiro e 9/9 dalla lunetta), a Roma non bastano i 19 di Datome.
Vanoli Cremona vs Sidigas Avellino 94-83
Trenkwalder R.Emilia vs Angelico Biella 85-56
Montepaschi Siena vs Scavolini Banca Marche PU 65-60
chebolletta Cantù vs Enel Brindisi 84-80
Umana Venezia vs Banco di Sardegna Sassari 92-93 (overtime)
Juve Caserta vs Sutor Montegranaro 78-67
SAIE3 Bologna vs Cimberio Varese 74-84
EA7 Emporio Armani Milano vs Acea Roma 87-82
LA CLASSIFICA:
1. Banco di Sardegna SS 8
2. Cimberio VA 8
3. SAIE 3 BO 6
4. Montepaschi SI 6
5. Chebolletta Cantù 6
6. Virtus Roma 4
7. V.L. Pesaro 4
8. Juve Caserta 4
9. EA7 Emporio Armani MI 4
10. Sutor MGR 2
11. Umana VE 2
12. Enel BR 2
13. Angelico BI 2
14. Sidigas AV 2
15. Vanoli CR 2
16. Trenkwalder RE 2
Nella quarta giornata del campionato italiano di Serie A di basket sorridono Sassari e Varese che battono rispettivamente Venezia e Bologna e restano da sole in testa alla classifica a punteggio pieno (8 punti conquistati). Il Banco di Sardegna espugna dopo un tempo supplementare il campo dell’Umana Venezia, tornata a giocare sul proprio parquet dopo un anno di esilio a Treviso: 93-92 il punteggio finale dopo che i tempi regolamentari si erano chiusi sull’81 pari. E’ Drake Diener (ancora lui) a decidere la sfida, alla fine per lui 16 punti, mentre ai veneti non bastano i 23 di Clark.
Nel big match di giornata le imbattute Varese e Bologna danno vita ad una sfida bellissima ma alla fine i 2 punti vanno alla Cimberio capace di sbancare il parquet della SAIE3. Lombardi leader nel punteggio fin dal primo quarto, ma emiliani coriacei, decisivi i 19 punti di Ere, per Bologna inutili i 15 punti di Gigli. Cimberio prima ed ancora imbattuta in 14 gare tra precampionato e regular season.
Bene anche Pesaro e Cantù: la Montepaschi con 13 punti di Brown e 10 di Janning ha la meglio su Pesaro per 65-60 mentre i lombardi la spuntano per 84-80 contro la neopromossa Brindisi (Tabu 18, punti, Aradori 14 e Tyus 13 per i padroni di casa, super prova invece di Reynolds per i pugliesi che chiude a quota 33 punti).
Primo sorriso in campionato per Cremona che batte Avellino ed ottiene i primi punti del suo campionato, identico discorso per Reggio Emilia che surclassa i rivali dell’Angelico Biella (85-56 il risultato finale) e porta a casa i primi 2 preziosi punti del torneo, lasciando così il fondo della classifica.
La Juve Caserta batte Montegranaro e si porta nelle zone alte della classifica, questa sera chiusura del turno con il posticipo tra Emporio Armani Milano e Virtus Roma (ore 20.30)
RISULTATI QUARTO TURNO SERIE A:
Vanoli Cremona vs Sidigas Avellino 94-83
Trenkwalder R.Emilia vs Angelico Biella 85-56
Montepaschi Siena vs Scavolini Banca Marche PU 65-60
chebolletta Cantù vs Enel Brindisi 84-80
Umana Venezia vs Banco di Sardegna Sassari 92-93 (overtime)
Juve Caserta vs Sutor Montegranaro 78-67
SAIE3 Bologna vs Cimberio Varese 74-84
EA7 Emporio Armani Milano vs Acea Roma 22/10 ore 20:30
LA CLASSIFICA:
1. Banco di Sardegna SS 8
2. Cimberio VA 8
3. SAIE 3 BO 6
4. Montepaschi SI 6
5. Chebolletta Cantù 6
6. Virtus Roma 4
7. V.L. Pesaro 4
8. Juve Caserta 4
9. Umana VE 2
10. Sutor MGR 2
11. EA7 Emporio Armani MI 2
12. Enel BR 2
13. Angelico BI 2
14. Sidigas AV 2
15. Vanoli CR 2
16. Trenkwalder RE 2
E’ ancora l’Olimpia Milano a tenere alti i colori italiani in Eurolega: la squadra di coach Sergio Scariolo infatti centra la seconda vittoria in 2 partite andando ad espugnare il parquet dei croati del Cedevita Zagabria (punteggio finale di 83-71) e con questa vittoria si mantiene in testa la proprio girone, a pari punti con lo Zalgiris Kaunas.
Dopo i 2 KO di Siena e Cantù, ancora a secco di successi nella manifestazione dopo 2 giornate disputate, è solo l’Emporio Armani che fa sorridere il nostro basket. Match non eccelso a livello di qualità per i biancorossi ma giocato con tanta grinta e determinazione, cosa che era mancata nella “scoppola” ad Avellino nel terzo turno del campionato italiano. Bourousis e Fotsis guidano il primo allungo in avvio (12-4), poi però l’Olimpia si spegne e permette a Gelabale e Wright di riportare sotto i padroni di casa che al 13esimo firmano il sorpasso sul 24-22. Milano non ci sta, si riprende grazie ad un parziale di 8-0 e chiude in testa il primo tempo (40-37).
Nel secondo tempo i mattatori per la squadra italiana sono Cook ma soprattutto Langford che respingono sistematicamente ogni tentativo avversario di riavvicinamento. Niente da fare per i croati che cedono per 83-71, puniti dai 17 punti di un super Langford e dai 15 di un ottimo Cook, non bastano ai padroni di casa i 20 punti di Gelabale ed i 14 di Wright.
Per quanto riguarda gli altri risultati continua a sorprendere lo Zalgiris Kaunas, in testa al gruppo assieme a Milano, che batte a Vitoria il Caja Laboral. Inaspettato KO del Real Madrid sul campo del Khimki (86-85) mentre l’Anadolu Efes (sconfitto da Milano alla prima giornata) surclassa i campioni in carica dell’Olympiacos per 98-72. Bene anche il Fenerbahce di coach Simone Pianiginai che batte a domicilio l’Olimpia Lubiana (nonostante i guai con il passaporto di Romain Sato) con il risultato di 81-75.
BC Khimki vs Real Madrid 86-85
Cedevita Zagreb vs EA7 Emporio Armani 71-83
Anadolu Efes vs Olympiacos 98-72
Caja Laboral vs Zalgiris Kaunas 71-77
Union Olimpija vs Fenerbahce Ulker 75-81
Lietuvos Rytas vs Barcelona Regal 49-67
Brose Baskets vs Besiktas 71-86
Alba Berlin vs Elan Chalon 74-71
Partizan vs CSKA Moscow 71-76 (overtime)
Panathinaikos vs Mapooro Cantù 78-76
Maccabi Electra vs Montepaschi Siena 70-68
Asseco Prokom vs Unicaja Malaga 75-77
LE CLASSIFICHE
GROUP A
Fenerbahce Ulker Istanbul 4
Union Olimpija 2
Real Madrid 2
Panathinaikos Athens 2
BC Khimki Moscow 2
Mapooro Cantu 0
GROUP B
Alba Berlin 4
Maccabi Electra Tel Aviv 4
Elan Chalon-Sur-Saone 2
Unicaja Malaga 2
Montepaschi Siena 0
Asseco Prokom Gdynia 0
GROUP C
Zalgiris Kaunas 4
EA7 Emporio Armani Milano 4
Olympiacos Piraeus 2
Anadolu Efes Istanbul 2
Caja Laboral Vitoria 0
Cedevita Zagreb 0
GROUP D
CSKA Moscow 4
FC Barcelona Regal 4
Besiktas JK Istanbul 4
Brose Baskets Bamberg 0
Partizan Belgrade 0
Lietuvos Rytas Vilnius 0
Ancora sconfitte per Montepaschi Siena e Mapooro Cantù: nella seconda giornata di Eurolega i toscani vengono beffati nel finale di gara sul parquet del Maccabi Tel Aviv con il punteggio di 70-68, mentre i lombardi cedono sul campo del Panathinaikos per 78-76. Si mette male la situazione nei rispettivi gironi, non tutto è perduto ma ora non bisogna più sbagliare.
Siena subisce così la terza sconfitta nel giro di una sola settimana, la seconda nella massima competizione continentale per club. Il tutto dopo aver guidato il match in casa dei gialloblu israeliani per lunghi tratti dell’incontro. Inizia molto bene la Montepaschi che grazie a Kemp si porta prima sul 10-5 nei primi minuti di gioco e poi allunga sul 18-10 a 2 minuti dalla conclusione del primo quarto. La grande difesa di Siena costringe i padroni di casa a sbagliare tanto e così al 15esimo i campioni d’Italia volano sul 29-20. A rimettere in carreggiata il Maccabi ci pensa Hickman che dopo un inguardabile 0/7 nei primi minuti trova i punti per riportare gli israeliani in partita sul 33-31 quando le squadre vanno negli spogliatoi per il riposo lungo. Nella ripresa Kemp prova a far fuggire via Siena e segna 8 punti in appena 4 minuti per il provvisorio 43-38. Nei 4 minuti successivi però Tel Aviv opera il primo sorpasso della partita (45-43), Siena torna a difendere forte ed al 37esimo, a soli 3 minuti dal termine, si trova sul 68-62 e può gestire il margine di vantaggio. La giocata che decide la partita è di Hackett che a 37 secondi dalla fine si fa rubare palla dall’ex compagno di squadra a Pesaro Hickman che fissa la parità. nel possesso successivo Siena sbaglia il tiro del vantaggio e così ancora Hickman punisce i toscani con i punti del sorpasso a 4 secondi dalla sirena. Kemp sull’ultimo tiro non trova il canestro e la gara termina 70-68. Hickman è l’M.V.P. del match con 19 punti e tante giocate decisive dopo il brutto inizio, per Siena ci sono 16 punti, inutili purtroppo, di Kemp.
Non va meglio a Cantù che dopo una buona gara deve cedere ai più quotati avversari del Panathinaikos: anche per i lombardi è il terzo KO in una settimana (come per Siena). Inizio equilibrato, poi Diamantidis prova a far scappare i Verdi (25-17 all’undicesimo), ma Cantù non demorde e si porta in vantaggio al 17esimo (38-34). Nella ripresa però i greci riprendono il comando della gara (55-48 al 25esimo poi 61-55 al 30esimo). Ma col ritorno dei lunghi titolari la difesa di Cantù sale di tono e le incursioni di Aradori firmano il sorpasso italiano (61-63 al 33esimo). Il quinto fallo di Leunen (con 6 minuti abbondanti da giocare) toglie però l’inerzia dalle mani della Mapooro, che inizia a tirare male dalla distanza. Al contrario il Panathinaikos alza le percentuali nel finale (3/4 da 3 nei 5 minuti finali dopo il 3/15 dei primi 35 minuti) con le incursioni di Diamantidis (7 assist) che aprono spazi invitanti per le triple di Panko e Maciulis per il decisivo 76-68 del 39esimo. Non basta lo sprint dei biancoblu negli ultimi 60 secondi, finisce 78-76. Troppo grande il divario a rimbalzo tra le 2 squadre (32 a 19 in favore dei greci), non bastano i 17 punti a testa di Markoishvili e Aradori, per il Panathinaikos 19 punti di Schortsanitis, 12 di Diamantidis ed 11 ciascuno per Ukic e Panko.
RISULTATI EUROLEGA SECONDA GIORNATA:
BC Khimki vs Real Madrid 19 ottobre 17:30
Cedevita Zagreb vs EA7 Emporio Armani 19 ottobre 18:30
Anadolu Efes vs Olympiacos 19 ottobre 19:00
Caja Laboral vs Zalgiris Kaunas 19 ottobre 20:30
Union Olimpija vs Fenerbahce Ulker 19 ottobre 20:45
Lietuvos Rytas vs Barcelona Regal 49-67
Brose Baskets vs Besiktas 71-86
Alba Berlin vs Elan Chalon 74-71
Partizan vs CSKA Moscow 71-76 OT
Panathinaikos vs Mapooro Cantù 78-76
Maccabi Electra vs Montepaschi Siena 70-68
Asseco Prokom vs Unicaja Malaga 75-77
LE CLASSIFICHE
GROUP A
Fenerbahce Ulker Istanbul 2
Union Olimpija 2
Real Madrid 2
Panathinaikos Athens 2
Mapooro Cantu 0
BC Khimki Moscow 0
GROUP B
Alba Berlin 4
Maccabi Electra Tel Aviv 4
Elan Chalon-Sur-Saone 2
Unicaja Malaga 2
Montepaschi Siena 0
Asseco Prokom Gdynia 0
GROUP C
Zalgiris Kaunas 2
Olympiacos Piraeus 2
EA7 Emporio Armani Milano 2
Anadolu Efes Istanbul 0
Caja Laboral Vitoria 0
Cedevita Zagreb 0
GROUP D
CSKA Moscow 4
FC Barcelona Regal 4
Besiktas JK Istanbul 4
Brose Baskets Bamberg 0
Partizan Belgrade 0
Lietuvos Rytas Vilnius 0