Categoria: Basket

  • Nba, Gallinari trascina i Nuggets, i Rockets perdono ancora

    Nba, Gallinari trascina i Nuggets, i Rockets perdono ancora

    La notte Nba ha riservato alcune sorprese per quanto riguarda le partite disputatesi oltreoceano. I Memphis Grizzlies, finora la squadra con il miglior record della lega, sono stati sconfitti sul parquet di casa dai Denver Nuggets di Danilo Gallinari, assoluto protagonista della serata che con 26 punti messi a segno ha permesso alla franchigia del Colorado di battere una squadra molto forte e organizzata. Non basta ai Grizzlies l’ottima prova dei suoi giocatori per evitare il secondo ko stagionale, in una partita in totale equilibrio fino alla fine dove si è messo in evidenza il solito Rudy Gay con 22 punti e Zach Randolph con la doppia doppia da 12 punti e 13 rimbalzi.

    Gli Spurs cadono contro i Clippers per la seconda volta in stagione, trascinati da Chris Paul e Blake Griffin vogliosi di rivincita dopo l’eliminazione subita proprio da parte dei texani nei playoff della scorsa stagione. Per San Antonio è un vero campanello d’allarme, in quanto due delle tre sconfitte stagionali sono arrivate ad opera della franchigia losangelina che può contare in un roster giovane e fresco a differenza degli “speroni” di cui l’età media è una delle più vecchie in Nba e questo potrebbe comportare il cammino verso il titolo della squadra capitanata dal solito Tim Duncan, sempre positivo e realizzatore di 20 punti a cui ha aggiunto 14 rimbalzi, e da Tony Parker, un po’ evanescente la scorsa notte. Paul migliore realizzatore dei Clippers con 19 punti messi a referto, ben coadiuvato dai compagni, soprattutto da un Matt Barnes efficace autore di 14 punti e 9 rimbalzi partito dalla panchina.

    Pronto riscatto per gli Indiana Pacers contro i Washington Wizards dopo il ko subito la scorsa notte per mano dei New York Knicks. Superlativa la prestazione di David West autore di 30 punti a cui si è aggiunta quella di un ottimo Roy Hibbert il quale ha messo a referto 20 punti e 12 rimbalzi e 4 stoppate. Per Washington, peggior squadra della lega e ancora a secco di vittorie, è degna di nota la gara di Bradley Beal autore di 18 punti. Per i Wizards, privi comunque della loro stella John Wall, sarà difficile accedere ai playoff.

    Gallinari
    Gallinari | © Christian Petersen / Getty Images

    Vittoria sofferta per i Charlotte Bobcats di Michael Jordan sui Milwaukee Bucks, cui non è bastata la grande prestazione di Monta Ellis autore di ben 31 punti e 5 assist. Per la squadra del North Carolina si è messo in evidenza Ramon Session, partito come sesto uomo nello scacchiere delle “linci” e top scorer dei suoi con 23 punti messi a segno. Eccezionale nel quarto quarto in cui ha segnato 9 punti decisivi per incanalare le sorti del match a favore dei suoi.

    Continua la striscia positiva degli Hawks che nella notte hanno battuto gli Orlando Magic sempre più in crisi in questa stagione dopo l’addio di Dwight Howard in estate finito ai Lakers. Per aver ragione della franchigia della Florida, ad Atlanta è bastata la buona prova di Al Horford che ha sfiorato la doppia doppia fermatosi comunque a 15 punti e 9 rimblazi. I Magic segnano poco e l’unico che riesce a finire in doppia cifra sulla casella dei punti è Glen Davis, il quale ha totalizzato 11 punti.

    Golden State rialza la testa dopo la sconfitta contro gli Oklahoma City Thunder e all’over-time supera Dallas all’American Airlines Center. Partita sempre in costante equilibrio nonostante un mini parziale dei Warriors che hanno toccato addirittura il +9 ma raggiunti per ben due volte dalle triple di OJ Mayo. Darren Collison firma il pari che prolunga il match di altri 5 minuti ma alla fine grazie al solito Stephen Curry portano a casa la vittoria per 105-101, nella quale sono stati determinanti anche David Lee (17 punti e 19 rimblazi per lui) ed Harrison Barnes, anche quest’ultimo in doppia doppia con 20 punti e 12 rimbalzi.

    All’Energy Solution Arena gli Utah Jazz hanno sconfitto i Rockets sempre più in crisi dopo la striscia negativa di risultati che li ha visti protagonisti. Houston, con un Harden a mezzo servizio causa febbre, ha inciso poco sul match, trovandosi sotto di 23 punti verso la  fine del secondo quarto. Il timido tentativo di rimonta non ha impensierito però gli Jazz che hanno amministrato e controllato la gara rifilando così alla squadra texana la settima sconfitta nelle ultime 9 partite. Per Harden solo 6 punti in 17 minuti di gioco, i cinque giocatori in doppia cifra dei Rockets non sono bastati ad interrompere la deludente striscia di sconfitte.

    RISULTATI NBA 19 NOV 2012

    Washington Wizards – Indiana Pacers 89-96
    Was: Beal 18, Seraphin 13, Crawford 11
    Ind: West 30, Hibbert 20, Hill 12

    Charlotte Bobcats – Milwaukee Bucks 102-98
    Cha: Sessions 23, Mullens 19, Walker 19
    Mil: Ellis 31, Dunleavy 16, Jennings 10

    Atlanta Hawks – Orlando Magic 81-72
    Atl: Horford 15, Williams 14, Johnson 9
    Orl: Davis 11, Nelson 8, Moore 8, McRoberts 8, Harkless 8

    Memphis Grizzlies – Denver Nuggets 92-97
    Mem: Gay 22, Gasol 16, Randolph 12
    Den: Gallinari 26, McGee 15, Faried 13

    Dallas Mavericks – Golden State Warriors 101-105 (overtime)
    Dal: Mayo 27, Kaman 18, Murphy 12
    GS: Curry 31, Barnes 20, Lee 17

    San Antonio Spurs – Los Angeles Clippers 87-92
    SA: Duncan 20, Ginobili 15, Parker 11
    Cli: Paul 19, Griffin 16, Barnes 14

    Utah Jazz – Houston Rockets 102-91
    Uta: Hayward 15, Jefferson 14, Foye 14
    Hou: Patterson 19, Lin 13, Jones 12, Morris 12

  • Nba, vittorie importanti per Lakers e Thunder, cadono i Boston Celtics

    Nba, vittorie importanti per Lakers e Thunder, cadono i Boston Celtics

    Otto le gare disputate nella notte in Nba nelle quali spiccano le vittorie convincenti di Lakers e Thunder trascinati dai rispettivi leader, Kobe Bryant e Kevin Durant, che hanno realizzato un tripla doppia decisiva ai fini del risultato rispettivamente contro Houston e Golden State.

    Allo Staples Center i Los Angeles Lakers hanno liquidato i giovani Rockets con un secco 119-108. Grande protagonista del match il solito Kobe Bryant, sebbene non al meglio della forma fisica, il quale è stato autore di una prova super condita da una tripla doppia da 22 punti, 11 rimbalzi e 11 assist. Ottima la prova di tutto il quintetto gialloviola finito in doppia cifra guidati dal top scorer di serata Dwight Howard autore di 28 punti e 13 rimblazi, ma importante è stato anche l’apporto di Pau Gasol (17 punti), World Peace (15) e della giovane guardia Darius Morris, chiamata a sostituire l’infortunato Steve Nash, autore di 12 punti e 5 assist.
    Nei Rockets non bastano le buone prestazioni della stella James Harden, 20 punti per lui ma 7/18 dal campo, e di Chandler Parsons, che ha messo a segno 24 punti. Sottotono Jeremy Lin che ha chiuso la serata con 5 punti e 10 assist; Houston è così in calo dopo un positivo avvio di stagione trascinata da un sontuoso Harden ma sta dimostrando di avere inesperienza nel roster che potrebbe compromettere l’accesso ai playoff della squadra texana.

    Per la prima volta in carriera Kevin Durant mette a segno una tripla doppia, fermando il tabellino personale a 25 punti, 13 rimbalzi e 10 assist. La stella degli Oklahoma City Thunder continua a macinare prestazioni superlative contribuendo a segnare ma soprattutto a far segnare anche i suoi compagni, tra questi Westbrook (miglior realizzatore della serata con 30 punti) e Martin (23 punti per l’ex Rockets), che hanno beneficiato degli assist messi a referto dal numero 35. Nelle file dei Warriors si salvano solo Stephen Curry con 22 punti all’attivo e il merito di aver tenuto in gara gli ospiti fino a metà dell’ultimo quarto prima che Martin e Ibaka chiudessero i giochi, e David Lee autore di una doppia doppia da 19 punti e 10 rimbalzi.

    Rajon Rondo – Boston Celtics | © Jared Wickerham/Getty Images

    Brutta caduta invece dei Boston Celtics sul parquet dei Detroit Pistons guidati da un ottimo Greg Monroe, autore di 20 punti. Ai Celtics non basta Rajon Rondo, autore di 12 punti e 10 assist, per avere la meglio al Palace of Auburn Hills, poichè i Pistons hanno concesso un misero 4/17 da tre alla squadra biancoverde, ottenendo una schiacciante vittoria dopo che la partita è stata in costante equilibrio per tre quarti di gara. Unica nota positiva della serata dei Celtics la striscia di Rondo che è alla 34esima gara in cui realizza almeno 10 assist e che potrebbe raggiungere il record di Magic Johnson fermo a 46 doppie consecutive.

    Vincono i Portland Trail Blazers contro i Chicago Bulls ancora orfani di Derrick Rose, grazie al solito Nicholas Batum che ha messo a segno 21 punti così come Wes Matthews, e all’importante apporto in fase realizzativa e difensiva di LaMarcus Aldridge, il quale ha chiuso la serata con 18 punti e 13 rimbalzi. Nei Bulls 5 giocatori in doppia cifra e un ottimo Nate Robinson con 18 punti che ha tentato invano di invertire la rotta del match a favore di Chicago dopo il +12 messo a segno da Batum a metà del quarto quarto, ma è arrivata la seconda sconfitta consecutiva dopo il ko in casa dei Clippers. Per Belinelli soltanto 2 punti messi a segno dalla lunetta in 19 minuti di gioco.

    Vittoria anche per i Toronto Raptors di Andrea Bargani che con i suoi 17 punti ha contribuito alla vittoria dei canadesi sugli Orlando Magic. Il Mago è stato protagonista di una buona prestazione nella quale ha messo a referto anche 5 rimbalzi e 2 stoppate, ma il migliore è stato senza dubbio DeRozan autore di 20 punti e 9 rimblazi. Da segnalare la grande prestazione di Calderon, autore di ben 18 assist ieri al Air Canada Center. Ai Magic non è bastata la doppia doppia di Glen Davis con 16 punti e 12 rimbalzi.

    I Brooklyn Nets, alla loro quinta vittoria di fila, hanno superato Sacramento nella trasferta californiana della quale è stato protagonista Blatche che con i suoi 22 punti ha permesso agli ex New Jersey Nets di avere la meglio sui Kings. Decisivo come sempre anche l’apporto di Deron Williams, autore di 14 punti e 10 assist, oltre che di 5 rimbalzi. Ancora una sconfitta per Sacaramento al quale non è bastata la grande prestazione di DeMarcus Cousins, autore di 29 punti e 7 rimbalzi.

    Netta vittoria, seppur non brillante, per i New York Knicks sugli Indiana Pacers. La franchigia blu-arancio voleva riscattare la sconfitta di Memphis, la prima in stagione, e ci è riuscita grazie al solito Carmelo Anthony, 26 punti per lui e al contributo difensivo di Tyson Chandler e di tutta la squadra, che ha costretto i Pacers ad un pessimo 3/16 dal campo. Per i gialloblu si salvano soltanto Paul George con 20 punti all’attivo e David West, autore di 14 punti.

    A Philadelphia i Sixers hanno battuto i Cleveland Cavaliers 86-79. Una vittoria ottenuto soltanto nelle battute conclusive del match grazie al parziale di 13-8 che ha permesso a Philadelphia di gestire un vantaggio di 9 punti ottenuto a pochi minuti dal termine. Ottimo l’apporto nella gara di Holiday, Young e Turner, con quest’ultimo che ha spezzato l’equilibrio e ha condannato i Cavs alla sesta sconfitta di fila, nonostante le buone prestazioni di Anderson Varejao (alla quinta doppia doppia in stagione) e di Tristan Thompson (14 punti per lui).

     

    RISULTATI NBA 18 nov 2012

    New York Knicks – Indiana Pacers 88-76
    NY: Anthony 26, Smith 13, Felton 11
    Ind: George 20, West 14, Hill 7

    Toronto Raptors – Orlando Magic 97-86
    Tor: DeRozan 20, Bargnani 17, Johnson 15
    Orl: Davis 16, Moore 16, Afflalo 15

    Philadelphia 76ers – Cleveland Cavaliers 86-79
    Phi: Turner 19, Holiday 14, Hawes 14
    Cle: Gee 17, Thompson 14, Varejao 14

    Sacramento Kings – Brooklyn Nets 90-99
    Sac: Cousins 29, Evans 21, Thornton 12
    Bro: Blatche 22, Williams 14, Brooks 14

    Oklahoma City Thunder – Golden State Warriors 119-109
    Okc:  Westbrook 30, Durant 25, Martin 23
    Gsw: Curry 22, Lee 19, Landry 14

    Detroit Pistons – Boston Celtics 103-83
    Det: Monroe 20, Maxiell 15, Stuckey 14
    Bos: Sullinger 16, Garnett 15, Pierce 13

    Portland Trail Blazers – Chicago Bulls 102-94
    Por: Batum 21, Matthews 21, Aldridge 18
    Chi: Robinson 18, Noah 16, Hamilton 15

    Los Angeles Lakers – Houston Rockets 119-108
    Lak: Howard 28, Bryant 22, Gasol 17
    Hou: Parsons 24, Harden 20, Patterson 14

     

  • NBA, cade New York i Lakers si rialzano

    NBA, cade New York i Lakers si rialzano

    Nella notte NBA i New York Knicks conoscono la loro prima sconfitta stagionale al FedEx Forum di Memphis. Dopo le 6 vittorie consecutive la franchigia della Grande Mela deve arrendersi 105-95 alla squadra che attualmente detiene il miglior record della Lega, i Grizzlies. Superlativi i due lunghi: il più giovane dei fratelli Gasol, Marc, e Zach Randolph che mettono a referto 24 punti e 7 rimbalzi e 20 punti e 15 rimbalzi a testa. Ai Knicks non bastano Melo Anthony e Raymond Felton.

    I Los Angeles Lakers del nuovo corso Mike D’Antoni (ancora non in panchina) si rialzano dopo la battuta d’arresto all’esordio contro i San Antonio Spurs. I californiani battono i Phoenix Suns 114-102 guidati dal solito Kobe Bryant autore di 31 punti coadiuvato dall’ apporto di Metta World Peace (22 punti) e dalle doppie doppie di Dwight Howard (18 punti e 12 rimbalzi) e Pau Gasol (16 punti e 10 rimbalzi).

    Kobe Bryant | © Brett Deering/Getty Images

    Riscatto immediato anche per gli Oklahoma City Thunder che sbancano New Orleans 110-95, sugli scudi Kevin Durant con 27 punti e 9 rimbalzi. Spettacolo tra Portland Trail Blazers e Houston Rockets: i texani sempre avanti durante i primi tre periodi costruiscono un buon vantaggio ma nell’ultimo quarto vengono ripresi dai padroni di casa grazie alle bombe (8/17 in due) di Batum (35 punti) e Lillard (27). Si va all’overtime con la franchigia dell’Oregon che mantiene il possesso di vantaggio. Ai Rockets non basta Harden autore di 29 punti, 6 rimbalzi e 6 assist). Vittorie anche per Philadelphia 76ers, Indiana Pacers, Orlando Magic, Golden State Warriors e Atlanta Hawks.

    RISULTATI NBA 16 novembre 2012

    Philadelphia 76ers – Utah Jazz 99-93
    Phi: Holiday 26, Richardson 20, Young 14
    Uta: Millsap 22, Jefferson 15, Carroll 17

    Indiana Pacers – Dallas Mavericks 103-83
    Ind: Hill 15, West 15, Hibbert 14, Young 14
    Dal: Mayo 19, Collison 10, Carter 10

    Detroit Pistons – Orlando Magic 106-110
    Det: Monroe 23, Prince 18, 14 Singler
    Orl: Redick 23, Afflalo 19, Davis 17

    New Orleans Hornets – Oklahoma City Thunder 95-110
    NO: Anderson 15, Lopez 12, Mason jr 11
    Okl: Durant 27, Martin 27, Ibaka 15

    Minnesota Timberwolves – Golden State Warriors 98-106
    Min: Williams 23, Shved 22, Kirilenko 18
    GS: Barnes 18, Lee 18, Curry 17

    Memphis Grizzlies – New York Knicks 105-95
    Mem: Gasol 24, Randolph 20, Gay 17
    NY: Anthony 20, Felton 18, Wallace 13

    Sacramento Kings – Atlanta Hawks 96-112
    Sac: Thompson 19, Thornton 17,  Evans 14
    Atl: Korver 22, Williams 21, Horford 20

    Portland Trail Blazers – Houston Rockets 119-117 (overtime)
    Por: Batum 35, Aldridge 29, Lillard 27
    Hou: Harden 29, Parsons 19, Asik 16, Morris 16

    Los Angeles Lakers – Phoenix Suns 114-102
    Lak: Bryant 31, World Peace 22, Howard 18
    Pho: Dragic 22, Scola 18, Beasley 14

  • NBA, esordio amaro per D’Antoni. Lakers ko con gli Spurs

    NBA, esordio amaro per D’Antoni. Lakers ko con gli Spurs

    Anche se non ancora in panchina, Mike D’Antoni bagna la sua prima da head coach dei Los Angeles Lakers con una sconfitta interna. Gli Spurs infatti sbancano lo Staples Center per 84-82 grazie ai soliti Tony Parker, autore di 19 punti e 7 assist a referto, e Tim Duncan (18 punti e 9 rimbalzi). Ma il canestro decisivo a pochi secondi dalla sirena lo mette Danny Green, una tripla che consente a San Antonio di superare i gialloviola e di incrementare il proprio record stagionale arrivato a 7 vittorie e una sola sconfitta con una striscia di 3 successi consecutivi. Non bastano i 28 punti di Kobe Bryant e i 13 di Dwight Howard (15 i rimbalzi per il centro ex Magic).

    Continuano a macinare vittorie su vittorie i New York Knicks di Mike Woodson, giunti ad un record nell’Atlantic Division della Eastern Conference di 5 successi unica franchigia NBA a non aver ancora perso, che battono sul parquet dell’Amway Center i padroni di casa degli Orlando Magic 99-89. Sugli scudi ancora una volta Carmelo Anthony con 25 punti e 8 rimbalzi, decisivi anche gli apporti di Raymond Felton e J.R. Smith con 21 punti a testa. Per i Magic buona la prestazione di J.J. Redick che mette 18 punti.

    Ottimo l’avvio dei Brooklyn Nets che nel nuovissimo Barclays Center portano a casa la quarta W stagionale trascinati da Deron Williams. L’ex play degli Utah Jazz mette a referto 26 punti conditi da 10 assist, cifre che permettono di battere i Cleveland Cavaliers. Ottimi gli apporti di Joe Johnson (25 punti e 6 assist) e di Brook Lopez (23 punti e 7 rimbalzi). Per la franchigia dell’Ohio a nulla servono le prestazioni eccellenti di Anderson Varejao (35 punti e 18 rimbalzi) e Kyle Irving (34 punti e 8 assist).

    San Antonio Spurs v Los Angeles Lakers
    Bryant in azione © Harry How/Getty Images

    Vincono per un soffio i Toronto Raptors di Andrea Bargnani che si fanno rimontare il cospicuo vantaggio di 11 punti accumulato nella gara nell’ultimo periodo dagli Indiana Pacers che poi mancano del sorpasso definitivo: 74-72 per la franchigia canadese in una gara segnata dalle basse percentuali al tiro di entrambe le squadre (36.1% per i Raptors, 32% per i Pacers). Bargani non brilla e chiude con soli 8 punti e 2 rimbalzi in quasi mezzora di gara.

    Infine vittorie agevoli per Portland e Charlotte: i Trail Blazers espugnano il parquet dei Sacramento Kings 103-86 mandando 5 uomini in doppia cifra per quanti riguarda la realizzazione di punti mentre i Bobcats battono i Washington Wizards per 92-76 grazie a Ramon Sessions autore di 21 punti. Lo strappo decisivo alla gara nel secondo periodo che consente alla franchigia di Michael Jordan di portare il proprio record in parità (3-3).

    RISULTATI NBA 14 novembre 2012

    Charlotte Bobcats – Washington Wizards 92-76
    Cha: Sessions 21, Walker 17, Kidd-Gilchrist 15
    Was: Ariza 19, Booker 8, Okafor 8, Beal 8

    Orlando Magic – New York Knicks 89-99
    Orl: Redick 18, Afflalo 13, Vucevic 12, Moore 12
    NY: Anthony 25, Felton 21, Smith 21

    Indiana Pacers – Toronto Raptors 72-74
    Ind: Hill 18, George 12, West 11
    Tor: DeRozan 15, Calderon 13, Kleiza 10

    Brooklyn Nets –  Cleveland Cavaliers 114-101
    Bro: Williams 26, Johnson 25, Lopez 23
    Cle: Varejao 35, Irving 34, Thompson 14

    Sacramento Kings – Portland Trail Blazers 86-103
    Sac: Johnson 16, Thornton 14, Fredette 13
    Por: Lillard 22, Aldridge 19, Matthews 18

    Los Angeles Lakers – San Antonio Spurs 82-84
    Lak: Bryant 28, Howard 13, World Peace 12
    SA: Parker 19, Duncan 18, Green 11

  • Mike D’Antoni nuovo allenatore dei Lakers

    Mike D’Antoni nuovo allenatore dei Lakers

    Mike D’Antoni, ex coach dei Phoenix Suns, dei New York Knicks e dell’Olimpia Milano, torna a sedersi su una panchina Nba, sostituendo l’esonerato Mike Brown come head coach dei Los Angeles Lakers. Il 61enne allenatore, in Italia dal 1977 al 1994 nelle file dell’Olimpia Milano, prima come playmaker e poi come allenatore, ritorna dopo 8 mesi dalle dimissioni rassegnate sulla alla dirigenza dei Knicks, avendo la meglio sull’altro illustre candidato a guidare i giallo-viola nella stagione in corso, Phil Jackson, il quale seppur acclamato dai tifosi e dall’ambiente losangelino, sembra abbia chiesto un lauto stipendio alla dirigenza dei “lacustri” avendo inoltre libera scelta sul personale e l’opzione di saltare alcune gare in trasferta della squadra.

    Nelle file gialloviola il coach naturalizzato italiano ritrova così Steve Nash, dopo la bellissima parentesi ai Suns durante la quale il playmaker canadese ha vinto per 2 anni consecutivi (2004/2005 e 2005/2006) il titolo di MVP della stagione, non riuscendo però a ad approdare alle Finali ed Nba per poter vincere il titolo, ma interpreti comunque di un gioco rapido e scintillante che ha portato Phoenix ad essere una delle migliori squadre della lega per gioco e realizzazione, con una media di oltre 110 punti a partita. Meno fortunata la parentesi ai New York Knicks che seppur iniziata con grandi prospettive e buoni risultati, si è conclusa malamente dopo un trend negativo che ha portato alle sue dimissioni nonostante in squadra avesse giocatori del calibro di Carmelo Anthony, Amar’e Stoudemire e Tyson Chandler.

     Mike D'Antoni  ai Lakers
    Mike D’Antoni | © Jamie Squire / Getty Images

    Per lui quindi inizia una nuova avventura, ma anche una grossa responsabilità, ovvero portare i Lakers in alto lottando conseguentemente per il titolo e cercando di convincere gli scettici che in lui non ripongono tanta fiducia visto la prediligenza di un  gioco totalmente offensivo lasciando a desiderare lasciando a desiderare in quella difensiva. Importante sarà anche la gestione dei campioni nello spogliatoio, dare loro degli schemi adatti al suo gioco e valorizzare tutti i componenti del roster affidandosi in particolare ai senatori della squadra come Bryant, Gasol e World Peace.

    Intanto i Lakers post-Brown, guidati dal coach ad interim Bickerstaff, ottengono la seconda vittoria di fila allo Staples Center contro i Sacramento Kings dopo aver liquidato facilmente i Golden State Warriors. In attesa del debutto di D’Antoni, previsto tra circa due settimane per via di un’operazione al ginocchio che lo ha costretto ad un periodo di riposo, la squadra gialloviola sembra essersi ripresa dopo le rovinose cadute in pre-season e nelle prime uscite della stagione.

  • I Lakers esonerano Mike Brown. D’Antoni, Sloan o torna Phil Jackson?

    I Lakers esonerano Mike Brown. D’Antoni, Sloan o torna Phil Jackson?

    Clamoroso colpo di scena nella Nba: i Los Angeles Lakers hanno infatti sollevato dall’incarico l’ormai ex coach Mike Brown dopo un disastroso avvio di stagione (preseason compresa) di cui è stata protagonista la squadra gialloviola. L’head coach 42enne ex Cavaliers ha pagato con l’esonero l’ennesima sconfitta patita all’EnergySolution arena di Salt Lake City contro gli Utah Jazz, sconfitta che segue quelle precedenti, tra cui il derby contro i Clippers perso malamente da Bryant e compagni.

    Il comunicato ufficiale della franchigia losangelina specifica inoltre che il vice di Mike Brown, Bernie Bickerstaff, è stato nominato coach ad interim, in attesa di ingaggiare un nuovo head coach: tra i papabili spiccano i nomi di Mike D’Antoni, che così ritroverebbe Steve Nash dopo gli anni trascorsi a Phoenix, ma anche leggende del basket a stelle e strisce quali Jerry Sloan, ex coach degli stessi Jazz che ha guidato per 23 anni con ottimi risultati seppur non ha mai potuto fregiarsi del titolo Nba, sfiorato per due volte nelle Finals contro i Chicago Bulls di un certo Michael Jordan. Ma Sloan non è l’unica leggenda Nba ad essere accostata alla panchina gialloviola: infatti i tifosi sognano il ritorno di Phil Jackson, il quale ha lasciato proprio i Lakers un anno e mezzo fa decidendo di ritirarsi a vita privata: i rumors che circolano in queste ore parlano di un tentativo della nuova stella losangelina Dwight Howard in procinto di convincere Coach Zen a ritornare sulla panchina con cui ha vinto 5 anelli dal 2000 al 2010.

    Mike Brown
    Mike Brown e Dwight Howard © Stephen Dunn/Getty Images

    La notizia, se vera, avrebbe del clamoroso e porterebbe alla franchigia gialloviola quel tatticismo e quella voglia di vincere che con Brown è mancata, ma gli addetti ai lavori non si sbilanciano su un suo possibile ritorno. Ritorno che potrebbe essere quello di Brian Shaw, già vice di Jackson durante l’avventura a Los Angeles e ora allenatore in seconda degli Indiana Pacers, ma attualmente il favorito sarebbe proprio D’Antoni, sebbene la mancanza di un equilibrio difensivo, contrapposta ad uno spettacolare repertorio offensivo, alimenta più di un dubbio alla dirigenza dei Lakers.

    La stagione per i “lacustri” si è subito complicata, complice le 4 sconfitte nelle prime 5 uscite con squadre non irresistibili, anche se c’è tutto il tempo per rimediare perchè la stagione è lunga ed è appena all’inizio: già stanotte scenderanno in campo allo Staples Center contro i Golden State Warriors, in panchina ci sarà Bickerstaff in attesa che il proprietario Jerry Buss e il general manager Mitch Kupchak decidano a chi affidare una squadra che già da quest’estate è stata costruita per puntare a vincere il titolo con gli importanti acquisti di Nash e Howard.

  • NBA, buona la prima per Miami. Dallas sorprende i Lakers

    NBA, buona la prima per Miami. Dallas sorprende i Lakers

    E’ partita la stagione NBA 2012/2013 con 3 gare in programma nella notte, 2 delle quali dei veri e propri big match (Miami Heat-Boston Celtics e Los Angeles Lakers-Dallas Mavericks).

    Iniziamo la nostra analisi dalla partita di contorno ovvero Cleveland Cavaliers-Washington Wizards: la gara viene decisa dalla premiata ditta dei Cavs IrvingVarejao, con il rookie dell’anno della scorsa stagione capace di infilare ben 29 punti ed il centro che sfiora una sontuosa tripla doppia chiudendo con 9 punti, ben 23 rimbalzi (di cui 12 offensivi) e 9 assist (suo massimo in carriera). Grande contributo per i Cavaliers anche da Tristan Thompson che chiude in doppia doppia (12 punti e 10 rimbalzi) e dal rookie Dion Waiters che alla fine totalizza 17 punti e 3 recuperi. Dominio assoluto di Cleveland a rimbalzo, 54 a 39, ma gara che fino a 5 minuti dalla sirena ancora è in bilico sull’80 pari dopo che Washington recupera un passivo di 16 punti a partire dal terzo quarto (61-45). I Wizards però, ancora privi della stella John Wall ancora per circa un mese, sbagliano 14 dei 15 tiri finali una volta raggiunta la parità e così Irving e Varejao chiudono la pratica con un parziale di 14-4.

    E’ festa grande a Miami per la consegna degli anelli di campioni del Mondo ai giocatori degli Heat per la vittoria del campionato della scorsa stagione ai danni degli Oklahoma City Thunder nelle Finals NBA. Festa raddoppiata dal successo di LeBron James e compagni sui Boston Celtics nella gara di apertura. Partita ad alto punteggio ma con il passare dei minuti Miami prende il controllo delle operazioni anche grazie a Wade (che nel secondo quarto taglia il traguardo dei 15mila punti in carriera) e James che guidano gli Heat al 62-54 a metà gara. I padroni di casa provano a chiudere i conti nel terzo quarto (93-76 alla fine del periodo) e si portano sul 100-82 a 9 minuti e mezzo dal termine. James però deve rientrare negli spogliatoi per crampi, Boston ne approfitta per riportarsi in partita con un super Barbosa (16 punti solo nell’ultimo quarto) che riduce ad una manciata di punti il divario a 2 minuti dalla conclusione. Wade e Bosh però non tremano e dalla linea del tiro libero chiudono i giochi. James termina la sua partita con 26 punti, 10 rimbalzi, 3 assist e 2 recuperi in soli 28 minuti sul parquet (l’ultimo periodo in campo solo 3 minuti prima del suo rientro anticipato negli spogliatoi), Wade top scorer con 29 punti, doppia doppia per Bosh da 19 punti e 10 rimbalzi, positive le prove dei nuovi arrivi Ray Allen (19 punti per il grande ex) e Rashard Lewis (10). Per i Celtics 23 punti di Pierce, 15 di Bass, 16 di Barbosa e grande gara di Rondo con 20 punti, 7 rimbalzi e 13 assist, in ombra Garnett con soli 9 punti che non saluta nè all’inizio e nè a fine match l’ex compagno Ray Allen.

    LeBron James dei Miami Heat riceve l’anello di campione de Mondo | © Chris Trotman/Getty Images

    La sorpresa della notte arriva direttamente da Los Angeles: i Dallas Mavericks (privi del leader Dirk Nowitzki fermo per infortunio e di una pedina chiave come il centro Kaman) espugnano con pieno merito il parquet dei Lakers per 99-91. Dopo 8 KO di fila in preseason arriva ancora una sconfitta per l’armata gialloviola alla prima in campionato, i Lakers assomigliano ad un’accozzaglia di campioni più che ad una vera squadra, ma le cose dopotutto non potranno che migliorare nelle prossime partite e la franchigia di Los Angeles sarà comunque la squadra favorita nella Western Conference a raggiungere la finale NBA. Iniziano bene i Lakers che tirano quasi con il 60% dal campo nel primo quarto ma gli ospiti restano a contatto (29-25). E’ la panchina texana che rivolta la gara come un calzino e che permette a Dallas di chiudere avanti a fine primo tempo 48-46. Terzo quarto da incubo per i padroni di casa, Brand e Wright prendono il controllo delle operazioni, Collison in regia regala giocate d’autore e così i Mavs si portano 74-66 alla fine della terza frazione. I Lakers non riescono a reagire e sprofondano sul -16 (93-77) a 5 minuti dalla fine, Howard prova a caricarsi la squadra sulle spalle ma viene tradito dai tiri liberi (ne sbaglia 11 su 14) e così Dallas controlla la situazione e gestisce il vantaggio fino alla sirena. Per i padroni di casa panchina inesistente (17 punti contro i 37 di quella texana), 64 dei 91 punti totali arrivano da Bryant (22 punti con un ottimo 11/14 dal campo), Gasol (23 punti, 13 rimbalzi, 6 assist e 3 stoppate, di gran lunga il migliore dei suoi, unico in attivo anche nel conto del plus/minus) ed Howard (doppia doppia da 19 punti e 10 rimbalzi ma con la pecca dei tiri liberi), male Nash (che si è spento dopo un buon avvio) e Jamison (5 miseri punti dalla panchina). I Mavs trionfano nonostante le assenze portando 6 uomini in doppia cifra, il migliore è Collison con 17 punti, seguìto da Wright con 14, Mayo con 12 e da un terzetto a quota 11 punti ciascuno ovvero Marion-Carter-Beaubois. Fondamentale nel successo ospite anche Brand con 8 punti ed 11 rimbalzi e note positive dal redivivo Eddy Curry, il giocatore più pesante della Lega che dopo qualche anno di inattività tra New York e Miami chiude con una buona prova sotto canestro da 7 punti e 4 rimbalzi in 17 minuti, impegnando anche Dwight Howard suo diretto rivale in campo.

    RISULTATI NBA 30 ottobre 2012

    Cleveland Cavaliers-Washington Wizards 94-84
    Cle: Irving 29, Waiters 17, Thompson 12
    Was: Crawford 11, Okafor 10, Ariza 9, Webster 9

    Miami Heat-Boston Celtics 120-107
    Mia: Wade 29, James 26, Allen 19, Bosh 19
    Bos: Pierce 23, Rondo 20, Barbosa 16

    Los Angeles Lakers-Dallas Mavericks 91-99
    Lak: Gasol 23, Bryant 22, Howard 19
    Dal: Collison 17, Wright 14, Mayo 12

  • Basket, Varese e Sassari al comando. Crisi Milano, bene Siena

    Basket, Varese e Sassari al comando. Crisi Milano, bene Siena

    Nella quinta giornata del campionato italiano di basket di Serie A continua il cammino perfetto di Cimberio Varese e Banco di Sardegna Sassari, appaiate al primo posto in classifica a quota 10 punti. Bene la Montepaschi Siena che risale e si lancia all’inseguimento delle fuggitive, mentre crollano Emporio Armani Milano e SAIE3 Bologna. OK anche la Virtus Roma che raggiunge Cantù.

    Resta imbattuta la Cimberio Varese (nelle gare tra precampionato e regular season ben 16 successi) che sul parquet di casa manda KO Cantù: il derby lombardo viene risolto dalla premiata ditta Green-Dunston con l’importante partecipazione di Ere. La parte della lepre la fanno i padroni di casa che si portano in vantaggio al quinto minuto (15-10) e restano sempre avanti. Gli ospiti provano più volte l’aggancio, soprattutto all’inizio del terzo quarto (da 65-59 a 69-67) e negli ultimi secondi di gioco (75-73). Qui c’è la giocata che decide il match con Mike Green che strappa il pallone del possibile pareggio (o sorpasso) ad un infuocato Brooks e serve l’assist del definitivo 77-73 al compagno Dunston. Cantù deve arrendersi e non bastano i 17 punti di Manu Markoishvili, i 14 e 9 rimbalzi di Cusin ed i 10 di Brooks, Varese trionfa grazie ai 19 punti di Ere (letale dalla lunga distanza), alla fantastica doppia doppia del centro Dunston da 17 punti ed 11 rimbalzi ma soprattutto per via della prova di Green che sfiora la tripla doppia chiudendo la sua gara con 9 punti, 7 assist e 7 recuperi.

    Sassari mette in mostra il proprio fenomenale attacco con un Thornton inarrestabile: per il mancino dei sardi prova da 32 punti con 7/8 da 2, 6/10 da 3 punti, 8 recuperi e ben 40 di valutazione. La Scavolini Pesaro lotta ma al cospetto di un Thornton in stato di grazia deve cedere (100-90 il finale) e gli isolani continuano la loro corsa imbattuti in testa alla classifica.

    Dietro le 2 capolista troviamo Siena, molto efficace in campionato al contrario dell’Eurolega dove rischia seriamente una precoce eliminazione: tutto facile per gli uomini di coach Banchi che espugnano il campo di Biella con un rotondo 81-56, dura solo un quarto l’equilibrio dell’incontro, fino al 22-20, poi i toscani si scatenano e le triple di Rasic, Kangur e Carrarretto danno lo sprint alla fuga senese che all’intervallo è sul punteggio di 26-39. Secondo tempo in controllo per i campioni d’Italia. Solo 2 uomini in doppia cifra per l’Angelico (Mavunga 14 punti e Robinson 10), Siena trova la magica serata di Brown (20 punti) ed un consistente Carraretto da 14 punti.

    logo legabasket | © foto tratta dal web

    Se non è crisi, poco ci manca: l’Emporio Armani Milano resta ferma a quota 4 punti, nelle zone bassissime della classifica visto il tonfo casalingo patito contro la neopromossa Reggio Emilia: gli ospiti riescono a segnare 38 punti nei primi 15 minuti e trionfano per 78-66 grazie alle ottime prove di Donell Taylor, di Cinciarini, di Cervi (giovane centro dalla stazza non indifferente) e del 19enne lettone Silins. Panchina rovente per Sergio Scariolo che con il miglior roster della Serie A sta portando a casa risultati davvero imbarazzanti. Voci di mercato danno in arrivo il veterano Jaka Lakovic del Galatasaray per sopperire alle lacune in cabina di regia.

    Nelle altre gare del turno ottimo successo di Venezia sul campo di Brindisi (82-63), la Virtus Roma dimostra di poter essere la mina vagante di questa stagione e batte nettamente per 86-57 Caserta grazie ad un super Datome. Lo scontro salvezza tra Cremona e Montegranaro va ai lombardi che si impongono 80-74 sul parquet marchigiano, momento difficile per coach Recalcati e la sua squadra, al quarto stop di fila. Chiudiamo infine con la sconfitta della Virtus Bologna in casa di Avellino che tiene lontani i felsinei dalla testa della classifica.

    RISULTATI QUINTO TURNO SERIE A:

    Enel Brindisi vs Umana Venezia 63-82
    Scavolini Banca Marche PU vs Banco di Sardegna Sassari 90-100
    Sidigas Avellino vs SAIE3 Bologna 87-77
    Acea Roma vs Juve Casert 86-57
    EA7 Emporio Armani Milano vs Trenkwalder R.Emilia 66-78
    Sutor Montegranaro vs Vanoli Cremona 74-80
    Cimberio Varese vs chebolletta Cantù 77-73
    Angelico Biella vs Montepaschi Siena 56-81

    LA CLASSIFICA:

    1. Banco di Sardegna SS 10
    2. Cimberio VA 10
    3. 6Montepaschi SI 8
    4. SAIE 3 BO 6
    5. Chebolletta Cantù 6
    6. Virtus Roma 6
    7. V.L. Pesaro 4
    8. Juve Caserta 4
    9. EA7 Emporio Armani MI 4
    10. Trenkwalder RE 4
    11. Umana VE 4
    12. Sidigas AV 4
    13. Vanoli CR 4
    14. Enel BR 2
    15. Angelico BI 2
    16. Sutor MGR 2

  • NBA, terminata la preseason via alla regular season

    NBA, terminata la preseason via alla regular season

    Si è conclusa la preseason NBA. In attesa del’inizio della nuova stagione che prenderà il via domani notte, 30 ottobre 2012,  con 3 match in programma (Cleveland Cavaliers-Washington Wizards, Miami Heat-Boston Celtics e Los Angeles Lakers-Dallas Mavericks le sfide della prima giornata), proviamo ad estrapolare qualche indicazione dalle partite amichevoli che si sono giocate in questo mese di ottobre, tenendo ben presente che i dati messi in luce ed emersi sono ovviamente molto sommari trattandosi di match non ufficiali.

    Il primo tra tutti i dati che emerge da questa preseason è il record negativo dei Los Angeles Lakers, il peggiore nella storia gloriosa della franchigia con ben 8 sconfitte e nessuna vittoria ottenuta. Un evento impensabile vista la faraonica campagna acquisti che ha portato tra le fila gialloviola campioni del calibro di Steve Nash (in cabina di regia) e Dwight Howard (sotto canestro) e l’aggiunta di un sesto uomo di lusso come Jamison. Ovviamente tutti hanno avuto un minutaggio limitato onde evitare infortuni, da Bryant a Gasol, da Nash allo stesso Jamison per non parlare poi di Howard che ha saltato la prima parte del pre-campionato per rientrare solo nelle ultime partite. Ovviamente la brutta preseason disputata non toglie ai Lakers lo status di team favorito della Western Conference ma comunque tutto ciò ha dimostrato che nessuna squadra è imbattibile per quanto forte possa essere sulla carta.

    Non molto meglio è andata ai campioni in carica dei Miami Heat, che chiudono con un record in parità d 4 successi ed altrettante sconfitte. Anche per loro vale lo stesso discorso dei californiani, in regular season si vedranno altri giocatori e un altro tipo di gioco, i favoriti per il titolo restano sempre loro grazie al talento straordinario di LeBron James.

    LeBron James | © Ronald Martinez/Getty Images

    Chi sorride è invece Philadelphia che ha ottenuto il miglior record (6-1) al pari dei Toronto Raptors di Andrea Bargnani, reduci da 5 vittorie di fila. Il nuovo corso canadese promette bene, con 3/5 dello starting five nuovi di zecca (Kyle Lowry playmaker, Landry Fields in guardia e Jonas Valanciunas come centro) ed un leader nel “Mago” chiamato alla stagione della consacrazione.

    Un gradino sotto ai Raptors troviamo i Chicago Bulls di Marco Belinelli (5-2) che attendono con ansia il ritorno in campo dell’infortunato Derrick Rose (previsto per gennaio dopo la rottura dei legamenti del ginocchio nei passati playoff). Belinelli però dovrà elevare il suo rendimento dato che è stato uno dei più deludenti in preseason e se vorrà avere spazio dovrà migliorare anche la sua fase difensiva, da sempre la sua lacuna.

    Ampiamente previsti i record negativi di Charlotte Bobcats (1-7), Orlando Magic (in piena ricostruzione dopo la cessione di Dwight Howard, 2 sole partite vinte e 6 sconfitte) e Washington, sorprende in negativo invece la preseason dei Boston Celtics che chiudono con 3 successi e 5 KO. Male anche Denver che fa registrare 3 vittorie e 4 sconfitte, ma al di là di questo si è intravisto un bel gioco e la crescita della squadra procede molto bene, i Nuggets faranno strada anche nei playoff molto probabilmente e Danilo Gallinari ha ormai assunto la leadership del team. Anche per lui sarà la stagione della verità.

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  • NBA: Colpo degli Houston Rockets, preso Harden dai Thunder

    NBA: Colpo degli Houston Rockets, preso Harden dai Thunder

    A pochi giorni dal via della regular season NBA il mercato ci regala un clamoroso colpo di scena: gli Houston Rockets infatti prendono James Harden, fortissima guardia degli Oklahoma City Thunder, lo scorso anno eletto miglior sesto uomo della Lega.

    Una notizia a sorpresa, visto che Harden era uno dei pilastri fondamentali della squadra dell’Oklahoma che ora va a rinforzare notevolmente il team texano. La rottura tra la guardia e la sua ormai ex franchigia si è consumata in poche ore, vista l’impossibilità del rinnovo contrattuale (il giocatore sarebbe stato free agent “ristretto” alla fine di questa stagione).

    I Thunder per trattenere Harden hanno messo sul piatto un’offerta da 55,5 milioni di dollari complessivi per 4 anni, il giocatore avrebbe desiderato invece il massimo salariale di 60 milioni netti. Situazione irrealizzabile per Oklahoma City che avrebbe così sforato il salary cap. Si sono fatti avanti i Rockets che hanno acquisito Harden assieme al centro Cole Aldrich, alla guardia Daequan Cook ed all’ala piccola Lazar Hayward. Percorso inverso per le guardie Kevin Martin (veterano di mille battaglie ma con seri problemi fisici) e Jeremy Lamb (rookie, prima scelta di Houston all’ultimo Draft). Inoltre i Thunder hanno ricevuto 2 prime scelte ed una seconda ai prossimi Draft per completare il pacchetto e far quadrare i conti dello scambio.

    Tutti contenti dunque (forse un pò meno i fans e i tifosi di Oklahoma City) con Houston che prende una possibile superstar ed un gruppo di giovani che potrebbero dare consistenza alla panchina, mentre ai Thunder approdano un giocatore dal sicuro rendimento, tiratore perimetrale micidiale ma con l’incognita degli infortuni, ed un esordiente molto promettente ma tutto da costruire (e si sa che in questi casi è la fortuna a recitare un ruolo importante).

    James Harden | © DON EMMERT/AFP/GettyImages

    Ovviamente si dovrà vedere quanto questa cessione potrà incidere sullo spogliatoio di Oklahoma City, dato che Harden era uno dei pilastri della formazione, un giocatore determinante nella conquista della Finale NBA dello scorso anno, serie che però ha visto progressivamente la buona vena nei playoff della guardia barbuta, cosa che ha fatto pendere l’go della bilancia della sfida a favore dei Miami Heat di LeBron James capaci di vincere per 4-1 e mettersi al dito l’anello tanto agognato.

    I suoi compagni di squadra, da Durant a Westbrook passando per Ibaka e perkins, auspicavano un felice esito del rinnovo contrattuale. Ma tutto ciò non è avvenuto ed ora i Thunder escono dalla situazione con qualche incognita rispetto alle certezze degli ultimi mesi.

    Harden ora avrà un ruolo fondamentale ed importante per quanto riguarda la crescita dei Rockets, squadra giovane e con il futuro tutto da scoprire. Sicuramente sarà la superstar della squadra, il finalizzatore per eccellenza che dovrà provare a trascinare la franchigia di Houston, anche con l’apporto di Jeremy Lin, acquisito nella free agency estiva dai New York Knicks, playmaker capace di tutto come ha già dimostrato nella Grande Mela.

    Per vedere chi avrà avuto ragione in questa situazione non servirà molto tempo dato che la regular season NBA è alle porte ed il campo, come si sa, prima o poi emette sempre le sue sentenze.