Nove le partite Nba in programma questa notte. Per i nostri pronostici prenderemo in esame soltanto due incontri, uno dei quali avrà come protagonista il nostro Marco Belinelli. Dopo il ko subito sul parquet di Brooklyn, i Bulls tornano in campo. Stavolta il teatro della gara di Chicago sarà la Philips Arena di Atlanta, dove ad attenderli ci saranno gli Hawks. Sempre ad Est i Knicks ospiteranno al Garden di New York i Kings, mentre Milwaukee se la vedrà contro Orlando. Per quanto riguarda invece le squadre della Western Conference, a Cleveland saranno di scena i Thunder, in una partita che si preannuncia altamente spettacolare (Irving permettendo). Al Toyota Center invece Houston affronta la cenerentola Charlotte. Nella terra dei mille laghi New Orleans cercherà di fare lo sgambetto a Minnesota, sconfitta ieri dai Lakers. La sorpresa Golden State invece ha sulla carta uno degli impegni più facili, dovendo ospitare Phoenix. Chiudono la serata il match tra San Antonio e Wizards, con i leader della Western che giocheranno contro una delle squadre dal peggior rendimento in trasferta, e quello del Rose Garden tra Portland e Utah.
La sconfitta contro Brooklyn è maturata anche in virtù delle pesanti assenze nel roster dei Bulls. Joakim Noah, Carlos Boozer e Hinrich saranno out anche stanotte, e questo di certo non aiuta nel pronosticare gli ospiti vincenti. Anche perché i padroni di casa hanno mostrato nell’ultimo periodo importanti segnali di risveglio, dopo un inizio di 2013 disastroso. Il match di oggi sarà anche un test importante per il nostro Marco Belinelli, chiamato a confermare l’ottima prestazione condita da 18 punti e 4 assist contro i Nets. Nonostante i tanti infortuni, Chicago incute una discreta paura, dal momento che lo scorso 15 gennaio costrinse gli Hawks ad un ko di portate colossali (97-58), che difficilmente Atlanta ha scordato. Riusciranno Al Horford e compagni a prendersi la rivincita? Per noi sì. Pronostico: 1
Portland Blazers – Utah Jazz, tanta roba
Ormai Portland (23-23) è abituata ai back-to-back. Dopo quello che l’ha vista protagonista contro i Clippers, Portland ci riprova questa notte al Rose Garden, dove affronterà i Jazz (26-21). Il primo match se l’è aggiudicato Utah, che ha sconfitto i Blazers 86-77. La squadra di coach Stotts ci ha abituati però alle grandi imprese. Oltre al successo contro i rosso-blu della California, nell’ultima settimana Portland ha battuto davanti ai propri tifosi avversario del calibro di Pacers e Mavericks. E con un Lillard di stanotte in grande forma (26 punti), e un LeMarcus Aldridge comunque sempre pericoloso, i Blazers possono giocare lo scherzetto ai Jazz. Sarà difficile d’accordo, però un eventuale successo dei padroni di casa non sarebbe poi la fine del mondo. Pronostico: 1
Pronostici Nba di oggi 2 febbraio 2013
Atlanta Hawks – Chicago Bulls 1
New York Knicks – Sacramento Kings 1
Cleveland Cavaliers – Oklahoma City Thunder 2
Houston Rockets – Charlotte Bobcats 1
Minnesota Timberwolves – New Orleans Hornets 2
Milwaukee Bucks – Orlando Magic 1
San Antonio Spurs – Washington Wizards 1
Portland Blazers – Utah Jazz 1
Golden State Warriors – Phoenix Suns 1
Si è conclusa un’altra notte Nba. Dodici le partite giocate. Gallinari vive un’altra serata positiva, trascinando Denver al successo casalingo contro New Orleans. E’ la sesta vittoria consecutiva dei Nuggets: la squadra del Colorado vede i play-off ad un passo ormai. Non basta invece un ottimo Marco Belinelli (18) a Chicago per avere la meglio su Brooklyn, che vince la sfida contro i Tori rossi orfani di Carlos Boozer e Joakim Noah. Vincono i Lakers, che a Minnesota fermano l’emorragia di otto ko esterni consecutivi, aiutati dai 22 punti di Pau Gasol, top scorer dei suoi. Ma non possiamo non sottolineare la prova di Bryant “The Creator”, autore di 17 punti, 12 rimbalzi e 7 assist (quattro solo nel primo quarto). Viviamo insieme il racconto di questa giornata.
Denver Nuggets – New Orleans Hornets 113-98, al Pepsi non si passa
Se a Max Pezzali fosse piaciuto il basket, con ogni probabilità avrebbe cantato qualcosa del tipo: “è la dura legge del Pepsi”. La casa di Denver è davvero invincibile. I Nuggets aggiungono un’altra convincente vittoria al Pepsi Center, dove il record è di 20 successi e 3 sconfitte. La squadra di Danilo Gallinari (18) è una delle più in forma dell’intera lega, avendo ottenuto 12 vittorie nei quindici incontri giocati nel mese di gennaio. Il migliore in campo stasera è stato Andre Iguodala, top scorer con 24 punti, a cui si aggiunge anche la doppia-doppia di Ty Lawson (21 punti e 13 assist). Negli ospiti si segnalano Ryan Anderson (21) ed il rookie Anthony Davis, il quale infila 13 punti catturando anche 10 rimbalzi. Gallinari scenderà nuovamente in campo il prossimo cinque febbraio contro Milwaukee sempre al Pepsi Center di Denver.
Brooklyn Nets – Chicago Bulls 93-89, Belinelli non basta
Se oltre a Derrick Rose i Bulls devono rinunciare anche a due elementi così importanti come Carlos Boozer e Joakim Noah (senza dimenticare Hinrich), le cose si complicano maledettamente. Se poi il tutto avviene alla vigilia della trasferta di Brooklyn, va da sé che le sorti dell’incontro sono segnate in maniera pesante. E così diventano del tutto inutili i 18 punti messi a referto dal nostro Belinelli, partito dalla panchina e protagonista di un ottimo 5/9 da due, a cui aggiunge otto tiri liberi (su nove tentativi). Per Beli anche 4 assist e 2 rimbalzi. Dall’altra parte ottima prestazione di Brook Lopez, che chiude la serata con 20 punti. Prezioso l’apporto dalla bench di MarShon Brooks e Andray Blatche, autori di 24 punti complessivi.
Rudy Gay super, Bryant pure. Bene Utah e Mavs
Ad ovest si registrano vittorie molto importanti in chiave play-off, come quella dei Lakers. Nella terra dei dieci mila laghi, Kobe Bryant dà ulteriore assaggio della sua incredibile classe sfiorando nuovamente la tripla doppia. Stavolta i rimbalzi sono ok (12), a mancare all’appello però sono gli assist (7). I giallo-viola hanno comunque di che sorridere. Pau Gasol sfodera una grande prova, partendo titolare e chiudendo in doppia-doppia (22 punti, 12 rimbalzi). Per i Lakers sei uomini, sugli otto utilizzati, in doppia cifra.
L’altra squadra della California invece perde, e male, contro i Raptors. I padroni di casa, trascinati dal nuovo acquisto Rudy Gay (20 punti dalla panchina), riescono a battare (98-73) i più quotati ospiti, ancora orfani di Chris Paul. Griffin segna 17 punti, e nulla può per opporsi alla forza d’urto di Toronto. Il migliore in campo è Amir Johnson con 19 punti e 16 rimbalzi.
Vince anche Memphis, che pare abbia dimenticato per una notte l’assenza dal parquet di Rudy Gay. L’impegno non era però dei più difficili, con gli Wizards che confermano il loro pessimo ruolino di marcia in trasferta (3-20). Marc Gasol chiude con 13 punti, 15 rimbalzi e 5 assist.
Nel successo di Utah contro Portland (86-77), Al Jefferson gioca un ruolo decisivo mettendo a segno 21 punti, oltre a catturare 10 rimbalzi. I Blazers, nonostante i 26 punti di Lillard, incassano il secondo ko di fila esterno nello spazio di quattro giorni, dopo la sconfitta dello Staples Center contro i Clippers.
In una partita dove le motivazioni latitavano in entrambe le squadre, Detroit sfrutta al meglio il fattore casalingo battendo nettamente Cleveland 117-99. Favolosa prestazione di Brandon Knight con i suoi 20 punti, 10 assist e 6 rimbalzi. Da segnalare anche gli 8 assist (e 11 punti) di Will Bynum dalla panchina in soli 18 minuti di gioco.
Si riprende Dallas dopo un periodo nero, che ha avuto il suo apice nei due ko consecutivi contro Portland e Golden State. Stavolta i Mavs svolgono il loro compito senza sbavature, violando il parquet dei Suns (99-109). Il migliore è Darren Collison (19 punti, 6 rimbalzi, 6 assist). Grande prova però anche di Goran Dragic, che chiude con 19 punti, 9 assist e 8 rimbalzi.
Vincono Celtics e Knicks, Miami in ferie
Tornando ad Est, c’è da raccontare l’impresa di Indiana, capace di impartire una dura lezione agli Heat (102-89). Trasferta indigesta quella di Indianapolis per Miami, sorpresa dai 30 punti di David West, davanti ai quali anche i 28 di LeBron James impallidiscono.
L’assenza di Rondo continua a non farsi sentire tra i Celtics. Contro Orlando (97-84) arriva la terza vittoria consecutiva, filotto iniziato proprio domenica scorsa nel match contro Miami, il primo senza RR. The Truth accarezza la tripla-doppia (14 punti, 11 rimbalzi, 7 assist), in un’altra notte dove Boston è capace di confezionare 30 assist. Kevin Garnett chiude con 14 punti e 10 rimbalzi.
Prosegue il momento magico di Carmelo Anthony, ancora sopra i 20 punti (25), a cui aggiunge 8 rimbalzi e 6 assist. Dalla panchina J.R. Smith e Stoudemire contribuiscono al successo dei Knicks su Milwaukee (96-86) con 34 punti complessivi. Negli ospiti Jennings si ferma a 14 punti.
Infine i Sixers si sbarazzano senza problemi dei Kings (89-80). Il successo porta la firma di Thaddeus Young e della sua doppia-doppia da 25 punti e 13 rimbalzi. Anche Jrue Holiday (21) e Nick Young (20) toccano e oltrepassano i venti punti. Ai Kings non bastano i 29 punti di Tyreke Evans.
Questa sera ci attende un’altra notte Nba ricca di partite, ben dodici, come due giorni fa. Con i nostri pronostici andremo a focalizzare l’attenzione su Denver, Chicago e Lakers, tutte e tre in campo. Ad avere sulla carta l’impegno più agevole saranno proprio i Nuggets di Danilo Gallinari, ancora di scena al Pepsi Center, dove ospiteranno gli Hornets. Partite quantomeno più complicate invece per i Bulls e i Lakers. Entrambe le squadre giocheranno in trasferta: i Tori Rossi faranno visita ai Nets, mentre i Lakers incontreranno i Timberwolves nella terra dei diecimila laghi. Gli esiti di questi due match sono incerti, e stavolta dovremmo appoggiarci più all’ignoto sesto senso che a numeri e statistiche. Come di consueto a fine articolo posteremo la schedina di giornata.
Denver Nuggets – New Orleans Hornets, il treno dei desideri
Stanotte Alcatraz conoscerà nuovi detenuti, tali Greivis Vasquez ed Eric Gordon, tanto per citare quelli più in vista. Nonostante le recenti buone prestazioni offerte contro Lakers e Jazz, dove però la sconfitta è stato il denominatore comune, gli Hornets hanno davvero poche possibilità di portare a casa la prima “w” dopo il successo su Memphis del 27 gennaio scorso. Denver pare al momento una squadra imbattibile, specialmente all’interno del Pepsi Center, che da un paio di giorni abbiamo ribattezzato Alcatraz, spingendo quel giorno per un’evasione del simpatico James Barbanera Harden. Fra le tre partite che prendiamo in esame oggi, questa è sicuramente quella che ci dà maggiore feeling. Pronostico: 1
Minnesota Timberwolves – Los Angeles Lakers, Howard fuori
Quando tutto sembrava finito, nel senso buono, ecco che arriva il ko dell’Arizona. A Phoenix i Lakers non hanno fatto una bella figura, specialmente se ricordiamo come i giallo-viola avessero tredici punti di vantaggio in avvio di quarto periodo. Inoltre la squadra di Mike D’Antoni ha perso nuovamente Dwight Howard, bloccato dall’ennesimo infortunio alla spalla. C’è un però. Gli avversari di oggi sono una delle squadre con la peggior sequenza di risultati nell’ultimo periodo (1-9), alla quale si aggiunge poi un dato “storico”: i Lakers battono interrottamente Minnesota da 19 partite. Questa notte ci sono tutti gli ingredienti perché arrivi anche la ventesima vittoria consecutiva per i californiani. Certo, avevamo detto lo stesso anche due giorni fa alla vigilia dell’incontro con i Suns. Ci appare però francamente difficile che i Lakers possano gettare al vento un successo fondamentale in chiave play-off. Pronostico: 2
Brooklyn Nets – Chicago Bulls, allarme
Incontro parecchio incerto quello del Barclays Center di Brooklyn, dove i padroni di casa incontrano i Bulls del nostro Marco Belinelli, reduci da otto vittorie nelle ultime dieci partite. Nonostante ciò, Chicago non può partire favorita, considerato il periodo di forma altrettanto positivo attraversato dai Nets, la cui sconfitta contro Miami rientra in quegli incidenti di percorso accettabili per una franchigia di certo non attrezzata per affrontare ad armi pari i detentori dell’anello. Se vogliamo però dare un pronostico, ci sentiamo di assegnare la preferenza agli ospiti, il cui rendimento in trasferta è sempre stato di altissimo livello e che possono contare sull’esplosione di Jimmy Butler. Rischiamo. Pronostico: 2
Prima o poi doveva arrivare. Dopo sei giornate, Siena conosce la prima sconfitta nelle Top 16 di Eurolega perdendo malamente a Barcellona per 85-66 contro una delle formazioni favorite per il successo finale. Nonostante ai padroni di casa mancasse sua maestà Navarro, oltre ad Oleson, tra le due squadre non c’è stata praticamente mai storia. Paradossalmente, ma neanche troppo, a pesare di più nell’economia del risultato finale, sono state le assenze dei vari Ress e Ortner, alle quali si è aggiunta anche quella di Carraretto, rimasto a casa perché influenzato. E così la Montepaschi è andata incontro ad una sconfitta largamente pronosticabile alla vigilia, considerato anche il recente stato di forma in campionato, che ha visto i toscani perdere tre partite consecutive fuori casa, l’ultima a Brindisi lunedì scorso, scivolando ulteriormente in classifica, dove a farla da padrone sono le due “sorprese” Varese e Sassari.
Per i padroni di casa grande prestazione di Ante Tomic, autore di 20 punti, 5 rimbalzi e 5 assist, con un ottimo 9/12 da due. Inarrestabile dall’arco un incredibile Rabaseda, che mette a segno tutte e quattro le triple tentate, chiudendo con un impressionante 6/6 dal campo. A fine partita proprio i tiri da tre punti si sono rivelati uno dei fattori decisivi. Mentre il Barça ha tirato con un 7/13 (54%), Siena ha chiuso con un pessimo 6/21 (28%). Tra i senesi da sottolineare comunque i 19 punti e 4 assist di Bobby Brown a cui si aggiungono i 14 di Danielo Hackett, secondo miglior realizzatore della squadra di coach Bianchi.
I risultati della sesta giornata
Girone E
Zalgiris Kaunas – Alba Berlin 92-56
Real Madrid – Cska Mosca 86-78
Unicaja Malaga – Anadolu Efes oggi
Panathinaikos – Brose Baskets oggi
Girone F
Besiktas – Maccabi Tel Aviv 55-77
Barcelona – Montepaschi Siena 85-66
Olympiacos – Fenerbache 82-71
Caja Laboral – Khimki oggi
Soltanto due le partite Nba giocate nella notte. Esiti alla vigilia scontati, e che si sono puntualmente riscontrati. Alla Oracle Arena è andato in scena il one-man show di David Lee. Il padrone di casa ha sfiorato una tripla doppia clamorosa (15-20-9) nel successo di Golden State sui Mavs, ai quali non sono bastati i 22 punti dalla panchina di Vince Carter. Dallas vede allontanarsi giorno dopo giorno il sogno play-off, dopo anche l’inopinata sconfitta contro Portland di 48 ore fa. In Oklahoma invece continua la marcia inarrestabile dei Thunder, alla loro ventesima vittoria casalinga (20-3). I Thunder hanno strapazzato i Grizzlies, orfani di Rudy Gay, grazie ai 48 punti complessivi della coppia Durant–Westbrook. E adesso i tifosi di Memphis iniziano ad avere paura.
Golden State Warriors – Dallas Mavericks 100-97, dubbi?
Ditemi, avevate forse qualche dubbio? Alla Oracle Arena i Warriors hanno la meglio su Dallas, reduce dal scioccante ko del Rose Garden contro Portland. Anche stavolta la fotografia dell’incontro può essere scattata nei secondi finali, con i Mavs in possesso a 25″ dal termine per il canestro della vittoria. La tragicommedia finisce però in una manciata di secondi, quanto basta a Bogut per bloccare il goffo tentativo di Brandan Wright. Mi chiedo e mi domando: ma perché il pallone del potenziale successo deve ritrovarsi in mano a Brandan? No spiegatemelo, perché fatico a comprenderlo.
I padroni di casa sfoderano un’altra grande prestazione, l’ennesima della stagione, potendo contare per la seconda serata consecutiva su un immenso Klay Thompson (27). Nei Warriors, privi ancora di Stephen Curry, c’è anche un certo David Lee, che chiarisce se ancora ce ne fosse bisogno il motivo della sua presenza all’All-Star Game, mettendo a referto 15 punti, 20 rimbalzi e 9 assist. Più chiaro di così…
Oklahoma City Thunder – Memphis Grizzlies 106-89, senza storia
Per le cose successe alla vigilie, tra scambi/cessioni eccetera, questa partita poteva finire soltanto con il segno “1” bello robusto, e così è stato. I Thunder hanno avuto vita particolarmente facile contro gli ospiti, che da qui fino al termine della stagione dovranno abituarsi a scendere in campo senza il loro uomo migliore, Rudy Gay. A differenza di Boston (lei sì che riavrà Rajon Rondo fra un anno), i Grizzlies dovranno tirare a campare guardando Gay giocare per Toronto, sapendo già di non poter riabbracciare più negli spogliatoi chi aveva macinato qualunque record della franchigia (479 gare giocate, 17.338 minuti, il migliore sotto la voce steals). Il battesimo del post-Rudy Gay non è stato poi dei più semplici, avendo dovuto fare i conti con Kevin Durant e Russell Westbrook, non gli ultimi arrivati.
Purtroppo per Memphis, stanotte Russell ha deciso di vestire i panni del discreto tiratore (9/17 da due), costituendo con Kevin Durant (27) la solita coppia perfetta: 48 i punti complessivi confezionati dai due big di Oklahoma, a cui si aggiungono i 16 dalla panchina di Kevin Martin. Agli ospiti non bastano quindi i 23 punti di Jerryd Bayless e la prova difensiva di Zach Randolph (19 rimbalzi) per contrastare lo strapotere dei Thunder. Siamo così sicuri che i Grizzlies vadano ancora ai play-off?
Dopo avervi raccontato le dodici partite della notte Nba, torniamo ai nostri pronostici per i due incontri in programma oggi. Sulla carta il match più interessante è quello che si disputa alla Chesapeake Energy Arena, dove i Thunder sfideranno Memphis. Gli ospiti giocheranno la loro prima partita senza Rudy Gay, il quale è stato coinvolto nella trade con Toronto e Detroit, che porterà nel roster dei Grizzlies Ed Davis, oltre ai due “Pistoni” Tayshaun Prince e Austin Daye, che in cambio ricevono dai Raptors Josè Calderon. Insieme a Rudy Gay, si trasferisce in Canada anche la riserva Hamed Haddadi. L’altra partita della serata vede i Mavericks giocare sul difficile parquet della Oracle Arena contro i Warriors, la vera sorpresa della stagione di quest’anno.
Oklahoma City Thunder – Memphis Grizzlies, post trade
Continuando il discorso anticipato nella presentazione, quanto hanno guadagnato i Grizzlies da questo maxi scambio di giocatori? Dal punto di vista tecnico nessuno, anzi. La perdita di Rudy Gay infatti non potrà non pesare nell’economia del gioco, considerando che Gay era stato il miglior realizzatore fin qui dei Grizzlies, con una media di sedici punti a partita. Gli unici a sorridere per la suddetta trade saranno -ci mettiamo la mano sul fuoco- i tesorieri della franchigia del Tennessee.
E se tutto questo accade alla vigilia di una partita come quella contro i Thunder, le domande e le perplessità dei giocatori di Memphis rischiano di dominare, negativamente, il parquet (lato ospite). Dall’altra parte invece Oklahoma affronta il match di oggi con la voglia di riscattare il ko subito nell’ultima partita contro i Lakers allo Staples Center di tre giorni fa. Kevin Durant e Russell Westbrook pregustano fin da ora una serata da numero uno, in tutti i sensi. Pronostico: 1
Golden State Warriors – Dallas Mavericks, Curry in forse
Ancora grida vendetta la sconfitta rimediata al Rose Garden 48 ore fa, quando avanti di tre a quattro secondi dalla sirena, Dirk Nowitzki e compagni si sono fatti prima rimontare e poi fregare da LaMarcus Aldridge, non esattamente Michael Jordan. Il modo in cui è maturata la sconfitta ha accelerato quel processo di idee già scattato da inizio stagione, mediante cui si può arrivare ad un’unica soluzione, pacifica per entrambe le parti: Dallas non è da play-off, non quest’anno perlomeno. Di possibilità ne ha avute, e parecchie, ma dopo partite come quella contro i Blazers chiunque, intellettualmente onesto, prenderebbe le distanze dai Mavs.
Snocciolata una promessa quantomai attuale e ficcante, se così la si può definire, prendiamo in esame l’incontro di questa sera. Golden State è reduce dal successo maturato in casa di Cleveland, importante sotto due aspetti: primo, perché conseguito nonostante l’assenza di un certo Stephen Curry, la cui mancata convocazione tra le riserve dell’All-Star Game, lato Ovest, lascia ancora oggi perplessi; secondo, perché Clay Thompson ha sfoggiato una prestazione da urlo proprio di fronte Kyrie Irving (scusate se è poco), facendo registrare il suo career-high con 32 punti, che gli sono valsi un cambio all’anagrafe in Cassius Clay Thompson. Se poi ci mettiamo dentro anche David Lee…Pronostico: 1
Pronostici Nba di oggi 31 gennaio 2013
Oklahoma City Thunder – Memphis Grizzlies 1
Golden State Warriors – Dallas Mavericks 1
Dodici le partite Nba giocate nella notte. Vince ancora Denver, che batte i Rockets al Pepsi Center grazie ad un superbo Danilo Gallinari (27 punti). Bene anche Chicago: i Bulls violano il parquet di Milwaukee superando l’ostacolo Brandon Jennings. A sorpresa cadono i Lakers, che dopo aver condotto con autorità fino all’ultimo periodo di gioco, subiscono la rimonta dei Suns, giocando un brutto scherzetto ai due grandi ex della partita, Steve Nash e Mike D’Antoni. Quella di oggi è stata anche la grande notte di LeBron James, protagonista assoluto nella vittoria in trasferta di Miami contro i Nets. Continuano intanto a vincere e convincere gli Spurs, che asfaltano in casa Charlotte, rafforzando la propria leadership ad Ovest, dove si registra infine il successo dei Clippers su Minnesota.
Chiamatelo pure Alcatraz. Il Pepsi Center conferma la propria legge, ed anche James Harden deve arrendersi. Gallinari gioca un grande match, chiuso con 27 punti a referto (e quattro stoppate). La costante di Denver è sempre e solo il collettivo: the Manimal sfiora la doppia doppia (19 punti e 9 rimbalzi), Iguodala confeziona 6 assist, e Ty Lawson (16) avvicina ancora i 20 punti. Quella dei Nuggets è la quinta vittoria consecutiva (12-3 a gennaio), mentre per i Rockets è la prima battuta d’arresto dopo tre “W” di fila. Negli ospiti il migliore è Jeremy Lin (22 punti e 5 assist), che segna un punto in più di Barbanera e Chandler Parsons.
Milwaukee Bucks – Chicago Bulls 88-104, chiamasi bench
Troppo superiore la macchina dei Bulls. Show-time al Bradley Center di Milwaukee, dove i padroni di casa vengono annichiliti dai Tori rossi, che confermano di attraversare un periodo di forma straordinario. A fare la differenza sono stati i 42 punti arrivati dalla gold bench di Chicago, con Nate Robinson (24, sedici nel secondo quarto) e Jimmy Butler (18) nella loro versione migliore. Il nostro Marco Belinelli chiude la serata con 8 punti in 19 minuti.
Phoenix Suns – Los Angeles Lakers 92-86, crisi d’identità
La striscia positiva di tre vittorie consecutive dei Lakers si arresta, a sorpresa, in Arizona, dove i giallo-viola incassano la loro ottava sconfitta di fila lontano dallo Staples Center. A dire che i primi tre quarti lasciavano presagire un finale ben diverso rispetto a quello concretizzatosi al suono della sirena, con i Lakers avanti di dieci punti e in apparente controllo del match. Invece tutto salta quando Bryant, sì proprio lui, ha un rigetto nei confronti della sua versione di assist man (anche stasera 9 assist, 17 punti e 5 rimbalzi), iniziando a forzare (e sbagliare). E così che Phoenix ne approfitta, trovando in Jared Dudley (11) l’eroe della serata: con una tripla impatta la partita (82-82) a 3’33” dalla fine, per poi infilare gli ultimi due tiri liberi dell’incontro. Come non citare poi Michael Beasley, protagonista con 27 punti dalla panchina e il canestro del sorpasso (82-84) subito dopo la tripla del proprio compagno di squadra Dudley. I tifosi dei Lakers si chiedono se il ko di stanotte in Arizona sia soltanto un incidente di percorso o nasconda qualcosa di più preoccupante. Intanto si registra l’ennesimo stop stagionale di Howard, infortunatosi alla spalla destra in avvio di quarto periodo. Ancora ignoti i tempi di recupero dell’ex centro di Orlando.
Brooklyn Nets – Miami Heat 85-105, LeBron super
Reggie Evans who? Non è poi così fantascienza pensare che LeBron si sia domandato qualcosa del genere alla vigilia del match, movimentata dalle pesanti dichiarazioni di Evans, il quale aveva sminuito il talento del Prescelto e il valore del titolo vinto dagli Heat. Con il senno di poi, la scelta di Evans non è stata delle più felici, considerata la risposta sul campo di Mufasa, che chiude la serata con 24 punti, 9 rimbalzi e 7 assist, a cui si aggiungono i 21 punti di Wade e i 16 di Chris Bosh. Per Miami è la tredicesima vittoria consecutiva contro i Nets. Quest’ultimi comunque hanno di che sorridere, dopo la convocazione di Brook Lopez come sostituto dell’infortunato Rajon Rondo all’All-Star Game.
Boston Celtics – Sacramento Kings 99-81, più assist per tutti
Più assist per tutti: può essere riassunta così la “nuova” stagione dei Celtics. Privata di RR, Boston sta trovando nel collettivo la forza di andare avanti. Dopo il successo contro Miami, i Celtics battono nettamente i Kings. Sono quattro i giocatori ad aver confezionato almeno tre assist, e fra questi spicca Kevin Garnett (cinque). Al tiro il migliore è Paul Pierce, che mette a referto 16 punti, oltre 10 rimbalzi e 4 assist. Tutto questo basterà per lottare contro squadre come Chicago, Miami (restando nella Eastern) una volta raggiunti i play-off? Qualche dubbio, più di uno forse, rimane.
New York Knicks – Orlando Magic 113-97, Melo da record
Nella facile vittoria dei Knicks su Orlando, sono due le cose che ci preme sottolineare: primo, Melo è entrato ufficialmente nella storia della franchigia avendo segnato per la ventesima volta di fila almeno venti punti; secondo, che Tyson Chandler insieme ad Amar Stoudemire hanno fatto qualcosa di incredibile, chiudendo con un complessivo 17/18 dal campo per 35 punti. E di fronte a questo, anche i 29 punti di J.J Redick passano in secondo piano.
Indiana Pacers – Detroit Pistons 98-79, caos ospite
La sconfitta a Indianapolis rischia di non essere l’unica nota stonata della serata per Detroit. Poco prima dell’inizio del match infatti, è stato ufficializzato il passaggio di Prince e Daye ai Grizzlies, nell’ambito dell’operazione che porta Rudy Gay a Toronto, che perde Jose Calderon, da oggi nuovo giocatore proprio di Detroit. La notizia ha scioccato lo spogliatoio dei Pistons, i quali devono così salutare dopo oltre dieci stagioni il veterano Prince. Tornando alla partita di stasera, i Pacers hanno avuto vita facile grazie all’ottima prestazione di Roy Hibbert, che chiude con 18 punti e 11 rimbalzi.
Atlanta Hawks – Toronto Raptors 93-92, late dunk
Una schiacciata di Al Horford a 21″ dal termine regala ai padroni di casa un sofferto successo contro Toronto. Partita equilibrata fino ai concitati secondi finali, quando DeRozan (23) ha in mano il pallone del sorpasso, venendo bloccato in maniera energica dallo stesso Horford. La panchina dei Raptors protesta animatamente contro la decisione degli arbitri di non fischiare fallo, protesta che si rivelerà però vana. Toronto ora attende l’arrivo da Memphis di Rudy Gay, salutando Calderon e Ed Davis.
Philadelphia Sixers – Washington Wizards 92-84, Holiday
I Sixers festeggiano il terzo successo casalingo nelle ultime cinque partite, battendo una squadra ospite in discreta forma come quella dei Wizards. Il migliore in campo per Philadelphia è stato Jrue Holiday (21), ma grande anche è stata la prova offerta dall’ex della serata Nick Young, autore di 18 punti.
Minnesota Timberwolves – Los Angeles Clippers 90-96
E sono venti, come le doppie-doppie stagionali di Blake Griffin, anche oggi il migliore in campo dei Clippers con 26 punti e 13 rimbalzi. Continua l’assenza di Chris Paul, fermo ai box per un infortunio al ginocchio, ma i rosso-blu della California stanno comunque trovando la forza di andare avanti anche senza il loro uomo migliore, conquistando oggi la loro seconda vittoria consecutiva dopo una serie di quattro ko di fila.
San Antonio Spurs – Charlotte Bobcats 102-78, TP ok
Tony Parker sopra i venti punti (22), Leonard (18), Green (17) e Splitter (15), trascinano gli Spurs alla 17^ affermazione consecutiva in Texas, “infischiandosene” dell’assenza di Timmy e DeJuan Blair. Tra percentuali sopra il 50% in ogni angolo di parquet e un collettivo granitico, la corsa di San Antonio pare non fermarsi davvero più.
Utah Jazz – New Orleans Hornets 104-99, riscossa Millsap
Dopo una partenza che avrebbe scioccato chiunque (tre stoppate subite nei primi tre tiri a canestro), Paul Millsap si riprende e firma 25 punti nel prezioso successo dei Jazz sugli Hornets, che vale doppio alla luce della sconfitta dei Lakers contro i Suns. Tra i padroni di casa da segnalare anche i 22 punti di Al Jefferson. Agli ospiti invece, privi di Eric Gordon, non è bastata la doppia-doppia di Vasquez (17 punti e 13 assist) per evitare il secondo ko consecutivo.
Salutata un’altra notte di partite, torniamo ad allietarvi con i nostri pronostici Nba. Tante le gare in programma oggi, ben dodici, alle quali seguiranno i due incontri di giovedì sera. Saranno in campo sia Gallinari che Belinelli. Per entrambi le sfide di stasera presentano insidie non di poco conto. Se Denver potrà comunque far valere il fattore Pepsi Center contro i Rockets di James Harden, lo stesso non si può dire per i Bulls, impegnati nella trasferta di Milwaukee, nonostante lo stato di forma più che positivo attraversato di recente. Di nuovo in campo anche i Lakers, che dopo la terza vittoria consecutiva conquistata nella notte contro New Orleans, ha la concreta possibilità di infilare il quarto successo di fila in Arizona. Ghiotta occasione per confermare quanto di buono visto nell’ultimo incontro anche per Boston e Clippers, impegnate rispettivamente contro Sacramento (al Garden) e Minnesota (in trasferta).
Milwaukee Bucks – Chicago Bulls, Jennings contro tutti
Questa è bella, in tutti i sensi. Da dove partiamo per analizzarla? Potremmo iniziare dal record 8-3 dei Bucks con coach Boylan in panchina, a cui però i Bulls rispondono immediatamente con un 7-2 nelle ultime nove partite. Dovremmo poi parlare di Jennings, che contro Detroit ha piazzato un personalissimo parziale di 16-0 nel terzo quarto (dove segnerà venti dei trenta punti complessivi). E perché no, mettiamoci dentro pure Jimmy Butler, letteralmente esploso in queste ultime partite, forte anche dell’assenza di Luol Deng (che è tornato però, badate bene), il quale ha fatto registrare nell’ultima partita contro Charlotte il suo career-high con 19 punti messi a referto. In mezzo a tutta questa selva di dati districarsi non è affatto semplice. In ogni caso un pronostico dobbiamo pur darlo, e la nostra preferenza va agli ospiti. D’altronde Jennings non può sempre essere decisivo come nella notte appena trascorsa. Pronostico: 2
Denver Nuggets – Houston Rockets, uno ma con riserva
Anche se a volte le cose semplici lo sono per davvero, il nostro cervello è abbastanza complicato per trovare trappole e sensazioni negative, quando invece la realtà supera qualsiasi altra invenzione della mente. Con ancora negli occhi la palla recuperata di Iguodala e il suo tiro libero a cinque decimi dalla sirena nell’ultima vittoria contro i Pacers, i tifosi del Pepsi Center arrivano alla sfida di oggi consapevoli che il fattore PC stia diventando sempre più importante. D’accordo, non arriveremo mai a dire che il Pepsi si è trasformato in una specie di Alcatraz per gli avversari, da dove evadere è un’impresa da Frank Morris (alias Clint Eastwood) e pochi altri, poco però ci manca. E chi se non James Harden, ragazzo dal quoziente intellettivo superiore, può ripetere la titanica impresa di Frank e di quei simpatici fratelli Anglin? Già, Harden. Diamo però fiducia alle misure di sicurezza del Pepsi Center e pronostichiamo, con riserva il segno uno. Pronostico: 1
Phoenix Suns – Los Angeles Lakers, Nash sfida il passato
“Nonno” Steve Nash torna a casa. Diciamolo subito, sulla carta non ci sarà partita, con i Lakers che dovrebbero assicurarsi la vittoria, la quarta consecutiva. Tolto il dente, veniamo alla sostanza: è la prima volta che Nash incontra da avversario al Airways Center la sua ex squadra, avendo saltato per infortunio la sfida dello scorso 16 novembre, quando i californiani si imposero sui Suns allo Staples Center di Los Angeles. Migliore momento per Nash non poteva esserci, con i Lakers finalmente tornati a recitare un ruolo da protagonisti nella Western Conference. Tutto lascia pensare che questa sera gli uomini di Mike D’Antoni riusciranno a interrompere la striscia negativa di otto ko consecutivi rimediata lontano dallo Staples Center. Che sia la volta buona anche della tripla doppia di Kobe Bryant? Pronostico: 2
Quattro le partite Nba giocate nella notte italiana. Giornata da dimenticare per i nostri pronostici, avendo preso soltanto la vittoria dei Los Angeles Lakers sugli Hornets, per la verità non la scommessa più difficile della settimana. Un’altra grande serata di Kobe Bryant, che ha definitivamente scelto di anteporre la squadra alla gloria, sebbene non sia ancora detto che i suoi assist non gli facciano rivivere una seconda giovinezza, lui che di isole se ne intende più di tutti gli altri. Oltre al successo dei giallo-viola, si registrano le affermazioni esterne di Bucks e Warriors, rispettivamente contro Detroit e Cleveland: sulla carta partite favorevoli, ma che potevano comunque nascondere qualche trappola. Infine al Rose Garden Aldridge ha dato una risposta a chiara a tanti quesiti che frullavano nella testa degli appassionati da qualche settimana a questa parte.
Los Angeles Lakers – New Orleans Hornets 111-106, fattore A
Se contro i Thunder avevamo potuto usare la parola svolta con relativa tranquillità, oggi possiamo tranquillamente affermare che i Lakers hanno smesso di essere i Lakers. E paradossalmente, l’aver perso la propria identità per incarnarne un’altra del tutto nuova, ha consentito ai californiani di tornare a vincere e, sopratutto, a sperare in un futuro meno buio dopo la stagione regolare. Bryant continua così a flirtare con la tripla doppia, chiudendo anche stasera con 14 punti, 11 assist e 8 rimbalzi, e dando la sensazione di poter cambiare il corso della partita in qualsiasi momento. Contro gli Hornets però non è stato così semplice come si possa pensare. Gli ospiti infatti, nell’ultimo quarto, hanno dato il via ad una rimonta che ha spaventato un po’ tutti quelli che sedevano allo Staples Center, nonostante i pon pon volassero più alti del solito questa sera. Tra le triple di Gordon (6/8 dall’arco) e i 15 assist di uno scatenato Vasquez, qualche dubbio sull’effettiva resa dei Lakers è venuta più che ad una persona, con l’irrefrenabile sensazione del “troppo storpia”, vedendo i giallo-viola cercare quasi con ossessione il passaggio nonostante il canestro fosse lì a due passi. A mettere tutti d’accordo è stato Steve Nash, autore della bomba decisiva per il più 6 (107-101) a ottanta secondi dalla sirena. Tra i padroni di casa da sottolineare la prestazione di Dwight Howard, che chiude con 24 punti, 5 palle recuperate e 4 stoppate.
Una cosa possiamo dirla dopo questa partita, e ci mettiamo anche la mano nel fuoco: i Mavericks non faranno parte delle prime otto squadre nella Western Conference. Nell’anteprima dicevamo che LaMarcus Aldridge ha risposto questa sera a due quesiti di vitale importanza. Il primo riguardava le reali possibilità di Dallas a raggiungere l’ottavo posto, dubbio che ci era venuto in queste ultime settimane, ma che il ko odierno ha spazzato via in un amen. Il secondo quesito era il perché Aldridge e non un altro, all’All-Star Game si intende. D’accordo, non che la prestazione di oggi sia sufficiente per dissipare i ragionevoli punti di domanda, ma comunque segnare cinque punti in quattro secondi, gli ultimi di una partita dove la tua squadra è sempre stata sotto, non è da tutti. Aldridge l’ha fatto, e di questo gliene va dato atto. Però come i Mavericks abbiano sciupato al vento quella che sarebbe stata una vittoria fondamentale è davvero inspiegabile. Tolte le parole facciamo parlare i numeri: a due minuti dal termine il punteggio vedeva Dallas condurre 101-94. Ad undici secondi dalla fine, Nowitzki segnava la tripla del 104-101. Il resto lo sapete…
Cleveland Cavaliers – Golden State Warriors 95-108, Clay
Noi ci avevamo provato alla vigilia: ai Warriors manca Curry, Cleveland ha quel genio di Irving in forma strepitosa, stai a vedere che c’è la sorpresa? Sì, in effetti la sorpresa c’è stata, ma l’ha data Clay Thompson con una prestazione monstre da 32 punti (career-high ndr). Colpo basso quello di Thompson, ribattezzato per l’occasione Cassius Clay. Per Irving, che ha giocato nonostante fosse influenzato, 14 punti ed un 5/17 al tiro in 36 minuti di gioco.
Detroit Pistons – Milwaukee Bucks 90-117, urlo Jennings
Anche in questa partita abbiamo tentato la carta “sorpresa”, assegnando le nostre preferenze ai padroni di casa. C’era una premessa però, non di poco conto: Jennings deve iniziare a giocare dal quarto periodo. Ecco, il problema che Brandon ha fatto il suo show nel terzo quarto, segnando 20 dei 30 punti messi a referto. Ai Pistons non sono bastati i 18 punti e i 18 rimbalzi del rookie Andre Drummond, che non sono di certo briciole.
Soltanto quattro le partite in programma nella notte italiana. Con i nostri pronostici Nba esamineremo ciascun incontro di oggi. L’unica big in campo sarà la squadra di Mike D’Antoni. I Lakers ospiteranno allo Staples Center di Los Angeles gli Hornets, tra le peggiori franchigie di questa stagione, con la ghiotta occasione di accorciare il divario dall’ottavo posto. A Portland i Mavericks di Dirk Nowitzki cercano un’altra vittoria per alimentare la speranza play-off, avendo al momento lo stesso record dei Lakers. Match apparentemente equilibrato invece quello che vedrà Detroit incontrare i Bucks. Infine a Cleveland, il padrone di casa Kyrie Irving cercherà di fare lo sgambetto ai Warriors di David Lee, fresco di convocazione come riserva per la squadra della Western Conference all’All-Star Game.
Le due vittorie consecutive contro Jazz e, sopratutto, Thunder, hanno regalato ai Lakers (19-25) quella convinzione mai avuta quest’anno. Ora che Bryant ha imparato a giocare con la squadra, ora che Howard fa il compitino sotto canestro, ora che Pau Gasol entra dalla panchina e segna, ora che Metta World Peace si è trasformato in un tiratore scelto dall’arco, ora che tutta l’orchestra giallo-viola suona, sarebbe un delitto perfetto non raggiungere la zona play-off. Alla luce dei roster che precedono i Lakers, le due “candidate” a subire il sorpasso sono Rockets (25-22) e Jazz (24-21). Tra oggi e domani, Bryant e compagni potranno recuperare due vittorie di svantaggio: prima gli Hornets, poi i Suns (in trasferta). Ce la faranno? Secondo noi sì. Pronostico: 1
Cleveland Cavaliers – Golden State Warriors, occhio a Irving
Sarebbe facile pronosticare un due in questo incontro. Cleveland (13-32) ha ormai poco da chiedere alla stagione, mentre i Warriors (27-17), non sono ancora al riparo da un’eventuale rimonta dei Lakers. Anche i giocatori delle due squadre, se confrontati, hanno un peso specifico diverso, con l’occhio che farebbe sempre l’occhiolino agli ospiti. Ci sono però due fattori da non sottovalutare: il primo riguarda la probabile assenza nei Warriors di Stephen Curry, insieme a David Lee uno dei giocatori migliori della squadra californiana; il secondo è Kyrie Irving, che nelle ultime settimane sta attraversando uno stato di forma straordinario, risultando spesso e volentieri decisivo nella recente striscia positiva di Cleveland (quattro vittoria nelle ultime cinque partite). Noi tentiamo la sorpresa. Pronostico: 1
Detroit Pistons – Milwaukee Bucks, match equilibrato
Al Palace of Auburn of Hills di Detroit va in scena il match più equilibrato di oggi. Nelle ultime due partite disputate in casa, i Pistons hanno collezionato altrettanti successi, battendo Boston e Orlando. Dall’altra parte i Bucks sono una delle squadre più in forma del momento, avendo vinto sette degli ultimi dieci incontri giocati. Una delle chiavi sarà l’impatto di Jennings sulla partita: se giocherà soltanto nell’ultimo quarto oppure inizierà a fare sul serio fin dal primo minuto, come gli ha chiesto coach Boylan. Se sarà la prima opzione a prevalere, allora la forza d’urto dei vari Brandon Knight, Greg Monroe e Drummond, senza dimenticare Will Bynum. Ci proviamo anche qui e diamo la vittoria ai padroni di casa. Pronostico: 1
Portland Blazers – Dallas Mavericks, ci sbilanciamo
A conti fatti, paradossalmente, la partita del Rose Garden è quella che ci offre più garanzie. Se avessimo detto una cosa del genere qualche settimana fa ci avreste preso per dementi. Ma ad oggi la vittoria di Dallas è abbastanza probabile. E’ vero che i Blazers hanno da poco battuto i Clippers (ai quali mancava Chris Paul però), ma è vero anche che nelle ultime dieci partite Lillard e compagni hanno vinto solo due partite, e lo stesso rookie non ci pare stia attraversando uno stato di forma così eccezionale. Ai Mavericks invece tutto sembra riuscire al meglio in questo periodo, avendo perso soltanto contro Spurs e Thunder nelle ultime otto partite. Ci sbilanciamo e diciamo due. Voi? Pronostico: 2