Categoria: Basket

  • NBA: Orlando batte i Lakers, piccola vendetta Magic dopo la finale dello scorso campionato

    Gli Orlando Magic battono i campioni in carica dei Los Angeles Lakers e consumano una piccola vendetta dopo essere stati distrutti 4-1 nelle finali NBA della scorsa stagione.
    La partita non è stata spettacolare per via del timore che le squadre hanno avuto l’una dell’altra. Ma i Magic si sono fatti preferire e infatti hanno condotto la gara dall’inizio fino alla fine anche con discreto margine venendo però quasi ripresi e superati dalla furia di Kobe Bryant nell’ultimo periodo (34 punti totali, di cui 18 nel quarto quarto), peccato che il jumper di Kobe sia andato a sbattere sul ferro, tiro che avrebbe portato la gara ai supplementari. Raramente vediamo Bryant sbagliare sulla sirena, forse ieri il motivo era la stanchezza visto che da solo aveva quasi ricucito tutto il gap di svantaggio dei suoi dato che attorno a lui ieri regnava il deserto (i suoi compagni si sono eclissati quasi subito tranne un coraggioso Derek Fisher). Il 98-96 finale ripaga Orlando anche dalle numerose sviste arbitrali e conseguenti errori di decisione che hanno danneggiato la franchigia della Florida per tutta la partita. I Lakers sono forti ma alcune chiamate della terna sono state veramente scandalose e a dir poco oscene, se Los Angeles è rimasta in partita ed è rientrata nel finale, grossa influenza hanno avuto anche  questi “aiuti”.
    Magic che continuano nel bel periodo di forma, guidati da un ottimo Carter (25 punti) e 15 a testa per Nelson e Howard (per quest’ultimo anche 16 rimbalzi). Solito apporto consistente da parte di Lewis (in attacco) e Pietrus e Barnes (in difesa).
    Per i Lakers terzo KO consecutivo e classifica a rischio. I Cavaliers sono sempre più lontani, ma guardarsi le spalle da Orlando (a sole 2 sconfitte di distanza) e dai super Dallas Mavericks di questo periodo sarebbe più consigliabile. E le trasferte (vero punto debole dei gialloviola quest’anno) ancora non sono finite!

    Orlando Magic – Los Angeles Lakers 98-96
    (Orl: Carter 25, Howard 15, Nelson 15 – Lak: Bryant 34, Gasol 20, Fisher 11)

    Guarda gli highlights di Orlando Magic – Los Angeles Lakers

  • NBA: Bosh non salva i Raptors, Durant trascina i Thunder

    Il ritorno di Chris Bosh (12 punti e altrettanti rimbalzi) non salva i Toronto Raptors dal KO casalingo contro Philadelphia (Young 32 punti). Ancora una volta male Andrea Bargnani che segna solo 11 punti in 40 minuti. Molto meglio Marco Belinelli che nei pochi minuti giocati piazza 11 punti. Si spera che dopo questa prestazione coach Triano gli dia più spazio.
    Boston batte Washington con un grande Ray Allen da 25 punti, Houston dopo un supplementare cade a Detroit.
    Continua a vincere Oklahoma: espugnata Sacramento e qualificazione alla post season sempre più vicina. Thunder vera rivelazione della Lega e mina vagante anche per team più blasonati.
    Denver vince contro Portland con i 30 punti di Carmelo Anthony.

    Risultati NBA del 7 marzo 2010

    Toronto Raptors – Philadelphia 76ers 101-114
    (Tor: Jack 20, Bosh 12, Belinelli 11, Bargnani 11 – Phi: Young 32, Holiday 21, Iguodala 16)
    Boston Celtics – Washington Wizards 86-83
    (Bos: R. Allen 25, Pierce 17, Rondo 15 – Was: Thornton 24, Blatche 23, McGee13)
    Detroit Pistons – Houston Rockets 110-107
    (Det: Prince 29, Hamilton 22, Jerebko 16 – Hou: Martin 27, Brooks 25, Scola 20)
    Sacramento Kings – Oklahoma City Thunder 102-108
    (Sac: Evans 24, Landry 20, Garcia 14 – Okl: Durant 27, westbrook 21, Harden 14)
    Denver Nuggets – Portland Trail Blazers 118-106
    (Den: Anthony 30, Smith 22, Billups 21 – Por: Bayless 24, Miller 19, Aldridge 16)

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  • NBA: Disastro New York al Madison. Senza LeBron Cavs battuti a Milwaukee

    NBA: Disastro New York al Madison. Senza LeBron Cavs battuti a Milwaukee

    Seconda vittoria per i Charlotte Bobcats dopo aver battuto i Lakers: “vittime” della franchigia acquistata pochi giorni fa da Michael Jordan sono i Golden State Warriors. Dopo aver condotto per quasi tutta la partita, gli Atlanta Hawks vengono superati nel finale e devono arrendersi ai Miami Heat di uno strepitoso Dwyane Wade da 38 punti e 10 assist. Il disastro dei New York Knicks non sembra avere fine: strapazzati in casa, al Madison Square Garden, dai derelitti cugini dei New Jersey Nets (seconda vittoria contro i Knicks in stagione!) che tentano disperatamente di non diventare a fine anno la squadra più perdente della storia della NBA. Eppure gli arancioblu erano partiti bene doppiando addirittura gli avversari, ma un black-out a metà del secondo quarto ha permesso agli ospiti di rientrare e prendere in mano la partita rendendo vano ogni tentativo dei newyorchesi di ricucire lo svantaggio (alla fine addirittura +20 Nets). Danilo Gallinari, protagonista nei primi minuti del match con 11 punti, si è eclissato rapidamente fino a sparire nella mediocrità di una squadra che ormai non ha più capo nè coda, coinvolto nel marasma generale di una società in confusione, e alla fine ha fatto registrare 15 punti. McGrady fantasma, non pervenuto (solo 2 punti). Ottime le prove dei 3 ragazzi sui quali New Jersey sta cercando di ricostruire (magari aggiungendo la prima scelta del Draft di quest’anno ovvero il fenomeno John Wall!): Devin Harris 31 punti, Courtney Lee 25, Brook Lopez 18.
    E siamo ad 11!: Dallas espugna Chicago e continua la sua cavalcata che dopo la sosta per l’All Star Game (e lo scambio di giocatori con Washington) la vede più che protagonista. I Mavs in attacco ora sono devastanti e possono segnare con puntualità con almeno con 7-8 uomini. Lakers avvertiti! Ai Bulls non basta super Rose da 34 punti. Grande vittoria degli Spurs a Memphis: in questo momento il segreto dei texani è la panchina che può cambiare il volto alle gare (66 punti dalle riserve ieri sera, 36 dai titolari). Houston strapazza i T-wolves (Scola 25 punti e 21 rimbalzi).Ennesima sconfitta in trasferta per gli Indiana Pacers contro i Suns.
    E passiamo alle dolenti note: senza LeBron James (giornata di riposo e comodamente seduto in panchina) i Cleveland Cavaliers vengono battuti a Milwaukee e mostrano tutti i limiti senza la loro guida: orribile a vedersi Mo Williams al quale era stato affidato il compito di condurre la squadra, niente gioco, nè un minimo di idee sul parquet. Sprazzi di luce sono venuti da Jamison e West (30+27 punti, poi il deserto) ma non sono bastati a sconfiggere la squadra più calda del momento dopo Dallas (dopo la pausa per il mercato e la partita delle stelle i Mavericks sono primi e i Bucks secondi in una ipotetica classifica!). Si è risvegliato dal torpore l’ex Virtus Roma Brandon Jennings con 25 punti. I Cavs non possono permettersi di perdere James e la partita di ieri ne è la prova: senza il loro asso la squadra farebbe fatica ad entrare addirittura nei playoff, e questo dimostra quanto sia il giocatore più decisivo e forte al momento in NBA (senza Bryant i Lakers, in questa stagione, continuavano lo stesso a vincere, Cleveland non ne è capace).
    Infine Utah abbatte i Clippers con un monumentale Okur (27 punti), uno strepitoso Boozer (17 punti e 17 rimbalzi), un ottimo Deron Williams (10 punti + 10 assist) ed un infuocato Kyle Korver dalla panchina.

    Risultati NBA del 6 marzo 2010

    Charlotte Bobcats – Golden State Warriors 101-90
    (Cha: Augustin 19, Wallace 18, Diaw 14 – GS: Curry 25, Maggette 19, Morrow 11)
    Miami Heat – Atlanta Hawks 100-94
    (Mia: Wade 38, Beasley 22, Richardson 22 – Atl: Crawford 24, Johnson 20, Josh Smith 17)
    New York Knicks – New Jersey Nets 93-113
    (NY: David Lee 23, Chandler 20, Gallinari 15 –NJ: Harris 31, Courtney Lee 25, Lopez 18)
    Chicago Bulls – Dallas Mavericks 116-122
    (Chi: Rose 34, Miller 17, Hinrich 14 – Dal: Nowitzki 27, Beaubois 24, Butler 24)
    Memphis Grizzlies – San Antonio Spurs 92-102
    (Mem: Mayo 23, Gasol 17, Randolph 15 – SA: Jefferson 18, Ginobili 17, Duncan 17)
    Minnesota Timberwolves – Houston Rockets 98-112
    (Min: Love 20, Gomes 17, Hollins 15 – Hou: Martin 30, Scola 25, Brooks 25)
    Milwaukee Bucks – Cleveland Cavaliers 92-85
    (Mil: Jennings 25, Delfino 16, Bogut 15 – Cle: Jamison 30, West 27, Williams 7)
    Utah Jazz- Los Angeles Clippers 107-85
    (Uta: Okur 27, Boozer 17, Korver 12 – Cli: Gooden 20, Kaman 12, Butler 11, Davis 11)
    Phoenix Suns – Indiana Pacers 113-105
    (Pho: Stoudemire 30, Hill 22, Richardson 20 – Ind: Granger 24, Hibbert 22, Murphy 19)

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  • NBA: Rodney Stuckey sviene in panchina, paura a Cleveland

    Tanta paura a Cleveland dove Rodney Stuckey, guardia dei Detroit Pistons, sviene al momento di sedersi in panchina. Il giocatore viene trasportato poi in ospedale per ulteriori visite.

    Guarda il video

  • NBA: James straripante contro i Pistons, a Charlotte nuovo KO per i Lakers

    NBA: James straripante contro i Pistons, a Charlotte nuovo KO per i Lakers

    Cadono ancora una volta i Lakers, questa volta distrutti a Charlote per 98-83. Bryant infila 26 punti ma Jackson e Wallace (21+17) sono i padroni del parquet e permettono ai Bobcats di ottenere una importantisima e vitale vittoria in vista della corsa all’ultimo posto disponibile per i playoff nella Eastern Conference. Ancora una volta un mostruoso LeBron James (40 punti, 6 assist e 13 rimbalzi conditi da 2 stoppate e 3 palle rubate) trascina i Cavs alla vittoria contro una delle rivali storiche, i Pistons, quest’anno però in decadenza e in enormi difficoltà fisiche e tecniche. LeBron sempre più lanciato verso il titolo di MVP della stagione regolare e con ottime prospettive di riuscire a vincere il primo titolo NBA.
    Il trio Garnett (22 punti) Rondo (16) e Ray Allen (16) conduce i Celtics alla vittoria a Philadelphia. Gli strepitosi Milwaukee Bucks continuano a mietere vittime, e ad essere travolti (come nel turno scorso) sono i Washington Wizards. Ottimi Delfino e Bogut con 19 punti a testa e il solito John Salmons che ne mette 17. Nota di merito anche a coach Scott Skiles che con il poco materiale a disposizione (rispetto a franchigie più importanti) sta spremendo il massimo dai suoi uomini e sta raggiungendo traguardi non pronosticati ad inizio stagione. Josh Smith con 29 punti porta gli Hawks ad imporsi sui Warriors ai quali non basta uno splendido Stephen Curry da 31 punti. La grande prova di squadra dei Magic (6 uomini in doppia cifra) permette un agevole successo sui poveri Nets di questa sventurata annata. Dallas infila la decima vittoria consecutiva grazie a Nowitzki (31 punti) e al francesino della Guadalupa Beaubois (22 Punti) che in questa stagione da rookie sta mostrando un talento significativo. A nulla sono valsi i 21 punti di Landry e i 20 a testa per Evans e Udrih per i Sacramento Kings. 34 punti di Carmelo Anthony bastano a piegare la flebile resistenza dei Pacers di questo periodo. 7 uomini in doppia cifra degli Spurs (20 di Parker) quasi sicuramente estromettono i New Orleans Hornets dalla post-season, a meno di clamorosa striscia vincente di partite per la franchigia della Louisiana e contemporaneo crollo delle avversarie: uniche note positive sono i progressi incredibili dei 2 rookie Darren Collison e Marcus Thornton che permettono di guardare con più fiducia al futuro. Kevin Durant (32 punti) e i suoi Oklahoma City Thunder demoliscono i Los Angeles Clippers, conquistando un successo esterno che vale quasi sicuramente l’accesso ai tanto desiderati quanto inaspettati playoff.

    Risultati NBA del 5 marzo 2010

    Charlotte Bobcats – Los Angeles Lakers 98-83
    (Cha: Jackson 21, Wallace 17, Thomas 14 – Lak: Bryant 26, Bynum 14, Farmar 12)
    Cleveland Cavaliers – Detroit Pistons 99-92
    (Cle: James 40, Jamison 17, Varejao 16 – Det: Prince 23, Hamilton 20, villanueva 12)
    Philadelphia 76ers – Boston Celtics 86-96
    (Phi: Williams 22, Brand 17, Iguodala 14 – Bos: Garnett 22, Rondo 16, R. Allen 16)
    Washington Wizards – Milwaukee Bucks 74-102
    (Was: McGee 13, Blatche 13, Boykins 12 – Mil: Delfino 19, Bogut 19, Salmons 17)
    Atlanta Hawks – Golden State Warriors 127-122
    (Atl: Josh Smith 29, Horford 27, Bibby 23 – GS: Curry 31, Morrow 21, Watson 20, Tolliver 20)
    New Jersey Nets – Orlando Magic 87-97
    (NJ: Lopez 18, Harris 17, T. Williams 14 – Orl: Barnes 16, Nelson 15 Carter 13, J. Williams 13)
    Dallas Mavericks – Sacramento Kings 108-100
    (Dal: Nowitzki 31, Beaubois 22, Kidd 17 – Sac: Landry 21, Udrih 20, Evans 20)
    Denver Nuggets – Indiana Pacers 122-114
    (Den: Anthony 34, Smith 20, Billups 14 – Ind: Granger 32, Murphy 14, Rush 12, Hibbert 12)
    San Antonio Spurs – New Orleans Hornets 102-91
    (SA: Parker 20, Ginobili 16, Bogans 15 – NO: Collison 32, West 22, Thornton 18)
    Los Angeles Clippers – Oklahoma City Thunder 87-104
    (Cli: Smith 19, Kaman 19, Butler 17 – Okl: Durant 32, Harden 17, Westbrook 15)

    CLASSIFICA NBA

  • NBA: Bargnani beffa ancora una volta Gallinari

    NBA: Bargnani beffa ancora una volta Gallinari

    Ancora una volta ad aggiudicarsi il derby italiano in NBA è Andrea Bargnani che con i suoi Toronto Raptors ha la meglio sui New York Knicks di Danilo Gallinari. All’Air Canada Centre la partita termina 102-96. Nota su Belinelli che non ha messo piede in campo. D’Antoni presenta i suoi con Tracy McGrady nella veste di playmaker (già sperimentato contro i Pistons) con Walker al suo fianco, Harrington in quintetto e Chandler che si accomoda a fare il sesto uomo. Completano il quintetto Danilo Gallinare e l’inamovibile David Lee. Triano invece sceglie Amir Johnson per affiancare il nostro Andrea sotto i tabelloni facendo andare in panchina Nesterovic che finora aveva sostituito l’infortunato Bosh. per il resto è la formazione base con Turkoglu, Jack e DeRozan.
    La partita è stata sempre molto tirata e non ha mai visto una vera e propria fuga nè di una , nè dell’altra squadra. Nel primo quarto, proprio in zona sirena, Toronto riesce a portarsi sul momentaneo +7 (31-24), strappo che New York, punto su punto, riesce a recuperare fino a chiudere a metà gara sotto di appena 1 punto (53-52). Il terzo periodo si apre con un pò di appensione per i Raptors e i suoi tifosi, quando il cronometro dice che sono passati appena 2 minuti e mezzo, in uno scontro di gioco, Andrea Bargnani si fa male cercando di prendere lo sfondamento di David Lee e finisce con la nuca addosso al gomito teso del compagno di reparto Amir Johnson. L’Italiano viene portato negli spogliatoi, ma rientrerà poco dopo per cercare di dare una mano visto che i canadesi sono già privi da 7 partite della stella Chris Bosh per un infortunio alla caviglia. I Knicks approfittano del momento di sbandamento e chiudono il terzo quarto recuperando un piccolo margine sui Raptors e chiudendo sempre a -1 (78-77).
    Nell’ultima frazione di gioco viene fuori però tutta la determinazione di Toronto nel voler ottenere una importantissima vittoria dopo 3 sconfitte filate per mantenere vivo il sogno playoff (che al momento li vede occupare la quinta piazza ad Est, ma non immuni da clamorosi ritorni delle squadre che stanno qualche gradino più sotto) e i Knicks, che invece sono già condannati a dover guardare in TV la post-season, cedono il passo. Male Bargnani che perde per la terza volta il confronto personale con Gallinari (9 punti contro 13), ma vince quello di squadra (3-0 Toronto la serie con New York in stagione). Per i Raptors c’è stato un grande Sonny Weems dalla panchina con 20 punti, i Knicks si sono affidati al solito Lee da 23 punti e 18 rimbalzi. Il tanto atteso McGrady ha chiuso con soli 13 punti.
    Resta solo una sfida, quella del 14 aprile, tra i nostri 2 connazionali. Speriamo che per questa data possa essere protagonista anche Marco Belinelli che finora ha più che altro guardato i suoi amici divertirsi sul parquet.

    Toronto Raptors – New York Knicks 102-96
    (Tor: Weems 20, Calderon 16, Jack 14, Johnson 14 – NY: Lee 23, Chandler 18, Gallinari 13, McGrady 13)

    Guarda gli highlights di Toronto Raptors – New York Knicks

  • NBA: Kevin Durant pronto al rinnovo con i Thunder

    NBA: Kevin Durant pronto al rinnovo con i Thunder

    Kevin Durant, stella degli Oklahoma City Thunder e talento in piena esplosione tecnica e fisica, ha annunciato la possibilità di rifirmare con la franchigia dell’Oklahoma.
    Notizia molto importante dato che Durant, visti i progressi mostruosi compiuti in soli 3 anni di NBA (ha solo 21 anni!), è già appetito dalle squadre più forti e competitive dell’intera Lega (primi fra tutti i Los Angeles Lakers che ne vorrebbero fare l’erede di Kobe Bryant).
    Molto probabilmente l’estensione contrattuale sarà della portata massima (80 milioni di dollari per 5 anni, tra l’altro fino a questo momento ampiamente meritati!) dato che in NBA vige la regola che gli atleti al di sotto dei 24 anni (Kevin è classe 1988!) sono vincolati a firmare per un massimo di 80 milioni di dollari e non un centesimo di più. Le medie del numero 35 parlano chiaro: 29.6 punti a partita (secondo solo a Lebron James), con il 48% da 2, il 38% da 3, e 89% ai tiri liberi, in più aggiunge 7.5 rimbalzi e 3 assist a partita, conditi da 1.5 steal e 1 stoppata per match, il tutto in 39 minuti di impiego medio. Cifre che fanno girare la testa a molte franchigie così come il suo talento naturale nel riuscire a “bucare” ripetutamente il canestro avversario!

    Durant è stato scelto nel Draft del 2007 dai Seattle Sonics (poi diventati nel luglio 2008 Oklahoma City Thunder per via della ricollocazione nella città del sud-ovest degli Stati Uniti) con il numero 2 in assoluto dopo il centro Greg Oden (ribattezzato da molti il nuovo Shaquille O’Neal) chiamato dai “vicini” Portland Trail Blazers, diventando un giocatore di primo piano in brevissimo tempo e bruciando tutte le tappe. E assieme alla sua esplosione ha trascinato con sè anche i suoi compagni di squadra che si trovano in questo momento a lottare per la post-season per la prima volta in carriera, battendo anche il tempo (da quando i Sonics hanno deciso di ricostruire su di lui gli esperti davano un tempo di 5 anni per un’avventura playoff!) visto che già al terzo anno il team sembra ben lanciato verso traguardi ambiziosi. Durant ha trovato nel corso degli anni altri ragazzi eccezionali come Jeff Green (scelto con lui nel 2007) che è la spalla ideale per qualsiasi campione vista la sua duttilità (è stato paragonato a Scottie Pippen), dal Draft del 2008 Russell Westbrook, playmaker che sta crescendo in modo impressionante di partita in partita, lo svizzero Sefolosha (difensore eccezionale, stando alle parole di un “Dio” del basket come Kobe Bryant) arrivato da Chicago quasi gratis, e quest’anno la guardia James Harden, giocatore di una intelligenza cestistica e di un’eleganza mai viste, e il centrone africano Serge Ibaka che sta piano piano prendendo il posto da titolare nel quintetto di partenza visto il suo atletismo, le sue braccia lunghissime e l’intimidazione che incute sotto canestro. Senza dimenticare il lavoro di Management apportato dal General Manager (di origini italiane) Sam Presti (nome completo Prestigiacomo), che ha costruito questa squadra pezzo per pezzo avendo assunto l’incarico nel giugno 2007 (poco prima di scegliere Durant al Draft).

    Durant ha tempo per rinnovare fino al 31 Ottobre 2010, poi potrà ricevere offerte anche dalle altre squadre. La stessa situazione riguarda tutto il nucleo portante (e giovane) dei Thunder (i vari Green, Ibaka, Westbrook e Harden). Tutto dipenderà da come andrà quest’anno il team ai playoff e dalla scelta che farà Presti al Draft (se riuscisse a prendere un centro di talento la squadra diventerebbe una vera pretendente al titolo). Al momento però Oklahoma City può sognare viste le potenzialità sviluppate sul parquet e i miglioramenti quotidiani del nucleo di giocatori in rosa, al contrario il sindaco di Seattle Greg Nickels (e per colpa sua anche tutta la tifoseria Sonics negli U.S.A. e nel mondo) si mangerà le mani per aver permesso il trasferimento in un’altra città e autorizzato la sparizione di una delle società più importanti del panorama cestistico americano.

  • Eurolega: Maccabi amaro per Siena, Montepaschi eliminata

    La Montepaschi Siena subisce la seconda sconfitta consecutiva per 97-82 contro il Maccabi Tel Aviv pur essendo riuscita a lottare ad armi pari ed aver dato l’impressione di poter fare suo il match a più riprese. La serata è tristemente negativa per i mensanini che abbandonano l’Eurolega in virtù della vittoria del Real Madrid contro l’Efes Pilsen che rende vana e quanto mai inutile una possibile vittoria senese contro questi ultimi. La parita si apre con un secco 4-0 per il Maccabi grazie al canestro di Eidson e la precisone dalla lunetta di Anderson. Siena riesce ad impattare con il 2/2 di Hawkins e Sato dall’area pitturata. Gli israeliani però riallungano con un gioco potenziale da tre punti ovvero realizzazione da due e tiro libero aggiuntivo. Siena resiste strenuamente ma Wisniewski segna il +3 (9-6). Sato ricuce lo strappo portando Siena a -1, ma il Maccabi non molla e tenta l’allungo sul +5 di vantaggio (13-8 a metà quarto). Stonerook con uno straordinario canestro riesce a riportare sotto i suoi a -2 (15-13 a 3’). Le due squadre si alternano dalla lunetta, la partita diventa vibrante e cresce l’intensità e la cattiveria messa in campo da ogni singolo giocatore. La più lesta ad approfittare di questa situazione è Siena che grazie ad un canestro in solitaria di Hawkins trova il 17-18 a cui però risponde Lasme riportando avanti il Maccabi, ma Domercant non ci sta e piazza la bomba che vale il 19-21 che chiude il primo periodo.
    Lasme riesce nuovamente ad impattare, ma Lavrinovic dalla linea della carità riporta avanti i suoi anche se di un solo punto. L’inerzia della partita cambia continuamente padrone, è un alternarsi continuo delle 2 squadre al comando. A metà gara Bluthenthal mette una tripla che potreppe consentire al Maccabi di allungare se Domercant non gli rispondesse prontamente dai 6.25. Il Maccabi trova due conclusioni dall’arco davvero fondamentali per il punteggio che diventa 37-29 per gli israeliani. Siena ci crede ancora e non arretra di un centimetro ma il Maccabi riesce a trovare il massimo vantaggio sul più 10 (41-31). Siena si scuote e piazza un break di 4-0 che la riporta in partita ma Bluthenthal dall’altra parte del campo realizza consentendo ai suoi di trovare il nuovo +8, Hawkins però è preciso dalla lunetta e le 2 squadre vanno negli spogliatoi con il punteggio di 43-37 per gli israeliani.
    Al rientro dall’intervallo Siena inizia a mordere di più e sembra avere in mano l’inerzia del match quando grazie al suo capitano Stonerook riesce a trovare il canestro della parità sul 47 pari e soprattutto quando T-Mac realizza la tripla del sorpasso. Il Maccabi si riporta a -1, ma Domercant realizza di nuovo da tre punti e Mc Intyre segna in contropiede. Il Maccabi sembra ormai in barca ma grazia a Fischer e a Perkins riesce a chiudere la terza frazione sul 54-57 rimanendo pienamente in corsa per la vittoria finale
    Alla ripresa del gioco Siena allunga con un canestro di Zisis al quale però risponde il Maccabi con una tripla. Domercant non ci sta e si inventa letteralmente un canestro al quale Wisniewski riesce a rispondere con freddezza e precisione dalla lunetta e la partita si gioca punto a punto. Siena prova ad allungare di nuovo con un canestro da sotto ma Anderson infila la tripla della nuova parità. Domercant autore di un’ottima prestazione gli risponde con una tripla ma Lasme riporta i suoi a meno 1. Bluthenthal pareggia i conti e Anderson con una schiacciata riporta avanti il Maccabi. Mc Intyre infila una nuova tripla riportando avanti i suoi ma il Maccabi risponde colpo su colpo. Domercant con tre liberi segna il 75-76 a 4’15”. Il Maccabi riesce ad essere sempre avanti nei momenti decisivi anche se T-Mac segna per il 79-78 a 3’. Wisniewski dalla lunetta non perdona e Lasme segna in lay up il canestro dell’ 83-78. Botta e risposta dalla lunetta. Bluthenthal la mette da tre ed il Maccabi scappa e si aggiudica il match con il punteggio di 97-82.

  • NBA: Iverson rinuncia ai Sixers, Nocioni sospeso

    Allen Iverson, stella dei Philadelphia 76ers, chiude anticipatamente questa sua travagliata stagione (l’ultima in NBA?) pur di restare vicino alla figlioletta di 4 anni. I Phialdelphia 76ers hanno infatti annunciato che il giocatore, fuori dallo scorso 20 febbraio, non farà più ritorno in Pennsylvania per rimanere ad Atlanta accanto a Messiah, la figlia che soffre di una imprecisata malattia.
    Ed Stefanski, presidente dei Sixers, ha comunicato la decisione di Iverson:

    Dopo averne parlato con Allen, siamo arrivati alla conclusione che lui non ritornerà ai Sixers per il resto della stagione, visto che non vuole più essere una distrazione per una franchigia che ama così tanto. È stato davvero difficile per Allen, ma anche per la squadra, rimanere concentrato mentre cercava di bilanciare la sua carriera con la sua vita privata“.

    Iverson era tornato tra le lacrime della conferenza stampa a Philadelphia (la squadra che l’aveva scelto col numero 1 assoluto al draft del 1996 e dove era diventato una star) lo scorso 2 dicembre, dopo il difficile divorzio con i Memphis Grizzlies (con cui aveva firmato in estate) che lo aveva portato ad annunciare il ritiro. Allen con i Sixers ha giocato 25 partite (24 da titolare), viaggiando alla media di 13,9 punti e 4,1 assist a partita.

    La dichiarazione della 34enne guardia è stata più che eloquente:

    E’ difficile lasciare lei, mia moglie e gli altri figli – aveva confidato qualche settimana fa -. Ma mi sono impegnato ad essere con la squadra e a fare il mio lavoro, anche se è davvero dura“.

    L’ultima partita giocata è stata quella dello United Center di Chicago contro i Bulls (13 punti in 29 minuti), poi aveva richiesto un permesso per motivi familiari alla franchigia, permesso che in pochi giorni è diventato a tempo indeterminato. E c’è chi giura che a Chicago Iverson abbia calcato i parquet del basket professionistico per l’ultima volta…

    Andres Nocioni, invece, ala argentina dei Sacramento Kings è stato sospeso per 2 giornate. Nocioni (arrestato a novembre 2009 per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti) dovrà inoltre effettuare 2 giorni di lavori socialmente utili e dovrà seguire un corso di riabilitazione per alcolisti della durata di 3 mesi.
    Nocioni ha giocato 56 partite facendo registrare le seguenti medie: 8.6 punti (40% al tiro), 2.9 rimbalzi e 1 assist in 19.5 minuti di gioco.

  • NBA: Piccoli movimenti di mercato…..e forse un gradito ritorno

    Dopo l’infortunio di Shaquille O’Neal, i Cleveland Cavaliers di LeBron James sono sempre più vicini a rifirmare Zydrunas Illgausks (ceduto solo 2 settimane fa a Washington nella trade per Jamison e subito tagliato dai capitolini). Si aspettano conferme nelle prossime ore, ma sarebbe un gradito ritorno , quello del centro lituano ormai 35enne che ha passato l’intera carriera a Cleveland.
    Altri movimenti di mercato hanno riguardato invece i Golden State Warriors che, flagellati dagli infortuni, hanno ingaggiato fino al resto della stagione l’ala Reggie Williams.
    Classe 1986, ala di 198cm, Williams ha giocato 2 partite. Per lui 11.5 punti (48% al tiro), 5.5 rimbalzi e 4 assist in 28 minuti di gioco.
    I Portland Trail Blazers hanno messo sotto contratto Travis Diener, rilasciato al scorsa settimana da Indiana. Classe 1985, Diener è un playmaker di 185cm. In questa stagione ha giocato solamente 4 partite per via di una frattura al pollice del piede sinistro. Per lui: 1 assist, 0.8 punti (17% al tiro), 0.8 recuperi e 0.5 rimbalzi in 6.3 minuti di impiego.
    Sacramento ingaggia con contratto provvisorio di 10 giorni la guardia Garrett Temple (che quest’anno ha disputato qualche partita con gli Houston Rockets).