Categoria: Basket

  • NBA playoff 2010, semifinali di Conference: Top 5 del 7 maggio 2010

    NBA top 5 del 7 maggio 2010.

    Tutto lo spettacolo delle migliori giocate della notte NBA.

    GUARDA IL VIDEO:

  • NBA playoff 2010, semifinali di Conference: Highlights del 7 maggio 2010

    Ecco tutti gli highlights delle partite NBA disputate il 7 maggio, valide per le semifinali di Conference dei playoff 2010

    Guarda gli highlights:

  • NBA playoff 2010, semifinali di Conference: I Cavs distruggono Boston a domicilio, Suns ad un passo dalla qualificazione

    I Cleveland Cavaliers espugnano Boston con una prova autoritaria e si riprendono il vantaggio del fattore campo. Boston che subisce la sconfitta più pesante nella sua storia nei playoff NBA! Dopo la magra figura in gara 2 LeBron James ritorna sui consueti livelli e trascina i suoi compagni alla vittoria. Il numero 23 dei Cavs è assolutamente devastante nei primi 2 quarti, e nessuno degli avversari riesce a limitarlo, fornendo una prova di assoluto livello che fuga i dubbi anche sulle sue condizioni fisiche dopo gli ultimi giorni di apprensione per via dei dolori al gomito destro.
    Il primo periodo fa capire in che modo è indirizzata la partita e i Cavs sommergono i Celtics con un parziale di 37-19 dove James mette assieme più punti di tutti gli avversari (21-17!).
    Cleveland mantiene sempre la testa dell’incontro dal primo all’ultimo secondo, batte i Celtics in ogni singolo quarto, e non regala neanche le briciole, prova veramente di forza che manda chiari messaggi a chi aveva osannato Boston in gara 2 e dati per finiti i giocatori dell’Ohio.
    James chiude con 38 punti, 8 rimbalzi e 7 assist, Jamison in doppia doppia con 20 punti e 12 rimbalzi, ottimo Delonte West con 14 punti, mentre Williams manda a referto 12 punti e 7 assist e O’Neal 12 e 9 rimbalzi segno che forse in gara 2 coach Brown lo ha tolto dai giochi con troppa fretta!
    Boston letteralmente annientati, uniche luci Garnett con 19 punti e Rondo con 18, poi poco altro con un Paul Pierce inguardabile.
    Il dominio dei Cavs è evidente in ogni statistica di gioco: 60% dal campo contro il 42% degli avversari, 41% da 3 contro un misero 27% dei biancoverdi, dominio a rimbalzo con 45 rimbalzi contro i 30 dei Celtics, insomma quasi un massacro tendente all’umiliazione per far capire chi è la vera squadra regina della Lega (i Cavs) e chi è il “Re” (LeBron James), non solo a Boston ma anche ad Orlando che in questi giorni sta strappazzando ben benino gli Hawks, e ai Lakers che guidano facilmente 2-0 la serie contro Utah. Gara 4 è in programma domenica e ovviamente si attende la reazione di Boston. una vittoria per i rossooro chiuderebbe quasi i conti e il ciclo dei Celtics di queste ultime stagioni.

    I Phoenix Suns espugnano San Antonio e mettono l’ipoteca sul passaggio del turno per la Finale di Conference, visto che nella storia della NBA mai nessuna squadra è riemersa da un 3-0 per poi vincere 4-3. A trascinare la squadra dell’Arizona un insospettabile Goran Dragic che in soli 17 minuti segna ben 26 punti, una prestazione da incorniciare per il talento europeo, una delle migliori da quando gioca in NBA e sicuramente la più importante visto il delicato match.
    Spurs che partono benissimo, attenti in difesa e concentrati in attacco che chiudono avanti di 9 lunghezze il primo quarto. Nel secondo periodo il divario arriva anche sulle 18 lunghezze, ma da quel momento arriva il lento ma inesorabile recupero per i Suns che chiudono a -6 il primo tempo. Nel terzo parziale Phoenix arriva a chiudere sul-1 grazie ai primi punti di Dragic che ad un solo minuto dalla fine piazza la prima tripla della sua formidabile gara. Quello che succederà nell’ultimo quarto di gioco entra di diritto nella storia del basket americano: 23 punti per il 24enne sloveno di Ljubiana che distrugge gli Spurs e uccide letteralmente l’incontro propiziando un parziale di 24 punti in meno di 6 minuti. Nash rientrerà solo a 3 minuti dalla fine con i Suns che hanno un comodissimo vantaggio di 11 punti. Ginobili è l’ultimo a volersi arrendere (ed anche uno dei pochi a giocare in verità come dimostrano cifre e immagini) ma la tripla di Frye, la schiacciata di Hill e l’ultimo tiro dall’arco infilato da Dragic chiudono il conto e probabilmente la serie. Fatale ai padroni di casa i 39 punti subiti nell’ultimo quarto, così come le pessime percentuali ai liberi, Ginobili (27 punti) ha provato a guidare i suoi compagni ma non è bastato, Duncan chiude con 15 punti e 13 rimbalzi, Parker solo 10 punti. Orrendo Jefferson che dopo questa prova molto probabilmente ha chiuso la sua avventura agli Spurs (4 punti con 1/9 dal campo).
    Ai Suns non è servito Stoudemire (7 punti e 8 rimbalzi), che ha potuto rilassarsi per una gara, visto che Nash con 16 punti, 8 rimbalzi e 6 assist e Richardson (21 punti) hanno tenuto a galla gli Spurs prima del tornado Dragic che con i suoi 26 punti (5/5 da 3 punti per la perfezione assoluta) si scatenasse nell’ultimo quarto. Grande ancora una volta l’apporto di Grant Hill con 18 punti. Gara 4 è in programma domenica con Phoenix che proverà a chiudere la serie per poter magari aver qualche giorno in più di riposo in vista dei Lakers.

    Risultati NBA del 7 maggio 2010

    Boston Celtics – Cleveland Cavaliers 95-124
    –> Bos: Garnett 19, Rondo 18, Robinson 11, Pierce 11 – Cle: James 38, Jamison 20, West 14
    San Antonio Spurs – Phoenix Suns 96-110
    –> SA: Ginobili 27, Duncan 15, McDyess 12 – Pho: Dragic 26, Richardson 21, Grant Hill 18

    LE SERIE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Cavs-Celtics 2-1
    Magic-Hawks 2-0
    Lakers-Jazz 2-0
    Suns-Spurs 3-0

  • Eurolega: Olympiacos in finale, superato il Partizan dopo un overtime

    E’ l’Olympiacos la seconda finalista di Eurolega.
    La squadra di Giannakis supera con qualche difficoltà un Partizan mai domo che per una distrazione sul finire dei tempi regolamentari non riesce ad estromettere la squadra greca dalla finalissima di domenica sera.
    Il Partizan prende in pugno la gara nel primo quarto e l’Olympiacos resta a contatto solo grazie alla tripla di Teodosic (tra l’altro grandissimo tifoso della Stella Rossa e quindi nemico dichiarato del Parizan). Nel secondo quarto le parti si capovolgono con i biancorossi del Pireo che sovrastano in ogni aspetto i serbi: si va al riposo sul 33-28 per l’Olympiacos con Papaloukas grande trascinatore. Il terzo quarto vede i bianconeri che riequilibrano la situazione per andare all’ultimo parziale in perfetta parità: 52-52. Ma è proprio nell’ultimo periodo che succede di tutto. Olympiacos che sembra chiudere la gara andando a +7, Partizan che non molla e riesce addirittura a portarsi in vantaggio di pochi punti. Childress da solo riequilibra la gara per i greci, ma i serbi ritornano avanti con un’azione in contropiede del piccolo playmaker McCalebb (aiutato dalle grandi prestazioni del talentuosissimo ceco Vesely e dalle triple di Dusan Kecman). Restano solo 6 secondi da giocare e sulla rimessa un tiro sballato di Teodosic da 3 è facile preda del solito Josh Childress (complice il mancato taglia-fuori di Vesely) che dà la parità ai suoi. L’ultimo tiro del Partizan è fuori misura e quindi si va all’overtime dove l’Olympiacos prende in mano il gioco e va avanti nel risultato. Solo negli ultimi secondi i bianconeri riescono a riavvicinarsi, ma a far calare il sipario ci pensano 3 rimbalzi offensivi di Bourousis nello sviluppo di un’unica azione che permette ai suoi di mantenere il vantaggio. Una tripla a pochi secondi dal termine di Rasic dà il -1, ma è l’ultima illusione: Teodosic, mandato in lunetta, fa 2 su 2 e l’ultimo tentativo per impattare del Partizan finisce sul ferro.

    Gara vibrante che ha visto l’alternarsi di mille emozioni. Per i serbi grandi protagonisti sono stati McCalebb con 21 punti e Jan Vesely, talento in odore di NBA con una doppia doppia da 13 punti e 10 rimbalzi, Maric ha aggiunto 17 punti e 8 rimbalzi, Rasic ha un pò deluso con soli 5 punti a referto (1/7 da 3, ma con l’unica tripla stava riaprendo l’incontro per un nuovo overtime), completamente fuori partita soprattutto il lungo Vranes, sovrastato dai lunghi avversari Schortsanitis, Kleiza e Bourousis (soprattutto in quei 3 rimbalzi offensivi alla fine dell’overtime) pur essendo ben 230 centimetri!
    I greci hanno avuto i soliti decisivi Linas Kleiza (19 punti e 11 rimbalzi) e Josh Childress (17 punti e tante giocate decisive nel quarto periodo e nel supplementare). Ottimo anche l’apporto di Teodosic (17 punti) e Papaloukas (con 10 punti, 5 assist, 2 rimbalzi e 3 palle rubate). Sotto i tabelloni è stato fondamentale l’apporto del mastodontico Schortsanitis (11 punti e 5 rimbalzi) all’inizio e poi sul finire di Bourousis (9 punti e 7 rimbalzi di cui 3 offensivi e tutti sull’azione, già citata più volte, quasi al termine dell’overtime che ha garantito 3 possessi ai biancorossi).

    La finale sarà quindi tra Olympiacos e Barcellona e non mancheranno certamente le emozioni visto il tasso di talento dei 2 roster. Onore comunque al Partizan che è stato fino all’ultimo in partita, vera mina vagante di questo torneo, con un mix di giovani veramente terribili e qualche esperto mestierante.

  • Eurolega: Barcellona in finale, battuto il CSKA Mosca

    Il Barcellona è la prima finalista di Eurolega.
    Nella prima semifinale di Final4 che si sta svolgendo a Parigi, i blaugrana hanno battuto i russi del CSKA Mosca per 64-54, dimostrando di essere veramente una super squadra pronta a vincere il trofeo.
    L’arma in più degli spagnoli è stata senza ombra di dubbio la difesa che malgrado un inizio non promettentissimo, ha poi preso le misure al CSKA e ha tenuto a percentuali bassissime l’attacco degli avversari.
    Dicevamo di un inizio poco confortante per il Barça, che va subito sotto per 11-4 nelle prime fasi. La reazione è pronta e poco a poco gli ingranaggi iniziano a girare per il verso giusto: con un mega parziale di 25-10 Rubio e compagni vanno al riposo sul 29 a 21. Importantissima una tripla di Navarro che dà il vantaggio e la guida dell’incontro sul 23-20 che il Barcellona non perderà più fino alla fine.
    Il secondo tempo si apre con la sterile reazione della squadra russa che trascinata da un grandissimo Siskauskas riesce però piano piano a rientrare in partita riducendo lo svantaggio e lasciando tutto in bilico.
    Il quarto periodo è un’altalena di emozioni con un dominio a rimbalzo di Mosca che però serve a poco visto che Lorbek infila a 1 minuto dalla fine la tripla della sicurezza che porta gli spagnoli in finale e costringe Langdon e compagni alla finalina per il terzo-quarto posto.

    Ottima, come dicevamo, la prova di Siskauskas top scorer dell’incontro con 19 punti. Langdon ne piazza 12, buono anche l’apporto di Kaun che però macchia la sua prestazione con errori che costringono il CSKA alla resa. Russi che dominano a rimbalzo (39-34 il totale), ma sono pessimi nelle percentuali dal campo.
    Per il Barça i trascinatori sono stati i soliti Rubio (10 punti, 8assist e 4 rimbalzi e una sapiente regia dall’inizio alla fine), Navarro (anche lui con 10 punti) e Fran Vazquez (con 11 punti). Sotto i tabelloni fondamentale è stato l’apporto di Ndong e Lorbek (che oltre ai 7 punti e 9 rimbalzi va ricordato per la tripla, come già detto in precedenza, della sicurezza e della vittoria).

    Blaugrana che ora attendono in finale la vincente della sfida tra Olympiacos e Partizan Belgrado con i greci super favoriti. Ma in questa competizione non bisogna dare nulla per scontato. CSKA che comunque deve essere orgoglioso per l’ottava Final4 raggiunta consecutivamente, segno che ormai è tra le potenze europee del basket da tanto tempo.

  • NBA playoff 2010, semifinali di Conference: Top 5 del 6 maggio 2010

    NBA top 5 del 6 maggio 2010.

    Tutto lo spettacolo delle migliori giocate della notte NBA.

    GUARDA IL VIDEO:

  • NBA playoff 2010, semifinali di conference: Highlights del 6 maggio 2010

    Ecco tutti gli highlights delle partite NBA disputate il 6 maggio, valide per le semifinali di Conference dei playoff 2010

    Guarda gli highlights:

  • NBA playoff 2010, semifinali di Conference: Orlando non si ferma, battuti ancora una volta gli Hawks

    Orlando continua nella sua marcia inarrestabile e colleziona la sesta vittoria di fila nella post season senza aver mai perso, unica squadra ad essere imbattuta.
    Gara che ha visto 2 protagonisti principali, ovvero Dwight Howard e Vince Carter: il centro guida la sua squadra nel primo quarto con 18 punti e 5 rimbalzi, la guardia nel quarto periodo si scatena e chiude il conto a favore dei neroazzurri.
    Alla fine i punti per Howard saranno 29 con 17 rimbalzi, per Carter invece 24. Determinanti come sempre Jameer Nelson e Rashard Lewis con 20 punti per entrambi. Pietrus porta il suo solito contributo sia in attacco con 13 punti a referto, che in difesa.
    Gli Hawks hanno cercato di restare sempre in partita e ci sono riusciti fino a quando Orlando ha deciso che era il momento di chiudere il match. Passi avanti incoraggianti dopo la terrificante gara 1 dove Atlanta è stata sommersa sotto 43 punti di scarto, la peggiore sconfitta per la franchigia della Georgia nella storia dei playoff. Horford è parso più vivo e pronto ad affrontare il dirimpettaio Howard, visto che dopo la bruttissima partita precedente si è riscattato con una doppia doppia da 24 punti e 10 rimbalzi. Bene anche Crawford dalla panchina autore di 23 punti. Josh Smith ha segnato 18 punti e Johnson 19, ma è mancato l’apporto della panchina che ad esclusione di Crawford ha avuto solo 2 punti di Collins. Troppo poco per riuscire ad impensierire Orlando. Serie che per le prossime 2 partite si sposta in Georgia, con i “Falchi” che sono costretti a riaprire la serie.

    Orlando Magic – Atlanta Hawks 112-98
    –> Orl: Howard 29, Carter 24, Lewis 20, Nelson 20 – Atl: Horford 24, Crawford 23, Johnson 19

  • NBA: Atlanta vuole John Salmons

    John Salmons, guardia dei Milwaukee Bucks, è sotto stretta osservazione da parte degli Atlanta Hawks.
    Salmons, ha disputato una stagione eccellente, prima a Chicago, e poi a Milwaukee dopo il trasferimento avvenuto a febbraio, dove con i Bucks ha alzato vertiginosamente il suo livello di gioco trascinando i rossoverdi ai playoff e diventando un cardine della squadra.
    Salmons, che ha 30 anni ma ancora qualche ottimo anno di carriera davanti a sè, è legato alla compagine del Wisconsin anche per la prossima stagione dove andrà a percepire 5.8 milioni di dollari ma ha la facoltà per via di una clausola di chiedere di uscire dall’attuale contratto già in questa Estate.
    Gli Hawks vorrebbero tutelarsi qualora Joe Johnson, free agent tra pochi mesi, dovesse decidere di abbandonare la nave e firmare per qualche altra squadra. Anche se le dichiarazioni del numero 2 di Atlanta hanno rassicurato i tifosi:

    Perchè dovrei andarmene? Sono arrivato quando la squadra era una delle peggiori della Lega e ho contribuito a portarla tra le più forti. Ci manca poco per competere per il titolo, e non ho voglia di andare in qualche altra squadra a ricostruirla e portarla ai vertici come ho già fatto in questi anni con gli Hawks. Se aggiungeremo qualche altro buon giocatore saremo molto competitivi e potremo scrivere assieme la storia di Atlanta

    Queste le parole pronunciate poco tempo fa dalla talentuosa guardia tiratrice.
    Certamente l’aggiunta di Salmons potrebbe essere clamorosa visto anche il basso ingaggio percepito dal giocatore di Milwaukee. Se poi gli Hawks riuscissero a prendere qualcuno sotto canestro come cambio per Horford e Josh smith, allora veramente la squadra della Georgia diventerebbe non solo una delle più forti nella Eastern Conference, ma di tutta la Lega. Anche perchè il vero problema degli Hawks sono i cambi per i lunghi che non sono, purtroppo, di livello per competere con i team più forti.
    Aggiungendo Salmons e un lungo di ottimo livello la franchigia diventerebbe pericolosissima per chiunque, dato che il talento non manca di certo scorrendo il roster: atleti come Mike Bibby, Joe Johnson, Marvin Williams, Josh Smith, Al Horford, Jamal Crawford non hanno certo bisogno di presentazioni.

  • NBA: James con il solito dolore al braccio, Bynum non vuole operarsi

    Non accenna a diminuire il dolore al braccio destro di LeBron James che per precauzione è stato sottoposto a nuovi esami. Per questo motivo il numero 23 dei Cavs ha saltato l’ultimo allenamento.
    LBJ si è sottoposto ancora ad un altra radiografia al gomito in quanto il dolore è ancora presente e alquanto fastidioso (in gara 2 contro i Celtics si è notato che qualcosa non andava, vedendo alcune sue giocate).
    Coach Mike Brown ha cercato di distogliere le attenzioni dei suoi nei confronti della sua superstar:

    Ho detto ai miei ragazzi di pensare a quello che è successo in gara 2 e come risollevarci“.

    In merito alle condizioni fisiche di James, Brown non ha voluto indagare:

    Mi fido dello staff medico e dei giocatori, non voglio sapere niente“.

    A parlare è stato anche il primo alfiere di James, Mo Williams, un fantasma in gara 2 con soli 4 punti a referto, che ha dichiarato:

    Lui non dice mai nulla, anche se il dolore fosse stato insopportabile, avrebbe giocato. Non andate a chiedergli se vuole riposare o sedersi in panchina. Dobbiamo comunque pensare a noi e dare di più cosicché non lo costringeremo a fare numeri e forzare ulteriormente la situazione del suo gomito

    James scenderà in campo in gara 3 a Boston, la corsa al titolo è più importante di qualsiasi altra cosa.

    Il centro dei Los Angeles Lakers Andrew Bynum soffre, come già detto nei giorni scorsi, di una microfrattura al menisco del ginocchio destro, ma rifiuta l’operazione.
    Malgrado i medici abbiano consigliato al giocatore di sottoporsi al trattamento, facendogli capire quanto sia necessario onde evitare guai peggiori vista la situazione molto delicata delle sue ginocchia, Andrew non vuole perdere tempo:

    Stringerò i denti e giocherò, posso sopportare il dolore, per l’operazione ci sarà tempo dopo!

    Aggiungendo infine:

    Il medico mi ha assicurato che non rischio seri problemi (ma qui abbiamo qualche dubbio!), quindi finché il dolore non sarà irresistibile, io giocherò“.

    Decisione veramente rischiosa e pericolosa per l’ex allievo di Kareem Abdul-Jabbar che già in passato ha avuto problemi di non poco conto col ginocchio.

    Sempre a proposito di Lakers, i rivali dei gialloviola nelle semifinali di Western Conference, gli Utah Jazz hanno reso noto che Andrei Kirilenko potrebbe rientrare già dalla prossima gara contro i campioni in carica che si disputerà sul parquet amico di Salt Lake City. Il recupero del russo è importantissimo visto che Okur, infortunatosi nella serie contro Denver, ha finito la stagione per la rottura del tendine d’achille e il reparto lunghi piange, messo sotto tra l’altro dai lunghi di Los Angeles nelle prime 2 gare della serie. Gara 3 sarà vitale per i Jazz che sperano nel recupero di Kirilenko per avere qualche chance in più di battere gli avversari.

    A proposito di infortuni, si registra un problema alla caviglia per Mickael Pietrus degli Orlando Magic.
    Il francese si è slogato la caviglia destra in un allenamento. Non è la prima volta in stagione che l’ex Golden State si sloga la caviglia, nella prima occasione fu costretto a saltare 3 partite, in questi playoff l’ala viaggia a 9.0 punti, 1.30 rimbalzi e 0.3 assist in 18.8 minuti d’impiego medio.