Categoria: Basket

  • NBA playoff 2010, Finali di Conference: Bryant fa 40 e i Lakers vincono gara 1

    Più facile del previsto la vittoria dei Los Angeles Lakers sui Phoenix Suns in gara 1 della Finale di western Conference.
    Trascinati da un mostruoso Kobe Bryant i Lakers segnano ben 128 punti, lanciando un chiaro messaggio agli avversari. Alla fine il talento col numero 24 metterà a referto ben 40 punti (restando a riposo per quasi tutto l’ultimo periodo) nonostante prima della partita abbia accusato dei dolori al ginocchio che ne mettevano in dubbio l’impiego.
    L’inizio di match è di marca Suns (7-0) ma l’attacco dei Lakers inizia ad ingranare verso la fine del periodo e in un amen i gialloviola si portano sul +9. La contesa si mantiene viva fino al terzo quarto quando il duo Gasol-Bryant produce un 9-0 di parziale che spedisce i Lakers sul +19, legittimato dalle giocate di Odom e Artest e dalle triple dei “panchinari” Farmar e Brown che chiudono la partita anzitempo. I Los Angeles Lakers appaiono, per la prima volta in questi playoff, veramente di un altro pianeta.
    Gara senza storia ovviamente nell’ultimo quarto dove vanno in campo le seconde linee e si fissa il risultato finale sul 128-107.
    Straordinaria prestazione dal campo per i gialloviola che chiudono con il 58% dal campo (47% da 3 punti con un ottimo 8/17) e un oramai normale dominio a rimbalzo (42-34). Bryant con 40 punti, come già detto, è il top scorer del match, Gasol aggiunge 21 punti e un fenomenale Lamar Odom mette a segno 19 punti e 19 rimbalzi. Bene anche Artest con 14 punti. I problemi fisici invece limitano Bynum a soli 4 punti e 4 rimbalzi in 19 minuti di impiego.
    Per i Suns ci sono 23 punti di Stoudemire, 13 punti e 13 assist per Nash e 15 di Richardson, male il tiro da 3, vera arma in più dei Suns in stagione (5/22 per un bruttissimo 22%) ma ovviamente la prestazione di Phoenix, soprattutto difensivamente è da rivedere in ogni aspetto.
    Gara 2 è in programma sempre a Los Angeles, mercoledì 19 maggio.

    Risultati NBA del 17 maggio 2010

    Los Angeles lakers – Phoenix Suns 128-107
    –> Lak: Bryant 40, Gasol 21, Odom 19 – Pho: Stoudemire 23, Richardson 15, Lopez 14

    LE SERIE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Magic-Celtics 0-1
    Lakers-Suns 1-0

  • NBA playoff 2010, Finali di Conference: Los Angeles Lakers – Phoenix Suns

    2 squadre molto diverse tra loro, che arrivano nel momento clou della stagione nel pieno della forma: sia Lakers che Suns hanno eliminato nelle serie precedenti i rispettivi avversari (Utah e San Antonio) con secchi 4-0 che non hanno ammesso repliche!
    Dicevamo di 2 squadre con modi diametralmente opposti di vedere il basket: gioco veloce e spumeggiante quello dei Suns, che predilige prendere gli avversari in contropiede e avere più possessi possibili nell’arco della gara, un gioco più manovriero quello dei Lakers, basato sul famoso “triangolo” di Phil Jackson che ha già reso noti a tutto il mondo i suoi risultati con i Bulls di Jordan e che ora sta riproponendo in questi anni a L.A. con i medesimi risultati e successi.
    I Lakers arrivano a questa sfida da campioni in carica e da favoriti per la vittoria finale del titolo già da inizio stagione, i Suns invece sono la sorpresa della stagione dato che in molti li pronosticavano addirittura fuori dai playoff e invece si ritrovano a giocarsi la Finale NBA.
    Dopo la poco convincente prestazione del primo turno dei playoff dove Oklahoma City ha letteralmente fatto sudare la qualificazione ai detentori del titolo, i Lakers hanno battuto agevolmente i Jazz, segno che i giovani Thunder avevano tutte le armi per passare il turno e hanno avvisato Kobe e compagni per il prossimo anno. Continuano a destare preoccupazione le condizioni di Bynum dato che il ginocchio sembra scricchiolare sempre di più.
    Dopo 4 anni Phoenix torna in finale di Conference. Nella stagione 2005-2006 furono i Mavericks a fermare la loro corsa verso l’anello. Ora ci riprovano da sfavoriti, nonostante l’ottimo record in stagione. E lo fanno dopo aver battuto al primo turno una squadra ostica come Portland, aiutata dai problemi fisici della squadra dell’Oregon e partendo con una sconfitta casalinga che aveva fatto storcere il naso ai critici.
    Nel secondo turno però è arrivato il capolavoro di Gentry e del suo team. Trovatisi di fronte alla loro bestia nera, i San Antonio Spurs, hanno dominato la serie portandola a casa in sole quattro gare e non dando alcuna chance di passare agli “Speroni”.
    Le gare sono state tutte quante tirate fino al termine, ma la sensazione, guardandole, è stata che i Suns avessero sempre nel loro arco una freccia nuova da potersi giocare per portare a casa la gara, cosa invece che è mancata alla squadra di Popovich.
    Per la serie contro i californiani Gentry potrà recuperare Lopez, importante soprattutto per dare sostanza in difesa contro i forti lunghi di Los Angeles. Di certo non potrà essere al top e giocare molti minuti, ma la sua presenza può dare fiducia ad un ambiente che già di suo pare essere libero mentalmente e pronta a giocarsi le sue carte.

    In stagione le sfide sono terminate a favore dei Lakers per 3-1, vincendo gare dai punteggi molto alti e dimostrando quindi di saper giocare anche ai ritmi elevatissimi degli avversari. L’unica vittoria stagionale da parte della squadra guidata da Nash è arrivata grazie ad una ottima prestazione da parte della panchina, mentre quella di Los Angeles è stata incapace di rispondere. Nelle vittorie di Los Angeles invece sottotono Nash e Richardson, mentre Bynum ha messo in crisi i lunghi di Phoenix. Le prime 3 gare hanno sempre avuto uno scarto superiore ai 15 punti, sia quelle portate a casa dai gialloviola che quelle vinte dagli arancioblu dell’Arizona.
    L’ultima gara è stata quella più equilibrata, con i Lakers che hanno avuto la meglio di 6 punti. E questa è stata probabilmente la gara più significativa per la serie, che sarà presumibilmente piuttosto incerta nei punteggi.

    Lakers che scenderanno in campo con Derek Fisher e Kobe Bryant come guardie, Ron Artest e Lamar Odom come ali e Pau Gasol come centro. In attesa di notizie certe su Bynum che se giocherà manderà Gasol a fare l’ala e Odom in panchina. Poi ci sarà anche bisogno di Farmar Walton e Brown.
    Phoenix dovrebbe schierare questo quintetto: Steve Nash e Jason Richardson come guardie, Grant Hill e Amar’è Stoudemire come ali e Jarron Collins come centro. Dalla panchina entrerà subito in campo Channing Frye per rilevare Collins che non ha molto minutaggio e poi i vari Jared Dudley (uno dei migliori tiratori da 3 dell’intera Lega), Goran Dragic e Leandro Barbosa. Da valutare le condizioni di Robin Lopez (fratello del più noto Brook dei Nets) che potrebbe essere molto utile, vista l’altezza nel contrastare Gasol.

    Le chiavi della serie: Phoenix dovrà cercare di giocare al suo ritmo, fatto di corsa e di attacchi nei primi secondi dell’azione per evitare che la difesa di Los Angeles si schieri. Sarà inoltre importante trovare l’uomo libero oltre l’arco, mettendolo in ritmo per il tiro da tre, vera cartina tornasole del gioco dei Suns. Se il tiro dall’arco sarà efficace Phoenix riuscirà ad aprire la difesa dei Lakers e a dare due dimensioni entrambe pericolose al suo attacco, in caso contrario la squadra di coach Jackson avrà vita facile ad arginare la squadra dell’Arizona. I Lakers, invece, avranno dalla loro la versatilità su entrambi il lati del campo di Odom. E’ lui il vero ago della bilancia di Los Angeles all’interno di questa serie, potendo dare una grossa mano in difesa sui lunghi perimetrali avversari, sia in attacco, allargando a sua volta l’area per gli uno contro uno di Gasol con Stat e aiutandolo a rimbalzo.
    La vera svolta però nel vedere un Odom protagonista sarebbe anche la conseguenza importante di un Bryant non esageratamente egoista in attacco. Quando Kobe non è in versione one man show, infatti, Odom è uno dei primi a beneficiarne, potendo contare su più palloni giocabili e sugli scarichi dello stesso Kobe.
    Scontro importante sarà la battaglia tra ali grandi ovvero Amar’è Stoudemire dei Suns e Pau Gasol dei Lakers: chi riuscirà ad imporsi darà una grossa mano al suo team per passare alla finale di Conference, chi soccomberà costringerà la propria franchigia all’eliminazione.
    Nash avrà l’arduo compito di imporre il ritmo alla gara, cosa che Fisher dei gialloviola non può fare essendo più un uomo d’ordine: come ha già dimostrato Oklahoma City, più si fanno correre i Lakers, più si avrà la possibilità di batterli (e Utah questo non è riuscita a capirlo soccombendo sotto i colpi degli avversari). Altro aspetto importante sarà la probabile marcatura di Grant Hill su Kobe Bryant: limitare il numero 24 vorrebbe dire essere già a metà dell’opera per eliminare i campioni in carica e Hill, sebbene i 37 anni, sta vivendo una seconda giovinezza, migliorando di partita in partita. In pratica la serie vivrà su questi fattori!

    Si parte stanotte con gara 1 in programma alle 21.00 negli U.S.A. (le 3 di notte in Italia)
    Gara 1 Phoenix Suns @ Los Angeles Lakers lunedì 17 maggio 2010 9.00 PM (03.00 in Italia)
    Gara 2 Phoenix Suns @ Los Angeles Lakers mercoledì 19 maggio 2010 9.00 PM (03.00 in Italia)
    Gara 3 Los Angeles Lakers @ Phoenix Suns domenica 23 maggio 2010 8.30 PM (02.30 in Italia)
    Gara 4 Los Angeles Lakers @ Phoenix Suns martedì 25 maggio 2010 9.00 PM (03.00 in Italia)
    Gara 5 * Phoenix Suns @ Los Angeles Lakers giovedì 27 maggio 2010 9.00 PM (03.00 in Italia)
    Gara 6 * Los Angeles Lakers @ Phoenix Suns sabato 29 maggio 2010 8.30 PM (02.30 in Italia)
    Gara 7 * Phoenix Suns @ Los Angeles Lakers lunedì 31 maggio 2010 9.00 PM (03.00 in Italia)

    *se necessaria

  • NBA playoff 2010, Finali di Conference: Top 5 del 16 maggio 2010

    NBA top 5 del 16 maggio 2010.

    Tutto lo spettacolo delle migliori giocate della notte NBA.

    GUARDA IL VIDEO:

  • NBA playoff 2010, Finali di conference: Highlights del 16 maggio 2010

    Ecco gli highlights della partita NBA disputata il 16 maggio, valida per le Finali di Conference dei playoff 2010.

    Guarda gli highlights:

  • NBA playoff 2010, Finali di Conference: Boston sbanca Orlando e va in vantaggio

    I Boston Celtics espugnano Orlando, si portano in vantaggio 1-0 nella serie delle Finali della Eastern Conference e annullano il vantaggio del fattore campo dei Magic, infliggendogli anche la prima sconfitta di questi playoff.
    Boston tiene la gara dall’inizio fino alla fine, non andando mai sotto ma riuscendo sempre a stare in testa.
    Il primo quarto dei Magic è veramente da incubo. La difesa dei Celtics è da applausi. La squadra di Van Gundy entra in partita con un agghiacciante 4/22 dal campo e con un Dwight Howard limitato ai soli viaggi in lunetta (4/6) ed un Vince Carter costretto a guadagnarsi con il sudore del suo talento ogni suo singolo punto e canestro. Boston è più fluida e muove meglio la palla in attacco con un Pierce in vena ed un Ray Allen in grande spolvero. Rispondono presente anche i “panchinari” Rasheed Wallace e Tony Allen che già nella serie contro Cleveland erano risultati determinanti.
    Orlando chiude il primo tempo con un pesante 0/9 dalla lunga distanza ed annullata sotto ogni aspetto sotto canestro.
    La ripresa si apre con 2 bombe di Nelson che sembrano far capire che il vento è cambiato, ma il capitano Paul Pierce nel terzo quarto segna 14 dei suoi 22 punti totali e mantiene un grande margine di distacco tra la sua squadra e gli avversari: dal -3 firmato Nelson, si passa al -16 firmato Pierce, per Orlando che accusa attimi di sbandamento e confusione totale.
    Vince Carter lotta come un leone ma l’inizio di quarto quarto di Wallace è luce per gli occhi di Doc Rivers che da fiducia anche ad un positivo Glen Davis. Boston si rilassa sul rettilineo d’arrivo con i Magic che incredibilmente, con le giocate di Carter e le stoppate di Howard, si riportano sul -5. Il finale è serrato con Pierce e Allen “costretti” a non sbagliare dalla lunetta. I due grandi protagonisti dei Celtics combinano per il 4/4 decisivo e Boston conquista la prima gara di una serie che comunque si preannuncia lunga.
    Pierce, come già detto, si ferma a quota 22 punti, Ray Allen ne infila 25, buona la gara di wallace con 13 punti e tanta difesa su Howard. Nelson (20 punti) e Carter (23) hanno guidato la riscossa ma la pessima serata di Lewis (6 punti con 2/10 dal campo e 0/6 da 3!) e di Howard (13 punti, 12 rimbalzi e 5 stoppate, ma poco incisivo quando doveva), hanno permesso ai Celtics di espugnare la Amway Arena.
    Gara 2 è in programma martedì 18 maggio sempre ad Orlando e per i Magic è già sfida decisiva.

    Risultati NBA del 16 maggio 2010

    Orlando Magic – Boston Celtics 88-92
    –> Orl: Carter 23, Nelson 20, Howard 13 – Bos: Ray Allen 25, Pierce 22, Wallace 13

  • Basket, Serie A: Le qualificate per i playoff

    Questa la griglia per i playoff 2010 del campionato italiano di serie A di basket:

    1)Montepaschi Siena – 8)Benetton Treviso
    2)Pepsi Caserta – 7)Lottomatica Roma
    3) Armani Jeans Milano – 6)Sigma Coatings Montegranaro
    4)NGC Cantù – 5)Canadian Solar Bologna

    Questi gli accoppiamenti che giovedì 20 maggio daranno inizio alla post season.

  • Basket, Serie A: Benetton ai playoff, Ferrara retrocede

    Ultima di campionato per la Serie A italiana di basket.
    Quasi tutti i verdetti erano stati scritti, ad eccezione dell’ultima qualificata per i playoff e della squadra da retrocedere in Lega 2: l’ultima giornata della stagione regolare ha quindi emesso i verdetti definitivi. La sfida salvezza va alla Angelico Biella che batte la Carife Ferrara e la costringe alla retrocessione in Legadue (nella foto l’esultanza finale di Smith e Johnson). L’ultimo posto da definire per i play off era l’ottavo: se lo aggiudica la Benetton Treviso che, grazie alla la vittoria sul’Armani Jeans Milano, appaia l’Air Avellino sconfitta a Cremona dalla Vanoli e si qualifica grazie alla miglior differenza canestri nello scontro diretto (+ 7).
    Nelle altre gare, solito successo di Siena su Bologna, Caserta si prende il secondo posto in solitario battendo la Lottomatica Roma.
    Brutta sconfitta per Teramo a Montegranaro, mentre la Scavolini ottiene il successo contro Varese.

    Risultati 30esima giornata 16/05/2010

    Canadian Solar BO-Montepaschi Siena 66-87
    Benetton Treviso-Armani Jeans Milano 91-59
    Pepsi Caserta-Lottomatica Roma 85-69
    Sigma Coatings Montegr.-Banca Tercas Teramo 87-81
    Angelico Biella-Carife Ferrara 82-79
    Vanoli Cr.-Air Avellino 81-76
    Scavolini Spar Pesaro-Cimberio Varese 89-84

    Classifica

    1. Montepaschi SI 52 (26-2)
    2. Pepsi CE 36 (18-10)
    3. Armani J. MI 34 (17-11)
    4. NGC Cantu’ 34 (17-11)
    5. Canadian Solar BO 30 (15-13)
    6. Sigma C. MGR 30 (15-13)
    7. Lottomatica RM 30 (15-13)
    8. Benetton TV 26 (13-15)
    9. Air AV 26 (13-15)
    10. Scavolini Spar PS 22 (11-17)
    11. Banca Tercas TE 20 (10-18)
    12. Cimberio VA* 20 (11-17)
    13. Angelico BI 18 (10-18)
    14. Vanoli CR 18 (10-18)
    15. Carife FE 18 (9-19)

    Nuova AMG Sebastiani esclusa dal campionato

    * 2 punti di penalizzazione

    -Sono stati annullati i punti ottenuti e le partite giocate contro la Nuova AMG Sebastiani

  • NBA playoff 2010, Finali di Conference: Orlando Magic – Boston Celtics

    Orlando Magic e Boston Celtics si ritrovano un anno dopo a scontrarsi nuovamente nella post season.
    Se nella passata stagione la sfida era valida per le Semifinali di Eastern Conference, con i Magic che a sorpresa eliminarono gli allora campioni in carica, ora la serie varrà l’accesso per la Finale NBA.
    La situazione sembra essersi capovolta con Orlando che parte in vantaggio, ma Boston ha dimostrato di poter dire la sua eliminando nella serie precedente la migliore squadra della Lega e il miglior giocatore del mondo dalla corsa al titolo ovvero i Cleveland Cavaliers e LeBron James.
    Finale NBA che le due squadre hanno raggiunto negli ultimi due anni. Vincenti i Celtics nel 2008, perdenti i Magic nel 2009.
    Boston ha tutto quello che serve per mettere in difficoltà il convulso e affascinante sistema offensivo dei Magic. Orlando ha la convinzione mentale e una freschezza fisica che alla lunga può risultare letale per i Celtics.
    Il precedente della Semifinale di Conference dello scorso va preso con le pinze del caso. Quest’anno è tutta un’altra storia. Facce nuove, facce diverse.
    In Regular Season, il parziale è favorevole ad Orlando che è stata in grado di vincere 3 partite contro una sola dei Celtics.
    Sarà una serie che vivrà di dettagli, difesa e tanta, tantissima fisicità.
    Orlando poi partirà avvantaggiata dal fatto di aver riposato avendo eliminato gli Atlanta Hawks in sole 4 gare, così come nel primo turno era capitato con Charlotte Bobcats. I Magic sono gli unici ad essere imbattuti nella post season e se ciò è avvenuto un motivo ci sarà di certo. Orlando ha potuto preparare le migliori soluzioni tattiche per affrontare l’avversario nel secondo turno, con Van Gundy che ha potuto studiare ogni singola debolezza dei Celtics per poterne trarre vantaggio.

    I Magic hanno trovato l’apporto, finalmente, di Jameer Nelson in questi playoff, e con il gioco interno di Howard restano una delle squadre più difficili da fermare: un mix di “dentro-fuori” che se attuato con perizia risulta devastante. Se si decide di dare la palla dentro il pitturato, Dwight Howard risulta letale visto il suo strapotere fisico. Se la palla viene fatta girare sugli esterni, i Magic hanno giocatori che risultano pericolosissimi nel tiro dalla lunga distanza come Vince Carter, Jameer Nelson, Rashard Lewis, J.J. Redick, Matt Barnes, Jason Williams e Mickael Pietrus. E quando queste 2 armi funzionano assieme praticamente Orlando diventa imbattibile.
    Sono 4 i giocatori da cui dipendono le fortune dei Celtics e stiamo parlando in primis di Paul Pierce, poi di Kevin Garnett, di Ray Allen, e di Rajon Rondo che citiamo per ultimo ma sembra essere il vero ago della bilancia dei biancoverdi come dimostrato nel confronto contro i Cavs di James soprattutto nella spettacolare gara 4 in cui ha messo a referto una stratosferica tripla doppia da 29 punti, 18 rimbalzi e 13 assist.

    I Magic dovrebbero scendere in campo con questo quintetto: Jameer Nelson e Vince Carter come guardie, Rashard Lewis e Matt Barnes come ali e Dwight Howard come centro. Dalla panchina potrebbero risultare decisivi il francese Mickael Pietrus (gran difensore e buon attaccante) Marcin Gortat come cambio di Howard, J.J. Redick tiratore terrificante e Jason Williams a portare tanta esperienza quando conta. Ricordiamo che la panchina dei Magic è stata la migliore nella regular season assieme a quella dei Cavs.
    Boston con ogni probabilità schiererà Rajon Rondo e Ray Allen come guardie, Paul Pierce e Kevin Garnett come ali e Kendrick Perkins nel ruolo di centro. Dalla panchina sarà fondamentale l’apporto di Nate Robinson, la difesa di Tony Allen, i “piazzati” di Michael Finley, la freschezza fisica di Glen Davis e il presumibile riscatto dopo una stagione veramente deludente da parte di Rasheed Wallace che già contro Cleveland ha fatto vedere qualcosa di buono contribuendo alla clamorosa eliminazione degli ex favoriti al titolo del 2010.

    Chiavi della serie saranno, banalmente, i puri scontri tra gli interpreti dei vari ruoli: Barnes e Pietrus (a turno) dovranno limitare il capitano biancoverde Paul Pierce, Lewis dovrà fare i salti mortali per rendere innocuo Garnett e garantire comunque il suo contributo in attacco, Carter risulterà decisivo se Ray Allen lo dovrà inseguire per tutto il parquet, Nelson avrà l’arduo compito di bloccare la mente dei Celtics ovvero Rajon Rondo (e qui si potrebbe spostare l’equilibrio della serie) e infine il centro di Boston, Perkins, dovrà cercare di fare bella figura contro Howard, cosa un pò improbabile a dire la verità.
    Tutto molto semplice, ma da questi duelli dipenderà l’esito del risultato!

    Si parte oggi alle 21.30 ora italiana. Questo il programma completo:
    Gara 1: Boston Celtics @ Orlando Magic domenica 16 maggio 3.30 pm (21.30 italiane)
    Gara 2: Boston Celtics @ Orlando Magic martedì 18 maggio 8.30 pm (02.30)
    Gara 3: Orlando Magic @ Boston Celtics sabato 22 maggio 8.30 pm (02.30)
    Gara 4: Orlando Magic @ Boston Celtics lunedì 24 maggio 8.30 pm (02.30)
    Se necessarie:
    Gara 5: @ Orlando mercoledì 26 maggio
    Gara 6: @ Boston venerdì 28 maggio
    Gara 7: @ Orlando domenica 30 maggio

  • NBA: Joe Johnson in trattativa con Miami, idea Tony Parker per i Knicks

    Stando alle ultime voci di mercato, la stella degli Atlanta Hawks, la guardia tiratrice Joe Johnson, sarebbe finita nel mirino dei Miami Heat.
    Dopo l’imbarazzante serie di playoffs contro Orlando, il numero 2 degli Hawks ha dichiarato che, da free agent qual’è, prenderà in considerazione tutte le opzioni possibili durante l’estate, compresa la possibilità di giocare a fianco di Dwyane Wade.

    Dopo Gara 3 contro i Magic si era discusso del suo valore effettivo; JJ è sicuramente un giocatore di prima fascia ma dopo le prestazioni contro i Magic, il suo contratto potrebbe essere ritoccato.
    Di oggi il rumor che dalla Florida è arrivata la notizia di un forte interessamento della compagine di Pat Riley: l’ex coach dei Lakers ha come priorità massima quella di riconfermare la sua stella Wade e come seconda quella di trovargli un alfiere di rilievo.
    Il “Miami Herald” riporta anche le parole del diretto interessato che non disdegna la meta:

    Sarebbe una grande opzione e un’ottima situazione per me!“.

    Riley ha detto che prima del primo di luglio non avrà l’occasione di parlare con le parti interessate, ma che farà di tutto per poter ri-portare Miami ad alti livelli. Da non dimenticare che lo stesso Riley sta pensando di tornare personalmente ad allenare gli Heat.

    Johnson ha affermato di non avere problemi ad accettare il ruolo di spalla all’uomo franchigia, descrivendo quindi la situazione salariale di Miami come molto interessante.
    In effetti non sono molte le squadre nelle condizioni degli Heat: se rifirmeranno Wade, avranno comunque altri 25 milioni liberi nel salary cap per portare in Florida almeno due free agents di livello.

    La priorità del presidente, dopo aver rifirmato Wade, è ovviamente quella di sondare il terreno per arrivare addirittura a LeBron James, ma la lista dei desideri non finisce qui: in mente ci sono Chris Bosh, Amar’e’ Stoudemire, Carlos Boozer oltre al sopracitato Johnson, tutti questi sono in pole position. E’ molto probabile che Wade incontrerà James, Bosh e Johnson per capire dove giocheranno la prossima stagione e progettare il proprio futuro. Saranno tutti tasselli quasi ad incastro!

    Dal canto loro, gli Hawks necessitano di un innesto importante per fare il salto di qualità, ma la firma di un free agent di livello passa chiaramente dalla conferma di Joe Johnson, senza di lui cadrebbe ogni tipo di interesse verso la franchigia di Atlanta da parte dei giocatori che si svincoleranno da giugno.

    Un’altra intrigante possibile destinazione per Johnson, anche se meno chiacchierata, potrebbe essere Phoenix: ritornerebbe a giocare con sui ex compagni Nash e Stoudemire in una squadra potenzialmente da titolo.

    Tra Tony Parker (playmaker di 27 anni, 28 da compiere il 17 maggio) e i San Antonio Spurs c’è aria di divorzio e i New York Knicks sono pronti ad approfittarne!
    Il “New York Daily News” trascrive l’interessamento della compagine di Donnie Walsh verso il francese, forte del fatto che anche la moglie di Parker, Eva Longoria, famosa attrice, gradirebbe un trasferimento nella “Grande Mela” per dare ancora più luce alla sua carriera cinematografica.
    Inoltre dal Texas arrivano sempre più voci che Gregg Popovich, capo allenatore degli “Speroni” abbia ormai lasciato il francese per abbracciare il nuovo fenomeno di squadra George Hill mentre Nicolas Batum, ala dei Portland Trail Blazers e compagno di Nazionale di Tony, ha rilasciato un’intervista dove dichiara che Parker non lascerà mai San Antonio.
    Dove sta la verità? le prossime settimane saranno cruciali per capirlo…

  • NBA: Collison e Dampier sotto i ferri per problemi alle ginocchia

    Terminata la stagione con un’eliminazione al primo turno dei playoffs (seppur in modo del tutto differenti), sia Eric Dampier che Nick Collison si sono sottoposti a piccoli interventi in artroscopia al ginocchio. Il centro dei Mavs si è operato il sinistro, Collison invece il destro. Per entrambi il periodo di stop sarà tuttavia molto breve e torneranno disponibili già alla ripresa estiva degli allenamenti.
    Eric Dampier, 211cm classe 1975, ha vissuto una stagione di alti e bassi: gli infortuni al ginocchio, l’influenza e un misterioso malanno (mai dichiarato dal team) gli hanno consentito di giocare solamente 60 partite (55 di regular e 5 di playoffs), ma è stato l’arrivo di Haywood a rubargli il posto da titolare in una stagione che lo vedeva viaggiare con le cifre più alte da quando è giunto ai Mavs. Mentre con Gooden c’era compatibilità, con Haywood, giocatore dalle caratteristiche più o meno simili, inevitabilmente sono sorti i problemi: minutaggio in calo e, di conseguenza, cifre in calo. In regular ha fatto registrare 6 punti a partita (62% al tiro), 7.3 rimbalzi e 1.4 stoppate in 23.3 minuti di impiego medio. Ai playoffs ha tirato solamente 8 volte senza segnare mai se non ai liberi: 1 punto di media (0% al tiro), 6.6 rimbalzi e 1 stoppata in 23.6 minuti di impiego medio.
    Dampier rischia seriamente di essere ceduto. Il suo ultimo anno di contratto (a 13.1 milioni di dollari) non è infatti garantito e quindi la società potrebbe inserirlo in una trade (stessa sorte potrebbe toccare a Stevenson, Butler e Barea e Haywood stesso qualora da free-agent dovesse chiedere cifre astronomiche, il che vorrebbe dire che potrebbe essere lasciato libero sul mercato.

    Nick Collison, 208cm classe 1980, è reduce da una stagione più che positiva con i Thunder. Per lui 81 partite giocate in stagione (75 in regular e 6 ai playoffs) con le seguenti medie: 5.9 punti (59% al tiro) e 5.1 rimbalzi in soli 20.8 minuti di gioco. Ai playoffs le sue cifre sono calate: 3.2 punti (33% al tiro) e 4.7 rimbalzi in 21.5 minuti di impiego medio.
    Il prossimo anno il giocatore entrerà nel suo ultimo anno di contratto (6milioni e 750 mila dollari) ma non dovrebbe essere ceduto. Oklahoma ha infatti un discreto margine nel salary cap e l’ossatura della squadra è composta di giovani tutti sotto contratto. Con azzeccate scelte al draft (non molto alte per la verità, ma negli anni passati molti ottimi giocatori sono stati scelti al termine del primo round o addirittura al secondo giro) e con mirati interventi sul mercato dei free-agent la squadra potrà rafforzarsi senza sforare il salary-cap. Assolutamente da evitare l’acquisto di giocatori di nome (tipo Chris Bosh) che porterebbero a spese folli senza risultato per poi non poter rinnovare tutti i giovani del roster quando bisognerà farlo. Serve un centro e un buon tiratore da 3 punti, ma li si può trovare tra i rookie e tra i free agent senza bisogno di sottoscrivere contratti altissimi da 20 milioni. Osservati speciali il centro di Kentucky ma nativo di Oklahoma (molto simile a Dwight Howard per stazza e struttura fisica) Daniel orton, e il tiratore dell’Università di Butler Gordon Hayward, con una struttura fisica anch’egli impressionante per una guardia tiratrice (204 centimetri) e che ha trascinato i suoi alla Finale NCAA quest’anno, persa contro Duke. Se i Thunder (con la 21esima scelta e la 26esima scelta) riusciranno ad accaparrarsi questi 2 talenti, la squadra potrebbe fare il definitivo salto di qualità e insidiare anche le più forti pretendenti per il titolo NBA.