Categoria: Basket

  • L’Italbasket sbanca Israele. Azzurri ancora in corsa per l’Europeo

    L’Italbasket sbanca Israele. Azzurri ancora in corsa per l’Europeo

    Arriva la seconda vittoria dell’Italia nel girone di qualificazione agli Europei e dell’era di coach Pianigiani nel caldissimo palazzetto di Tel-Aviv. Gli azzurri guidati dal duo NBA BargnaniBelinelli battono Israele per 81-76 mantenendo vive le speranze di entrare dalla porta secondaria ai prossimi campionati europei del 2011 in Lituania e vendicandosi del ko subito in casa nella gara d’andata giocata a Bari. Ai padroni di casa non basta l’entusiasmo e la carica dei 14 mila presenti e la prolificità della coppia Casspi – Eliyahu (39 punti in due) per portare a casa un’altra vittoria.

    L’Italia parte bene, ordinata e soprattutto concentrata quello che era mancato nelle precedenti uscite. Il primo quarto viene chiuso con un vantaggio per i nostri di 5 punti (22-17) dopo un parziale di 8 a 0 che ubriaca gli israeliani. Vantaggio che aumenta nel secondo quarto con gli uomini di Pianigiani trascinati da Bargnani e Belinelli (rispettivamente 26 e 14 punti lo score personale a fine gara) che vanno al riposo sul 48-39.

    Nel terzo parziale l’Italia registra il massimo vantaggio e conserva i 9 punti (69-60) che dovrebbero consentire agli azzurri di controllare senza problemi la gara. E invece nell’ultimo e decisivo quarto Israele si sveglia e complice anche una scarsa vena realizzativa di Bargnani e company associata ad una pessima prestazione a rimbalzo, da come sono andate queste prime gara vero punto debole di questa squadra, i padroni di casa spaventano gli italiani arrivando ad un solo possesso di distanza (-3) a 1’30” dal termine. Per fortuna i tiri dalla lunetta consentono di mantenere il vantaggio fino alla sirena e chiudere con un risultato finale di 81-76.

    Ora si ritorna in Italia: il 20 agosto a Bari terz’ultimo impegno con la Lettonia. La qualificazione tramite gli spareggi (si qualifica solo la prima di ognuno dei 3 gironi che andranno a raggiungere le già qualificate Spagna, Serbia, Grecia, Slovenia, Francia, Croazia, Lituania, Germania, Russia e Turchia) è ancora a portata di mano.

    Classifica Girone A

    Montenegro 8 (4-1)
    Israele 6 (3-2)
    Italia 4 (2-3)
    Lettonia 4 (2-3)
    Finlandia 2 (1-3)

  • Basket: Italia, nuovo ko. Il Montenegro vince 71-62.

    Basket: Italia, nuovo ko. Il Montenegro vince 71-62.

    Altra sconfitta per la nazionale italiana guidata da Simone Pianegiani. L’Italia cede nel finale (71-62) dopo aver disputato, tuttavia, un’ottima partita con alcuni segnali positivi e, grazie alla vittoria della Finlandia con Israele, vi sono ancora speranze di qualificazione diretta all’ Europeo del prossimo anno.

    Partenza con tanti errori da ambo le parti. I punti azzurri arrivano tutti da Bargnani (8) e Belinelli (6) nei primi 10’. Il massimo vantaggio del Montenegro è +4 (12-8), prontamente ricucito da un Belinelli finalmente ispirato. Alla prima pausa è 15-14. Il Montenegro accelera e con un 12-3 si porta a +5 (27-22 a -5’05”), ma l’ Italia tira bene da tre e con una tripla di mancinella nel finale, consente alla compagine azzurra di andare al riposo avanti di 2 (32-34), con 5/14 da tre (dopo lo 0/7 iniziale.

    il secondo tempo vede Mordente al posto di Beli e con, purtroppo, lo show di Pekovic, 8 punti in 2’40”, ma l’Italia non demorde e con Carraretto resta lì (40-40 a -6’13”). Una tripla di Maestranzi e un libero di Ress costringono Vujosevic al timeout (40-44) con l’Italia che difende bene l’area. Il Montenegro sembra in crisi sul -5 (41-46), ma Borisov e Cook in un amen pareggiano quando l’inerzia pareva in mano ai nostri. Arriva anche il 4° fallo del Beli e il break interno diventa di 9-0, per il 50-46 di fine terzo quarto. La Nazionale ora fatica contro la zona, non riesce a dar palla sotto e sparacchia da tre ma Mancinelli riesce a tenere a galla l’ Italia  (52-50 a -7’). Sul 57-52 Vujosevic toglie Pekovic che ha 4 falli e gli azzurri ne approfittano, pareggiando con un trepunti del Mago e un’entrata del Beli. L’illusione dura il tempo di rivedere Pekovic in campo: gioco da tre punti, errore dall’arco di Bargnani e tripla di Jeretin (ancora lui, 10 punti nella ripresa) ed ecco il -6 (63-57) a 2’46” dalla sirena. Un altro errore di Andrea dai 6,25 e l’ennesimo gioco da tre di Pekovic (arrivato a 25, 17 dei quali nel secondo tempo) chiudono i conti sul 66-57 a -2’02”.

    Una notizia importante arriva dagli Stati Uniti, ed è l’ approdo di Marco Belinelli, ai New Orleans Hornets, del talentuoso play Chris Paul. finisce così, l’ avventura della guardia azzurra con Andrea bargnani ai Raptors dopo solo un anno di convivenza.

  • Basket: L’ Italia spera ancora. Battuta la Finlandia 82-73.

    Basket: L’ Italia spera ancora. Battuta la Finlandia 82-73.

    Primo successo per l’Italia nelle qualificazioni all’Europeo 2011: gli azzurri hanno battuto 82-73 la Finlandia e restano in corsa per un biglietto diretto per la Lituania.

    Sembra che le strigliate di Pianegiani siano servite e rispetto alle prime due uscite si è vista una squadra decisamente più in palla in attacco, ma ancora priva di continuità nell’arco dei 40 minuti. Mercoledì in Montenegro la prova più dura: un successo rilancerebbe alla grande le speranze e il morale, la sfida Bargnani-Pekovic promette scintille. Pianigiani, sempre senza Giachetti e con Ress nei 12 al posto di Datome, ripropone il quintetto ormai abituale con Carraretto. Nella Finlandia, oltre a Koponen, manca Samuel Häämpää per un guaio muscolare; ci sono comunque il neo-varesino Rannikko e altri quattro ex del nostro campionato.

    La partenza degli azzurri è folgorante e con un Bargnani in palla si è subito sul 19-6 dopo neppure cinque minuti. Il secondo quarto è più equilibrato con i Finladesi più incisivi in attacco con Rannikko a ricucire un po’ lo strappo e fissare il punteggio sul 47-34. Sembra finita quando, nel terzo quarto, si arriva al massimo vantaggio con il 57-38, ma Mottola  e Ranniko non si arrendono ed arrivano fino al 57-51. L’ ultimo quarto Bargnani però, riesce e dimostrare di essere un giocatore di altro livello caricandosi letteralmente la squadra sulle spalle e portandola alla vittoria finale per 82-73.

    Sicuramente, dal punto di vista del gioco si è fatto un passo avanti, ma la squadra dovrà dimostrare mercoledì contro il Montenegro, di essere più continua nel gioco ed in difesa altrimenti sarà molto dura per la compagine azzurra.

  • Non c’è il miracolo Pianigiani. Italia ko con la Lettonia

    Seconda partita dell’era Pianigiani e seconda sconfitta per l’Italia. Se la sconfitta all’esordio contro il temibile Israele poteva esser superato come un normale incidente di percorso, quella di questa sera contro la modesta Lettonia deve far suonare qualche campanello d’allarme.

    Troppo solitarie le tre stelle azzurre per innescare il gioco azzurro. Discrete le prove di Mancinelli (14 punti per lui) e Bargnani (18 punti e 8 rimbalzi) più individualista Belinelli (14 punti e 4 rimbalzi) sulla cui prestazione grava l’errore decisivo nel finale.

    La partita scorre punto a punto con i lettoni sempre in vantaggio fino a due minuti dalla fine quando il Mago Bargnani firma il sorpasso. L’ex Benetton nell’azione successiva deve lasciare il campo per il quinto fallo. I padroni di casa mettono i due liberi e volano a più tre prima che Belinelli e Mancinelli divorano il contro sorpasso dalla lunetta. La Lettonia vince 69-68 per l’Italia l’Europeo è sempre più lontano.

  • NBA, calendario: Si parte col botto, Celtics-Heat alla prima

    E’ stato reso noto il calendario ufficiale della prossima stagione NBA. E le sorprese non sono mancate, visto che il 26 ottobre, data di apertura della nuova stagione agonistica, si avranno subito 2 match veramente interessanti (ed uno in particolar modo): si parte con Los Angeles Lakers-Houston Rockets nella Western Conference, mentre nella Eastern si avrà una partita da palati fini, ovvero Boston Celtics-Miami Heat, con LeBron James che ritornerà subito sul luogo del delitto visto che i Celtics nel campionato appena concluso sono riusciti ad eliminare i Cleveland Cavaliers, ex squadra di James, in 6 partite con l’ultima gara proprio al Garden di Boston.

    Ma le sorprese non finiscono qui perchè già il giorno dopo si avrà il primo derby italiano tra i Toronto Raptors di Andrea Bargnani e Marco Belinelli ed i New York Knicks di Danilo Gallinari! Insomma una partenza veramente col batto per il massimo campionato di basket al Mondo.
    Il 29 ottobre ci sarà invece il primo derby della Florida tra Miami Heat e Orlando Magic, potenzialmente le possibili finaliste della Eastern Conference, mentre lo stesso giorno i campioni in carica dei Lakers andranno in Arizona a giocare la riedizione dell’ultima Finale di Western Conference contro i Phoenix Suns, rinnovatissimi ma sempre pericolosi.

    Interessante anche il giorno di Natale con le sfide incrociate Boston Celtics-Orlando Magic e Los Angeles Lakers-Miami Heat (che sarà soprattutto un duello tra Kobe Bryant e LeBron James). Ma ci sono anche altre sfide di contorno molto interessanti in questo giorno come New York Knicks-Chicago Bulls ed Oklahoma City Thunder (possibile antagonista dei Lakers ad Ovest) contro i Denver Nuggets.
    Il 17 gennaio invece ci sarà l’atteso scontro proprio tra i giovani e talentuosi Thunder di Oklahoma City contro i campioni dei Lakers, vero banco di prova per testare le ambizioni degli ex Seattle Sonics.

    Il 17 dicembre invece ci sarà la sfida tra Knicks ed Heat al Madison Square Garden, ovvero ciò che poteva essere ed invece non è stato (visto che James non ha firmato con New York ma alla fine ha scelto Miami), mentre il ritorno del “Prescelto” a Cleveland è in programma il 2 di dicembre: e questo sarà un appuntamento da non perdere assolutamente! Per completezza le altre sfide tra Cleveland Cavs e Miami Heat saranno il 15 dicembre e 31 gennaio a Miami, e poi l’ultima sfida sarà il 29 marzo a Cleveland.

    Riepilogo match clou:

    26 ottobre: Los Angeles Lakers-Houston Rockets; Boston Celtics-Miami Heat
    27 ottobre: Toronto Raptors-New York Knicks
    29 ottobre: Miami Heat-Orlando Magic; Phoenix Suns-Los Angeles Lakers
    2 dicembre: Cleveland Cavaliers-Miami Heat
    15 dicembre: Miami Heat-Cleveland Cavaliers
    17 dicembre: New York Knicks-Miami Heat
    25 dicembre: Los Angeles Lakers-Miami Heat; Boston Celtics-Orlando Magic; New York Knicks-Chicago Bulls; Oklahoma City Thunder-Denver Nuggets
    17 gennaio: Los Angeles Lakers-Oklahoma City Thunder
    31 gennaio: Miami Heat-Cleveland Cavaliers
    29 marzo: Cleveland Cavaliers-Miami Heat

  • NBA: Shaquille O’Neal vicino ai Celtics

    Sembra proprio che i Boston Celtics siano vicinissimi all’acquisizione di Shaquille O’Neal.
    Nelle scorse settimane il giocatore era stato sotto stretta osservazione da parte degli Atlanta Hawks, ma l’accordo non era stato trovato e la trattativa era saltata.
    Pochi giorni fa si era vociferato di un possibile accordo con i Cleveland Cavaliers, sua ultima squadra in NBA. Ora invece la notizia di un accordo quasi fatto con la franchigia biancoverde che è alla ricerca di un lungo per sopperire all’assenza di Kendrick Perkins, fuori per un intervento ai legamenti del ginocchio. Lui e l’omonimo Jermaine occuperanno probabilmente il ruolo di centro fino al rientro del titolare.
    Pare che l’accordo sia stato trovato sulla base di 1,5 milioni di dollari, ma non è stata resa nota la durata che potrebbe essere anche di 2 anni e non solamente per uno.

    Per quanto riguarda le altre trattative, ottimo colpo degli Orlando Magic che riescono a rifirmare il playmaker Jason Williams che era andato in scadenza di contratto a fine giugno. I Magic completano così il loro roster per la prossima stagione, e sono la squadra con il monte ingaggi più alto assieme ai Los Angeles Lakers.

    I Minnesota Timberwolves invece tagliano la guardia Delonte West, appena acquisita dai Cleveland nello scambio che ha portato Ramon Sessions ai Cavs.

    Shannon Brown ha ricevuto una consistente offerta da parte dei New York Knicks: 4,5 milioni di dollari per giocare nella “Grande Mela” la prossima stagione, accordo che a meno di clamorose sorprese da parte dei Lakers, ultima squadra di Brown, pare in dirittura d’arrivo.

    Rudy Fernandez, talento spagnolo dei Portland Trail Blazers, pare molto vicino ai Chicago Bulls, a caccia di un forte tiratore perimetrale. Ai Blazers potrebbe approdare James Johnson ed una futura prima scelta al prossimo Draft dei Bulls per ottenere i servigi del giocatore iberico.

  • Bargnani e Belinelli non bastano, Italia KO contro Israele

    E siamo a 4. Stiamo parlando delle sconfitte consecutive che sta collezionando la nostra Nazionale di basket che benchè possa annoverare tra le sue fila 2 giocatori NBA come Andrea Bargnani e Marco Belinelli, non riesce proprio a trovare l’amalgama necessaria e la giusta chimica di squadra per opporsi agli avversari di caratura internazionale.
    Dopo le sconfitte con Bulgaria e Croazia in amichevoli internazionali, ora arriva il KO più pesante, ovvero quello contro Israele, in casa (dove sarebbe sempre obbligatorio vincere) nella prima partita di qualificazione agli Europei 2011. Il punteggio finale dice 79-71 per gli ospiti, che a Bari hanno mostrato di che pasta sono fatti. Ora si va a Riga per affrontare la Lettonia ed è inutile dire che la vittoria è d’obbligo per coltivare ancora sogni di gloria.
    Bargnani e Belinelli mettono a referto 20 punti a testa, il resto della squadra è veramente poca roba, servirebbe anche Danilo Gallinari, ma ormai i giochi sono fatti e per ora si va avanti così.

    Eppure l’Italia parte molto bene: quintetto titolare, con Maestranzi, Carraretto, Belinelli, Gigli e Bargnani. Israele, che possiede un collettivo di qualità, con tanti giocatori di esperienza internazionale, risponde con Halperin, Eliyahu, Bluthenthal, Casspi e Green. Ed è subito fiammata azzurra, di quelle che fanno ben sperare: dopo un canestro con fallo di Halperin, l’Italia risponde con un parziale di 11-0, 3 schiacciate e 5 punti consecutivi di Maestranzi; Israele, freddissima, colleziona solo tabellate. Bargnani allarga la forbice in doppia cifra (15-5), ma il momento magico svanisce presto, Israele recupera e la tabellata sulla prima sirena di Naimy lancia gli ospiti in vantaggio al decimo minuto (19-20).
    Nel secondo quarto Israele subisce solo 2 punti fino a metà del parziale, poca roba segnare un misero canestro in 5 lunghi minuti, e gli ospiti prendono il largo grazie al tiro da 3: Halperin, Pnini, Casspi, Naimy e ancora Pnini, per due volte, guidano Israele fino al 28-44, con una difesa azzurra imbarazzante sul perimetro e negli aiuti a centro-area. Anche se Bargnani e Gigli limano qualcosa nel finale (33-45 all’intervallo lungo), il tabellone, e l’inerzia, dicono Israele. Gli azzurri tirano 1/14 dall’arco, gli ospiti rispondono con uno stupefacente 7/9.
    L’Italia arriva per 2 volte sul -8 in avvio di terzo quarto, ma un fallo antisportivo di Gigli su Halperin spegne la piccola fiammella appena accesa. Israele continua a giocare con maestria nella metacampo offensiva, scricchiola per qualche istante per un po’ di nervosismo seguente a un fallo in attacco di Casspi (55-60), ma riallunga nel finale di quarto sfruttando l’incapacità azzurra di essere forte e fredda nei momenti di difficoltà (55-67 al 30esimo). Un paio di canestri estemporanei di Belinelli e Vitali riportano l’Italia di nuovo sul -8 (64-72), ma la zona riproposta dagli israeliani continua a portare risultati eccellenti sulle scarsissime percentuali dall’arco (5/30 alla fine) e sulla lenta circolazione di palla, che raramente trova conclusioni pulite: Halperin e Casspi bucano facilmente per 2 volte consecutive una difesa distratta e lenta nei rientri (64-78) e chiudono i conti con qualche minuto di anticipo. Nel finale, Bargnani e Belinelli rosicchiano qualcosa fino ad un nuovo -8, che lascia una piccola fiammella di speranza in vista del doppio confronto.

    Al termine dell’incontro Simone Pianigiani ha espresso il suo punto di vista:

    • Lo sapevamo che c’era da lavorare. Oggi dispiace perché eravamo partiti con spirito, con voglia, poi siamo andati subito fuori controllo, con troppi errori in difesa mentre in attacco abbiamo perso fiducia. Il parziale preso prima dell’intervallo è stato pagato fino alla fine. Le cose positive sono che i ragazzi ci tengono, vogliono migliorare, si va a sprazzi, ma su quello non bisogna deprimersi perché si passa anche da sconfitte come quelle di stasera“.

    Giovedì a Riga serve subito una pronta risposta!

    ITALIA-ISRAELE 71-79 (19-20, 33-45, 55-67)

    Italia: Bargnani 20 (8/15,1/3,1/2), Poeta ne, Mordente 4 (1/3,0/2,2/2), Crosariol 2, Datome 2 (0/2,0/4,2/2), Ress, Gigli 5 (1/2,1/1), Vitali 6 (2/3 da tre), Aradori 5 (1/2,0/2,3/4), Belinelli 20 (8/10,0/5,4/5), Maestranzi 5 (1/2,1/5), Carraretto 2 (1/2,0/5).
    Italia: T2:21/38, T3:5/30, TL:14/17, FF: 19, FS: 21, PP: 7, PR: 5, RD: 26, RA: 14, RT:40. Allenatore: Simone Pianigiani. Assistenti: Dalmonte, Capobianco.

    Israele: Limonad (0/1), Ohayon 3 (0/4), Naimy 10 (3/6,1/2,1/1), Bluthental 10 (2/4,1/3,3/4), Pnini 9 (0/1,3/4), Casspi 9 (2/4,1/3,2/2), Burstein 6 (3/6,0/1), Eliyahu (0/2), Halperin 16 (3/6,1/2,7/9), Kadir ne, Green 9 (3/6), Kukia 7 (2/2).
    Israele: T2:18/42, T3:7/15, TL:22/29, FF: 21, FS: 19, PP: 12, PR: 4, RD: 31, RA: 11, RT:42. Allenatore: Arik Shivek. Assistenti: Katach, Shamir.

  • NBA: Josh howard resta ai Wizards, House per gli Heat, Graham sostituisce James ai Cavs

    Tanti i movimenti di mercato nella NBA. Josh Howard ha rinnovato per un anno il contratto che era scaduto con i Washington Wizards. Il compenso si aggirerebbe sui 3 milioni di dollari più alcuni incentivi che saranno devoluti al giocatore a seconda delle prestazioni personali e di squadra.

    Joey Graham invece è il sostituto di LeBron James ai Cleveland Cavaliers.
    L’ala piccola, reduce da una positiva stagione ai Denver Nuggets in cui è stata la riserva di Carmelo Anthony, producendo delle ottime prestazioni sul campo da gioco, ha firmato un contratto biennale da 2 milioni di dollari.

    Il general Manager dei Detroit Pistons, Joe Dumars, ha annunciato il rinnovo del contratto, scaduto alla fine di giugno, del playmaker Will Bynum. I termini dell’accordo, per una questione di politica societaria, ancora non sono stati resi noti.

    Gli Oklahoma City Thunder hanno tagliato la guardia tiratrice Kyle Weaver, che la scorsa stagione ha avuto grossi problemi di infortunio alla spalla sinistra e che per questo motivo aveva peggiorato tutte le sue statistiche di gioco nelle poche occasioni in cui era stato impiegato durante le partite di campionato. Weaver però aveva disputato una buonissima Summer League ad Orlando, dimostrando di essere tornato su buoni livelli, vedremo se la scelta del fenomenale General Manager di OKC, Sam Presti, pagherà anche stavolta.

    Von Wafer ha firmato un contratto di un anno, al minimo salariale per i Boston Celtics, che aggiungono così una valida alternativa per il tiro perimetrale.

    A proposito di Celtics, Eddie House, che era nel mirino dei biancoverdi per un ritorno nel Massachusetts, ha firmato per i soliti Miami Heat che a questo punto hanno quasi completato il roster per la prossima stagione.

  • Tragedia nella NBA, è morto Lorenzen Wright

    Grave lutto nel mondo della NBA: Lorenzen Wright, ex centro di Los Angeles Clippers, Memphis Grizzlies, Atlanta Hawks, Sacramento Kings e Cleveland Cavaliers è stato rinvenuto morto in un bosco non lontano dal delta del Mississippi.
    Del giocatore si erano perse le tracce dallo scorso 19 luglio, la sorella aveva dato l’allarme contattando le autorità competenti, fino a quando non si è avuta la triste notizia, ovvero il ritrovamento del corpo senza vita del giocatore.

    Wright da Memphis avrebbe dovuto recarsi ad Atlanta con i suoi 6 figli (che abitano proprio nel Tennessee con l’ex moglie), ma da una decina di giorni aveva fatto perdere le sue tracce preoccupando così i familiari, che avevano giustamente allertato la polizia. Dopo una lunga ricerca, un corpo è stato ritrovato privo di vita e non c’è voluto molto per risalire all’identità. Wright, 34 anni, aveva chiuso la sua carriera NBA con la maglia dei Cavaliers nella stagione 2008-09. La polizia ha avvertito in primis il padre di Lorenzen, Herb, un ex cestista con un passato da professionista in Finlandia che dal 1983 anni è su una sedia a rotelle dopo essere stato colpito alla schiena da un proiettile proprio davanti agli occhi del figlio. Il decesso sarebbe dovuto a uno o più colpi di arma da fuoco ma per adesso le autorità non si sbilanciano.

    Le autorità di Memphis infatti ancora non sono sicure di nulla sulla vicenda che ha ancora dei lati molto oscuri: in un primo tempo infatti si sarebbe pensato al suicidio visto che Wright stava attraversando un momento difficile da un punto di vista economico (il governo federale aveva messo anche i sigilli sia sulla sua villa ad Atlanta sia sulla sua casa di Memphis a causa dei debiti contratti dal giocatore) e soffriva di forti crisi depressive.
    Tuttavia l’indagine sta portando a galla nuovi elementi come ad esempio il fatto che il 19 luglio sarebbe partita una telefonata al 911 dal cellulare del giocatore nella quale una centralinista avrebbe udito delle grida e almeno 10 colpi di pistola, prima della brusca interruzione della chiamata. La polizia si è trincerata dietro il solito “no comment” e non rivela se il decesso di Wright è avvenuto per un singolo colpo di pistola, avvalorando così la tesi del suicidio, oppure se il corpo del cestista presenta più ferite da arma da fuoco.
    Gli amici di Lorenzen e chi lo conosceva bene però propendono per la tesi dell’omicidio.
    Soltanto nelle prossime ore le autorità di Memphis scioglieranno i dubbi sul decesso. Per ora di sicuro c’è solo che non rivedremo più Lorenzen Wright, e a tutti mancherà il suo umorismo, la sua grande disponibilità ed il suo sorriso, tutti nella NBA ne portano un bellissimo ricordo, dai compagni, ai tifosi, passando per gli allenatori. Ciao Lorenzen…

  • NBA: Chris Paul, futuro avvolto nel mistero

    Pare aver assunto i contorni di una telenovela la situazione di Chris Paul, talento cristallino dei New Orleans Hornets, sulla quale si sta muovendo mezza NBA per cercare di strapparlo alla franchigia di appartenenza.

    Riepiloghiamo brevemente la situazione: nella scorsa settimana il talentuoso playmaker dei “Calabroni” aveva espressamente dichiarato di voler essere ceduto visto che il vento che tirava (e tira tutt’ora) a New Orleans non pare dei migliori per cercare di competere con le squadre migliori e più forti della Lega per vincere il titolo NBA.
    Le mosse di mercato della dirigenza della franchigia della Louisiana non lasciano infatti spazi a dubbi e Paul questo lo ha ben capito. Subito dopo le sue dichiarazioni si sono mosse in primis Orlando Magic e New York Knicks, pronte a tutto pur di riuscire nell’operazione commerciale.
    Le trattative non hanno avuto però buon esito, per motivi diversi: New York, a livello di giocatori di talento non poteva offrire granchè agli Hornets, mentre Orlando non sembrava disposta ad accollarsi sia l’ingaggio di Paul che quello del centro Emeka Okafor (con contratto lungo e pesante, cosa che invece avrebbero fatto i Knicks) perchè il salary cap è già al limite del reale. Tutto naufragava quindi nel nulla.

    Tra domenica e lunedì c’è stato un vertice di mercato della dirigenza degli Hornets con il giocatore, dal quale è emerso (parole del General Manager di New Orleans) che Paul non vuole andare via e restare in Louisiana per vincere, e la sua dichiarazione (di voler partire per una squadra da titolo) ci sarebbe stata solo ed esclusivamente per spronare la squadra.
    Difficile da credere, anche se le dichiarazioni di facciata (anche di Chris Paul stesso!) sembrano aver fugato ogni dubbio sulla permanenza del numero 3.
    Pare infatti impossibile non notare che i New Orleans Hornets sono quasi in smobilitazione, alla ricerca sul mercato di giocatori giovani e con contratti bassi (da prendere cedendo, invece, i “Big” della squadra con contratti invece molto pesanti a livello salariale) per cercare di costruire un nuovo gruppo, un nuovo spogliatoio che nell’arco di 3, 4 o 5 anni porti la franchigia ai livelli massimi e con costi contenuti (sulla scia tracciata qualche anno fa dai Portland Trail Blazers o meglio ancora dagli Oklahoma City Thunder!).
    La cosa è lapalissiana, difficile nascondersi dietro un dito e dichiarare che New Orleans potrà competere per i traguardi più prestigiosi visto l’attuale roster: oltre a Paul e ad un David West che sembra sempre più in fase calante, il resto della squadra è tutto in evoluzione e non offre garanzie di vittoria.
    Infatti molte voci in NBA dicono che le squadre che seguono Paul non hanno perso le speranze neanche dopo queste ultime dichiarazioni, anzi la lista delle pretendenti si sarebbe allungata: oltre agli Orlando Magic ed ai soliti New York Knicks, si sono messe in fila Dallas Mavericks, New Jersey Nets, Charlotte Bobcats, Memphis Grizzlies, Portland Trail Blazers, con il ritorno di fiamma dei Los Angeles Lakers e a sorpresa (visto che nel ruolo sono coperti da Tony Parker) anche i San Antonio Spurs!
    Lasciando stare le squadre che, come gli Hornets, sono in ricostruzione, pare difficile non essere affascinati dall’idea di andare a giocare in squadre che possono competere per il titolo quali Lakers in primis, poi Magic, Mavericks, Spurs e Blazers (quest’ultimi con Paul farebbero il salto di qualità definitivo!).
    Per ora ci si attiene alle parole di giocatore e dirigenza, ma nei prossimi giorni non si escludono sorprese: il problema per le squadre che vogliono prendere il fortissimo playmaker sarà accollarsi il pesante ingaggio non solo di Emeka Okafor (che verrà inserito sicuramente in tutte le proposte di trade), ma anche quello di un altro giocatore che nelle ultime ore si sarebbe aggiunto alla lista dei partenti secondo i progetti del nuovo G.M. degli Hornets, ovverro Dell Demps. Il giocatore che Demps vorrebbe fare fuori sarebbe James Posey, che assieme a Paul ed Okafor libererebbe ben 33 milioni di dollari in questa stagione e 36 nella prossima. Una boccata di ossigeno per le disastrate casse di New Orleans, che resterebbe con tanti giovani dal basso contratto per ricostruire il futuro. Il problema sta nel fatto che le franchigie più forti hanno già il cap abbastanza intasato, figurarsi aggiungervi 36 milioni di dollari, quelle che hanno spazio salariale libero non hanno i giocatori talentuosi che richiederebbero gli Hornets. Ecco perchè la situazione appare molto difficile da districare. Ma nella NBA, se si vuole fare qualcosa, prima o poi una soluzione la si trova sempre ed alla fine ogni tassello va al suo posto.