Categoria: Sci

  • Sci Alpino, colpaccio Merighetti a Cortina d’Ampezzo

    Sci Alpino, colpaccio Merighetti a Cortina d’Ampezzo

    Grandissima vittoria per Daniela Merighetti che piazza la stoccata vincente in una delle piste storiche di tutto il panorama del circo bianco e cioè, l’Olimpia delle Tofane di Cortina D’Ampezzo.

    Prima vittoria in carriera per la 30enne azzurra con l’Italia al femminile che attendeva l’acuto dal 2008 con l’ultima gioia conquistata dalla sfortunatissima Nadia Fanchini.

    Daniela "Dada" Merighetti ©EMMANUEL DUNAND/AFP/Getty Images

    Finalmente arriva la vittoria per la Merighetti che in questa stagione era stata già autrice di belle gare ma sempre sporcate e che non le hanno mai permesso di piazzare l’acuto vincente. Invece oggi la Discesa è stata al limite della perfezione per “Dada” con il capolavoro compiuto nella parte alta del tracciato dove lazzurra ha inflitto dei distacchi paurosi a tutte le avversarie ma con il pathos all’arrivo dove la Merighetti non è stata perfetta perdendo da tutte sulla linea del traguardo. A stupire sono state le discese della Vonn e della Riesch, alla fine rispettivamente seconda e terza, le uniche a non recuperare dalla Merighetti nel finale con soprattutto la Vonn che ha addirittura perso dei centesimi preziosissimi per la vittoria azzurra.

    Purtroppo, a parte la fantastica Merighetti, malissimo le altre azzurre con tutte fuori dalle quindici e con la delusione più grande rappresentata dalla prova di Elena Fanchini che si piazza nelle retrovie a quasi 3” dalla Merighetti.
    Daniela Merighetti, che aveva conquistato il suo primo ed unico podio in carriera ad Are in Svezia nel lontano 2003 e per giunta in Gigante, scrive il suo nome nell’albo d’oro della discesa di Cortina a Fianco di grandissime discesiste sia del passato, Isolde Kostner, Picabo Strett e Renate Goetshel che ovviamente del presente, e cioè Linsdey Vonn e Maria Riesch.

    Classifica
    1    Daniela Merighetti
    2    Linsdey Vonn
    3    Maria Riesch
    4    Tina Maze
    5    Tina Weirather
    6    Stacey Cook
    7    Fabienne Suter
    8    Elisabeth Goergl
    9    Julia Mancuso
    10    Anja Paerson

  • Sci Alpino, prima gioia azzurra con Max Blardone in Alta Badia

    Sci Alpino, prima gioia azzurra con Max Blardone in Alta Badia

    Arriva in uno dei palcoscenici più belli di tutto il panorama di coppa del mondo di sci alpino, e cioè nel gigante dell’Alta Badia, la prima vittoria stagionale della nazionale azzurra di sci.

    A firmare il primo acuto azzurro è Max Blardone che ha conquistato il suo sesto successo in carriera vincendo in rimonta il gigante più difficile e prestigioso di tutto il circus bianco.

    Max Blardone ©Alexis Boichard/Agence Zoom/Getty Images

    Grande impresa del 32enne azzurro che aveva chiuso la prima manche al sesto posto a più di un secondo di ritardo dal dominatore della specialità, l’americano Ted Ligety. Ma la seconda manche è stata un vero e proprio capolavoro, degno del miglior Alberto Tomba dei bei tempi con Blardone che ha costruito la sua vittoria nel tratto finale, interpretato nel migliore dei modi e dove ha demolito tutti i suoi avversari. Troppo prudente è risultata la discesa di Ligety nella seconda manche con l’americano che perdeva intermedio dopo intermedio l’immenso vantaggio accumulato nella prima manche.

    In casa Italia bene anche la prestazione di Davide Simoncelli autore di una pessima prima manche, chiusa al 29° posto, riscattatosi nella seconda dove ha realizzato il miglior tempo di manche chiudendo alla fine al decimo posto. Convincente anche la prova del giovane Borsotti, 12° mentre Moeggl dimostra di faticare ancora tanto in gigante chiudendo 19°.

    Le donne erano di scena in Francia a Courchevel dove si è disputato uno slamon vinto, manco a dirlo, dall’austriaca Marlies Schild che ha inflitto alle sue avversarie distacchi imbarazzanti. Cadono sia Linsdey Vonn che Maria Riesch con la tedesca che non ha saputo approfittare dell’occasione per poter recuperare un pò di punti in classifica generale. Male le azzurre con Curtoni e Moeggl uscite nella prima manche, Costazza non qualificata e Nicole Gius uscita nella seconda manche.

    Grande attesa oggi per lo slalom maschile, sempre in Alta Badia dove si attende in casa Italia la conferma di Thaler (2° a Beaver Creek) ed un pronto riscatto sia di Manfred Moeggl che del campione olimpico Giuliano Razzoli.

  • Sci Alpino, tripletta per Linsdey Vonn. Italia così così

    Sci Alpino, tripletta per Linsdey Vonn. Italia così così

    Un fine settimana completamente targato Stelle e strisce nella coppa del mondo di sci alpino che ha visto le donne in scena a Lake Louise e gli uomini a Baever Creek.

    Dominio di Linsdey Vonnnelle gare femminili con l’americana che straccia le avversarie conquistando le due discese ed il supergigante.

    Linsdey Vonn ©EMMANUEL DUNAND/AFP/Getty Images

    Praticamente una macchina perfetta l’americana che sembra non risentire assolutamente delle vicissitudini sentimentali che l’hanno portata al divorzio dal suo compagno da cui però conserverà il cognome, oramai famoso in tutto il mondo. Nulla da fare per la sua eterna rivale, la tedesca Maria Riesch che non ha saputo ripetere la doppietta di un anno fa proprio sulle nevi americane alzando forse già bandiera bianca per la conquista della coppa di cristallo.

    Bene nel complesso le azzurre che si sono difese alla grande con il sesto posto di Lucia Recchia nella discesa di venerdì, il settimo della Fanchini Elena, in quella di sabato e l’ottimo sesto posto per Johanna Schnarf nell’ultimo Superg di domenica. La Coppa del mondo donne passa ora a Baever Creek dove Mercoledì prossimo le atlete recupereranno nella località del Colorado il supergigante che era in programma in Francia, in Val d’Isere, cancellato per mancanza di neve.

    Sempre a Baever Creek sono scesi in pista gli uomini con Bode Miller che si è aggiudicato la discesa di venerdì e con la sorpresa dello svizzero Sandro Villetta, vittorioso nel Superg di sabato. Ieri vittoria dell’austriaco Marcel Hirscher che ha impedito all’americano Ligety, secondo, di ripetere il successo di Solden nel gigante d’apertura. Male gli azzurri con il miglior piazzamento rappresentato da un 13° posto di Davide Simoncelli, indietro sia Blardone che Moeggl.

    Classifica Generale Donne.

    1 Linsdey Vonn     Usa 422
    2 V. Rebensburg   Ger 286  
    3 E. Goergl           Aus 243  
    4 Anna Fenniger   Aus 203  
    5 Maria Riesch      Ger 181  

    Classifica Generale Uomini.

    1 A.L. Svindal   Nor 294
    2 Didie Cuche   Sui 260  
    3 Beat Feuz      Sui 246  
    4 Bode Miller    Usa 197  
    5 Ted Ligety     Usa 189  
  • Sci, il C.T. Ravetto va via: “io non lavoro con questa federazione”

    Sci, il C.T. Ravetto va via: “io non lavoro con questa federazione”

    Claudio Ravetto non è più il Commissario Tecnico della nazionale di sci alpino, lo ha reso noto la Fisi, il cui ufficio di presidenza insieme ai consiglieri referenti, si è incontrato oggi con i vari direttori agonistici di tutte le discipline. Tutti hanno accettato il rinnovo contrattuale, ma non Ravetto a cui era stato proposta la sola guida della squadra maschile.

    Sicuramente prima dei mondiali di Garmisch la sorte del C.T. sembrava essere segnata, la nazionale azzurra non aveva vinto neppure una gara e con gli atleti di punta Razzoli, Blardone e Werner Hell, in piena crisi.

    Ma il mondiale tedesco aveva cambiato tutto, l’ esplosione di Innerhofer, campione del mondo di Superg e vincitore di altre due medaglie con le ciliegine rappresentate dalla Brignone, Moeggl e Peter Fill e la chiusura, coronato dal ritorno alla vittoria di Giuliano Razzoli, aveva sicuramente ricompensato Ravetto del lavoro svolto per tutto l’ anno all’ interno della squadra.

    “Non era questione di settore maschile o femminile ma che qualcosa con la federazione si era rotto. Anche nell’incontro di oggi, mi è stato ribadito che ho parlato troppo con i giornali ed il mio rapporto con la federazione non era stato positivo”: sono le prime parole dell’ex c.t. azzurro Claudio Ravetto

    Non risulta comprensibile ai più come sia possibile che la federazione italiana abbia cambiato le carte in tavola, offrendo a Ravetto solo la guida maschile, proprio nell’ anno in cui lo sci azzurro ha comunque ottenuto ottimi risultati e con giovani di prospettiva su cui puntare. Come sempre purtroppo, in Italia quando una cosa inizia a funzionare ecco che lo politica, l’ egoismo personale e soprattutto gli interessi economici prendono il sopravvento.

  • Sci, nella nebbia spunta Razzoli, suo l’ ultimo slalom

    Sci, nella nebbia spunta Razzoli, suo l’ ultimo slalom

    Finalmente Razzoli, il campione olimpico torna al successo in coppa del mondo dopo un anno dalla medaglia d’oro conquistata nelle nevi canadesi.

    Fantastica la seconda manche del razzo che scendendo nella nebbia recupera dall’ ottavo posto della prima manche precedendo alla Fine l’ austriaco Mario Matt ed il tedesco Felix Neurheuter. Peccato per gli altri azzurri in gara, manfred moeggl terzo nella prima manche chiude al nono posto mentre Deville, quinto nella prima frazione è autore di un grossolano errore che lo relega alla fine nelle retrovie.

    La coppa di specialità è andata al croato Kostelic che aggiunge questo trofeo alla coppa di supercombinata ed a quella generale sicuramente più importante.

  • Sci, la Coppa del Mondo è della Riesch, ma che farsa a Lenzhereide

    Sci, la Coppa del Mondo è della Riesch, ma che farsa a Lenzhereide

    Maria Riesch vince la sua prima Coppa del Mondo generale della sua carriera per soli 3 punti nei confronti dell’ eterna amica – rivale Lindsey Vonn ma sicuramente le polemiche non mancheranno per questo epilogo di stagione.

    Infatti la statunitense, autrice nell’ ultimo mese di una rimonta fantastica deve abdicare a causa dell’ annullamento del superg di venerdi e del gigante di domenica, causa maltempo. Il sorpasso della tedesca è avvenuto ieri, nello slalom vinto dalla slovena Maze, gara al limite della praticabilità che ha penalizzato fortemente l’ americana e che alla fine è risultata decisiva per l’ assegnazione finale della coppa alla tedesca che comunque, nel complesso della stagione, ha dimostrato di meritare anche se non ha saputo reggere la pressione causata dalla rimonta della Vonn.

    Risulta veramente incomprensibile come la federazione internazionale faccia disputare domani, sempre tempo permettendo la prova del team event, assolutamente inutile ai fini della coppa e non recuperi le gare annullate finendo così per risultare ridicola agli occhi dei tifosi e tanti appassionati che hanno seguito la stagione fino all’ ultima gara.

    Nei maschi la coppa è andata al croato Kostelic che ha dominato la stagione in lungo e in largo dimostrandosi il più forte del mondo e soprattutto il più completo.

  • Sci, finale Coppa del Mondo. Ancora Cuche e Vonn, ma senza gare

    Sci, finale Coppa del Mondo. Ancora Cuche e Vonn, ma senza gare

    Sono stati annullati, a causa della forte pioggia, i due superg in programma oggi a Lenzhereide consegnando di fatto le coppette di specialità allo svizzero Didier Cuche tra gli uomini, mentre tra le donne Lindsey Vonn aveva già chiuso i conti nelle precedenti gare.

    Secondo coppa di specialità quindi, per Cuche dopo quella vinta ieri in discesa e bis anche per l’ americana Vonn ma che sicuramente potrebbe rimpiangere questa gara annullata in quanto vi erano serie possibilità di incrementare il vantaggio sulla Riesch nella generale, visto la superiorità dimostrata in stagione proprio dalla Vonn nelle prove veloci.

    Domani e sabato spazio alle prove tecniche, Gigante e Slalom speciale.

  • Sci, finale Coppa del Mondo. Cuche e Vonn signori della velocità, crisi per Maria Riesch

    Sci, finale Coppa del Mondo. Cuche e Vonn signori della velocità, crisi per Maria Riesch

    Si sono aperte con le due discese le finali di coppa del mondo a Lenzhereide , Svizzera. Le coppette di specialità sono andate a Didier Cuche nel maschile e a Lindsey Vonn nel femminile sicuramente i più forti in questa stagione.

    Il francese Adrien Theaux vince l’ ultima prova in discesa conquistando il suo primo successo in carriera, lo svizzero Cuche con il 4° posto mette le mani sulla coppetta a scapito dell’ austriaco Michael Walchofer che ha chiuso all’ undicesimo posto l’ ultima gara di una carriera fantastica che lo consacra come una dei discesisti più forti di tutti i tempi. Per Cuche, che quest’anno ha vinto le libere di Kitzbuhel, Austria, e Chamonix, Francia, a una settimana di distanza (aggiungendoci poi il superG di Kvitfjell domenica scorsa), è la quarta Coppa del Mondo di discesa in carriera: aveva già vinto nel 2007, nel 2008 e nel 2010. Ottima la prova degli azzurri con il migliore, Christof Innerhofer, quarto a parimerito con Cuche a 31/100 dal vincitore di giornata. Gran discesa anche per Peter Fill, che si piazza sesto a 36/100. Nei primi 15 anche Dominik Paris, 14° a 1″16 da Theaux.

    Nelle donne l’ ultima libera della stagione è andata alla statunitense Julia Mancuso che ha coronato così un ottimo finale di stagione. Linsdey Vonn, quarta, riesce ad effettuare il sorpasso nella generale a discapito della tedesca Maria Riesch in piena crisi di risultati, la Vonn ora comanda la generale con 1705 punti, 27 in più della Riesch. Male le azzurre, Johanna Schnarf finisce 11ª a 2″60 dalla Mancuso, Elena Fanchini 14ª a 2″75. Daniela Merighetti non ha concluso la prova a causa di una brutta caduta fortunatamente senza conseguenze.

  • 150 anni d’unità d’Italia: le dieci imprese sportive

    150 anni d’unità d’Italia: le dieci imprese sportive

    In occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia la redazione del Pallonaro vuole condividere con tutti i lettori i momenti più belli e appassionanti dello sport italiano, vissuti in questi 150 anni che hanno segnato la storia del nostro paese e delle nostre più profonde tradizioni e passioni popolari.

    Anche se da molti viene visto come sport d’elite, la passione italiana per il tennis è a dir poco viscerale, e quindi risulta doveroso, inserire nella nostra particolare lista dei momenti più belli dello sport italiano la vittoria della Coppa Davis in Cile nel 1976. Prima del viaggio in Cile, a Dicembre, ci furono molte polemiche. Il regime del generale Pinochet non era certamente ben visto dal governo italiano e quindi per questa trasferta si temeva perfino per l’incolumità dei giocatori. Fu il presidente del Coni, nonostante tutte le pressioni politiche, a decidere che l’Italia avrebbe giocato a Santiago. E fu Pietrangeli in prima persona a battersi senza riserve per poter giocare quella finale. La squadra cilena non era molto forte, era arrivata in finale grazie a delle fortunate circostanze e al fatto che anche altre squadre avevano rinunciato a giocare in Cile. Fu Corrado Barazzutti a dare il primo punto all’Italia contro Jaime Fillol miglior tennista cileno, senza storia fu il secondo singolare tra Panatta, davvero in gran forma, e Patricio Cornejo. Il punto decisivo venne già alla terza giornata con il nostro doppio Panatta-Bertolucci vincitori su Fillol-Cornejo.
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    Sempre nel tennis, sicuramente rimarrà per sempre impressa nella mente degli italiani la storica vittoria di Francesca Schiavone al Roland Garros del 2010, facendo dell’atleta, la prima tennista italiana insieme a Panatta a vincere una prova dello slam. La milanese non partiva sicuramente tra le favorite e nella sua carriera, fino al quel momento aveva sì regalato partite importanti, soprattutto in Fedup, ma non vi era mai stato un acuto in singolare. Il cammino della milanese è favoloso, coronato nella finale contro l’ australiana Samantha Stosur, battuta in due set 6-4, 7-6.
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    L’ Italia si sa, nel mondo del calcio è uno dei paesi di riferimento, ma la consacrazione a livello mondiale, dopo i due titoli dell’ era Mussolini, avviene con un po’ di ritardo ed in due periodi difficili del calcio italiano. Anno 1982, l’ Italia calcistica è scossa dallo scandalo scommesse ed uno dei giocatori coinvolti risulta essere un giovane attaccante molto promettente, Paolo Rossi. Enzo Bearzot, recentemente scomparso, decide comunque di convocarlo e crea il primo silenzio stampa della storia della nazionale italiana. Il risultato è una marcia trionfale fino alla finale di Madrid dove viene battuta nettamente la Germania Ovest per 3-1 con Paolo Rossi capocannoniere del torneo iridato.
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    Passano 14 anni e siamo nel 2006, altro scandalo denominato “calciopoli” con la squadra più blasonata e famosa d’ Italia, la Juventus, direttamente interessata. Il C.T. è Marcello Lippi, uomo simbolo della Juventus vincente degli anni ’90 che non si dimette e anzi, costruisce la squadra italiana proprio sullo zoccolo duro bianconero, convocando i vari Cannavaro, Buffon e Del Piero, Zambrotta e Camoranesi. Il risultato è assolutamente imprevedibile alla vigilia, Italia campione del mondo per la quarta volta in finale sulla Francia ai rigori con Fabio Cannavaro pallone d’oro nello stesso anno.
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    Olimpiadi invernali di Calgary 1988, in questa località canadese irrompe a livello mondiale uno dei personaggi più esplosivi e coinvolgenti dello sport italiano, capace di interrompere un festival di San Remo per far seguire in tutta Italia la sua impresa. Il suo nome è Alberto Tomba che a Calgary realizza una doppietta fantastica a soli 20 anni, oro nel gigante e nello slalom speciale.
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    Siamo a Lillehammer, Norvegia e corre l’ anno 1994, qui si compie una delle più grandi imprese di squadra dello sport italiano. La staffetta 4X10 km italiana conquista la medaglia d’ oro battendo i padroni di casa della Norvegia infliggendogli la delusione sportiva più grande dell’ intera nazione scandinava. Il fantastico quartetto è composto da Maurilio De Zolt, il super veterano che a 43 anni tiene in prima frazione in classico, con Albarello e Vanzetta che, con le due successive frazioni, consentono a Silvio Fauner di partire insieme al mostro sacro norvegese, Bjorn Daehlie completando l’ impresa piazzando una sprint sontuoso circondato da bandiere norvegesi.
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    Alle Olimpiadi di Sydney 2000 il nuoto italiano scrive una delle sue pagine più belle a livello olimpico con Domenico Fioravanti. Il ranista azzurro è autore di una fantastica doppietta conquistando il titolo olimpico sia nei 100m che nei 200m diventando il primo nuotatore italiano a conquistare due medaglie d’ oro nella stessa edizione.
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    Vincere nello stesso anno il Giro d’ Italia ed il Tour de France è impresa riservata a pochissimi nel panorama del ciclismo mondiale ed un romagnolo dalla testa pelata, soprannominato il “pirata” di cui nome fa Marco Pantani, nel 1998 riesce nell’ impresa vincendo la corsa rosa in un duello emozionante con il russo Pavel Tonkov e la Grand Boucle schiantando in montagna il kaiser tedesco Ian Ullrich. Un personaggio rimasto nei cuori di tutti, sportivi e non.
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    È una maglia che un ciclista indossa per un anno intero e che simboleggia il titolo di campione del mondo. Gianni Bugno riesce nell’ impresa di indossarla per due anni consecutivi realizzando una fantastica doppietta, vincendo il titolo mondiale su strada a Stoccarda nel 1991 e l’ anno dopo a Benidorm nel 1992.
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    La maratona è la gara di chiusura di ogni olimpiade ed in due occasioni l’ ultimo inno ascoltato è stato quello italiano. Anno 1988, Seoul Corea del Sud, un fantastico Gelindo Bordin stacca tutti nella torrida strada coreana conquistando una storica medaglia d’ oro nella maratona olimpica. L’ impresa viene ripetuta ad Atene, nel 2004 la culla delle olimpiadi moderne dove un altro maratoneta azzurro batte tutti gli avversari arrivando in solitudine al traguardo. Il suo nome è Stefano Baldini che con la medaglia d’ oro chiude una delle olimpiadi più vittoriose dello sport italiano.
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    La parola motori in Italia ha un solo unico significato, Ferrari. La casa di Maranello rappresenta sicuramente in maniera unica il Made in Italy al mondo, frutto di una combinazione vincente di eleganza, lavoro e competenza ai massimi livelli. L’ esempio arriva sicuramente dalla formula 1, competizione simbolo a livello mondiale dell’ efficienza della casa di Maranello. Più di mezzo secolo di competizioni con molte squadre alla ribalta ma con una sempre presente e soprattutto vincente con un simbolo rappresentato da un cavallino rampante ed un colore inconfondibile, il rosso.

    Nella sua grande storia sportiva l’ Italia ha avuto molti fuoriclasse ma pochi possono vantarsi di essere considerati i più forti di tutti i tempi nel proprio sport. Sicuramente uno di questi è un pesarese nato a Tavullia nel 1979 e con un numero sempre fisso, il 46. Il suo nome è Valentino Rossi pilota del motociclismo mondiale che ha saputo unire ironia, intelligenza e spirito vincente, caratteristiche uniche del popolo italiano. Campione del mondo in tutte le classi, 125, 250, 500 e Motogp con tante marche, Aprilia, Honda e Yamaha. Ma è quest’ anno che il tricolore potrà sventolare unito sul podio, grazie al connubio tra il campionissimo e la Ducati.

  • La staffetta uomini  è norvegese. Italia ottima quinta

    La staffetta uomini è norvegese. Italia ottima quinta

    La gara più importante ai mondiali norvegesi e cioè la staffetta uomini, ha regalato l’ ennesimo titolo mondiale ai padroni di casa della Norvegia con un fantastico Peter Northug che ha preceduto allo sprint, lo svedese Markus Hellner con la Germania a completare il podio.

    Le due frazioni a tecnica classica hanno visto le due nazioni più forti, Norvegia e Svezia, al comando con l’ Italia che riesce, grazie ad una splendida frazione di Giorgio Di centa, a contenere i danni ed a passare il testimone a Roland Clara con un distacco inferiore ai 30” dalla testa. Clara è l’ azzurro che alla vigilia doveva fare la differenza con la sua tecnica libera efficace in questa stagione con il definitivo salto di qualità, e l’ azzurro ha mantenuto le promesse rimontando il distacco e consegnado a Pietro Piller Cottrer la possibilità di lottare per le medaglie. Purtroppo Piller Cottrer non è sicuramente un velocista e su questa pista non è riuscito a fare la differenza in salita alzando bandiera bianca allo sprint finendo alla fine al quinto posto.

    Da segnalare comunque il comportamento non proprio corretto di Northug all’ arrivo che irride Helneer sulla linea del traguardo girandosi, volendo arrivare al contrario facendo il c.d. “spazzaneve”. Per l’ Italia è un ottimo quinto posto a differenza del quarto conquistato ieri dalle donne con molto rammarico visto la scelta di Fauner,  C.T. azzurro,di non schierare Arianna Follis al lancio in tecnica classica preferendola in tecnica libera con la Confortola che, chiamata all’ ultimo minuto ha dato idea di un improvvisazione non degna di un paese di tradizione in questo sport come l’ Italia e sprecando letteralmente una medaglia molto probabile visto l’ andamento della gara.

    Ordine d’ arrivo.

    1 Norvegia  
    2 Svezia    
    3 Germania    
    4 Finlandia  
    5 Italia  
    6 Giappone  
    7 Russia  
    8 Repubblica Ceca  
    9 Svizzera  
    10 Estonia