Categoria: Sci

  • Brignone è storia, la Coppa del Mondo di sci femminile è sua

    Brignone è storia, la Coppa del Mondo di sci femminile è sua

    Adesso è ufficiale, la cancellazione delle gare di Are, che avrebbero concluso la stagione di Coppa del Mondo di sci alpino femminile, ha consegnato matematicamente la sfera di cristallo a Federica Brignone.

    Un trionfo arrivato senza la possibilità di festeggiare sulla pista, magari dopo un duello all’ultima porta con la slovacca Petra Vhlova e la rientrante campionessa americana Mikaela Shiffrin.

    Un successo però ampiamente meritato, magari in parte agevolato dall’assenza del fenomeno a stelle e strisce (fermatasi dopo la scioccante morte del padre) ma senza dubbio arrivato dopo una stagione straordinaria.

    Figlia di Maria Rosa Quario, nazionale azzurra di sci nei primi anni 80, nata a Milano il 14 luglio 1990, ma residente a in Valle d’Aosta a La Salle, Federica Brignone ha esordito in Coppa del Mondo nella stagione 2009/10 ottenendo un terzo posto in Slalom Gigante (sua specialità regina nella quale ha ottenuto 7 vittorie ed un totale di 22 podi ai quali va aggiunto un argento ai mondiali di Garmisch del 2011 ed un bronzo alle Olimpiadi di Pyeongchang 2018) ha avuto una costante crescita negli anni, nonostante alcune stagioni no nelle quali non ha archiviato podi, fino a giungere a questo 2019/20 davvero strepitoso.

    Federica Brignone ha chiuso la stagione 2019/20 con un totale di 1378 punti (seconda Shiffrin a 1225 e terza Vhlova a 1189), conquistando 11 podi suddivisi in 5 vittorie (2 in Slalom Gigante, due in Combinata ed una in Supergigante), 5 secondi posti (uno in Slalom Gigante, due in Discesa Libera e due in Supergigante) ed un terzo posto in Discesa Libera.

    Un’annata straordinaria che ha permesso a Brignone di ottenere quella Coppa del Mondo generale che prima di lei, nonostante lo sci azzurro avesse prodotto campionesse del calibro di Deborah Compagnoni per fare un esempio, non era riuscita a conquistare nessuna sciatrice italiana.

    Oltre alla Coppa Generale, la campionessa valdostana ha messo in bacheca la Coppa di Combinata e la Coppa di Slalom Gigante. Oltre a questi successi ha chiuso il 2019/20 con un secondo posto nella Coppa di Supergigante ed un terzo in quella di Discesa Libera.

  • Hirscher – Tomba, chi il più forte tra i due?

    Hirscher – Tomba, chi il più forte tra i due?

    Il campionato mondiale di Sci alpino di St.Moritz 2017 si è appena concluso ed ha aggiunto ulteriore brillantezza alla già leggendaria carriera dell’austriaco Marcel Hirscher.

    Il portacolori dell’Austria sulle nevi svizzere dopo la “delusione” di un argento, a solo un centesimo di distanza dal successo, in supercombinata, ha conquistato la medaglia d’oro in slalom gigante bissandola poi nell’ultima gara della manifestazione, lo slalom speciale, impresa che era riuscita nel 1996 al grande Alberto Tomba ai mondiali di Sierra Nevada.

    Il double di Hirscher ha lanciato così l’immediato collegamento con il campione bolognese, chi è il più forte? L’alieno austriaco o “la Bomba”?

    Ovviamente gli appassionati di sci si sono subito divisi ed ognuna delle due fazioni ha esposto le proprie motivazioni, proviamo ad elencarle.

    Partiamo dal palmares: Marcel Hirscher ha dalla sua ben 5 coppe del mondo generali consecutive, con la sesta praticamente ad un passo, mentre Tomba ne ha conquistata solo una nel 1995. L’italiano però ha in bacheca 8 coppe di specialità (4 di slalom e 4 di gigante) l’austriaco, per ora, è fermo a 7 (3 di gigante, 3 di slalom speciale e una di parallelo). Anche i risultati dei mondiali portano la bilancia a pendere verso Hirscher, 6 ori e 3 argenti contro 2 ori e 2 bronzi.

    Vista così sembrerebbe una partita vinta a mani basse da Hirscher, in realtà se si prendono i risultati olimpici, Tomba recupera le distanze potendo vantare le due medaglie d’oro di Calgary ’88, l’oro e l’argento di Albertville ’92 e l’argento di Lillehammer ’94. Hirscher dalla sua nelle due partecipazioni olimpiche ha ottenuto solo un argento, nello slalom speciale di Sochi 2014, Pyeongchan 2018 potrebbe però permettere ad Hirscher di aumentare la propria bacheca olimpica.

    Ovviamente un parallelo tra i due atleti non può basarsi solo su freddi numeri.

    Hirscher, oltre al talento nelle discipline tecniche, ha anche dimostrato di saperci fare con le prove veloci, ha ottenuto un successo in Supergigante nel dicembre 2015 a Beaver Creek, mentre Tomba ha gareggiato poche volte in velocità ottenendo al massimo un quarto posto.

    Capitolo avversari, chi appoggia Alberto Tomba sostiene che i rivali dell’Albertone nazionale erano decisamente più forti, Zurbriggen, Girardelli, Accola, Nierlich, Aamodt, Stangassinger (per citarne alcuni) dei vari, se pur campioni, Pinturault, Svindal, Ligety, Neureuther.

    Insomma una sfida equilibrata che non ha certo una semplice risoluzione, ci sarà sempre qualcuno che parteggerà per Hirscher, chi per Tomba, l’unica conclusione plausibile è che l’azzurro ha scaldato i cuori e fatto brillare gli occhi degli amanti dello sci in passato e che invece il fenomeno austriaco è pronto a farlo con quelli del presente e per diversi anni a venire.

     

     

     

     

  • Lindsey Vonn centra la vittoria numero 63, è record

    Lindsey Vonn centra la vittoria numero 63, è record

    Adesso anche l’aritmetica è dalla sua parte, la regina delle nevi, la donna più vincente nella Coppa del Mondo di sci, ora è lei: Lindsey Vonn.

    Lindsey Vonn | Foto Twitter
    Lindsey Vonn | Foto Twitter

     

    L’atleta statunitense, grazie al successo ottenuto questa mattina nel superG di Cortina, raggiunge quota 63 vittorie in Coppa e va così a sorpassare un mito di questo sport, Annemarie Moser-Pröll, che aveva agganciato ieri, a quota 62, con il trionfo di ieri in discesa libera.

     

     

    Ovviamente essendo due atlete di due periodi totalmente differenti, vanno fatte le dovute proporzioni, l’austriaca Pröll aveva a disposizione una disciplina in meno, non esisteva ancora il Supergigante, e le sue 62 vittorie (36 in discesa libera, 16 in slalom gigante, 3 in slalom speciale e 7 in combinata) sono state ottenute in 174 gare disputate, mentre Lindsey Vonn ha conquistato i suoi 63 successi (32 in discesa libera, 21 in supergigante, 3 in slalom gigante, 2 in slalom speciale, 5 in combinata) nelle 333 gare disputate, quindi in percentuale rimane avanti la fuoriclasse austriaca. Questo però non sminuisce l’importanza del risultato anche perché sicuramente il lotto delle avversarie della talentuosa americana è decisamente più ampio ed agguerrito rispetto a quello che si è trovata contro la Moser-Pröll.

    Un primato che sembrava impossibile da raggiungere dopo l’infortunio, rottura dei legamenti del ginocchio e frattura della tibia, subito nel supergigante ai mondiali di Schladming nel 2013. Uno stop che molti avevano definito come il segnale della fine della sua carriera. Lindsey però non ha mollato, ha sostanzialmente perso quasi 2 anni di attività, inutile il tentativo dello scorso inverno di tornare per provare a disputare i Giochi Olimpici a Sochi, ma in questa stagione si è ripresentata carica al cancelletto di partenza, tornando a vincere.

    Venendo alla gara di oggi, Lindsey Vonn ha completato un weekend lungo decisamente positivo, andando a bissare il successo di ieri in discesa, con un supergigante praticamente perfetto nel quale ha inflitto distacchi pesantissimi alle rivali, sul secondo gradino del podio è salita l’austriaca, detentrice della Coppa del Mondo, Anna Fenninger a 85/100, terza l’atleta del Lichtenstein Tina Weirather a 92/100.

  • Olimpiadi di Sochi: discesa libera d’argento per Innerhofer

    Olimpiadi di Sochi: discesa libera d’argento per Innerhofer

    La squadra dello sci azzurra impegnata a Sochi regala la prima medaglia dei giochi olimpici per l’Italia. (altro…)

  • Olimpiadi di Sochi, minacce terroristiche allo sport

    Olimpiadi di Sochi, minacce terroristiche allo sport

    A poco più di due settimane dalla cerimonia di apertura dei giochi olimpici invernali di Sochi, in Russia, sono state recapitate e-mail minatorie nei confronti di alcuni comitati olimpici, uno di questi è il C.O.N.I.

    Lo stesso tipo di messaggio è stato fatto recapitare ai comitati olimpici di Ungheria e Slovenia. Il C.I.O. ha subito reagito mettendo in moto la macchina dei controlli. Lo stesso Putin ha giudicato l’evento, attraverso i servizi segreti russi, come il primo obbiettivo sensibile ad una minaccia d’attacco di tipo terroristico.

    Il C.O.N.I. mostra tranquillità e confida nel sistema di sicurezza che verrà messo in atto. Tuttavia  che la preoccupazione per attacchi dimostrativi e catastrofici, soprattutto da parte dei militanti islamisti del Caucaso fosse elevata lo si sapeva, infatti sono stati fitti i contatti tra il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama e Putin. Obama ha voluto assicurare il massimo supporto al collega russo.

    Ovviamente il fatto che le minacce terroristiche abbiano raggiunto anche Palazzo H, sede del C.O.N.I., porta ad un alto livello di preoccupazione la delegazione italiana che prenderà parte alle Olimpiadi di Sochi.

    Tra le prime reazioni all’accaduto ci sono le dichiarazioni di Claudio Ravetto, direttore tecnico della Nazionale di sci, che manifestano lo stato d’animo della spedizione azzurra:

    “Sarà un’ olimpiade da prigionieri, non c’è paura, siamo consapevoli del rischio ma confidiamo nell’ apparato di sicurezza ed il nostro impegno è rimanere concentrati e non farsi condizionare da queste vicende esterne”

    Lui, come gli altri tecnici ed atleti, che sarà ospiti presso un villaggio olimpico ad alta quota veramente blindato tenta di far passare la linea dettata dal C.O.N.I., che vuole mostrare sicurezza di fronte alle minacce, ma la preoccupazione è evidente.

    Lo Stadio del Ghiaccio di Adler, uno degli impianti dell'Olimpiade di Sochi | © Michael Heiman / Getty Images
    Lo Stadio del Ghiaccio di Adler, uno degli impianti dell’Olimpiade di Sochi | © Michael Heiman / Getty Images

    Anche il Ministro dello Sport Graziano Delrio in una dichiarazione pubblica si è mostrato indignato:

    “E’ inaccettabile minacciare lo sport, strumento di pace e dialogo tra i popoli. Il Governo è solidale con il C.O.N.I.“.

    A cercare di dare rassicurazioni però è Vladimir Chizov, ambasciatore russo presso l’ Unione Europea che dice:

    Tutte le possibili misure per la sicurezza sono già in atto e Sochi oggi è la città più sicura in Russia“.

    Una cosa è certa questa edizione dei giochi olimpici invernali non inizia con l’aria di festa e di giubilo che una rassegna sportiva poteva e doveva donare ad un paese come la Russia ancora alla ricerca dello sdoganamento e dell’apertura totale all’occidente.

    Le Olimpiadi di Sochi inizieranno il 6 febbraio, con la cerimonia di apertura e si concluderanno il 23 febbraio. In quel frangente di tempo gli occhi di tutto il mondo saranno  puntati sulla cittadina russa, non solo per vedere alte prestazioni sportive o spettacolo, ma anche con un velo di preoccupazione che nello sport non dovrebbe mai esserci.

  • Christof Innerhofer terza gioia a Garmisch

    Christof Innerhofer terza gioia a Garmisch

    Christof Innerhofer vince la sua terza discesa stagionale sulle nevi tedesche di Garmisch dove l’azzurro, nel Mondiale del 2011, conquistò la bellezza di tre medaglie. Immensa prova del fuoriclasse italiano che aveva dimostrato di essere il più forte già nelle prove, letteralmente dominate. Nessuna sbavatura per Innerhofer che precede sul traguardo tedesco la coppia austriaca formata da Georg Streitberger, secondo a 12/100, e Klaus Kroell, sul gradino più basso del podio con un distacco di 16/100. Il norvegese Aksel Lund Svindal chiude la gara in quinta posizione riguadagnando il pettorale rosso di leader della classifica di specialità a scapito di Dominik Paris che comunque si è difeso egregiamente con un ottava posizione, due dietro un ritrovato Werner Hell.

    Christof Innerhofer ©JOHANNES EISELE/AFP/Getty Images
    Christof Innerhofer ©JOHANNES EISELE/AFP/Getty Images

    Terza vittoria stagionale per Christof Innerhofer e quinta per Italjet con le due di Dominik Paris con i due azzurri che incalzano proprio Svindal nella classifica di specialità con il norvegese che mantiene 10 punti di vantaggio su Paris e 15 su Innerhofer con due discese ancora da disputare.

    In campo femminile grandissima sorpresa con la vittoria in discesa sulle nevi francesi di Meribel della spagnola Carolina Ruiz Castillo che beffa la tedesca Maria Riesch, seconda con la francese Marchand – Arvier a chiudere il podio. Tina Maze chiude in quarta posizione avviandosi in questo fine settimana a conquistare matematicamente la sfera di cristallo. In casa Italia l’unica a salvarsi e Daniela Merighetti, ottava, mentre da dimenticare le discese delle sorelle Fanchini con Nadia a salvarsi fortunatamente da una brutta caduta.

    Classifica Discesa donne

    1 Carolina RUIZ CASTILLO SPA    1’ 42”56
    2 Maria RIESCH GER          0.20
    3 M. MARCHAND – ANVIER FRA          0.21
    4 Tina MAZE SLO          0.28
    5 Regina STERZ AUS          0.35

    Classifica Discesa uomini         

    1 Christof INNEHOFER ITA    1’ 37”83
    2 Georg STREITBERGER AUS          0.12
    3 Klauss KROELL AUS          0.16
    4 Hannes REICHELT AUS          0.36
    5 Aksel Lund SVINDAL NOR          0.47

    Classifica generale Donne

    1 Tina MAZE SLO         1744
    2 Maria HOEFL-RIESCH GER         886
    3 Lindsey VONN USA         740
    4 Anna FENNINGER AUS         716
    5 Katrhin ZETTEL AUS         697

    Classifica generale Uomini

    1 Marcel HIRSCHER AUS          1135
    2 Aksel Lund SVINDAL NOR          966
    3 Felix NEUREUTHER GER          776
    4 Ted LIGETY USA          736
    5 Ivica KOSTELIC CRO          709
  • Vince Svindal, Dominik Paris è argento in discesa libera

    Vince Svindal, Dominik Paris è argento in discesa libera

    Finalmente è arrivata la prima medaglia per l’Italia ai mondiali di sci Alpino in corso di svolgimento a Schladming, in Austria. A conquistarla è infatti il colosso Dominik Paris che vince la medaglia d’argento in discesa libera dietro il norvegese Aksel Lund Svindal con la Francia a vincere un’altra medaglia, dopo l’argento di De Tessieres in superg, grazie al bronzo di David Poisson. Dimostrazione di maturità raggiunta a pieni voti per il 23enne azzurro vincitore quest’anno sulla mitica “Streif” di Kitzbuehel ed a Bormio. Grandissimo anche il norvegese Svindal che si candida decisamente ad essere il padrone assoluto della velocità mondiale grazie anche al bronzo conquistato in supergigante.

    Dominik Paris ©SAMUEL KUBANI/AFP/Getty Images
    Dominik Paris ©SAMUEL KUBANI/AFP/Getty Images

    Dominik Paris ha avuto il coraggio dei grandi per buttarsi in picchiata sul pendio austriaco ricco di insidie e trabocchetti, l’azzurro ha rischiato per ben due volte di uscire di pista a più di 120 km orari ma ha saputo contenere alla grande i rischi grazie soprattutto grazie alla sua immensa potenza atletica. Nulla ha però potuto Paris contro uno Svindal praticamente perfetto e desideroso di riscattare la delusione nel supergigante dove era l’assoluto favorito ma penalizzato da un disceso molto simile ad un gigante puro.

    Tolto Paris la prestazione in casa Italia non è stata certamente esaltante con la delusione più grande rappresentata da Christof Innerhofer che ha compiuto un discesa titubante e ricca di imprecisioni che hanno relegato il campione italiano in 14esima posizione a più di due secondi di ritardo da Svindal. Peter Fill ha chiuso in dodicesima piazza compiendo anche lui tanti errori nel muro finale mentre ancora da dimenticare è la prova di Werner Hell che sembrava aver finalmente ritrovato il feeling giusto con i suoi sci in questa stagione ma che chiude di fatto il suo Mondiale con una sedicesima posizione molto deludente.

    Domani appuntamento con la discesa libera femminile, il pronostico per la vittoria rimane molto aperto anche a causa dell’assenza della regina della velocità Lindsey Vonn, a causa della bruttissima caduta che ha coinvolto l’americana nel supergigante.

  • Riscatto Riesch in supercombinata, Sofia Goggia settima

    Riscatto Riesch in supercombinata, Sofia Goggia settima

    Arriva finalmente una gioia per la tedesca Maria Riesch in questa stagione non certo esaltante per lei, in un annata dove i riflettori sono stati tutti per Tina Maze e Lindsey Vonn, la teutonica fa sua la supercombinata mondiale precedendo sulle traguardo austriaco di Schladming proprio la onnipresente Tina Maze con l’Austria, a riscattare parzialmente un inizio di Mondiale certamente deludente. con la medaglia di bronzo conquistata da Nicole Hosp. Grande prestazione soprattutto nella manche di slalom per la tedesca che conferma il titolo olimpico conquistato sulle nevi canadese di Vancouver. Ancora una bella gara per la giovanissima Sofia Goggia che ha chiuso la gara in settima posizione dando dei segnali importanti soprattutto per la discesa di domenica dove potrà lottare per un posto sul podio.

    Maria Hoefl-Riesch ©Alexander Hassenstein/Getty Images
    Maria Hoefl-Riesch ©Alexander Hassenstein/Getty Images

    La sconfitta di giornata, se si può parlare di sconfitta visto che non ha vinto come al solito, è la slovena Tina Maze che aveva chiuso al comando la prova di discesa con due decimi di vantaggio su Maria Riesch ma che ha interpretato forse in maniera un po’ troppo prudente, la prova di slalom sul tracciato disegnato dal suo allenatore, l’italiano Magoni. Fuori nella manche di slalom la campionessa mondiale uscente Anna Fenninger che aveva chiuso in prima posizione a pari merito con la Maze la prova di discesa libera.

    In casa Italia oltre alla bella prova di Sofia Goggia non c’e’ granchè da segnalare se non una discreta prova in discesa sia di Daniela Merighetti (che non ha disputato la prova di slalom per non riacutizzare un infortunio alla schiena) che di Elena Fanchini che ha chiuso la prova  in 15esima posizione, due posizioni più rispetto ad Elena Curtoni che spera ancora di poter disputare la discesa mondiale di domenica mentre gli uomini saranno impegnati domani con grandi speranze riposte in Christof Innerhofer e Dominik Paris.

  • Capolavoro di Ted Ligety in superG, delusione Italia

    Capolavoro di Ted Ligety in superG, delusione Italia

    Dopo la medaglia di bronzo di ieri di Julia Mancuso e lo choc subito dall’infortunio gravissimo di Lindsey Vonn, gli Stati Uniti festeggiano l’oro in supergigante con Ted Ligey autore di una gara magistrale in un tracciato tuttavia adatto alle sue caratteristiche di gigantista puro. Infatti la gara, assolutamente regolare nel suo svolgimento, non ha favorito certamente gli specialisti della velocità pura con la sorpresa francese rappresentata da Julien De Tessieres medaglia d’argento ed il norvegese Aksel Lund Svindal, vero dominatore della specialità quest’anno con tre vittorie su quattro supergiganti disputati, a chiudere un podio piuttosto inatteso alla vigilia soprattutto per le prime due posizioni.

    Tuttavia l’americano ha pienamente meritato il titolo iridato sfruttando al meglio il pettorale basso, il dieci, ed interpretando in maniera perfetta l’ultima diagonale nella parte finale dove solo l’americano ed appunto il francese De Tessieres hanno saputo disegnare al meglio le traiettorie per lo sprint finale. Secondo titolo mondiale in carriera per Ligety dopo l’oro in gigante due anni fa a Garmish e, vista la condizione psico – fisica mostrata, favorito numero uno per il gigante in programma il 15 febbraio prossimo.

    Ted Ligety | ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
    Ted Ligety | ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Molto deludente la prova di tutta la compagine azzurra che si presentava alla gara odierna forte dei favori del pronostico almeno per una medaglia e che poteva schierare cinque atleti avendo Christof innerhofer campione mondiale uscente. Ed è proprio l’ultimo vincitore della discesa di Wengen il migliore con un settimo posto finale comunque sotto le aspettative della vigilia con l’azzurro mai veramente in gara per vincere una medaglia. Il vincitore del supergigante di Beaver Creek Matteo Marsaglia ha chiuso in dodicesima posizione mentre decisamente opache le prestazioni di Werner Hell (21°) e Peter Fill (15°) con Klotz, il quinto azzurro in gara che ha chiuso in ventitreesima posizione al suo debutto mondiale.

  • Mondiali Sci Alpino, oro Maze in Superg. Dramma Lindsey Vonn

    Mondiali Sci Alpino, oro Maze in Superg. Dramma Lindsey Vonn

    Si aprono purtroppo nel peggiore dei modi i mondiali di sci alpino a Schladming in Austria, L’americana Lindsey Vonn cade rovinosamente nel salto distruggendosi il ginocchio e procurandosi anche la frattura del setto nasale ed una leggera commozione cerebrale. Sicuramente è stato uno dei supergiganti mondiali più tormentato e drammatico della storia dello sci che ha sicuramente regalato delle fortissimi emozioni anche in casa Italia con il sorprendente quarto posto per l’esordiente e giovane azzurra Sofia Goggia che sfiora la medaglia di bronzo per soli cinque centesimi. Medaglia d’oro tanto per cambiare per la dominatrice dell’intera stagione, la slovena Tina Maze con l’argento alla svizzera Lara Gut ed il bronzo all’americana Julia Mancuso che è sempre presente, ed anche fortunata, nelle competizioni che contano.

    Il podio del Supergigante mondiale ©SAMUEL KUBANI/AFP/Getty Images
    Il podio del Supergigante mondiale ©SAMUEL KUBANI/AFP/Getty Images

    Tantissime emozioni come detto in questa prima gara iridata sulle veni austriache, si parte alle 14:30 dopo quasi quattro ore di attesa per la nebbia che ha avvolto l’intero tracciato costringendo gli organizzatori a rimandare di volta in volta la partenza. Perfetta discesa della slovena che vince la sua prima medaglia d’oro iridata in supergigante ma purtroppo siamo tutti con il morale a terra per la terribile caduta di Lindsey Vonn, che era in lotta per il titolo, ma che purtroppo si è procurata la rottura dei legamenti crociati e della tibia mediale, un infortunio che potrebbe costare addirittura anche la carriera alla fuoriclasse americana se non le olimpiadi di Sochi del prossimo anno visto che questo tipo di infortunio richiede almeno un anno di stop.

    Non doveva essere una delle gare più attese per la nazionale azzurra ma la sorpresa è arrivata dalla giovanissima Sofia Goggia che, scesa con il pettorale 33, sfiora il podio per soli cinque centesimi con l’azzurra al traguardo incapace di decidere se gioire o disperarsi per il bronzo perso di un soffio. Ottima anche la gara di Daniela Merighetti, settima, mentre deludenti sia Elena Curtoni che Nadia Fanchini con quest’ultima che dimostra di non aver ancora recuperato in pieno dopo il lungo stop per infortunio.

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