Categoria: Rugby

  • Rugby: ecco come YourNations ti racconta il 6 Nazioni

    Rugby: ecco come YourNations ti racconta il 6 Nazioni

    Lo sport più amato e seguito in Italia è certamente il calcio che ormai ha assorbito quasi totalmente la nostra settimana dal lunedì alla domenica. Ci sono però altri sport che, benché meno seguiti di altri nel nostro Paese, cominciano ad appassionare milioni di sportivi. Tra questi sicuramente il rugby che nel corso degli ultimi decenni è riuscito ad ottenere un seguito anche nella nostro Penisola grazie soprattutto all’ammissione della nostra Nazionale al torneo più prestigioso di questa disciplina: il 6 Nazioni.

    A documentare il seguito del rugby in Italia sono i social network, su tutti Twitter e Facebook ma anche Instagram, che in occasione dell’ultimo 6 Nazioni ha raccolto numerosi appassionati e sostenitori per raccontare intere partire in tempo reale principalmente utilizzando le immagini.

    Per questo, proprio in occasione dell’ultimo Sei Nazioni, è nata una piattaforma web, YourNations, che ha deciso di raccogliere le storie degli utenti appassionati di Rugby, per mezzo del social network visuale per eccellenza, Instagram.

    Yournations 1

    YourNations presenta i 6 stadi dell’evento di Rugby nei quali giocano le 6 nazionali ammesse all’evento (Francia, Galles, Inghilterra, Irlanda, Italia, Scozia), fornendo alcune informazioni sugli stadi, ma soprattutto, si avvale delle API di Instagram per mostrare gli scatti condivisi dagli utenti durante determinate partite.

    Yournations 2

     

     

     

     

    Cliccando sul tasto “Six Pic” sarà possibile recuperare tutti gli scatti Instagram associati ad una partita, rivivendo così l’emozione delle partite, dal punto di vista dei fan su Instagram.
    YourNations offre inoltre un’altra feature interessante: il Tweet Possession delle partite. Una sorta di “possesso palla” delle squadre durante le partite, derivato dal numero dei tweet dei fans delle rispettive squadre.

    Yournations 3

  • Sei Nazioni, Italrugby sconfitta a testa alta

    Sei Nazioni, Italrugby sconfitta a testa alta

    Torna il Sei Nazioni, con la prima giornata del torneo che ha visto in campo, nella giornata di sabato, il match tra Francia e Inghilterra terminato 26-24 per i transalpini, e Galles-Italia conclusosi 23-15 per i gallesi campioni in carica. La prima giornata del torneo si completerà questo pomeriggio con l’incontro tra Irlanda e Scozia a Dublino. Per quanto riguarda gli azzurri di Brunel, nonostante la sconfitta nel tempio della palla ovale, il Millenium Stamdium di Cardiff, in campo si è vista un’Italia con una gran dose di freschezza, tenacia, aggressività e voglia di fare con i suoi “ragazzi terribili” che riescono perfino a far tremare i mostri sacri per buona parte del match, con  i settantamila Gallesi che non possono mostrare la loro assoluta supremazia dovuta alle due vittorie consecutive del torneo nei due anni precedenti.

    L’Italrugby ne esce sconfitta per 15 a 23, ma a testa alta, anzi altissima. E’ l’Italia, infatti, a terminare la gara in crescendo, spaventando non poco il Galles nel secondo tempo, facendo la partita nella seconda parte di gara, con grandissima personalità. L’Italia, dunque, dimostra di essere un buon mix tra esperienza  e giovinezza: pacchetto di mischia ben rodato e giovanissimi sulla trequarti.

    Tra i giovani da segnalare, in tal senso, un ottimo Michele Campagnaro nominato “man of the match”, e tra i senatori di grande esperienza, il grande match del solito Martin Castrogiovanni. L’Italia ha così confermato di possedere gli ingredienti giusti per crescere ancora e continuare a stare a pieno titolo tra le migliori di questo sport.

    Sei Nazioni, Italrugby sconfitta dal Galles | © Stu Forster/Getty Images
    Sei Nazioni, Italrugby sconfitta dal Galles | © Stu Forster/Getty Images

    Il prossimo impegno degli azzurri nella seconda giornata del Sei Nazioni sarà ancora in trasferta, contro la Francia, in un altro stadio che si preannuncia molto “caldo”, lo Stade de France di Parigi, per arrivare, poi, il prossimo 22 Febbraio al primo incontro casalingo all’Olimpico di Roma contro la Scozia.

    Il torneo è appena iniziato e gli uomini del ct Brunel hanno voglia di dimostrare tutto il loro valore.

  • Sei Nazioni: Italia da applausi, Irlanda ko 22-15

    Sei Nazioni: Italia da applausi, Irlanda ko 22-15

    Davanti al solito Olimpico di Roma gremito in ogni ordine di posto, l’Italia gioca una delle partite più belle della sua giovane storia al Sei Nazioni superando per la prima volta l’Irlanda con il punteggio di 22-15 riuscendo ad imparare finalmente dai propri errori che non hanno permesso una settimana fa di scrivere la storia a casa dell’Inghilterra. Sicuramente il miglior Sei Nazioni disputato dalla nazionale italiana con ben due vittorie, all’esordio contro la Francia ed oggi con L’Irlanda e con l’impresa sfiorata una settimana fa contro l’Inghilterra. Tutti grandissimi con in primis Andrea Lo Cicero che lascia la nazionale con le sue 103 presenze (nessuno come il Barone in Italia) come meglio non poteva essere ed Alessandro Zanni, eletto meritatamente “Man of the Match”.

    Il "Barone" Andrea Lo Cicero ©GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images
    Il “Barone” Andrea Lo Cicero ©GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images

    L’Italia disputa una primo tempo grandioso mettendo sotto l’Irlanda soprattutto nelle rimesse laterali che consentono a Parisse e compagni di giocare quasi sempre nella meta campo irlandese. Come al solito sono i calci piazzati a fare la differenza ed la prima frazione vede l’Italia chiudere con il punteggio di 9-6 non sfruttando al meglio la superiorità numerica nei dieci minuti finali a causa del cartellino giallo inflitto ad O’Driscoll.

    Gli azzurri iniziano la ripresa a testa bassa e proprio Venditti con un azione insistita dal  lato chiuso vicinissimo al fallo laterale, riesce a sfondare la difesa irlandese chiudendo nella meta sancita da TMO e portando il punteggio sul 16-6 Italia. Dopo la meta arriva però il solito black out azzurro che consente alla nazionale irlandese di risalire sino al 16-15 con ben tre piazzati consecutivi realizzati da Jackson con forse qualche favore da parte arbitrale. Per fortuna gli azzurri riescono ad imparare dai propri errori costringendo di nuovo l’Irlanda a difendersi ed a prendere un altro giallo per Ryan che sancisce la vittoria italiana con gli ultimi due piazzati realizzati da Orquera per il 22-15 finale.

    Stupendo Sei nazioni per la nazionale azzurra chiuso per la prima volta con due vittorie e con due scalpi eccellenti come quello francese ed irlandese che sono anche le nazioni dirette rivali per la prossima Coppa del Mondo.

  • Sei Nazioni, Scozia padrona. Italia ko 34-10

    Sei Nazioni, Scozia padrona. Italia ko 34-10

    Come passare dalle stelle alle stalle in poco più di una settimana, dopo la splendida vittoria sulla Francia il secondo match della nazionale azzurra al Sei Nazioni 2013 finisce con un autentico massacro al “Murrayfield Stadium” con i padroni di casa scozzesi che dispongono in lungo e in largo dell’Italia per tutta la durata di un match che si conclude con il punteggio abbastanza severo di 34-10. Troppo piccola l’Italia vista oggi nel secondo match del Sei nazioni 2013, la Scozia si è impadronita del match sin dai primi minuti dimostrandosi nettamente superiore in tutte le zone del campo nei confronti di un XV azzurro irriconoscibile rispetto alla vittoria di nemmeno una settimana fa contro la Francia all’Olimpico di Roma. Disastrosa partita di tutti gli azzurri con un Luciano Orguera deficitario ed autore di numerosi errori da vero e proprio dilettante.

    Alessandro Zanni ©Stu Forster/Getty Images
    Alessandro Zanni ©Stu Forster/Getty Images

    Il primo tempo degli azzurri sembra un salto nel passato in senso negativo, troppi errori nella costruzione del gioco con Tobias Boates impotente nei confronti dell’aggressività scozzese che mette sempre pressione al nostro mediano di mischia durante la costruzione del gioco. Il nervosismo fra le fila azzurra diventa sempre più grande, Orguera è disastroso con un calcio piazzato fallito ed un errore marchiano che consente alla Scozia di mettere il naso avanti con la punizione di Laidlaw. Ancora un piazzato di Laidlaw consente alla Scozia di allungare 6-0 ma la frittata è servita al minuto 29 con Visser che viene lanciato in meta nella difesa di burro azzurra. La reazione italiana non manca ma il risultato è solamente un piazzato di Orguera che sigilla il 13-3 alla fine del primo tempo. Prima frazione di gioco pessima per la nazionale azzurra che subisce la Scozia nei raggruppamenti perdendo sempre i punti d’incontro, praticamente un’altra squadra rispetto ad una settimana fa contro la Francia.

    Il secondo tempo è ancora peggio del primo, dopo due minuti Scott buca di nuovo la difesa azzurra e nemmeno cinque minuti dopo, Orguera combina un altro disastro facendosi intercettare un passaggio che sancisce la terza meta scozzese con Hogg. Brunel tenta di dare la scossa cambiando tutta la linea mediana spedendo in panca sia Boates che ovviamente Orguera ma il risultato è un’altra marcatura scozzese con Lamont. Nel finale arriva la meta della bandiera di Zanni che però non cancella una delle più brutte prestazioni azzurre nella storia del Sei Nazioni.

  • Francia ko 23-18, immensa Italia al Sei Nazioni

    Francia ko 23-18, immensa Italia al Sei Nazioni

    Non ci poteva essere partenza migliore per la nazionale azzurra di rugby al Sei nazioni 2013, battuti gli odiati cugini transalpini, la seconda volta consecutiva a Roma, in una partita che ha dimostrato per l’ennesima volta il definitivo salto di qualità di Martin Castrogiovanni e compagni. Vittoria importantissima ed inaspettata per la compagine guidata dal Commissario Tecnico Jaques Brunel che partiva sfavorita in questa partita d’esordio del Six Nations ma che ha saputo con la solita grinta e tenacia ribaltare un risultato che per molti sembrava già scritto. Meta decisiva nel finale firmata dal guerriero indomabile Martin Castrogiovanni con Luciano Orquera eletto “Man of the match”.

    In uno stadio Olimpico gremito in ogni ordine di posto la partenza degli azzurri è degna di una grande squadra con il capitano Sergio Parisse a realizzare subito la meta al 4’ trasformata da Orguera. La Francia reagisce subito alla grande dimostrando di meritare il quarto posto del ranking mondiale pareggiando la meta di Parisse con Picamoles che approfitta di una difesa azzurra non proprio impenetrabile. Orquera a metà primo tempo inizia il suo personale show al tiro, un drop ed una splendida punizione portano l’Italia avanti 13-5 ma ecco i soliti dieci minuti di black out italiano con prima Michalak dalla piazzola e poi con una meta di Fall che consentono alla Francia di ribaltare completamente il match vanificando di fatto un primo tempo italiano praticamente perfetto.

    La gioia azzurra ©David Rogers/Getty Images
    La gioia azzurra ©David Rogers/Getty Images

    La ripresa si apre con l’Italia di nuovo a spingere, Orguera realizza un calcio piazzato che viene pareggiato subito dopo da Michalak. Ma è al 56’ che tutto l’Olimpico viene giù dalla gioia con la meta italiana trasformata dal suo uomo simbolo, Martin Castrogiovanni: azione massacrante degli azzurri sulla 22 transalpina, magistrale passaggio di Orguera con Castrogiovanni a sfondare i francesi in meta. La meta spacca psicologicamente i francesi che subiscono il drop di Burton che sancisce il 23-18 finale, infatti i minuti finale vedono la Francia tutta avanti ma in maniera confusionaria e dimostrandosi, er una volta, inferiore ai magnifici e leggendari combattenti italiani.

    Il prossimo impegno per la nazionale azzurra sarà ad Edimburgo contro la Scozia il 9 febbraio in un match assolutamente alla portata degli azzurri che non devono mai smettere di sognare in questo Sei nazioni che si preannuncia equilibrato più che mai.

  • La storia di Brendan Lynch, rugbista ucciso da un pirata

    La storia di Brendan Lynch, rugbista ucciso da un pirata

    Il mondo del rugby si intreccia drammaticamente alla cronaca con la notizia della scomparsa di Brendan Lynch, ventiseienne pilone inglese ma di origini irlandesi della Rugby Capitolina, investito nella notte tra domenica e lunedì scorso, attorno all’una, all’ingresso dell’ A-24 sul Grande raccordo anulare mentre si trovava alla guida del suo scooter Honda Sh 300. Responsabile della sua morte è un‘auto pirata di grandi dimensioni, ma ancora non è esclusa l’ipotesi che potesse trattarsi anche di un mezzo pesante, come un camion o un grosso furgone, che prima lo ha travolto con un urto che gli è stato fatale e, poi, non si è neppure fermato per prestargli soccorso. La polizia stradale ha subito iniziato le ricerca del responsabile anche se, ad oggi, ancora non sembra ci siano stati riscontri in tal senso. La notizia della sua scomparsa, avvenuta durante il disperato tentativo di trasportarlo in ospedale, ha ovviamente sconvolto il mondo del rugby e in particolare la squadra romana nella quale militava, ma anche le precedenti formazioni nelle quali aveva giocato a partire dalla stagione 2007/2008, quando arrivò in Italia.

    Brendan Lynch ucciso da auto pirata | Immagini dal web
    Brendan Lynch ucciso da auto pirata | Immagini dal web

    Prima l’approdo all’ Us Rugby di Benevento, dov’era uno dei giocatori di punta della squadra, poi al Rugby Roma per la prima parte della stagione 2010 e, nel 2011, in Sardegna all’ Amatori Alghero, fino al ritorno nella Capitale, con l’acquisto da parte della società rossoblu Rugby Capitolina, società professionistica di serie A1, con la quale stava affermandosi come uno dei migliori numeri 3 della Serie A italiana di rugby.

    In queste ore, dunque, si succedono le parole di ricordo, di dolore e di cordoglio, per un ragazzo dall’animo puro, un gigante buono di 135 chilogrammi di peso per 188 centimetri d’altezza che la società Beneventana di Rugby, alla quale Brendan era rimasto molto legato dopo la sua militanza, definisce una persona “sincera e leale, grande uomo di sport”, così come la sua squadra Capitolina che in ricordo di Brendan Lynch ha sospeso tutte le attività sportive previste per la giornata di ieri.

  • Rugby, Italia bella solo un tempo. Australia ok 19-22

    Rugby, Italia bella solo un tempo. Australia ok 19-22

    Gioca solamente un tempo l’Italrugby contro i fortissimi australiani e per poco non bastava con la nazionale azzurra che esce sconfitta di misura con il risultato di 19-22.

    Partita a due facce dell’Italia: brutta, presuntuosa, troppo fallosa nella prima frazione di gioco e praticamente perfetta nella ripresa dove sfiora l’impresa svanita a due minuti dalla fine con l’errore di Orguera che manda fuori un piazzato che avrebbe consentito di riacciuffare un insperato pareggio.

    L’inizio partita per gli azzurri è molto incoraggiante con Orquera che realizza subito il piazzato per 3-0 al 4′ ma dopo appena due minuti, l’Australia con Barnes rimette le cose a posto grazie ad un piazzato sontuoso da metà campo. Al 15’ ancora Barnes con un piazzato porta avanti i “Wallabies” che realizzano anche la meta al 20’ con Cummins. Il primo tempo azzurro è troppo falloso, l’aggressività richiesta da Brunel non è incanalata nel verso giusto con il risultato che L’Australia, nello spazio di nove minuti,realizza tre piazzati con Barbieri che si fa anche buttare fuori per 10’ grazie ad un giallo ineccepibile. La prima frazione si chiude sul 22-6 Wallabies con gli azzurri forse un po’ troppo presuntuosi nei primi 40’ a dispetto di un Australia nettamente superiore per più di mezz’ora di gioco.

    Robert Barbieri
    La meta di Robert Barbieri ©Claudio Villa/Getty Images

    Nella ripresa l’Italia lascia negli spogliatoi la presunzione e disputa una seconda parte di gara ricca di orgoglio, sacrificio e cuore. L’Australia compie un errore gravissimo in ripartenza regalando la meta azzurra con Barbieri. Al 52’ brutto infortunio per Mirko Bergamasco costretto ad uscire dal campo in maniera definitiva, Luciano Orquera è infallibile ed il piccolo dieci azzurro porta l’Italia ad un passo dai Wallabies sul 19-22. Gli azzurri sono fantastici e con il capitano Sergio Parisse sfiorano la meta del ko al 66’ con l’ovale che beffa l’Italia rimbalzando fuori dalla portata dell’azzurro ad un soffio dalla linea di meta.  Il pressing azzurro del secondo tempo potrebbe essere coronato con il pareggio contro i numeri 2 del Mondo quando Orquera è chiamato ad un piazzato da oltre trenta metri, ma il piccolo azzurro sbaglia proprio l’unico calcio di giornata facendo infrangere i sogni azzurri per un risultato di parità che sarebbe entrato nella storia.

    Finisce quindi 19-22 per i Wallabies australiani che hanno dimostrato la loro superiorità solamente nel primo tempo mentre nella ripresa hanno sofferto una signora Italia che può uscire, nonostante la sconfitta, sicuramente a testa alta dopo questo combattutissimo e sofferto test match.

     

  • Rugby Italia Australia, ecco il XV anti “Wallabies”

    Rugby Italia Australia, ecco il XV anti “Wallabies”

    Dopo la bella prestazione offerta sabato scorso all’Olimpico di Roma contro i campioni del Mondo neozelandesi, la nazionale azzurra guidata dal C.T. Jaques Brunel sarà impegnata allo stadio Artemio Franchi di Firenze sabato 24 novembre contro l’Australia.

    Ultimo di tre test match molto importanti per la nazionale azzurra che sembra aver trovato la giusta alchimia tecnico – tattica per poter affrontare al meglio il Sei Nazioni di inizio febbraio 2013 dove gli azzurri potranno ambire a qualcosa di più rispetto al solito spauracchio rappresentato dall’evitare il famoso “cucchiaio di legno”.

    Sono essenzialmente due le novità più importanti presentate da Brunel in formazione: Robert Barbieri in terza linea e Quintin Geldenhuys in seconda, novità queste dettate dalla necessità espressa dal C.T. francese di avere più potenza in campo sin dall’inizio. Per il resto la formazione italiana si affiderà sui punti saldi rappresentati da Mirko Bergamasco, Martin Castrogiovanni oltre al capitano Sergio Parisse.

    Robert Barbieri
    Robert Barbieri in azione ©Paolo Bruno/Getty Images

    I “Wallabies” australiani sono reduci dalla pesante sconfitta subita dalla Francia ma riscattata subito con la vittoria bella e convincente a Twichenam contro i padroni di casa inglesi. Anche il C.T. australiana Robbie Deans ha già annunciato il XV australiano dove spiccano le individualità di Adam Ashley-Cooper,  Kurtley Beale e Wycliff Palu.

    Queste le formazioni che scenderanno in campo all’Artemio Franchi sabato 24 novembre:

    Italia: 15 Andrea Masi, 14 Giovambattista Venditti,13 Tommaso Benvenuti,12 Alberto Sgarbi,11 Mirco Bergamasco,10 Luciano Orquera,9 Edoardo Gori,8 Sergio Parisse,7 Robert Barbieri,6 Alessandro Zanni,5 Francesco Minto,4 Quintin Geldenhuys,3 Martin Castrogiovanni,2 Leonardo Ghiraldini,1 Andrea Lo Cicero. Panchina:16 Davide Giazzon, 17 Michele Rizzo, 18 Lorenzo Cittadini, 19 Antonio Pavanello, 20 Simone Favaro, 21 Manoa Vosawai, 22 Tobias Botes, 23 Luke McLean

    Australia: 15 Berrick Barnes,14 Nick Cummins,13 Adam Ashley-Cooper,12 Ben Tapuai,11 Drew Mitchell,10 Kurtley Beale,9 Brett Sheehan,8 Wycliff Palu,7 Michael Hoope,r6 Scott Higginbotham,5 Nathan Sharpe,4 Sitaleki Timani,3 Ben Alexander,2 Stephen Moore,1 Benn Robinson. Panchina
    16 Tatafu Polota Nau, 17 James Slipper, 18 Sekope Kepu, 19 Dave Dennis, 20 Liam Gill, 21 Nick Phipps, 22 Mike Harris, 23 Digby Ioane

  • Italia All Blacks, sconfitta con onore per gli azzurri. Finisce 42-10

    Italia All Blacks, sconfitta con onore per gli azzurri. Finisce 42-10

    Una buona Italia esce sconfitta dall’Olimpico di Roma dal secondo test match contro i campioni del Mondo della Nuova Zelanda con il punteggio di 42-10.

    Italia convincente per 65’ dove il punteggio era ancora 23-10 per gli All Blacks che hanno dilagato nel finale ma che non hanno offuscato la prestazione italiana in vista del match contro l’Australia la settimana prossima.

    I primi dieci minuti del match vedono un Italia ordinata in campo ma una Nuova Zelanda volutamente rinunciataria in attacco, gli All Blacks non giocano mai alla mano e si limitano esclusivamente a calciare fuori l’ovale.  Al 12’ arriva il primo affondo neozelandese che produce subito un piazzato messo a segna da Cruden, e gli otto minuti successivi sono devastanti per gli azzurri che vengono spazzati via con la meta di Read su passaggio di Smith e di nuovo un piazzato di Cruden per il 13-0 al 20’. I 70mila dell’olimpico hanno paura di veder crollare gli azzurri sotto la marea nera ma questo non avviene anzi, i successivi venti minuti sono assolutamente di marca italiana che rinchiudono la Nuova Zelanda dietro e finiscono per segnare una meta stupenda con un grande colpo di reni di Alberto Sgarbi. Finisce 13-7 un primo tempo che ha visto una Nuova Zelanda buona a sprazzi ed una importante reazione azzurra.

    Alberto Sgarbi
    La meta di Sgarbi ©GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images

    L’intervallo non fa bene al XV azzurro con gli All Blacks che producono la solita ondata devastante ed in dieci minuti segnano una meta con Ma’a Nonu per il 23-7. Ma anche qui c’e’ la reazione italiana con Orquera che segna un piazzato che vale il 23-10 neozelandese, parziale che rimane invariato sino al 66’ grazie agli sforzi degli azzurri che costringono gli All Blacks nei propri 22. Ma purtroppo la sforzo italiano per rientrare in partita non produce punti che invece vengono segnati dalla Nuova Zelanda con la meta di Jane che sfrutta un placcaggio mancato di Mirko Bergamasco. Jane, entrato dalla panchina spacca letteralmente la partita in due nei minuti finali consentendo a Savea di realizzare due mete in due minuti che rovinano in parte, la buonissima prestazione degli azzurri.

    Finisce quindi con il punteggio di 42-10 a favore degli All Blacks che sono apparsi un po’ carenti nella qualità del gioco ma che hanno logorato gli azzurri i quali sono finiti per crollare nel punteggio nei  15’minuti finali. Comunque nel complesso buona prestazione dell’Italia con Favaro, Castrogiovanni e Masi su tutti mentre nella Nuova Zelanda grande, come al solito Ma’a Nonu, con Conrad Smith eletto meritatamente “Man of the Match”.

  • In attesa di Italia – All Blacks abbiamo provato la maglia adidas

    In attesa di Italia – All Blacks abbiamo provato la maglia adidas

    Sabato sarà un gran giorno per il rugby italiano, come già abbiamo avuto modo di presentarvi, il test match Italia – Nuova Zelanda che metterà la nostra nazionale di fronte agli All Blacks, in una sfida che da sempre fa paura, ma che ci permetterà di sognare, almeno fino a sabato, il resto lo vedremo in campo.

    Naturalmente noi tiferemo Italia ed in attesa di sabato abbiamo avuto modo di testare con mano la nuova maglia della nazionale, quella che vestiranno gli azzurri, da Mirko Bergamasco a Simone Favaro, marchiata adidas, che fino al 2017 accompagnerà i nostri eroi nel loro cammino.

    Maglia Italia Rugby 2012/2013

    Abbiamo avuto modo di vestire e provare la nuova divisa dell’Italia, che per la prima volta nella storia della FIR (Federazione Italiana Rugby) sarà completamente azzurra, e sinceramente già da questo fattore abbiamo guardato la divisa con un occhio diverso, la scelta del colore unico sa già tanto di nazionalistico, il tutto poi è condito ad esempio nella maglia dal risalto delle tre strisce platino che ruotano intorno alla spalla dando così una maggiore visibilità in ogni fase del gioco. Il colletto della maglia, di colore bianco, ha un altro bel particolare, nel retro infatti è ricamata la bandiera italiana, mentre nella parte avanti è ben impressa la scritta “ITALIA“, oltre infine al fatto che riappare dopo tanti anni insieme allo scudetto nazionale  il logo ufficial della FIR .

    Spirito nazionalistico a parte e nell’attesa degli All Blacks abbiamo anche indossato la maglia, gradendone sia l’estetica che la qualità, per chi conosce l’orma famoso ClimaCool di adidas saprà bene quanto questo sistema sia fantastico, mentre chi avrà modo di sperimentarlo capirà la gioia della perfetta traspirazione e del mantenimento della temperatura corporea anche sotto sforzo. Inoltre il secondo sistema che si affianca a quello già descritto è il ForMotion, cioè la presenza di tessuti tridimensionali ed elastici che si adattano alla perfezione corpo dell’atleta, al tempo stesso migliorando vestibilità della maglia allo scopo di ottimizzare i movimenti e la comodità ed infine aumentando la libertà di azione.

    Il test match si avvicina, noi siamo pronti e già in divisa ad affiancare la nazionale, tiferemo e sogneremo, il resto lo faranno i giocatori sul campo, a noi non resta altro che augurargli buona fortuna.

    [jwplayer config=”120s” mediaid=”160293″]