Categoria: Altri sport

  • Djokovic, terzo incomodo o nuovo numero 1?

    Djokovic, terzo incomodo o nuovo numero 1?

    con un 2011 semplicemente perfetto fatto di 18 vittorie su 18 incontri, il serbo Novak Djokovic è l’ assoluto protagonista della stagione tennistica appena iniziata.

    Le vittorie che Nole ha conseguito all’ Open Austaliano, al ricco torneo di Dubai e soprattutto al masters di Indian Wells, dimostrano che in questi tre mesi il serbo ha raggiunto una condizione psico – fisica veramente invidiale ed alla soglia dei 24 anni, che compirà a maggio, sembra essere pronto dopo aver scalzato Roger Federer dalla seconda piazza mondiale, ad intaccare addirittura il trono detenuto da Rafael Nadal.

    Quest’ anno il serbo è stato capace di sconfiggere per ben tre volte sua maestà Federer e per una volta sia Andy Murray che Rafa Nadal dimostrando durante i match, di rialzarsi subito dopo i vari momenti di difficoltà che comunque risultano essere sempre presenti a questi livelli

    Il nuovo banco di prova per il serbo sarà l’ imminente torneo di Key Biscayne a Miami e secondo Masters 1000 della stagione, dove solo i grandissimi hanno saputo realizzare la doppietta dopo la vittoria in California. le condizioni sono diverse in quanto in Florida l’ umidità è molto più elevata della California e fa molto più caldo a ciò si aggiunge una superficie diversa, benchè sempre cemento, che produce un rimbalzo della pallina più basso cosa non sempre gradita al serbo. Molti pensano che il segreto di Djokovic in questa stagione sia l’ avvento nella sua scuderia, dello psicologo Igor Cetojevic capace di chiarire i molti dubbi che attanagliavano il serbo durante le partite e soprattutto fuori dal campo, se così fosse, allora Djokovic avrebbe finalmente tutte le carte in regola per poter ambire alla prima posizione mondiale.

  • NHL: Pittsburgh beffa Detroit, Kings a fatica sui Flames

    NHL: Pittsburgh beffa Detroit, Kings a fatica sui Flames

    Solo 2 le partite giocate nella notte NHl con i successi per Penguins e Kings arrivati solo agli shoot-out.

    Grande partita a Detroit dove Pittsburgh si porta in vantaggio sul 4-0 (reti di Kunitz, Kennedy e doppietta di Dupuis) a soli 26 minuti dalla fine del match. Ma la rimonta dei Red Wings è eclatante ed in un ultimo periodo perfetto viene riequilibrata la situazione sul 4-4 (goal di Zetterberg, Filppula, Cleary e Modano). Si va in overtime ma la situazione non cambia, arrivano quindi gli shoot-out dove è decisivo Neal con il rigore decisivo ma soprattutto il goalie Johnson che neutralizza tutte e 3 le conclusioni degli avversari. Penguins che con questo successo ottengono una boccata d’ossigeno in classifica visto che Tampa Bay incombe alle spalle (92 punti contro 89 nella lotta per la quarta e quinta piazza ad Est) e chi arriverà prima tra le 2 squadre avrà il vantaggio del fattore campo nei playoff.

    Vittoria di fondamentale importanza anche per i Kings che piegano la resistenza dei Flames ai rigori: 1-1 il parziale nei regolamentari con reti di Stoll (Los Angeles) e Jokinen (Flames). Poi agli shoot-out è Kopitar a regalare la vittoria ai padroni di casa.

    Risultati NHL del 21 marzo 2011

    Detroit Red Wings-Pittsburgh Penguins 4-5 (shoot-out)
    Los Angeles Kings-Calgary Flames 2-1 (shoot-out)

  • Nadal battuto, invincibile Djokovic. Alla Wozniacki il titolo donne

    Nadal battuto, invincibile Djokovic. Alla Wozniacki il titolo donne

    Se tre indizi fanno una prova allora Novak Djokovic, con la vittoria del primo Masters 1000 della stagione che si aggiunge all’ Open australiano ed al torneo di Dubai, ha definitivamente compiuto il definitivo salto di qualità che lo porta ad essere al pari livello con i due mostri sacri, Roger Federer e Rafael Nadal, entrambi battuti in California.

    Ed infatti come in semifinale contro Federer, anche in finale Nole batte Nadal in tre set ma questa volta in rimonta ed è cosa sorprendente soprattutto se la rimonta viene subita dal mancino di Manacord. Il primo set è figlio di un equilibrio a tratti snervante ma la prima svolta arriva sul 3 pari quando Rafa riesce finalmente a strappare il servizio al serbo, si susseguono altri due break consecutivi con lo spagnolo che alla fine la spunta per 6-4. Il secondo parziale vede un Djokovic molto convinto ed è con questo atteggiamento che il serbo dimostra di non subire più Nadal soprattutto mentalmente e la dimostrazione arriva sul 4-2 per il serbo quando Nadal, pur piazzando un break importante, non riesce più a giocare con Djokovic che infila un parziale devastante di 6 giochi a zero per il 4-0 del terzo set che di fatto chiude il match.

    Per Djokovic è il secondo successo a Indian Wells dopo quello ottenuto nel 2008, il sesto Masters 1000 della carriera (gli altri successi a Miami e Montreal nel 2007, a Roma nel 2008 e a Bercy nel 2009), il terzo titolo dell’anno dopo l’Open d’Australia e Dubai, il 21esimo titolo della carriera. Ma soprattutto è la vittoria numero 18 su 18 incontri nel 2011 per il serbo, record assolutamente impressionante.

    Tra le donne la vittoria è andata alla numero 1 mondiale, la danese Caroline Wozniacki che ha faticato più del previsto per battere lì outsider del torneo, la francese Bartoli. Vittoria in tre set per la bionda danese 6-1 2-6 6-3, con la Bartoli che nemmeno entra in campo nel primo set, perso malamente per 6 giochi a uno, per poi riprendersi nel secondo e sorprendendo un po’ la Wozniacki. Ma nel terzo la francese si spegne soprattutto fisicamente lasciando via libera alla numero 1 per la vittoria finale. Per la Wozniacki, alla seconda finale consecutiva a Indian Wells dopo la sconfitta dello scorso anno contro la Jankovic, si tratta della seconda vittoria dell’anno dopo Dubai, la 14ª della carriera.

  • Finale amaro per gli azzurri. La vittoria del Sei Nazioni è dell’ Inghilterra

    Finale amaro per gli azzurri. La vittoria del Sei Nazioni è dell’ Inghilterra

    Dopo l’ euforia causata dalla vittoria storica contro la Francia di una settimana fa, l’ Italia compie un deciso passo indietro uscendo sconfitta, ed anche malamente, nel match contro la Scozia che relega gli azzuri di Mallett all’ ultimo posto della classifica finale.

    Gli azzurri sono stati assolutamente deludenti, per tutta la durata del match con la Scozia che fin da subito si è dimostrata più vogliosa di vincere il match, anche perché correva il rischio di portarsi a casa, con una sconfitta, sia l’ ultimo posto che il cucchiaio di legno. Ed invece con la sconfitta per 21-8 è l’ Italia che conclude il sei nazioni all’ ultimo posto, un torneo sicuramente dalle due facce per la nazionale guidata da Nick Mallett, esordio molto buono contro l’ Irlanda dove la vittoria è sfumata all’ ultimo minuto, prestazioni da rivedere sia contro l’ Inghilterra ma soprattutto contro il Galles, per poi arrivare all’ apotesi di sabato scorso contro la Francia.

    Comunque la sufficienza è ampiamente meritata per gli azzurri con Andrea Masi su tutti, l’ estremo italiano autore dell’ unica meta azzurra contro la Scozia ha compiuto passi da gigante in questo torneo riuscendo ad inserirsi anche nella lista dei migliori giocatori dell’ intera competizione. Da rivedere comunque sia i calci piazzati di Mirco Bergamasco, infallibile in alcuni match e deficitario in altri che le continue novità in formazione inserite da Mallett dimostrazione comunque, dell’ impossibilità al momento, di possedere un XV azzurro affidabile e continuo.

    La vittoria finale è andata all’ Inghilterra ma senza Grand Slam. A Dublino, infatti, arriva la sconfitta contro una sontuosa Irlanda, 24-8 con la meta di O’Driscoll che gli vale il record assoluto di segnature nella storia del Torneo. Il Galles avrebbe avuto la possibilità di vincere il torneo, ma è uscito sconfitto nel match contro la Francia con 27 punti di scarto, infatti a Parigi la Francia torna a fare la Francia e batte i britannici 28-9, senza Chabal ma con un super Nallet autore di due mete.

    Classifica finale: Inghilterra 8; Francia, Irlanda, Galles 6; Scozia, Italia 2

     

  • Solo Nadal può fermare Djokovic. Finale da sogno ad Indian Wells

    Solo Nadal può fermare Djokovic. Finale da sogno ad Indian Wells

    La finale del primo Masters 1000 della stagione ad Indian Wells in California vedrà opposti il numero 1 mondiale, lo spagnolo Rafael Nadal ed il nuovo numero 2, il serbo Novak Djokovic.

    Infatti con la vittoria in semifinale contro Federer, Nole conquista il secondo posto del ranking Atp proprio a scapito dello svizzero. Anche se la semifinale è arrivata al terzo, Djokovic ha dato dimostrazione di comandare l’ incontro con Federer che solo a tratti ha saputo giocare il suo solito tennis. L’ inizio del primo set è equilibrato ma sul 2 pari, Djokovic piazza il break decisivo per la conquista del set chiuso sul punteggio di 6-3, ma nel secondo Federer riesce ad uscire un po’ dal guscio impegnando negli scambi il serbo e conquistando la seconda frazione per 6-3. Il terzo set si preannunciava quindi una battaglia all’ ultimo quindici, ma come nel primo set sul 2 pari Federer spegne completamente la luce consentendo a Djokovic di chiudere il match sul 6-2 e di batterlo per la terza volta consecutiva.

    Nell’ altra semifinale la vittoria è andata, come da pronostico, a Nadal ma il maiorchino specialmente nel primo set, ha dovuto impegnarsi tanto per battere Del Potro che portatosi sul 4-1 ha sicuramente risentito fisicamente della settimana pesante, facendosi recuperare un set praticamente vinto e chiuso da Nadal sul 6-4 per poi abdicare definitivamente nel secondo con il medesimo punteggio. Impressionante la tenuta mentale dello spagnolo che dimostra di poter essere solo lui a battere un Djokovic stellare che vanta un 2011 perfetto con 17 vittorie su 17 incontri.

    Per Nadal si tratta della terza finale a Indian Wells dopo le vittorie del 2007 e 2009: la prima su Djokovic (6-2 7-5), la seconda su Murray (6-1 6-2), mentre Djokovic ha già vinto Indian Wells nel 2008 quando superò in finale Mardy Fish per 6-2 5-7 6-3.

  • Matthew Goss sorprende tutti, è sua la Milano – Sanremo

    Matthew Goss sorprende tutti, è sua la Milano – Sanremo

    L’ australiano Matthew Goss dell’ Htc vince la sua prima Milano – Sanremo battendo in un sprint ristretto lo svizzero Fabian Cancellara ed il favorito della vigilia, Philippe Gilbert.

    La corsa comincia con un ritmo molto alto con Miyazawa, De Marchi, Sijmens e Ignatyev che animano l’ inizio gara organizzando la classica fuga di giornata. Durante la salita delle Maine il gruppetto dei 4 si riduce a 2 infatti De Marchi e Ignatyev allungano con il gruppo dietro che inizia a fare i conti con le cadute che coinvolgono sia Freire che il campione del mondo Thor Hushovd. I due fuggitivi vengono ripresi prima delle Cipressa dal gruppetto dei migliori, mentre Hushovd e Freire sono fuori gioco a causa delle cadute, con Scarponi anche lui attardato, che non si dà per vinto, producendo un allungo sulla Cipressa e riuscendo a staccarsi dal secondo gruppo. Grande numero di Scarponi che recupera più di un minuto sul gruppo di testa quando si arriva ai piedi del Poggio. Tutti aspettano Gilbert ma è Vincenzo Nibali che rompe gli indugi sul Poggio con il belga Greg Vanavermaet che scollina da solo.

    È nella discesa del Poggio che il belga viene ripreso anche grazie a Fabian Cancellara e Vincenzo Nibali che disegnano magnificamente le curve. Ai meno 2 km ci sono tutti i migliori davanti ma nessuno riesce ad effettuare la stoccata vincente, si arriva allo sprint ristretto e l’ unico velocista presente è Goss che infatti non si fa sfuggire l’ occasione tagliando il traguardo davanti a Cancellara e Gilbert

    Ordine d’ arrivo

    1 Matthew Goss Aus
    2 Fabian Cancellara Sui  
    3 Philippe Gilbert Bel  
    4 Alessandro Ballan Ita  
    5 Filippo Pozzato Ita  
    6 Michele Scarponi Ita  
    7 Yohan Offredo Fra  
    8 Vincenzo Nibali Ita  
  • Sci, nella nebbia spunta Razzoli, suo l’ ultimo slalom

    Sci, nella nebbia spunta Razzoli, suo l’ ultimo slalom

    Finalmente Razzoli, il campione olimpico torna al successo in coppa del mondo dopo un anno dalla medaglia d’oro conquistata nelle nevi canadesi.

    Fantastica la seconda manche del razzo che scendendo nella nebbia recupera dall’ ottavo posto della prima manche precedendo alla Fine l’ austriaco Mario Matt ed il tedesco Felix Neurheuter. Peccato per gli altri azzurri in gara, manfred moeggl terzo nella prima manche chiude al nono posto mentre Deville, quinto nella prima frazione è autore di un grossolano errore che lo relega alla fine nelle retrovie.

    La coppa di specialità è andata al croato Kostelic che aggiunge questo trofeo alla coppa di supercombinata ed a quella generale sicuramente più importante.

  • Sci, la Coppa del Mondo è della Riesch, ma che farsa a Lenzhereide

    Sci, la Coppa del Mondo è della Riesch, ma che farsa a Lenzhereide

    Maria Riesch vince la sua prima Coppa del Mondo generale della sua carriera per soli 3 punti nei confronti dell’ eterna amica – rivale Lindsey Vonn ma sicuramente le polemiche non mancheranno per questo epilogo di stagione.

    Infatti la statunitense, autrice nell’ ultimo mese di una rimonta fantastica deve abdicare a causa dell’ annullamento del superg di venerdi e del gigante di domenica, causa maltempo. Il sorpasso della tedesca è avvenuto ieri, nello slalom vinto dalla slovena Maze, gara al limite della praticabilità che ha penalizzato fortemente l’ americana e che alla fine è risultata decisiva per l’ assegnazione finale della coppa alla tedesca che comunque, nel complesso della stagione, ha dimostrato di meritare anche se non ha saputo reggere la pressione causata dalla rimonta della Vonn.

    Risulta veramente incomprensibile come la federazione internazionale faccia disputare domani, sempre tempo permettendo la prova del team event, assolutamente inutile ai fini della coppa e non recuperi le gare annullate finendo così per risultare ridicola agli occhi dei tifosi e tanti appassionati che hanno seguito la stagione fino all’ ultima gara.

    Nei maschi la coppa è andata al croato Kostelic che ha dominato la stagione in lungo e in largo dimostrandosi il più forte del mondo e soprattutto il più completo.

  • Semifinali maschili da urlo a Indian Wells. Wozniacki vs Bartoli per il titolo

    Semifinali maschili da urlo a Indian Wells. Wozniacki vs Bartoli per il titolo

    I più forti sono arrivati in fondo in California, le semifinali del primo Masters 1000 della stagione vedranno i primi 3 giocatori del mondo insieme all’ argentino Del Potro ritornato ad alti livelli dopo il brutto infortunio al polso destro.

    La prima semifinale vedrà il mancino di Manacord e numero 1 mondiale Rafael Nadal opporsi al 22enne di Tandil, Del Potro. Nei quarti c’è voluto un delicato tie break del terzo set per consentire a Rafael Nadal di scrollarsi di dosso il bombardiere croato Ivo Karlovic e volare per la sesta volta consecutiva nelle semifinali di Indian Wells, mentre l’ argentino non ha nemmeno giocato nei quarti a causa dell’ infortunio patito dal suo avversario, lo spagnolo Tommy Robredo. Nella seconda semifinale si incroceranno il giocatore più in forma del momento, il serbo Novak Djokovic che nei quarti ha avuto la meglio nei confronti di Richard Gasquet, sconfitto agevolmente per 6-4, 6-2 e lo svizzero Roger Federer anche lui avanti in scioltezza grazie alla vittoria sul connazionale ed amico Wawrinka (6-3 6-4).

    Tra le donne la finale sarà tra la numero 1 del mondo Caroline Wozniacki e la numero 17 Marion Bartoli. La danese ha strapazzato la Sharapova, finita al tappeto per 6-1 6-3. La bella russa non è stata mai in partita con la danese che, dopo essere partita sotto 1-0 ed aver annullato una palla del 2-0, ha infilato 7 giochi consecutivi conquistando il primo set, con il secondo fotocopia del primo con la Sharapova che ha tentato di staccarsi dalle ruote della rivale, ma dopo aver mancato due palle per il 3-1, si è spenta subendo l’ennesimo rush finale della danese. Nell’ altra semifinale Marion Bartoli ha superato per 6-1 6-3 la belga Yanina Wickmayer divenendo la prima francese di sempre a giungere in finale a Indian Wells. La Bartoli ha costruito la vittoria grazie al servizio e agli innumerevoli errori della sua avversaria. I precedenti tra le due finaliste sono favorevoli alla Wozniacki che è avanti 4 a 2. Marion Bartoli ha superato la danese a Stoccarda nel 2009 e a Cincinnati nel 2010, la Wozniacki invece ha prevalso a Doha, Miami e New Haven nel 2008 e ancora a Doha quest’anno.

  • Anche la famosa “Haka” ha un prezzo. I Maori la vendono agli All Blacks

    Anche la famosa “Haka” ha un prezzo. I Maori la vendono agli All Blacks

    Devo dire che nell’ era della globalizzazione mi ero abituato un po’ a tutto, ma vedere vendere una danza non è sicuramente roba di tutti i giorni.

    La danza in questione è la famosissima “Haka” e cioè il “benvenuto”  che la nazionale neozelandese di rugby, i c.d. “All Blacks”, riservono all’ inizio di ogni match alla squadra avversaria. Sicuramente non tutti erano a conoscenza, compreso chi vi scrive, che la tanto famosa danza è stata oggetto di contesa legale tra la tribù dei Maori e la federazione di rugby neozelandese per la detenzione del copyright. Tale contesa è giunta ad una conclusione, gli All Blacks possono continuare a intimidire gli avversari con la haka Ka Mate, in quanto la federugby neozelandese ha siglato un memorandum d’intesa con la tribù maori Ngati Toa, che lo scorso anno aveva compiuto i passi formali per ottenere i diritti in relazione a quattro versi che accompagnano la danza.

    i dettagli dell’ operazione economica non sono stati resi noti tuttavia, la stampa neozelandese, non esclude che la tribù possa ricevere una parte dei proventi commerciali derivanti dallo sfruttamento della Ka Mate. «Abbiamo sempre sostenuto l’esecuzione della Ka Mate da parte gli All Black», dice Riki Wineera, presidente della Te Runanga o Toa Rangatira Incorporated, l’organismo che rappresenta gli Ngati Toa.
    «Siamo orgogliosi -aggiunge- che la Ka Mate abbia un peso importante nella cultura neozelandese. Ma al di là di questo, la Ka Mate è un taonga (termine che nella cultura maori indica un bene prezioso non solo in senso materiale, ndr) e noi abbiamo l’obbligo di proteggerla», aggiunge prima di chiarire che la Ka Mate potrà essere utilizzata da ogni team neozelandese «in occasioni appropriate».