Ancora una vittoria interna nella Finale NHL: i Boston Bruins battono 5-2 i Vancouver Canucks, pareggiano la serie sul 3-3 e si giocheranno il tutto per tutto sul ghiaccio canadese domani notte. DreamstimePartita chiusa già dopo il primo periodo, perchè Boston dal quinto al nono minuto piazza una serie di 4 goal con Marchand, Lucic, Ference e Ryder. Roberto Luongo, goalie dei Canucks, sembra avere le colpe sui primi 2 goal dei gialloneri, molto evitabili, così al terzo goal subito in pochi minuti, Vigneault, coach dei canadesi decide di sostituirlo con Schneider che comunque poco dopo niente può sul quarto goal dei Bruins. Incredibile come il rendimento di Luongo possa variare così tanto in casa ed in trasferta: finora nelle 3 partite disputate sul ghiaccio amico per lui 2 shootout e 2 soli goal subiti, mentre a Boston le statistiche dicono di un portiere in forte confusione: 15 goal subiti in totale su 66 tiri scagliati verso la sua porta, un rendimento pessimo che ha influenzato anche il gioco dei suoi compagni di squadra. La partita quindi è subito i discesa per i padroni di casa che tremano un attimo nel terzo periodo quando Henrik Sedin accorcia le distanze e Jannik Hansen sigla la rete del 4-2 con ancora 16 minuti da giocare, gli arbitri però controllando il replay si accorgono che sul goal di quest’ultimo il puck tocca il palo e non attraversa la linea di porta e la rete viene annullata. Boston si riporta in avanti e sigla il 5-1 con Krejci, il definitivo 5-2 viene siglato da Lapierre. Thomas superlativo come al solito con 36 salvataggi, da segnalare anche la prestazione dell’ultra-quarantenne Recchi che mette a referto ben 3 assist per i compagni. Ora si ritorna a Vancouver per la decisiva gara 7. Qui la NHL incoronerà la nuova squadra regina della Lega. Stanley Cup, 13 giugno 2011Boston Bruins-Vancouver Canucks 5-2LE SERIE DELLA FINALEVancouver Canucks (1)-Boston Bruins (3) serie 3-3
pga.comRobert Rock, 34 enne golfista inglese, è il vincitore del Bmw Italian Open svoltosi a Torino, al Royal Park i Roveri, con un punteggio finale di -21 rispetto al par: per l’inglese si tratta della prima vittoria nell’European Tour. Al secondo posto, a pari merito, il danese Thorbjorn Olesen, e l’inglese Gary Boyd con un -20 finale sul tabellone. A seguire, a -19 lo scozzese Peter Whiteford, a -18 l’olandese Joost Luiten. Gli azzurri, che nelle giornate precedenti erano parsi in grandissima forma, si sono attestati all’ottavo posto definitivo: -16 sia per Matteo Manassero che per Francesco Molinari, a cinque colpi di distanza dal leader della classifica, un risultato comunque positivo e soddisfacente.
Agli Open d’Italia di Fiano Torinese la classifica è guidata dall’inglese Robert Rock ma inseguito da sei giocatori a meno quattordici, fra cui Francesco Molinari. Il golfista torinese, infatti, ha entusiasmato per le sue giocate ed ha espresso parole fiduciose per il prosieguo del torneo.
Giornata non particolarmente fortunata per il giovane veronese Matteo Manassero che occupa ora la dodicesima posizione a quattro colpi di distanza dal primo.
L’altro Azzurro, Lorenzo Gagli, invece, che aveva ben impressionato nei primi giorni, non ha confermato le attese ed ora è quindicesimo in classifica generale a meno undici punti dalle testa della classifica ma, nonostante tutto, resta fiducioso anche lui, nella speranza di rientrare fra i primi dieci al termine del torneo: “Se firmerei un piazzamento nei primi 10? Forse, ma in realtà sto giocando bene, potrei aspirare anche a qualcosa di meglio”.
Quotidiano.netLutto per il mondo dell’atletica, e dello sport italiano, per la tragica scomparsa di Cosimo Caliandro, mezzo fondista Azzurro pugliese, avvenuta a soli 29 anni. Un incidente stradale la causa del tragico avvenimento, accaduto nel paese dell’atleta, Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi: Caliandro viaggiava sulla sua motocicletta Yamaha R6 sulla strada statale 167, nei pressi del quartiere dove è nato e cresciuto, quando si è scontrato contro un autoarticolato frenando di colpo e perdendo il controllo della sua moto ma non riuscendo ad evitare la caduta per molti metri sull’asfalto e battendo la testa contro il paraurti del mezzo pesante. Una caduta rovinosa, che gli ha causato la morte sul colpo, per schiacciamento del torace e frattura del collo. Cosimo Caliandro lascia una moglie e due figli: una vita spezzata da un incidente stradale è sempre una tragedia che lascia sgomento e dispiacere, ma nel caso di un giovane atleta è doveroso ricordarne almeno i successi. Uno su tutti, il più importante e di prestigio, la medaglia d’oro agli Europei indoor in Inghilterra, a Birmingham nel 2007, nei 300 metri. Una corsa, la sua, che si è interrotta bruscamente e tragicamente; in questi casi non resta che esprimere il più sentito cordoglio ai familiari, così come si legge in una nota della Fidal: “Ai familiari va il più sentito cordoglio da parte di tutto il mondo dell’atletica italiana”. Nel corso del Meeting Primo Nebiolo, svoltosi ieri sera a Torino, poco dopo la diffusione della tragica notizia, si è osservato un minuto di silenzio in sua memoria.
I Vancouver Canucks vincono una cruciale gara 5 contro i rivali dei Boston Bruins e sono vicinissimi al primo titolo della loro storia. I canadesi ottengono un successo di misura, 1-0 il finale, che li riporta avanti per 3 partite vinte contro le 2 di Boston nella serie che assegna la Stanley Cup.
Gara tutto sommato equilibrata con un grande lavoro per i 2 goalie, che riescono a parare tutto il possibile. La rete decisiva arriva però nell’ultimo periodo, a 15 minuti dalla fine con Maxim Lepierre che infila in rete un tiro sbilenco di Bieksa.
L’assalto negli ultimi istanti dei Bruins non dà i risultati sperati, Luongo blinda la porta e i Canucks portano a casa il match.
Proprio Roberto Luongo è decisivo: dopo aver incassato una valanga di goal nelle 2 partite a Boston il portiere di Vancouver si riscatta con alcuni interventi al limite del miracoloso e chiude gli spazi agli attaccanti dei Bruins, per lui ci sono 31 parate su 31 tiri diretti verso la sua porta, arriva così il quarto shootout della sua post season, il secondo in questa serie di finale dopo quello di gara 1 (terminata sempre 1-0 per i Canucks) e con questo exploit rimette dietro il rivale Tim Thomas che in gara 4 (grazie al risultato di 4-0 per Boston) lo aveva raggiunto in questa speciale classifica.
Gara 6 è in programma lunedì 13 giugno al TD Garden di Boston, Vancouver potrà scrivere la sua storia in caso di successo (i Canucks hanno perso le 2 finali finora disputate in passato), i Bruins invece sono obbligati a vincere per ritornare a giocarsi le speranze di titolo (sarebbe il quinto messo in bacheca) in Canada.
Stanley Cup, 10 giugno 2011
Vancouver Canucks-Boston Bruins 1-0
LE SERIE DELLA FINALE
Vancouver Canucks (1)-Boston Bruins (3) serie 3-2 Canucks
Agli Open d’Italia di Venaria Reale sorride per il momento l’Azzurro Francesco Molinari, nel gruppo in testa con meno dieci, a pari merito con altri quattro golfisti: Lorenzo Gagli, 25 enne fiorentino, autore di un giro perfetto in 66 colpi, la principale sorpresa di questa giornata, il francese Gregory Bourdy, l’inglese Gary Boyd e il gallese Rhys Davies. Seguono con meno nove l’indiano Jeev Milkha Singh e il francese Victor Dubuisson.
Nel pomeriggio, dalle 14:30 sarà il turno del giovane veronese Matteo Manassero, impegnato con Clarke e Montgomerie: si prevedono temporali che potrebbero ostacolare il corretto svolgimento della gara del secondo gruppo; salvo “incidenti metereologici, i risultati giungeranno intorno alle ore 19.
Gara 4 di finale NHL, serie che assegna il prestigioso trofeo della Stanley Cup, va ai Boston Bruins che sul ghiaccio amico battono ancora una volta i rivali dei Vancouver Canucks con un netto 4-0, mettendo a segno il punto del 2-2 nella serie.
Fattore campo dunque rispettato ancora una volta, dopo le 2 affermazioni casalinghe dei Canucks a Vancouver, arrivano le 2 dei Bruins a Boston. Tuttavia se c’è una squadra che ha dato l’impressione di poter avere una marcia in più rispetto agli avversari quelli sono i Bruins che nelle 2 sconfitte subite in Canada hanno fatto vedere di essere una grande squadra perdendo la prima partita a soli 19 secondi dal termine e la seconda dopo soli 11 secondi dall’inizio dell’overtime. Le 2 vittorie ottenute invece parlano chiaro: 8-1 nella decisiva gara 3, nella notte altro eloquente 4-0, segno che i gialloneri al momento sembrano aver messo l’inerzia della serie dalla loro parte.
La partita non è mai stata in discussione, a metà primo periodo Peverley porta avanti i Bruins e da lì la gara si mette in discesa anche perchè il goalie Tim Thomas è il solito paratutto e difende la sua porta ai limiti della perfezione. Nel secondo quarto arrivano le reti del 2-0 e del 3-0 grazie a Ryder e Marchand, mentre a chiudere i conti ci pensa ancora Peverley, nell’ultima frazione, con la marcatura che fissa il risultato finale sul 4-0 e regala la personalissima doppietta al giocatore di Boston.
Da elogiare ancora una volta Thomas che ottiene il suo terzo shootout della post season (raggiungendo il rivale Luongo dei Canucks che era arrivato a questa cifra in gara 1 chiusasi 1-0 per Vancouver) ed autore di ben 38 salvataggi.
Da segnalare che Horton dei Bruins, colpito duro da Rome in gara 3, dovrà saltare le rimanenti partite a causa del trauma cranico riportato, e la NHL per riequilibrare le sorti della serie ha squalificato Rome per tutte le gare che si disputeranno, a partire da quella di ieri fino alla eventuale gara 7.
Per gara 5 comunque ci si sposta tutti in Canada, a Vancouver, dove i Canucks sono chiamati a dare segni di vita dopo le ultime 2 prestazioni non all’altezza in quel di Boston che ha visto la squadra che ha totalizzato più punti in regular season uscire con le ossa rotte ed un misero bottino di una rete segnata e ben 12 subite!
Gara 3 di finale NHL, serie che assegna il prestigioso trofeo della Stanley Cup, va ai Boston Bruins che sul ghiaccio amico spazzano via i rivali dei Vancouver Canucks con un netto ed indiscutibile 8-1, mettendo a segno il primo punto nella serie che ora vede avanti i canadesi solo per 2-1.
La vendetta dei Bruins è totale, dopo le 2 beffe subite in trasferta: ricordiamo infatti che in gara 1 Vancouver ha avuto la meglio per 1-0 con un goal di Torres a 19 secondi dal termine del match, frutto di un arrembante ultimo assalto alla porta di Thomas, mentre in gara 2 la doccia fredda è arrivata dopo soli 10 secondi dall’inizio dell’overtime.
In questa gara 3 Boston ha invece dimostrato tutto il suo carattere, ha messo in mostra la propria determinazione e la qualità dei suoi giocatori.
Dopo il primo periodo in pochi avrebbero scommesso su un divario così ampio dato che la frazione si chiude sullo 0-0. E’ però il brutto infortunio subito da Nathan Orton (causato da una spallata killer in pieno volto di Aaron Rome dei Canucks, ora a rischio squalifica per gara 4, che lascia privo di sensi il giocatore trasportato d’urgenza in ospedale) ad accendere la scintilla per i padroni di casa. Nel secondo periodo 4 reti per i gialloneri mettono già al sicuro il risultato, apre le danze Ference, poi segnano in rapida successione Recchi, Marchand e Krejci. Il terzo quarto vede prima il 5-0 dei Bruins con Paille, gli ospiti siglano la rete della bandiera a 6 minuti dal termine con Hansen, ma negli ultimi 2 minuti Boston si scatena e piazza altri 3 goal con Recchi (doppietta per lui), Kelly e Rider. Finisce 8-1, Bruins con il morale a 1000, Canucks umiliati e con molti dubbi in vista di gara 4 che si disputerà sempre a Boston domani notte.
Un paio di statistiche meritano di essere menzionate: Marc Recchi a 43 anni suonati, dopo aver stabilito il primato come giocatore più anziano ad aver segnato almeno un goal nella post season, diventa anche il più vecchio giocatore della storia ad aver segnato in una Finale di Stanley Cup. Boston è alla seconda migliore prestazione offensiva nei playoff della sua gloriosa storia dopo le 9 reti realizzate nel 1983, l’8-1 finale è poi la seconda partita di Stanley Cup con il maggior scarto di goal dal 1927 (il record è l’8-0 fra Penguins e North Stars del 1991, nel 1996 ci fu un 8-1 anche fra Avalanche e Panthers). Gara durissima, che ha totalizzato ben 145 minuti di penalità, il secondo numero più alto di sempre in una finale negli ultimi 25 anni (Boston ha addirittura segnato 2 volte in inferiorità numerica) e menzione d’onore per il solito spettacolare goalie Tim Thomas che per un soffio non riesce a prendersi lo shootout, ma salva ben 40 delle 41 conclusioni scagliate verso la sua porta.
Stanley Cup, 6 giugno 2011
Boston Bruins-Vancouver Canucks 8-1
LE SERIE DELLA FINALE
Vancouver Canucks (1)-Boston Bruins (3) serie 2-1 Canucks
La nazionale azzurra di Mauro Berruto vola in World League, terzo match e terza vittoria in casa contro Cuba con un netto 3-0.
Squadra che vince non si cambia e Berruto manda in campo lo stesso sestetto che ha battuto due volte la Francia nell’ultimo fine settimana. Tanto aggressivi in battuta e in attacco, ma poi incapaci di sottrarsi al muro azzurro, sempre più piovra sotto rete. Prima del 10° punto gli azzurri sono già in testa e con Lasko martellano la difesa caraibica, costringendola alla resa. Il secondo set fila via sulla falsa riga del primo con l’Italia che, soprattutto a muro, fa la voce grossa proprio contro i cubani maestri del fondamentale. Il match risulta essere più equilibrato nel terzo set ma anche nel terzo parziale, berruto sembra aver dato agli azzurri la capacità di soffrire vincendo 27-25 con un Ace decisivo di Travica.
Domenica prossima ad Andria bis contro Cuba per tentare di prendere il largo in classifica e rimanere imbattuti.