Categoria: Altri sport

  • Atletica, Howe saluta Londra 2012. Ecco i convocati

    Atletica, Howe saluta Londra 2012. Ecco i convocati

    Ennesima cocente delusione, questa volta sportiva, per l’atleta simbolo della nostra atletica leggera. Andrew Howe non parteciperà ai giochi olimpici di Londra 2012 avendo fallito l’ultima occasione per realizzare il minimo stabilito dalla Federazione nei 200m, in occasione dei campionati italiani assoluti di Bressanone.

    Ci ha messo comunque il massimo impegno l’argento mondiale del lungo ad Osaka 2007, ma complice anche un vento in faccia fortissimo, non è riuscito a fare il 20.65 nei 200m richiesto dalla Federazione Italiana.

    Sicuramente solamente una Federazione diciamo poco attenta ed altrettanto poco lungimirante come quella italiana può permettersi di lasciare a casa l’atleta più veloce della penisola ma del resto non c’e’ assolutamente da meravigliarsi se l’atletica italiana risulta essere da tempo dentro un tunnel di cui non se ne vede l’uscita. Andrew ci ha messo anche del suo per trovarsi in questa situazione, l’azzurro ha abbandonato per i troppi infortuni il salto in alto, specialità che gli avrebbe spalancato le porte a Londra per dedicarsi al suo primo amore, la velocità con i 200m, dove non ha avuto sino ad oggi grandi soddisfazioni.

    Andrew Howe ©ben borg cardona/AFP/Getty Images)

    Comunque l’ultima giornata agli assoluti di Bressanone ha consegnato alla nazionale azzurra altri due giovani atleti per la spedizione londinese: Jose Bencosme scende a 49″33 nei 400 ostacoli e Gianmarco Tamberi si arrampica a 2.31 nell’alto facendo fuori l’altro azzurro Silvano Chesani.

    Ecco tutti i convocati per Londra: UOMINI (19) – Daniele Meucci (5000/10.000); Ruggero Pertile (Maratona); Emanuele Abate (110 hs); Jose Bencosme (400 hs); Yuri Floriani (3000 sp); Marco Tamberi (Alto); Fabrizio Donato (Triplo); Daniele Greco (Triplo); Lorenzo Povegliano (Martello); Nicola Vizzoni (Martello); Fabio Cerutti (4×100); Simone Collio (4×100); Rosario La Mastra (4×100); Davide Manenti (4×100); Diego Marani (4×100); Jacques Riparelli (4×100); Giorgio Rubino (20 km); marcia Alex Schwazer (20/50 km); marcia Marco De Luca (50 km marcia). DONNE (20) – Gloria Hooper (200); Libania Grenot (200, 400, 4×400); Elena Romagnolo (5000); Silvia Weissteiner (5000); Nadia Ejjafini (5000/10.000); Rosaria Console (Maratona); Anna Incerti (Maratona); Valeria Straneo (Maratona); Marzia Caravelli (100 hs); Antonietta Di Martino (Alto); Simona La Mantia (Triplo); Chiara Rosa (Peso); Silvia Salis (Martello); Giulia Arcioni (4×400); Chiara Bazzoni (4×400); Elena Bonfanti (4×400); Manuela Gentili (4×400); Maria Enrica Spacca (4×400); Elisa Rigaudo (20 km); marcia Eleonora Giorgi (20 km marcia).

  • Oscar Pistorius ai giochi olimpici di Londra

    Oscar Pistorius ai giochi olimpici di Londra

    Sicuramente una delle storie più emozionanti di tutto il panorama sportivo mondiale quella del sudafricano Oscar Pistorius che raggiunge il sogno di una vita, e cioè poter partecipare ai giochi olimpici di Londra 2012 che scatteranno il 27 luglio prossimo.

    Prima volta nella storia che un atleta amputato ad entrambe le gambe riesce a partecipare all’avvenimento sportivo più importante del mondo con Pistorius che, oltre alla staffetta 4X400, disputerà anche la gara individuale..

    E dire che Pistorius aveva comunque raggiunto due volte il limite olimpico per la sua federazione sudafricana, lo scorso anno a Lignano Sabbiadoro e a marzo ai campionati nazionali a Pretoria, in Sudafrica, ma secondo i criteri del Comitato olimpico sudafricano avrebbe dovuto confermarlo entro il 30 giugno, cosa che non gli è riuscita. Tuttavia, il 45”20 fatto registrare a Pretoria da Pistorius è risultato però essere il miglior tempo sudafricano dell’anno, seguito dal 45”36 ottenuto da Willie de Beer e dal 45”59 di Ofentse Mogawane consentendo quindi a Pistorius, di poter essere a Londra anche se il tempo non è stato confermato entro giugno.

    Oscar Pistorius ©Michael Steele/Getty Images

    Ripercorriamo brevemente la storia dell’atleta sudafricano che nasce con una grave malformazione (entrambi i peroni erano assenti ed i piedi erano gravemente malformati), situazione questa, che lo costringe all’età di undici mesi, all’imputazione di entrambi gli arti inferiori. Il suo approdo all’atletica leggera arriva per un fine riabilitativo ma con il passare del tempo diventa il suo sport e soprattutto il suo mezzo per riuscire ad imporsi nella vita che sicuramente non è stata magnanima con lui.

    Pistorius a Londra doveva disputare solo la staffetta 4X400, staffetta che il sudafricano disputò anche agli ultimi mondiali a Daegu dove ha vinto la medaglia d’argento anche se non disputò la finale (fece solo la batteria di qualificazione) ma in deroga alle regole interne, tuttavia, è stato convocato anche per la gara individuale dei 400m.

     

  • Europei Atletica, Super Donato e Meucci argento

    Europei Atletica, Super Donato e Meucci argento

    La quarta giornata agli Europei di Helsinki sorride finalmente ai colori azzurri con il titolo continentale conquistato da Fabrizio Donato nel triplo e la medaglia d’argento di Daniele Meucci nei 10.000m.

    Finalmente una gioia per il 35enne di Latina che in carriera ha avuto tanti infortuni che ne hanno limitato sicuramente i risultati che potevano essere di ben altro spessore.

    Donato domina la finale del triplo con un fantastico 17.63m che gi vale la seconda migliore prestazione europea stagionale e se non fosse stato per un filo di vento, sarebbe stato anche il suo personale. Comunque una grande iniezione di fiducia per il triplista azzurro soprattutto in ottica Londra 2012 che, con questa misura, si può legittimamente sperare in qualcosa di veramente prezioso. La seconda gioia per l’Italia la regala Meucci che conquista l’argento nei 10.000m anche se poteva sicuramente vincere l’oro considerando l’errore commesso nei 300m finale facendosi beffare sul tempo dal keniano naturalizzato turco, Polat Kemboi Arikan.

    Fabrizio Donato ©ADRIAN DENNIS/AFP/GettyImages

    Il capitano azzurro, Nicola Vizzoni chiude l’ennesima finale internazionale del martello con un ottimo quinto posto, con il podio conquistato dall’ungherese Pars (79.72) davanti a Ziółkowski (76.67) e Zagorniy (76.51). Le altre finali hanno visto i 200m femminili andare all’ucraina Mariya Ryemyen (23″05) davanti alla connazionale Hrystyna Stuy (23″17) ed alla francese Myriam Soumaré (23″21). La bagnatissima finale del salto con l’asta femminile si chiude con tre atlete a 4.60, ma con l’oro conquistato dalla ceca Ptáčníková davanti a Strutz e Kiriakopoúlou. Sul finale di giornata c’è l’oro di Churandy Martina (20″42) nei 200m davanti a Van Luijk (20″87) e Tablot (20″95), Marani è settimo con 21″26, con la turca Yanit che vince i 100hs in 12″81 davanti a Talay (12″91) e Paplauskaya (12″97), Caravelli (13″11) e Cattaneo (13″16) sono sesta e ottava. L’eptathlon va alla francese Antoinette Nana Djimou (6544) su Lyudmyla Yosypenko (6387) e Laura Ikauniece (6335). Nel disco  grande gara vinta dal tedesco Robert Harting (68.39) davanti all’estone campione olimpico in carico Kanter (66.53) e Kovago (66.42).

    Le delusione in casa Italia sono arrivate dalle staffette con nessuna qualificata per le finali di domani e con il rammarico più grande rappresentato dalla 4X100 maschile, uscita in batteria e per giunta con i quattro velocisti azzurri a litigare davanti alle telecamere.

    Domenica giornata di chiusura con le ultime speranze azzurre di medaglia individuate in Emanuele Abate nei 110hs, mentre saranno chiamati a disputare una degna finale, la Apostolico nel disco, Claudio Stecchi nell’asta e Haidane nei 1500 oltre a Dal Molin che potrebbe accompagnare Abate in finale.

  • Chiara Rosa di bronzo nel peso, delusione La Mantia

    Chiara Rosa di bronzo nel peso, delusione La Mantia

    Nella terza giornata di gare arriva la prima medaglia azzurra agli europei di atletica in corso di svolgimento ad Helsinki in Finlandia.

    A firmare il primo podio azzurro è la pesista Chiara Rosa che vince meritatamente il bronzo nel peso. La delusione più grande arriva invece da Simona La Mantia, argento a Barcellona due anni fa e solo quarta nel triplo con il podio assolutamente alla portata della siciliana.

    Ma veniamo alla nota lietissima della medaglia di una delle atlete azzurre più eccentriche e simpatiche. Chiara ha sofferto tanto in questi anni, conscia di non essere la numero uno del mondo ma nemmeno quell’atleta che non riusciva neppure a centrare le finali nelle competizioni internazionali. Ecco la svolta che arriva un anno fa: la decisione di dimagrire almeno 20 kg per poter acquistare più velocità ed essere più agile nella fase di preparazione al lancio ed i risultati arrivano con l’ottima prestazione al Golden Gala di Roma e la medaglia continentale conquistata con la misura di 18.47m. la medaglia d’oro è andata alla tedesca Kleinert mentre l’argento è della russa, favorita alla vigilia, Tarasova.

    Chiara Rosa ©JONATHAN NACKSTRAND/AFP/GettyImages

    Le delusioni in casa Italia sono firmate da altre due ragazze, la siciliana La Mantia non è riuscita a ripetere il podio di Barcellona conquistando la tanto odiata medaglia di legno in una gara del lungo dominata dall’ucraina Saladuha che con 14.99, realizza la migliore prestazione mondiale stagionale e prenotando un posto sul gradino più alto del podio anche a Londra fra un mese. Inspiegabile risulta essere la finale dei 400m disputata dall’italo – cubana Libania Grenot: l’azzurra è autrice di una gara esemplare per 350 m ma, quando viene superata dalla svedese Hjelmer (oro) e dalla russa Zadorina (argento), crolla dal punto di vista psicologico fermandosi letteralmente sulla linea del traguardo.

    Prove così così degli altri italiani in finale: deludente Zhara Banhi nel giavellotto (ultima con un imbarazzante 53.40m), bravo il 20enne Tamberi nell’alto (quinto) mentre i due siepisti Floriani e Nasti chiudono rispettivamente al sesto ed al dodicesimo posto con quest’ultimo che si procura anche la frattura del gomito sinistro a causa di una caduto nell’ultimo giro. Sconcertante risulta essere anche la decisione della federazione azzurra che decide, per conquistare un punto nella classifica per nazione, di far disputare la finale dei 400m a Vistalli che risultava infortunato con l’azzurro a percorrere camminando i 400m nell’imbarazzo generale del competente pubblico finlandese.

    Le altre finali hanno visto la rinascita della Gran Bretagna con i titoli conquistati da Grabarz nel salto in alto uomini e da Williams nei 400hs. Il francese Mahiedine Mekhissi-Benabbad bissa il successo di Barcellona 2010 sui 3000 mentre il veterano russo Yuri Borzakovskyi beffa tutti nei suoi 800m. la Russia porta a casa altri due titoli con la Davydova nei 400hs femminili e la Arzhakova nei 400m.

  • World League e World Grand Prix Italia eliminata

    World League e World Grand Prix Italia eliminata

    WORLD GRAND PRIX: Chiudono al decimo posto le azzurre di Marco Bracci che, nell’ultimo match della fase a gironi, hanno conquistato la vittoria contro la formazione della Polonia, facendosi valere fino alla fine di questo World Grand Prix, nonostante la mancata qualificazione alla fase finale.

    Nel match di ieri le azzurre non hanno spiccato ma sono state comunque in grado di offrire una prova sufficiente per superare le avversarie polacche. La formazione di Bracci (ricordiamo che non è la Nazionale maggiore ma quella di “Serie B” in quanto le azzurre sono impegnate nella preparazione alle Olimpiadi di Londra 2012) è stata trascinata da un’ottima Serena Ortolani dando vita a un buon gioco con idee interessanti che sono balzate subito agli occhi di Massimo Barbolini, il quale sta decidendo chi portare con se a Londra.

    Per l’incontro con la Polonia mister Bracci ha scelto di affidarsi a Rondon in regia, Bosetti in diagonale, Ortolani e Barcellini in banda, Anzanello e Folie al centro e Sirressi libero, inserendo nella seconda parte della partita Pisani al posto di Folie e Signorile al posto di Rondon.

    A passare al turno successivo sono quindi le sei squadre che si sono meglio classificate in questi tre week end e quindi: Stati Uniti, Cina, Turchia, Thailandia, Brasile e Cuba, le quali si giocheranno la vittoria finale dal 27 giugno al 1 luglio.

    Qui il tabellino della gara contro la Polonia:

    Italia-Polonia 3-2 (23-25 20-25 26-24 25-23 15-13)
    Italia: Anzanello 10, Barcellini 15, Rondon 3, Bosetti C. 17, Ortolani 29, Folie, Sirressi, De Gennaro, Gennari 2, Pisani 4, Signorile, Lombardo.
    Polonia: Kosek 7, Okuniewska 15, Bednarek 26, Kaczor 11, Zebrowska 12, Wolosz 1, Strasz, Skorupa 1, Kasprzak 11, Skowronska 6, Tokarska.

    WORLD LEAGUE: Finisce anche per la nazionale italiana maschile guidata da Paolo Montagnani l’avventura in World League in quanto nel match di ieri gli azzurri sono usciti sconfitti nella gara contro la Francia, nel terzo e penultimo week end del torneo. Nonostante manchi un altro turno, l’Italia non può più qualificarsi alla Final Six per questioni matematiche di punti ma, nella settimana prossima a Dallas, a scendere in campo per l’ultimo week end del World League sarà la vera Nazionale che cerchera di prepararsi al meglio in vista delle Olimpiadi di Londra.

    Nel match con la Francia, perso 3 a 0, i ragazzi di Montagnani sono scesi in campo senza Kovar alle prese con problemi alla schiena e senza Buti che si ritrova troppo affaticato muscolarmente. Altro cambio è stato quello che ha visto in regia Marco Falaschi al posto di Baranowicz, tenuto inizialmente in panchina visto l’infortunio alla caviglia procuratosi contro gli Usa.

    Una serie di problemi dunque che ha messo l’Italia nelle condizioni di non rendere la vita difficile ai francesi che, apparte durante il primo set, hanno vinto senza troppa fatica. Ora l’Italia si appresta a scendere in campo nel prossimo week end, dove affronterà nuovamente Francia, Corea del Sud e Stati Uniti ma con la miglior formazione possibile, pur sapendo che l’opportunità di arrivare nella fase finale è ormai sfumata.

    Italia-Francia 0-3 (24-26 15-25 22-25)
    Italia: Falaschi, De Togni 5, Maruotti 7, Sabbi 18, Cester 8, Lanza 11, Rossini, Baranowicz, De marchi 1, Vettori 1, Kovar, Buti. All. Montagnani.
    Francia: Toniutti, Trefle 10, Tuia 10, Moreau 16, Hardy Dessources 9, Tillie 10, Grabennikov, Samica, Ngapeth, Pujol. Non entrati: Sol, Rouzier. All. Blain

  • Anja Paerson, gay e mamma finalmente felice

    Anja Paerson, gay e mamma finalmente felice

    L’ex super campionessa del circo bianco in gonnella, la svedese Anja Paerson, si confessa a 360° durante un talk show alla radio pubblica svedese, dichiarando al mondo intero di essere gay e di voler diventare mamma.

    L’ indiscrezione dell’omosessualità della svedese circolava da tanto tempo all’interno del mondo dello sci con la Paerson che, abbandonata l’attività agonistica la scorsa stagione, finalmente può liberarsi di un peso insopportabile.

    La due volte vincitrice della coppa di cristallo e pluricampionessa olimpica (ricordiamo piacevolmente l’oro nello slalom a Torino 2006) e mondiale (sette ori iridati e dominatrice dei mondiali in casa sua, ad Are nel 2007), non si rese conto subito della sua vera identità sessuale, galeotto fu l’incontro nel 2005 con una giovane connazionale di nome Filippa. Tra le due scoppiò subito una bella amicizia che con il passare del tempo diventò sempre più profonda e intima. Una realtà sicuramente difficile non tanto da accettare, perché l’identità sessuale non si trasforma durante la vita ma si acquisisce dalla nascita, ma quanto riuscire a superare quella barriera di “vergogna” ed “imbarazzo” che l’ignoranza umana purtroppo crea nonostante comunque si siano fatti notevoli passi avanti.

    Anja Paerson ©SAMUEL KUBANI/AFP/Getty Images

    adesso il mio sogno è tornare in Svezia e vivere felice finalmente con la mia compagna Filippa, e so anche cosa farò in futuro, la mamma”, “ero follemente innamorata di Filippa ma era dura e non volevo accettare questa situazione ma non pensavo che il mio cuore potesse battere così per una donna”.

    queste le dichiarazioni della Paerson che annuncia anche di voler affrontare una grande e nuove sfida,  e cioè quella di poter avere un figlio con la consapevolezza di poter vivere liberamente la propria omosessualità, senza essere più attorniata dalle continue voci che le hanno reso la vita fuori e dentro l’attività agonistica, sicuramente non facile.

  • Draft NHL 2012, Yakupov prima scelta assoluta degli Edmonton Oilers

    Draft NHL 2012, Yakupov prima scelta assoluta degli Edmonton Oilers

    Si è svolto a Pittsburgh il Draft NHL 2012: con la prima scelta assoluta gli Edmonton Oilers hanno selezionato Nail Yakupov, talentuosa ala destra russa di soli 18 anni che diventa così il terzo giocatore della Russia a venire chiamato come primo in assoluto dopo che in passato la medesima sorte era toccata ad Ilya Kovalchuk (attualmente ai New Jersey Devils ma scelto dagli Atlanta Thrashers nel 2001) e ad Alexander Ovechkin, stella dei Washington Capitals, team che lo ha selezionato nel 2004.

    Soprattutto nella parte alta del Draft non sono mancate le sorprese, con alcune scelte che non venivano preventivate dagli esperti ma soprattutto per la trade dei Pittsburgh Penguins che ha sparigliato un pò le carte. Ma andiamo per ordine.

    Come già detto il primo ad essere scelto tra tutti i prospetti è stato Yakupov, proveniente dai Sarnia Sting (Ontario Hockey Lague). La terza prima scelta assoluta di fila degli Oilers viene spesa per un attaccante anche se le necessità riguardavano la difesa. Ma Yakupov era il miglior talento disponibile e quindi non ci si deve meravigliare.

    I Columbus Blue Jackets invece rafforzano il reparto arretrato con il difensore Ryan Murray. Il canadese è un leader vero (secondo per talento al solo Yakupov in questo Draft) e potrà fornire subito un grande apporto alla disastrata franchigia dell’Ohio.

    I Montreal Canadiens prendono con la terza scelta il centro Alex Galchenyuk. Nel ruolo è il migliore prospetto disponibile, anche se è reduce da un grave infortunio che gli ha fatto saltare tutta la stagione (solo 2 le patite disputate). La giovane età (ha appena compiuto 18 anni) però fa ben sperare per il futuro.

    Griffin Reinhart approda ai New York Islanders: questo difensore statuario (alto oltre un metro e 90) ha tutte le capacità tecniche e fisiche per essere subito di impatto in NHL. Da ricordare che Reinhrat è figlio d’arte: il padre Paul, anche lui difensore, ha un passato nella Lega.

    Le prime 3 scelte del Draft NHL 2012 | © Bruce Bennett
    Getty Images
    Altro difensore alla quinta posizione: i Toronto Maple Leafs selezionano Morgan Rielly, scelta giusta in considerazione che i canadesi hanno avuto la seconda peggiore difesa NHL. I dubbi sono tutti fisici perchè è reduce da un grave infortunio che lo ha tenuto fermo per 5 mesi.

    Gli Anaheim Duck puntano su Hampus Lindholm. Chiamata a sorpresa per i californiani che acquisiscono un difensore quando le necessità invece sono in zona offensiva. Lo svedese potrebbe anche essere lasciato per un anno in patria a maturare.

    Al settimo posto va via un altro difensore: Mathew Dumba viene scelto dai Minnesota Wild. Prolifico anche in zona goal e negli assist, il giocatore potrebbe rappresentare un valore aggiunto per i Wild la prossima stagione.

    L’ottava scelta era dei Carolina Hurricanes che però hanno deciso di girarla ai Pittsburgh Penguins (assieme a Brandon Sutter e Brian Dumoulin) per acquisire Jordan Staal e riunire così i 2 fratelli (Eric gioca già per gli Hurricanes) in North Carolina. Questa è stata la trade più clamorosa della notte e Pittsburgh ha selezionato così Derrick Pouliot. Difensore molto produttivo, assomiglia per stile di gioco a Drew Doughty, fresco vincitore della Stanley Cup con i Los Angeles Kings che personalmente reputo il migliore in NHL. Colpo in prospettiva per i Penguins.

    Trouba si accasa ai Winnipeg Jets (nona scelta) mentre Koekkoek va a Tampa Bay. Filip Forsberg (undicesimo) giocherà a Washington, Grigorenko a Buffalo. Con la 30esima scelta i campioni dei Kings selezionano Pearson mentre i Devils, finalisti pochi giorni fa contro Los Angeles, prendono Matteau.

    Le altre trade: Sergei Bobrovsky passa da Philadeplhia a Columbus in cambio di alcune scelte al prossimo Draft, i Ducks girano agli Islanders Lubomir Visnovsky, in cambio di una seconda scelta del prossimo anno. Washington prende Mike Ribeiro da Dallas, scambiato con Cody Eakin e una seconda scelta di quest’anno.

  • World League e World Grand Prix, i risultati degli azzurri

    World League e World Grand Prix, i risultati degli azzurri

    Giunti al terzo weekend del XX World Grand Prix di pallavolo femminile che si svolgerà fino al 1 luglio, l’Italia conquista nella giornata di oggi una facile vittoria contro Tapei con il risultato di 3 set a 0, portandosi così a quota 11 punti nella classifica generale. Una vittoria che non basta alle azzurre per raggiungere l’ultimo posto utile per passare il turno ed arrivare alla fase finale del torneo: la Germania occupa infatti quel posto ed è a quota 15 punti ad una sola partita dal termine, posto matematicamente irraggiungibile per l’Italia.

    LE GARE: Nel primo week end disputatosi in Polonia le azzurre, inserite nel girone D con Brasile, Polonia e Serbia, è uscita sconfitta ben due volte su tre: l’unica vittoria è arrivata infatti contro la formazione della Polonia con un 1-3 finale. Nel secondo week end giocatosi in Brasile, l’Italia è stata inserita nel girone E con Brasile, Germania e Stati Uniti ma qui le cose sono andate ancora peggio: per le azzurre arrivano infatti tre sconfitte su tre partite dove l’unico match in cui potevano vincere è stato quello con il Brasile terminato con un 3-2. Nel terzo ed ultimo week end di Tapei le azzurre sono state inserite nel girone L assieme alla squadra di casa e alla Polonia e alla Repubblica Dominicana. Nella prima partita contro le dominicane l’Italia si è imposta con un gran 3-1 e nella giornata di oggi ha superato anche Tapei. Domani le azzurre scenderanno in campo per confrontarsi nuovamente con la Polonia, ma il risultato dell’incontro sarà superfluo non cambiando la classifica e tagliando fuori l’Italia dalla fase finale.

    Discorso diverso per la Nazionale Maschile di pallavolo che, giunta all’ottava partita di questo XXIII World League, si è guadagnata un’importante vittoria con un 3-2 contro la formazione della Sud Corea, aumentando le possibilità di approdare alla fase finale, a cui parteciperanno le migliori sei squadre, che si terrà a Sofia, in Bulgaria, dal 4 all’8 luglio 2012.

    Serena Ortoloni © ANDREJ ISAKOVIC/AFP/Getty Images
    LE GARE: Le sedici squadre sono state divise in quattro gironi e l’Italia è stata inserita nel girone C assieme a Stati Uniti, Francia e Corea del Sud. Nel primo week end gli azzurri hanno conquistato tre vittorie su tre partite mentre nel secondo week end le cose sono andate completamente in maniera diversa: l’Italia ha infatti conquistato tre pesanti sconfitte. Nel terzo week end, che si sta svolgendo in questi giorni, gli azzurri sono stati superati dagli Stati Uniti ma, proprio oggi sono riusciti a strappare la vittoria ai coreani con un 2-3 finale e domani dovranno vedersela con i francesi nell’ultima gara del week end.

    Dal 29 giugno al 1 luglio poi si svolgerà il quarto ed ultimo week end che darà i nomi delle finaliste. Ad oggi a comandare la classifica è la formazione degli Stati Uniti a quota 17 punti, seguita dalla Francia a 14 e dall’Italia a 11: fanalino di coda è la Corea del Sud ferma a 6 punti. La formazione di Montagnani può quindi ancora sperare nel passaggio del turno in quanto ad approdare alla fase finale saranno le prime due di ogni girone.

    Nonostante le sconfitte subentrate soprattutto nel secondo week end, positive sono state le risposte di alcuni giocatori: in primis quella del giovane Maruotti, autore di una gran prestazione nel match di oggi contro la Corea del Sud, e del palleggiatore Baranowicz, punto fermo della squadra.

  • Olimpiadi Londra 2012, diramati i calendari della pallavolo

    Olimpiadi Londra 2012, diramati i calendari della pallavolo

    Sono stati resi noti ieri i calendari della pallavolo per la prima fase delle Olimpiadi Londra 2012 che si svolgeranno presso il Palazzetto dello Sport di Earls Court dal 28 luglio al 12 agosto e dove le dodici squadre qualificate saranno divise in due gironi sia nella maschile che nella femminile. A superare la prima fase saranno le prime quattro squadre di ogni girone che andranno a comporre il quadro dei quarti di finale. La Nazionale Italiana sarà presente sia con la squadra femminile che con quella maschile all’evento più importante per ogni nazione e saranno impegnate già dal 28 luglio.

    Per quanto riguarda la squadra azzurra femminile guidata da Massimo Barbolini la prima sfida sarà proprio il 28 luglio dove l’Italia dovrà affrontare la Repubblica Dominicana alle 16.45 locali. Due giorni dopo la formazione azzurra affronterà il Giappone e il 1 agosto dovrà vedersela con le padrone di casa della Gran Bretagna; negli ultimi due match del girone la squadra di Barbolini giocherà il 3 agosto contro l’Algeria ed il 5 agosto contro la Russia, una delle più quotate alla vittoria finale.

    Italia © Valerio Pennicino/Getty Images

    Sarà proprio con la Russia che le azzurre si giocheranno la vittoria del girone in quanto le altre big del torneo sono state inserite nell’altro girone dove a contendersi il primato saranno Cina, Stati Uniti e Brasile.

    Convocate: Sara Anzanello, Valentina Arrighetti, Cristina Barcellini, Caterina Bosetti, Lucia Bosetti, Carolina Costagrande, Paola Croce, Monica De Gennaro, Antonella Del Core, Simona Gioli, Eleonora Lo Bianco, Noemi Signorile.

    Torneo femminile

    Girone A
    28 Luglio: Algeria-Giappone, Gran Bretagna-Russia, Italia-Rep. Dominicana (ore 16.45)
    30 Luglio: Rep.Dominicana-Russia, Italia-Giappone (ore 20), Gran Bretagna-Algeria
    01 Agosto: Rep.Dominicana-Giappone, Algeria-Russia, Gran Bretagna-Italia (ore 16.45)
    03 Agosto: Giappone-Russia, Gran Bretagna-Rep.Dominicana, Algeria-Italia (ore 22)
    05 Agosto: Algeria-Rep. Dominicana, Gran Bretagna-Giappone, Italia-Russia (ore 16.45)

    Girone B:
    28 Luglio: Cina-Serbia, Stati Uniti-Corea del Sud, Brasile-Turchia
    30 Luglio: Cina-Turchia, Serbia-Corea del Sud, Stati Uniti-Brasile
    01 Agosto: Serbia-Turchia, Stati Uniti-Cina, Brasile-Corea del Sud
    03 Agosto: Brasile-Cina, Turchia-Corea del Sud, Stati Uniti-Serbia
    05 Agosto: Cina-Corea del Sud, Stati Uniti-Turchia, Brasile-Serbia

    Per quanto riguarda la Nazionale azzurra maschile, l’esordio è fissato per il 29 luglio dove, i ragazzi di Mauro Berruto dovranno vedersela con la Polonia, guidata dal ben noto Anastasi il quale conosce bene gli azzurri in quanto ex ct della Nazionale Italiana. Nei giorni successivi gli azzurri affronteranno il 31 luglio l’Argentina, il 2 agosto come le azzurre affronteranno i locali della Gran Bretagna, il 4 agosto l’Australia e per finire il 6 agosto la Bulgaria.

    Anche qui la formazione azzurra punterà alla vittoria del girone; le uniche squadre che potrebbero intralciare il percorso dell’Italia sono infatti la Polonia e la Bulgaria. Girone sicuramente più tosto quello B dove sono state inserite Russia, Serbia, Brasile e Stati Uniti, tutte squadre quotate per la vittoria finale.

    Convocati: Ivan Zaytsev, Dragan Travica, Simone Parodi, Cristian Savani, Samuele Papi, Luigi Mastrangelo, Michail Lasko, Alessandro Fei, Dante Boninfante, Emanuele Birarelli, Andrea Bari, Jiri Kovar.

    Torneo maschile

    Girone A
    29 Luglio: Gran Bretagna-Bulgaria, Australia-Argentina, Italia-Polonia (ore 20)
    31 Luglio: Polonia-Bulgaria, Italia-Argentina (ore 14.45), Gran Bretagna-Australia
    02 Agosto: Australia-Bulgaria, Polonia-Argentina, Gran Bretagna-Italia (ore 22)
    04 Agosto: Gran Bretagna-Polonia, Australia-Italia (ore 14.45), Argentina-Bulgaria
    06 Agosto: Australia-Polonia, Italia-Bulgaria (14.45), Gran Bretagna-Argentina

    Girone B
    29 Luglio: Russia-Germania, Stati Uniti-Serbia, Brasile-Tunisia
    31 Luglio: Serbia-Tunisia, Stati Uniti-Germania, Brasile-Russia
    02 Agosto: Serbia-Germania, Russia-Tunisia, Brasile-Stati Uniti
    04 Agosto: Germania-Tunisia, Russia-Stati Uniti, Brasile-Serbia
    06 Agosto: Russia-Serbia, Stati Uniti-Tunisia, Brasile-Germania

  • Chi era Teofilo Stevenson, pugile rivoluzionario

    Chi era Teofilo Stevenson, pugile rivoluzionario

    “Un popolo può liberare se stesso, dalle sue gabbie e da animali elettrodomestici, ma all’avanguardia d’America dobbiamo fare dei sacrifici verso il cammino lento della piena libertà”: così Francesco Guccini in “Canzone per il Che”, riferendosi agli ideali rivoluzionari dell’isola cubana, avanguardia contro il capitalismo americano nella sua zona di massima influenza, nel suo “giardino di casa” come si suoleva dire nei lontani tempi della Guerra Fredda. Un ideale può abbracciare tanti aspetti della vita pubblica e privata e, nel caso dell’isola di Fidel Castro, tale aspetto ha sempre assunto un aspetto prioritario e profondo, al punto da intrecciarsi indissolubilmente con le vicende personali di uomini di spicco.

    Uno di questi era proprio Teofilo Stevenson, pugile peso massimo cubano, vincitore di tre ori olimpici (Monaco 1972, Montreal 1976 e Mosca 1980) e di tre mondiali sempre fra il 1972 ed il 1986, scomparso oggi all’età di sessantanni, stroncato da un improvviso infarto. Fu uno dei migliori atleti della boxe dilettantistica cubana ma, soprattutto, un convinto sostenitore degli ideali rivoluzionari della sua isola, al punto da rifiutare l’offerta di cinque milioni di dollari del suo agente che avrebbe voluto organizzare un incontro fra lui e Muhammad Alì (al quale lo legava un rapporto di amicizia al punto da essere suo accompagnatore durante la visita di Alì a Cuba, ndr) e da decidere di non divenire mai uno sportivo professionista, in linea con i dettami del regime. Convinzioni profonde che lo portarono a motivare la sua scelta di restare uno sportivo dilettante con una frase che rimase alla storia: “Cos’è un milione in confronto all’amore di otto milioni di cubani?” 

    Probabilmente sarà difficile comprendere il reale senso che tale parole celavano, la reale convinzione che l’opposizione al sistema capitalistico – anche nei piccoli gesti della propria vita personale – potesse portare dei benefici comuni: “i problemi di coscienza interessano tanto quanto la piena perfezione di un risultato: lottiamo contro la miseria ma allo stesso tempo contro la sopraffazione”. Ancora frasi di Francesco Guccini che esprimono proprio quel punto di vista, che ha mosso uomini a compiere la rivoluzione ed a donarle ogni istante della loro vita, ogni pensiero, ogni energia.

    Teofilo Stevenson | © STAFF/AFP/GettyImages

    Teofilo Stevenson ha mantenuto questa coerenza di pensiero e di azione per tutta la sua vita, anche dopo aver appeso i guantoni al chiodo, rimanendo sempre un uomo semplice, coerente alle sue origini contadine, rimasto umile nonostante l’amore viscerale che il suo paese gli ha sempre dimostrato, rimanendogli affezionato anche nel momento della sua difficoltà personale, quando fu arrestato dopo una violenta lite con il nuovo compagno della sua ex moglie: superò quella difficoltà con la forza d’animo dei grandi campioni, scegliendo di mettersi al servizio del suo popolo intraprendendo la carriera di allenatore del programma cubano di pugilato dilettantistico, condividendo la sua grande esperienza con i giovani, e divenendo per loro un maestro di pugilato e di vita, anche nel ruolo di vicepresidente della Federazione cubana di Boxe.

    Non rimpianse mai la scelta di rimanere lontano dai circuiti dorati della boxe mondiale, rifiutando una vita agiata pur di restare sempre fedele al suo Fidel (e non è solo un gioco di parole): addio Stevenson, oggi è l’atto conclusivo, ma il suo ricordo rimarrà vivo a lungo per il suo popolo rendendolo immortale.