Categoria: Altri sport

  • Golf, l’Europa vince la Ryder Cup. Decisivo Francesco Molinari

    Golf, l’Europa vince la Ryder Cup. Decisivo Francesco Molinari

    Una rimonta pazzesca che rimarrà nella storia del golf quella effettuata dal team europeo alla Ryder Cup edizione 2012. I migliori golfisti europei guidati dallo spagnolo Jose Maria Olazabal hanno superato i pari grado americani con il punteggio finale di 14 e mezzo contro 13 e mezzo dopo essere stati in svantaggio per 10 a 6.

    Grande prestazione anche del nostro Francesco Molinari che dopo un inizio di Ryder Cup molto altalenante si è ripreso la rivincita conquistando insieme al tedesco Martin Kaymer, il punto decisivo per la vittoria finale grazie al pareggio ottenuto nel match che lo vedeva opposto all’icona americana rappresentata da un opaco Tyger Woods.

    E dire che i primi due giorni del torneo non sono stati granché per l’Europa che stentava in ogni match e che vedeva volare l’America sul punteggio di 10-6 anche grazie al campo di gara decisamente favorevole ai padroni di casa, visto che si giocava a Chicago, e ad un pubblico scorrettissimo che faceva squillare appositamente i telefonini ogni qualvolta un europeo si apprestava ad effettuare un colpo.

    Francesco Molinari ©Andrew Redington/Getty Images

    Ma l’ultimo giorno ha visto il team Usa sparire letteralmente dal green di Chicago con i punti conquistati da Luke Donald, Ian Poulter, Rory McIlroy, Rose e Lawrie. Ecco quindi che la rimonta è cosa fatta con l’ultimo match decisivo che vedeva impegnati il tedesco Martin Kaymer, che piazza l’allungo con un putt da due metri, ed il nostro Chicco Molinari che, con un immensa pressione addosso, doma Tiger Woods pareggiando la sua buca che vuol dire vittoria finale.

    Storica affermazione dell’Europa, infatti una simile rimonta era riuscita soltanto una volta nella storia della Coppa: dagli americani nel 1999. E in trasferta, non c’era mai riuscito nessuno. Così adesso, dal 1979, cioè da quando il team Europa gioca contro gli Usa i trionfi sono 9 (con 7 sconfitte e un pari), sette nelle ultime nove edizioni.

  • Shock nello sci, Manuela Di Centa accusata di doping

    Shock nello sci, Manuela Di Centa accusata di doping

    L’Epo ci ha reso protagonisti negativi delle recentissime Olimpiadi di Londra 2012 e, a pochi mesi da quella vicenda che ha beccato Alex Schwazer con le mani nel sacco, il doping si riporta in casa azzurra. Questa volta però non sono ne i controlli ne qualche esito positivo a mettere nei guai gli italiani ma un film-documentario finlandese intitolato “Sinivalkoinen vahle”, più semplicemente “La menzogna bianco-blu”. In questa pellicola sono infatti riportate testimonianze e quant’altro sul mondo sportivo affacciandosi in particolare su accuse di doping e insinuazioni di vittorie falsate per quanto riguarda campioni olimpici, mondiali ed europei.

    Tra i tanti quello che più ha fatto scalpore è stato quanto dichiarato da Sandro Donati, consulente Wada, che ha puntato il dito contro Manuela Di Centa spiegando:

    “Secondo un’indagine di polizia effettuata nel Centro di studi biomedici di Ferrara una decina di anni fa si sarebbe appurato che Manuela Di Centa è una dei 33 atleti indagati che sicuramente hanno fatto uso di Epo”.

    Manuela Di Centa © Mike Powell/ALLSPORT

    Accuse decisamente pesanti che però sembrano non aver fatto preoccupare la sciatrice azzurra: durante la sua carriera, nella quale ha conquistato ben sette medaglie olimpiche, la Di Centa non è infatti mai risultata positiva a tutti i controlli effettuati. Inoltre, subito dopo le prime voci, Manuela è stata intervistata da La Stampa ma, le uniche parole che ha rilasciato sono state: “Quando e se vedrò il film risponderò. Comunque c’è già stata una sentenza”.

    Non bastasse all’interno del film, che uscirà in Finladia il 5 ottobre, vi sono le interviste all’ex fondista italiano Giuseppe Pulié e dell’altro atleta azzurro Silvano Barco: il primo spiega che all’interno della squadra italiana di sci di fondo dagli anni ’80 fino agli anni ’90 è stato fatto uso di auto-emotrasfusioni, nonostante dal 1985 fossero vietate. Stesse dichiarazioni arrivano poi da Barco il quale si era già pentito di quanto fatto negli anni passati spiegando a tutti quanto avvenuto. C’è dunque grande attesa per l’uscita di questo documentario che sarà pieno di sorprese per l’intero mondo sportivo: si vocifera inoltre che all’interno di esso vi siano anche il finlandese Jarno Punkkinen, Juha Mieto, Kaarlo Kangasniem e tanti altri.

  • NHL nel caos, il lockout è alle porte

    NHL nel caos, il lockout è alle porte

    Di questi tempi, nello scorso anno, gli appassionati degli sport americani vivevano con inquietudine il mancato accordo tra squadre e giocatori NBA per il nuovo contratto collettivo da cui derivava la spartizione degli introiti totali della Lega. La situazione portò al lockout che terminò solo nei primi giorni di dicembre (furono cancellate una ventina di partite per ogni squadra rispetto alle 82 canoniche), in fretta e furia furono allestiti i training camp ed il via al campionato si ebbe nel giorno di Natale.

    Quest’anno invece tocca alla NHL prepararsi al lockout: sarebbe il secondo negli ultimi 8 anni dato che già a cavallo tra 2004 e 2005 ci fu la cancellazione dell’intera stagione agonistica con ben 310 giorni totali di stop. Anche nel 1994 la Lega dovette affrontare l’identico problema che portò ad una pausa molto lunga di 104 giorni.

    logo NHL
    Come al solito il “pomo della discordia” riguarda la spartizione degli incassi: i proprietari spingono per un taglio netto agli stipendi dei giocatori che dovrebbe farli rientrare nelle spese che annualmente sostengono per mandare avanti le franchigie, da parte dei giocatori però non c’è disponibilità a trattare dato che solo 8 anni fa avevano concesso un taglio più o meno generoso ai loro (pur lauti) stipendi. Un altro sacrificio, fanno sapere i diretti interessati, non è più nè tollerabile e nè concepibile. La crisi dell’economia americana purtroppo ha conseguenze serie anche sullo sport e i tifosi di basket già se ne sono accorti lo scorso anno con la NBA.

    Le prime conseguenze del lockout sono evidenti: pur di giocare (e di ricevere comunque uno stipendio a fine mese) molte star dell’hockey su ghiaccio NHL hanno accettato di venire a giocare in Europa e di colpo alcuni campionati del Vecchio Continente hanno assunto un livello davvero notevole, in primis quello russo e quello svizzero. In attesa che magari anche qualche team italiano tenti il colpaccio prendendo (part time ovviamente) qualche leggenda NHL possiamo già parlare di accordo fatto per alcuni Big della Lega: Backstrom, DatsyukFedotenkoGoncharHemskyHudlerJagrKopitarKovalchukMalkin,Ovechkin  vanno a rinforzare, in ordine sparso, le squadre russe della Dynamo Minsk, del CSKA Mosca, dei Metallurg Magnitogorsk e dello Ska San Pietroburgo, anche il Lokomotiv Yaroslavl, la squadra che solo un anno fa fu protagonista di una immane tragedia con il disastro aereo che spazzo vià la prima squadra e spezzò la vita di tanti giovani atleti di belle speranze, si rinforza con l’acquisizione di Semyon Varlamov.

    La Svizzera invece accoglie Logan CoutureRick NashSbisaSpezzaStreit e Joe Thornton e vari altri elementi da All Star Game.
    Soprattutto in Canada il lockout NHL è vissuto come un dramma, in molti sperano comunque che succeda la stessa cosa capitata la scorsa stagione con la NBA, ovvero che il passare del tempo porti a più miti consigli le parti in causa e si arrivi poi ad un accordo, magari riuscendo a salvare in parte il campionato che potrebbe partite (anche in questo caso) a Natale. Questa infatti appare la data limite, il cosiddetto “punto di non ritorno”: ogni altro tentativo di conciliazione seguente sarebbe infatti vano e forse superfluo.

  • Federica Pellegrini rivuole Lucas, la Fin si oppone

    Federica Pellegrini rivuole Lucas, la Fin si oppone

    Il triangolo Federica Pellegrini, Federazione Italiana Nuoto e Philippe Lucas sembra essere qualcosa di infinito: a quanto pare infatti la FIN ha messo con le spalle al muro la nuotatrice italiana, spiegando di non aver preso bene la decisione affrettata dell’atleta veneta. Secondo quanto riportato da Paolo Barelli, vertice della Federazione Italiana Nuoto, la campionessa avrebbe infatti solamente informato della sua decisione, invece di consultare chi di dovere prima di chiamare il tecnico francese.

    “Non si può dare tutto per scontato, non può essere tutto bianco o nero, chi sta con me o contro di me. Di questo ci siamo rotti le scatole – ha spiegato Barelli – siamo sempre stati a disposizione della Pellegrini con grande compiacimento, ora valuteremo anche questa sua quarta, quinta necessità, ma normalmente le cose avvengono al contrario”.

    Federica Pellegrini contro la Fin © MARTIN BUREAU/AFP/GettyImages

    Parole che fanno ben capire qual è stato il problema principale: decidendo di portare all’interno dello staff italiano nuovamente Lucas, Federica Pellegrini ha scavalcato i piani alti della Fin e del CONI. Questo suo movimento ha infastidito non poco chi di dovere, facendo scaturire delle risposte non piacevoli che sono andate anche ad irritare la diretta interessata.

    Proprio nella giornata di ieri infatti si è tenuta la riunione al CONI dove si è discusso sui risultati azzurri ai Giochi Olimpici di Londra: di certo non è stato messo da parte il problema della squadra dell’Italnuoto, la quale è sembrata essere l’unico lato negativo di questa esperienza olimpica. In luce è ovviamente stato messo il flop dei big, tra cui spicca quello della Pellegrini la quale ha voluto specificare che la scelta di portare Lucas a Verona come tecnico la riporterebbe in alto.

    “Molti pensavano che ambissi a fare un reality e invece ho lavorato su un’idea che costruisse un programma di lavoro verso Rio 2016 – ha affermato l’azzurra – Sono un po’ scossa in quanto non so perché la Fin abbia detto certe cose. Le mie scelte sono state fatte in base ai risultati e con Lucas penso che si siano visti anche i minimi miglioramenti. Spero che il caso si chiuda il prima possibile, intanto io torno ad allenarmi”.

  • La nuova divisa dell’Italrugby firmata Adidas

    La nuova divisa dell’Italrugby firmata Adidas

    L’Italrugby cambia sponsor tecnico e vestirà Adidas. Il nuovo accordo siglato nei giorni scorsi tra la Federazione Italiana Rugby e la multinazionale tedesca avrà valore fino al 2017. La nuova divisa, che per la prima volta sarà interamente azzurra, è stata presentata oggi a Roma alla presenza dei nazionali Mirco Bergamasco, Tommaso Benvenuti, Simone Favaro, Giulio Toniolatti, Alberto Sgarbi e Edoardo Gori.

    Oltre al “total color” azzurro, la novità che presenta la nuova divisa sono le tre strisce platino che ruotano intorno alla spalla che consentono una maggiore visibilità in ogni fase del gioco. Il colletto è bianco con la bandiera italiana ricamata sul retro e il logo è quello ufficiale FIR che ritorna sulle maglie dopo molti anni. La divisa è stata realizzata con le tecnologie ForMotion™ che rende il tessuto elastico adattandosi perfettamente al corpo dell’atleta per una migliore vestibilità della maglia e ClimaCool™ che permette una migliore traspirabilità della pelle mantenendo così una temperatura ideale del corpo. La seconda divisa sarà interamente bianca.

    Presentazione maglia Italrugby

    In occasione del lancio delle nuove maglie, Adidas ha presentato la piattaforma di comunicazione “voci del rugby” che darà la possibilità a tutti gli appassionati dello sport azzurro di far sentire la propria voce e realizzare il mantra del rugby italiano. Le voci del rugby sono le voci dei giovani siano essi praticanti di questo sport da anni oppure che si avvicinano a questo sport per la prima volta. Le voci sono state raccolte attraverso interviste che sono state incluse all’interno della campagna televisiva (in seguito anche attraverso un sito web e un’applicazione per smartphone) che vede protagonisti Mirco e Mauro Bergamasco, Sergio Parisse, Gonzalo Canale, Tommaso Benvenuti, Martin Castrogiovanni e un gruppo di ragazzi che pratica il rugby. Nello spot presenti anche due testimonial d’eccezione che vestono Adidas: il campione della Roma Daniele De Rossi e quello Nba Danilo Gallinari.

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  • Grimaldi d’oro, Federica Pellegrini rivuole Philippe Lucas

    Grimaldi d’oro, Federica Pellegrini rivuole Philippe Lucas

    Nemmeno un mare agitato ha messo in difficoltà Martina Grimaldi che, nonostante abbia sbagliato il percorso di gara, è riuscita a conquistare la medaglia d’oro agli Europei in corso a Piombino: nella giornata di ieri infatti, dopo il bronzo di Nicola Bolzonello in mattinata, la Grimaldi, già medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Londra 2012, è riuscita a raggiungere un altro gran risultato. La nuotatrice bolognese ha infatti messo dietro di se nella 10 km Angela Maurer e Jana Pechanova.

    “Sicuramente dopo Londra 2012 c’ero di testa e di fisico e avevo tanta voglia di confermarmi, impresa che è sempre dura. Certo il mare non ha aiutato in quanto se la gara fosse stata qualche metro più lunga non ce l’avrei fatta. Ad un certo punto Giorgia Consiglio mi ha chiesto: ma è finita? E siccome mancavano ancora due giri le ho urlato un gran no. Poi alla fine ero proprio annebbiata e facevo più fatica a vedere dove andavo che a nuotare. Quando sono uscita dalla boa dell’ultimo tratto ho sentito tutti che gridavano: di là di là. Mi sono accorta che stavo sbagliando strada e che stavo per fare un gran macello. Dopo il bronzo olimpico un sacco di gente mi chiedeva: ma chi te lo fa fare di andare subito agli Europei? Dovevo esserci, si gioca in casa, c’è il tifo e vogliamo fare bene per dimostrare che grande sport è questo”.

    Martina Grimaldi © MARTIN BERNETTI/AFP/GettyImages

    Un grande cuore e tanta determinazione dunque per l’azzurra che viene elogiata anche dal presidente della Federnuoto Paolo Barelli:

    “Sta dimostrando di essere la più forte al mondo. Sono convinto che il suo bronzo olimpico valga anche di più. Fosse durata ancora 100 metri chissà…Intanto, nonostante le condizioni difficili, Martina si conferma ai vertici. Bravissima”.

    Mentre la Grimaldi continua a portare a casa medaglie, Federica Pellegrini torna indietro e questa volta lo fa per ricominciare dalle due vittorie olimpiche di Pechino 2008 e, per fare questo, ha pensato di affidarsi nuovamente a Philippe Lucas. Proprio con il tecnico francese la regina del nuoto italiano è infatti riuscita a toccare i massimi livelli e, dopo il flop di Londra 2012 con tanto di discussione su Claudio Rossetto e la decisione di cambiare per l’ennesima volta allenatore, vuole preparare al meglio il percorso di questi prossimi anni.

    Nella giornata di ieri si vocifera infatti che Federica Pellegrini abbia contattato telefonicamente Philippe per discutere di un progetto che la vedrà impegnata fino alle prossime Olimpiadi. La chiave di tutto è però Verona: Federica ha precisato che lei vuole continuare il suo lavoro nella provincia veneta dove si è sempre trovata a suo agio, evitando di dover spostarsi come è successo in passato. Con lei in più sembra che ci sarà anche Filippo Magnini: l’attuale compagno di vita e anche di vasca pare abbia scelto di trasferirsi a Verona dove comincerebbe un nuovo lavoro proprio con lo stesso allenatore della Pellegrini.

    Ora è tutto nelle mani della Federnuoto, la quale dovrà accordarsi con Philippe Lucas per quanto riguarda la questione economica: nel frattempo Federica sarà seguita da Matteo Giunta, un preparatore di fiducia, il quale sta lavorando con la bella nuotatrice veneziana per cominciare a disputare le gare di dorso e continuare a stupire con la staffetta italiana.

  • Federica Pellegrini a Miss Italia “nessun anno sabbatico”

    Federica Pellegrini a Miss Italia “nessun anno sabbatico”

    Messe da parte le ultime delusioni sportive ricevute alle Olimpiadi di Londra 2012 ed ai precedenti Europei di Debrecen, la regina del nuoto Federica Pellegrini sbarca nuovamente a Miss Italia questa volta come giudice. Nella serata di ieri infatti la nuotatrice veneziana ha fatto la sua prima apparizione al concorso di bellezza accolta dagli applausi di tutti i presenti, dove ha lasciato alcune dichiarazioni molto importanti, a partire da quella riguardante Audrey Hepburn, attrice brittanica degli anni passati a cui ha detto di essersi sempre ispirata in quanto icona di stile insuperabile. Proprio parlando della ben nota protagonista del film “Colazione da Tiffany” Federica ha espresso la sua opinione sul proprio prototipo di Miss Italia:

    “Ritengo che la nuova Miss Italia del 2012 dovrebbe, anche se non fisicamente, almeno nei movimenti, nella grazia, nell’eleganza somigliarle. Una ragazza che ci rappresenta dovrebbe infatti essere elegante, non volgare e molto umile, anche perchè in Italia adesso serve questo: l’eccesso non è ben visto, anzi non è accettato. Questi sono tutti valori che la mia mamma mi ha insegnato e che io vedrei bene in Miss Italia”.

    Ma ovviamente ad una tanto discussa nuotatrice come lei non potevano mancare le domande riguardanti il caos uscito a Londra sul discorso Claudio Rossetto, allenatore con cui ora la Pellegrini ha deciso di chiudere il rapporto sportivo:

    Federica Pellegrini ©CHRISTOPHE SIMON/AFP/GettyImages

    “Il 15 settembre torno in acqua per riprendere la preparazione atletica. Questa estate dopo Londra avevo bisogno di riposarmi ed è quello che ho fatto. Non ho ancora scelto chi sostituirà Rossetto in quanto deve essere una scelta che mi dia sicurezza, per questo sto cercando una persona valida e sto valutando vari tecnici tra cui anche Philippe Lucas. L’unica cosa certa che vi posso dire è che ad ora sarà Matteo Giunta a seguirmi in questa prima fase, però solamente come preparatore atletico”.

    Nonostante le difficoltà incontrate ultimamente in vasca Federica Pellegrini ha infatti deciso di non lasciare come era stato detto, ma di rimanere a gareggiare solamente con la staffetta nei Mondiali di Barcellona per poi prepararsi a tornare in acqua ancora più forte di prima alle prossime Olimpiadi di Rio 2016. Proprio su questo fatto la nuotatrice ha lanciato una frecciatina a tutto il mondo che la circonda dichiarando:

    “Vorrei rispondere un po’ a tutti coloro che han detto che mi sono impegnata solamente a fare gli spot mettendo in chiaro che ancora oggi penso solo al nuoto in quanto l’acqua è il mio elemento naturale. Mi spiace ovviamente essere arrivata in quello stato a Londra ma ora devo ritrovare la forma fisica e sono fortemente determinata a farlo. Nei giorni dopo le Olimpiadi mi hanno massacrata con frasi poco piacevoli. Non sono di certo arrabbiata, mi sento delusa per questa cattiveria gratuita in quanto se vinci ti amano e hanno quasi timore, se perdi sono tutti pronti ad offendere. Purtroppo nessuno di noi è un robot e i risultati non arrivano se non sei preparato a dovere. Preciso anche che non voglio piacere a tutti, non mi interessa. Ovvio, come tutti preferisco essere amata, ma non ne faccio una malattia se non avviene, non sono mica una megalomane”.

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  • Alessandro Del Piero vola a Sydney

    Alessandro Del Piero vola a Sydney

    Dopo aver giocato per 19 anni alla Juventus, l’icona bianconera ha deciso di prendere il volo per l’Australia e iniziare con il Sydney FC una nuova avventura. L’emozione di Alessandro Del Piero è stata la protagonista della conferenza stampa tenutasi Mercoledì 5 Settembre, che ha annunciato l’accordo con la squadra, del valore di 1,6 milioni di euro.

    Certo, in Italia non raccontiamo molto del calcio australiano, ma i fan di Del Piero possono seguire Del Piero e tanto altro calcio online con l’ottimo ausilio di William Hill, da anni partner ideale degli appassionati di calcio internazionale. Se la possibilità di conoscere da vicino una cultura tanto diversa e geograficamente lontana è uno degli aspetti che intriga di più Del Piero, il mitico attaccante è anche consapevole di poter portare molto valore aggiunto al calcio australiano.

    Con la solita classe che lo distingue, Del Piero nel corso della conferenza stampa ha ringraziato tutte le squadre e i dirigenti che in questi mesi hanno fatto di tutto per arruolarlo. Il mitico n. 10 ha inoltre fatto un esplicito riferimento alla ragione per cui non ha voluto continuare a giocare in Italia: non se la sente di giocare con un’altra squadra, se non la sua Juventus.

    Del Piero ha dunque deciso di inseguire la sua curiosità per tutto ciò che è nuovo (compresi gli sport locali più popolari, come il rugby) e a quanto pare è entrato in sintonia sin da subito con i dirigenti del Sydney FC, volati a Torino per discutere personalmente il progetto sportivo e l’accordo con il campione juventino.

    In attesa di rivedere Alessandro Del Piero in campo a metà Ottobre con la sua nuova maglietta del Sydney-FC, puoi scoprire come seguire il calcio online con William Hill dove trovi le migliori quote calcio:scommesse per la serie A australiana e i principali campionati italiani e internazionali oltre a tante altre appassionanti discipline sportive.

  • Alex Zanardi non smette di stupire, poker per la Camellini

    Alex Zanardi non smette di stupire, poker per la Camellini

    Continua a gonfie vele l’avventura degli atleti azzurri alle Paralimpiadi 2012 in corso a Londra: a portare a casa un altro oro è Alex Zanardi, ex pilota di formula uno, che ha bissato la vittoria della scorsa giornata nella gara a cronometro. Questa volta il campione azzurro ha superato tutti nella prova in linea col tempo di 2’00”32, davanti al sudafricano Van Dyk ed al belga Decleir. Nei giorni scorsi Zanardi ha inoltre lanciato una provocazione agli italiani spiegando che gli inglesi sono riusciti a mettere in piedi un’organizzazione fantastica e che un evento del genere non potrebbe essere realizzata in Italia a causa della poca educazione che spopola tra tutte le generazioni.

    “Pensavo di fare una gara tranquilla e di provare la fuga a due giri dalla fine – ha spiegato il bolognese – ma ho provato diverse volte a prendere velocità e vedevo che mi stavano sempre attaccati alle ruote, non mollava nessuno. Allora ho cambiato tattica compleamente: ho deciso di andare al risparmio di energia, lasciando andare avanti gli altri in salita per recuperarli in discesa. Siamo arrivati tutti in volata e negli ultimi metri ho spinto tutto quello che potevo. Questa vittoria, conquistata in questo modo, dimostra che sono a tutti gli effetti un ciclista, anche se non ho le gambe. Voglio dedicarla alla mia squadra, soprattutto a coloro che purtroppo non sono qui, per ragioni che non capisco: Fabrizio Macchi e Pierpaolo Addesi. Sono miei cari amici e mi mancano molto in questo momento”.

    Cecilia Camellini © GLYN KIRK/AFP/GettyImages

    Oltre a Zanardi a portare ben in alto la bandiera azzurra ci pensa Cecilia Camellini, mettendo a segno un fantastico poker di medaglie salendo sul podio anche nella giornata di oggi nella gara dei 400 stile libero, proprio laddove la Pellegrini non era riuscita ad arrivare: la modenese, dopo i due oro nei 50 e 100 sl ed il bronzo nei 100 dorso ha infatti stupito nuovamente tutti mettendo la firma anche in questa gara. L’atleta azzurra si è fatta superare solamente dalla numero uno Daniela Schulte e dalla canadese Amber Thomas.

    Altri due bis arrivano poi grazie alle medaglie di Oxana Corso e Vittorio Podestà: la giovanissima italiana d’adozione, dopo l’argento nella gara dei 100 metri, ha conquistato un buon secondo posto anche nei 200 metri finendo nuovamente dietro alla cinese Ping Liu la quale oltre all’oro ha messo a segno anche il nuovo record del mondo con il crono di 15’’44. Per Podestà invece obiettivo centrato nella gara su strada classe H2: il ciclista azzurro aveva infatti promesso un’altra medaglia e così è stato. Ora l’Italia si appresta ad affrontare le ultime giornate di queste Paralimpiadi, ben consapevole che potrà aggiungere ancora altri ottimi risultati.

  • Paralimpiadi 2012: tris di bronzi per Morlacchi, Pittacolo e Sarri

    Paralimpiadi 2012: tris di bronzi per Morlacchi, Pittacolo e Sarri

    L’Italia raggiunge quota 21 medaglie, posizionandosi così alla quattordicesima posizione: a incrementare il numero di vittorie in queste Paralimpiadi 2012 sono stati infatti Michele Pittacolo, Roberto Bargna, Federico Morlacchi ed Alessio Sarri. A conquistare la settima medaglia d’oro azzurra è stato Roberto Bargna, il quale è andato a vincere la gara nella prova individuale di ciclismo su strada della categoria C1-3: l’atleta italiano, non più giovanissimo in quanto ha raggiunto i quarantanni ha saputo mettere in gioco tutti i suoi punti di forza andando a superare in volata il tedesco Steffen Warias e l’australiano David Nicholas, rispettivamente argento e bronzo.

    Nella giornata di ieri però dal ciclismo è arrivata un’altro importante risultato: Michele Pittacolo infatti ha conquistato un ottimo terzo posto nella prova su strada di categoria C4 negli 80 chilometri. L’atleta italiano, il quale ha festeggiato il proprio quarantesimo compleanno con questo buon risultato, è stato superato solamente dall’ucraino Dementyev e dal cinese Liu i quali hanno chiuso la proprio gara rispettivamente con un 1’55″38 ed 1’55″48 rispetto al suo crono di 1’55″51.

    Federico Morlacchi © Gareth Copley/Getty Images

    “Approdato a Londra il mio obiettivo era proprio quello di andare a medaglia e ci sono riuscito, anche se non è la medaglia più pesante. Prima di venire qui a gareggiare ho pensato che se non avessi vinto nulla mi sarei ritirato, ma con questa medaglia al collo mi sento determinato a continuare”.

    Dopo quella di Matteo Betti, altra medaglia arriva anche dalla scherma: salire sul gradino più basso del podio della gara della Sciabola categoria B è infatti Alessio Sarri. Il quasi quarantenne atleta azzurra, arrivato a disputare la propria terza Olimpiade, ha stupito tutti i presenti superando l’ucraino Anton Datsko, numero uno nel ranking mondiale. Approdato in semifinale si è però dovuto arrendere con un 15-10 al polacco Gzegorz Pluta: in finalina per il terzo posto si è preso la rivincita battendo il russo Yusupov con un ottimo 15-7.

    A completare una gran giornata è poi Federico Morlarcchi: il nuotatore azzurro ha infatti conquistato il terzo bronzo personale da quando è alle Paralimpiadi di Londra 2012. Dopo quello nei 100 farfalla e l’altro nei 400 stile libero, il varesotto si è guadagnato anche quello nei 200 misti categoria SM9, finendo dietro solamente all’australiano Cowdrey e all’ucraino Kalyna.

    Così facendo l’Italia supera le 18 medaglie conquistate a Pechino 2008, tenendo ben presente che mancano ancora tre giorni alla chiusura dei Giochi Paralimpici e sperando di poter incrementare ancora il numero di vittorie, magari andando a superare le 28 conquistate durante le Olimpiadi.