Anche in gara 3 della Championship Series American League dei playoff MLB 2012 i Detroit Tigers battono sul diamante di casa i New York Yankees con il punteggio di 2-1 e guidano ora la serie per 3-0, ad un solo successo dal passaggio del turno che vorrebbe dire accesso alle World Series, la Finale del massimo campionato che assegna il titolo di squadra campione del Mondo.
Con tutta l’inerzia della sfida a proprio favore (visto il punteggio di 2-0 nella serie e l’infortunio, grave, del leader degli Yankees Derek Jeter) i Tigers non si sono fatti sfuggire la ghiotta occasione di allungare ulteriormente nel punteggio dando una spallata a New York che ora è in una situazione davvero disperata.
Il coach degli Yankees Girardi opera una piccola rivoluzione e lascia fuori dalla formazione iniziale sia Swisher che Rodriguez e butta in campo Gardner e Chavez. Sul monte di lancio il partente Justin Verlander di Detroit inizia a dominare il match, al contrario lo starter degli Yankees, Hughes, resiste fino al quarto inning prima di concedere il primo punto ai Tigers firmato da Delmon Young.
Nel quinto inning un errore di Eric Chavez permette a Berry di raggiungere salvo la prima base e poi la seconda tramite una giocata d’astuzia. In battuta Cabrera con un bel double riesce a farlo arrivare a casa base per il 2-0 Detroit.
Justin Verlander è una macchina, riesce a stare in campo fino al nono inning concedendo poco o nulla agli ospiti. Eduardo Nunez (sostituto di Jeter), però rovina la partita perfetta del lanciatore di Detroit con un fuoricampo che permette agli Yankees di accorciare le distanze, 2-1 e gara riaperta.
Al posto di Verlander entra Coke per chiudere il match: Ibanez ha l’opportunità di ribaltare il risultato in battuta visto che Texeira e Cano sono sulle basi pronti a segnare i punti del sorpasso Yankees ma Coke chiude con lo strikeout al settimo lancio e Detroit vince 2-1.
Detroit è ad un passo dalla conquista dell’American League e dall’accesso alle World Series. New York è ormai con le spalle al muro e sembra improbabile che riesca a ribaltare l’esito di questa serie che sembra già segnata ma tenterà almeno di non subire un umiliante cappotto.
In gara 2 della Championship Series National League dei playoff MLB 2012 i San Francisco Giants battono i Saint Louis Cardinals con il punteggio di 7-1 e pareggiano la serie (ora sull’1-1).
Sono dunque i californiani ad aggiudicarsi la seconda partita della serie, una gara cruciale per il destino dei Giants che se avessero perso anche nella notte avrebbero detto quasi sicuramente addio alle speranze di World Series. Ed invece San Francisco gioca un match perfetto e demolisce il morale dei campioni del Mondo dei Cardinals, travolti dalla furia agonistica di Vogelsong e Scutaro, protagonisti della larga vittoria dei padroni di casa.
Come già successo nella serie contro i Cincinnati Reds, Vogelsong sale sul monte di lancio e concede solo un punto agli avversari (restando in gioco fino al settimo inning). I Giants iniziano bene l’incontro e vanno in vantaggio per primi grazie al fuoricampo di Pagan. Non passa molto e gli ospiti pareggiano (nel secondo inning) con un doppio di Carpenter (il secondo nelle ultime 2 partite) che permette a Kozma di arrivare salvo a casa.
Tutto però si decide nella quarta ripresa: nella parte bassa San Francisco colpisce e dopo il ground out di Pence, arrivano in serie il doppio di Belt ed il singolo di Blanco, seguìti dall’errore di Carpenter (che vale il 2-1 provvisorio per i Giants), arrivato nel tentativo di eliminare Crawford in prima base. Il walk di Pagan riempe le basi per San Francisco e Scutaro con il suo doppio porta i Giants sul 5-1. La partita si chiude poi nell’ottavo inning, quando i 3 singoli consecutivi di Huff, Pagan e Theriot portano San Francisco sul definitivo 7-1.
Ora un giorno di pausa e poi da mercoledì la serie si sposta a Saint Louis dove i tifosi di casa sono pronti a trascinare i Cardinals alla seconda apparizione consecutiva alle World Series.
A neanche 48 ore dall’impresa storica effettuata nel Nuovo Messico, Felix Baumgartner continua a catalizzare l’attenzione dei più curiosi, e ci stupiremmo se non fosse così. Sicuramente la maggior parte di coloro che hanno apprezzato la sua impresa non sapevano neanche chi fosse prima della sua missione ai confini dello spazio, adesso però il 43enne austriaco è conosciuto in tutto il mondo non fosse altro perchè tutto il mondo ha guardato quel folle lancio da 39mila metri. Difficile trovare un aggettivo che rispecchi totalmente l’essere di Felix, c’è chi lo considera un uomo temerario sempre alla ricerca del limite e c’è chi invece lo considera semplicemente un pazzo. A seconda dei punti di vista dai quali lo si voglia guardare, Felix Baumgartner ha comunque avuto il merito di superare un limite, al di fuori dell’immaginazione dell’essere umano. Mai nessuno era arrivato così in alto, mai nessuno aveva superato la velocità del suono. Mai nessuno prima di lui.
Dopo di lui, ma soprattutto grazie alla sua impresa, potrebbe esserci qualcuno in grado di continuare questa ricerca del limite esistente tra uomo e natura. In particolar modo, la tuta utilizzata da Baumgartner per il suo lancio rappresenta un elemento fondamentale per condurre l’esplorazione dello spazio verso nuove frontiere. Si tratta infatti di una tuta pressurizzata in grado di resistere a temperature estreme e ad una velocità di atterraggio di oltre mille km/h. Il buon Felix, nel preparare la sua missione, si è ritrovato alle prese con la claustrofobia che lo tormentava nelle ore passate nella tuta pressurizzata. Anche questo limite, con l’aiuto di uno psicologo dello sport, ha visto Baumgartner prevalere come testimonia la riuscita della missione ai confini dello spazio. Baumgartner con la sua folle impresa ha dato un forte slancio al futuro dell’esplorazione spaziale.
L’uomo del momentoFelix Baumgartner ha conquistato 3 record mondiali con un’impresa ai limiti dell’impensabile. La Red Bull Stratos però non nasce dal nulla perchè il buon Felix nella sua carriera si è reso protagonista più volte di record estremi. Nel 1999 il 43enne nato a Salisburgo firmò il record mondiale per il salto più alto con il paracadute da un edificio saltando dalle Petronas Towers a Kuala Lumpur. Nel luglio del 2003 è passato alla storia per esser stato il primo a praticare paracadutismo attraverso il Canale della Manica grazie ad una speciale tuta in fibra di carbonio. Baumgartner detiene anche il record del salto più basso mai effettuato da quando a Rio de Janeiro si lanciò dalla mano del Cristo Redentore, statua alta 38 metri rappresentante Gesù Cristo e inserita nel 2007 tra le 7 meraviglie del mondo moderno. Inoltre il base jumper austriaco nel 2004 è stato il primo a saltare dal viadotto di Millau in Francia prima di saltare 2 anni dopo dal Turning Torso, edificio di Malmo (Svezia). Il 12 dicembre 2007 si è lanciato dal Taipei 101, allora il più alto edificio al mondo (390 m). Di seguito vi proponiamo alcuni video delle imprese più famose di Baumgartner.
Video Felix Baumgartner lancio dal Cristo Redentore
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Video Felix Baumgartner lancio dal Taipei 101
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Video Felix Baumgartner lancio dal Turning Torso [jwplayer config=”60s” mediaid=”157182″]
4 squadre ancora in corsa, 2 di queste accederanno alle WorldSeries, ma solo una potrà diventare campione MLB: la post season del massimo campionato di baseball prosegue a ritmi intensi e senza soste. Nelle ChampionshipSeries sfide di alto livello con i New York Yankees che affrontano i Detroit Tigers (American League) mentre l’altra serie vede di fronte San Francisco Giants ed i campioni in carica dei Saint Louis Cardinals (National League).
Non va bene la situazione per i New York Yankees già sotto per 2-0 nella serie contro i Detroit Tigers nonostante le prime 2 partite giocate sul diamante di casa. Piove sul bagnato inoltre per i newyorchesi che in gara 1 oltre a perdere un match quasi drammatico al 12esimo inning, proprio nella 12 ripresa vedono il loro capitano e leader Derek Jeter che si rompe la caviglia e dovrà vedere il resto della post season da casa. Con il morale sotto i tacchi gli Yankees perdono poi anche gara 2 facendosi beffare dai Tigers che ora guardano con ottimismo alle prossime 3 partite da giocare a Detroit.
In gara 1 gli ospiti si portano sul 2-0, poi raddoppiano i punti (4-0) ma vengono riagguantati dai tenaci padroni di casa sul 4-4 proprio a fine match. Gara tattica, si va agli extra inning e la situazione si sblocca solo al terzo prolungamento con un avvenimento che potrebbe incidere significativamente sull’economia della serie: nel raccogliere una palla Jeter mette male il piede facendo girare la caviglia. Urla di dolore, il capitando esce in barella e Detroit affonda il colpo vincendo per 6-4.
In gara 2 gli Yankees devono provare la reazione ma le notizie sulle condizioni del capitano Jeter non lasciano le menti dei giocatori newyorchesi completamente sgombre. Punteggio bloccato ma al settimo inning qualcosa succede: doppio di Berry per le “Tigri”, singolo di Cabrera e Delmon Young che rischia la doppia eliminazione, ma per sua fortuna a Cano sfugge la palla del possibile double-play. Entra solo un punto ma, come vedremo, è un punto pesante. All’ottava ripresa, con due out sul tabellone l’arbitro sbaglia una clamorosa chiamata: salva ingiustamente Infante sorpreso fuori-cuscino e l’errore del direttore di gara risulta decisivo anche nel punteggio dato che dopo questa svista, lo stesso Infante e Jackson siglano altri 2 punti pesanti per Detroit (3-0 Tigers). Il monte di lancio degli ospiti, non concede molto: il partente venezuelano Anibal Sanchez subisce solo 3 valide e il suo cambio negli ultimi 2 inning, Phil Coke, chiude la partita agevolmente.
Ora 3 gare in fila a Detroit ma ai Tigers, contro questi Yankees, è probabile ne bastino solo 2 per chiudere i conti ed approdare alle WorldSeries. A meno di clamorosi (e forse impossibili) miracoli…
Nella National League invece i Saint Louis Cardinals, già campioni in carica, espugnano il diamante di San Francisco per 6-4 e si portano in vantaggio per 1-0 nella serie. A decidere il match sono le prestazioni di David Freese e Carlos Beltran, veri trascinatori del team del Missouri. I Giants hanno provato a fermare i leader di Saint Louis ma invano. Stanotte si replica con gara 2, un incontro che San Francisco deve vincere assolutamente per non compromettere già la serie.
“A volte bisogna andare veramente in alto per vedere come siamo piccoli”. Queste le prime parole di Felix Baumgartner poco dopo l’impresa ai confini dello spazio. Il 43enne austriaco si è lanciato in caduta libera da un’altezza di 39068 metri, sfondando il muro del suono grazie ad una velocità massima raggiunta pari a 1174 km/h. Ieri Baumgartner ha scritto la storia, conquistando in un solo colpo ben 3 record: l’altezza massima raggiunta da un pallone aerostatico con equipaggio, l’altezza maggiore (39068 metri) di un lancio da pallone aerostatico e la velocità massima (1174km/h) raggiunta da un uomo in caduta libera. 3 record conquistati e uno mancato per una manciata di secondi, perchè Baumgartner è sceso in caduta libera per 4 minuti e 19 secondi, ovvero 17 secondi in meno del record di durata detenuto dall’americano Joe Kittinger, colui che ieri guidava da terra l’austriaco. Poco importa però a chi è arrivato in cima al mondo, a chi ha avuto il coraggio di lanciarsi nel vuoto senza avere la certezza di tornare vivo sulla terra.
“Quando sei lì in piedi in cima al mondo, diventi così umile che non pensi più a battere i record, non pensi ad ottenere dati scientifici. L’unica cosa che vuoi è di tornare vivo“. Così Baumgartner ha raccontato nella conferenza post-lancio le sue sensazioni antecedenti alla caduta libera. Noi esseri umani come lui, possiamo immaginare cosa abbia provato in quel momento ma non potremo mai capirlo fino in fondo. Dopo essersi alzato oltre quota 39mila metri in poco più di 2 ore, il fondo per Baumgartner era la terra, davvero distante prima del lancio, sempre più vicina dopo quando non sono mancati i momenti di paura per l’austriaco: “Il lancio è stato buono, l’uscita era perfetta, poi ho iniziato a girare e accelerare: per qualche secondo ho pensato che avrei perso coscienza”. Dopo oltre 4 minuti in caduta libera, l’austriaco per via della cattiva visuale ha preferito aprire il paracadute per mettersi in sicurezza, così facendo ha mancato un record ma si è assicurato l’atterraggio nel New Mexico con annessa gloria.
Al terzo tentativo Felix Baumgartner è riuscito a compiere la sua missione, denominata Red Bull Stratos. I due precedenti tentativi sono stati rinviati l’8 e il 9 ottobre per le cattive condizioni atmosferiche, ma alla fine Baumgartner ha portato a termine la sua missione, preparata con estrema accuratezza negli ultimi 5 anni compiendo tra l’altro due salti preparatori, il primo oltre quota 21mila metri, il secondo oltre quota 29mila metri. Ieri il 43enne austriaco è salito molto più in alto e là dove mai nessuno era arrivato si è lanciato infrangendo il muro del suono. Con questo lancio ha chiuso la sua carriera e l’ha fatto nel modo migliore possibile: entrando nella storia. Questa impresa storica rimarrà impressa non solo negli annali ma nella mente di molti, soprattutto di quelli che hanno avuto la fortuna di viverla in diretta. Chi non ha avuto questa fortuna può riviverla con il video che vi proponiamo di seguito.
Notizia shock nel mondo del nuoto dove in queste ore è arrivata l’ufficialità del ritiro di Alessia Filippi, nuotatrice italiana che più volte ha indossato la cuffia azzurra riuscendo anche a portare in alto il proprio nome e l’Italia: queste vittorie sono però mancate negli ultimi anni ed è proprio questo il principale motivo del ritiro a soli 25 anni. Per un’atleta così giovane infatti non è di certo facile appendere costume, cuffia ed occhialini al chiodo ma, quando sotto ci sono anche altre cause e non dipende proprio tutto da te, la decisione arriva in fretta.
Proprio dopo aver conquistato la qualificazione alle Olimpiadi di Londra 2012, le Fiamme Gialle hanno messo fuori squadra la romana che si è vista crollare il mondo addosso: non bastasse alla gara della propria batteria nei 200 dorso a Londra è stata eliminata subito. Il clima era diventato dunque pesante ed in più la scelta delle Fiamme Gialle di puntare su atleti più giovani e promettenti ha fatto prendere la decisione definitiva ad Alessia Filippi.
Ovviamente amareggiata la nuotatrice romana ha affermato di continuare a praticare lo sport solamente per passione e che, nonostante il nuoto sia la sua vita, è arrivato veramente il momento di chiudere la propria carriera. In passato infatti più volte la Filippi aveva dichiarato di essere vicina a lasciare ma poi era ritornata sui suoi passi anche grazie ai risultati che sono arrivati fino ai Mondiali di Roma nel 2009, dove davanti al proprio pubblico conquistò una fantastica doppietta grazie alla medaglia d’oro nei 1500 sl e a quella negli 800.
Di certo questi sono stati gli anni più importanti per la Filippi che l’anno precedente durante le Olimpiadi di Londra 2012 conquistò l’argento negli 800 e, prima ancora, durante gli Europei di Budapest 2006 e Eindhoven 2008, aggiunse al proprio palmares tre medaglie d’oro e due di bronzo in svariate specialità. Quel che è certo è che Alessia Filippi resterà una delle più grandi nuotatrici italiane che, sfortunatamente è però sempre vissuta nell’ombra di Federica Pellegrini, considerata da sempre la numero uno per gli italiani.
Nella notte sono arrivati gli ultimi 2 verdetti delle DivisionSeries dei playoffMLB: nell’American League i New York Yankees battono, sul diamante di casa, i rivali dei Baltimore Orioles con il risultato di 3-1 e chiudono la serie in loro favore per 3-2. Nella National League i campioni MLB in carica dei Saint Louis Cardinals espugnano il campo dei Washington Nationals con il punteggio di 9-7 ed accedono al turno successivo vincendo la serie per 3-2 estromettendo dalla corsa playoff la squadra con il miglior record della regular season che avrebbe avuto il vantaggio del fattore campo in ogni serie della post season.
Division Series che sono state molto combattute e sofferte, con tutte e 4 le serie che hanno dovuto aspettare gara 5 per dare il giudizio finale. Speriamo che anche nelle Championship Series ci possano essere delle sfide altrettanto entusiasmanti.
I New York Yankees escono vittoriosi con il risultato di 3-1 dalla decisiva gara 5 contro i tenaci Baltimore Orioles: Alex Rodriguez viene escluso dai partenti, per i padroni di casa il suo posto viene preso da Eric Chavez. I primi punti del match li mette a segno Ichiro Suzuki che con un double porta a casa anche Derek Jeter per il provvisorio 2-0 Yankees. Sul monte di lancio intanto Sabathia è autore di una splendida prova arrivando al settimo inning con una sola valida concessa agli Orioles. La sfida si decide poco più tardi quando Granderson (fino a quel momento nullo nell’economia della serie) con un lungo home run porta New York sul punteggio di 3-0. Gara virtualmente chiusa, anche se con qualche patema d’animo visto che Sabathia sul monte di lancio inizia ad accusare la stanchezza concedendo un punto a Baltimore (che porta il risultato sul 3-1) e con una scelta d’assistenza errata regala le basi piene agli ospiti. Con 2 out, 2 strike e 3 cuscini occupati si decide dunque la partita. Alla battuta va Hardy per gli Orioles ma non riesce a realizzare il “miracolo”, lo Yankees Stadium esplode di gioia quando alla nona ripresa ancora Sabathia chiude i conti.
La monumentale prova del pitcher newyorchese permette ora alla sua squadra di andare a sfidare nella Championship Series dell’American League i Detroit Tigers che ieri hanno ottenuto il pass per il turno successivo battendo in gara 5 gli Oakland Athletics.
Nell’altra serie rimasta ancora aperta i campioni in carica dei Saint Louis Cardinals battono a domicilio Washington con una pazzesca rimonta al nono inning (9-7 il risultato finale) ed accedono alla Championship Series della National League. Sono i Nationals ad iniziare meglio l’incontro ed a portare sul proprio tabellino i primi 3 punti del match nel corso del primo inning. Alla fine della sesta ripresa sono ben 6 i punti di differenza tra le 2 formazioni (6-0) ma qui cambia l’inerzia della sfida e Saint Louis, ormai data per morta e fuori ai playoff, coglie al volo l’occasione. All’ottava ripresa il divario è di soli 2 punti (7-5) ma ancora non basta. Entra in scena l’eroe della serata, il seconda base Daniel Descalso: 3/5 al piatto, (già un home run proprio all’ottavo inning che ha ridato respiro ai suoi compagni) e in aggiunta altri 2 punti battuti a casa, quelli della parità (7-7), nel nono. Poi arriva il singolo di Kozma, che manda 2 compagni in casa base, per completare l’impresa. Nelle ultime 4 partite (i Cardinals ne hanno vinte 3 con 29 punti), Descalso viaggia a 0.352 di media battuta con 2 home run e 6 punti battuti a casa. E’ proprio grazie alla battuta che Saint Louis si giocherà il titolo della National League per l‘undicesima volta nella sua storia: contro Washington 32 punti, 6 home run e .265 di media battuta. Nessuno nelle Division Series ha fatto meglio. La rimonta dei Cardinals sui Nationals in gara 5 è la più clamorosa in un match decisivo di post season nella storia della MLB (sotto 6-0 alla fine del sesto inning, dietro 7-5 a una sola ripresa dalla fine della serie), i campioni in carica sono riusciti a segnare 4 punti per proseguire la loro corsa nei playoff 2012.
Ora per Saint Louis ci sarà la difficilissima serie contro i San Francisco Giants per l’accesso alle World Series: ricordiamo che queste 2 formazioni sono le ultime 2 squadre ad aver vinto il campionato nel corso degli ultimi 2 anni: i Giants nel 201o battendo i Texas Rangers, i Cardinals nel 2011 sempre contro il team di Dallas, ed entrambe hanno trionfato nonostante il fattore campo avverso. Si prospetta dunque una serie entusiasmante e forse anche lunga e tirata in cui è probabile si arrivi a gara 7. Di meglio certamente non si poteva chiedere!
Baltimore Orioles-New York Yankees 2-7
Baltimore Orioles-New York Yankees 3-2
New York Yankees-Baltimore Orioles 3-2
New York Yankees-Baltimore Orioles 1-2
New York Yankees-Baltimore Orioles 3-1
Detroit Tigers-Oakland Atlethics 3-1
Detroit Tigers-Oakland Atlethics 5-4
Oakland Athletics-Detroit Tigers 2-0
Oakland Athletics-Detroit Tigers 4-3
Oakland Athletics-Detroit Tigers 0-6
NATIONAL LEAGUE
Saint Louis Cardinals-Washington Nationals 2-3
Saint Louis Cardinals-Washington Nationals 12-4
Washington Nationals-Saint Louis Cardinals 0-8
Washington Nationals-Saint Louis Cardinals 2-1
Washington Nationals-Saint Louis Cardinals 7-9
San Francisco Giants-Cincinnati Reds 2-5
San Francisco Giants-Cincinnati Reds 0-9
Cincinnati Reds-San Francisco Giants 1-2
Cincinnati Reds-San Francisco Giants 3-8
Cincinnati Reds-San Francisco Giants 4-6
PLAYOFF MLB, DIVISIONAL SERIES:
AMERICAN LEAGUE:
New York Yankees (1)-Baltimore Orioles (wild card) serie 3-2Yankees (New York qualificata)
Oakland Athletics (2)-Detroit Tigers (3) serie 2-3 Tigers (Detroit qualificata)
NATIONAL LEAGUE:
Washington Nationals (1)-Saint Louis Cardinals (wild card) serie 2-3 Cardinals (Saint Louis qualificata)
Cincinnati Reds (2)-San Francisco Giants (3) serie 2-3 Giants (San Francisco qualificata)
LE SFIDE DELLE CHAMPIONSHIP SERIES:
AMERICAN LEAGUE
New York Yankees-Detroit Tigers (serie al meglio delle 7 partite)
NATIONAL LEAGUE
San Francisco Giants-Saint Louis Cardinals (serie al meglio delle 7 partite)
Notte di verdetti e di speranze quella che si è conclusa da poco nei playoff MLB 2012. Rimonta storica per San Francisco che sotto per 2-0 nelle prime 2 partite della serie (perse in casa) riesce a ribaltare la sfida nelle 3 gare a Cincinnati chiudendo sul 3-2. Washington si prende il punto del pareggio contro i campioni in carica dei Cardinals, Detroit sbanca Oakland e prosegue il suo cammino in post season estromettendo gli Athletics. Baltimore gioca un match splendido e costringe i New York Yankees all’ultima e decisiva gara 5.
Cominciamo proprio dall’American League Division Series, e proprio da New York: grande partita dei Baltimore Orioles che a dispetto del monte ingaggi, della tradizione e del record in regular season rispetto agli odierni avversari stanno facendo soffrire fino all’ultimo i favoriti Yankees. Lo avevamo detto più volte e lo ribadiamo ancora una volta, a dispetto di tutto, questa è una serie equilibrata e gli scontri in stagione regolare tra le 2 formazioni lo hanno testimoniato (9 vittorie per parte). In gara 4 New York scende in campo per chiudere i conti ma deve subito prestare attenzione agli ospiti, che si giocano il tutto per tutto. Il primo punto della gara arriva al quinto inning a firma di Nate McLouth che col suo solo home run porta avanti gli Orioles. Alla sesta ripresa il pari newyorchese è firmato da Derek Jeter. L’incontro procede sui binari dell’equilibrio ed anche in questa partita servono gli extra inning per decretare il vincitore, questa volta ad avere la meglio sono gli Orioles che alla 13esima ripresa segnano il punto del 2-1 con Manny Machado. L’ultimo attacco Yankees non produce nulla e così Baltimore agguanta il 2-2 in questa equilibratissima serie. Stanotte, sempre a New York, ultimo appello per entrambe le squadre, chi vince passa, chi perde resta fuori dai playoff.
Vanno avanti i Detroit Tigers che espugnano Oakland e conquistano il punto del 3-2 che permette loro di avanzare al turno successivo: il protagonista assoluto è il lanciatore Verlander che lancia per tutti i 9 inning con 4 valide, 1 base per ball e 11 strikeout nella vittoria 6 a 0 della sua squadra. Una prova mostruosa, Justin Verlander scende dal monte di lancio con il record di strikeout per una serie playoff di 5 partite (ben 22). Per Detroit ci sono ora le American League Championship Series (ovviamente contro la vincente della sfida tra Baltimore Orioles e New York Yankees), per Oakland stagione da incorniciare, come dimostra il lungo applauso dei tifosi di casa a fine gara nonostante l’eliminazione: partiti all’inizio senza essere accreditati da nessuno per una stagione da alta classifica, gli Athletics hanno sorpreso tutti, vincendo addirittura la divisione davanti ai fenomenali Texas Rangers. Se la squadra verrà mantenuta inalterata in futuro ci potrebbero essere grosse soddisfazioni nella “Baia”.
Nelle National League Division Series sorride invece l’altra squadra californiana, i San Francisco Giants che vincono la terza partita di fila fuori casa e completano una rimonta storica per la MLB (dopo aver perso le iniziali 2 partite casalinghe): A Cincinnati (campo ostico per tradizione) in gara 5 i Giants trionfano 6-4 realizzando ciò che nessun’altra squadra mai era riuscita ancora a fare, nella National League, da quando esistono le attuali Division Series (anno 1981). SanFrancisco è la prima franchigia a rimontare e vincere una serie da 2 partite di svantaggio. Il protagonista della serata è Buster Posey che nella quinta ripresa è artefice del GrandSlam che decide il match: dalla sua giocata arrivano 4 punti che sommati ai 2 precedenti portano gli ospiti sul 6-0. La rimonta dei Reds non si completa visto che i padroni di casa segnano solo 4 punti nei successivi 3 inning. Romo chiude la pratica sul monte di lancio e può esplodere la festa dei Giants.
Nella serie tra Washington ed i campioni in carica di Saint Louis il risultato è in perfetto equilibrio (2-2) dopo il successo dei Nationals sui Cardinals in gara 4 (2-1 per i padroni di casa). Servirà la decisiva quinta partita (sempre a Washington) per decretare chi passerà il turno ed andrà a sfidare San Francisco nelle National League Championship Series.
RISULTATI:
AMERICAN LEAGUE
Baltimore Orioles-New York Yankees 2-7
Baltimore Orioles-New York Yankees 3-2
New York Yankees-Baltimore Orioles 3-2
New York Yankees-Baltimore Orioles 1-2
Detroit Tigers-Oakland Atlethics 3-1
Detroit Tigers-Oakland Atlethics 5-4
Oakland Athletics-Detroit Tigers 2-0
Oakland Athletics-Detroit Tigers 4-3
Oakland Athletics-Detroit Tigers 0-6
NATIONAL LEAGUE
Saint Louis Cardinals-Washington Nationals 2-3
Saint Louis Cardinals-Washington Nationals 12-4
Washington Nationals-Saint Louis Cardinals 0-8
Washington Nationals-Saint Louis Cardinals 2-1
San Francisco Giants-Cincinnati Reds 2-5
San Francisco Giants-Cincinnati Reds 0-9
Cincinnati Reds-San Francisco Giants 1-2
Cincinnati Reds-San Francisco Giants 3-8
Cincinnati Reds-San Francisco Giants 4-6
PLAYOFF MLB, DIVISIONAL SERIES:
AMERICAN LEAGUE:
New York Yankees (1)-Baltimore Orioles (wild card) serie 2-2
Oakland Athletics (2)-Detroit Tigers (3) serie 2-3 Tigers (Detroit qualificata)
NATIONAL LEAGUE:
Washington Nationals (1)-Saint Louis Cardinals (wild card) serie 2-2
Cincinnati Reds (2)-San Francisco Giants (3) serie 2-3 Giants (San Francisco qualificata)
Notte piena di partite e ricca di emozioni quella appena trascorsa dove in programma c’erano 4 sfide valide per i playoff MLB 2012. A sorridere sono i New York Yankees, che grazie ad uno straordinario Raul Ibanez (record storico per lui) hanno la meglio sui tenaci Baltimore Orioles per 3-2 al 12esimo inning (portandosi così in vantaggio per 2-1 nella serie) in un match vietato ai deboli di cuore. Bene anche i campioni in carica dei Saint Louis Cardinals che con un super Carpenter sbancano il diamante dei Washington Nationals, squadra con il miglior record MLB in regular season, con un eloquente 8-0 ed anche loro vanno in vantaggio 2-1 nella serie. Ancora un monumentale Coco Crisp porta gli Oakland Athletics a pareggiare la sfida contro i Detroit Tigers (vittoria per 4-3 e serie ora sul 2-2) ed a potersi giocare il tutto per tutto nell’ultima e decisiva gara 5 sempre in programma in California. Stesso esito per l’incontro tra San Francisco Giants e Cincinnati Reds con i “Rossi” che sprecano il secondo match point sul diamante di casa (sconfitta pesante per 8-3) e danno la possibilità agli avversari di poter tentare il colpaccio in gara 5 che diventa così una partita da dentro o fuori, una cosa impensabile dopo i primi 2 successi di Cincinnati in California.
Nelle Division Series dell’American League gli Yankees vanno avanti 2-1 nella serie contro Baltimore grazie alla performance del 40enne Raul Ibanez: con gli Orioles in vantaggio nel match per 2-1 e con il profumo della vittoria sotto al naso, il giocatore di New York spara un fuoricampo nel nono inning pareggiando il risultato e rimandando l’esito della sfida agli extra inning. Alla dodicesima ripresa, con il punteggio bloccato, ancora Ibanez è autore di un secondo fuoricampo che chiude l’incontro regalando la vittoria ai suoi compagni per 3-2. Ibanez diventa così il primo giocatore non titolare nella MLB a centrare 2 homerun nei playoff. Serie che comunque si mantiene equilibrata, nonostante questo vantaggio Yankees, e siamo sicuri che gli Orioles continueranno a dire la loro anche in gara 4.
Nell’altra sfida, tra Oakland e Detroit, gli Athletics si portano in parità (2-2) grazie alla vittoria per 4-3 sui rivali dovuta soprattutto a Coco Crisp, sua infatti la valida con walkoff al nono inning che ha chiuso il match. Crisp era stato il protagonista in negativo in gara 2 a Detroit regalando in pratica il successo ai Tigers ma si è riscattato alla grande sia in gara 3 (presa favolosa con la quale ha rubato un fuoricampo a Miguel Cabrera) che in questa gara 4 mettendo a segno il punto decisivo. L’ultima partita, sempre ad Oakland, ci dirà chi tra queste 2 formazioni passerà il turno.
Nelle Division Series della National League dominio dei Saint Louis Cardinals sul diamante dei Washington Nationals: i campioni in carica chiudono la partita con un rotondo 8-0 frutto del fuoricampo di Kozma, delle 3 valide di Holliday e delle 2 a testa di Jay e Beltran. Grande gara per Carpenter sul monte di lancio. Washington vede invece lo spettro dell’eliminazione dopo aver dominato la regular season con il miglior record della Lega.
Nella serie tra Cincinnati e San Francisco, i Giants ottengono il punto del pareggio con una perentoria vittoria sul campo dei Reds per 8-3: Lincecum è l’eroe di serata, sul monte di lancio concede poco o nulla ai battitori dei Reds (quando ancora il risultato stava in bilico) e dando la possibilità ai suoi compagni Pagan (un fuoricampo e un doppio), Blanco (fuoricampo), Sandoval (fuoricampo) ed Arias (2 doppi) di mettere al sicuro il punteggio che regala ai Giants la possibilità di andarsi a giocare un’insperata gara 5 (dopo le prime 2 sconfitte in casa) sempre sul diamante di Cincinnati.
RISULTATI:
AMERICAN LEAGUE
Baltimore Orioles-New York Yankees 2-7
Baltimore Orioles-New York Yankees 3-2
New York Yankees-Baltimore Orioles 3-2
Detroit Tigers-Oakland Atlethics 3-1
Detroit Tigers-Oakland Atlethics 5-4
Oakland Athletics-Detroit Tigers 2-0
Oakland Athletics-Detroit Tigers 4-3
NATIONAL LEAGUE
Saint Louis Cardinals-Washington Nationals 2-3
Saint Louis Cardinals-Washington Nationals 12-4
Washington Nationals-Saint Louis Cardinals 0-8
San Francisco Giants-Cincinnati Reds 2-5
San Francisco Giants-Cincinnati Reds 0-9
Cincinnati Reds-San Francisco Giants 1-2
Cincinnati Reds-San Francisco Giants 3-8
PLAYOFF MLB, DIVISIONAL SERIES:
AMERICAN LEAGUE:
New York Yankees (1)-Baltimore Orioles (wild card) serie 2-1 Yankees
Oakland Athletics (2)-Detroit Tigers (3) serie 2-2
NATIONAL LEAGUE:
Washington Nationals (1)-Saint Louis Cardinals (wild card) serie 1-2 Cardinals
Cincinnati Reds (2)-San Francisco Giants (3) serie 2-2
Festa rimandata per i Detroit Tigers che in gara 3 delle Division Series American League dei playoff MLB 2012 devono arrendersi agli avversari degli Oakland Athletics con il punteggio di 2-0. Dopo le prime 2 vittorie interne la squadra del Michigan vola in California ma gli Athletics riescono ad avere la meglio e prolungano la serie almeno fino a gara 4, sempre in programma ad Oakland (dove casomai si giocherà anche la decisiva quinta partita).
Nell’altra gara della notte, valida per le Division Series della National League, anche i Cincinnati Reds devono rimandare la festa per il passaggio del turno: Cincinnati non ha saputo approfittare del vantaggio campo contro gli ex campioni del Mondo di San Francisco (nel 2010) ed ora dovrà cercare di chiudere i conti nel quarto incontro della serie sempre sul diamante di casa. I Giants però ora sognano la clamorosa rimonta e vogliono provare con tutte le forze a fare l’impresa per scrivere una pagina storica del baseball professionistico americano.
Detroit si arrende ad Oakland per 2-0: inizio di match aggressivo dei padroni di casa che già nel corso del primo inning si portano in vantaggio grazie a Yoenis Cespedes che punisce l’inizio difficile di Anibal Sanchez sul monte di lancio con un valida al centro che consente il punto dell’1-0 con Coco Crisp, in base grazie ad un singolo. La reazione dei Tigers arriva immediatamente nel corso della seconda ripresa con Prince Fielder ma la sua battuta viene vanificata dalla grande giocata difensiva sempre di Coco Crisp che non concede il fuoricampo al fuoriclasse di Detroit con una presa da highlights.
Nel quinto inning arriva il punto del 2-0 per Oakland grazie a Steven Smith. I californiani tengono duro grazie ai lanci di Cook e Doolittle, lasciando poi il campo al closer Grant Balfour nell’ultima ripresa. Balfour elimina Infante, si prende una valida da Miguel Cabrera ma quando la situazione precipita ci pensa il compagno di squadra Drew a chiudere i conti girando un doppio gioco sulla battuta di Prince Fielder e dando così la vittoria agli Athletics.
Cincinnati e San Francisco danno vita ad una partita tiratissima e piena di tensione, gli attacchi stentano (risultato finale 2-1 per i californiani al decimo inning) ed alla fine è la concretezza dei Giants ad avere la meglio. Reds subito in vantaggio grazie al singolo battuto da Bruce nel primo inning, che porta a casa Cozart dalla seconda base. La risposta di San Francisco arriva nel terzo inning con il pareggio che giunge grazie ad una volata di sacrificio di Pagan. Da questo momento in poi i lanciatori di entrambe le formazioni dominano la partita, infatti il numero dei battitori che riescono a guadagnare la base è di 4 (3 di Cincinnati, uno solo degli ospiti).
Nel decimo inning si decide la partita: Posey dei Giants batte un singolo importantissimo, seguito dalla valida da una base di Pence (per la prima volta ci sono 2 valide consecutive in questa partita), la situazione però sembra complicarsi per i californiani quando sia Belt che Nady vengono mandati strike out da Broxton. Ma alla fine è la battuta di Arias a portare Posey a casa base per il punto del decisivo 2-1, complice anche l’erroraccio di Rolen che non riesce a controllare bene la palla battuta da Arias. Romo chiude quindi la partita senza problemi.
Stanotte sono in programma ben 4 partite, tutte le contendenti infatti scendono in campo: Reds-Giants e Athletics-Tigers si affrontano per gara4, mentre Yankees-Orioles e Nationals-Cardinals si daranno battaglia per gara 3.
RISULTATI:
AMERICAN LEAGUE
Baltimore Orioles-New York Yankees 2-7
Baltimore Orioles-New York Yankees 3-2
Detroit Tigers-Oakland Atlethics 3-1
Detroit Tigers-Oakland Atlethics 5-4
Oakland Athletics-Detroit Tigers 2-0
NATIONAL LEAGUE
Saint Louis Cardinals-Washington Nationals 2-3
Saint Louis Cardinals-Washington Nationals 12-4
San Francisco Giants-Cincinnati Reds 2-5
San Francisco Giants-Cincinnati Reds 0-9
Cincinnati Reds-San Francisco Giants 1-2
PLAYOFF MLB, DIVISIONAL SERIES:
AMERICAN LEAGUE:
New York Yankees (1)-Baltimore Orioles (wild card) serie 1-1
Oakland Athletics (2)-Detroit Tigers (3) serie 1-2 Tigers
NATIONAL LEAGUE:
Washington Nationals (1)-Saint Louis Cardinals (wild card) serie 1-1
Cincinnati Reds (2)-San Francisco Giants (3) serie 2-1 Reds