Categoria: Altri sport

  • Rugby Italia Australia, ecco il XV anti “Wallabies”

    Rugby Italia Australia, ecco il XV anti “Wallabies”

    Dopo la bella prestazione offerta sabato scorso all’Olimpico di Roma contro i campioni del Mondo neozelandesi, la nazionale azzurra guidata dal C.T. Jaques Brunel sarà impegnata allo stadio Artemio Franchi di Firenze sabato 24 novembre contro l’Australia.

    Ultimo di tre test match molto importanti per la nazionale azzurra che sembra aver trovato la giusta alchimia tecnico – tattica per poter affrontare al meglio il Sei Nazioni di inizio febbraio 2013 dove gli azzurri potranno ambire a qualcosa di più rispetto al solito spauracchio rappresentato dall’evitare il famoso “cucchiaio di legno”.

    Sono essenzialmente due le novità più importanti presentate da Brunel in formazione: Robert Barbieri in terza linea e Quintin Geldenhuys in seconda, novità queste dettate dalla necessità espressa dal C.T. francese di avere più potenza in campo sin dall’inizio. Per il resto la formazione italiana si affiderà sui punti saldi rappresentati da Mirko Bergamasco, Martin Castrogiovanni oltre al capitano Sergio Parisse.

    Robert Barbieri
    Robert Barbieri in azione ©Paolo Bruno/Getty Images

    I “Wallabies” australiani sono reduci dalla pesante sconfitta subita dalla Francia ma riscattata subito con la vittoria bella e convincente a Twichenam contro i padroni di casa inglesi. Anche il C.T. australiana Robbie Deans ha già annunciato il XV australiano dove spiccano le individualità di Adam Ashley-Cooper,  Kurtley Beale e Wycliff Palu.

    Queste le formazioni che scenderanno in campo all’Artemio Franchi sabato 24 novembre:

    Italia: 15 Andrea Masi, 14 Giovambattista Venditti,13 Tommaso Benvenuti,12 Alberto Sgarbi,11 Mirco Bergamasco,10 Luciano Orquera,9 Edoardo Gori,8 Sergio Parisse,7 Robert Barbieri,6 Alessandro Zanni,5 Francesco Minto,4 Quintin Geldenhuys,3 Martin Castrogiovanni,2 Leonardo Ghiraldini,1 Andrea Lo Cicero. Panchina:16 Davide Giazzon, 17 Michele Rizzo, 18 Lorenzo Cittadini, 19 Antonio Pavanello, 20 Simone Favaro, 21 Manoa Vosawai, 22 Tobias Botes, 23 Luke McLean

    Australia: 15 Berrick Barnes,14 Nick Cummins,13 Adam Ashley-Cooper,12 Ben Tapuai,11 Drew Mitchell,10 Kurtley Beale,9 Brett Sheehan,8 Wycliff Palu,7 Michael Hoope,r6 Scott Higginbotham,5 Nathan Sharpe,4 Sitaleki Timani,3 Ben Alexander,2 Stephen Moore,1 Benn Robinson. Panchina
    16 Tatafu Polota Nau, 17 James Slipper, 18 Sekope Kepu, 19 Dave Dennis, 20 Liam Gill, 21 Nick Phipps, 22 Mike Harris, 23 Digby Ioane

  • Pallamano, Ivan Stuffer baciato da Maione protesta in mutande. Video

    Pallamano, Ivan Stuffer baciato da Maione protesta in mutande. Video

    Brutto episodio nell’ambito della pallamano dove, durante una partita di Serie A maschile, Ivan Stuffer, giocatore del Brixen, dopo essere stato espulso si è reso protagonista di un siparietto non proprio educato. Il tutto è avvenuto nel match di sabato scorso tra il Brixen ed il Bolzano: un derby a dir poco acceso dove ad avere la meglio è stata la formazione bolzanina che ha conquistato i tre punti in palio con un netto 34-25. I nervi tesi del momento, uniti alla provocazione di Pasquale Maione, pivot del Bolzano e della Nazionale Italiana Senior, il quale in un frangente di contatto con Stuffer ha baciato la guancia di quest’ultimo, hanno fatto sì che il giocatore del Brixen perdesse il controllo delle sue azioni: subito infatti ha spinto l’avversario, facendolo volare a terra.

    Tutto ciò ha provocato l’espulsione di Stuffer che però non si è limitato allo spintone: provocato sicuramente dalle parole del pubblico presente, il giocatore del Brixen si è avviato verso gli spalti e, preso dalla rabbia, si è tolto i pantaloni rimanendo in mutande e facendo un gesto a dir poco fuori luogo. Il battibecco con i tifosi del Bolzano è continuato tra i fischi e le parolacce ma poi ci ha pensato l’FIGH, Federazione Italiana Giuoco Handball, a castigare il gesto di Stuffer: il giudice sportivo ha infatti punito il giocatore con due giornate di squalificache lo costringono a saltare le partite fino al prossimo week end.

    Ivan Stuffer
    Ivan Stuffer

    Nonostante tutto, il video di quanto successo ha cominciato a girare tutto il mondo grazie a YouTube, spopolando tra i più grandi quotidiani e giornali sportivi online: quel che è certo è che il gesto di Pasquale Maione ha scatenato l’inferno tra i tifosi del Brixen mentre quello di Stuffer ha fatto accendere l’animo di tutti i presenti al match, scatenando anche l’ira di chi pratica lo sport tenendo ben presenti i concetti di sportività, lealtà e correttezza verso l’avversario.

    IL VIDEO DEL GESTO DI IVAN STUFFER:

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  • Italia All Blacks, sconfitta con onore per gli azzurri. Finisce 42-10

    Italia All Blacks, sconfitta con onore per gli azzurri. Finisce 42-10

    Una buona Italia esce sconfitta dall’Olimpico di Roma dal secondo test match contro i campioni del Mondo della Nuova Zelanda con il punteggio di 42-10.

    Italia convincente per 65’ dove il punteggio era ancora 23-10 per gli All Blacks che hanno dilagato nel finale ma che non hanno offuscato la prestazione italiana in vista del match contro l’Australia la settimana prossima.

    I primi dieci minuti del match vedono un Italia ordinata in campo ma una Nuova Zelanda volutamente rinunciataria in attacco, gli All Blacks non giocano mai alla mano e si limitano esclusivamente a calciare fuori l’ovale.  Al 12’ arriva il primo affondo neozelandese che produce subito un piazzato messo a segna da Cruden, e gli otto minuti successivi sono devastanti per gli azzurri che vengono spazzati via con la meta di Read su passaggio di Smith e di nuovo un piazzato di Cruden per il 13-0 al 20’. I 70mila dell’olimpico hanno paura di veder crollare gli azzurri sotto la marea nera ma questo non avviene anzi, i successivi venti minuti sono assolutamente di marca italiana che rinchiudono la Nuova Zelanda dietro e finiscono per segnare una meta stupenda con un grande colpo di reni di Alberto Sgarbi. Finisce 13-7 un primo tempo che ha visto una Nuova Zelanda buona a sprazzi ed una importante reazione azzurra.

    Alberto Sgarbi
    La meta di Sgarbi ©GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images

    L’intervallo non fa bene al XV azzurro con gli All Blacks che producono la solita ondata devastante ed in dieci minuti segnano una meta con Ma’a Nonu per il 23-7. Ma anche qui c’e’ la reazione italiana con Orquera che segna un piazzato che vale il 23-10 neozelandese, parziale che rimane invariato sino al 66’ grazie agli sforzi degli azzurri che costringono gli All Blacks nei propri 22. Ma purtroppo la sforzo italiano per rientrare in partita non produce punti che invece vengono segnati dalla Nuova Zelanda con la meta di Jane che sfrutta un placcaggio mancato di Mirko Bergamasco. Jane, entrato dalla panchina spacca letteralmente la partita in due nei minuti finali consentendo a Savea di realizzare due mete in due minuti che rovinano in parte, la buonissima prestazione degli azzurri.

    Finisce quindi con il punteggio di 42-10 a favore degli All Blacks che sono apparsi un po’ carenti nella qualità del gioco ma che hanno logorato gli azzurri i quali sono finiti per crollare nel punteggio nei  15’minuti finali. Comunque nel complesso buona prestazione dell’Italia con Favaro, Castrogiovanni e Masi su tutti mentre nella Nuova Zelanda grande, come al solito Ma’a Nonu, con Conrad Smith eletto meritatamente “Man of the Match”.

  • Federica Pellegrini per Philippe Lucas pronta a trasferirsi

    Federica Pellegrini per Philippe Lucas pronta a trasferirsi

    Nella giornata di ieri Federica Pellegrini si è presentata a Milano al meeting organizzato dallo sponsor Nilox agguerrita più che mai, dimostrando di aver voglia di tornare a vincere e di ripartire dopo la delusione rimediata ai Giochi Olimpici di Londra 2012. Dopo le svariate discussioni venute a galla tra la nuotatrice e la Federazione per la scelta di affidarsi nuovamente al tecnico francese Philippe Lucas, ad avere la meglio è stata l’atleta veneziana che è riuscita a spuntarla: nell’intervista di ieri infatti la Pellegrini ha dichiarato che stanno accordando le ultime precisazioni e poi si partirà con il lavoro in vista di Rio 2016.

    Si punta nuovamente in alto dunque in casa Magnini-Pellegrini dato che anche il nuotatore italiano, capitano della squadra azzurra, ha scelto di affidarsi all’ex tecnico di Laure Manaudou: per poter aggiudicarsi la sua guida i due sarebbero anche disposti a trasferirsi a Narbonne, solamente nel caso in cui Philippe avesse delle difficoltà nel trasferirsi a Verona, città in cui Federica ha sempre spiegato di trovarsi a suo agio.

    Federica Pellegrini Le Silla - Milan Fashion Week Womenswear S/S 2013
    Federica Pellegrini© Stefania D’Alessandro/Getty Images for Le Silla

    La scelta di tornare al passato, con Lucas la Pellegrini lavorò anche prima dei Mondiali di Shanghai 2011, è stata ben studiata dalla pluri campionessa Olimpica che ha spiegato di voler tornare ad essere tra le grandi nuotatrici del mondo: la fiducia verso il tecnico francese è dunque tanta ma, nelle dichiarazioni rilasciate ieri durante il meeting, Federica ha lasciato intendere che crede nel progetto e soprattutto in se stessa. Un progetto a lungo termine in quanto l’anno sabbatico è ancora ben fissato nella mente della giovane nuotatrice: in questi mesi infatti la Pellegrini preparerà solamente le gare per le staffette e si allenerà a quelle di delfino e di dorso, puntando ai Mondiali 2013 proprio con queste specialità.

    Grandi propositi per gli anni che verranno dunque per Federica Pellegrini che, nel finale dell’intervista, spiega di voler lavorare duramente per se stessa ma anche per coloro che anche dopo il flop di Londra 2012 le sono stati vicini e soprattutto per tutti quelli dell’ambiente che dopo i Giochi Olimpici le hanno parlato dietro le spalle. Una frecciatina lanciata verso precise persone senza fare nomi ne cognomi ma togliendosi molti sassi dalle scarpe, sperando di poter fare alzare ancora una volta più in alto di tutte la bandiera italiana.

  • In attesa di Italia – All Blacks abbiamo provato la maglia adidas

    In attesa di Italia – All Blacks abbiamo provato la maglia adidas

    Sabato sarà un gran giorno per il rugby italiano, come già abbiamo avuto modo di presentarvi, il test match Italia – Nuova Zelanda che metterà la nostra nazionale di fronte agli All Blacks, in una sfida che da sempre fa paura, ma che ci permetterà di sognare, almeno fino a sabato, il resto lo vedremo in campo.

    Naturalmente noi tiferemo Italia ed in attesa di sabato abbiamo avuto modo di testare con mano la nuova maglia della nazionale, quella che vestiranno gli azzurri, da Mirko Bergamasco a Simone Favaro, marchiata adidas, che fino al 2017 accompagnerà i nostri eroi nel loro cammino.

    Maglia Italia Rugby 2012/2013

    Abbiamo avuto modo di vestire e provare la nuova divisa dell’Italia, che per la prima volta nella storia della FIR (Federazione Italiana Rugby) sarà completamente azzurra, e sinceramente già da questo fattore abbiamo guardato la divisa con un occhio diverso, la scelta del colore unico sa già tanto di nazionalistico, il tutto poi è condito ad esempio nella maglia dal risalto delle tre strisce platino che ruotano intorno alla spalla dando così una maggiore visibilità in ogni fase del gioco. Il colletto della maglia, di colore bianco, ha un altro bel particolare, nel retro infatti è ricamata la bandiera italiana, mentre nella parte avanti è ben impressa la scritta “ITALIA“, oltre infine al fatto che riappare dopo tanti anni insieme allo scudetto nazionale  il logo ufficial della FIR .

    Spirito nazionalistico a parte e nell’attesa degli All Blacks abbiamo anche indossato la maglia, gradendone sia l’estetica che la qualità, per chi conosce l’orma famoso ClimaCool di adidas saprà bene quanto questo sistema sia fantastico, mentre chi avrà modo di sperimentarlo capirà la gioia della perfetta traspirazione e del mantenimento della temperatura corporea anche sotto sforzo. Inoltre il secondo sistema che si affianca a quello già descritto è il ForMotion, cioè la presenza di tessuti tridimensionali ed elastici che si adattano alla perfezione corpo dell’atleta, al tempo stesso migliorando vestibilità della maglia allo scopo di ottimizzare i movimenti e la comodità ed infine aumentando la libertà di azione.

    Il test match si avvicina, noi siamo pronti e già in divisa ad affiancare la nazionale, tiferemo e sogneremo, il resto lo faranno i giocatori sul campo, a noi non resta altro che augurargli buona fortuna.

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  • Rugby Italia All Blacks, sabato azzurri contro gli invincibili

    Rugby Italia All Blacks, sabato azzurri contro gli invincibili

    Secondo test match per la nazionale azzurra guidata dal C.T. Jaques Brunel che, dopo la vittoria risicata contro Tonga, si troverà di fronte la corazzata nera rappresentata dalla Nuova Zelanda.

    Match dal fascino e dal prestigio internazionale immenso quello che vedrà impegnato il XV azzurro sabato pomeriggio desideroso di riscattare una prestazione cosi così, fornita nella vittoria di misura su Tonga la scorsa settimana.

    Fortunatamente per i colori azzurri c’e’ il pieno recupero di Mirko Bergamasco che aveva sofferto di un problema al bicipite femorale sinistro dopo la sfida contro Tonga. Anche il Pilone Michele Rizzo ha recuperato da una distorsione alla caviglia rendono praticamente tutti i giocatori disponibili per coach Brunel per la super sfida contro gli All Blacks. Una grande occasione per ben figurare potrà presentarsi per il flanker italiano Simone Favaro da tutti considerato come il simbolo dei prossimi anni per il rugby azzurro. Favaro è pronto per un posto da titolare sabato pomeriggio per poter far vedere al Mondo intero i suoi placcaggi mozzafiato che lo resero famoso nel 2009 in Australia dove, a soli 21 anni, impressionò tutti a cominciare dal C.T. australiano Robbies Deans.

    Simone Favaro
    Il Flanker azzurro Simone Favaro ©Dino Panato/Getty Images for Aironi

    Una defezione importante potrà esserci invece nel XV neozelandese e che defezione visto che stiamo parlando del capitano degli All Blacks Richie McCaw, praticamente il miglior giocatore al Mondo per distacco ed uno dei forti di tutti i tempi con la sua presenza sabato pomeriggio che verrà decisa all’ultimo momento.

    Ovviamente tutti speriamo in un salto di qualità della nostra nazionale che non ha mostrato una fluidità di gioco e soprattutto una continuità nella fase offensiva nel primo test match contro Tonga. Certamente l’avversario è di quelli tosti ed anche una sconfitta di misura potrebbe essere già un bel risultato che darebbe una grande linfa a tutto il movimento di questo fantastico sport che avrebbe tanto da insegnare sia in termini comportamentali sia in ambito dell’uso della tecnologia in campo, al gioco del calcio.

  • Matteo Manassero trionfa al Barclays Singapore Open

    Matteo Manassero trionfa al Barclays Singapore Open

    Trionfo per il diciannovenne Matteo Manassero al Barclays Singapore Open, torneo golfistico dell’European Tour svoltosi nella capitale del Sud est asiatico, con il giovane veronese che è riuscito ad imporsi sul sudafricano Louis Oosthuizen nel prolungamento del torneo, conseguente al fatto che i due avevano chiuso a -13, e dunque in perfetta parità, le 72 buche del torneo.

    La vittoria di Manassero lo porta, così, nell’Olimpo della storia del golf italiano soprattutto considerando la sua giovane età: nessuno prima di lui prima di aver compiuto vent’anni era riuscito a portare a casa ben tre successi, e la sua vittoria di Singapore porta a 18 il numero dei successi azzurri nell’European Tour. Con il trionfo ottenuto ieri, Manassero ha mostrato ancora una volta tutte le sue doti tecniche, anche perchè è sopraggiunta dopo una giornata molto tirata, iniziata alle sette del mattino e flagellata da condizioni meteo tutt’altro che ideali, con la pioggia scrosciante che – come spesso accade nel Sud-Est Asiatico – aveva messo in serio rischio la possibilità che le gare venissero svolte.

    Matteo Manassero vincitore del Singapore Open | © Stanley Chou/Getty Images

    Nonostante ciò, però, Matteo Manassero è riuscito a mostrare tutto il suo talento concludendo 18 buche con 64 colpi, -7 sotto il par della giornata, per un totale di -11 in parità con lo stesso Louis Oosthuizen, vincitore del British Open del 2010. Il duello con il sudafricano è, così, proseguito per tutta la durata del primo giro, portando il torneo al play-off dopo un intenso testa a testa: ben tre extrahole con Matteo Manassero che, al terzo tentativo sul tee della 18, è riuscito a mettere a segno un ottimo drive: così, dopo il secondo colpo, il sudafricano si è posizionato a nove metri dalla bandierina, mentre Manassero a soli due metri e mezzo, con una migliore posizione per centrare la buca al terzo colpo e conquistare, così, la vittoria nel torneo, assicurandosi il primo premio – ben 800 mila euro – e ritornando fra i migliori 50 giocatori al mondo, circostanza che gli consentirà di disputare i prossimi Major del 2013.

    Francesco Molinari ha concluso, invece, in quinta posizione – in parità con Scott – mentre il fratello Edoardo Molinari si è posizionato cinquantesimo.

  • NHL, prosegue il lockout. Ingenti danni economici, interviene Obama

    NHL, prosegue il lockout. Ingenti danni economici, interviene Obama

    Non si sblocca il lockout NHL: è molto lontano infatti l’accordo tra associazione giocatori e Lega e quindi, dopo la preseason è stato cancellato anche tutto il mese di novembre, periodo in cui avrebbe dovuto prendere il via la stagione regolare.

    La situazione pare davvero molto complicata, non sembra esserci una soluzione imminente al blocco del campionato, le contrattazioni si sono interrotte, con accuse reciproche tra proprietari e atleti.

    Il numero totale delle partite cancellate è di 326 (quasi 22 gare per squadra e ciò vuol dire cancellazione di un quarto del campionato) e le perdite economiche per la decisione di far sparire un mese dal calendario NHL si possono stimare in 720 milioni di dollari.

    Il nodo cruciale è la spartizione degli introiti: i proprietari non sembrano intenzionati a scendere dalle loro posizioni che partono, come nei rinnovi del contratto collettivo di tutte le leghe professionistiche americane, dalla divisione dei proventi al 50%. Fino a questo momento gli utili venivano divisi al 57% in favore dei giocatori ed al 43% per i proprietari, una situazione che le franchigie non sono decise ad accettare. Con la crisi finanziaria sempre alle porte sembra inevitabile arrivare a una soluzione della spartizione paritaria dei proventi ma l’associazione giocatori ha intenzione di dare battaglia per cercare di portare a casa qualcosa di più soprattutto considerato il fatto che è uscita con le ossa rotte dall’ultimo lockout (quello del 2004), concedendo ai proprietari una riduzione dei salari del 24%. La proposta della Lega prevede poi anche altri punti fondamentali che riguardano la lunghezza massima dei contratti (che dovrebbe diventare di cinque anni) e il tetto salariale, il famoso salary cap (che passerebbe progressivamente da un massimo di 59.9 milioni di dollari per la stagione 2012/2013 e a un minimo di 43.9 milioni di dollari nell’ultima stagione dell’accordo collettivo in discussione). Numeri però che al momento non hanno nessuna valenza e sono tutti da rinegoziare, visto che con la cancellazione delle partite di novembre l’offerta del commissioner Gary Bettman e della NHL dovrà per forza essere diversa.

    logo NHL

    Vista la situazione di incertezza molte stelle dell’hockey su ghiaccio hanno deciso di attraversare l’oceano e di giocare in Europa, così come avvenuto anche lo scorso anno (proprio di questi tempi) nella NBA dove il lockout portò diversi atleti a giocare nel Vecchio Continente fino a quando non fu trovata una soluzione al lockout per far ripartire il campionato. Tra i nomi più importanti ricordiamo quelli di Alex Ovechkin (ora con la Dinamo Mosca), Ilya Kovalchuk (SKA San Pietroburgo), Henrik Zetterberg (EV Zug, in Svizzera), Evgeni Malkin (Metallurg Magnitogorsk nella KHL), Tyler Seguin (EHC Biel) e Pekka Rinne (Dinamo Minsk). L’ultima star in ordine cronologico ad accettare una proposta dell’hockey europeo è Patrick Kane dei Chicago Blackhawks che giocherà nel campionato svizzero con l’EHC Biel.

    Ovviamente la situazione è molto delicata, ripensando anche ai precedenti poco incoraggianti: nel 1994/1995 il campionato finì ai primi di gennaio, mentre il torneo della stagione 2004/2005 fu interamente cancellato. Anche il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama è intervenuto sulla spinosa questione in un noto programma televisivo dicendo, in sintesi, di voler ricordare solo una cosa a proprietari e giocatori, che i loro guadagni sono possibili perchè ci sono tanti tifosi che lavorano sodo, comprano i biglietti e guardano la televisione. Il tifoso insomma va sempre rispettato. Chissà che non riesca con questo intervento a sbloccare il lockout NHL, come già successo in passato (proprio lo scorso anno) con la NBA e qualche settimana fa per far ritornare gli arbitri professionisti nella NFL.

  • MLB playoff: San Francisco vince le World Series, Giants campioni del Mondo

    MLB playoff: San Francisco vince le World Series, Giants campioni del Mondo

    I San Francisco Giants sono i nuovi campioni del Mondo: in gara 4 delle World Series dei playoff MLB 2012 i californiani battono ancora una volta i rivali dei Detroit Tigers con il risultato di 4-3 e chiudono la serie con uno sweep, un cappotto che non lascia adito ad ulteriori commenti, tanto è stata netta la superiorità dei Giants in questa Finale.

    San Francisco ripete l’impresa del 2010 e diventa campione del Mondo per la settima volta nella sua storia, la seconda da quando la franchigia è stata trasferita da New York in California.

    A differenza delle altre 3 sfide, finite nettamente in mano ai Giants, questa gara 4 è stata molto combattuta (è terminata infatti al decimo inning ed ha lasciato tutti col fiato sospeso fino all’ultima palla), merito anche dei Detroit Tigers che non sono rimasti con le mani nelle mani come successo nelle prime 2 gare giocate a San Francisco ed a gara 3 disputata sul diamante di casa. La disperazione di Detroit, sotto 3-0  ad un passo dalla fine e quindi ormai con le spalle al muro, ha prodotto un match davvero intenso.

    San Francisco parte subito forte ed al secondo inning si porta già in vantaggio. Hunter Pence colpisce un doppio per regola al centro sul lancio di Max Scherzer dei Tigers e viene spinto a casa base dal gran triplo a destra di Brandon Belt. I tifosi dei Tigers ammutoliscono, anche perchè le statistiche dicono che i Giants hanno un record in questi playoff di 9 vittorie e 1 sconfitta quando passano in vantaggio.

    Tuttavia Detroit dimostra di essere viva: Miguel Cabrera, dopo 3 partite molto brutte, batte lungo e profondo a destra dove Hunter Pence non può arrivare. E’ un fuoricampo che vale 2 punti, visto che anche Austin Jackson riesce ad arrivare a casa base. E’ l’Home Run del vantaggio, il primo vantaggio in queste le World Series dei Tigers con il pubblico del Comerica che vede un barlume di speranza e incomincia a credere nel miracolo sportivo, anche perchè Matt Cain, il pitcher partente dei Giants, dimostra di non essere proprio in forma.

    San Francisco Giants, nuovi campioni del Mondo MLB | © Pool/Getty Images

    Buster Posey però rimette le cose a posto per San Francisco con un fuoricampo da 2 punti nel corso della sesta ripresa e manda ancora i Giants avanti sul tabellone. 3 a 2 ora il punteggio, con Marco Scutaro che precede proprio Posey a casa base per la festa degli ospiti.Ma non è finita qui, perchè Delmon Young decide di giocare come sa così come aveva fatto il suo compagno Miguel Cabrera qualche minuto prima. Lungo contatto a destra e arriva il pareggio Detroit, con il Solo Homer del vincitore del premio di M.V.P. dell’American League Championship Series. La tensione sale alle stelle. Il punteggio non si schioda più dal 3-3, fino alla decima ripresa: Phil Coke, rilievo dei Tigers, inizia l’inning concedendo la valida a Ryan Theriot. Il bunt di sacrificio di Brandon Crawford porta il compagno in seconda base, ma sembra tutto inutile perchè Angel Pagan viene eliminato al piatto. A decidere il match, la serie ed il campionato è Marco Scutaro che, sul conto di 3 balls e uno strike, batte valido al centro mandando a casa base il compagno Theriot che porta il risultato sul 4-3 in favore di San Francisco.Entra così in scena il closer Sergio Romo dei Giants che elimina al piatto con 2 strike out prima Austin Jackson e poi Don Kelly. L’ultimo battitore da affrontare è Miguel Cabrera. Il vincitore della Triple Crown in regular season resiste strenuamente e lotta su ogni lancio ma non serve perchè dopo 2 balls e 2 strike Romo lancia a casa base e la stella di Detroit guarda la palla depositarsi nel guantone di Buster Posey.

    Può iniziare la festa, i Giants sono, meritatamente, i nuovi Campioni del Mondo…

    RISULTATI:

    San Francisco Giants-Detroit Tigers 8-3
    San Francisco Giants-Detroit Tigers 2-0
    Detroit Tigers-San Francisco Giants 0-2
    Detroit Tigers-San Francisco Giants 3-4
    Detroit Tigers-San Francisco Giants /
    San Francisco Giants-Detroit Tigers /
    San Francisco Giants-Detroit Tigers /

    PLAYOFF MLB, WORLD SERIES:

    San Francisco Giants (3 National League)-Detroit Tigers (3 American League) serie 4-0 Giants (SAN FRANCISCO CAMPIONE MLB)

    IL PROGRAMMA DELLE WORLD SERIES:

    GARA 1 (in programma a San Francisco) – nella notte tra mercoledì 24 e giovedì 25 ottobre alle ore 1.30
    GARA 2 (in programma a San Francisco) – nella notte tra giovedì 25 e venerdì 26 ottobre alle ore 2.00
    GARA 3 (in programma a Detroit) – nella notte tra sabato 27 e domenica 28 ottobre alle ore 1.30
    GARA 4 (in programma a Detroit) – nella notte tra domenica 28 e lunedì 29 ottobre alle ore 1.00
    Eventuale GARA 5 (in programma a Detroit) – nella notte tra lunedì 29 e martedì 30 ottobre alle ore 1.00
    Eventuale GARA 6 (in programma a San Francisco) – nella notte tra mercoledì 31 ottobre e giovedì 1 novembre alle ore 00.30
    Eventuale GARA 7 (in programma a San Francisco) – nella notte tra giovedì 1 e venerdì 2 novembre alle ore 00.30

  • MLB playoff, San Francisco vince gara 3 delle World Series. Titolo vicino

    MLB playoff, San Francisco vince gara 3 delle World Series. Titolo vicino

    I San Francisco Giants sono ad un passo dal titolo di campioni del Mondo: anche in gara 3 delle World Series dei playoff MLB 2012 i californiani hanno superato in trasferta i rivali dei Detroit Tigers con il punteggio di 2-0 e guidano ora la serie per 3 partite a 0. Nella storia della “Fall Classic” nessuna squadra è mai riuscita a recuperare 3 gare di svantaggio (c’è un solo precedente nella storia della Lega, la rimonta dei Boston Red Sox sui New York Yankees nell’ American League Championship Series del 2004).

    Una gara perfetta dei Giants che continuano a non sbagliare nulla, sia in attacco che in difesa, e che per la seconda volta di fila ha lasciato senza punti a tabellone i Tigers (che in regular season, ben 142 gare, solo per 2 volte non erano riusciti a segnare!).

    Ottima gara del lanciatore Vogelsong che resta in gioco per 6 inning, senza concedere molto ed è letale nei momenti caldi del match come ad esempio nel quinto inning quando il giocatore di San Francisco ha fatto vedere tutta la sua classe: a basi cariche ha prima eliminato Barry col terzo strikeout della sua serata, poi non si è fatto intimorire da Miguel Cabrera, il primo giocatore a vincere la Triple Crown dopo 45 anni, tenendo così i Giants al sicuro da brutte sorprese. Poi ci hanno pensato Lincecum, arma letale come rilievo, e il closer Romo a chiudere i conti.

    San Francisco Giants | © Ezra Shaw/Getty Images

    San Francisco fa bene anche in attacco dato che è capace di concretizzare al massimo le occasioni capitate. Al secondo inning Anibal Sanchez sbaglia due lanci nella sua pur ottima partita e i Giants passano a condurre. Pence guadagna la base ball e poi un triplo contro le recinzioni al centro di Gregor Blanco vale l’1 a 0 ospite. La successiva valida di Crawford porta la squadra californiana sul 2 a 0, per un parziale che non cambierà più nel corso della gara.

    A Detroit i tifosi sono ormai del tutto scoraggiati ed increduli per questo risultato: ormai solo un miracolo potrebbe ribaltare questa difficile situazione ed i Tigers appaiono davvero in balìa dell’avversario che si sta dimostrando nettamente più forte.

    RISULTATI:

    San Francisco Giants-Detroit Tigers 8-3
    San Francisco Giants-Detroit Tigers 2-0
    Detroit Tigers-San Francisco Giants 0-2
    Detroit Tigers-San Francisco Giants
    Detroit Tigers-San Francisco Giants
    San Francisco Giants-Detroit Tigers
    San Francisco Giants-Detroit Tigers

    PLAYOFF MLB, WORLD SERIES:

    San Francisco Giants (3 National League)-Detroit Tigers (3 American League) serie 3-0 Giants

    IL PROGRAMMA DELLE WORLD SERIES:

    GARA 1 (in programma a San Francisco) – nella notte tra mercoledì 24 e giovedì 25 ottobre alle ore 1.30
    GARA 2 (in programma a San Francisco) – nella notte tra giovedì 25 e venerdì 26 ottobre alle ore 2.00
    GARA 3 (in programma a Detroit) – nella notte tra sabato 27 e domenica 28 ottobre alle ore 1.30
    GARA 4 (in programma a Detroit) – nella notte tra domenica 28 e lunedì 29 ottobre alle ore 1.00
    Eventuale GARA 5 (in programma a Detroit) – nella notte tra lunedì 29 e martedì 30 ottobre alle ore 1.00
    Eventuale GARA 6 (in programma a San Francisco) – nella notte tra mercoledì 31 ottobre e giovedì 1 novembre alle ore 00.30
    Eventuale GARA 7 (in programma a San Francisco) – nella notte tra giovedì 1 e venerdì 2 novembre alle ore 00.30