Categoria: Altri sport

  • Sara Anzanello è grave, serve un trapianto di fegato

    Sara Anzanello è grave, serve un trapianto di fegato

    Una triste notizia giunge dal mondo del Volley: la schiacciatrice Sara Anzanello, uno dei simboli della pallavolo femminile italiana, è ricoverata in gravi condizioni all’ospedale Niguarda di Milano per una forma acuta di epatite, per lei si è reso necessario un trapianto di fegato.
    L’atleta è stata colta da malore mentre si allenava a Baku in Azerbaigian dove da due anni gioca nella squadra dell’Arzerrail. Da alcuni giorni Sara si era sottoposta ad accertamenti dapprima a Baku e poi a Istanbul per poi essere trasferita, su suggerimento dei medici turchi, in Italia. A darne notizia sulle condizioni della schiacciatrice è la famiglia Anzanello che con un comunicato sul sito ufficiale dell’atleta scrive:

    Sentiamo il dovere di ringraziare quanti ci sono vicini con il loro affetto e si sono interessati alle condizioni di salute di Sara e continuano a farlo: amici, conoscenti e tifosi. Lo facciamo in un momento in cui Sara sta affrontando una sfida difficile, noi continuiamo a tifare per lei e in questo delicato momento chiediamo massima tranquillità e il più stretto riserbo. A breve verrà diramato un bollettino medico con gli aggiornamenti sullo stato di salute di Sara. La prognosi resta riservata“.

    Sara Anzanello | © Claudio Villa / Getty Images
    Sara Anzanello | © Claudio Villa / Getty Images

    Nel mondo sportivo numerosi sono i messaggi di augurio e incoraggiamento indirizzati al “Grande Puffo” nomignolo che le è stato assegnato per via di una tinta ai capelli sbagliata di colore azzurro, augurio al quale anche la nostra redazione si unisce: “Forza Sara!“.

    Sara Anzanello, 33 anni di San Donà di Piave, ex centrale dell‘Asystel Novara, nella sua carriera vanta 3 Coppe Italia, due Supercoppe Italiane, una Coppa di Lega e tre Coppe Cev. Con la Nazionale azzurra ha vinto il Mondiale in Germania nel 2002 e alla Coppa del Mondo 2007, oltre ad un argento al campionato europeo 2005 e diversi buoni piazzamenti al World Grand Prix.

  • Europei Indoor Atletica, Italia promossa a pieni voti

    Europei Indoor Atletica, Italia promossa a pieni voti

    Europei Indoor atletica, si è chiusa ieri la rassegna continentale indoor a Goteborg con la nazionale azzurra che conquista la bellezza di cinque medaglie, l’oro con Daniele Greco nel triplo, l’argento di Paolo Dal Molin nei 60 ostacoli e le tre medaglie di bronzo con Simona La Mantia nel triplo, Veronica Borsi nei 60 ostacoli e Michael Tumi nei 60 piani. Una spedizione che segna il definitivo cambio di rotta impresso dal nuovo Commissario Tecnico Magnani che finalmente, almeno per chi vi scrive, ha deciso di puntare sui giovani facendogli accumulare quell’esperienza sempre utile che può essere maturata esclusivamente nei grandi appuntamenti dove si gareggia tanto con orari insoliti e dove la pressione è sempre alle stelle.

    Daniele Greco ©Michael Steele/Getty Images
    Daniele Greco ©Michael Steele/Getty Images

    I grandi nomi dell’atletica leggera italiana sono rimasti a casa, Antonietta Di Martino, Elisa Cusma ed Andrew Howe alle prese con infortuni abbastanza importanti e la medaglia di bronzo olimpica Fabrizio Donato, bloccato all’ultimo minuto da un virus influenzale. Ma le nuove leve hanno saputo interpretare al meglio l’impegno continentale raggiungendo le migliori prestazioni proprio nel week end svedese appena trascorso.

    Promossi – sicuramente Paolo Dal Molin e Veronica Borsi, i due ostacolisti hanno conquistato il record italiano proiettandosi con ottime speranze verso la stagione all’aperto. Il migliore è stato sicuramente Daniele Greco che ha saputo dare continuità al quarto posto olimpico conquistando l’oro con la migliore prestazione mondiale stagionale, un 17.70m che fa ben sperare per i mondiali estivi di Mosca. Ottimo anche Michael Tumi, il giovane velocista azzurra è rimasto un po’ male del bronzo ma ha corso sui suoi livelli e con il sogno di avvicinare il 10.01 di Pietro Mennea nei 100m. Promossa anche Simona La Mantia con un bronzo che le darà grande fiducia dopo la passata stagione piena di infortuni. Da segnalare anche le buone prove in finale di Gianmarco Tamberi nell’alto, di Giulia Viola nei 1.500m ed il quarto posto di Chiara Rosa nel peso.

    Bocciati – è ovvio che dopo la fantastica misura di 2m saltata a febbraio da Alessia Trost, si attendeva che la giovane promessa mondiale dell’atletica leggera italiana conquistasse almeno una medaglia, ma ci sentiamo comunque di prendere positivamente il quarto posto conquistato in finale che le ha dato sicuramente quel primo bagaglio d’esperienza sempre importante dopo l’assurda decisione di non convocarla alle ultime Olimpiadi londinesi. Rimandati, e si spera per poco, Silvano Chesani e Roberta Bruni con il giovane saltatore in alto che non è riuscito a conquistare la finale a causa di un errore a 2.13 decisamente di gioventù dopo il 2.33 degli assoluti di Ancona mentre la saltatrice con l’asta non ha conquistato la finale non superando la misura di 4.36 dopo il bel 4.60 di Ancona.

    Adesso spazio alla stagione all’aperto che culminerà con i Mondiali estivi a Mosca, si spera in una stagione senza infortuni e con il morale a mille che questi Europei appena chiusi hanno saputo dare a tutta la giovane nazionale azzurra.

  • Europei Indoor Atletica: Daniele Greco oro, bronzo per Tumi

    Europei Indoor Atletica: Daniele Greco oro, bronzo per Tumi

    Europei Indoor atletica, grandissima Italia a Goteborg con Daniele Greco che entra a tutti gli effetti nell’elite mondiale del salto triplo vincendo la medaglia d’oro con la fantastica misura di 17.70m, miglior prestazione mondiale stagionale ed a soli 3 centimetri dal record italiano di Fabrizio Donato. Grandissima gara dell’azzurro che non ha risentito della pressione tutta sulle sue spalle a causa del forfait per un virus influenzale di Fabrizio Donato riuscendo a vincere un titolo europeo anche contro il dolore. Bella prova anche per il velocista Michael Tumi che nei 60 piani conquista la medaglia di bronzo con il tempo di 6.52 con il titolo vinto dal francese Jimmy Vicaut con un 6.48, migliore prestazione mondiale stagionale. Peccato per Tumi che sperava in un metallo più prezioso ma che ha sicuramente risentito della semifinale troppo ravvicinata rispetto alla finale ed anche di un pizzico d’emozione a causa della giovane età.

    Daniele Greco ©ADRIAN DENNIS/AFP/Getty Images
    Daniele Greco ©ADRIAN DENNIS/AFP/Getty Images

    Fantastico Greco che inizia la gara con un 17 metri che non lasciava grandi speranze per il titolo anche a causa del russo Sanitov che ha messo pressione all’azzurro sin dal primo salto. Daniele ha dolore in tutto il corpo e specialmente al tallone che però non impedisce all’italiano di realizzare la misura della medaglia d’oro al quarto tentativo spaccando letteralmente in due la gara. Definitiva consacrazione per Greco e primo titolo europeo in carriera dopo il quarto posto conquistato alle olimpiadi di Londra dietro proprio a Fabrizio Donato. Gianmarco Tamberi chiude in quinta posizione la finale dell’alto con 2.29m e buono anche il settimo posto della giovanissima Giulia Viola nei 1.500m.

    Nelle altre gare titoli alla Russia con Darya Klishina e Sergey Mudrov rispettivamente nel salto in lungo e nel salto in alto, gioia britannica con Holly Bleasdale nel salto con l’asta donne con la Svezia che festeggia l’oro nei 1.500m grazie alla non proprio scandinava di nascita Abeba Aregawi mentre la finale dei 3.000m viene vinta dall’azero, anche lui non proprio proveniente dall’est europeo, Hayle Ibrahimov.

    L’ultima giornata a Goteborg, domenica, vedrà ancora l’Italia in cerca di possibili medaglie con la giovane promessa del salto in alto mondiale Alessia Trost e la triplista Simona La Mantia a difendere il titolo conquistato due anni fa a Parigi.

  • Europei Indoor Atletica, Dal Molin e Borsi ostacoli di gioia

    Europei Indoor Atletica, Dal Molin e Borsi ostacoli di gioia

    Partono decisamente bene gli Europei Indoor di atletica leggera alla “Scandinavium Arena” di Goteborg, Paolo Dal Molin e Veronica Borsi conquistano rispettivamente la medaglia d’argento e quella di bronzo nei 60 ostacoli abbattendo i precedenti record italiani. Fantastica prestazione del 25enne italiano figlio di un camerunense e di una bellunese e residente in Germania, cancellato il precedente record di Emanuele Abate (assente quest’ultimo nella capitale svedese) un 7.57 demolito da Dal Molin con uno strabiliante 7.51 con l’azzurro che aveva già fatto intendere dalle batterie, che un posto sul podio era prenotato e con l’oro che è sfuggito solo grazie ad un grande russo Shubenkov che ha vinto con la migliore prestazione mondiale di 7.49, ma siamo già contenti così.

    Paolo Dal Molin ©Ian Walton/Getty Images
    Paolo Dal Molin ©Ian Walton/Getty Images

    Veronica Borsi invece di record italiani ne ha fatti addirittura due, un sensazionale 7.96 in semifinale che ha cancellato il record italiano storico di Carla Tuzzi che durava da ben 19 anni per un centesimo e poi ha completato il capolavoro in finale conquistando un bronzo fantastico con un 7.94 dietro alla bielorussa Talay, argento, ed alla turca Yanit. Nella stessa finale bella prova anche per Micol Cattaneo, settima con Marzia Caravelli fuori in semifinale ma già brava ad esserci dopo mille infortunio in questo inverno.

    Le buone prestazioni in casa Italia sono continuate anche oltre le medaglie di Dal Molin e Borsi con le finali conquistate da Daniele Grego e Simona La Mantia nel triplo e con un ottimo Michael Tumi nei 60 piani. Ottima anche la finale nei 1.500 della giovane Viola, bene Tamberi nell’alto mentre le delusioni di giornata sono arrivate da Silvano Chesani, sempre nell’alto e da Roberta Bruni nell’asta con le due giovani promesse azzurre che non hanno conquistato il biglietto per la finale dopo i fuochi d’artificio agli ultimi assoluti di Ancona.

    Nelle altre gare, oro Francia nel Pentathlon con Nana Djimou mentre il serbo Asmir Kolasimac conquista il titolo continentale nel lancio del peso.

  • Europei Indoor Atletica, tante speranze in casa Italia

    Europei Indoor Atletica, tante speranze in casa Italia

    La 32esima edizione dei Campionati Europei indoor di Atletica Leggera si terrà in Svezia, a Goteborg, con la nazionale italiana che si presenterà ai nastri di partenza della rappresentativa continentale indoor con ben 44 rappresentanti (24 uomini e 20 donne), un record che dimostra la crescita continua di tutto il movimento dopo le belle indicazioni già avute alle Olimpiadi di Londra e dopo l’exploit degli assoluti indoor di Ancona dove ci sono stati i fantastici record italiani di Michael Tumi nei 60 ostacoli, Silvano Chesani nell’alto e Roberta Bruni nel salto con l’asta. Oltre ai nomi nuovi nella capitale svedese ci saranno anche i big dell’atletica leggera italiana con Fabrizio Donato e Daniele Greco oltre a Simona La Mantia, Chiara Rosa e Alessia Trost.

    Alessia Trost ©ERIC LALMAND/AFP/Getty Images
    Alessia Trost ©ERIC LALMAND/AFP/Getty Images

    Le speranze di medaglie sono affidate al bronzo olimpico Fabrizio Donato e Daniele Greco nel triplo oltre al velocista Michael Tumi che detiene con 6.51, la seconda prestazione mondiale. Fra le donne il podio dovrebbe essere alla portata sia per Simona La Mantia nel triplo che per Chiara Rosa nel peso mentre si attendono fuochi d’artificio e la definitiva consacrazione fra i piani alti della giovanissima saltatrice in alto Alessia Trost che detiene la migliore prestazione mondiale indoor con la misura di due metri conquistata a Genk, in Belgio, lo scorso 10 febbraio. Le gradite sorprese possono invece arrivare dalla nuova generazione “italiana” rappresentata da Isalbet Juarez nei 400m e dalla velocista Audrey Alloh.

    Ecco i partecipanti azzurri alla rassegna continentale svedese.

    60m CERUTTI Fabio, COLLIO Simone, TUMI Michael
    400m HALITI Eusebio, JUAREZ Isalbet, VALENTINI Lorenzo
    800m BENEDETTI Giordano
    1500m ABDIKADAR Sheik Ali Mohad, SALAMI Najibe Marco
    3000m HAIDANE Abdellah
    60hs ABATE Emanuele, DAL MOLIN Paolo, TEDESCO Stefano
    Alto CHESANI Silvano, FASSINOTTI Marco, TAMBERI Gianmarco
    Asta PIANTELLA Giorgio
    Lungo CATANIA Emanuele, OJIAKU Kevin, TREMIGLIOZZI Stefano
    Triplo BONI Michele, DONATO Fabrizio, GRECO Daniele
    Peso DODONI Marco
    60m ALLOH Audrey, DRAISCI Ilenia, HOOPER Gloria
    400m BAZZONI Chiara, SPACCA, Maria Enrica
    800m CUSMA PICCIONE Elisa, MILANI Marta
    1500m MAGNANI Margherita, VIOLA Giulia Alessandra
    3000m WEISSTEINER Silvia
    60hs BORSI Veronica, CATTANEO Micol, CARAVELLI Marzia
    Alto TROST Alessia
    Asta BENECCHI Giorgia, BRUNI Roberta
    Lungo LIBOA’ Giulia
    Triplo LA MANTIA Simona
    Peso NICOLETTI Julaika, ROSA Chiara

  • Christof Innerhofer terza gioia a Garmisch

    Christof Innerhofer terza gioia a Garmisch

    Christof Innerhofer vince la sua terza discesa stagionale sulle nevi tedesche di Garmisch dove l’azzurro, nel Mondiale del 2011, conquistò la bellezza di tre medaglie. Immensa prova del fuoriclasse italiano che aveva dimostrato di essere il più forte già nelle prove, letteralmente dominate. Nessuna sbavatura per Innerhofer che precede sul traguardo tedesco la coppia austriaca formata da Georg Streitberger, secondo a 12/100, e Klaus Kroell, sul gradino più basso del podio con un distacco di 16/100. Il norvegese Aksel Lund Svindal chiude la gara in quinta posizione riguadagnando il pettorale rosso di leader della classifica di specialità a scapito di Dominik Paris che comunque si è difeso egregiamente con un ottava posizione, due dietro un ritrovato Werner Hell.

    Christof Innerhofer ©JOHANNES EISELE/AFP/Getty Images
    Christof Innerhofer ©JOHANNES EISELE/AFP/Getty Images

    Terza vittoria stagionale per Christof Innerhofer e quinta per Italjet con le due di Dominik Paris con i due azzurri che incalzano proprio Svindal nella classifica di specialità con il norvegese che mantiene 10 punti di vantaggio su Paris e 15 su Innerhofer con due discese ancora da disputare.

    In campo femminile grandissima sorpresa con la vittoria in discesa sulle nevi francesi di Meribel della spagnola Carolina Ruiz Castillo che beffa la tedesca Maria Riesch, seconda con la francese Marchand – Arvier a chiudere il podio. Tina Maze chiude in quarta posizione avviandosi in questo fine settimana a conquistare matematicamente la sfera di cristallo. In casa Italia l’unica a salvarsi e Daniela Merighetti, ottava, mentre da dimenticare le discese delle sorelle Fanchini con Nadia a salvarsi fortunatamente da una brutta caduta.

    Classifica Discesa donne

    1 Carolina RUIZ CASTILLO SPA    1’ 42”56
    2 Maria RIESCH GER          0.20
    3 M. MARCHAND – ANVIER FRA          0.21
    4 Tina MAZE SLO          0.28
    5 Regina STERZ AUS          0.35

    Classifica Discesa uomini         

    1 Christof INNEHOFER ITA    1’ 37”83
    2 Georg STREITBERGER AUS          0.12
    3 Klauss KROELL AUS          0.16
    4 Hannes REICHELT AUS          0.36
    5 Aksel Lund SVINDAL NOR          0.47

    Classifica generale Donne

    1 Tina MAZE SLO         1744
    2 Maria HOEFL-RIESCH GER         886
    3 Lindsey VONN USA         740
    4 Anna FENNINGER AUS         716
    5 Katrhin ZETTEL AUS         697

    Classifica generale Uomini

    1 Marcel HIRSCHER AUS          1135
    2 Aksel Lund SVINDAL NOR          966
    3 Felix NEUREUTHER GER          776
    4 Ted LIGETY USA          736
    5 Ivica KOSTELIC CRO          709
  • Mondiali Sci nordico 2013, le speranze azzurre in Val di Fiemme

    Mondiali Sci nordico 2013, le speranze azzurre in Val di Fiemme

    Mondiali Sci nordico 2013, partiranno con una sprint in tecnica classica i Campionati del Mondo di sci nordico in Val di Fiemme in una edizione, la 49esima, che si preannuncia molto spettacolare e sicuramente perfetta dal punto di vista organizzativo ma purtroppo con pochissime possibilità di medaglie per la nazionale azzurra. Infatti l’ultima medagliata mondiale di Oslo 2011, Arianna Follis, si è ritirata come anche Marianna Longa e Magda Genuin, lasciando un vuoto enorme in una delle disciplina, come lo sci di fondo, che più ha regalato gioia e soddisfazione nel corso degli ultimi anni ma che da Torino2006, ci vede in pieno cambio generazionale. Infatti lo sci di fondo azzurro naviga in acque alquanto agitate, con nessun giovane promettente all’orizzonte e poche possibilità di ben figurare in questa competizione iridata.

    Alessandro Pittin ©JEFF PACHOUD/AFP/Getty Images
    Alessandro Pittin ©JEFF PACHOUD/AFP/Getty Images

    Tralasciando il settore femminile, le uniche possibilità flebili di podio sono individuate fra gli uomini con l’intramontabile Giorgio Di Centa nella gara a pursuit e nella 50km in classico, in Roland Clara sempre nella pursuit e nella 15 km a tecnica libera e nello sprinter Federico “Chicco” Pellegrino. Qualche speranze c’e’ anche nella gloriosa staffetta 4X10 maschile ma tutti e quattro i moschettieri azzurri devono essere al meglio e bisognerà colmare la tradizionale lacuna nella prima frazione in tecnica classica.

    Qualche luce invece potrebbe vedersi nelle altre discipline con le saltatrici Evelin Insam ed Elena Runggaldier, più la prima che la seconda e con il combinatista Alessandro Pittin che però è reduce dall’ennesima brutta caduta di inizio stagione che gli ha fatto saltare praticamente tutte le gare di Coppa del Mondo.

    Per quanto riguarda i protagonisti stranieri c’e’ grande attesa per il duo svizzero – norvegese formato da Dario Cologna e Petter Northug con il russo Legkov a rompere le classiche uova nel paniere come già successo nella vittoria dell’ultimo Tour de Ski. Eterno duello in campo femminile fra Marit Bjorgen e  Justyna Kowalczyk mentre nel salto l’austriaco Gregor Schilerenzauer cercherà di aumentare i suoi già fantastici record.

  • Sei Nazioni, Scozia padrona. Italia ko 34-10

    Sei Nazioni, Scozia padrona. Italia ko 34-10

    Come passare dalle stelle alle stalle in poco più di una settimana, dopo la splendida vittoria sulla Francia il secondo match della nazionale azzurra al Sei Nazioni 2013 finisce con un autentico massacro al “Murrayfield Stadium” con i padroni di casa scozzesi che dispongono in lungo e in largo dell’Italia per tutta la durata di un match che si conclude con il punteggio abbastanza severo di 34-10. Troppo piccola l’Italia vista oggi nel secondo match del Sei nazioni 2013, la Scozia si è impadronita del match sin dai primi minuti dimostrandosi nettamente superiore in tutte le zone del campo nei confronti di un XV azzurro irriconoscibile rispetto alla vittoria di nemmeno una settimana fa contro la Francia all’Olimpico di Roma. Disastrosa partita di tutti gli azzurri con un Luciano Orguera deficitario ed autore di numerosi errori da vero e proprio dilettante.

    Alessandro Zanni ©Stu Forster/Getty Images
    Alessandro Zanni ©Stu Forster/Getty Images

    Il primo tempo degli azzurri sembra un salto nel passato in senso negativo, troppi errori nella costruzione del gioco con Tobias Boates impotente nei confronti dell’aggressività scozzese che mette sempre pressione al nostro mediano di mischia durante la costruzione del gioco. Il nervosismo fra le fila azzurra diventa sempre più grande, Orguera è disastroso con un calcio piazzato fallito ed un errore marchiano che consente alla Scozia di mettere il naso avanti con la punizione di Laidlaw. Ancora un piazzato di Laidlaw consente alla Scozia di allungare 6-0 ma la frittata è servita al minuto 29 con Visser che viene lanciato in meta nella difesa di burro azzurra. La reazione italiana non manca ma il risultato è solamente un piazzato di Orguera che sigilla il 13-3 alla fine del primo tempo. Prima frazione di gioco pessima per la nazionale azzurra che subisce la Scozia nei raggruppamenti perdendo sempre i punti d’incontro, praticamente un’altra squadra rispetto ad una settimana fa contro la Francia.

    Il secondo tempo è ancora peggio del primo, dopo due minuti Scott buca di nuovo la difesa azzurra e nemmeno cinque minuti dopo, Orguera combina un altro disastro facendosi intercettare un passaggio che sancisce la terza meta scozzese con Hogg. Brunel tenta di dare la scossa cambiando tutta la linea mediana spedendo in panca sia Boates che ovviamente Orguera ma il risultato è un’altra marcatura scozzese con Lamont. Nel finale arriva la meta della bandiera di Zanni che però non cancella una delle più brutte prestazioni azzurre nella storia del Sei Nazioni.

  • Vince Svindal, Dominik Paris è argento in discesa libera

    Vince Svindal, Dominik Paris è argento in discesa libera

    Finalmente è arrivata la prima medaglia per l’Italia ai mondiali di sci Alpino in corso di svolgimento a Schladming, in Austria. A conquistarla è infatti il colosso Dominik Paris che vince la medaglia d’argento in discesa libera dietro il norvegese Aksel Lund Svindal con la Francia a vincere un’altra medaglia, dopo l’argento di De Tessieres in superg, grazie al bronzo di David Poisson. Dimostrazione di maturità raggiunta a pieni voti per il 23enne azzurro vincitore quest’anno sulla mitica “Streif” di Kitzbuehel ed a Bormio. Grandissimo anche il norvegese Svindal che si candida decisamente ad essere il padrone assoluto della velocità mondiale grazie anche al bronzo conquistato in supergigante.

    Dominik Paris ©SAMUEL KUBANI/AFP/Getty Images
    Dominik Paris ©SAMUEL KUBANI/AFP/Getty Images

    Dominik Paris ha avuto il coraggio dei grandi per buttarsi in picchiata sul pendio austriaco ricco di insidie e trabocchetti, l’azzurro ha rischiato per ben due volte di uscire di pista a più di 120 km orari ma ha saputo contenere alla grande i rischi grazie soprattutto grazie alla sua immensa potenza atletica. Nulla ha però potuto Paris contro uno Svindal praticamente perfetto e desideroso di riscattare la delusione nel supergigante dove era l’assoluto favorito ma penalizzato da un disceso molto simile ad un gigante puro.

    Tolto Paris la prestazione in casa Italia non è stata certamente esaltante con la delusione più grande rappresentata da Christof Innerhofer che ha compiuto un discesa titubante e ricca di imprecisioni che hanno relegato il campione italiano in 14esima posizione a più di due secondi di ritardo da Svindal. Peter Fill ha chiuso in dodicesima piazza compiendo anche lui tanti errori nel muro finale mentre ancora da dimenticare è la prova di Werner Hell che sembrava aver finalmente ritrovato il feeling giusto con i suoi sci in questa stagione ma che chiude di fatto il suo Mondiale con una sedicesima posizione molto deludente.

    Domani appuntamento con la discesa libera femminile, il pronostico per la vittoria rimane molto aperto anche a causa dell’assenza della regina della velocità Lindsey Vonn, a causa della bruttissima caduta che ha coinvolto l’americana nel supergigante.

  • Riscatto Riesch in supercombinata, Sofia Goggia settima

    Riscatto Riesch in supercombinata, Sofia Goggia settima

    Arriva finalmente una gioia per la tedesca Maria Riesch in questa stagione non certo esaltante per lei, in un annata dove i riflettori sono stati tutti per Tina Maze e Lindsey Vonn, la teutonica fa sua la supercombinata mondiale precedendo sulle traguardo austriaco di Schladming proprio la onnipresente Tina Maze con l’Austria, a riscattare parzialmente un inizio di Mondiale certamente deludente. con la medaglia di bronzo conquistata da Nicole Hosp. Grande prestazione soprattutto nella manche di slalom per la tedesca che conferma il titolo olimpico conquistato sulle nevi canadese di Vancouver. Ancora una bella gara per la giovanissima Sofia Goggia che ha chiuso la gara in settima posizione dando dei segnali importanti soprattutto per la discesa di domenica dove potrà lottare per un posto sul podio.

    Maria Hoefl-Riesch ©Alexander Hassenstein/Getty Images
    Maria Hoefl-Riesch ©Alexander Hassenstein/Getty Images

    La sconfitta di giornata, se si può parlare di sconfitta visto che non ha vinto come al solito, è la slovena Tina Maze che aveva chiuso al comando la prova di discesa con due decimi di vantaggio su Maria Riesch ma che ha interpretato forse in maniera un po’ troppo prudente, la prova di slalom sul tracciato disegnato dal suo allenatore, l’italiano Magoni. Fuori nella manche di slalom la campionessa mondiale uscente Anna Fenninger che aveva chiuso in prima posizione a pari merito con la Maze la prova di discesa libera.

    In casa Italia oltre alla bella prova di Sofia Goggia non c’e’ granchè da segnalare se non una discreta prova in discesa sia di Daniela Merighetti (che non ha disputato la prova di slalom per non riacutizzare un infortunio alla schiena) che di Elena Fanchini che ha chiuso la prova  in 15esima posizione, due posizioni più rispetto ad Elena Curtoni che spera ancora di poter disputare la discesa mondiale di domenica mentre gli uomini saranno impegnati domani con grandi speranze riposte in Christof Innerhofer e Dominik Paris.