Categoria: Altri sport

  • Doping, Asafa Powell e Tyson Gay positivi

    Doping, Asafa Powell e Tyson Gay positivi

    Atletica leggera mondiale nella bufera dopo la notizia della positività ad un controllo antidoping di due atleti cardini di tutto il panorama mondiale. Sotto choc è l’intera Giamaica, dominatrice degli ultimi anni nel settore della velocità, con la positività riscontrata in ben cinque suoi atleti fra cui l’ex primatista mondiale dei 100m Asafa Powell. Se la Giamaica piange certamente non ride la sua acerrima rivale, gli Stati Uniti d’America devono infatti far fronte alla positività del suo velocista più rappresentativo, Tyson Gay che è anche il secondo uomo più veloce di sempre dopo Usain Bolt. Lo scandalo è arrivato puntualmente prima di una manifestazine importante e significativa come i Campionati Mondiali che si terrano a Mosca nel mese di agosto e dove sia Powell che Gay devono dire addio.

    Tyson Gay, positivo ad un controllo antidoping © Christian Petersen/Getty Images
    Tyson Gay, positivo ad un controllo antidoping © Christian Petersen/Getty Images

    Tutti i protagonisti si sono dichiarati assolutamente innocenti e fuori da qualsiasi giro di doping denunciando un ipotetico sabotaggio in cui la IAFF (la Federazione Mondiale) deve fare assolutamente chiarezza. Oltre ad Asafa Powell la Giamaica vede positivi anche altri atleti di grido come Nesta Carter, oro nella staffetta 4X100 ai giochi olimpici di Pechino e Sherone Simpson, anche lei oro nella 4×100 donne ai giochi di Atene 2004. La positività di questi 5 atleti è stata poi confermata dal direttore dell’agenzia nazionale antidoping (Jadco) Herb Elliott, che ha aggiunto di essere in attesa del risultato delle controanalisi.

    Deluso, sorpreso ed amareggiato anche Tyson Gay che viene pizzicato positivo ad un controllo a sorpresa ma che ancora non si conosce la sostanza incriminata. Gay ha subito dichiarato di essere stato sempre dentro le regole dello sport e di essere fidato di qualcuno poco onesto. Adesso dobbiamo attendere le controananlisi prima di emettere le classiche sentenze che comunque non devono risparmiare nessuno qualora la positività dovesse essere confermata in nome di una disciplina cardine e più rappresentativa di tutto lo sport mondiale.

  • L’AAMS apre nuove opportunità sul gioco

    L’AAMS apre nuove opportunità sul gioco

    Chi sarà il prossimo allenatore del Manchester city? Quale squadra comprerà Giaccherini? Roba da patiti di calciomercato, ma da adesso materia di riflessione anche per gli scommettitori. Come riferito nel sito dell’AAMS (Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato) è possibile raccogliere scommesse su eventi non prettamente sportivi ma legati al calciomercato.

    In definitiva si tratta di un allineamento della normativa italiana a tipologie di scommesse già in voga presso altri paesi come l’Inghilterra. Il nostro paese ha dimostrato un buona reattività al complesso fenomeno del gioco, un affare da 100 miliardi all’anno. La rapidità legislativa in questo senso è stata ammirevole considerando gli standard del nostro parlamento.

    La ragione di tale reattività è da ricercare negli interessi coinvolti in questo settore. Nel 2012 il fisco ha incassato 14 miliardi di euro dal gioco online questo grazie all’introduzione dei casino online e ai giochi come quelli che si trovano su 888 casino online: slot, roulette, blackjack. Un vero e proprio argine all’erosione causata da operatori illegali senza licenza AAMS. Insomma un adeguamento necessario per le casse dello stato e per garantire ai giocatori la possibilità sicurezza e trasparenza in tutte le fasi di gioco, dal deposito alla puntata all’eventuale vincita o perdita.

    La praticabilità del gioco anche in settori come il calciomercato potrebbe essere l’inizio di un fenomeno che può portare all’estensione delle scommesse a fenomeni ancora più aleatori, mentre per lo sport esiste la possibilità di effettuare giocate mirate e intelligenti. Nel calciomercato il fiuto e la capacità di saper leggere tra le righe le dichiarazioni dei dirigenti diventano un fattore che fa la differenza.

  • Europei a squadre alla Russia, settima Italia

    Europei a squadre alla Russia, settima Italia

    L’atletica leggera italiana chiude con una settimo posto gli Europei a squadre che nell’occasione sono stati disputati nel fine settimana appena passato in Inghilterra, a Gateshead. Piccolo passo avanti per la nazionale azzurra rispetto alla precedente edizione di Stoccolma nel 2011 dove Vizzoni e compagni chiusero in ottava posizione. Tuttavia ancora c’e’ molto da fare in quanto i rappresentanti italiani nella piovosa cittadina inglese non sono riusciti a vincere nemmeno una prova delle otre trenta previste con i migliori piazzamenti conquistati da Giuseppe Gibilisco ed Alessia Trost, rispettivamente nel salto con l’asta e nel salto in alto, ma con prestazioni decisamente sotto la media soprattutto per la giovane azzurra erede di Antonietta Di Martino che ha saltato un metro e novantadue, misura che non può garantire nulla ai prossimi mondiali di Mosca fra poco più di un mese alla giovane diciannovenne che comunque rappresenta la nostra unica speranza di medaglia mondiale.

    Giuseppe Gibilisco ©Michael Steele/Getty Images
    Giuseppe Gibilisco ©Michael Steele/Getty Images

    E dire che il livello continentale della vecchia Coppa Europea non era poi così alto ma gli atleti azzurri sono stati tutti sotto le loro prestazioni stagionali con l’unica speranza che la preparazione in vista dei Campionati Mondiali di luglio abbia un pò appesantito le gambe dei nostri. Detto dei secondi posti di Trost e Gibilisco da segnalare i quarti posti di Chiara Rosa nel peso, Libania Grenot sui 200m e Margherita Magnani sui 1500m mentre le delusioni arrivano da Daniele Meucci, solo nono nei 3000m, Michael Tumi nei 100m e Veronica Borsi che, nella gara dei 100 ostacoli, si presentava al via come una delle favorite alla vittoria chiudendo però solamente in quinta posizione.

    Intanto a livello mondiale e battaglia a viso aperto fra il giamaicano Usain Bolt e lo statunitense Tyson Gay con quest’ultimo che è volato ai trials a stelle e strisce sia sui 100m che sui 200m lanciando il guanto di sfida all’uomo più veloce del Mondo ai prossimi mondiali.

  • Doping, positiva Veronica Campbell Brown

    Doping, positiva Veronica Campbell Brown

    Atletica mondiale sotto shock per la notizia della positività ad un diuretico della velocista giamaicana Veronica Campbell Brown. La trentunenne plurimedagliata olimpica e mondiale è stata trovata positiva durante un controllo antidoping in occasione della seconda tappa del Challenge IAFF stagionale svoltosi proprio a Kingston, in Giamaica, il 4 maggio scorso. E’ un diuretico lo sostanza illecita che inchioda la Brown alle sue responsabilità di atleta e soprattutto di donna, una sostanza che molto verosimilmente dovrebbe servire come “coprente”.

    Ovviamente la notizia è di quelle sconfortanti che colpisce oltre al Mondo dell’atletica leggera, seconda disciplina dopo il ciclismo ad essere più colpita da casi di positività al doping, anche una nazione orgogliosa dei suoi tanti campioni olimpici, Usain Bolt su tutti.

    Il palmares di Veronica Campbell Brown parla da solo con ben sette medaglie olimpiche in quattro edizioni dei giochi culminate dalle due medaglie d’oro ai giochi di Atene 2004 e Pechino 2008 nei 200 metri, la distanza preferita dall’atleta giamaicana e nove medaglie mondiali con i titoli iridati di Osaka 2007 sui 100m ed a Daegu nel 2011 nei 200m, un palmares secondo solo all’intramontabile ed indimenticabile Merlene Ottey. La positività della Brown viene accolta dal Mondo dell’atletica leggera come una notizia quasi attesa e che colpisce una nazione dominante nella velocità mondiale e che ha destato da sempre dei sospetti sull’onesta sportiva ed umana dei propri atleti.

    Veronica Campbell Brown positiva al doping | © FRANCK FIFE / Getty Images
    Veronica Campbell Brown positiva al doping | © FRANCK FIFE / Getty Images

    La velocista vive ed è cresciuta sportivamente negli Stati Uniti e, nonostante i tanti successi e la popolarità raggiunta in questi anni, non è mai entrata nei cuori dei tanti tifosi giamaicani visto che non si allena con i due gruppi principali nei quali si divide la velocità olimpica giamaicana.

    Nessuna dichiarazione al momento è stata rilasciata dall’entourage della velocista e nè tantomeno dall’uomo più veloce del Mondo, Usain Bolt che verrà molto verosimilmente chiamato a difendere tutto il movimento.

  • Fantastico Manassero! Vittoria record e US Open

    Fantastico Manassero! Vittoria record e US Open

    Matteo Manassero trionfa alla quarta buca di spareggio al Bmw Pga Championship, uno dei tornei più prestigiosi dello European Tour. Il 20enne azzurro, grazie alla quarta vittoria da professionista, entra per la prima volta nei primi 30 del mondo diventando il miglior italiano nella classifica mondiale. Nei campi di Wentworth l’enfant prodige del golf mondiale ha battuto allo spareggio Simon Kahn, inglese 40enne che aveva trionfato sul percorso inglese nel 2010. Manassero è il secondo italiano della storia a vincere questo importantissimo torneo: prima di lui c’era riuscito soltanto il grande Costantino Rocca nel 1996.

    Manassero, che in carriera non ha mai perso uno spareggio, ha fatto suo un Bmw Pga Championship carico di giocatori esperti. Matteo, terzo dopo 54 buche, ha saputo rimontare in con un bellissimo ultimo giro da 69 colpi, 10 sotto il par per la settimana. Alla fine delle quarta giornata erano 3 i giocatori con lo stesso punteggio: Manassero, Kahn e Marc Warren. Quest’ultimo è uscito subito dopo essere finito in acqua, mentre Kahn e Manassero hanno proseguito a braccetto fino alla quarta buca di spareggio. L’inglese finisce in acqua e l’azzurro mette le mani sul torneo con un birdie.

    Matteo Manassero vince il Bmw Pga Championship | © David Cannon /Getty Images
    Matteo Manassero vince il Bmw Pga Championship | © David Cannon /Getty Images

    Con questa vittoria Manassero batte un’altro record. Diventa il più giovane di sempre ad imporsi nel torneo di Wentworth e si guadagna un posto nello US Open, il secondo major stagionale in programma dal 13 giugno sul percorso di Merion, in Pennsylvania. La U.S. Golf Association, grazie ad una deroga, ha deciso di invitare l’azzurro che è balzato in un colpo al primo posto nell’European Race to Dubai 2013.

    Nonostante la recente vittoria, Matteo Manassero non si ferma e torna subito in campo per disputare il Nordea Masters sul percorso del Bro Hof Slott Gc, a Stoccolma, in Svezia. Insieme a lui ci sono Francesco ed Edoardo Molinari e gli altri tre italiani che “hanno la carta” per l’European Tour: Lorenzo Gagli, Alessandro Tadini e Matteo Delpodio.

  • Attentato alla Boston Marathon nel Patriots’ Day

    Attentato alla Boston Marathon nel Patriots’ Day

    Ovviamente il vile e sanguinoso attentato escogitato sul traguardo della Maratona di Boston, nella celebre Copley Square, ha riempito le prime pagine di tutti i quotidiani del mondo ed inondato al rete di immagini più o meno esclusive, foto e le ipotesi sugli autori ed i mandanti dell’esplosione. (altro…)

  • Il ritorno della Tigre, Tiger Woods di nuovo numero 1 al Mondo

    Il ritorno della Tigre, Tiger Woods di nuovo numero 1 al Mondo

    Con la vittoria numero otto in carriera all’Arnold Palmer Invitational, lo statunitense Tiger Woods torna numero uno del ranking mondiale scalzando il giovanissimo scozzese Rory McIlroy. Ritorno in vetta per Woods davvero insperato e terza affermazione di un 2013 iniziato veramente alla grnadissima se pensiamo anche a come l’americano si presentava e giocava nemmeno 365 giorni fa. È Qui che ci sta ancor di più a sottolineare la grandezza del golfista a stelle e strisce che non si è mai veramente perso d’animo dopo le mille peripezie affrontate dentro e fuori i grenn. Woods ritorna numero uno quasi tre anni dopo l’ultima volta, ottobre 2010, in un periodo quello in cui la legge delle Tigre imperversava su tutti i più importanti tornei al Mondo.

    Tiger Woods ©Sam Greenwood/Getty Images
    Tiger Woods ©Sam Greenwood/Getty Images

    La vittoria all’Arnold Palmer Invitational non è infatti casuale e frutta della tenacia e della caparbietà dell’americano a non arrendersi mai, neppure quando il traguardo è difficile e quasi impossibile da raggiungere. Infatti quando alla buca 14 Rickie Fowler ha realizzato un sontuoso ed insperato putt regalandosi un -1 sul par 3, la sensazione per tutti era che il ritorno al trono della classifica mondiale per Woods potesse essere rinviato. Ma la classe non si compra veramente al supermercato e Woods riesce comunque a vincere il torneo regalandosi una soddisfazione da grandissimo della sport mondiale.

    Niente da dire su Woods che ha mostrato grande serenità e poco nervosismo durante tutto il torneo, serenità forse riconquistata grazie al suo nuovo amore, la sciatrice Lindsey Vonn, una relazione resa pubblica ed ufficiale pochi giorni fa. Spaventosi i numeri del 37enne campione americano che ha vinto in carriera 99 tornei di cui 77 del Pga Tour non avendo nessuno intenzione di fermarsi e magari raggiungendo la vittoria numero 100 proprio in un Major.

  • Addio Pietro Mennea, Freccia del Sud dei 200

    Addio Pietro Mennea, Freccia del Sud dei 200

    Lo sport italiano perde oggi un uomo simbolo della sua eccellenza, capace di vincere l’oro Olimpico a Mosca 1980 e di detenere per ben 17 anni il record del mondo nei duecento metri: Pietro Mennea è stato l’immagine della velocità in pista e, purtroppo, ci ha lasciato troppo presto, a soli sessant’anni a causa di un male incurabile con cui ha lottato a lungo e che oggi lo ha portato via, in una clinica di Roma dov’era ricoverato. Lo sport italiano e l’Italia in generale potranno rendergli omaggio questo pomeriggio, nella camera ardente nella sede del Coni a Roma predisposta per volontà del presidente Giovanni Malagò, per ricordare con tutti gli onori colui che ha rappresentato con grandissimo valore lo sport italiano ed i suoi valori. Chi lo ha conosciuto bene, Livio Berruti, medaglia d’oro nei 200 metri alle Olimpiadi di Roma 1960, lo definisce oggi un “ascetico”, un uomo dedito al sacrificio ed alla resistenza, che non si faceva piegare o spaventare dalla fatica e faceva della tenacia la propria bandiera con grande voglia di mettersi in luce, vedendo l’atletica come un lavoro e non soltanto come un divertimento, facendo prevalere in tutto e per tutto un grande senso pragmatico.

    Addio Pietro Mennea, re dei 200 | © AFP/Getty Images
    Addio Pietro Mennea, re dei 200 | © AFP/Getty Images

    Caratteristiche che, indubbiamente, sono servite a Pietro Mennea per arrivare lontano, partendo da Barletta, in Puglia, per conquistare il mondo con la casacca della Nazionale azzurra di atletica: il debutto olimpico nell’edizione di Monaco di Baviera del 1974 ed il primo bronzo nei 200 metri, poi l’argento agli Europei di Roma nei 100 metri e l’oro nella sua specialità dei 200 metri, ed ancora a Praga negli Europei del 1978 centra l’oro nell’ accoppiata 100-200 metri, fino ad arrivare alle Universiadi del 1979 di Città del Messico dove la storia gli spalanca le porte conquistando i 200 metri in 19” e 72, il record che resisterà per ben 17 anni, battuto poi da Michael Johnson nel 1996 ad Atlanta. Nel 1980, poi, la definitiva consacrazione con la vittoria Olimpica a Mosca e con il bronzo nella 4×400. Il suo medagliere personale si arricchisce ancora ai mondiali di Hesinki del 1982 dove conquista un bronzo nei 200 metri ed un argento nella 4×100, ed un oro ai Giochi del Mediterraneo. Infine, nonostante le successive edizioni olimpiche non gli portarono ulteriori successi, la sua gloriosa carriera si completò con il prestigioso riconoscimento di portabandiere azzurro ai giochi di Seoul del 1988.

    Dopo il suo ritiro dalle competizioni, però, Pietro Mennea ha saputo reinventarsi e ha dedicato la sua esperienza allo sport ed alla cultura, divenendo dirigente della Salernitana Calcio negli anni dal 1998 al 1999 e poi conseguendo le lauree in scienze politiche, in giurisprudenza, scienza dell’educazione motoria e lettere, divenendo anche docente all’Università Gabriele D’Annunzio di Pescara, e dedicandosi anche alla carriera politica, divenendo parlamentare europeo dal 1999 al 2004.

    Un uomo poliedrico, dunque, “verticale e tutto d’un pezzo, grande, grande, grande” – come lo ha definito con grande commozione il suo amico e giornalista Gianni Minà – che mancherà all’intero mondo sportivo italiano che, secondo alcuni, non lo ha mai onorificato a sufficienza nonostante fosse stato il più grande velocista italiano di tutti i tempi. Addio Pietro Mennea, addio alla “Freccia del Sud”.

  • Sara Anzanello: situazione in netto miglioramento

    Sara Anzanello: situazione in netto miglioramento

    La pallavolista della nazionale azzurra e dell’Azerrail Baku, formazione che milita nel campionato azero Sara Anzanello, sta fortunatamente reagendo bene al trapianto di fegato subito sabato scorso. Ci piace considerare Sara ancora una sportiva ed un atleta per l’esempio e per i valori espressi fuori e dentro il campo e per questo non ci sentiamo di usare il termine “ex” per indicare la sua professione sportiva anche se per prima cosa dobbiamo assolutamente sperare  che Sara torni al più presto possibile ad una vita normale. La giovane azzurra è ricoverata presso il nosocomio Niguarda di Milano dove i medici hanno espresso oggi un cauto ottimismo circa le condizioni di salute della trentatreenne atleta  originaria di Ponte di Piave che si era sentita male martedì sera in Azerbaigian.

    Sara Anzanello ©Claudio Villa/Getty Images
    Sara Anzanello ©Claudio Villa/Getty Images

    Infatti ricordiamo che Sara Anzanello, ex giocatrice dell’Asystel Novara, gioca attualmente nel campionato dell’Azerbaigian con la formazione dell’Azerrail Baku, e proprio nella capitale azera, Baku, Sara era stata ricoverata martedì scorso prima di essere trasferita in Italia. Oggi è finalmente arrivato il secondo bollettino medico da parte dei medici milanesi che qui ripartiamo: «Le condizioni generali della pallavolista Sara Anzanello, sottoposta sabato scorso a un trapianto di fegato sono in netto miglioramento» si legge nel comunicato. E ancora: «La paziente è cosciente e collaborante. Tuttavia, data la gravità della condizione pre-operatoria e le difficoltà del trapianto eseguito, si ritiene di mantenere ancora la prognosi riservata per le prossime 48 ore».

    In questi casi è decisivo il decorso del tempo per poter determinare con certezza la riuscita piena del trapianto del fegato che ricordiamo, dal punto di vista dell’operazione, è perfettamente riuscita. Ovviamente dobbiamo cercare di restare calmi prima di considerare Sara Anzanello fuori da qualsiasi pericolo riguardante la propria vita ma il comunicato di cui sopra fa decisamente ben sperare in vista di una seppur lenta, ma speriamo completa guarigione.

  • Sei Nazioni: Italia da applausi, Irlanda ko 22-15

    Sei Nazioni: Italia da applausi, Irlanda ko 22-15

    Davanti al solito Olimpico di Roma gremito in ogni ordine di posto, l’Italia gioca una delle partite più belle della sua giovane storia al Sei Nazioni superando per la prima volta l’Irlanda con il punteggio di 22-15 riuscendo ad imparare finalmente dai propri errori che non hanno permesso una settimana fa di scrivere la storia a casa dell’Inghilterra. Sicuramente il miglior Sei Nazioni disputato dalla nazionale italiana con ben due vittorie, all’esordio contro la Francia ed oggi con L’Irlanda e con l’impresa sfiorata una settimana fa contro l’Inghilterra. Tutti grandissimi con in primis Andrea Lo Cicero che lascia la nazionale con le sue 103 presenze (nessuno come il Barone in Italia) come meglio non poteva essere ed Alessandro Zanni, eletto meritatamente “Man of the Match”.

    Il "Barone" Andrea Lo Cicero ©GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images
    Il “Barone” Andrea Lo Cicero ©GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images

    L’Italia disputa una primo tempo grandioso mettendo sotto l’Irlanda soprattutto nelle rimesse laterali che consentono a Parisse e compagni di giocare quasi sempre nella meta campo irlandese. Come al solito sono i calci piazzati a fare la differenza ed la prima frazione vede l’Italia chiudere con il punteggio di 9-6 non sfruttando al meglio la superiorità numerica nei dieci minuti finali a causa del cartellino giallo inflitto ad O’Driscoll.

    Gli azzurri iniziano la ripresa a testa bassa e proprio Venditti con un azione insistita dal  lato chiuso vicinissimo al fallo laterale, riesce a sfondare la difesa irlandese chiudendo nella meta sancita da TMO e portando il punteggio sul 16-6 Italia. Dopo la meta arriva però il solito black out azzurro che consente alla nazionale irlandese di risalire sino al 16-15 con ben tre piazzati consecutivi realizzati da Jackson con forse qualche favore da parte arbitrale. Per fortuna gli azzurri riescono ad imparare dai propri errori costringendo di nuovo l’Irlanda a difendersi ed a prendere un altro giallo per Ryan che sancisce la vittoria italiana con gli ultimi due piazzati realizzati da Orquera per il 22-15 finale.

    Stupendo Sei nazioni per la nazionale azzurra chiuso per la prima volta con due vittorie e con due scalpi eccellenti come quello francese ed irlandese che sono anche le nazioni dirette rivali per la prossima Coppa del Mondo.