Categoria: Altri sport

  • Europei di Atletica: Italdonne alla riscossa. La Mantia è argento, Incerti bronzo

    Europei di Atletica: Italdonne alla riscossa. La Mantia è argento, Incerti bronzo

    Mancavano le donne a questa rassegna continentale spagnola, ed oggi sono arrivate. Dopo la delusione della Di Martino, le medaglie arrivano dove non ti aspetti, nella maratona con la Incerti e nel salto triplo con la La Mantia.

    La gara della Incerti è stata tutta di testa, con un calo solo negli ultimi km che non hanno però compromesso il risultato. L’ oro è andato alla lituana Zivile Balciunaite, mentre l’ argento è della russa Nailya Yulamanova. In serata arriva l’ altra bella sorpresa con la La Mantia che azzecca subito il primo salto a 14.56 m che le consegna un insperato, ma meritatissimo argento, visti i continui infortuni che da tre anni perseguitano la siciliana. L’oro va all’ucraina Olha Saladuha, che salta 14.81 metri ed il bronzo alla bielorussa Svetlana Bolshakova.

    Gara da gladiatore per Giuseppe Gibilisco che sfiora il podio fallendo per un soffio il primo tentativo a 5.85 che gli avrebbe garantito un argento sicuro. Il super-favorito Renaud Lavillenie si conferma vincendo la medaglia d’oro con la misura di 5.85 metri. Sul podio vanno anche l’ucraino Maksym Mazuryk (5.80) e il polacco Przemyslaw Czerwinski (5.75). nei 5000 m, meucci non ripete l’ imprese dei 10000 m dove aveva conquistato il bronzo, chiudendo con un onesto sesto posto, mentre l’ altro azzurro, la Rosa, chiude decimo. L’ oro è andato al britannico Mo Farah che piazza la doppietta vincendo l’oro anche nei 5.000, corsi con il tempo di 13:31.18. La Spagna festeggia il secondo posto di Jesus Espana (13:33.12), mentre il bronzo va all’azero Hayle Ibrahimov (13:34.15).

    Nelle altre finali, spicca l’ oro nel giavellotto maschile del norvegese Andreas Thorkildsen con la misura di 88.37, seguono il tedesco Matthias De Zordo (87.81 la sua misura, pari al suo personal best) e il finlandese Tero Pitkamaki (86.67). Nei 200 donne la vittoria è andata alla francese Myriam Soumaré (22.33) che lascia le russe con l’amaro in bocca, costringendo la Fedoriva alla medaglia di bronzo. In mezzo c’è l’ucraina Yelizaveta Bryzhina.

    In mattinata si qualificano per le finali di domani, le staffette 4×400 m sia uomini che donne, mentre non superano il turno le velociste. Per quanto riguarda gli uomini, in un primo momento, la staffetta azzurra era stata squalificata a causa di un invasione di corsia commessa da Simone Collio, la squalifica comminata dalla giuria per cambio irregolare è stata cancellata in seguito alla protesta avanzata dalla delegazione italiana, che ha presentato a supporto anche una documentazione filmata. Sotto accusa il passaggio del testimone tra Roberto Donati, in prima frazione, e Simone Collio, in seconda. Dalle immagini, però, risulta evidente il disturbo del secondo frazionista russo, subito segnalato da Donati e Collio. Da qui il reintegro dell’Italia e la squalifica della Russia. Il quartetto azzurro si riprende il secondo posto in semifinale con il crono di 38”82 alle spalle della Germania, vincitrice in 38”75.

  • Europei Barcellona 2010: Italia in chiaro scuro. Male Schwazer, Howe in finale

    Europei Barcellona 2010: Italia in chiaro scuro. Male Schwazer, Howe in finale

    Il francese Diniz vince la 50 km di marcia da autentico dominatore, comandando la gara dal primo all’ ultimo km, peccato per Schwazer che abbandona il sogno del podio a causa di una contrattura subita nel corso della gara.

    La gara è partita subito forte, a dispetto della lunga distanza con il francese Diniz subito a dettare il ritmo e a prendere un vantaggio che di lì a poco è arrivato al minuto quando si era nemmeno ai 10 km. Dietro si è formato un gruppetto di 5 elementi tra cui gli italiani Schwazer e De luca, con il campione olimpico in attesa ed i russi a fare l’ andatura. Diniz però è regolarissimo e a metà gara il suo vantaggio raggiunge i due minuti con dietro sempre i due russi  davanti e con Schawzer sempre in attesa e De Luca subito dietro. Al km 30 Diniz riesce a mantenere un vantaggio di 1’45” sugli inseguitori che rimangono in tre con il nostro Schwazer accompagnato dal polacco Sudol e dal russo Bakulin. Purtroppo per il nostro portacolori la resa avviene intorno al 40 km a causa di una contrattura alla coscia destra che ha costretto all’ altoatesino a fermarsi più volte alla ricerca della soluzione del problema, ma perdendo al tempo stesso la lotta per le medaglie con la resa finale che avviene subito dopo. Al traguardo trionfa così il francese Diniz con l’ argento conquistato dal polacco Sudol ed il bronzo al russo Bakulin con De Luca che chiude al sesto posto.

    Un’ altra delusione per i colori azzurri, arriva subito dopo, infatti Antonietta Di Martino viene subito eliminata nella qualificazione dell’ alto. L’atleta di Cava de Tirreni è entrata in gara a 1.83, passati alla prima prova, così come 1.87 e 1.90. A 1.92 i primi cedimenti con un dolore al tendine sentito dall’ azzurra, frutto di un precedente infortunio nella scorsa settimana. Eliminata anche l’ altra azzurra, la Lamera che si è fermata al 1.90. un po’ di soddisfazioni arrivano nel pomeriggio con Andrew Howe che conquista la finale del lungo grazie ad un primo salto di 8.15m. nei 400m femminili ottima la prova di Lebania Grenot che parte forte ma viene recuperata nel finale dalle tre russe. Nel martello la Salis, alla sua prima finale importante si piazza al settimo posto, identico piazzamento di Obrist nei 1500m.

    Nelle altre finali, dominio russo nelle donne che conquistano l’ oro con la Feofanova nell’ asta, della Zarudneva nei 3000 siepi, e della Firova nei 400m. la tedesca Heider fa suo l’ oro nel martello, mentre Christophe Lemaitre fa il bis conquistando anche i 200m. Infine, festeggia anche la Spagna, padrona di casa con Casado che conquista l’ oro nei 1500m.

  • Europei Barcellona 2010: Vizzoni d’argento. Lemaitre re dei 100

    Europei Barcellona 2010: Vizzoni d’argento. Lemaitre re dei 100

    Seconda giornata degli europei a Barcellona e nuove soddisfazioni per i colori azzurri dopo le due medaglie conquistate ieri da Schwazer nella 20 km di marcia ed il bronzo di Meucci nei 10000 m.

    Nicola Vizzoni, con un fantastico ultimo lancio, conquista la medaglia d’argento e torna su un podio dopo 10 anni, infatti l’ ultima medaglia conquistata dal capitano azzurro era ancora un’ argento alle olimpiadi di Sidney 2000. Grande grinta di Vizzoni che ha condotta una gara regolarissima, sempre con lanci superiori ai 77m e con l’ ultimo, fantastico di 79.12. l’ oro è andato allo slovacco Libro Charfreitag con 80.02  , bronzo all’ ungherese Pairscon 79.06 .

    Il clou della serata erano i 100m che vedevano la sfida tra il bianco più veloce di sempre, Cristophe Lemaitre ed il britannico Dwaine Chambers. La finale vede, con piacere anche la presenza di due azzurri, Emanuele di Gregorio e Simone Collio, con quest’ultimo però che disputa finale per onor di firma a causa di un infortunio occorsogli in semifinale e che rischia di pregiudicare una staffetta 4×100 in odor di medaglia. L’oro è andato al francese Lemaitre (10″11) davanti all’inglese Mark Lewis-Francis (10”18) e all’altro francese Martial Mband Jock (10”18). Settimo Emanuele Di Gregorio (10”34).

    Nelle altre finali, Elvan Abeylegesse vince i 10000 m con 31’10”23, seconda la russa Abitova (31’22”83) e terza la portoghese Augusto (31’25”77). Ritirata Federica Dal Ri. . Nel disco donne, prima vittoria importante della carriera per la giovane croata Sandra Precoci che spara l’attrezzo da un chilo a 64.67 metri proprio all’ultimo lancio utile, quando la rumena Nicoleta Grasu pensava di avere l’oro in tasca, mentrer si è dovuta accontentare della seconda piazza (63.48). Terza la polacca Joanna Wisniewska con 62.37. Il lungo donne ha visto la medaglia d’ oro della lettone Ineta Redancia con 6.92 (record nazionale),mentre le restanti medaglie se le sono aggiudicate la portoghese Naide Gomes (6.92 e primato personale) e la russa Olga Kucherenko con 6.84. in mattinata vi è stata la tripletta russa nella 20 km di marcia femminile con Olga Kaniskina che sale sul trono europeo dopo 1 ora, 27 secondi di marcia. Seconda e terza le connazionali Anisya Kirdyapkina (1h28:55) e Vera Sokolova (1h29:32). Squalificata l’azzurra Sibilla Di Vincenzo.

    In casa Italia bene i ragazzi degli 800 m, con tutti avanti nelle qualificazioni, eliminati dalla finali Barberi e Vistalli nei 400 uomini, mentre grandi le donne nella stessa specialià con due azzurre in finale,  Libania Grenot e Marta Milani. Male invece la Levorato nei 100 donne e la Scarpellini nel salto con l’ asta donne, ambedue eliminate.

  • Europei di Atletica: Schwazer è argento nella 20 km di marcia

    Europei di Atletica: Schwazer è argento nella 20 km di marcia

    Si sono aperti, con la 20 km di marcia, gli Europei di atletica leggera a Barcellona. La buona notizia è subito arrivata, con la prima medaglia azzurra conquistata da Alex Schwarzer nella 20 km di marcia.

    Sicuramente l’azzurro, campione olimpico di pechino 2008 nella distanza più lunga dei 50 km, era partito convinto di lottare per la medaglia d’oro, ed infatti ha subito imposto sin dai primi km un ritmo altissimo, tenuto solamente dal 19enne russo Emelyanov. Dietro si è formato un gruppo di sei elementi con gli altri due azzurri in gara, Giorgio Rubino ed Ivano Brugnetti tra i componenti. Al passaggio di metà gara, Schwazer si lascia riprendere dal gruppo, mentre il russo continua nella sua condotta di gara elevata ma regolare. Al km 12 improvviso stop di Ivano Brugnetti che letteralmente spegne la luce dell’interruttore mentale, fermandosi improvvisamente senza ravvisare alcun problema fisico. Davanti il russo è imprendibile con Schwazer che decide di forzare il ritmo con il risultato di far staccare Giorgio Rubino, alla fine 5°, ma anche tutti gli altri componenti e con il solo portoghese Vieira capace di tenere il ritmo del tirolese. Comunque Schwazer riesce all’ultimo giro a staccare il portoghese, conquistando una buona medaglia d’argento alla sua prima gara importante nella distanza dei 20 km. Adesso l’appuntamento è per la 50 km con la speranza di una medaglia ancora più importante.

  • Pallavolo, World League: Italia ko con Cuba. Addio alle semifinali

    Non è riuscita all’Italia, il sogno di raggiungere le semifinali della World League in corso di svolgimento in Argentina. I ragazzi di Anastasi perdono contro la nazionale cubana per 3 set a 0 (25-17, 35-33, 25-22).

    Ancora una volta, la partenza della nazionale azzurra è disastrosa, con molte imprecisioni, soprattutto in difesa e tanti errori al servizio. Anche il secondo set inizia male, ma qui, l’Italia mette in atto una grande rimonta che porta ad avere 5 palle per chiudere il secondo set e mettere la situazione in parità. Purtroppo, la rimonta non viene però completata, con un Fei decisamente troppo stanco per reggere il peso dell’attacco azzurro sulle spalle e non degnamente sostituito dai vari Lasko. Perso il secondo, gli azzurri non riescono più a tenere mentalmente il match consegnando anche il terzo set ai cubani, nonostante una grande prestazione di Cernjc.

    L’uomo partita è stato il fenomeno cubano Leon, 17 anni ancora da compiere che con i suoi punti, alla fine saranno 13, ha spento qualsiasi speranza di vittoria per la nazionale italiana.

  • Scherma, Europei di Lipsia: Italia dominatrice della manifestazione

    Possiamo parlare di calcio, di pallacanestro, di formula 1, ma quando si parla della scherma le soddisfazioni per il nostro sport e per la nostra nazione, sono sempre tante.

    Agli ultimi europei di Lipsia, appena conclusi, l’Italia è stata l’assoluta dominatrice della manifestazione, chiudendo con 5 ori. Come da tradizione, l’arma più prolifica è stata il fioretto dove addirittura c’e’ stato l’en plein con i titoli individuali di Valentina Vezzali e Andrea Baldini e la medaglia d’argento di Valerio Aspromonte e di Elisa Di Francisca e come se non bastasse, vi sono i due ori nella competizione a squadre con la squadra femminile composta da Valentina Vezzali, Elisa Di Francisca, Arianna Errigo e Ilaria Salvatori e quella maschile composta da Andrea Baldini, Andrea Cassarà, Valerio Aspromonte e Giorgio Avola.

    Bene anche gli sciabolatori, dove sebbene vi sia stata delusione nella prova individuale, gli azzurri si sono prontamente riscattati nella prova a squadre, conquistato un fantastico oro con un Aldo Montano assoluto protagonista. Ottimo anche l’argento delle spadiste, sconfitte in finale dalla Polonia ed i tre bronzi conquistati dalla Bianco nella sciabola femminile, dalla stessa squadra femminile di sciabola composta da Ilaria Bianco, Irene Vecchi, Gioia Marzocca e Alessandra Lucchino ed infine, dalla Di Francisca nel fioretta femminile.

    Così, la nazionale azzurra con 5 ori, 2 argenti e 3 bronzi si piazza al primo posto nel medagliere continentale lasciando un segnale ottimo, in vista dell’appuntamento più importante che sarà nel 2012, alle olimpiadi londinesi.

  • Atletica, Diamond League: Tyson Gay ottimo a Montecarlo, Oliver senza record

    Seconda migliore performance dell’anno per il 27enne americano Tyson Gay che a Montecarlo vince i 200 m con il crono di 19”72. L’americaco è partito alla grande piazzando anche un’ ottima curva che gli ha permesso di entrare nel rettilineo finale ad una velocità doppia rispetto a quella dei suo avversari. Bene, quindi Gay, che voleva dimostrare, soprattutto a se stesso, di poter ancora competere su determinati livelli.

    Peccato per l’altro atteso americano nel meeting monegasco: David Oliver ha vinto si la sua gara dei 110 hs ma ha fallito l’appuntamento con il record del mondo, detenuto al momento dal cubano Robles, il 12″87 del  12 giugno 2008 a Ostrava . L’americano ha chiuso la sua gara in 13”01, tempo che dimostra di poter essere ancora ulteriormente limato se riuscisse, per una volta, a partire bene.

    Fra le altre gare, 1500 uomini da favola, con il 20enne keniano Silas Kiplagat che mette tutti in fila volando in 3’29″27. Si tratta della gara più veloce dell’anno, visto che in cinque scendono sotto il limite stagionale (era il 3’31″52 dell’8 luglio a Losanna del keniano Nicholas Kiptanui). Vola fino al miglior tempo mondiale dell’anno anche la statunitense Alysia Johnson, che domina gli 800 metri in 1’57″34. In gara anche Elisa Cusma, precipitata dal secondo al quinto posto negli ultimi metri e arrivata al traguardo in 1’59″13, sua migliore prestazione dell’anno. Nei 400 brilla la stella del 25enne giamaicano Jermaine Gonzales, capace di prendersi una vendetta sullo statunitense Jeremy Wariner, che lo aveva battuto meno di una settimana fa a Parigi stabilendo il nuovo limite stagionale (44″49), abbassando la miglior prestazione del 2010 a 44″40. Impresa nel salto triplo per la cubana Yargeris Savigne, prima donna dell’anno a saltare oltre i 15 metri, portando il limite stagionale a 15.09. Sulla pedana del lungo maschile volo più lungo del 2010 per Dwight Phillips, statunitense che atterra sulla sabbia dopo 846 centimetri. Nell’alto il russo Ivan Ukhov si arrampica fino a 2.34: nessuno quest’anno aveva osato tanto. La settima miglior performance del 2010 del meeting di Montecarlo arriva dall’ultima gara della serata, i 3000 donne, dove l’etiope Sentayehu Ejigu scende fino a 8’28″41.

  • Pallavolo, World League: esordio amaro per l’Italia sconfitta 3-2 dalla Russia

    Prima sconfitta per la nazionale guidata da Andrea Anastasi alla World League in corso di svolgimento in Argentina.

    Gli azzurri perdono contro la nazionale russa al tie break del quinto set, dopo una partita dai due volti. Partenza assolutamente deficitaria con i russi assolutamente dominatori del gioco e della partita e vincitori del primo set con un umiliante 25-14. Il secondo set, si apre invece con un Italia più tonica e convinta, soprattutto grazie alla strigliata violenta di Anastasi e con un grande Alessandro Fei conquista il parziale. Terzo e quarto set sono all’insegna dell’equilibrio con i nostri che mettono in evidenza una grande difesa, soprattutto con Valerio Vermiglio, ed un ottimo attacco con un Cernjc finalmente ai suoi livelli, ma poca roba al confronto del servizio micidiale dei russi, soprattutto con Volkov. Si arriva così al tie break, dove però la precisione al servizio della nazionale russa ha la meglio consentendogli una vittoria alquanto facile per 15-7.

    Adesso per l’Italia vi sarà lo scontro decisivo contro Cuba, se si vince ci sarà possibilità per l’approdo in semifinale, altrimenti si torna a casa.

    Questi i parziali : Italia-Russia 2-3 (14-25, 25-22, 24-26, 25-23, 7-15).

  • NHL: Il contratto di Kovalchuk con i New Jersey Devils non è valido

    La NHL ha rigettato il contratto firmato pochi giorni fa dai New Jersey Devils e dal giocatore russo Ilya Kovalchuk.
    L’attaccante dei “Diavoli” aveva firmato un super accordo con la sua franchigia per un ammontare di 102 milioni di dollari per 17 anni, ma la Lega ha annullato repentinamente il tutto visto che i termini del nuovo contratto vìolano palesemente le regole sul salary cap, uno dei cardini principali degli sport americani.

    Il russo, giunto nel New Jersey lo scorso mese di febbraio proveniente dagli Atlanta Thrashers in cambio di 3 giocatori, era stato la prima scelta nel Draft NHL del 2001 e da allora si era imposto come uno degli attaccanti più prolifici della lega. Nelle sue otto stagioni di NHL è andato in rete 338 volte segnando più di 40 goal in ciascuna delle ultime 6 stagioni. La firma dell’ala destra di Tver rappresentava sicuramente un successo per i Devils che avevano messo a segno il colpo più pregiato del mercato 2010, anche perchè la riconferma tagliava fuori dalla corsa al giocatore gli stessi Thrashers (che volevano riprenderlo), i Tampa Bay Lightning, i Los Angeles Kings e i New York Islanders.
    A soli 27 anni Kovalchuk è uno dei giocatori più forti della Lega che può assicurare un rendimento costante in ogni partita ed in ogni stagione, e nel New Jersey sanno bene tutto ciò, ragion per cui il rinnovo era stato celebrato non lasciando nulla al caso. queste le parole di soddisfazione del giocatore durante la conferenza stampa:

    • Mi sono legato a New Jersey fino a fine carriera, per 17 anni, che è anche il mio numero preferito. Ci sono molti altri campioni che hanno vinto la Stanley Cup in questa squadra. Dai playoff della scorsa stagione è rimasto in sospeso qualcosa…ecco perché ho deciso di rimanere!

    Facendo chiaramente riferimento alla bruciante eliminazione subita dai Philadelphia Flyers nel primo turno playoff.
    La durata del contratto, 17 anni, assume un’importanza simbolica per il giocatore che ha vestito la maglia numero 17 in onore di Valeri Kharlamov, ex campione dell’Unione Sovietica che indossava lo stesso numero prima di morire a 33 anni in un tragico incidente stradale. Inoltre, il padre di Kovalchuk è scomparso il 17 luglio 2006:

    • Questo numero mi ha seguito dappertutto, so che è il mio numero fortunato“.

    Ha dichiarato poi il russo. Ma indipendentemente da come andrà a finire la vicenda, le condizioni dell’accordo che ha legato “a vita” Kovalchuk e New Jersey hanno suscitato qualche perplessità: 17 anni di contratto significano che Kovalchuk giocherà con i Devils fino a 44 anni…Se ci arriverà in buone condizioni di forma, questo sarà poi tutto da verificare! Il giocatore infatti ci ha scherzato sù:

    • Avrò solo 44 anni. Ho visto molti giocatori esprimersi a buoni livelli quando hanno raggiunto quell’età, ed io spero di fare lo stesso“.

    Ma dopo il rifiuto della Lega, tutto ora torna in discussione, e gli altri club, come Atlanta, possono rifarsi sotto. Il punto infatti sta in questo: il contratto nasconde una furbata sempre più in voga nel mondo della NHL attanagliato senza tregua dal tetto salariale. Il documento appena sottoscritto da Kovalchuk prevede un esborso salariale esorbitante nei primi anni (11,5 milioni a stagione tra il campionato 2012-13 e quello 2016-17), per poi calare progressivamente fino a garantire cifre molto più morbide negli ultimi cinque anni (550 mila dollari circa). Questo consente al 27enne di Tver di riempirsi le tasche di dollari negli anni del massimo splendore agonistico e ai New Jersey Devils di non far scoppiare il tetto salariale. Visto che è determinante (per la NHL) la media annua, non lo stipendio effettivo di un particolare anno, i Devils si sono garantiti i gol di Ilya Kovalchuk per 6 milioni a stagione, un’inezia rispetto ai super contratti firmati dai colleghi meno produttivi.
    E se anche l’ala russa non dovesse calzare i pattini fino a 44 anni (scadenza naturale del contratto, il che è molto probabile), poco male: si ritirerà ad un’età più consona, magari attorno ai 37-38 anni, e i Devils dovranno versargli solo mezzo milione di dollari l’anno da lì alla scadenza, senza intasare il salary cap. Una strada del genere, una sorta di aggiramento legalizzato del tetto salariale, era già stata percorsa l’anno scorso dai Philadelphia Flyers con Chris Pronger.
    Se la cifra iscritta a bilancio (6 milioni) è tutto sommato contenuta, è comunque sufficiente a far sforare il monte stipendi massimo di oltre 2 milioni. 2 milioni che ora dovranno essere tagliati da un’altra parte, senza dimenticare che l’anno prossimo giungerà a scadenza di contratto un certo Zach Parise. E il G.M. dei Devils, Lou Lamoriello, dovrà inventarsi qualche altra cosa per trattenere il suo gioiello!

  • Tour De France: Fedrigo s’impone a Pau. I big si controllano e Contador rimane in giallo

    Il francese Fedrigo vince la sedicesima tappa, coronando una fuga partita da molto lontano, al secondo posto si piazza il connazionale Casar, terzo lo spagnolo Plaza Molina.

    Tappa regina del Tour De France 2010, con il classico “giro della morte” rappresentato dalla presenza delle montagne storiche pirenaiche del Peresurdre, del Tourmalet, dell’ Aspin e dell’ Aubisque. Inizio subito scoppiettante con il tentativo di fuga di Van Den Broeck, quinto nella generale che però viene ripreso dall’ Astana dopo pochi km, con dietro Samuel Sanchez, terzo alla partenza nella classifica generale, subito in crisi. Sul Tourmalet parte la fuga buona che prende subito consistenza con un sussulto d’ orgoglio di Lance Armstrong ed il nostro Cunego tra i componenti e con il francese Moreau che transita primo sia sulla famosa montagna francese che sull’ Aubisque. Dietro, le dichiarazioni bellicose di Andy Schleck rilasciate alla vigilia di tappa, rimangono tali perché il lussemburghese non attacca, perdendo, con ogni probabilità qualsiasi speranza di vittoria finale. Alla fine della discesa, lo spagnolo della Quick Step Barredo piazza un allungo quando mancano 50 km all’ arrivo, allungo che viene annullato all’ultimo km, si arriva allo sprint con il francese Fedrigo che beffa sia Armstrong che Cunego che chiude alla fine quarto.

    Il gruppo della maglia gialla arriva con un ritardo superiore ai sei minuti, regolato da Thor Hushovd che con questo piazzamento riconquista la maglia verde a scapito di Alessandro Petacchi.

    Ordine d’ arrivo.

    1 FEDRIGO Pierrick FRA BTL 05:31:43 00:00:00
    2 CASAR Sandy FRA FDJ 05:31:43 00:00:00
    3 PLAZA MOLINA Ruben ESP GCE 05:31:43 00:00:00
    4 CUNEGO Damiano ITA LAM 05:31:43 00:00:00
    5 HORNER Christopher USA RSH 05:31:43 00:00:00
    6 ARMSTRONG Lance USA RSH 05:31:43 00:00:00
    7 VAN DE WALLE Jurgen BEL QST 05:31:43 00:00:00
    8 MOREAU Christophe FRA GCE 05:31:43 00:00:00
    9 BARREDO Carlos ESP QST 05:32:11 00:00:28
    10 HUSHOVD Thor NOR CTT 05:38:28 00:06:45

    Classifica Generale

    1 CONTADOR Alberto ESP AST 78:29:10 00:00:00
    2 SCHLECK Andy LUX SAX 78:29:18 00:00:08
    3 SANCHEZ Samuel ESP EUS 78:31:10 00:02:00
    4 MENCHOV Denis RUS RAB 78:31:23 00:02:13
    5 VAN DEN BROECK Jurgen BEL OLO 78:32:49 00:03:39
    6 GESINK Robert NED RAB 78:34:11 00:05:01
    7 LEIPHEIMER Levi USA RSH 78:34:35 00:05:25
    8 RODRIGUEZ OLIVER Joaquin ESP KAT 78:34:55 00:05:45
    9 VINOKOUROV Alexandre KAZ AST 78:36:22 00:07:12
    10 HESJEDAL Ryder CAN GRM 78:37:01 00:07:51