Categoria: Altri sport

  • La Pro Recco dei Campioni. Squadra di “invincibili”

    La Pro Recco dei Campioni. Squadra di “invincibili”

    La squadra da battere, quella che in questi anni ha letteralmente ammazzato il campionato e alzato trofei fuori dai nostri confini. La Pro Recco è al momento irraggiungibile, e lo è da tempo ormai, per le altre formazioni. Il gap forse si è ridotto un po’, il Brescia se l’è giocata anche alla pari a volte ma il risultato non cambia. Troppo forte per chiunque la società biancoceleste, che resta la grande favorita anche per la stagione che verrà. Gli “invincibili“, coloro che da anni dominano in lungo in largo e che non hanno certo intenzione di fermarsi, la cui fame di vittorie è ancora forte come se fosse l’inizio.Stemma  Pro Recco - foto twitter

    Meno di un mese alla partenza della stagione regolare, qualche cambiamento, niente play off, niente finale scudetto, ma una final six con le prime sei classificate. Diversa la formula anche nelle zone basse, dove un gironcino a quattro squadre decreterà le retrocessioni.

    Si parte il 26 agosto, noi in queste settimane cercheremo di introdurvi nel 97° campionato di A1. Presentazioni delle dodici squadre, spazio per interviste, per entrare nel vivo. E’ tutto pronto e abbiamo deciso di partire proprio con i pluri campioni della Pro Recco, perchè al momento sono i più forti, sia in Italia che fuori, primi in campionato e in Coppa. Stupire ancora, questo è l’obiettivo principale di chi ha vinto il decimo scudetto consecutivo battendo ogni record, ma in questa stagione vorrà fare di più.

    Iniziamo con l’allenatore. Che l’avventura di Igor Milanovic potesse essere vicina al capolinea lo si sapeva visto il rapporto non idilliaco tra lui e la squadra. Scelta ricaduta su Amedeo Pomilio quindi, mentre Maurizio Felugo sarà il direttore sportivo, in grado di portare la sua esperienza anche fuori dall’acqua.

    Pro Recco che continua a comprare, a rinforzarsi, e finché i soldi girano perché non farlo. Cambiano giocatori ma lui rimane sempre lo stesso, al suo posto tra i pali dove ha ancora tanto da dare. Stiamo parlando dell’albatros di Prato, Stefano Tempesti, ancora pronto a difendere la porta recchelina e a metterci “pezze” nelle gare che contano. Affiancato come sempre da Stefano Pastorino, secondo portiere, suo grande amico e fondamentale per il numero uno biancoceleste.Tempesti e Felugo foto parlanuoto.it

    Insieme a lui rimangono gli altri italiani Pietro Figlioli, il cui tiro dinamitardo è l’incubo di tutti i portieri insieme alla sua velocità nello scatto per la palla al centro, che difficilmente lo vede perdente. Massimo Giacoppo è il jolly, il tuttofare, il sicialiano infatti è stato scelto da Campagna per l’ultimo Mondiale proprio grazie alla sua duttilità, marcatore e all’occorrenza centroboa.

    Ci sono poi gli altri italiani del gruppo, i due Niccolò, rispettivamente Gitto e Figari, entrambi difensori, e se il primo ha partecipato all’ultima spedizione mondiale a Kazan con la calottina del Settebello, il classe ’88 ligure è sempre stato nel giro della Nazionale di Sandro Campagna. Saranno loro, coadiuvati da Aleksandar Ivovic, non proprio uno qualsiasi, i faticatori della difesa.

    Veniamo ai giovani terribili, amici e fratelli dentro e fuori dall’acqua, stiamo parlando di Francesco Di Fulvio, il prescarese che ci sentiamo di definire il migliore a livello di prestazioni a Kazan e Andrea Fondelli, lui recchelino e protagonista della vittoria dell’ultimo scudetto della Pro Recco. Il primo ha veramente stupito al Mondiale, preso in alcuni casi in mano la squadra dimostrando di avere a soli 21 anni già la stoffa del veterano, il secondo è cresciuto molto sia a livello di gioco che di testa, ma entrambi saranno il presente e il futuro della Pro Recco e della nostra Nazionale.

    C’è poi il lottatore dei due metri, un combattente, Matteo Aicardi, diventato negli anni il centroboa più forte d’Italia e uno dei più forti a livello Mondiale, in grado di competere con le figure di spicco delle varie squadre, confermandosi ad alti livelli con un rendimento ineccepibile. Una vera e propria forza della natura. Con lui ci saranno Dusko Pijetlovic, serbo classe ’85, una delle coppie più forti e prolifiche di sempre in quel ruolo e si aggiungerà l’ex bresciano Bodegas, in grado di fare tutto, difensore, centroboa, con grandi risultati. Tre bei mastini, che sopperiranno alla grande alla partenza dell’ormai ex Pro Recco Federico Lapenna, tornato a Roma sponda Lazio.

    Mancino che va, mancino che viene. Maro Jokovic torna allo Jug ma Pomilio potrà contare su Dusan Mandic, giovanissimo ma già smaliziato, dotato di un tiro incredibile, andrà ad aggiungere qualità all’attacco biancoceleste, insieme a Sandro Sukno, uno dei più forti a livello mondiale, che torna alla Pro Recco dopo l’esperienza al Primorje, anche se dovrà fare a meno del braccio di Andrija Prlainovic.

    Sono loro quelli da battere, i Campioni d’Italia e d’Europa. Che la sfida abbia inizio.

     

  • Pallanuoto: Alessandro Velotto, giovane campione della Nazionale

    Segnatevi il nome di Alessandro Velotto, anche se per gli addetti ai lavori non sarà certo nuovo. A soli vent’anni già pluriscudettato con la Canottieri Napoli a livello giovanile, lui campano di origine, che così giovane si è tolto anche la soddisfazione di vincere due Mondiali, a Perth con la Nazionale Under 18 e, non contento, anche con l’Under 20 a Szombathely. Un palmares niente male e, come si suol dire, non c’è due senza tre, perché adesso con gli azzurrini è pronto a giocare con la sua calottina numero 3 per l’oro nella competizione iridata di Almaty.

    Alessandro Velotto con la calottina del Settebello
    Alessandro Velotto con la calottina del Settebello – PH: depbluemedia.eu

    Lo abbiamo intervistato alla vigilia della partenza prima per Ostia e poi per il Kazakistan. Riconoscente verso chi gli ha dato le opportunità, ma la fortuna non viene mai da sola, servono l’impegno, il sacrificio, la forza di volontà, quella che Velotto ha sempre messo.

    Giovane, state bene ascoltare, nuova linfa al servizio del Settebello e non solo, per colui che si è messo in mostra in questa stagione in giallorosso, tanto da meritare la chiamata del cittì Alessandro Campagna, senza sfigurare a Kazan.

    Tutta la trafila di preparazione e poi la grande soddisfazione di poter giocare un Mondiale con la Nazionale maggiore a fianco a campioni di tutto rispetto e contro formazioni di grande caratura. Una soddisfazione e anche un buon trampolino di lancio per lui che di certo “enorme”, fisicamente intendiamo, ma che ha saputo mettere in mostra altre qualità come la furbizia, la velocità, anche contro giocatori di peso.

    Sì, perché il suo ruolo è quello di difensore, marcatore del centroboa nello specifico, sintomo che qualcosa sta cambiando e forse non serve solo essere grossi e fisicati.
    Intelligenza allo stato puro, in grado di capire la giocata prima degli altri, la scaltrezza data dalla gioventù e un avvenire roseo davanti.
    Umiltà e tanto lavoro per migliorarsi, questo è Alessandro Velotto, uno che non si accontenta mai, non lo ha mai fatto e fin dalle prime bracciate ha sentito il feeling con uno sport che finora gli sta dando tanto e cui lui cercherà di dare ancora molto.Ma non solo lo sport visto che con buoni esiti sta frequentando la Falcoltà di Ingegneria Edile a Napoli.

    Devo ringraziare tutti, Sandro ( Campagna ndr ), ma tutti i miei allenatori che mi hanno permesso di arrivare dove sono, ma in particolare Palmentieri, che mi ha fatto innamorare della pallanuoto, e la mia famiglia, che mi sta sempre vicino”.

    Per Velotto una gioia incredibile quella di essere nella rosa dei più grandi, descritta così: “Uno step importante per la mia crescita, perchè solo facendo esperienza ho capito quanto ho ancora da lavorare e quanto manca per poter vincere in competizioni di questo tipo“.

    Velotto con la calottina della Canottieri Napoli
    Velotto con la calottina della Canottieri Napoli

     

    Gli sforzi nella vita e nello sport pagano, i suoi miglioramenti si sono visti in acqua, tanto che in estate anche la Pro Recco ha messo gli occhi sullo ” scugnizzo ” classe ’95, ma la sua scelta è stata da persona con il sale in zucca: ” Sono rimasto alla Canottieri dove ho più spazio. Voglio e devo crescere ancora, l’ho già fatto in questi anni ma qualcosa, soprattutto a livello fisico mi manca, così da poter contare sulla forza in acqua nel mio ruolo di marcatore “.

    Dopo le finali Under 20 è partito con la Nazionale di Campagna, dieci giorni di vacanza concessi dal tecnico e il giovane napoletano tra una settimana sarà di nuovo in acqua nell’enesimo torneo Mondiale. ” Ci voleva staccare la spina dopo tanto tempo, ora sono pronto ad aggregarmi a un bel gruppo che può stupire, anche se ci sarà da abituarsi al nuovo regolamento ( si gioca sei in vasca da 25 metri, sei contro sei con il pallone piccolo ndr ) “.

    Aspettiamo di vederlo in acqua, il “campioncino” è pronto. Mai smettere di sognare.

  • Pallanuoto: l’Italia Under 20 per i Mondiali di Almaty

    Pallanuoto: l’Italia Under 20 per i Mondiali di Almaty

    Sport in crisi, soldi che non girano, difficoltà a inserire i giovani nel massimo campionato. Eppure l’Italia di pallanuoto, a livello nazionale e internazionale e in ogni categoria, si candida sempre a raggiungere le prime posizioni. Dopo il Mondiale di Kazan, dove il Settebello di Alessandro Campagna, al netto di un inizio in salita con la sconfitta ai danni della Grecia, ha comunque disputato una buona rassegna iridata, confermandosi comunque tra le prime quattro, tocca ai più giovani adesso.

    Stiamo diventando una formazione ostica da affrontare, il nostro gioco, più veloce e magari meno fisico rispetto a magiari, serbi e croati, storicamente gli ossi duri da incontrare, e stiamo scalando posizioni. Meriti del lavoro del CT che ha rifondato un po’ la rosa, dato fiducia ai più giovani, che diventeranno i protagonisti del futuro.

    Sì proprio i giovani, quelli che saranno protagonisti con la calottina azzurra a partire dalla metà della prossima settimana.

    In acqua per i Mondiali di categoria. Si gioca ad Almaty in Kazakistan, una buona vetrina per molti ragazzi che, dopo un’estate di sacrifici, allenamenti duri, proveranno a togliersi la soddisfazione più grande, quella di trionfare e prendersi quella medaglia d’oro che tutta l’Italia sogna, almeno nel mondo pallanuotistico. Cresce l’attesa e la voglia di vedere questi “enfants terribles” in acqua per una competizione così importante, a soli vent’anni, perché questo è il limite di età per chi scenderà in acqua.

    Le possibilità di salire sul podio sono alte, non nascondiamoci dietro un dito perché, anche se i tornei come in ogni sport non contano a nulla, certamente la vittoria alla Mediterranean Cup di Malta e l’argento alla Vikelas Cup di Syros, in Grecia, hanno dato convinzioni agli azzurrini. Pronti a dare tutto, a giocare come sanno, e Nando Pesci, un “marpione” della pallanuoto, saprà certo come far rendere al meglio i suoi, toccando le corde giuste e cercando di arrivare con la sua squadra a medaglia.

    Sono state diramate ieri le convocazioni, l’Italia Under 20 si ritroverà a Ostia per la consueta preparazione, ultimi dettagli da limare, schemi da perfezionare e via, partenza fissata per Almaty lunedì 31 agosto.

    Vediamo gli 11 i giocatori convocati, due in meno rispetto al torneo di Syros. Tre le esclusioni, quella di Andrea Fracas, Federico Panerai e di Gaetano Baviera, che indosserà la calottina della Canottieri Napoli nella prossima stagione oltre a prendere parte al raduno a Ostia. Si gioca in sei, non in sette come di consueto, in campo da 25 metri, in sintonia con i nuovi esperimenti che si stanno facendo. In porta Pesci schiererà Fabio Viola, secondo del Sori, ex Recco e Camogli per colui che è una garanzia tra i pali a livello giovanile. Poi tutti giocatori che militano in A1 con il predominio di giocatori campani. Posillipo e Canottieri a farla da padroni, tra i rossoverdi ci sono Gianluigi Foglio e Vincenzo Dolce, mentre a tenere alti i colori giallorossi saranno Umberto Esposito, miglior giocatore alle ultime finali Under 20 di Sori, Antonio Maccioni, il mancino Eduardo Campopiano e, ciliegina sulla torta, Alessandro Velotto, già protagonista al mondiale con la Nazionale maggiore di Campagna. Una Nazionale campano-ligure quella assemblata da Nando Pesci, perché a completare la rosa saranno il bogliaschino Roberto Ravina, tra i protagonisti nell’ultimo torneo e con la calottina della Rari Nantes Bogliasco, l’ormai ex biancoazzurro Edoardo Di Somma, miglior giocatore a Malta, passato allo Sport Management. Jacopo Alesiani, veloce e rapido, sarà l’unico savonese mentre la rosa sarà completata da Gianmarco Nicosia della Roma Vis Nova.

    Edoardo Di Somma, secondo da sinistra, premiato miglior giocatore a Malta | Foto Facebook
    Edoardo Di Somma, secondo da sinistra, premiato miglior giocatore a Malta | Foto Facebook

    Tutto pronto, dal 4 settembre inizia la rassegna mondiale, con l’Italia impegnata nel girone D con i padroni di casa del Kazakistan, Spagna, Uzbekistan e Canada. Ecco tutti i gironi:

    Girone A: Croazia, Brasile, Montenegro, Egitto, Sud Africa

    Girone B: Giappone, TBC, Ungheria, Grecia, Cina

    Girone C: Iran, Argentina, Serbia, Australia, Messico

    Girone D: Canada, Uzbekistan, Italia, Kazakistan, Spagna

  • PWE LIVE 4, il wrestling italiano infiamma l’Albatros

    PWE LIVE 4, il wrestling italiano infiamma l’Albatros

    Spettacolo, divertimento, interazione col pubblico e giusta dose di adrenalina. Questo è stato il mix vincente di una manifestazione organizzata e coordinata dalla Pro Wrestling Academy Genova per la Power Wrestling Entertainment. PWE LIVE 4, questo il nome dell’evento, ha catalizzato l’attenzione di più di 2000 persone che dall’inizio alla fine hanno incitato i lottatori venuti da quasi tutta Italia e esaltato l’ottima prestazione dei due wrestler stranieri che si sono contesi il main event, l’olandese Kenzo Richards e l’ungherese Icarus.

    La serata inizia con tanto entusiasmo, ma anche molta curiosità sia da parte del pubblico che da parte degli organizzatori del Camping Village Park Albatros di San Vincenzo che hanno curato la preparazione della location poi tutto svanisce e entrambi vengono travolti dal treno della card che inizia subito con l’announcer della PWE, la quale presenta il primo match della serata con già il primo titolo in palio.

    L'arena gremita del Park Albatros | Foto Web
    L’arena gremita del Park Albatros | Foto Web

    Si tratta della cintura per il Northern Title, perché la PWE ha anche gli iridati territoriali, di fronte il Campione proveniente da Bergamo Horus “L’Assoluto” e il genovese Big Marcus. Un bel match, non lunghissimo che però permette alla platea di entrare nel clima giusto della serata, da una parte il possente Marcus che con potenza cerca di mulinare i colpi giusti per abbattere Horus e dall’altra il campione che con astuzia e qualche infrazione risponde e alla fine riesce a sottomettere il gigante buono con una presa dalla quale non si può sfuggire.

    La presentatrice poi presenta il General Manager e coordinatore del polo del nord per la PWE, Marco “Darkness” Conti che salendo sul ring a sua volta chiama per il saluto della folla i due wrestler stranieri. Richards non tratta bene il pubblico e Icarus invece prende le parti degli spettatori, i due vengono quasi al contatti fisico ma Conti si frappone decidendo anche che il main event sarà lui ad arbitrarlo e che quindi il main event sarà uno Special Referee Match. Prima dell’uscita di scenda del GM ecco che sbuca un altro personaggio misterioso, si tratta del Colonnello El Gordo, il quale si prende il microfono e pretende una chance per affrontare il vecchio campione Darkness. Conti resta spiazzato, ma incalzato dal suo dirimpettaio accetta, al pubblico poi viene chiesto se vogliono rivedere Darkness con la sua maschera e la sua gimmick o se vogliono che il GM combatta “in borghese”. Ovviamente il pubblico sceglie la maschera e la storica gimmick.

    Il secondo match in programma prevede l’assegnazione delle cinture di Tag Team Champions, ma la stipulazione del match è particolare, infatti è presentato come scramble match ma alla fine risulterà un misto tra un Gauntlet ed uno scramble elimination match. I primi ad entrare sono una coppia tutta prodotta Wrestling Academy Genova composta da Kevin Dopa, fighter rapper, e William Miller che come entrano chiedono il microfono e attraverso le rime irriverenti Dopa iniziano a attaccare l’Albatros ed i suoi villeggianti, a quel punto sentendosi punto nell’animo, dal backstage esce Albi, il pupazzone scoiattolo mascotte del campeggio. I due wrestler lo raggiungono sul palco e iniziano a schernirlo a quel punto esce Blindo, un appartenente della seconda coppia in ordine d’uscita che nel tripudio dei tanti bambini presenti riporta gli avversari sul ring ed il match inizia ufficialmente, in seguito Alex Gory, compagno di squadra di Blindo entrerà e si sistemerà nel proprio angolo. Lo scontro tra le prime due coppie si svolge velocemente e vede i cattivi restare sul ring e eliminati i buoni, infatti Blindo viene schienato da Dopa.

    La terza coppia che entra è composta da due atleti del Bologna Wrestling Team, JT9 e Lio Kong che da subito hanno un ottimo appeal con il pubblico, il primo mette in evidenza la sua tecnica ed il secondo la sua potenza muscolare e proprio Lio Kong attraverso una Camel Clutch blocca Dopa e lo fa cedere eliminandolo. L’ultima coppia ad entrare è composta dal duo romano Dave Blasco e Willy G. che insieme compongono la Roman Dynasty. E’ la fase tecnicamente più interessante del match perché l’affiatamento tra le rispettive coppie è determinante e permette di vedere mosse combinate spettacolari e la chiusura avviene proprio mentre uno dei Roman Dynasty blocca un avversario fuori dal ring e l’altro schiena Lio Kong sul quadrato, le cinture sono ai laziali.

    I campioni di coppia Roman Dynasty | Foto Web
    I campioni di coppia Roman Dynasty | Foto Web

    Il terzo match è il fuori programma Darkness-Colonnello El Gordo, un incontro interessante che riporta il pubblico al wrestling di un tempo, quello che ha spopolato in tutto il pianeta fatto di un bel mix di arti marziali e di tanta sostanza. Vince Darkness e poi El Gordo prende il microfono e si complimenta sportivamente con l’avversario.

    Il tono della serata sale con il penultimo match in programma che vede in palio il titolo italiano PWE. Di fronte il campione torinese Bako ed il marchigiano Andrew Winston. Un altro bel match caratterizzato dalle acrobazie e l’agilità di Winston contro la potenza del “toro italiano”. Bako mantiene il titolo e sembra non avere rivali sullo stivale, ma la sensazione è che la rivalità tra i due non finirà qui, il ritorno in Italia di Winston dopo l’esperienza all’estero ha comunque mostrato grandissimi progressi per lui.

    Uno dei tanti voli spettacolari di Icarus | Foto Web
    Uno dei tanti voli spettacolari di Icarus | © Enrico Bertelli “Taigermen” / ZonaWrestling

    Si arriva così al main event, in palio la possibilità di andare a sfidare il campione mondiale PWE, Chris “The Bambikiller” Raaber in un prossimo evento. Lo spettacolo raggiunge il culmine con da una parte Richards capace di mettere in mostra tecnica e potenza incredibili, dall’altra Icarus vola come un uccello e mette in seria difficoltà il più esperto avversario nel tripudio del pubblico. Kenzo Richards vince sfruttando la sua esperienza, ma è Icarus il vincitore morale dell’incontro tanto che dopo la campana, si prende comunque la soddisfazione di prendersi le ovazioni del pubblico.

    Una bellissima serata che ha coinvolto tutti e mostrato uno spettacolo di cui è capace il wrestling italiano se unito, la fine è caratterizzata dalle solite foto e autografi di rito dove piccoli e grandi si sono sbizzarriti per portare a casa un ricordo dell’evento riuscitissimo.

  • Wrestling: PWE Live 4 con i turisti a San Vincenzo

    Wrestling: PWE Live 4 con i turisti a San Vincenzo

    Tra le tante iniziative sportive, in programma nella settimana di ferragosto su tutto lo stivale, ne segnaliamo una che seppur, non è una novità, suscita molta attesa e rende alternativa una delle serate vacanziere nel Bel Paese. Il Wrestling sbarca in Toscana attraverso la Power Wrestling Entertainment ed il suo PWE Live 4, più precisamente al Camping Village Park Albatros di San Vincenzo (Li).

    L’organizzazione, curata dalla Pro Wrestling Academy Genova porterà in scena questa sera, o meglio in arena, uno spettacolo esclusivo per i villeggianti del mega campeggio che promette scintille, almeno nel promo rilasciato dalla PWE.

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    In palio ci saranno ben 3 titoli ed una title shot per affrontare il campione mondiale Chris “The Bambikiller” Raaber in seguito, perché si sa il wrestling è seguitissimo proprio per il saper tirare una storyline o una rivalità per più tempo appassionando i tifosi pronti ad esaltarsi per una vittoria al pari di un’evoluzione acrobatica subita dal proprio beniamino. Non c’è una vera vittoria o una vera sconfitta alla fine, c’è sempre in ogni caso il sapore agrodolce del “E ora cosa succede?” Ragione per cui questo sport-spettacolo resta sempre molto seguito.

    Locandina PWE Live 4 | Foto web
    Locandina PWE Live 4 | Foto web

    La locandina dello spettacolo parla già da sola per chi conosce i lottatori, spicca senz’altro i nomi di Icarus, atleta acrobatico ungherese in grado di fare evoluzioni strabilianti al pari dei colleghi più famosi della WWE americana e Kenzo Richards, precursore olandese che da ormai anni è al top della scena europea ma che ha anche combattuto negli Stati Uniti e in Giappone, dove il wrestling o Puroresu ha ben altra cassa di risonanza.

    Saranno proprio loro due nel main event di PWE Live 4 a contendersi la possibilità di, nelle prossime rassegne, sfidare il Campione Mondiale PWE. Ma prima in scaletta sono stati annunciati altri incontri che traghetteranno il pubblico verso il gran finale e non sono per nulla da meno. Il titolo italiano sarà difeso dal torinese Bako contro chi lo deteneva prima di lui e lo dovette lasciare vacante per andare a far wrestling negli Stati Uniti. Adesso Andrew Winston è tornato e pretende ciò che era suo.

    Chi è andato a fare degli stage negli Stati Uniti ed è tornato più agguerrito che mai sono i romani Dave Blasco e Willy G. che in coppia formeranno il tag team Roman Dynasty e tenteranno di vincere il titolo per la prima volta messo in palio, in un match ad eliminazione ma con stipulazione particolare, se la dovranno vedere con JT9 “The Way”, idolo bolognese, ed il suo partner Lio Kong al debutto. Oltre che con i genovesi William Miller ed il suo partner rapper Kevin Dopa, anche lui sul ring per la prima volta e infine la coppia Blindo – Alex Gory.

    Inoltre la PWE essendo radicata su tutto il territorio nazionale ha anche il titolo territoriale che per importanza è subito sotto a quello italiano. E per il titolo Northern Italy si sfideranno il genovese Big Marcus ed l’attuale iridato Horus da Bergamo. Tutto coordinato dal veterano del wrestling italiano Marco “Darkness” Conti che dopo aver tanto girato in tutto il mondo per gli incontri si è ritirato e oggi è il responsabile tecnico e General Manager del polo North Italy della Power Wrestling Entertainment.

    l'idolo olandese Kenzo Richards | Foto Web
    l’idolo olandese Kenzo Richards | Foto Web

    L’antivigilia di ferragosto non poteva essere più calda per i turisti del Camping Village Park Albatros che anziché ballare sulle note di qualche tormentone estivo per una sera potranno ammirare le evoluzioni di questi atleti.

  • Video, surfista italiano travolto da onda gigante

    Video, surfista italiano travolto da onda gigante

    E’ passata nemmeno una settimana dalle terribili immagini, che hanno girato il mondo, delle finali della World Surfing League in Sudafrica dove un surfista australiano, mentre era nell’attesa dell’onda giusta per fare le sue evoluzioni è stato attaccato da uno squalo. Oggi un video rivela invece la disavventura capitata ad un altro surfista, italiano, che a Tahiti in Polinesia viene travolto da un’onda enorme.

    Mick Fanning in Sudafrica è uscito scosso, ma illeso alla sua disavventura e il suo incontro con lo squalo. Queste sono le disavventure che possono capitare praticando uno sport che si svolge in mare aperto e soprattutto quando, in acque oceaniche, lo stesso movimento del surfista può essere un forte richiamo per un predatore. Per fortuna si tratta di disavventure non frequentissime che, come ne caso di Fanning, finiscono la maggior parte delle volte con un lieto fine, ma non è sempre così.

    Mick Fanning attaccato da uno squalo | Foto Web
    Mick Fanning attaccato da uno squalo | Foto Web

    La stessa cosa vale per Niccolò Porcella, surfista italiano che a Tahiti prende come mille altre volte ha fatto un’onda, probabilmente non immaginava che quell’onda sarebbe diventata enorme e potente, anche se il contest era chiaramente ispirato alle dimensioni delle onde sulla line-up, infatti la sessione era dedicata alle big wave di Teahupoo a Tahiti il 22 luglio scorso. Porcella viene travolto e risucchiato nel ventre della massa d’acqua, ecco il video:

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    Si vede chiaramente il surfista sardo che prima perde l’equilibrio e poi è in balia dell’onda che lo sbatte sulla barriera corallina, tornerà in superficie dopo diversi minuti rischiando la vita. Tuttavia anche questa storia ha un lieto fine, infatti Porcella nonostante il rovinoso wipe out dopo essersi ripreso ha continuato a surfare e le immagini che avete visto sono entrate in concorso per il WSL Big Wave Awards.

    L'onda gigante che ha travolto Niccolò Porcella | Foto Web
    L’onda gigante che ha travolto Niccolò Porcella | Foto Web
  • Rugby: ecco come YourNations ti racconta il 6 Nazioni

    Rugby: ecco come YourNations ti racconta il 6 Nazioni

    Lo sport più amato e seguito in Italia è certamente il calcio che ormai ha assorbito quasi totalmente la nostra settimana dal lunedì alla domenica. Ci sono però altri sport che, benché meno seguiti di altri nel nostro Paese, cominciano ad appassionare milioni di sportivi. Tra questi sicuramente il rugby che nel corso degli ultimi decenni è riuscito ad ottenere un seguito anche nella nostro Penisola grazie soprattutto all’ammissione della nostra Nazionale al torneo più prestigioso di questa disciplina: il 6 Nazioni.

    A documentare il seguito del rugby in Italia sono i social network, su tutti Twitter e Facebook ma anche Instagram, che in occasione dell’ultimo 6 Nazioni ha raccolto numerosi appassionati e sostenitori per raccontare intere partire in tempo reale principalmente utilizzando le immagini.

    Per questo, proprio in occasione dell’ultimo Sei Nazioni, è nata una piattaforma web, YourNations, che ha deciso di raccogliere le storie degli utenti appassionati di Rugby, per mezzo del social network visuale per eccellenza, Instagram.

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    YourNations presenta i 6 stadi dell’evento di Rugby nei quali giocano le 6 nazionali ammesse all’evento (Francia, Galles, Inghilterra, Irlanda, Italia, Scozia), fornendo alcune informazioni sugli stadi, ma soprattutto, si avvale delle API di Instagram per mostrare gli scatti condivisi dagli utenti durante determinate partite.

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    Cliccando sul tasto “Six Pic” sarà possibile recuperare tutti gli scatti Instagram associati ad una partita, rivivendo così l’emozione delle partite, dal punto di vista dei fan su Instagram.
    YourNations offre inoltre un’altra feature interessante: il Tweet Possession delle partite. Una sorta di “possesso palla” delle squadre durante le partite, derivato dal numero dei tweet dei fans delle rispettive squadre.

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  • Tirreno-Adriatico: Malori resta in testa, cade Viviani

    Tirreno-Adriatico: Malori resta in testa, cade Viviani

    Alla chiusura della seconda tappa della Tirreno-Adriatico resta in testa alla classifica e tiene quindi la maglia azzurra Adriano Malori, ma vince la frazione Camaiore-Cascina Jens Debusschere, corridore belga della squadra Lotto Soudal che chiude in volata davanti a Peter Sagan e Sam Bennett.

    E’ andata come previsto, o quasi, perché ci si aspettava che la seconda tappa si chiudesse in volata, ma proprio quando si è iniziato ad accelerare si sono viste cadute che hanno condizionato la gara. Proprio il vincitore della tappa nelle interviste post corsa dice di aver sentito dietro di sé, nel momento in cui ha iniziato a staccarsi dal gruppo, il rumore di alcuni scontri tra corridori o di cadute nel gruppo.

    Una delle cadute nel gruppo | Foto Twitter
    Una delle cadute nel gruppo | Foto Twitter

    La prima caduta è avvenuta a circa venti chilometri dall’arrivo dove sono stati coinvolti diversi corridori, tra cui Pirazzi, Vanedert e Clement. Il secondo schianto dopo una decina di chilometri dalla prima con vittima il vincitore su quella frazione, dello scorso anno, Matteo Pelucchi insieme a Puccio, Yates, Popovych e Jesse Sergent. Ma lo scontro che più di tutti ha caratterizzato e determinato l’ordine d’arrivo finale è stata quella avvenuta in volata e percepita dal vincitore come abbiamo detto precedentemente.

    A 170 metri dall’arrivo Elia Viviani con la ruota anteriore ha scontrato la posteriore di Cavendish che a sua volta per restare in equilibrio ha dovuto scartare improvvisamente sulla sinistra causando un capitombolo di gruppo. Il corridore veronese della Sky stoicamente tra gli applausi si è rialzato e ha concluso la tappa con escoriazioni in diversi punti del corpo arrivando 161°.

    TIRRENO-ADRIATICO II Tappa (Camaiore-Cascina 153 Km.) – Primi dieci:

    Debusschere in 3h30’18”, Sagan, Bennett, Porsev, Farrar, Cort, Kluge, Ruffoni, dempster, 10° Renshaw.

    TIRRENO-ADRIATICO – CLASSIFICA GENERALE (primi dieci):

    Malori, Sagan, Cancellara, Van Avermaet, Brandle, Bodnar, Oss, Navardauskas, Cummings, 10° Keizer.

    Oggi prevista la terza tappa da Cascina ad Arezzo, nella quale si prevede un arrivo nuovamente in volata, anche se il tratto finale è leggermente in salita e il resto del tracciato presenta più insidie. Lo scorso anno vinse Sagan, che proverà oggi a togliere la maglia azzurra a Malori.

     

  • Tirreno-Adriatico, a Malori la prima tappa

    Tirreno-Adriatico, a Malori la prima tappa

    Si rivede il grande ciclismo in Italia e lo si vede in una classica di questo sport, la Tirreno-Adriatico in programma dall’11 al 17 marzo. La prima tappa in programma ieri ha visto trionfare Adriano Malori nella cronotappa che ha aperto questa cinquantesima edizione.

    Adriano Malori | Foto Twitter
    Adriano Malori | Foto Twitter

    Per la prima volta la Tirreno-Adriatico tocca la Versilia, e proprio questa prima tappa ha registrato il primo passaggio della corsa a tappe, facendo sfilare i corridori per le zone devastate proprio pochi giorni fa dal mal tempo. Adriano Malori ha chiuso la cronotappa, lunga oltre cinque chilometri e modificata a causa dei danni subiti dalla zona, in sei minuti e quattro secondi. Gli organizzatori avevano previsto il passaggio da Marina di Pietrasanta a Viareggio, ma il percorso alla fine effettivamente usato ha visto protagonista solo le strade di Lido di Camaiore. La stessa tipologia di tappa è stata cambiata, non si è trattato di una cronotappa a squadre ma è diventata una crono individuale.

    Protagonista atteso, di questa prima gara che rivede il grande ciclismo sulle nostre strade, era Vincenzo Nibali, che ha chiuso la tappa in sei minuti e quindici secondi. Ma non ci sarà solo lui a rendere interessante la corsa, che per molti è già un primo test di preparazione per il Giro d’Italia e il Tour de France.

    Nibali, Contador, Quintana, poi Cavendish, Sagan, Viviani, Cancellara, Rodríguez e tanti altri rappresentano un bel parco atleti che fanno di questa cinquantesima edizione della Tirreno-Adriatico una vetrina eccezionale, portando il grande ciclismo da subito nelle nostre strade e rappresenta un antipasto ottimale per la Milano-Sanremo che diventerà protagonista nel fine mese di marzo.

    Nairo Quintana, maglia rosa al Giro d’Italia del 2014, Alberto Contador che è stato il re della Vuelta di Spagna e Vincenzo Nibali trionfatore del Tour de France sono il fiore all’occhiello della corsa, tuttavia se si considera che ci sarebbero stati anche Chris Froome e Marcel Kittel si capisce come già da subito il ciclismo viva di attenzione particolare da parte dei maggiori protagonisti da subito con le prime gare e che quindi sarà una stagione veramente esaltante, a partire proprio dalla “corsa dei due mari“, la Tirreno-Adriatico.

  • Gli USA fermi, è tempo di Superbowl

    Gli USA fermi, è tempo di Superbowl

    L’evento più atteso di tutto l’anno è arrivato, è il momento della verità per i campioni della NFL ed è i momento di decidere chi sarà la squadra campione del XLIX Superbowl di football americano. Questa notte ad affrontarsi per il trofeo più ambito della stagione sportiva a stelle e strisce saranno i Seattle Seahawks, già campioni nella scorsa edizione, e i New England Patriots al MeatLife Stadium di East Rutherford in New Jersey.

    Si tratta dei due migliori allenatori a confronto, del miglior attacco contro la miglior difesa ma anche di una festa che promette tanto spettacolo, a cominciare dalla solita organizzazione incredibile che metterà in mostra uno show nello show. A far da madrina, tra il primo ed il secondo tempo della partita, ci sarà Katy Perry che ha promesso di portare sul palco leoni e squali in uno spettacolare mini-concerto che affascinerà tutti, ma non solo, è prevista la partecipazione di Lenny Kravitz e della fresca vincitrice dei Grammy Awards, la rapper Missy Elliot che salirà sul palco con la Perry.

    Katy Perry e due protagonisti del match di questa sera | Foto Twitter
    Katy Perry e due protagonisti del match di questa sera | Foto Twitter

    Il mondiale pubblico televisivo ha fatto schizzare alle stelle i costi per uno spot durante la manifestazione, basta pensare che per una pubblicità di soli 30 secondi ci vogliono qualcosa come 4,6 milioni di dollari e gli spot come sempre sono una parte integrante della grande attesa del pubblico americano. Scenderanno in campo marchi mondiali, con glamour e comicità in modo inedito, ma anche per toccare problemi sociali. Coca Cola per esempio lancerà il messaggio contro il bullismo su internet, mentre NFL, dopo gli scandali che hanno coinvolto alcuni tesserati (Ray Rice dei Baltimora Ravens), divulgherà uno spot contro la violenza domestica.

    Sarà la sfida tra due grandi Quarterback a decidere il confronto, da una parte Tom Brady (Patriots) che sogna di alzare il trofeo per la quarta volta ed eguagliare così il record di Joe Montana e dall’altra parte Russell Wilson che con Seattle ha trovato ormai l’abitudine a vincere. Seattle ha la capacità mostruosa di saper trasformare una fase terribilmente negativa in una incredibile risorsa per ribaltare a suo favore qualsiasi tipo di azione. I Patriots forse sono più completi, ma a volte si guardano troppo allo specchio e questo potrebbe nel computo del match essergli fatale.

    Di fatto questa notte, a partire dalle 00:30 (ora italiana) sapremo chi si meriterà e si aggiudicherà il XLIX Superbowl, sperando sia un match più combattuto di quello della scorsa stagione e chiudendo così un’annata densa di polemiche e scandali per la NFL.