Categoria: Golf

  • Fantastico Manassero! Vittoria record e US Open

    Fantastico Manassero! Vittoria record e US Open

    Matteo Manassero trionfa alla quarta buca di spareggio al Bmw Pga Championship, uno dei tornei più prestigiosi dello European Tour. Il 20enne azzurro, grazie alla quarta vittoria da professionista, entra per la prima volta nei primi 30 del mondo diventando il miglior italiano nella classifica mondiale. Nei campi di Wentworth l’enfant prodige del golf mondiale ha battuto allo spareggio Simon Kahn, inglese 40enne che aveva trionfato sul percorso inglese nel 2010. Manassero è il secondo italiano della storia a vincere questo importantissimo torneo: prima di lui c’era riuscito soltanto il grande Costantino Rocca nel 1996.

    Manassero, che in carriera non ha mai perso uno spareggio, ha fatto suo un Bmw Pga Championship carico di giocatori esperti. Matteo, terzo dopo 54 buche, ha saputo rimontare in con un bellissimo ultimo giro da 69 colpi, 10 sotto il par per la settimana. Alla fine delle quarta giornata erano 3 i giocatori con lo stesso punteggio: Manassero, Kahn e Marc Warren. Quest’ultimo è uscito subito dopo essere finito in acqua, mentre Kahn e Manassero hanno proseguito a braccetto fino alla quarta buca di spareggio. L’inglese finisce in acqua e l’azzurro mette le mani sul torneo con un birdie.

    Matteo Manassero vince il Bmw Pga Championship | © David Cannon /Getty Images
    Matteo Manassero vince il Bmw Pga Championship | © David Cannon /Getty Images

    Con questa vittoria Manassero batte un’altro record. Diventa il più giovane di sempre ad imporsi nel torneo di Wentworth e si guadagna un posto nello US Open, il secondo major stagionale in programma dal 13 giugno sul percorso di Merion, in Pennsylvania. La U.S. Golf Association, grazie ad una deroga, ha deciso di invitare l’azzurro che è balzato in un colpo al primo posto nell’European Race to Dubai 2013.

    Nonostante la recente vittoria, Matteo Manassero non si ferma e torna subito in campo per disputare il Nordea Masters sul percorso del Bro Hof Slott Gc, a Stoccolma, in Svezia. Insieme a lui ci sono Francesco ed Edoardo Molinari e gli altri tre italiani che “hanno la carta” per l’European Tour: Lorenzo Gagli, Alessandro Tadini e Matteo Delpodio.

  • Il ritorno della Tigre, Tiger Woods di nuovo numero 1 al Mondo

    Il ritorno della Tigre, Tiger Woods di nuovo numero 1 al Mondo

    Con la vittoria numero otto in carriera all’Arnold Palmer Invitational, lo statunitense Tiger Woods torna numero uno del ranking mondiale scalzando il giovanissimo scozzese Rory McIlroy. Ritorno in vetta per Woods davvero insperato e terza affermazione di un 2013 iniziato veramente alla grnadissima se pensiamo anche a come l’americano si presentava e giocava nemmeno 365 giorni fa. È Qui che ci sta ancor di più a sottolineare la grandezza del golfista a stelle e strisce che non si è mai veramente perso d’animo dopo le mille peripezie affrontate dentro e fuori i grenn. Woods ritorna numero uno quasi tre anni dopo l’ultima volta, ottobre 2010, in un periodo quello in cui la legge delle Tigre imperversava su tutti i più importanti tornei al Mondo.

    Tiger Woods ©Sam Greenwood/Getty Images
    Tiger Woods ©Sam Greenwood/Getty Images

    La vittoria all’Arnold Palmer Invitational non è infatti casuale e frutta della tenacia e della caparbietà dell’americano a non arrendersi mai, neppure quando il traguardo è difficile e quasi impossibile da raggiungere. Infatti quando alla buca 14 Rickie Fowler ha realizzato un sontuoso ed insperato putt regalandosi un -1 sul par 3, la sensazione per tutti era che il ritorno al trono della classifica mondiale per Woods potesse essere rinviato. Ma la classe non si compra veramente al supermercato e Woods riesce comunque a vincere il torneo regalandosi una soddisfazione da grandissimo della sport mondiale.

    Niente da dire su Woods che ha mostrato grande serenità e poco nervosismo durante tutto il torneo, serenità forse riconquistata grazie al suo nuovo amore, la sciatrice Lindsey Vonn, una relazione resa pubblica ed ufficiale pochi giorni fa. Spaventosi i numeri del 37enne campione americano che ha vinto in carriera 99 tornei di cui 77 del Pga Tour non avendo nessuno intenzione di fermarsi e magari raggiungendo la vittoria numero 100 proprio in un Major.

  • Matteo Manassero trionfa al Barclays Singapore Open

    Matteo Manassero trionfa al Barclays Singapore Open

    Trionfo per il diciannovenne Matteo Manassero al Barclays Singapore Open, torneo golfistico dell’European Tour svoltosi nella capitale del Sud est asiatico, con il giovane veronese che è riuscito ad imporsi sul sudafricano Louis Oosthuizen nel prolungamento del torneo, conseguente al fatto che i due avevano chiuso a -13, e dunque in perfetta parità, le 72 buche del torneo.

    La vittoria di Manassero lo porta, così, nell’Olimpo della storia del golf italiano soprattutto considerando la sua giovane età: nessuno prima di lui prima di aver compiuto vent’anni era riuscito a portare a casa ben tre successi, e la sua vittoria di Singapore porta a 18 il numero dei successi azzurri nell’European Tour. Con il trionfo ottenuto ieri, Manassero ha mostrato ancora una volta tutte le sue doti tecniche, anche perchè è sopraggiunta dopo una giornata molto tirata, iniziata alle sette del mattino e flagellata da condizioni meteo tutt’altro che ideali, con la pioggia scrosciante che – come spesso accade nel Sud-Est Asiatico – aveva messo in serio rischio la possibilità che le gare venissero svolte.

    Matteo Manassero vincitore del Singapore Open | © Stanley Chou/Getty Images

    Nonostante ciò, però, Matteo Manassero è riuscito a mostrare tutto il suo talento concludendo 18 buche con 64 colpi, -7 sotto il par della giornata, per un totale di -11 in parità con lo stesso Louis Oosthuizen, vincitore del British Open del 2010. Il duello con il sudafricano è, così, proseguito per tutta la durata del primo giro, portando il torneo al play-off dopo un intenso testa a testa: ben tre extrahole con Matteo Manassero che, al terzo tentativo sul tee della 18, è riuscito a mettere a segno un ottimo drive: così, dopo il secondo colpo, il sudafricano si è posizionato a nove metri dalla bandierina, mentre Manassero a soli due metri e mezzo, con una migliore posizione per centrare la buca al terzo colpo e conquistare, così, la vittoria nel torneo, assicurandosi il primo premio – ben 800 mila euro – e ritornando fra i migliori 50 giocatori al mondo, circostanza che gli consentirà di disputare i prossimi Major del 2013.

    Francesco Molinari ha concluso, invece, in quinta posizione – in parità con Scott – mentre il fratello Edoardo Molinari si è posizionato cinquantesimo.

  • Michael Phelps fenomeno anche nel golf

    Michael Phelps fenomeno anche nel golf

    Un campione è sempre un campione ed è questo il caso di Michael Phelps, nuotatore statunitense ben noto da tutti per i suoi grandi successi conquistati all’interno della vasca. Nella sua carriera il “Cannibale di Baltimora” ha infatti conquistato ben 72 medaglie a livello internazionale aggiungendo al suo palmares grandi risultati e tanti riconoscimenti per svariati record che è riuscito a mettere a segno.

    Fin da quando esordì alle Olimpiadi si rese padrone dei giornali approdando a Sydney 2000 come il più giovane nuotatore di tutti i tempi: a soli 15 anni ha infatti calcato le acque dei Giochi Olimpici ma in quella occasione si dovette accontentare del titolo di giovane promessa. I risultati comunque non hanno tardato ad arrivare e, proprio a Londra 2012 si è aggiudicato la nomina di atleta più medagliato alle Olimpiadi, atleta con più medaglie d’oro e atleta che è riuscito a conquistare 8 ori in una sola edizione.

    Michael Phelps Alfred Dunhill Links Championship - Day One
    Michael Phelps © David Cannon/Getty Images)

    Insomma i risultati non sono di certo mancati a Michael Phelps che, nonostante la giovane età ha deciso di lasciare il nuoto appena conclusasi la recente Olimpiade di Londra: ecco quindi che il vero campione è uscito alla scoperto in quanto il Cannibale ha intrapreso la carriera di golfista stupendo tutti per gli ottimi risultati. In questi giorni all’Alfred Dunhill Championship, torneo che si disputa in Scozia, l’ex nuotatore statunitense ha infatti imbucato un putt da 40 metri lasciando a bocca aperta tutti i presenti. Chissà che questo non sia l’inizio di un’ulteriore grande carriera dopo quella che ha condotto per tutti questi anni nel nuoto: non sarebbe certo da stupirsi se Phelps riuscesse a portarsi avanti e arrivare a sfidare golfisti di grosso calibro, per adesso si accontenta di gareggiare divertendosi tra i dilettanti VIP come sta facendo in questi giorni in terra scozzese con Oscar Pistorius, Bill Murray, Greg Kinnear, Huey Lewis e tanti altri.

    IL VIDEO DEL PUTT DI MICHAEL PHELPS LUNGO 40 METRI

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  • Golf, l’Europa vince la Ryder Cup. Decisivo Francesco Molinari

    Golf, l’Europa vince la Ryder Cup. Decisivo Francesco Molinari

    Una rimonta pazzesca che rimarrà nella storia del golf quella effettuata dal team europeo alla Ryder Cup edizione 2012. I migliori golfisti europei guidati dallo spagnolo Jose Maria Olazabal hanno superato i pari grado americani con il punteggio finale di 14 e mezzo contro 13 e mezzo dopo essere stati in svantaggio per 10 a 6.

    Grande prestazione anche del nostro Francesco Molinari che dopo un inizio di Ryder Cup molto altalenante si è ripreso la rivincita conquistando insieme al tedesco Martin Kaymer, il punto decisivo per la vittoria finale grazie al pareggio ottenuto nel match che lo vedeva opposto all’icona americana rappresentata da un opaco Tyger Woods.

    E dire che i primi due giorni del torneo non sono stati granché per l’Europa che stentava in ogni match e che vedeva volare l’America sul punteggio di 10-6 anche grazie al campo di gara decisamente favorevole ai padroni di casa, visto che si giocava a Chicago, e ad un pubblico scorrettissimo che faceva squillare appositamente i telefonini ogni qualvolta un europeo si apprestava ad effettuare un colpo.

    Francesco Molinari ©Andrew Redington/Getty Images

    Ma l’ultimo giorno ha visto il team Usa sparire letteralmente dal green di Chicago con i punti conquistati da Luke Donald, Ian Poulter, Rory McIlroy, Rose e Lawrie. Ecco quindi che la rimonta è cosa fatta con l’ultimo match decisivo che vedeva impegnati il tedesco Martin Kaymer, che piazza l’allungo con un putt da due metri, ed il nostro Chicco Molinari che, con un immensa pressione addosso, doma Tiger Woods pareggiando la sua buca che vuol dire vittoria finale.

    Storica affermazione dell’Europa, infatti una simile rimonta era riuscita soltanto una volta nella storia della Coppa: dagli americani nel 1999. E in trasferta, non c’era mai riuscito nessuno. Così adesso, dal 1979, cioè da quando il team Europa gioca contro gli Usa i trionfi sono 9 (con 7 sconfitte e un pari), sette nelle ultime nove edizioni.

  • Francesco Molinari fa suo l’Open de Espana. Manassero 7°

    Francesco Molinari fa suo l’Open de Espana. Manassero 7°

    Francesco Molinari si aggiudica l’Open De Espana, torneo valido per l’European Tour grazie ad un sensazionale ultimo giro che consente al “Chicco” nazionale di conquistare il terzo torneo in carriera.

    Grande la prova di Francesco che aggiunge il torneo spagnolo all’Open italiano vinto nel 2006, al WGC HSBC Champions nel 2010 ed alla prestigiosissima World Cup vinta assieme al fratello Edoardo nel 2009.

    Un ultimo giro da favola quello compiuto da Molinari al Real Club de Golf de Sevilla, una chiusura in 65 colpi, ben sette sotto il par che non ha lasciato nessuna speranza ai padroni di casa Pablo Larrazabal e Alejandro Cañizares oltre che al danese Soren Kjeldsen, tutti a tre colpi dall’azzurro.

    Queste le parole di Francesco Molinari dopo la vittoria: “Vincere ha sempre un sapore speciale, ma farlo qui in Spagna a un anno di distanza dalla scomparsa di Severiano Ballesteros rende questo successo ancora più emozionante. Sono rimasto concentrato colpo su colpo riuscendo a imbucare putt decisivi per l’allungo in graduatoria. Oggi, indubbiamente, le condizioni del percorso erano migliori rispetto alle precedenti giornate e ciò mi ha permesso l’ottimo score. Ho guardato il leaderboard per la prima volta alla buca 12, poi ho continuato a giocare con la convinzione che con un paio di birdie avrei messo al sicuro il primo posto. E sono arrivati subito dopo”.

    Ottima anche la prova di Matteo Manassero che chiude il torneo spagnolo in settima posizione (286 – 70 70 76 70, -2 lo score finale di Matteo) con una condotta di gara lineare e solida a differenza purtroppo di Edoardo Molinariche, dopo un inizio di torneo confortante, è sprofondato in 51esima posizione con 296 colpi 74 74 78 70,  ed un +8 finale.

    Francesco "Chicco" Molinari ©Stuart Franklin/Getty Images

    Adesso il prossimo appuntamento per Francesco Molinari sarà in America e precisamente in Florida al The Players Championship, ricco e prestigioso torneo dal percorso molto adatto alle sue caratteristiche.

    Classifica Finale   

    1 Francesco Molinari Ita
    2 Pablo Larranzabal Spa
    2 Alejandro Canizares Spa
    2 Soren Kjeldsen Den
    3 Jorge Campillo Spa
    3 Thorbjorn Olesen Den
    7 Markus Brier Aus
    7 Matteo Manassero Ita
    7 Nicolas Colsaerts Bel
    7 Graeme Storme Eng
  • Augusta Masters, Bubba Watson in lacrime. Francesco Molinari 19°

    Augusta Masters, Bubba Watson in lacrime. Francesco Molinari 19°

    Il primo major della stagione viene vinto dall’americano Bubba Watson che fa sua l’ambita giacca verde dell’Augusta Masters, dopo una prestazione al cardiopalma e decisa nella seconda buca dello spareggio a scapito del sudafricano Louis Oosthuizen.

    L’ultimo giro del Masters è bellissimo con Oosthuizen a comandare sino alle ultime buche e tradito alla fine da due putt usciti di pochissimo.

    E dire che il sudafricano aveva iniziato il giro finale con una vera e propria perla grazie al c.d. “Albatros” (chiusura in due colpi di un par5), realizzato alla buca 2. Un colpo straordinario dal centro del fairway, a 214 metri di distanza riuscito solamente tre volte in 78 anni di storia del torneo. Bubba non si scompone dimostrandosi subito di essere in giornata attaccando la bandiera in ogni occasione ed agguantando Oosthuizen con un birdie alla buca 16. L’altro contendente, il mancino americano Phil Mickelson, perde la testa nella buca 4: par 3 con la palla dell’americano che finisce in tribuna, Phil sceglie di giocare una palla impossibile, sbaglia 2 colpi, poi manda il 5° in bunker. Chiude in 6, triplo bogey realizzando un vero e proprio dramma agonistico che ne condizionerà tutto il prosieguo dell’ultimo giro chiuso comunque alla fine con un onorevole terzo posto, in coabitazione con lo svedese Hanson, l’inglese Westwoode l’americano Kuchar, a -8.

    Bubba Watson in trionfo ©Streeter Lecka/Getty Images

    Con l’uscita di scena di Mickelson la conquista del Masters è una lotta a due che si conclude allo spareggio nella buca 10. Watson sbaglia il drive e manda la palla nel bosco, Oosthuizen sceglie il legno ma sbaglia anche lui con la palla che finisce nei cespugli. Il segnale divino arriva a sorridere Watson che nell’errore è fortunatissimo dato che la palla si ferma giusta giusta in un corridoio fra gli alberi che consentono all’americano di attaccare il green, poi il resto ce lo mette il talento mancino di Bubba che, non realizza l’albatros ma si avvicina con un colpo fantastico, che aggira gli alberi finendo ad un passo dalla buca. Oosthuizen fallisce per un soffio l’ennesimo putt di giornata consentendo a Watson di imbucare in un par colmo di lacrime di gioia.

    Brutto ultimo giro per Francesco Molinari che chiude il Masters in 19° posizione pari con il putt, dopo un 72 nel’ultima tornata che non consente al minore dei fratelli d’Italia di lottare per delle posizioni di prestigio. Male Edoardo Molinari, mai in corsa per tutta la durata del torneo, che chiude in 57° posizione con il punteggio di -11 risentendo forse dell’infortunio al polso che sembrava ormai guarito. Un’altra grande delusione è rappresentata dalla prestazione di Tyger Woods, la “tigre” aveva fatto sperare i suoi tanti tifosi  dopo il suo recente ritorno alla vittoria nell’Arnold Palmer Invitational, invece l’americano ha chiuso il torneo con un anonimo +5, in 40ª posizione evidenziando ancora una volta dei limiti dal punto di visto nervoso che ne hanno condizionato tutto il torneo.

    Classifica Finale   

    1 Bubba Watson Usa                                                                                                                                         -10
    2 Louis Oosthouizen Rsa  -10
    3 Peter Hanson Swe  -8
    3 Phil Mickelson Usa  -8
    3 Lee Westwood Eng  -8
    3 Matt Kuchar Usa  -8
    7 Ian Poulter Eng  -5
    8 Adam Scott Aus  -4
    9 Padraig Harrington Irl  -4
    10 Justin Rose Eng  -4

    Video Bubba Watson super colpo agli Augusta Mastrers
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  • Augusta Masters, solido Lee Westwood. Grande Francesco Molinari

    Augusta Masters, solido Lee Westwood. Grande Francesco Molinari

    Si è concluso il primo giro all’Augusta Masters, primo major stagionale con l’inglese Lee Westwood al comando ed un ottimo Francesco Molinari al quarto posto a due soli colpi dal leader britannico.

    Gran bel giro quello effettuato dal più piccolo dei fratelli Molinari con quella regolarità che è da sempre la sua arma migliore. Meno esaltante è stata invece la prestazione di Edoardo che ha concluso il primo giro in 64° posizione con 3 colpi sopra il par.

    Prima giornata all’insegna del forte golfista inglese Lee Westwood quindi, che comanda la classifica a -5 con un colpo di vantaggio sul sudafricano Louis Oosthuizen e sullo svedese Peter Hanson. Francesco Molinari è al quarto posto in compagnia di veri e propri calibri da novanta come Bubba Watson, Ben Crane, Miguel Angel Jimenez, Jason Dufner e Paul Lawrie. Così così il primo giro del nordirlandese Rory McIlroy che ha chiuso in 14° posizione con un colpo sotto il par grazie al birdie alla buca 18 che ha rimesso un po’ le cose a posto, dopo un inizio scellerato con un doppio bogey alla buca 1. C’era molta attesa per la perfomance dell’americano Tyger Woods che purtroppo ha rovinato un buon giro, perdendo 2 colpi nelle ultime due buche: è 29° in pari col par del campo. Primo giro assolutamente da dimenticare per Phil Mickelson, che ha mostrato grandi difficoltà soprattutto con il drive: malgrado il birdie alla 18, l’americano è 55° con +2. Partenza lenta ed anche con giallo, per il numero del mondo Luke Donald, 64° con +3, posizione che divide appunto, con Edoardo Molinari. L’inglese ha infatti rischiato la squalifica per un errore nella trasmissione del suo cartellino via fax. Alla giuria risultava un altro punteggio, ma poi il problema è stato chiarito e Donaldha potuto evitare l’estromissione forzata dal torneo, anche se il +3 gli toglie probabilmente qualsiasi velleità di vittoria finale.

    Lee Westwood ©Andrew Redington/Getty Images

    Queste le parole di Chicco Molinari alla conclusione del primo giro:“Ho giocato bene e ho fatto un buon punteggio, esattamente ciò che ci voleva in questo primo giro. Ora si tratta di continuare su questo livello. Siamo tutti in gruppo e può succedere di tutto”.

    Classifica dopo il 1° Giro    

    1 Lee Westwood Eng                                                                                                                                        -5
    2 Louis Oosthouizen Rsu  -4
    2 Peter Hanson Swe  -4
    4 Ben Crane Usa  -3
    4 Jason Dufner Usa  -3
    4 Bubba Watson Usa  -3
    4 Francesco Molinari Ita  -3
    4 Paul Lawrie Sco  -3
    4 M. A. Jimenez Spa  -3
    5 Zach Johnson Usa  -2
  • Il ritorno della Tigre: Tiger Woods vince il Chevron World Challenge

    Il ritorno della Tigre: Tiger Woods vince il Chevron World Challenge

    Tiger Woods è tornato alla vittoria, conquistando lo Chevron World Challenge sul percorso Californiano dello Sherwood Country Club, contro Zac Johnson, diretto avversario che ha saputo tenergli testa fino all’ ultima buca, quando ha dovuto necessariamente arrendersi alla determinazione ed alla voglia di vincere – e di rivincita – dell’ex numero uno al mondo del green.

    Tiger Woods | © Scott Halleran/Getty Images

    Dopo gli scandali sessuali, le 18 amanti accertate, il divorzio dalla moglie, che lo hanno coinvolto e destabilizzato negli ultimi due anni, dipingendo la sua figura in maniera totalmente differente rispetto a quanto in apparenza aveva mostrato, per Tiger Woods, la “tigre” del green era, quindi, giunta l’ora di risollevarsi, anche per smentire chi si dichiarava ormai certo che non sarebbe mai più tornato alla vittoria.

    Ecco perchè, dopo aver messo a segno l’ultima buca decisiva, nel percorso Californiano, Tiger Woods si è lasciato andare ad una’esultanza, breve ma liberatoria, nella quale era racchiusa e ben visibile la sofferenza interiore degli ultimi anni. Il pubblico, poi, è sembrato essere tutto con lui, esultando sonoramente per la sua vittoria, che mancava dal lontano 15 Novembre 2009, quando si impose nel JBWere Masters.

    Dopo la gioia esternata dopo la vittoria con 278 punti – dieci sotto il par – però, Tiger Woods si è subito ricomposto, per salutare sportivamente il suo avversario sconfitto: anche un modo per far capire al mondo del golf che, dopo questa prima vittoria, il digiuno è terminato e che la sua fame di rivincita non si ferma qui, ma mira in alto, ai circuiti del Major, per provare a  scalare nuovamente la classifica del ranking mondiale, che ora lo vede soltanto al cinquantaduesimo posto. Gli stimoli, per lui, sembrano ritrovati, insieme alla voglia di vincere ancora: come Tiger Woods stesso ha dichiarato al termine della gara, il suo obiettivo è quello di provare ancora l’adrenalina della gara, la tensione ed il nervosismo di quanto “sente”di poter vincere, come è stato ieri.

    La tigre è tornata a ruggire, gli avversari sono avvertiti.

    Chevron World Challenge il video dell’ultima buca e la gioia di Tiger Woods
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  • McIlroy trionfa agli Us Open

    McIlroy trionfa agli Us Open

    Vincere il primo major in carriera a soli 22 anni è roba per “bambini prodigio”, anche se la parola “bambino” non pare essere la più appropriata da adoperare per raccontare le gesta di Rory McIlroy. Le cifre parlano per lui: vittoria con 268 colpi, -16 sotto il par ed abbattimento del record di – 12 di Tiger Woods che resisteva da tempo.

    Rory McIlroy | © David Cannon/Getty Images
    Il nordirlandese non ha lasciato spiragli per la concorrenza in questa centoundicesima edizione degli US Open, disputati nel Maryland, e seguendo nell’albo d’oro il connazionale Mc Dowell, confermando che la verde Irlanda è patria di campioni del “Green”. Naturalmente, grandissima emozione e soddisfazione per il giovane vincitore, che a qualche ora dalla vittoria ancora fatica a realizzare quanto è accaduto: per sua stessa ammissione, gli servirà qualche giorno per comprenderlo in fondo, quando l’adrenalina sfumerà, e dedica teneramente la vittoria al suo papà Gerry, che lo ha accompagnato in questa manifestazione tanto importante. Il segreto di questa vittoria, però, sta nella delusione del Masters di Augusta, dove era rimasto in testa a lungo per poi crollare nel finale, anche a causa dell’eccessiva tensione nervosa: in quest’ occasione, invece, la lucidità e la determinazione non l’hanno mai abbandonato. Deludenti, invece, gli Italiani: hanno chiuso al 54 esimo posto Edoardo Molinari e Matteo Manassero, mentre Francesco Molinari ha concluso al 96 esimo posto. Tiger Woods, che ha saltato l’Us Open per la prima volta in carriera per infortunio al ginocchio sinistro, dove è stato già operato quattro volte: è stato fra i primi a complimentarsi con il giovane vincitore McIlroy.