Inter-mittenza, questa è la parola più adatta alla squadra guidata da Ranieri, proprio perché i nerazzurri accendono la luce con Cambiasso nel primo tempo mostrando poca qualità di gioco, ma molto sostanza e soprattutto una solidità difensiva ancora mai vista in questa stagione. Poi nella ripresa la luce si spegne per 6 minuti ed è black out totale. Almiron e Lodi stendono l’Inter con una combinazione dritto e montante usando uno slang pugilistico. La reazione che solo un paio di anni fa avremmo visto nei nerazzurri specialisti nelle rimonte si fa attendere ma non arriva. Anzi al contrario è proprio il Catania a legittimare il punteggio dimostrando con un paio di occasioni nitide da gol di poter chiudere i conti e aumentare lo scarto del vantaggio. Ranieri dovrà capire cosa c’è che non va e sicuramente i rientri di Sniejder e Thiago Motta daranno un po’ di respiro ad un centrocampo apparso più che in affanno. Interpretazione perfetta della partita per Montella e per i suoi, con un Almiron assolutamente in splendida forma e un Bergessio che con le sue qualità può mettere in difficoltà qualsiasi difesa. INTER Castellazzi 6 Voto pieno nonostante l’ingenuità sul calcio da rigore concesso sull’atterramento di Bergessio, il portiere nerazzurro tiene a galla il risultato fino alla fine riuscendo a compiere un paio di miracoli prima su Delvecchio e poi su Catellani limitando il passivo dei suoi. Lucio 5 sicuro e deciso nella prima frazione di gioco, assolutamente fuori tempo e spaesato nella ripresa quando non riesce a tenere testa a Bergessio sull’azione del primo gol e quando ancora una volta si fa superare dall’attacante argentino in occasione dell’azione che porterà al rigore per il Catania. La coppia di centrali del triplete Lucio-Samuel è acqua passata. Pazzini 4,5 Affonda sotto il diluvio che si imbatte al Massimino. Mai in partita, mai decisivo, non riesce a entrare nel vivo del gioco. Pochi palloni giocabili senza dubbio per un rapace d’area come lui, ma in questi casi l’assenza per 90 minuti dal campo di gioco non è un alibi. Cambiasso 6,5 Unico superstite dei suoi, in una serata davvero più nera che azzurra. Parte benissimo segnando al 6’ un bel gol contro una delle sue vittime preferite (doppietta lo scorso anno proprio contro il Catania). Detta i tempi e prende in mano le chiavi del centrocampo nerazzurro. Nella ripresa segue la parabola discendente come i suoi compagni e cala vistosamente. CATANIA Legrottaglie 6,5 No fly zone sulla zona difesa da lui. Praticamente svetta su tutti i palloni alti eliminando sul nascere ogni velleità offensiva di Pazzini e Milito su eventuali cross nerazzurri. Buone anche le chiusure su Zarate e soci nel finale. Almiron 7,5 partita da vero leader. Inserimenti perfetti, assist per i compagni e molta sostanza in mezzo al campo. La firma sulla partita è il suo gol capolavoro all’inizio della ripresa quando calcia a giro con Castellazzi che può solo guardare il pallone finire sotto l’angolino. Forse galvanizzato dal suo passato da ex bianconero ha decisamente tirato fuori una prestazione da campione. Lodi 7 L’ex idolo di Empoli e Frosinone riesce a ritagliarsi uno spazio importante nel centrocampo del Catania, entrando spesso nel vivo del gioco. Una certezza nel nuovo ruolo davanti alla difesa con compiti da regista alla Pirlo, serve moltissimi palloni e quando c’è da trasformare il rigore si assume la responsabilità trafiggendo senza paura Castellazzi. Bergessio 7,5 Dire che sia in forma sarebbe davvero riduttivo. Corsa, accelerazione e dribbling sono le sue armi vincenti. Chiedere a Lucio e Castellazzi per avere una conferma. Entra direttamente in entrambi i gol, servendo una bellissima palla ad Almiron per la prima rete e guadagnandosi il rigore che Lodi realizzerà in seguito.