Catania Genoa alla vigilia doveva essere la partita dello spettacolo e dei gol, date le caratteristiche offensive delle due formazioni in campo: spettacolare lo è stata, regalando al pubblico ben 4 gol, ma a senso unico, soltano per merito del Catania di Montella, l’aeroplanino che può esultare per la squadra che ha saputo mandare in campo contro l’ex tecnico rossoazzurro, Pasquale Marino, attuale allenatore del Genoa in crisi di identità, in confusione assoluta, soprattutto in difesa.
Alla vigilia Marino aveva lasciato spazio ai ricordi, ai ringraziamenti nei confronti di Pulvirenti, che “gli diede una Ferrari quando aveva solo il foglio rosa” ma ora, dopo il 4-0 incassato, il tecnico di Marsala probabilmente avrà altro a cui pensare rispetto ai convenevoli. Una sconfitta netta, a trecentosessanta gradi, senza appello.
I sentori che la gara sarebbe stata tutta a favore del Catania erano ben presenti fin dai minuti iniziali, con il rigore concesso dal direttore di gara per fallo di Birsa su Alejandro Gomez, prontamente trasformato dallo specialsta dei calci da fermo, Lodi, al minuto numero 7, che consente al regista di realizzare il sesto gol in campionato e l’ 1-0 della gara. Il Catania anche dopo il vantaggio continua a macinare gioco, spettacolo ed intensità, mentre il Genoa annaspa in modo assai preoccupante, senza idee nè identità. Al 29′ ci prova Birsa a scuotere il Genoa ma la palla termina a lato. Al 39′, invece, altra occasione per il Catania con Francesco Lodi, che prova il sinistro da fuori area che termina a lato non di molto.
Nel secondo tempo, il Catania si scatena ancor di più, per non lasciare nulla di intentato e provare a chiudere la gara in sicurezza: al 49′, giunge subito il raddoppio degli etnei, con Pablo Barrientos – uno degli astri nascenti del calcio argentino – che realizza di destro, con un tiro da centro area, il gol del 2-0. Al 51′ ammonizione per il genoano Kaladze e, solo un minuto dopo, al minuto 52, il 3-0 realizzato dai padroni di casa, firmato ancora da Pablo Barrientos, su azione iniziata in contropiede, con passaggio di Bergessio, e l’argentino che realizza con un bel tiro di sinistro da centroarea mandando la palla nell’angolino basso, laddove Frey non potrebbe mai arrivare.
Il Catania potrebbe amministrare il vantaggio, ma pare non volersi accontentare, continuando a macinare gioco e costruire occasioni da gol: al 62′, giunge il poker firmato da Gonzalo Bergessio, su azione iniziata direttamente dal portiere Tomas Kosicky, con la difesa genoana colpevolmente immobile in questa circostanza. Dopo il 4-0 subìto, il Genoa prova a trovare la reazione di orgoglio per rendere almeno meno pesante il passivo: ci provano Jorquera, Veloso, Zè Eduardo, ma sono soltanto tiri da fuori area, poco velleitari, che non impensieriscono affatto Kosicky. Sul finale, Frey salva il 5-0 su colpo di testa di Bergessio che stava per approfittare dell’ennesima disattenzione della difesa genoana.
Dopo tre minuti di recupero, la gara termina con il Catania che ottiene tre punti fondamentali per la sua classifica, e la prima vittoria nel 2012, mostrando di avere un altro passo rispetto agli avversari, oltre che – a tratti – gioco spettacolare, in stile Barcellona, con le dovute proporzioni naturalmente. Per il Genoa di Pasquale Marino, oggi privo dell’uomo simbolo del mercato di Gennaio, Alberto Gialrdino fuori per infortunio, le problematiche da affrontare e da risolvere sono ancora tante, considerando l’assoluta confusione e l’assoluta difficoltà, sia in fase offensiva che, soprattutto, in difesa, dove la squadra oggi è parsa distratta e troppo nervosa, con ben cinque ammonizioni rimediate, nella fattispecie quelle di Mesto, Kaladze, Birsa, Biondini, Jankovic.
Con la vittoria odierna il Catania sale a quota 27 punti in classifica, con due partite da recuperare, mentre il Genoa con questo stop resta fermo a quota 30, con un match da recuperare.