Ultime voci di mercato in NBA veramente sensazionali.
Sarebbe clamorosa la notizia che sta circolando negli ultimi minuti, frutto di una dichiarazione di Chris Paul, playmaker dei New Orleans Hornets, ma per il momento è bene prendere tutto con le molle e con i dovuti ragionamenti del caso.
In sostanza la dichiarazione di Paul, strappata al matrimonio di Carmelo Anthony avvenuto sabato proprio nella “Grande Mela”, ha lasciato presagire un’eventuale unione con la stessa maglia sia del playmaker degli Hornets, che di Anthony che andrebbero a fare compagnia ad Amar’è Stoudemire (anche lui tra glia invitati) ai New York Knicks, a detta di Paul proprio per contrastare lo strapotere dei nuovi “Big Three” di Miami Wade-Bosh-James (Paul avrebbe detto: “anche io e Carmelo, con Amar’è formeremo presto un grande “Big Three”). La dichiarazione avrebbe lasciato senza parole anche un notissimo tifoso Knicks, ovvero il regista Spike Lee, anche lui alla cerimonia, che non è poi riuscito a contenere la sua emozione.
Certamente questa ipotesi è molto più facile ad inquadrarla con le parole che non con i fatti visto che sia Anthony che Paul non sono free agent, ma sono legati ancora alle rispettive franchigie. Eventuali scambi per permettere ai Knicks di accaparrarsi i giocatori in questione sono molto difficili, visto l’alto valore sul mercato e le eccellenti qualità dei 2 atleti che sono nel pieno della loro carriera agonistica.
Inoltre al momento il roster di New York è molto povero dato che molti giocatori anche appetibili sono stati lasciati liberi sul mercato per creare spazio salariale per l’offerta a LeBron James che poi è invece andato a Miami.
Ecco che quindi tutti i conti non tornano! Certamente però si deve anche pensare che Paul ha molte volte dichiarato di voler giocare in una squadra da titolo, e gli Hornets in questo momento non lo sono visto che stanno ricostruendo partendo dai giovani. E da questo punto di vista New Orleans potrebbe accontentarsi anche di qualche contratto in scadenza dei Knicks, tipo Eddy Curry, e di qualche giovane promettente per poi poter avere un monte salari molto basso e risparmiare sugli ingaggi, cosa che in Louisiana è di primaria importanza.
Se per Paul esiste qualche barlume di speranza e si potrebbe anche eventualmente sognare, molto più difficile appare la situazione di Carmelo Anthony: Denver ha dichiarato che vorrebbe rinnovare il giocatore per altri 3 anni a 65 milioni di dollari, ma il numero 15 nicchia e prende tempo. Denver davanti all’ipotesi di perderlo a zero la prossima Estate potrebbe cederlo già da subito ma solo davanti ad una mega offerta: e i Knicks in questo momento non hanno gli argomenti giusti per convincere la dirigenza del Colorado che vuole monetizzare al massimo la cessione del suo gioiello.
Wilson Chandler, Raymond Felton e forse anche Ronny Turiaf sono il massimo che possono offrire gli arancioblù, più qualche altro giovane di belle speranze ma niente di più al momento. Ed è anche poco per il valore di Anthony.
L’unica speranza sarebbe che “Melo” puntasse i piedi per trasferirsi a New York rifiutando qualsiasi altra destinazione, ma questo potrebbe avvenire solo se in primis i Knicks riuscissero a prendere Chris Paul. Solo così Anthony si convincerebbe della bontà del progetto di coach Mike D’Antoni e del General Manager Donnie Walsh (che hanno sempre dichiarato alla stampa di avere un piano “B” per la squadra casomai fosse sfumato LeBron James, come si è verificato pochi giorni fa) per contrastare gli Heat sia nella Eastern Conference che nell’intera Lega. Certamente il trio Paul-Anthony-Stoudemire non avrà l’impatto mediatico del trio della Florida, ma non gli manca nulla a livello di talento e potenzialità per poter combattere con gli altri 3 fenomeni.
Ora, ripetiamo, è solo una voce frutto di una dichiarazione forse anche riportata in modo inesatto, ma ci sembrava giusto e doveroso farla presente anche per far capire che il “terremoto Miami Heat” sta scatenando le altre squadre per migliorarsi e diventare competitive. E i New York Knicks vogliono esserlo…!