Quando in estate la Juventus annunciò di aver messo sotto contratto Carlitos Tevez in molti hanno pensato fosse la solita scommessa azzardata di Giuseppe Marotta. “Ha la testa calda“, “Non è un giocatore da Juve“, “Con il carattere che ha litigherà con Conte e spaccherà lo spogliatoio“, questi erano i commenti che si sentivano da molti addetti ai lavori e venivano avvallati dalle preoccupazioni dei tifosi bianconeri.
Poco prima della presentazione a Torino, Carlitos dichiarava:
“La maglia numero dieci la vorrei io“.
Con questa affermazione anche il più ben pensante tifoso juventino rimaneva sorpreso come se avesse ricevuto un’entrata a gamba tesa, quella maglia, fino a due anni prima apparteneva ad una leggenda bianconera ancora amatissima, Alessandro Del Piero e per un anno non era stata indossata da nessuno. I fan della Juventus si spaccavano, tra chi storceva il naso e chi diceva “Beh è giusto, in fondo è il Top-Player della squadra“.
Nel vedere il video di presentazione del calciatore rilasciato dalla Juventus ci si rendeva subito conto che Carlitos Tevez non era il classico campione arrivato a Torino per fare solo qualche passerella in campo in vista di Brasil 2014. Lo stupore, e l’emozione che trasmetteva, pari a quella di un bimbo portato per la prima volta a Disneyland mentre entrava nello Juventus Museum e dentro allo Juventus Stadium vuoto faceva già capire che Tevez si stava già appassionando ed entrando nella mentalità Juventus, quella che vuole mantenere viva una storia aggiungendo successi ad altre vittorie.
Il Manchester City di Mancini prelevò Carlitos Tevez dal West Ham per 29 milioni nel 2009, Marotta con solo 9 milioni lo ha preso dal City, dato che preoccupava un po’ ma nessuno allora ci diede peso.
Ad agosto in Supercoppa la Juventus travolge la Lazio per 4-0, Tevez realizza un gol, ma nonostante non sia una rete determinante si capisce che il giocatore ha una gran voglia di fare correndo a tutto campo e da lì inizia la caccia dell’ “Apache” nella sua “riserva” preferita, la Serie A.
Partendo dalla prima di campionato a Marassi contro la Sampdoria ad oggi l’attaccante argentino ha realizzato in campionato 18 reti, unica pecca è la mancata realizzazione di una rete in Europa, anche se il lavoro di Tevez è mostruoso anche in fase di copertura e di costruzione di gioco perché ha fornito assist preziosi per gli altri attaccanti.
All’inizio ad ogni rete mostrava una maglia con dedica alla povera gente ed agli emarginati della sua Argentina entrando sempre più nel cuore dei tifosi bianconeri, sia per le prestazioni che per le sue manifestazioni solidali, ad oggi difficile trovare un tifoso juventino che le sfilerebbe quella “pesantissima” maglia numero 10.
Ciro Immobile arriva al Torino in estate, in conseguenza dell’affare Ogbonna-Juventus e subito i tifosi granata non erano molto convinti, anche per Ciro l’entrata in silenzio, i pochi proclami e la tanta voglia di riscatto dopo la stagione deludente che aveva fatto con il Genoa sono state la molla che lo ha fatto sbloccare. Per lui è certamente una stagione strepitosa, meglio forse di quella fatta con il Pescara di Zeman in Serie B. Segue Tevez ad una lunghezza, ma il derby per il titolo di capocannoniere è appena iniziato e intanto può sognare un posto nell’Italia a Brasil 2014.
Higuain, non lo scopriamo certo adesso, tuttavia in tanti quest’estate hanno pensato che se il Real Madrid lo vendeva qualche motivo ci doveva pur essere. Anche nel suo caso, la paura di un tentativo di riciclaggio in un campionato dal tasso tecnico più basso rispetto alla Liga, da parte del solito gioco dei procuratori , faceva avere qualche remora. Invece Gonzalo Higuain seppur vittima di qualche infortunio durante l’anno ha tenuto il passo di Rossi prima e di Tevez e Immobile adesso. Benitez ha creduto in lui da prima che firmasse per il Napoli e ha fatto bene.
Da qui alla fine sarà un bel testa a testa tra Carlos Tevez della Juventus, Ciro Immobile del Torino e Higuain del Napoli, unico rammarico è che alla sfida per il re dei bomber manca lo sfortunato Giuseppe Rossi della Fiorentina, che prima d’infortunarsi era saldamente al comando della classifica cannonieri e non potrà più recuperare.
A scudetto praticamente assegnato, un’altra sfida in Serie A alla quale appassionarsi fino alla fine è certamente questa, quella per il Re dei Bomber.