Dopo il ritorno a Palermo, con annessa vittoria della Juventus, Antonio Conte ha ripreso gusto al clima partita, al profumo dell’erba del campo, all’elettricità che precede l’entrata sul terreno di gioco prima del fischio d’inizio. Tutti elementi che ritroverà anche nella gara di Coppa Italia in programma mercoledì sera contro il Cagliari allo Juventus Stadium, e mister Conte non ha alcuna intenzione di sottovalutare l’impegno, in particolar modo perchè la Coppa Italia è “un’occasione per fare il meglio possibile, è una vetrina per far giocare chi è sceso in campo di meno, elementi verso cui ho massima fiducia e a cui non rinuncerei mai”, citando in particolare i vari Giaccherini, Padoin, Marrone e Caceres, e specificando che Marrone e Isla sono ormai recuperati, mentre c’è ancora qualche dubbio sulla presenza di Caceres. Pertanto, vi dovrebbe essere ampio turnover, eccetto la presenza di Buffon in porta a causa della squalifica di Marco Storari.
Ma il tema della Coppa Italia non è altro che un assist per Antonio Conte per analizzare quelli che sono gli obiettivi stagionali della sua Juventus e per tracciarli in maniera netta e precisa, senza nascondersi dietro alle parole ed affrontando il tema-scudetto e la voglia di riconfermarsi come prima squadra in Italia: “Vogliamo vincere ancora” considerando che, nel caso di una riconferma, significherebbe poter mettere “oltre alle fondamenta anche i piani” e, con tale metafora, mister Conte si riferisce naturalmente alla possibilità di collocarsi di nuovo in Champions League, acquisire ulteriore esperienza e puntare alle cosiddette “ciliegine sulla torta”, ossia quei colpi da 30-40 milioni di euro che permetterebbero di rafforzare l’organico con i top players per poter pensare di confrontarsi con le grandi del calcio d’Europa, dal Real Madrid, al Bayern Monaco, al Psg, ai Manchester. Per ora, invece, Antonio Conte preferisce si guardi “al nostro percorso“, volando basso e pensando giorno per giorno.
Il discorso, dunque, non può che spostarsi sull’attuale lotta scudetto, alla luce dei quattro punti di vantaggio che la Juventus ha sulla sua prima inseguitrice, ossia l’Inter: un margine che, secondo Conte “può essere nullo se non si continua a vincere”, pur consapevole che finora il primo posto dei suoi uomini non è assolutamente aleatorio, bensì “consolidato e meritato” considerando che bisognerà “lavorare duro per riconfermarsi”.
In tutto ciò, secondo Antonio Conte una menzione speciale la meritano i tifosi bianconeri, sia per la vicinanza e l’affetto mostrato alla squadra in questi mesi, sia per il sostegno mostratogli personalmente nei momenti di scoramento e di rabbia che hanno contraddistinto il suo “dramma sportivo” come lo stesso Conte definisce la vicenda della sua squalifica, utilizzando le virgolette perchè, ovviamente, è opportuno attribuire il giusto peso alle parole perchè “i drammi della vita sono altri”.
Infine, mister Conte si lascia andare ad una considerazione molto personale a proposito di una sensazione che gli è molto mancata durante i lunghi mesi lontani dal campo per la squalifica, ossia gli abbracci con i giocatori a fine partita, che per lui “è stato bello poter riassaporare”.
L’unione e la forza del gruppo Juventus lo scorso anno è passato anche da questi rituali e, dunque, mister Conte non ha più alcuna intenzione di rinunciarvi.