Si chiude un lungo applauso della gente, barche che suonano i clacson come a salutare un evento dal sapore fantastico. La pallanuoto riportata in mare, anche solo per un giorno, come a rievocare le origini di questo sport, che prima si giocava proprio negli specchi d’acqua salata. Sole, mare, atmosfera stupenda, Capri per un giorno si è trasformata in una vetrina per uno sport che avrebbe bisogno di qualche cambiamento, una spinta dal basso. Ecco che ieri è stata una grande giornata di sport e non solo perchè l’evento era il primo dei tre organizzati organizzati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri insieme al CONI. Un progetto intitolato “Lo sport@Expo2015 – Alimentazione e sport, un gioco di squadra” che punta su un tema legato a “sport e alimentazione“, ricollegando il valore dell’attività fisica e della pratica sportiva con alcune delle principali aree tematiche di Expo 2015.
Italia e Spagna, due formazioni che si sono sempre battagliate nelle varie competizioni, mondiali, europee e olimpiche, si sono sfidate in una situazione un pò particolare, nel rettangolo di gioco montato nella stupenda isola campana. Ieri era un’amichevole, ma nessuno ci tiene a perdere, neanche quando in palio ci sono solo risate e divertimento. L’ultima partita del Settebello in acque libere risaliva a 17 anni fa, ad Amalfi, dove a sfidare gli azzurri c’erano proprio gli iberici. Un remake quindi, tutti ad assistere a un evento unico, chi sugli scogli, chi dallo stabilimento di Marina Piccola, chi dai gommoni o dalle imbarcazioni presenti tutte intorno a far da cornice.
Il movimento delle onde, i Faraglioni dietro, ecco che Italia-Spagna va in scena in un quadretto straordinario, clima e atmosfera fantastiche, sia in acqua, dove la sportività la fa da padrona, sia fuori, dove chi anche magari non sa proprio tutto della pallanuoto può avvicinarsi a questo sport.
Un buon modo per farla conoscere, per tornare al passato, quando si giocava solo d’estate e rigorosamente in mare. Fa quasi sorridere vedere l’arbitro sulla barca, un pontile galleggiante trasformarsi in bordo e al contempo in panchina per i giocatori che non sono in acqua. Il risultato in questo contesto rimane sullo sfondo, fa piacere che l’Italia, infarcita di giovani, alcuni dei quali campani, abbia liquidato gli spagnoli con il punteggio di 18 a 12, ma quello che più interessa è vedere come la gente, se stimolata, sia ancora in grado di apprezzare i valori di questo sport.
Tutti felici e contenti alla fine, una buona occasione per le due compagini di allenarsi in una location paradisiaca, per i due commissari tecnici di vedere e provare alcune situazioni, ma anche per il pubblico di vedere qualche giocata estemporanea, che magari in piscina si vede raramente e che invece la pallanuoto in mare saprebbe regalare.
Un successo non solo per la pallanuoto, sperando sia solo l’inizio di un cambiamento e non un “unicum” per uno sport che ha bisogno di rinvigorirsi e di tornare alle origini, se non altro per i nostalgici e per quelli che ancora la amano.