Quel gesto folle, di contestazione, nei confronti del capitano e di una leggenda rossonera come Maldini, ha fatto capire a tutto il mondo, finalmente qual è la faccia del nuovo Milan. Personalmente penso che contestare Maldini, nel giorno del suo addio, sia un atto da codardi, fatto da chi non ha memoria per ricordare i bei momenti passati grazie a Paolo Maldini. Ma se pur si volesse giustificare questa contestazione quello che manca è una presa di posizione della società. Mancano le parole di Berlusconi, Galliani, Braida ma anche di un gelido comunicato, per testimoniare la vicinanza al più grande giocatore della storia rossonera. Ma anche e sopratutto per prender le distanze, da questo tipo di tifosi! Si può vincere tanto, tutto ,come ha fatto il Milan dell’era Berlusconi, ma nessun trofeo vale quanto la stima e la riconoscenza per chi ha sudato per questa maglia. E’ chiaro adesso cari tifosi rossoneri, la proprietà ha altri interessi, prima il colpo ad effetto Ronaldinho promesso in campagna elettorale, adesso, il silenzio per non perder una buona fetta di elettori in vista delle europee.
Intanto, Maldini, dopo essersi preso 48 ore di riflessione, torna a metterci la faccia rilasciando un intervista al Corriere della Sera e Gazzetta. Il capitano confessa di esser ancora deluso, e dopo 25 anni di amore incondizionato in un solo giorno c’è stata la rottura totale. Maldini confessa di aver sbagliato a far quel brutto gesto nei confronti dei tifosi ed aver detto tutte quelle parolacce, ma dice è stato un gesto istintivo a qualcosa di premeditato alla quale io non avrei potuto rispondere; poi passa alla delusione verso la società “che avrebbe anche potuto dissociarsi e invece non l’ha fatto”. Poi chiarisce del presunto litigio con Leonardo: “Hanno scritto che abbiamo litigato, ma è ridicolo. Lui mi ha detto in un orecchio di lasciare perdere e io gli ho risposto che non ci pensavo nemmeno, che un uomo deve essere uomo fino in fondo. Quando ci è stato riferito che secondo alcuni avremmo litigato, ci siamo messi a ridere”. Poi ha un pensiero anche per il suo capitano Baresi, l’uomo che l’ha forgiato per farlo diventare il numero uno:“Franco Baresi mi ripeteva sempre fai tutto in campo, non cercare aiuti esterni. Mi ha insegnato a camminare con la schiena dritta”.
La schiena dritta e i tanti messaggi di solidarietà ed affetto da parte di tutti dimostrano che Maldini nella sua carriera ha ben seminato, se dopo il messaggio dei tifosi dell’Inter in occasione del derby, il gesto di affetto di Totti e della Roma domenica scorsa, l’incoronamento di Del Piero domenica prossima anche la curva Fiesole tributerà il giusto addio ad un campione come Paolo.